studio ben avviato di notaio. moravia, xi- 141: il padre e la madre
un cavaliere degnevole e popolare. roberti, xi- 1-73: paziente, degnevole, benigna
, con un grido straziante. moravia, xi- 319: questa risposta, non
, per farmi simili proposte. moravia, xi- 320: m'infuriavo, anche
con differenti gradi di velocità. cavour, xi- 284: la costruzione delle strade
cessò d'entrare a folate. moravia, xi- 198: erano storie di altri tempi
filava diritto alla manovra comandata. ungaretti, xi- 289: se avessero avuto i
'munir di finestre '[plinio, xi- 148; vitruvio, iii -pref.
navigando fra quelle amenissime sponde. ungaretti, xi- 289: hanno addomesticato, continuano ad
di uno sfogo di agrume? moravia, xi- 264: distesa sul letto di
. y (ù * scrivo 'e xi- vtjtixó? 4 che si riferisce
aveva tanta grazia di dio. moravia, xi- 370: lei uscirà dal chiosco
non saprebbe campar quattro giorni. moravia, xi- 30: i tratti del viso
fr. ant. guier (sec. xi- xiv), poi guider (sec
zii educavan i lor nipoti. goldoni, xi- 355: vi ringrazio, /
impareggiabile della mia missione. ungaretti, xi- 144: l'intrepidità, la
e la loro struttura economica. ungaretti, xi- 338: ecco che, nella casa
in tale occasione punto riflettere. foscolo, xi- 1-203: or l'ortografia in tutti
s'erano accostati alla colombaia. foscolo, xi- 1-161: dal 1266 al 1275 i
. « bravissima! ». moravia, xi- 508: lei e l'amico
la cronaca non facesse baccano. moravia, xi- 447: adesso lei tanto ha
gl'introduttori di nuovi costumi. foscolo, xi- 1-159: né i puristi sarebbero accusati
, si angustia cogli scrupoli. goldoni, xi- 1086: vo'divertirmi, / né
averne sussidi alla intrapresa crociata. ungaretti, xi- 277: questo granaio è una
miele o pur di zuccaro. goldoni, xi- 639: si vede ben che
breve e sempre in pene. foscolo, xi- i-260: la fama che fé *
ingrandendoli, gli oggetti lontani. ungaretti, xi- 295: si fissa una lente all'
carlo alberto, lo spotorno. ungaretti, xi- 138: la stessa città d'
cavalli 'e simili. ungaretti, xi- 299: la vista è un
macello, povero padre mio! moravia, xi- 162: io me ne stavo
, o impedivano le manifatture. foscolo, xi- 1-162: mentre dante nasceva,.
tempi più recenti manovrare brillantemente. soldati, xi- 63: era mancato alla diva
che è inseparabile dalla marina. ungaretti, xi- 120: l'indomani, andando
dell'acuta gallofobia e italofobia. ungaretti, xi- 198: memorie e sogni maturano
una storia fantastica e sentimentale. ungaretti, xi- 201: castel dell'ovo rimbalza nel
infermi, risuscitava i morti. ungaretti, xi- 275: vedo uomini colla pancetta
me pare incredibile questa metamorfosi. foscolo, xi- 1-4: le alterazioni...
confini ov'essa par finire. ungaretti, xi- 349: per gli uni,
solca / pèlaghi ed ocèani. ungaretti, xi- 274; ogni tanto, all'orizzonte
alla figlia che stia modesta. fagiuoli, xi- 103: ell'è tanto modesta /
faccia la modesta ora '. moravia, xi- 397: ebbe, dicendo queste
mano, osservandone i minuti. goldoni, xi- 1244: -all'italiana / le mostre
sono stati uccisi dai selvaggi. ungaretti, xi- 165: così fuggì quel dio sonno
ricordo in cor mi vive. ungaretti, xi- 196: non faccio in tempo
davanti a queste pietre postali. ungaretti, xi- 177: un frammento d'uno
proseguirono nell'attacco del castello. goldoni, xi- 103: lettor carissimo, se
chiari ingegni di quella città. ungaretti, xi- 228: avremo forse occasione un'altra
d'argento dal cuore trillante. ungaretti, xi- 339: ora si muove 1'
all'orificio delle nostre botti. ungaretti, xi- 182: arrivo anch'io alla
, cadeva dalle due parti. massaia, xi- 105: il sole, gettando
non sapeva cosa si pensare. ungaretti, xi- 102: l'egitto produceva il cotone
essenza di costume da bagno. ungaretti, xi- 204: esco nel giardino delle clarisse
le vele che garrivano allegre. ungaretti, xi- 160: arriviamo a pioppi e
parte veneziana dura una septimana. sanudo, xi- 841: parse a sier gasparo
i tre patiboli sul calvario. ungaretti, xi- 193: è un luogo sinistro.
