-figur. borsetti, lvi-459: pur vile, qual son, nuova babele,
: quando la nostra causa ella è vile, cioè di piccolo convenente, sicché l'
1-577: lassù non s'innalza la coppia vile di questi due terreni gemelli, bisogno
fed. della valle, 215: fortuna vile i inalzata è superba ed insolente.
avesti inante, / concorri a così vile empio disegno. -dare innante:
li 'nnati vizii che fanno altrui vile. boccaccio, dee., 8-5 (
altra appo di lui fia bassa e vile, / pur or la scorza ingrossa e
, / par che sia fatto obbrobrioso e vile. alfieri, 9-28: le cittadine
ricchezze eran venute in mano di gente vile e di basso cuore, sì che picciol
di secoli mi muove a sdegno la vile ingiustizia dei giudici della mia età.
inoneste. 5. disonorato, vile, spregevole. 5. agostino volgar
son nato al mondo / de stirpe vile, inonorata e scura. n. villani
cavalca, 9-201: la mosca è volatile vile ed immonda e inquieta molto. imitazione
magalotti, 23-20: gente per lo più vile di nascita, sempre mendica, povera
ariosto, 4-14: le par atto vile a insanguinarsi / d'un uom senza
giorno stesso di veder prorompere la turba vile degli eretici ad altre maggiori insanie. brusoni
ed insaziabile, come potesti ingoiare quasi vile alimento... il più leggiadro
e non curanza dei grandi, la bollente vile invidia dei piccoli, la pusillanimità dei
non è sì alta cosa né sì vile / che un'idea non incarni e non
la fè, l'amore / d'uom vile, amato di polcella illustre, /
tirannide, la lurida superstizione, la vile schiavitù, il lusso insultatore, gli
/ or da rustico amor, da vile amante, / da rozzo pastorei son
quanto a te medesimo pare essere più vile e più dispregiato, intanto sei più
/ saresti peggio d'una lorda e vile / e d'ogn'uomo schernita meretrice
avaro liberale, di timido forte, di vile magnanimo. giuglaris, 374: io
roma, che se l'enperadricie nel più vile schiavo ghiesso brutto del mondo; e
, di mediocrità col medio, di quasi vile coll'anulare e d'infima stima,
almonte. aretino, v-1-152: un vile lodato per coraggioso... resta scornato
. mamiani, 1-239: intenebrata e vile / in luogo ermo c riposto /
, quanto ella è maggiore altrettanto più vile riesce e viziosa. papi, 1-1-71
cioè l'umana cupidità o sia il vile interesse. foscolo, iv-399: in chi
quei servi..., per un vile interessùccio o simile passione,..
. arlia, 1-194: per il vile interessaccio oggi certi non ci è cosa trista
ornamento ed al cui paragone sarebbe stato vile ogni più prezioso intesto d'oro e
ci terrai prigioni / fra queste mura in vile assedio e lento? c.
che fosse noiosa o molesta o vile la persona di dante, questa riprensione non
come introducitrice di costume non compagnevole e vile. gemelli careri, i-vi- 291
generoso, con lo scoramento che invischia il vile nel fango. e. lecchi,
poi t'insulta / è assai più vile e assai più reo di te. camerana
e bene sonmo ed eterno in breve e vile: ché male inverremo a retto stimo
azioni basse e colpevoli o da comportamento vile e abietto (il viso, l'
, invigliacchisci). letter. diventare vile, codardo. tommaseo [s
. 3. tr. rendere vile, codardo. nievo, 373:
agg. letter. diventato o reso vile, codardo, abietto. -anche:
usato stile / la nudità dell'apparecchio vile. d'annunzio, v-3-438: che
domandare invilerai. = denom. da vile (v.) col pref. in-con
spossare fisicamente; indebolire moralmente; rendere vile, codardo, pusillanime; svigorire,
è spento. = denom. da vile (v.) col pref. in-con
, fiaccato moralmente; diventato o reso vile, codardo, pusillanime; meschino,
). ant. rendere rozzo, vile, spregevole; deprezzare, disonorare.
fumo si straveste, / ora in più vile, ora in più ricco invoglio,
, ma non circa tesser onorato o vile. tommaseo [s. v.]
