alzò il capo per ringra ziare la sua benefattrice. carducci, 64:
parola col non la pronun ziare intera. 2. fare un
). -anche: differen ziare. machiavelli, 456: solo
: essendo fama che 'l voleva renun- ziare al papato, ovvero per sentirsi inesperto e
vogliamo che la si obblighi a renun- ziare... ad ogni pretensione di maggior
messer gabriello determinarono di rinun ziare al mondo e alla sua pompa, e
pur cantando spediscono la lingua a pronon- ziare. tommaseo, 3-i-217: la prima stampa
. quella rendita debbia notificare e dinon- ziare dinanzi allo officiale de la corte dei ribelli
abitante in dieta terra accusare e depnun- ziare... secundo lo tenore de li
nel santo battesimo, cioè di renun- ziare al mondo e alle sue delizie, al
prenunziare, prononciare, pronon ziare, pronunziare, pronuptiare), tr.
, si trovò a pronun ziare contro ogni proposito, smicciando le pruriginose rotondità
di luna calante, l'aria era ziare di ciò proprio il nostro giolitti, e
. fausto da longiano, iv-177: raccomandoti ziare. drusia, vedova romana, che
parole smentirvi? ziare ad un parentado. -intr.
può stan interno. ziare in firenze se non di sogguato. landino
di argomenti fatui o ritenuti tali. ziare, solazzare, sollagare, sullazzare),
in quanto denota un'acuta sofferenza ziare e bistrattare per i giudici li uomini da
: chi volesse per qualsivoglia causa renun- ziare alle tenute così mobili come stabili già fatte
la galea. = deverb. da ziare. zia, avv. dial
cianciare (v.). ziare, % intr. ant. remare a
= comp. dall'imp. di ziare e di scorrere (v).