, terzo il goffo pedante. peregrini, xxiv- 118: nell'artificioso legamento,
ostenden. f. f. frugoni, xxiv- 1026: vargenide per se medesima si
pomi. f. f. frugoni, xxiv- 1027: nelle vesti che addobbano una
veloce arresta / fuggitiva cervetta. marini, xxiv- 773: si diede principio alla caccia
necessità caderebbe loro in grembo. marini, xxiv- 817: già a tutti deve
di caduca ricchezza ombra caduta. brusoni, xxiv- 842: qual maraviglia che si veda
chiesa. f. f. frugoni, xxiv- 971: tanta fu l'affluenza
possino ricevere dal suo nimico. marini, xxiv- 818: co'calci sentii tambussare
perdono. f. f. frugoni, xxiv- 992: al fieno pareggio le
aere. f. f. frugoni, xxiv- 965: tiratasi di tasca una
trae de l'erbette fiorentine! brusoni, xxiv- 889: ella [era] dotata
catene. f. f. frugoni, xxiv- 976: deh quanti e quanti
cameretta. f. f. frugoni, xxiv- 1066: una bertuccia vegliarda con un
amo. f. f. frugoni, xxiv- 985: si videro a fiumana
capellaia una pioggia d'oro. idem, xxiv- 1056: una vecchiarona, che volea
accompagnato da cattivo esercito. brusoni, xxiv- 871: congiuntisi gli svedesi co'sassoni
, i capitani dell'artegliaria. brusoni, xxiv- 875: l'invidia e la
farfalla. f. f. frugoni, xxiv- 928: troveremo che gli oziosi
infernali. f. f. frugoni, xxiv- 992: nella cappella musicale della
arrosto. f. f. frugoni, xxiv- 943: un sol cane che
che sappia fare qualche cosa. lancellotti, xxiv- 292: ancorché io, ora
leone. f. f. frugoni, xxiv- 1024: la camicia infiorata e di
potuto scapricciarsi a sua volontà. tesauro, xxiv- 58: conchiudo la perfetta virilità
mortale. f. f. frugoni, xxiv- 913: il rotolare delle carrozze e
tragici amori in carte scrisse. lancellotti, xxiv- 304: questo è troppo,
potente. f. f. frugoni, xxiv- 1056: molte donzelle chimeriche, le
comporta. f. f. frugoni, xxiv- 974: fu portato alla fossa
suona. f. f. frugoni, xxiv- 993: i sofisti moderni,
altra cerimonia le lassano scoperte. brusoni, xxiv- 886: ella, che aveva
, / che qui riposa. peregrini, xxiv- 156: cessa perciò tutto il pericolo
zimbel di là dai monti. brusoni, xxiv- 844: infino a che saranno
si dice, gli occhi. brusoni, xxiv- 843: usciamo, per grazia
volgo errante ciance e fole. marini, xxiv- 772: io per me son
come dagli argomenti delle dottrine. brusoni, xxiv- 854: e pure con tutte le
cieco. f. f. frugoni, xxiv- 949: come la fortuna è
casta verbena e maschi incensi. tesauro, xxiv- 13: un prencipe di sagra
, e 'l mondo sdegni. tesauro, xxiv- 95: e similmente, ricercandoti
ammassatasi. f. f. frugoni, xxiv- 1053: quando bene avessi le corna
menzione. f. f. frugoni, xxiv- 964: irritato dal fleto di
strale. f. f. frugoni, xxiv- 1013: voi ben sapete, però
numero di trentacinque mila combattenti. marini, xxiv- 824: dalla nave cristiana sì
alla grandezza di chi donava. marini, xxiv- 780: ben tosto sparirà dalla tua
nel vidente si chiama bellezza. lancellotti, xxiv- 310: non è tutta carità
incavato che chiamano il compositore. peregrini, xxiv- 177: colui pure che non
di quanto vi siano appassionatissimi. peregrini, xxiv- 185: gli atti intellettivi sono
voci. f. f. frugoni, xxiv- 944: entra l'imperiai toledo con