. cantù, 384: il vile cortigiano espose a luchino di punto in punto
è lo 'ngannare per involviménto di lingua lo vile popolo e la non dotta moltitudine,
allora intende e pondera quanto fallace e vile e viziosa e condannabile sia l'ambizione
il pasto; a quei soltanto è vile, / che il duro irresistibile bisogno /
il dolor l'ansia la speme: / vile! e a le mute lacrime irridea
schiavo vero e proprio, tremebondo e vile? ispiratóre, agg. e
cima, niuno sarà mai tenuto a vile, se non del primo, del secondo
alla sfortuna, si sentiva istericamente vile. g. bassani, 5-255: nino
, che le piume d'un istromento vile volino a registrar su fogli quelle grandezze e
v.]: 'italiésco', l'italiano vile e servile. cfr. g.
sua fralezza. baruffaldi, i-155 * vile è l'uom che s'addomestica / con
sue vestimenta e misesi uno lacerato e vile vestimento molto vecchio. g. c
in donna o dubitare, / ma forte vile è creduto ne l'uomo, /
, brutto; ripugnante, repellente; vile, scadente. latini, xxxv-ii-203:
/ mani pecunia dolosa, / più vile del cencio e del fimo. gozzano,
valore irrisorio o la qualità scadente; vile, spregevole, dozzinale. -in partic
iddio aiutò costoro, che di piccolo e vile ladroneccio pervenissono al regno, terribile e
cioè: onesta, laida, dubbia e vile... dubbia è quando la
rammarica di alcuna servitudine o cosa laida o vile che gli convenga sofferire, che non
ti credi / ch'esser abietto e vile / possa render del ciel gli uomini
lanaiolo ', passato al significato di 4 vile, spregevole ', da cui \
di bassa condizione, ma eziandio di vile e brutta stirpe; e dicesi che il
al mondo: 'sei vii, sei vile, sette volte vile'. graf,
il nostro finito, mortale e tanto vile e basso. -perdere la vita
l'armonia della frottola, per esser vile componimento, possa agguagliarsi agli accenti de'
sé. varchi, 8-2-225: la vile e cieca gente, notrita lascivamente negli
agio a rifarsi. -ant. vile, codardo. guittone, xxxvi-41:
/ mi tragge fuor dell'empia turba vile. chiabrera, 1-ii-409: se, grimaldi
che infino alle lastre del tetto e ogni vile cosa, non che le care,
, ovvero spazzo, che tanto era vile, lo sostenne. g. barbaro,
. alfieri, 6-120: tu, vile, genero / tu d'un lentulio latrinario
persona che esercita un mestiere basso e vile). - anche con uso attributivo.
. v.]: 'lavacarne', di vile condizione e mestiere. = comp.
. -anche: che esercita un mestiere vile e umiliante. verga, ii-79
scarse qualità, che esercita un mestiere vile. esopo volgar., 4-101
estens.: persona dappoco, inetta, vile, spregevole. mazza, ii-161
'leccapiedi ', si dice volgarmente di vile e interessato adulatore. moravia,
di chi servilmente lusinga altrui, per vile speranza o paura. delle donne grazie
più fedele, più obbediente e più vile. pascoli, 1477: primi vengono /
introdurre nella bocca, come lec- cheggio vile a un cucciolo, la specie eucaristica che
. 2. quantità di metallo vile commisto al metallo nobile. -anche:
e per l'aumento corrispondente del metallo vile). b. davanzati, ii-450
inciampo. leopardi, iii-215: odio la vile prudenza che ci agghiaccia e lega e
, ii-95: uccidere un legato è cosa vile. machiavelli, 236: da
quantità limitata; modico, esiguo; vile, spregevole, di poco conto, di
che l'empia, che sia leggieri e vile e sottile. alberti, i-118:
lo 'ngannare per involvimento di lingua lo vile popolo e la non dotta moltitudine,
/ ahi profumato seduttor di donne, / vile al par che leggiadro! oh mai
uomo non grosso di legname, abbietto e vile, ma da uomo grande e spiritoso
ti ammiro, o gentile / animaletto vile, / che gli altrui passi pronti /
debole, fiacco; indolente, neghittoso, vile. g. stampa, 25:
, / dal buon principio diventar poi vile. 9. languido (l'
terrai prigioni / fra queste mura in vile assedio e lento? d. bartoli,
mio dir, il qual poi lento e vile / d'entrar cessò nel mar degli
le turbe accoglie / e rincora parlando il vile e 'l lento.
