e me n'addoloro, ma non so vincermi. = comp. da dolorare (
la rimandavo delusa, ma non disperata di vincermi. d'annunzio, i-623: e
lo più sciocco per averle insegnato a vincermi. pallavicino, 1-36: erudito, ma
rimandavo delusa, ma non disperata di vincermi, e maledicente in cuore i letterati
s'ella v'impresse in cuore di vincermi il disegno. foscolo, vii-61:
la rimandavo delusa, ma non disperata di vincermi, e maledicente in cuore i letterati
la rimandavo delusa, ma non disperata di vincermi, e « tifone » nella sua
specie di follia; e non posso vincermi, non posso contenermi, non posso riprendere
signoria vinto con la vertù, non volesse vincermi con la cortesia ancora, ben che
specie di follia; e non posso vincermi, non posso contenermi, non posso riprendere
pallavicino, 10-ii-19: non lascerò da lei vincermi nel riamarla. poerio, 1-230:
'l mal s'oblii, / se vincermi desii. 8. rifl.
diceste », proruppe marcello « perché a vincermi, una picciolaparte di quanto avete ora detto