segui tan qui apresso, / a ben volerne trar frutto aficace, / volessen più
colonnello che aveva tutta l'aria di volerne raddoppiare la statura e l'imponenza breve
averne abbastanza, essere sazio, non volerne più sapere. giamboni, 2-82:
quieta / virtù di carità, che fa volerne / sol quel ch'avemo, e
banco in londra e gli trafficasse, senza volerne profitto d'un soldo. firenzuola,
vi fate bello con dichiararvi di non volerne far uso, per inveire contro di
, ma eccoti il cavallo a non volerne sapere in nessun modo e ci volle
contrasti, e saremo tanto indiscreti da volerne ancora diminuire il numero? giusti,
ma tesserne proprio al buio, e volerne ciarlar co'veggenti trinciando sentenze, è un
sapere nulla di una cosa; non volerne sentire fare nemmeno accenno. segneri
ma tesserne proprio al buio, e volerne ciarlar co'veggenti trinciando sentenze, è
mi servì ben tosto di pretesto per volerne un altro di più, e dopo
da colonnello che aveva tutta l'aria di volerne raddop piare la statura e
/ virtù di carità, che fa volerne / sol quel ch'avemo, e
banco in londra e gli trafficasse, senza volerne profitto d'un soldo, promettendogli oltra
.. nel deprecare le guerre: nel volerne una sola, e postrema, da
ciò che gli altri dicono e non volerne sentire i consigli, le esortazioni,
a fondo nelle cose umane, di volerne il meglio e di saper conseguire questo meglio
proprie; ma è necessario, a volerne dar consiglio, aver veduto di quelle
a fondo nelle cose umane, di volerne il meglio e di saper conseguire questo
negli affari di quella republica, e perciò volerne essere soddisfatto. ariosto, 3-49:
osterlich. 3. locuz. non volerne sapere più del doge: non preoccuparsi
cominciai meco medesimo a fare pensiero di volerne fare doglienza con amore, come cagione
anche da dio vietategli, mostra di volerne lui essere più padrone che non è
mia fortezza: / pareame ima mateza de volerne parlare, / ca no glie trovo
. che si dava l'aria di volerne sapere più di lui. -dimin.
li suoi [disonori] ed a non volerne più sofferire. dante, inf.
male avevan dove nascondersi, e a volerne con esso le mani pigliare.
utili, e nella quale relativamente al volerne predire gli evenimenti non vi hanno ancora
forteza: / pareame una mattezza de volerne parlare, / ca no glie trovo nome
effetto. - anche: non volerne sapere. compagni, 1-24: fu
ha vallisneri, iii-58: quel volerne per debitore lo stesso fermo '
forteza: / pareame una matteza de volerne parlare, / ca no glie trovo nome
di qualcuno o di qualcosa: non volerne sentir parlare. firenzuola, 660:
ciò che il duca pur fermo a volerne fare giustizia stava. gherardi, iii-144:
infedele se ne metta in bocca per volerne bere..., non la può
saperne di più, e gracchiava di non volerne credere un'acca. pavese, 1-86
nell'essere sensibile ad ogni bellezza, e volerne. borsieri, conc., 1-8
, su pe'i nostri liti, / volerne servi e miseri e partiti! fucini
: che diavolo / ho io poi a volerne alla fine / più che la parte
volere più impiccio di qualcosa: non volerne più sapere. giovio, ii-176:
volerla tutta trascorrere, ma pure a volerne una sola parte contemplare. pindemonte,
e più noia che tanto, e a volerne più / che non mi tocca.
5-ii-165: si era intestato a non volerne far altro. tesauro, 2-73: intensamente
giovio, ii-235: bisognava certo, per volerne uscire, ch'egli prendesse dragut con
lamentandosi del sangue francese sparso e protestandone volerne aver vendetta. d'annunzio, iv-1-352
come ella lo chiamava, diceva di volerne poco. moretti, iii-901: oh
resta ornai solamente dell'ultimo un poco volerne per lo tempo vedere, ché altra volta
tese / non molto lungi, per volerne prendere. niccolò zare tergiversazioni, ostacoli
è dogliosa; / siate cordogliosa de volerne sanare. chiaro davanzali, xxii-25:
/ noia che tanto, e a volerne più / che non mi tocca;.
malgrado o il malgrado: risentirsi, volerne. malatesti, 1-176: tina,
scoppia. (genericamente s'applica al volerne troppo d'ogni cosa).
aver un maraviglis, e della voglia di volerne buscare, andavan al pericolo delle forche
forteza: / pareame una matteza de volerne parlare. novellino, vi-142: madonna,
cirugico, ma inesperto, che in volerne chiudere le ferite le avea cicatrizzate con
: suo zio mi fa istanza a volerne rinnovare a v. a. s.
di qualcosa: non poterne o non volerne esporre che una minima parte. ariosto
che subito mosseno appetito al pastore di volerne mangiare. onde, gitato uno suo
alla sorella, dal genitore lasciatale, e volerne la ricevuta. a. cattaneo,
altro di coloro, deputò essi stessi a volerne scoprire il lor parere.