sta il basso conto e la maniera vile in cui sono avuti e colla quale
). -per estens.: scrittore vile e spregevole, che non esita a far
parte d'essa, che è la più vile, ha determinato che e'si dia
le ardite sue adulazioni, per un vile liberto di augusto. mazzini, 62-114:
tutti creatore, / nullo è che vile con ragion stimiate, / se non
a gli oligarchi / fibrate e al vulgo vile d'italia? 6.
in questo assurdo, / stupido, vile, interminabil vuoto, / io qui m'
tappeto. -di lignaggio basso, vile, piccolo (con valore attributivo)
: generò con una fe- mina di vile lignaggio un figlio illegittimo. s. maffei
1-6: non t'accende / beltà vile e plebea, / che sola alletti i
dicio tuo, l'opra mia rozza e vile / piacciati, prego, por,
forza o per paura o per altro vile riguardo. anco gli atti umani singoli
della casa, 679: io, come vile augel scende a poca esca / dal
davanzati, 9-320: costui di sangue vile, venne in corte cappellano del re,
/ un leocorno fu, non miga vile. zanobi da strata [s
non sappi, e appena è cosa sì vile... la qual pienamente si
re, era già diventato piccolo e vile davanti all'arciduchessa nata sopra un trono antico
sanguinoso / sopra 'l nudo terren di vile ostello / prendere un duro e misero
stati, e fai che un uomo vile e basso si raccenda di donna in nobile
/ il più bel fiore in sì vile opra e molle, / tiemmi il cor
4. figur. persona abbietta, vile, spregevole. ruspoli, 1-145:
. figur. oggetto di scarso valore, vile, scadente; fatto o circostanza di
preciosa e de naturai belleza trovata in vile loco, stando tu in questa lordeza
, sciocco; grossolano, zotico; vile, spregevole. cieco, 3-40:
: tu pigro, tu pigro, tu vile, tu goloso, tu porco,
pria di quel giorno non avesti a vile / il reo capo servile / inchinare a
per estens. in senso concreto: cosa vile e spregevole, di nessun valore;
amandole, tanto se'peggiore e più vile e più cattivo. cavalca, 20-43
cadere o far cadere in una condizione vile, spregevole. allegri, 82:
uomini, siccome roma è, dimorar vile e disonorato. tasso, 13-29: di
'l rubino appo loro è rozzo e vile. d'annunzio, i-14: l'occhi-
di due giorni, misero ludibrio del vile popolaccio. de marchi, 1-835:
converta? manzoni, 37: stanca del vile ossequio / la terra a lui ritorni
/ che cader non potessi in luogo vile. attribuito a petrarca, xlvii-214:
. per estens. infame, abietto, vile, spregevole; odioso, detestabile.
-sostant. boccaccio, i-341: di vile uomo è atto il lusingare. manzoni
ciampoli, 66: di bugie lusinghiere / vile armonia da saggi eroi non s'ode
man non rozza, in armonia non vile, / perché sembri il mio canto a
.. ma di un omiciattolo spesso vile ed effemminato. -vizio, stravizio,
[plinio], 186: la più vile spezie [di triglie] è quella
segneri, i-477: tu, verme vile, tu laido, tu lotolento,
493: in un panno rozo e vile manco noiano la vista molte grandi ed
a febo sacre / occupi l'ozio vile e neghittoso, / e pigrizia le
, pensando che non è foruscito sì vile a chi non sia licito venire ogni dì
questo briccon, capo sbirraglia / della vile aborigene canaglia, / s'affatica e
; e già sono ventato a me stesso vile. -chi presiede o dirige una
magagna / di far con tradimento opera vile; / anzi pareva una persona magna
, i-27-21: adonque, se la più vile de creature dezia tenpo operando el suo
l'acqua dell'orzo che pare così vile, forzata, dicono i savi ch'è
i-61: solo rimase atto disonorato e vile che 'l maggiorente prendesse dal popolano moneta
, 6-xv-197: che maggioria sozza e vile si è quella di soverchiare altrui.