rossiccio, di bellissimo effetto. ungaretti, xi- 351: la pietra cotta e
e l'orologio in pegno. moravia, xi- 505: all'alberguccio lurido dove
più genuino cristianesimo avanti lettera. ungaretti, xi- 233: nel 1492, ercole,
lui pretendere e insieme regnare. fagiuoli, xi- 123: il foglio io non lo
di conversazioni, di festini. massaia, xi- 69: quanto a valore militare
opre di lui profondamente osserva. ungaretti, xi- 319: non una sfiducia dei mezzi
modellar da questo e quello. foscolo, xi- 1-53: 1 padri e i maestri
più vicini o più lontani. ungaretti, xi- 176: guardando il movimento dell'
/ e face guiderdone. chiaro davanzati, xi- 9: doglio forte, senno provedete
imprese d'industrie e commerci. ungaretti, xi- 297: « che farete ora che
, lo scannarono a pugnalate. ungaretti, xi- 253: arrivarono sul posto alcuni
un testone finto da carnevale. moravia, xi- 271: io, spazientito, l'
oggetto è sempre l'uomo. ungaretti, xi- 249: bimbi e vecchi o
simili altri nomi senza soggetto. rosmini, xi- 110: l'essenza delle cose.
è raccorciata e molto dimezzata. giordani, xi- 16: ii...
fatiche rallentato loro l'animo. ungaretti, xi- 248: quando pensi che col
andava raccontando i casi suoi. moravia, xi- 166: non era bella gesuina
smenticarmi quel che tu ramenti. goldoni, xi- 312: in così lieto giorno
noi nel dominio dell'intelligenza. ungaretti, xi- 309: il seicento..
speciale non abbia bene inteso. goldoni, xi- 884: ad un cor perfido /
nelle abitazioni trogloditiche delle caverne. ungaretti, xi- 167: questo delirio, questo
che sembrano caratteristici degli arcaici. ungaretti, xi- 254: il medioevo è forse
dall'universo, suo regno. ungaretti, xi- 297: non voglio nascondere che
torreggiare sopr'ogn'altro affetto. foscolo, xi- 1-253: concetti rigogliosi e bizzarre antitesi
, come rimbalzasse nello specchio. ungaretti, xi- 201: castel dell'ovo rimbalza nel
in luce una donna gentile. ungaretti, xi- 253: quattrocento anni dopo,
, rincarò sussiegosa la zamira. moravia, xi- 431: clelia rincarò: «
sempre possono pullulare e mettere. ungaretti, xi- 174: la rovina, che
com'è avvenuto dei rinvenuti. ungaretti, xi- 369: il barocco più straordinario
da campar modestamente la vita. ungaretti, xi- 101: ricorderà quanta speranza riponesse nei
ii-263: risaliamo in automobile. ungaretti, xi- 290: risalgo in treno per
perché questo senso si riveli. moravia, xi- 101: per prima cosa comprai un
medicei il repubblicano capitan galletto. ungaretti, xi- 128: in questa corsica..
