in toscana, dove lo più vile villano di tutta la contrada, zappando, più
berni, 157: entra uno stecco al villano nel piede, / che le stelle
rossa / con un stimulo aguzzo ch'un villano, / che quivi si trovò,
di cotto. ghislanzoni, 18-121: il villano mi guarda coll'occhio dell'ebete,
basse di quei suoni sconci con cui il villano manda fuori per la bocca il vento
.. non curano gravare e stracciare il villano, sol che arrechi loro utile.
comportamento); modo di fare brusco, villano, aggressivo. collenuccio, 1-289:
vilan ni cortese. -disdicevole, villano (un comportamento); offensivo (
modi duri, aspri; scortese, villano; bisbetico, arcigno, rancoroso. -in
7-587: il plebeo s'arriccia, il villano stremisce alla novella. lancellotti, 1-391
a strèpere. boine, i-113: il villano... strepe, giunto all'
amor non fu, che mosse il cor villano. bellori, 2-24: quindi nasce
possibile, di quell'uomo prepotente e villano che gli stava succhiando tutte le sue
. ariosto, 19-13: un cavalier villano, / avendo al suo signor poco
e incivili; che si comporta da villano, con maleducazione nei confronti di qualcuno.
bosco, né no poteno avere negono villano che quello cum loro volese andare a taglare
ben taglia. aretino, 20-56: un villano (la lingua dei quali taglia ed
formaggio parmigiano / un tagliuolo ad un villano. cantù, 3-224: oggi, principalmente
nieri, 3-232: 'tanùcchio': villano giovane;... lucchese villano,
: villano giovane;... lucchese villano, rozzo. = voce di
. sozzini, 289: veniva qualche villano con una tascòccia di noci fresche con
cavadenti, quando si difende contro il villano che sputa rosso e si tasta bofonchiando.
, e poi sghignazza, / e villano con man lubrica e rea / rosamora
266: gioco di mano, gioco di villano. tasto di mano, sta lontano
né però alcuno si crede così parlando essere villano, plebeo, taverniere. 3
e piccola / ma cara, il villano ti coglie / pensoso al cader delle foglie
la mano / o ch'io bagno il villano. pavese, 6-63: scostò la
termini ital. e dial. (come villano, contadino, burino e cafone)
tal calor, ch'ancor non è villano. aretino, 20-96: stata un terzo
/ infedel, traditor, duro e villano /... / questi i tituli
ché non è degno d'un cor villano, o bella / saettatrice che tuo colpo
/ « loti di lì, o traditor villano ». da porto, 1-297:
né, se non vuole aver taccia di villano giovine, si fa mai vedere leccare
, 6-364: in certi tempi coglie il villano l'uva matura, e il mosto
piacere. grazzini, 9: il villano, / a laude e gloria della tomatel-
gittando il tosco per bocca verso lo villano. galeazzo di tarsia, 1-90: mortale
meglio, lxxxviii- ii-147: o trabaldier villano, o vii porcaccio, / o adattato
. carducci, iii-1-162: e il villano incalzar con rozza briga / il pigro
ed è quanto altro uccel crudo e villano. / fuor de la fronte due gran
b. doni, 4-14: il villano adiratosi di quella caccia avuta dal chiarino gli
: e più difficil far un buon villano / gentil, che trar la rana del
, 6-364: in certi tempi coglie il villano l'uva matura, e il mosto
se innocentissimo fosse stato, che il villano ed il fabro erano ubriachi, smemorati e
, 49: il gentile ama e il villano teme: dico che dal villano all'
il villano teme: dico che dal villano all'artefice è poca differenza; sì che
spessi ginepri, quelli essare un giovine villano con una bellissima fanciulla altresì villana.
eccoti ora (o cortese lettore) un villano rivestito, il quale nella corte del
mano / de ferir te tractarò come croio villano. podiani, io: non trattare
. goldoni, x-451: conosco / del villano rifatto / la superbia, la boria
comp. dal lai trans 'oltre'e da villano. tra vìncere, intr.
uomini. cornazano, 1-61: uno villano del contado d'imola, uomo grosso
annibaie bentivogli con paulo romano, giovanni villano da pisa e gl'altri prigioni al senato
meglio, lxxxviii-ii-147: 0 trabaldier villano, o vii porcaccio, / o
che la torturava, con un rifiuto villano, affogato in un profluvio di trivialità.