cominciàro a fondare magioni ed a fermare vile e for- tesse ed a chiuderele di
. ottimo, ii-171: altri di vile mestiere o arte dicono sé essere conventati
l'abbia è non nobile, cioè vile. ojetti, ii-122: la magnanimità della
e non infermarsi in ogn'atto disonesto e vile e misero. g. visconti,
se stessa s'imaginò lui non esser persona vile, ma di grandissimo maneggio. bellori
lasciamo dunque una volta da parte il vile interesse e cominciamo a giudicar delle cose
questa magagna / di far con tradimento opera vile; / anzi pareva una persona magna
al grande è vita ciò che al vile è morte, / né può invida sorte
xlii-10: come malvagio om picciuolo e vile / bono, magno e gentile / pregiar
3-125: accadde spesso gente inerme e vile, per malagevolezza di passi, uomini valorosi
tutte le donne, ed è pestilentissimo e vile. g. gozzi, i-28-18:
reputate minori e de'mestieri malamente tenuti a vile. carducci, ii-19-243: la somma
quelli sono malaugurosi che te- gnono a vile ciò sanno e sempre chieggono nuove cose.
parte voltato, da alcuni tenuto a vile, come se la malaugurosa cassandra,
colpa dell'offesa / * nel corpo vile '. / stampami nella mente malcresciuta /
pervertiti i costumi, niuna età fu più vile ed abbo- minabile della vecchiezza; inclinata
l'inerzia, / il nostro male più vile. -scherz. mal dei versi
! / li ochi metete per ogni vile buxeto. straparola, ii-25: l'astuta
una maledizione al mare: - o vile, rendimi quello che mi hai ingollato!
2-5-139: la satira deriva da origine vile, malevola e ridicolosa; la morali-
, io mi odierei e mi direi vile.
? de pisis, 1-51: è la vile sega di una ignota malìa che mi
11. sm. persona malvagia, vile, scellerata. -in partic.:
freddo e secco, ch'e'sembra vile alla settembreccia. pagliaresi, xliii-42:
che per quelle ogni cosa tiene a vile. idem, inf., 11-82:
8. ant. spregevole, vile. roseo, i-46: se fusse
, che il malmenare a capriccio un vile branco di pecore. papi, 1-6-106
attenuato: privo di senso morale; vile, spregevole, miserabile. maestro torrigiano
: il vero umile vuol esser riputato vile, non umile, sì che non si
, / e 'l malvasio e 'l vile esser manente, / rengnar a benenanza ed
/ core ha di pietra sì malvagio e vile, / ch'entrar no i
malvagio perseguitato o ammazzato: inutile, vile, scellerato conforto. e. cecchi,
fatte / malvagità: son vile al tuo cospetto. casalicchio,
/ sarà lor legge in breve irrita e vile, / e mancherà con l'infecondo
pure, non mi par d'essere così vile, come mi tratti. goldoni,
nature vivaci, ma deboli, era vile dinanzi al dolore. i suoi lamenti fecero
intorno a questa beatitudine si aggirava il vile mandatario del prelato nella sera dell'8 febbraio
, 211: non potrà già parer vile [l'architettura militare] a chi considera
... che ha fatto questo vile ed ignobil ministro, delle magnifiche case e
. pietro sciumacher, uomo di vile origine. -operazione militare, manovra tattica
agiato e manente / lì è ciascun vile e fellone / e mesagiato e povero
mangia- polenda ', a un uomo vile e buono a poco. qual detto
.]: 4 mangiapattóna ': uomo vile, dappoco. = comp.
pattona, mangiapolènda ', a un uomo vile e buono a poco. arlia,
132: eletto per suo palazzo una vile stalla e per suo riposo una mangiatoia
che alle bestie si è, come vile e di lor degna voce, serbata.
conoscerlo reputavanlo un qualche manovale o altro vile manifattore. i. nelli, ii-164:
non so che di vergognoso, di vile a voler proteggere la scelle- raggine e
non sono considerati se non come materia vile, da servire alle manipolazioni ministeriali o
: se dal mio stato assai misero e vile / per le tue man resurgo,
miei affetti, non fai punto cosa vile. -mettere alla prova.
: in questa parte teseo è stato vile, / essendo tua, in avermi manumessa
.. / ogni arnese anche più vile / a lui serve di mantile. [
chiamare a ritroso / tal ch'è vile e noioso / con nome di valore
vi-128: sempre nimica d'ogni cosa vile / più ch'altra donna in virtuoso manto
benefattore: e non è opera manuale e vile, che consista in atto manuale,
in atto manuale, né in materia vile, ma consiste e procede dal cuore
),... poi il vile rigutini; in fine anche la manzonata fiorentina
). in fierire con vile sopraffazione sui deboli, sugli inermi.
maramaldo. maramaldo, sm. persona vile, codarda, che infierisce sui deboli
* maramaldo ', per 'traditore, vile sicario, 'che infierisce sui deboli
da ottanta pietre preziose, che la più vile valeva più di cento marche d'argento
pane. 12. basso, vile; vergognoso, turpe, spregevole.
