ch'ei dee morire. canzone adespota, xxxv- i-498 [in nota]: c'
se deve perire. amico di dante, xxxv- ii-703: ben veggio, amore,
l'aguglia tira per natura. monte, xxxv- i- 467: poi che 'l ferro
ho noie e pene. chiaro davanzati, xxxv- i-420: chi non entra per via
meo senno e meo valore? monte, xxxv- 1-466: pulzella, poi m'avete
, e catone. tommaso da faenza, xxxv- 1-456: amante dunque morbio si gastighi
se cotanto s'innavanza! lapo gianni, xxxv- 11-575: in qual manera fece dimostranza
lui, ma le dispare. monte, xxxv- 1-466: [vostra lumera] fa
tutto 'l mio vivente. laude cortonesi, xxxv- n-44: oimè, quanto siam stati
possa avaccio finire. g. cavalcanti, xxxv- n-513: van faccendo [le lagrime
sua difensione. l. de'bardi, xxxv- 11-785: ma ciò che tu mi
di guaio adosso m'afibbio. monte, xxxv- 1-450: maninconia, ira con tutti
oglio cenarono. cenne da la chitarra, xxxv- ii-429: una insalata / di salvi'
à far demora ». anonimo genovese, xxxv- 1-718: lavora fin che n'ài
no i potea star avante. guinizelli, xxxv- ii-482: omo ch'è saggio non
ne sarebbe campato. incontrino de'fabrucci, xxxv- 1-382: adamo fue ingannato / porgendo
l'amanto. proverbia super natura feminarum, xxxv- i-547: deu, con'strania natura
sua legie mantene. francesco da firenze, xxxv- 1-397: di tutte pene m'apago
mare -se s'aprende. elegia giudeo-italiana, xxxv- 1-38: e'ttri navi misero pi
dea star meschiata. b. palmieri, xxxv- 1-445: me dolore / vèn d'
prodigalità è ispendere oltre misura. guinizelli, xxxv- n-473: lamentomi... /
non fue sì ringraziato. elegia giudeo-italiana, xxxv- 1-38: altre ne vinnéro d'onne
). rappresentazione dell'ortolano elemosiniere, xxxv- 525: legger si vuole e
a dimandare. detto del gatto lupesco, xxxv- 11-288: io rispuosi in salutare:
gioco perdone e la vita. cino, xxxv- ii-631: amore, al mio dolor
che mostrava. proverbia super natura feminarum, xxxv- i-543: la femena è contraria d'
ciò c'avete riso. elegia giudeo-italiana, xxxv- i-37: la ienti de siòn piange
arte plen de lichene. laude cortonesi, xxxv- ii-19: elli piange e chiama molto
non era di gran prodezza. garzo, xxxv- ii-303: ingegno con prodezza / fa
tutto 'l mal radoppia. lafio gianni, xxxv- ii-592: poi se'nata [ballata
che more. bonvesin da la riva, xxxv- i-684: ella è dolceza e requie
a simiglio. bonvesin da la riva, xxxv- i-682: quella [la vergine]
fa in gioia rimbaldire. laude cortonesi, xxxv- ii-25: confortami di te, madonna
aire rende pura. gallo da pisa, xxxv- i-284: a perdimento perdei mr allegransa
ti senpre ài conbatuo. ugieri apugliese, xxxv- i-893: faccio scudi e so coreggiaio
ond'ogn'altra somiglia. castra fiorentino, xxxv- i-917: leva 'nf esso, non
- già mai per spaventare. bonagiunta, xxxv- i-266: non guardate inver me,
sua volontà. proverbia super natura feminarum, xxxv- i-540: cavalo q'è traverso e
ed ingannati i prigionieri. laude cortonesi, xxxv- ii-52: la morte è fera e
ca l'aigua la spunza. guittone, xxxv- 107: o bon gesù,
davante. ritmo di s. alessio, xxxv- i-28: quando giva mendicando, /
taglia. serventese dei lambertazzi e geremei, xxxv- 1-874: i guelfi glie tenon driedo
tornare in dolzore. guido delle colonne, xxxv- i-105: lo sole è alto,
partuta. ritmo di s. alessio, xxxv- i-21: ma cristu deu a tuttesore
'l manto. folgore da san gimignano, xxxv- ii-411: di giugno dóvi una montagnetta
a mostrar sua valenza. poesie bolognesi, xxxv- 1-779: morta è la valenga /
vidi in primero. setto da pisa, xxxv- 1-295: égli così latino, /
degna tana. folgore da san gimignano, xxxv- ii-412: ed ivi trar buon tempo