essere al principio. dall'a alla zeta (anticamente anche dall'» al fio,
[crusca]: io sono a e zeta, principio e fine, dice il
credeva che voi fuste... alla zeta, e voi dite che non sete
dirmi tutto, dall'a fino alla zeta. borgese, 1-228: erano d'accordo
che la storia fosse inventata dall'a alla zeta. palazzeschi, 4-255: la guardavano
dava dell'eccellenza addolcendo alla romagnola la zeta in esse. 10. medie
) come il segno per la semplice zeta. cfr. isidoro, 11-2-4: «
i-28: la gente non può intendere una zeta: / e chi tocca dell'asino
che deplorò giù giù dall'a alla zeta, / e le glorie birresche, e
in greco si abbia sempre la zeta, si preferisce bisanzio per il sostan
consiglier provinciale ipsilon, il caposezione zeta, il commissario doppiovù. = comp
segno o apice per indicare la pronunzia di zeta '; e poiché il segno è
il consiglier provinciale ipsilon, il caposezione zeta. = deriv. da concussione:
; come dicesi dall'a alla zeta: * il conne e il ronne di
a complimentargli [gli sposi iccase e zeta] / si movesse, fu l'a
ferocemente, o fece sibilare più serpigna la zeta, di come ora si sente nel
qu, erre, esse, ti, zeta. ricci, 3-139: l''elle
qu, erre, esse, ti, zeta. forteguerri, 8-21: torniamo a
qu, erre, esse, ti, zeta. mascheroni, 8-393: e non
/ una vii fevra en lo leto te zeta, / de dì en dì la
, o fece sibilare più serpigna la zeta, di come ora si sente nel vetusto
, ii-137: il ts è un effettivo zeta, / com'è piccasse un cs
da verona, xxxv-1-647: al col ge zeta un lazo et un spago entro 'l
è un zero e nella crocesanta un zeta. = forma contratta di librettine.
dirmi tutto, dall'a fino alla zeta, col cuore in mano, come al
', per animai vaccino, è zeta molle, perché è da 'manso '
giando una risatina sopra ogni zeta ch'egli pronunziavain luogo della * c '
dirmi tutto, dall'a fino alla zeta, col cuore in mano, come al
bisogna dirmi tutto, dall'a fino alla zeta, col cuore in mano, come
dall'alfa all'omega: dall'a alla zeta, dalla prima all'ultima parola,
sta per il moderno ed, la zeta scempia dove noi moderni la mettiamo doppia,
di diritto e di fatto delle proprie zeta: giulivamente commutata, per altro,
ferocemente o fece sibilare più serpigna la zeta. moravia, ii-232: luca, in
ridirti dall a 'fin'alla 'zeta '/ qualunque caso orribile ed amaro.
mutando la '-s-'in una 'zeta '. visconti venosta, 349: emilio
gli altri il nome di z 'zeta ', tale apunto quale era stato loro
e di- cea che il raddoppiare nella zeta era un rinquartare, e che a
, in quel caso che ella [zeta] nella scrittura si raddoppiasse, il suono
nasconder questo appoggiando una risatina sopra ogni zeta ch'egli pronunziava in luogo della c
la storia fosse inventata dall'a alla zeta. piovene, 8-22: 1 profughi
con tutta una sezione (qui la zeta lo tradì rovinosamente e volle ripetere),
seguono due vocali insieme immediatamente dopo la zeta, si dèe scrivere scempia, ovvero una
, si dèe scrivere scempia, ovvero una zeta sola. lanzi, 1-1-69 he consonanti
quando sta per il moderno ed, la zeta scempia dove noi moderni la mettiano doppia
scolaraccio che vuol leggere l'alfabeto dalla zeta e non dall'a, come s'è
, 64: lo sesto loco si è zeta 'stivale, / ch'è fatta quasi
agli stradotti critici icchese, ipsilon e zeta, che ne ciarlano con tanta sicura
sostituire il suo suono naturale con quello della zeta. volponi, 2-48: tentò un
: ma qui baldon farà dall'a alla zeta (so quel ch'io dico,
y; è chiamata con il nome di zeta (v.) e deriva dall'
signore. -non distinguere vacca dalla zeta: non essere capace a leggere.
d'uno zabaglione, con tanto di zeta. arbasino, 3-96: io e antonio
/... / e la zeta sarà l'entrata sua. citolini, 510
forse perché aveva udito il suono di quella zeta nel discorso della signora che mi accompagnava
per lo più nella locuz. a zeta, a, in forma di zeta)
a zeta, a, in forma di zeta). c. i.
gobbo vecchio / un cupido fatto a zeta. moravia, 14-132: la sciarpa era
il cappotto aveva uno strappo in forma di zeta proprio sul petto, dall'ombrello spuntava
. 4. locuz. -dalva alla zeta: v. a1, n. 2
/ la gente non può intendere una zeta: / e chi tocca dell'asino?
. = voce dotta, lat. zeta, dal gr. ^ fjxa, di
'zetacismo': difetto di pronunzia della lettera zeta. = deriv. da zeta,
lettera zeta. = deriv. da zeta, sul modello di iotacismo, lambdacismo (
una cosa seria non può avere tante zeta. a. bellocchio [« quaderni piacentini