, 435: era [tolomeo] molto vile e marcito di continua lussuria, sì
gli animi degradati ed i sentimenti di vile rassegnazione, come i popoli soggetti ai dispotici
volte diciamo uno nobile cavallo e uno vile, e uno nobile falcone e uno
, e uno nobile falcone e uno vile, e una nobile margherita e una vile
vile, e una nobile margherita e una vile. idem, xxxvi-14: e però
marinaia, la mercatan- tesca e la vile. stigliani, 2-180: lodo che nuoti
volgar., 3-247: l'uomo di vile condizione sa dell'arte di grammatica o
mariti. caro, 16-85: un caprar vile, / 'che veg- gendo il
del casto, 1-142: e veramente vile e lontana dalle bocche civili di 'marmocchio
rinnega le proprie idee, spregevole, vile, infida, o, anche, prepotente
le castagne e i marroni, frutta sì vile, si vendono in settentrione da quei
dicesi di molta gente minuta e vile ancora. un codice pergamene /
che 'omo, cotanto la mascalcia è più vile che la medicina; e cotanti sono
più notabile, quando che un uomo vile, senza valore e senza forze,
alfieri, iii-1-26: l'uomo già vile per propria natura, facendo pompa del timor
mascherare e mascherato, non è altramenti vile, come stima lo stigliani, veggendosi usata
. pallavicino, 6-1-311: mascherando il vile affetto dell'avarizia col più generoso dell'
le ardite sue adulazioni, per un vile liberto di augusto. ma chi vorrà pur
del banchetto, ma qualche boccone men vile. -latrare i mastini nelle vene
la mia cognizione, / corno so vile nato e pieno de peccato. / de
di che vestimenta: d'una brutta e vile pelliccila, tutta sanguinosa; e questo
credere che l'agricoltura sia un mestier vile ed atto soltanto a coloro lo spirito de'
, cioè onesta, laida, dubbia e vile. la primiera è onesta quando alcuno
usato stile / la nudità dell'apparecchio vile. = deriv. dal fr.
, n-iv-13: in quella guisa che femina vile cerca di nobilitarsi per matrimonio. piovene
della lingua tosca / fatta la poesia vile e pedestre, / non più nobil matrona
/ tien caro altrui chi tien sé così vile. -vestito, abito da mattina
4 (61): nel mezzo, vile meccanico: o ch'io t'insegno
di maglia / per contastare una femina vile, / ch'i'prezzo men ch'un
e pesanti; schiavo della categoria più vile. -anche con valore aggettivale.
, se alcuno uomo fosse tenuto a vile da altri o fusse in alcuna tabulazione
è d'ingegno rozo, di cuor vile, d'animo amaro, di costumi
avaro liberale, di timido forte, di vile magnanimo. i. riccati, 4-368
/ manca d'albergo / sordido e vile, / manca di corte / soggetta a
è sì aperta che ella sia però tenuta vile: o perché ella per lo
pesce simile ad assi di quercia. vile è nelle parti prossimane alla coda..
sei come la turba e melenso e vile e crudele. cicognani, 2-169: a
ganto uno di picciola nazione e di vile mestiere, che faceva e vendeva il melichino
. 4. lo strato più vile e corrotto della società. mazzini,
agiato e manente / lì è ciascun vile e fellone / e mesagiato e povero lo
a corpo snervato e infermiccio aggiunge animo vile, mendace, pieno d'ogni impudenza
/ sol usa a conversar con gente vile. metastasio, 1-iv-486: non aspetti
3. figur. cosa abbietta, vile, spregevolissima. c. gozzi,
elli possa avere ciò che disidera, troppo vile nascimento e non glorioso attribuiscono all'amistà
di maglia / per contastare una femina vile, / ch'i'prezzo men ch'
posti della scala sociale; oscuro, vile, spregevole. - anche sostant.
che di pittura. -umile, vile (un'occupazione, un mestiere).