del giusto e del generoso. moravia, xi- 46: sono nato anch'io
sono felice della decisione presa. ungaretti, xi- 175: fuori di scherzo,
breccia nell'animo del re. goldoni, xi- 59: -siete pien di malanni
, sia dritti che storti. moravia, xi- 503: ogni mattina lei veniva
guerra, che sono moltissimi. marino, xi- 15: quando a scozzonare i
a incastro nel fondo suddetto. ungaretti, xi- 301: per segare tre millimetri,
biblioteca nazionale di napoli e sotto la segnatura xi- v. b. 22 una
le medesime proporzioni armoniche. ungaretti, xi- 176: guardando il movimento dell'
alcuni altri con troppa licenziosità. foscolo, xi- 1-232: la massima e la pratica
bisogni che il meschino aveva. fagiuoli, xi- 93: dona, promette,
servizio si può dir ragionevole. fagiuoli, xi- dissimo ritrovato. 100
.. ha 18 sfaccettature. ungaretti, xi- al contatto de'suoi lavori il tornitore
sgambettando in mezzo all'acqua. moravia, xi- 421: « beh, » disse
la tua bellezza di morta. ungaretti, xi- 87: non che il vento del
mus. forma dell'antica polifonia dei secoli xi- xii, meglio conosciuta col nome di
dyun verde ricco e soffice. moravia, xi- 381: rientrammo nella pineta,
sopra alle camere da letto. moravia, xi- 498: si precipitò nella sala
animal vero che egli somiglia. fagiuoli, xi- 102: -or ditemi un tantino
il bertani turban dei medici'. ungaretti, xi- impiegato soprannumerario o fuori ruolo
sperato ideale di felicità terrena. moravia, xi- 422: come apparve sulla soglia,
nicola » riuscii a spiccicare. moravia, xi- 377: lui aprì la bocca come
del ciel mosse il giudizio. ungaretti, xi- 286: ecco l'olanda,
tipo sport, rinfrancò antonio. soldati, xi- 15: guidava bene: ma
a nuova furia invita. fagiuoli, xi- 151: fantasme squallide, / rabbiose furie
stabile la residenza del parlamento. fagiuoli, xi- 37: luogo stabil non ho
sanguigni, oscuri e persi. moravia, xi- 459: era ciafrugliona, trasandata
fanciulli per un tempo determinato. ungaretti, xi- 56: partono...
a'venti di agosto 1474. fagiuoli, xi- 31: subito che sanno compitare
, che metteva ne'campi. ungaretti, xi- 130: mi perdo in un
con altra al tutto contraria. foscolo, xi- 1-253: il marini si rese col
di mitridato o di orvietano? goldoni, xi- 799: questo strapazzo / a
poesie del giusti]. de amicis, xi- 188: appena spirò, fui
debban alfin tirar le quoia. ungaretti, xi- 86: ora può succedere che
succitati corressero con ampio letto. ungaretti, xi- 62: le opere del belzoni,
né a legami di carne. ungaretti, xi- 169: è la nostra gloria
/ questo è il maggiore. foscolo, xi- 1-225: suo nome era domenico di
bolognese, custodivano la porta. ungaretti, xi- 184: il prof. malladra
in faccia ai circostanti. de amicis, xi- 219: lontano dal chiasso dei
né sociologo, né moralista. moravia, xi- 24: trattandosi di un meridionale
, e confondere ogni ordine. fagiuoli, xi- 163: quelle tele tinte /
strade campestri e caseggiati rustici. cavour, xi- 175: una delle questioni agricole
avevan presa un'altra strada. ungaretti, xi- 145: attraversa il paese un torrente
si è detto della dote. foscolo, xi- 2-611: le stragi che cosimo fece
con un gesto inaspettatamente servile. moravia, xi- 455: una voce a me
'non potestur've la saldano. goldoni, xi- 75: signor, non conviene
scolpito e alcuni grandi trittici. ungaretti, xi- 277: un'aria benedettina è
che parlano o sono insieme. ungaretti, xi- 33: dal castello diroccato della
con urla selvagge il convoglio. moravia, xi- 5: udii allora un urlo
predecessori, e i successori. moravia, xi- 307: « a questo mondo non
cosa che li toccasse personalmente. moravia, xi- 391: protestai con veemenza:
era stata il suo vanto. moravia, xi- 418: notai che senza grembiale
, dal vincolo della corona. ungaretti, xi- 90: il matto e il
fu sentito nel parlar nostro. rosmini, xi- 179: che è sapere in potenza
storia naturale (valmont de bomare), xi- 317: 'vison': specie di
mandino queste cose a voti. moravia, xi- 430: alla fine mettemmo ai