nuova operetta non grave. g. m . cecchi, 134: d'oreste
, scudo, ecc.). m . adriani, i-347: all'alba appresso
le par grave né sape d'oltragio. m . villani, 5-7: il papa
: manifestare sdegno, risentimento. m . villani, 8-19: non li volle
il corpo troppo gravacelo. a. m . ricci, 3-145: e il *
: e del taciturno. g. m . czechi, 73: sta sul grave
-rigidezza (di una stagione). m . villani, 9-67: per stendersi con
tradizione germanica e cavalleresca). m . villani, 9-30: trombetti mandarono con
gli dà nel guanto. g. m . cecchi, 1-1-383: mi mandò in
n'è dato el guanto. m . villani, 1-39: mandò a richiedere
sparagi, guaraguasto e stranguglioni. m . franco, 1-44: ben nacque in
* barba iovis '. g. m . cecchi, 1-2-397: pigliamolo all'escato
dietro alla sella. g. m . cecchi, 1-i-178: la valigia e
guardacoste e un grosso incrociatore della r. m . = comp. dall'imp
gir. soranzo, li-1-492: s. m . mi mandò a casa per il
siciliana e la rete di ferro di m . ippolito. marino, i-192: il
truovino e i migliori parenti. g. m . cecchi, 17-93: il vero
lion mi facevon guardare. g. m . cecchi, 20-25: -stavvi i
somma più di denari. g. m . cecchi, 1-ii-63: oh noi
, perché sconciamente s'adatta alle radici. m . savonarola, 26: nel suo
affrontare senza timore. g. m . cecchi, 1-1-211: che ma o
: attribuirle gran peso. g. m . cecchi, 1-1-40: l'onor non
. e f. (plur. m . e f. -a o -e \
o -e \ ant. anche plur. m . -i). persona addetta alla
de le cose sue. g. m . cecchi, 9-5-4: orsù andate in
buon numero ucciso. g. m . cecchi, 353: gli avea voglia
nel mezzo del popolo d'israel. m . villani, 8-2: e'icittadini ne
guardia di tre scudieri. g. m . cecchi, 18-12: quell'uom da
messosi a buona guardia a buon governo. m . adriani, vi-232: vinio e
, i fiorentini entrarono nella città. m . villani, 3-87: votarono la città
, sistemarsi in posizioni difensive. m . villani,. 7-61: i terrazzani
guardiano dell'onesto e del giusto. m . adriani, iv-432: avea fatto morire
si chiama castaido. bembo, 10-vi-101: m . marino ha voluto guastar questo bello
guardingo1, agg. (plur. m . -ghi). che si
fiducia del suo guariménto. a. m . ricci, 1-91: nelle infermità
, prendere una decisione. g. m . cecchi, 19-10: or per guarire
da una malattia. g. m . cecchi, 1-i-145: non si vede
che è malinconia? = acer. m . di guarnacca (v.).
guarnèllo: cadere in grande povertà. m . leopardi, 1-88: la superba albione
di gorgonei veneni / guarnissi aletto. m . adriani, v-163: nondimeno volendo
/ di ben guerniti e candidi alicorni. m . c. bentivoglio, 12- 1064
quell'altro peccatore che gli era inanzi. m . villani, 11 ^ 50:
scompiglio, di turbamento. g. m . cecchi, 17-87: o s'io
lo levò dinanzi. g. m . cecchi, 386: -a mano a
desiderabile, gradito. g. m . cecchi, 1-i-181: se la dota
ridotto in cattivo stato, deteriorato. m . leopardi, 1-20: ristaurare vuol dire
che non è degno di reggere. m . adriani, i-378: ciascun mestiere avea
egli mai guasto el serrarne? g. m . cecchi, 17-72: sentendo il