): « voi mentite ch'io sia vile ». « tu menti ch'io
poerio, 3-314: nel fango di vile terrestre desio / non cada l'ufficio
: uno scrittore latino eccellente, con vile e menzognera sfacciataggine, gratui
scetticismo e ironia. -volgarmente vile e venale. rovani, ii-448:
altre nazioni, e riputato di animo vile e crudele, apo loro [gli utopiensi
la marinala, la mercatantesca e la vile. gioberti, 1-ii-561: la compagnia di
arricchisca, è mestier dispregiato e da vile. giannone, 1-iii-377: impiegati o
trare cose utile, non sia cosa sì vile, / beato quel coraio che ten
onestà, mercatando con disonesta maniera e vile a favor del popolo. pallavicino, i-12
me faraggio reputare / a comparar cusì vile mercato. chiaro davanzati, 47-2: ancor
poi vende il resto a prezzo tanto vile, / che ognun ne compra: e
': si lascia persuadere dal prezzo vile a comperarne: il traslato è preso dagli
la mercanzia per ogni mano, benché vile ed ignorante, e la legislazione che
/ sua natura a lui cangia e vile il rende. leopardi, 20-144: d'
conosce il pregio o è di spirito vile. forteguerri, 21-2: quest'opera per
i-3-272: ma, signor, non sì vile, sì mercenaria ho l'alma,
naia quella creatura che si tiene tanto vile che sottomette sè a colpa di peccato
di peccato, il quale è la più vile cosa che sia, anzi è non
sono puramente mercenari, tendenti tutti ad un vile interesse, che si esercita sedentariamente a
è di amicizia; che sia un amor vile e mercenario. berchet, 1-173:
., i-273: giovane non solo vile, ma eziandio nato di sozzo luogo;
: giacheo cordò, di povero e vile merciarolo, divenne di tanto credito con
intorno a questa beatitùdine si aggirava il vile mandatario del prelato nella sera dell'8 febbraio
ripugnanza; oggetto o lavoro spregevole, vile, che non vale niente e,
. persona di nessun conto; individuo vile e abietto, degno solo di disprezzo.
-di merda (con valore aggettivale): vile, spregevole. esopo volgar.
2. per estens. persona vile e spregevole. bianciardi, 4-71:
valore; cosa o persona spregevole, vile, ripugnante. a. f
merdellóne, sm. persona sudicia, vile, spregevole. -anche: individuo presuntuoso
sm. persona presuntuosa e incapace o vile e pusillanime. g. raimondi
3. figur. che è d'animo vile e abietto, d'ingegno limitato,
nato di quoco, / giotto, vile e da poco, / merendone. moniglia
abominevoli cattivi d'italia che hanno a vile questo prezioso volgare, lo quale,
volgare, lo quale, s'è vile in alcuna cosa, non è se non
come un buon uomo, servendo un vile saccardo come uno dono d'una piccola
, ma non circa tesser onorato o vile. l. bellini, v-402: per
atto proprio di se medisimo. è vile all'incontro quella lode che si rubba
insufficiente, misero, scadente, inadeguato, vile, spregevole. compagnia della lesina
-in senso concreto: azione gretta, vile, poco intelligente; comportamento basso,
un grande pigliar il sembiante d'un vile, per goder, quasi di privilegio,
suo. -umile, modesto, vile (un'attività, un lavoro).
non merita alcuna considerazione; umile, vile, spregevole; minimo, trascurabile; futile
disonore degni saran coloro che a così vile, infame, abietta e meschina arte
nostre picche, molto meno quella turba vile de'fanti franzesi e guasconi verranno a
nave / missa, non perché più diventi vile, / ma per virtù divenga più
, 8-4 (40): el mondo vile è oggi a tal condutto / che
bassa de'più umili mestieranti. mestiere vile è solo quello che esercitasi con intenzioni
esercitasi con intenzioni e atti vili. vile anche il mestiere da re, se re
terrieri / e fecer morte dispettosa e vile, / come si convenia a tal
. -metallo comune o ignobile o vile: quello che, in confronto dei
). frate ubertino, xvii-199-7: vile metallo tal fiata è dorato / e
il miracolo di cambiare in oro ogni più vile metallo. -metallo delle terre
nelle espressionimetallo infame, migliore, onnipossente, vile, ecc.). - per
tutta la vita dev'esser schiavo di un vile metallo! carducci, ii-5-14: aderisco
guittone, xxviii-21: e 'l vile prò, parlador lo nescente / e
al giuoco è stimolo ad avarizia e vile interesse e vuoisi perciò schivare da ogni
). firenzuola, 923: io vile, io rozzo, ardirò di vestire /
vivere, il quale agevolmente può diventare vile, perché è a molti comune.
