fissìstico, agg. (plur. m . -ci). che riguarda il
. bembo, 2-21: s'avidero che m . ercole, tacendo e gli occhi
buoni da mangiare e mortiferi. g. m . cecchi, 19-33: s'io
sia pericoloso fidarsi. g. m . cecchi, 1-2-22: cose in aria
quel cappel è troppo lungo. g. m . cecchi, 24: così,
nacqui come fungo a'tuoni e venti! m . villani, 11-1: essa [
più con disastrose conseguenze. g. m . cecchi, 1-ii-394: questi / funghi
una notte nasce il fungo. g. m . cecchi, 1-2-246: voi,
, 3-61: nella vita del signor m ., che non aveva più casa,
funzionista, agg. (plur. m . -i). burocratico (e
« come la terra era presa ». m . villani, 7-70: il signore
terribile e spaventoso per tutta la camera. m . ricci, i-306: invito il
di voi cose di foco. g. m . cecchi, i-i-535: promettetevi pur
un lavoro. g. m . cecchi, 1-1-151: orsù: ché
romano); scomunicare. m . adriani, v-187: clodio lo fe'
: assai buona. g. m . cecchi, 1-ii-58: che nuove mi
maggiore impegno. g. m . cecchi, 1-1-405: compare, quando
brigante che batte la campagna. m . villani, 10-83: e'ce ne
quella infima plebe si trattava. g. m . cecchi, 1-i-202: che conto
usato per uscire di casa. m . adriani, iii-198: ciascun capitano avesse
cantando la mia zoglia. g. m . cecchi, 169: la fanciulla sta
convento di s. gismondo. g. m . cecchi, 18-17: questi nostri
lepre balzi fuora. g. m . cecchi, 1-1-580: tutti [i
i capitoli dell'accordo]. g. m . cecchi, 1-i-202: noi demmo
che si pensa. g. m . cecchi, 320: i'non lo
. 62). g. m . cecchi, 332: oh! facciasene
altri pensa che ella stia. g. m . cecchi, 1-ii-222: con gli
questo genere burlesco. g. m . cecchi, 333: -eh! e'
alla mente, venire in ballo. m . adriani, ii-55: con la spada
esprimere (pensieri, sentimenti). m . villani, 8-81: il forsennato re
seco ha suo famiglio. g. m . cecchi, n: ma costoro escon
sol, quand'esce fòra. a. m . narducci, iii-274: sul fiorito
; incominciare; riuscire. g. m . cecchi, 8: non vien sì
fuoribordìstico, agg. (plur. m . -ci). marin. neol
: su la medesima armata si trovava m . obietto fuoruscito di genova, e
furànico, agg. (plur. m . -ci). chim. che si
; usurpare (un regno). m . villani, 2-36: a'signori d'
arte del furare, rubbava apertamente. m . ricci, i-70: mai la prima
intatta al padre suo a ragusa. m . ricci, i-140: gli domandò il
. furberia; furfanteria. g. m . cecchi, i-361: al povero si
furbésco, agg. (plur. m . -chi). ant. che si
portar della robba. g. m . cecchi, 326: egli è ben
turi la bocca, furfante! g. m . cecchi, 1-2-34: furiant',
, non prestare attenzione. g. m . cecchi, 171: avend'io a
io l'avessi saputo! g. m . cecchi, 1-1-224: riputandovi in luogo
forfantésco), agg. (plur. m . -chi). che si riferisce
lingua furfantina molto strano. g. m . cecchi, 1-i-266: eccoci su quella
(una persona). g. m . cecchi, 1-i-67: ben sapete che
furfurìlico, agg. (plur. m . -ci). chim. alcole
per quel giron suo passo falca. m . villani, 8-88: tutto il popolo