giogo / e più d'un vomer, poi più stive e buri. pascoli
battendo affila il duro / dente del vomer consumato, scava / nell'arbor le
da marra, o mai da vomer culto. mattioli [dioscoride], i-131
giogo, / e più d'un vomer poi, più stive e buri, /
est aratri pars prima, in quo vomer induci tur quasi dens ».
, fuggi pur le glebe e il vomer duro / ch'io ti die'in pena
sì, fuggi pur le glebe e il vomer duro / ch'io ti die'in
di colui che disse che 'l sol col vomer della luce arava il cielo; sono
dal lat. class, vomis (e vomer) -iris * vomere '(l'
spolverini, xxx-1-62: poi se 'l vomer primier, ch'a gli altri è
, 1 176: con vomer d'umiltà larghe e profonde / fosse convienimi
vergine terra della mente il duro / vomer sentio di verità maestra. -essere
battendo affida il duro / dente del vomer consumato, scava / nell'arbor le
i. frugoni, i-10-106: marra o vomer faticoso / non si tocchi dai bifolchi
]: i toschi campi del tuo vomer ara, / che li frutti. producon
onestà tagliarla affatto / o co 'l vomer sterparla del rigore, / né lasciar,
, ii-69: già la palude il vomer sente, e s'ode / là il
punge il bue restio / e dal vomer diviso il suol nereggia. carducci,
. tansillo, 3-8: sente il vomer che cozza in un macigno, /
punge il bue restio / e dal vomer diviso il suol nereggia. manzoni, pr
zolle, / o per le vigne col vomer volgendo / ir con destrezza i repugnanti
di già le glebe / sono per vomer fesse e rivoltate? b. del bene
, / o per le vigne col vomer volgendo / ir con destrezza i repugnanti
/ fin che al segno già fisso il vomer giunga. i. neri, 8-47
il tempo in mille solchi / col vomer dell'età le fende il volto. bettini
fin che al segno già fisso il vomer giunga. -rimettere le cose nel
di già le glebe / sono per vomer fesse e rivoltate? -per simil
lorenzi, 1-59: l'ottuso dente il vomer fa restio. / la spranga ha
tuttainsieme affissa ivi si resta, / da vomer grave non sarà mai stracca.
né crescer anco seminate ponno. / il vomer prima, e 'l curvo aratro,
. frugoni, i-10-106: marra, o vomer faticoso / non si tocchi da i
letteraria. petrarca, 228-5: vomer di penne, con sospir del fianco,
del neurocranio osseo. = dal lat vomer -iris, 'aratro', di origine indeur.