'mezza pugnétta'dicesi di persona piccola e vile. espressione volgare: roma, romagna,
è prudente e chi troppo lo conosce è vile: il trovare il mezzo è difficoltoso
poco prezzo. dove il mezo è vile, il fine per ordinario non può
presso il re continuamente ed è molto vile mezzo al conte [d'olivares] per
doti intellettuali e di pregi morali; uomo vile, pavido, codardo, imbelle;
e non l'ha in odio o a vile. vittorelli, i-67: tergimi il
di roma. chiabrera, 1-iii-316: vile di stato infra i miglior negletto, /
/ il più bel fiore in sì vile opra e molle, / tiemmi il cor
persona miserabile o, anche, ipocrita e vile. sermini, 428: ogni lusingatore
2. spreg. donna di vile condizione, che conducedi lavoro 'al noioso
di poeti e questo / il più vile mestier par che si stime. patini,
tua musa]: o, pari e vile / mima, il pudore insulti,
occulti. tommaseo, i-157: il mondo vile in ebrie / danze que'fior'calpesta
. corner, li-2-26: sono gente vile da travagliare nelle mine e non da altro
passi. borsetti, lvi-459: e pur vile qual son, nuova babele f.
più dilicata, e con quell'aria vile e minacciosa vi credete di frenarmi nell'idea
femminile, / in manto indegno e vile / cangiar gli feci. f. f
in verità essere più minimo e più vile di tutti quanti gli altri. fioretti,
! / e quanto è quei più vile / da cui sprezzato io sono, /
massima per certezza. -umile, vile (un'incombenza). boccaccio,
. non sono considerati se non come materia vile, da servire alle manipolazioni ministeriali o
niccolini, i-xxxvii: la musa non è vile ancella a ministero di passioni.
, a ben riflettere, altro che un vile ministro. metastasio, 1-ii-114: quello
reputate minori e de'mestieri malamente tenuti a vile; indicare segnatamente quelli che nel luogo
deesi... l'uomo reputar vile e minore sempre degli altri. fazio,
detta quella favella la cui materia è di vile cosa, e dicesi del comune ragionamento
in maggior doglia e tristizia, in vile modo s'ingegna di privarcene, minuendo
cui respettivo valore è quantità di gente vile,... di cose minute
lavoro di poco conto, umile, vile. gioberti, 12-i-212: fa compassione
cui si convengono li onori, siemo divenuti vile populo sanza onore e sanza grazia e
girolamo volgar. [tommaseo]: sia vile e vespertino il tuo cibo: minuti
mille altre ho fatte / malvagità, son vile al tuo cospetto. d. bartoli
: allor tenn'io il vivere nostro a vile / per la mirabil sua velocitate /
il miracolo di cambiare in oro ogni più vile metallo. c. e. gadda
si tratta di far leggi per calmare il vile interesse nell'animo de'cittadini e richiamarli
accogliendo ad essa villani e uomini di vile condizione, bruni e morichi, chiamolli
ch'agiato e manente / lì ciascun vile e fellone / e mesagiato e povero lo
in me- zagio s'acquista; ché vile prò'e negrigiente vaccio, e scarso
con il moderno mescuglio d'una turba vile ed infame e ra- gunata a l'
a scrivere a me, che sono una vile feminuccia ed una miserabile peccatrice. g
; che pensa e agisce in modo vile, spregevole, indegno; abietto, scellerato
appariva... il più abbietto e vile di tutti gli uomini. tommaseo [
meschino, negato ai nobili sentimenti; vile, spregevole, indegno, abietto (
o, anche, espressione turpe, vile, ignobile), che nasce dall'inevitabile
. giaceva in un misero letticciuolo e vile. botta, 5-50: compariva, per
10. che pensa o agisce in modo vile, spregevole, indegno; miserabile,
non baratto mova, / misero, vile, codardo è tenuto. dante, conv
: l'invidia sempre procede da cuore vile e misero. colombini, 122: disfanghiamo
magalotti] non saprebbe mai disprezzare il vile e rozzo volto del misterioso sileno di alcibiade
o fecondità, essendo un arbuscello sparuto e vile,... ma perché dovea
stesso umile, / misto alla ciurma vile, / esercitasti il remo. fantoni
nobile è inferiore alla metà di quello vile (e a seconda della percentuale d'
trionfo sugli avversari. -pavido, vile. tarchetti, 6-i-509: l'avvenire
beffe di lui, come uomo di vile animo. sanudo, xlvi-300: già pare
piantommisi la vergogna subito che accettai sì vile guiderdone in sussidio. idem, v-1-546
che rivende nell'atto stesso al prezzo vile ma a pronti contanti. landolfi,
d'uopo, / in ciò adoprar vile stromento ingranato, / la infida iniqua e
, caro, cattivo, pessimo, vile mobile). spallanzani, ii-39:
e speculazione e finiscono con quel mobile vile. pellico, 4-173: ah! silvio
, non istimare nulla, tenere a vile. 3. locuz. -addursi
la quale fa l'uomo reputarsi piccolo e vile. 3. poco, scarso
penserò è questo, che in così vile modo vuole consolare me e non mi
ch'ella non era de la plebe vile. vasari, i-851: nella quale storia
nulladimeno i cristiani che d'un sì vile e sordido sacrilegio siano colpevoli, in
moinieri? landino, 122: in sì vile e sordido luogo sono puniti gli adulatori
bella e zentile, / non esser vile, / o fior de lizadria!
