che sia quel che e'cerca, chiamandoli zingano, gli fa le più belle moresche
/ e 'l faci- ticcio dello spagna zingano? = deriv. da facère
propriamente ghezzi, che è tra 'l zingano e 'l nero, gente di tanto
da un suo famiglio, detto il zingano, tra gioie, collane e danari
24-31: non dubitar ch'i'sarò leal zingano. d'alberti [s. v
v.]: 'leal come un zingano ', o 'leale zingano '
un zingano ', o 'leale zingano '; detto ironico, perciocché gli zingani
è più scaltrita e mascagna d'un zingano. c. gozzi, 4-87: io
con voi che siate astuto quant'un zingano? / io dico che la muore
.). = femm. di zingano. zinganésco (zinganésco), agg
accattando. = deriv. da zingano. zinganétta (zinganétta), sf
zingana, n. 2. zingano (zingano), agg. ant.
n. 2. zingano (zingano), agg. ant. e letter
avere vagato pel mondo a mo'di zingano sotto nomi diversi, ora pigliando quello
g. gozzi, ii-153: che zingano! com'egli sa ben toccare quelle
propriamente ghezzi, che è tra il zingano e 'l nero. = voce dotta
come zingarelli. = da zingano, con cambio di suff. zingarume