'. -non conoscere miserie, non volerne sapere di miserie: non porre limite
picciola e grande servito la religione senza volerne mai premio niuno... per
i turchi non facevano moto alcuno per volerne assaltare, aprirono le porte e uscirono
che subito mosseno appetito al pastore di volerne mangiare. savonarola, 5-ii-168: la
: ho bene inteso che ha detto di volerne parlare con monsignor nostro e con me
verdi e le lunghe. vergilio prese le volerne da catone, il quale nomina ancora
tese / non molto lungi, per volerne prendere. fed. della valle, 346
, 1-820: danaro, negasti di volerne. palazzeschi, 3-99: quello [l'
ciò che il duca pur fermo a volerne far giustizia stava. 13.
rifiutarsi di averci a che fare, non volerne sapere. g. m
in formula di cortesia); non volerne sapere. nardi, 114: quinzio
a bere all'oche vale gl'imperiti volerne saper più de'periti. manzoni,
più vedere né sentirne parlare; non volerne più sapere. alamanni, 6-20-10:
gradi nell'opificio dell'universo, a volerne noi acquistare la scienzia d'esse bisogna
un determinato argomento o problema, non volerne sentire parlare. [sostituito da]
un determinato argomento o problema, non volerne sentir parlare; non essere disponibile ad
. -cercare il panbollito da qualcosa: volerne ricavare di che vivere. borga,
suo cugino ci sarebbe passato sopra senza volerne sapere le cause. panzini, i-139
cavarse la pavana con uno ': volerne una quattrinata con uno; volersi sbizzarrire
. vasari, ii-743: cominciando a volerne cavare una figura in piè, s'
un ordine, non ti fermare a volerne scoprire il perché e il per come,
quel trincerarsi nella propria disperazione e non volerne uscire e farsene piedistallo e soprastare di
foraggera. 6. locuz. non volerne più di una pietanza: rifiutare un
: tirare qualcosa alle lunghe, non volerne venire a capo. della casa,
mai più, perché io fingeva di non volerne udir mai più niente, mi spartì
da riporre in uso o si limitano a volerne comporre di pianta una sola che riunisca
rubiconde, / le pera bergamotte e le volerne 7 d'enorme pondo. bacchetti
pagato il semestre, sono pregati a volerne rimettere l'importo all'editore. tommaseo [
siccome gl'italiani si sono ostinati a non volerne udir discorrere e io sono un po'
agli sparbieri. -razza da non volerne puledro: per indicare una persona da
. -che razza. -propio razza da non volerne pole- dro. 9.
ricevi un ordine, non ti fermare a volerne scoprire il perché e il per come
di qualcuno 0 di qualcosa: non volerne sentir parlare; non volerne più sapere
: non volerne sentir parlare; non volerne più sapere. mamiani, i-320:
puzzo né bruciaticcio di qualcosa: non volerne sapere, non interessarsene assolutamente.
non fa nulla. -non volerne il quarto: non volere parte o ricompensa
. v.]: 'non volerne il quarto 'vale non volerne alcun premio
'non volerne il quarto 'vale non volerne alcun premio o partecipazione; ed è
. 4. locuz. - volerne una quattrinaia con qualcuno: prendersela con
]: si usa ancora dire 'volerne una quattrinata con alcuno ', e significa
[s. v.]: 'volerne una quattrinata da uno 'dicesi quando
/ virtù di carità, che fa volerne / sol quel ch'avemo, e d'
forestiere saperne certi generali e, senza volerne sempre ricercare la quinta essenza, credergli
-racconciare il latino in bocca a qualcuno: volerne correggere errori o improprietà di linguaggio.
vecchio avrebbe rappresentata più al disteso se il volerne essere raccontator ai veduta non l'avesse
disordinato amore dei beni temporali e di volerne più che di ragione non gli tocca.