bravamente. f. f. frugoni, xxiv- 995: l'onniforme proteo,
tutte le buone la virtù. peregrini, xxiv- 159: chi vorrà fargli tali
muschiati. f. f. frugoni, xxiv- 1011: quel bizzarr'umore si ritirò
defenderanno. f. f. frugoni, xxiv- 1033: la previdenza, non mai
quel ch'egli ha fatto? brusoni, xxiv- 856: [parlava] con
mio. f. f. frugoni, xxiv- 941: raccolgo le vele del mio
cina. f. f. frugoni, xxiv- 1003: il consiglio di stato s'
giudea. f. f. frugoni, xxiv- 908: iddio... le
conformano ancora i tuoi presagi. bmsoni, xxiv- 857: mi toccano d'empietà
il duro fato egli conforte. marini, xxiv- 789: confortati, crisanta, sulla
conveniente. f. f. frugoni, xxiv- 979: mi gittò un tozzo
facile a fare questo parentado. marini, xxiv- 794: dio volesse, o
di quelle che mi mancano. tesauro, xxiv- 15: la bellezza, signori
visitar lei con questa mia. lancellotti, xxiv- 292: io non sono di
contagio mortai gli argivi oppresse. brusoni, xxiv- 865: la maledetta peste della
liquefattibile. f. f. frugoni, xxiv- 962: ond'avviene che s'
ch'io non posso leggere. brusoni, xxiv- 868: fateci l'onore di
si fanno lunghe quistioni. brusoni, xxiv- 849: o fosse il merito della
contrada di torre di nona. marini, xxiv- 826: fatto un giro per
aiuto grande alle spese loro. brusoni, xxiv- 882: le contribuzioni de'popoli
e alle altre usanze loro. brusoni, xxiv- 860: essendogli toccato in sorte
11 intrecciano ed annodano. brusoni, xxiv- 877: nel cappello un grandissimo
corneggiando. f. f. frugoni, xxiv- 990: i montoni..
cornette. f. f. frugoni, xxiv- 1058: non si fa quasi che
corrente, grande e soda. lancellotti, xxiv- 285: il predominio del fuoco
in stato di privati fantaccini. brusoni, xxiv- 846: di se stesso non aveva
vita è viver con conforto. lancellotti, xxiv- 269: fermissimamente credo e porto saldissima
sbirri. f. f. frugoni, xxiv- 984: sorpresi dalla corte, ch'
ch'uccide e non dispiace. marini, xxiv- 770: la duchessa, la
ed esperienze poste da ticone. brusoni, xxiv- 844: io per me credo
ei son membra e parte? lancellotti, xxiv- 270: molto più noi cristiani
sua cruda e dura scorza. tesauro, xxiv- 53: succede a questa cruda
. si trasferì al pontefice. marini, xxiv- 810: pareagli possibile, come
persuade. f. f. frugoni, xxiv- 904: il burchiello...
anima. f. f. frugoni, xxiv- 1023: come un canone delfico fu
perle. f. f. frugoni, xxiv- 907: la selva era divenuta un
artefizi. f. f. frugoni, xxiv- 949: osano in faccia alla
seguitare. f. f. frugoni, xxiv- 926: reputo, con demetrio
alcuno. f. f. frugoni, xxiv- 1002: vengon in un canto lasciati
richieder colui ch'hai disservito. marini, xxiv- 772: s'ella [maninconia]
quelle ch'esso libro chiude. peregrini, xxiv- 143: il primo generale avvertimento
in terra espugna il cielo? marini, xxiv- 789: maraviglia pure è stata
farnetico. f. f. frugoni, xxiv- 943: il vizio si apprende
fimbrie. f. f. frugoni, xxiv- 961: sono scribi che diventano
gabbi. f. f. frugoni, xxiv- 1066: il farsi gabbo del mondo
apparenze, questa la verità. peregrini, xxiv- 178: dico ingegno..
ch'io pecchi darmi penitenza. guittone, xxiv- 48: visto ogg'om di