nero inchiostro; / macchiar d'ebeno vòle / il suo fin oro il sole.
quale non tristeza, ma festa e piacere vòle e desidera. = voce dotta
. / se pur borea sfrondarvi empio non vòle, / deh, perché non vi
inchiostro; / macchiar d'ebeno vòle / il suo fin oro il sole;
stro; / macchiar d'ebeno vòle / il suo fin oro il sole.
arlotto, 108: se il diavolo vòle io lo vegga in firenze, sono diliberato
sanese cicalatóre col beccaio, se ne vòle andare con le tinche ha posate in
mille cortigianerie appetisce l'ombra. ella vòle il canto degli uccelli, il mormorio
firenze imo dettato, che quando uno vòle dire una grande ingiuria a uno prete
te languesce, / che senza te non vòle altro conforto. i se 'l lassi
: ben si pò tener alta quanto vòle / ché la più bella donna è che
dolci, ch'altro ben l'alma non vòle, / man d'avorio, che
è cosa garrula e fallace: / vòle e disvòle; è folle uom che sen
): ma perch'è lontana, / vòle di simil petra avere aita / per
nero inchiostro; / macchiar d'ebeno vòle / il suo fin oro il sole.
: la prima figlia, che saper si vòle, / è immondizia del cibo,
femina è cosa garrula e fallace: / vòle e disvòle; e folle uom che
: madonna bianca,... quando vòle fare uno che se ne tenga ben
in nero inchiostro; / macchiar d'ebeno vòle / il suo fin oro il sole
; / se pur borea sfrondarvi empio non vòle, / deh, perché non vi
io costei fugio, e lei seguir me vòle. ariosto, 1-77: più che
tua fama, e l'onor tuo non vòle? boccalini, ii-15: con questi
degli arxenti, 89: sia come se vòle grossolano e sordo frate! ricchi,
degli arienti, 89: sia come se vòle grossolano e sordo frate! per la
vii-790 (11-1): ser cecco, vòle udire un novo inciàlmo? / quando
piovano arlotto, io: quando uno vòle dire una grande ingiuria a uno prete,
),... che quando uno vòle dire una grande ingiuria a uno prete
, ed indi assale, e par che vòle, / intorniando con girevol guerra,
desio, che spesso il suo mal vòle, / lui tenni, ond'or si
hàvence de cane da presa, che vòle dire cazzia de puorce? oh, magne
che m'ha infiammato ornai come amor vòle. bembo, lxv-38: da un
mette in terra, l'acqua vòle, / chi li vói soli e chi
: hàvence de cane de ppresa, che vòle dire cazzia de puorce? oh,
/ si mantèn per soffrire; / unde vòle ubidire / ed ogne bene avanza.
, / porti la guerra e quando vòle e a cui; / gli altri,
tardi a rivoltar la rota / che vòle or terminare el viver nostro, / né
. iacopone, 1-90-83: anegare se vòle omne volere, / chi enfine al
li buon'parenti, dica chi dir vòle, / a che ne pò aver,
: àvence de cane de ppresa, che vòle dire cazzia de puorce? oh,
no i porge que paidire; / vòle a le prese venire, / sì à
: ben si pò tener alta quanto vòle, / ché la piu bella donna
scudier, che da lei ritrar pur vòle / ciò ch'ella vergognando in sé ristrinse
a rivoltar la rota, / che vòle or terminare al viver nostro, / né
morire amando. monte, 1-15-8: chi vòle esser di me conoscente, / al
iii-236: venite su, ché crizia ti vòle: voliamo andare fuo- re: ora
serva / chi da signore alcun merito vòle. petrarca, 206-55: per rachele
. piovano arlotto, 133: che vòle dire questo, che voi siate venuti così
« monsignor mio, el non se vòle cussi ridere alla smassellata ». lomazzi,
venite a festigiar, ché amor il vòle. bandello, 3-17 (ii-345):
goffredo alloggia ne la terra, e vòle / rinovar poi l'assalto al novo
). aretino, 27-i-1-182: chi vòle udir, viola, a tutto pasto /
, cvi-302: la sacra maiestà del signor vòle / che cioè i medici, dicon
: chi è quello altro che provar mi vòle? / 3. ant.
la cuncavità piana e la lingua grossa vòle il morsso cum gran portella o intiero o
vasari, 4-ii-215: sua eccellenza illustrissima vòle che si mettino le tele nelle faccie
i politi begli ochi toi / vincere vòle pur la sua prova; / niente trovo
assol. armenini, 3-71: ci vòle [nell'acquarello] la carta che sia
abstinenzia anco maiormente, perocné lo signore vòle misericordia e non sacrificio. boccaccio, 1-i-550
sannazaro, iv-343: se già non vòle dire provare, ottinere qualche altra colorata
bollo mustrare. monte, 1-48-9: chi vòle, a me medesimo, dir:
qual le nube un balen che passe e vòle. pananti, iii-122: i neri
. monte, 1-48-0: chi vòle, a me medesimo, dir « to'