che subito mosseno appetito al pastore di volerne mangiare, onde, gitato uno suo
la razza. -razza da non volerne poledro: cattiva razza. aretino,
aretino, 20-239: proprio razza da non volerne poledro. -uscire, venire di razza
', sicché non s'allarghi a volerne troppo, ch'è avarizia, e non
tese / non molto lungi, per volerne prendere. idem, purg., 15-75
balordi insino all'alba / starem senza volerne / ricercare il perché? pattavicino, 1-577
-sdegnare, rinnegare una persona; non volerne eiù sapere. -anche con riferimento al
questi dichiari in un congruo termine di non volerne profittare. -con riferimento a
. -rifuggire da un rapporto; non volerne più sapere di qualcuno. s
più, perché io fingeva, di non volerne udir mai più niente, mi spartì
fagiuoli [tommaseo]: a volerne fare la spiegazione, come dicesi
, tanto più accesa nel desiderio di volerne, quanto più le veniva levata la speranza
naturalità delle cose, a forza di volerne la certezza, dilegua e svanisce.
-domandare il sangue di una città: volerne sterminati gli abitanti. botta,
: v. straccio. -non volerne sapere, non volerne più sapere di
straccio. -non volerne sapere, non volerne più sapere di qualcuno o di qualcosa
qualcuno. bottari, 5-35: il volerne saper più d'un architetto vecchio d'
cure vostre e quello che dite di volerne fare. petruccelli della gattina, 4-368:
non iscavezar la retorica, per troppo volerne. gioberti, n-i-183: il rosmini cominciò
quella furiosa tempesta,... a volerne recitar d'anno in anno i
a prenderne qualche scorpacciata, ma a volerne solamente leggere qualche carta. magalotti,
. scredente e uomo da non volerne stare a detto,... era
. prende le paroleper quel che suonano senza volerne scrutare il senso riposto. pascoli,
nell'ultima segnatura di grazia, di volerne l'osservazione. a. chiappini,
segno di croce a qualcosa: non volerne saper più, come quando si dice 'segnata
. b. casaregi, 118: a volerne trarre quel profitto che siconviene, legger non
], 15-15: virgilio prese le volerne da catone, il quale nomina le
non venivano più. -non volerne più sentire-, averne abbastanza, non
non ne voglia sentire. -non volerne sentire né puzzo né bruciaticcio: non
che fossero splendide e sontuose, disse di volerne far una quel proprio orgoglio,
l'annua possibile riproduzione. di una nazione volerne fare un piccol mondo è una idea
che, dove eglino noi facessero, di volerne pagare c milia. andrea da barberino
li suoi [disonori] e a non volerne più sofferire; e alla pellegrina fece
per i quali se comprende lo aere volerne inficere, e anco esser infecto..
le cure vostre e quello che dite di volerne fare. 5. che scrive
mai più, perché io fingeva di non volerne udir mai più niente, mi spartì
picciola e grande servito la religione senza volerne mai premio niuno. detta casa,
è tentare iddio, e ciò è volerne torre sperimento o in parole, pregandolo
ai disturba tori quasi a volerne spiare le mosse. spioncino,
con tante vociacce da spiritare e da non volerne i cani. de marchi, iii-2-390
, e s'palpabile, / che il volerne per anche dubitare / diffidenza sarìa stolta
varianti e che, per conseguenza, a volerne parlar con accuratezza, bisognava adattarvi il
giovativa, ma non sufficiente medicina il volerne sanare. salvini, 13-133: a te
qualcosa: prendere a malvolere, non volerne sapere. ugurgieri, 125: la
ali tese / non molto lungi, per volerne prendere. varano, 1-198: essi
del pari fu il suo consiglio di volerne tramandare con eccellente rappresentazione di scritture,
quel trincerarsi nella propria disperazione e non volerne uscire, e farsene piedistallo, e
male avevan dove nascondersi, e a volerne con esso le mani pigliate.
-non volere intendere verbo di qualcosa: non volerne un prefisso e di un suffisso (
ad esempio 'arricassolutamente sentir parlare; non volerne discutere, chire', 'ingrandire', ecc
]: ho deliberato in questo sermone volerne dire per consolazione di tutti i fedeli e
che a fare a primiera / e volerne restar alfine in vincita, / ci vuol
7-46: tentat'è de rei voglie -de volerne perire. dante, purg.,
, 118: vero è che a volerne trarre quel profitto che si conviene, legger
vita e perfezion di salute. -non volerne sapere, v. sapere1, n.
concreto: ciò che chi -volerla, volerne a, con qualcuno-, avercela; prender
glie, cominciò ad uscire, a volerne star a zonzo le mezze gior
e sapore similmente mirabile, che a volerne fare comparazione non è possibile, per