, il quale stando a uso di villano ginocchioni con le mani incrocicchiate, guarda il
garzo, xxxv-ii-298: bastone fa trottiere / villano e somiere. cenne da la chitarra
conv., iv-xi-8: lo più vile villano di tutta la contrada, zappando,
pietà del fanciulletto. / scende il villano, e il basto al figlio cede.
. de dominici, iii-31: un villano da'legami, con cui era stato stret-
i-46: ballatetta, in dispetto d'ogni villano, / conta per l'universo,
/ e fusti sempre mai sconcio e villano. bandello, 1-34 (i-425):
uomo. leonardo, 2-117: vedendo il villano la utilità che resultava della vite,
. b. tasso, ii-169: il villano / sotto il più ardente sol ventilla
suo frutto gentil, che il buon villano / vien ventilando... /.
, o vento di mare ch'è il villano manda fuori per la bocca il vento dal
/ a suon d'un tamburin ogni villano / con le lor donne strette per la
/ e già nell'ore d'ozio il villano / sopra una pietra batte le falci
ciò che proferete / d'amor, senza villano intendimento: / ché, s'elgli
grattate l'urbano, troverete di sotto il villano: l'urbanità è una vernice.
decta villa. ottimo, i-444: il villano, che abita il poggio, vede
superi. villanissimaménté). in modo villano e volgare (e, valle
paresmente. = comp. di villano. villananza, sf. villanìa
mente. = deriv. da villano. villanare (vilanare), intr
sorti. = deriv. da villano. villanàtico, sm. stor
stor. nel medioevo, condizione di villano; insieme degli oneri che su tale condizione
dal class, villanus (v. villano); voce registr. dal d.
= spagn. villancico, deriv. da villano (v. villano).
, deriv. da villano (v. villano). villaneggiaménto, sm.
= dimin. femm. di villano. villanella, sf. espressione
confidenza. = deriv. da villano. villanésca, sf. mus
gidi. = deriv. da villano. villanésmo, sm. letter
educazione vostra. = deriv. da villano. villanfottuto, sm. (femm
volte fatte. = comp. da villano e fottuto (v.).
ant vilanìa), si. l'essere villano, scortese, privo di creanza,
'villaniuccia'. = deriv. da villano. villanióre, agg. letter
villanióre, agg. letter. più villano, più sgarbato. jahier,
pigro, il superiore sarà pigriore; se villano, il superiore villanióre, perché qui
comparai di villanus (v. villano). villanizzare (vilanizare,
= frequent di villanare. villano (vilàm, vilanno, vilanó),
paradìs delibano. -qa non fue questo villano. fra giordano, 1-303: vedete uno
. fra giordano, 1-303: vedete uno villano: dagli a dire paternostri, vorrebbe
, senza guardare se gentile uomo è o villano, povero o ricco, o mercatante
: è maggior pregio 7 esser villano e di valor fornito, / ch'essere
legate intorno alla villana. -da villano (con valore aggett.):
cavalli cum li omeni sopra vestiti da villano e armati. fagiuoli, vi-54: mi
e in piede un par di scarpe da villano. -per estens. umile,
turlo, / per non venire in istato villano. -sm. villano rivestito: che
venire in istato villano. -sm. villano rivestito: che ha raggiunto una condizione
di una puttana avanza quella di un villano rivestito. domenichi, 2-5: andando una
eccoti ora (o cortese lettore) un villano rivestito, il quale nella corte del
roppe. battista, vi-3-202: un riposo villano a me piace, / userò zappe
came- rier malnato, / che con villano orgoglio la borsa ha ricusato.
non si tiene più per boscareccio o villano, ma per gentile o domestico.
domenica, quando lei sfoggiava il suo lusso villano e la pettinatura alla 'rococò'.
scarso e dubitoso, / cortese e villano e 'nvidioso. dante, inf, 33-150
; / e cortesia fu lui esser villano. bencivenni, 4-73: sono alcune genti
signoria intieramente, perché io non son villano, né fo professione d'esser ingrato.
avere vedute le tue lettere: è villano chi te lo riporta. svevo, 6-304
, 6-304: sarebbe un pubblico ben villano, se continuasse a contenersi così. ojetti
: fu tanto maligno, insistente, villano contro cadorna che molti ufficiali si alzarono
niente. d'altra parte non posso essere villano. con me è sempre stato gentile
cavaliere del mondo e per lo più villano, cioè monsegnore messere lancialotto di lac,
de legiero, / perché in petto villano amor non usa. lorenzo de'medici,
che 'l cor mi tolse e di villano / lo fe'gentile, a cui siate
d'ogni dispetto e vituperio più che altro villano. s. gregorio magno volgar.
: siano almeno attenuanti alla colpa del silenzio villano e dei ritardati ringraziamenti per l'ode
che la torturava, con un rifiuto villano, affogato in un profluvio di trivialità.
goldoni, iii-1105: che diavol d'argomento villano e temerario! / che titolo immodesto
: santo bernardo dice: o uomo villano che non ami iddio, or ti vergogna
2-30-45: or chi seria quel traditor villano / che, veggendo alla zuffa il suo
. doni, 2-44: via furfante villano, bestia; che trappole son queste,
, che gli fu comandato a fare villano servigio... egli percosse il capo
ii-175: uranio che abboniva l'atto villano di uccidere il re, e non
principio. poerio, 3-26: e che villano oltraggio / recar tentare i posteri corrotti
se, volendo contro mio onore alcun villano piacere, tu ti mutassi, porresti bramare
di salir sopra al scoglio erto e villano. 12. disgustoso, ripugnante
ben lo dice il proverbio: 'batte il villano e ara'lo per amico'. monosini
amico'. monosini, 275: al mal villano / non gli dar bacchetta in mano
dar bacchetta in mano... al villano / la zappa in mano...
... chi prega 'l villano / s'affatica invano... quando'
s'affatica invano... quando'l villano è sul fico, / non conosce
disfatto. idem, 355: il mal villano, / se gli dai il piede
da villano'. proverbi toscani, 57: villano affamato è mezzo arrabbiato. ibidem,
dama. ibidem, ij2: al villano, la zappa in mano. ibidem,
gli far torto né grazia. a mal villano non gli dar bacchetta in mano.
parentado. ibidem, 177: non è villano perché in villa stia, / ma
perché in villa stia, / ma villano è chi usa villania. non fu mai
è chi usa villania. non fu mai villano senza malizia. ibidem, 183:
scalzo; d'aprile, va il villano e il gentile. ibidem, 186:
: gioco di mano. gioco di villano. = lat. tardo villanus,
licenzioso. = deriv. da villano. villanzóne, sm. (
congiure. = deriv. da villano. villare, sm. ant
. letter. chi vive in campagna, villano. rovani, 4-i-163: alla tristizia
periglio, / legò 'l pesco quel villano. b. del bene, 2-163:
: ota è stabilito / che il villano deza aver per vieto / lo pan de
ora pensisi che infamia gli è il mostrarsi villano de la rooba altrui. gemelli careri
novellino, 31 (50): lo villano cominciò a passare con una berbice,
, 5-24: in cierti tempi [il villano] lega insieme l'erbe tagliate
la volpaia / che chi dice un villano, un traditore / vuol dire: che
., 6 (92): « villano rincivilito! » proseguì don rodrigo: «
ve era un poverissimo e ignorantissimo villano che si esprimeva in rustico dialetto bergamasco
piano, / quando da la pastura ven villano, / e zenzali e tavani,
aviene. monosini, 275: al mal villano / non gli dar bacchetta in mano
bacchetta in mano... al villano 7 la zappa in mano..
in mano... chi prega 'l villano / s'affatica invano..
s'affatica invano... quando 'l villano è sul fico, / non conosce
per servirsi per soldato, e non per villano o zappaterra. lancellotti, 2-28:
. cavalcanti, 368: avendo [un villano] un suo barletto vuoto di vino
giov. cavalcanti 369: esaminò il villano che tale zenzerata gno.
: ota è stabilito / che il villano deza aver per vieto / lo pan de
non aver mai avuto zecchin da quel villano. vincenzo maria di s. caterina
. serdonati [tommaseo]: al piè villano basta un grosso zoccolo. proverbi toscani
zoticaménte, aw. in modo rozzo, villano; con espressioni aspre, sgarbate.
zotichezza connaturale non mai vien deposta dal villano, percioché quella è la primiera camicia
. da ignorante, da sciocco, da villano. v. vitiello, 1-32
. dossi, 1-i-362: il villano, non ha religione, ma superstizioni.
e si mostra privo di buona creanza; villano, incivile. chiari, 2-i-181
in modo spesso strafottente, protervo, villano; che se ne infischia di tutto e
in modo spesso strafottente, protervo, villano. – anche sostant. gramsci