... portare così molesto la vile origine, alla quale non è tolta la
, ii-105: è [la mosca volatile vile e molesto, lo quale comunemente corre
di mille errori e data al piacer vile: / quell'opre di lassù le fur
spirito torpido, l'animo imbelle e vile; libero da affanni e da preoccupazioni
timoroso, trepidante, imbelle, pavido; vile, codardo. latini, i-2050
un'altra proposizione. 10. rendere vile, pusillanime, incapace di resistere alla
benefici e tanto mollume di cortesie rendono vile la maestà del sacerdote al fasto o
alla mostruosa tirannide della moltitudine la più vile e crudele. mazzini, 2-79: ora
oro e di gemme risplendenti, di vile abito monacile era vestito. cavalca, 20-90
e i loro libri dalla feccia della vile adulazione e della sfacciata menzogna. tenca
al ciel sempre rubella, / voleami vile e sventurata ancella. grafi 5-1156: come
con l'aggiunta di un metallo più vile; mista di argento e di rame
falsa, adulterata: falsificata con metallo vile oppure contraffatta con un sottile rivestimento di
... / e ciaschedun della moneta vile / valeva sei degli altri picciolini.
: formata da una massa di metallo vile, indorata o inargentata (con partic
a l'altre donne è volgar pregio e vile, / rida il sol de'begli
ma egli è tenero di uno mio vile cagnucciuolo. 3. locuz.
son pessimi. -rustico, vile, poco nobile. della casa,
piacer che m'allontana / d'ogni vile pensier ch'ai cor mi monte?
monta l'omo in signoria / folle, vile e senz'ogne ntade. testi
, in toscana, dove lo più vile villano di tutta la contrada, zappando,
un bel montone. -persona pusillanime, vile. brusoni, 4-i-22: con diportarsi
: un vostro servo non abbiate a vile, / qual sono e sarò sino al
2-5-139: la satira deriva da origine vile, malevola e ridicolosa; la moralizzazione procede
ed è d'animo semplice e di vile cibo contento e ad ogni fatica sostenere
: intanto andrò a cacciar dal petto vile / di paris, se potrò,
e sempre sarà un indizio di animo vile. filangieri, ii-501: lucrezio e giovenale
. sarà maninconico, terragnuolo, gravoso e vile, e suole essere di pelo morello
accogliendo ad essa villani e uomini di vile condizione, bruni e monchi, chiamolli
modi di parlare usati dal lor popolazzo più vile, da'lor scrittori più dispregievoli?
4: trecento e venti anni dopo il vile rifiuto d'augustulo, nel qual finalmente
b. fioretti, 2-4-315: il vile tersite... da achille..
, autunno ventoso, lo grano né vile né caro, puoco vino, mortalità de
... non abbia tanto a vile il mio covacciolo,... che
. applaudendo a quel mortifero strepito una vile ed infame bordaglia. 21.
scrivere a me, che sono una vile feminuccia ed una miserabile peccatrice. pallavicino
uomo morto: com- iere un'azione vile, nefanda e anche super- ua (
cavalca, 9-201: la mosca è volatile vile ed immonda e inquieta molto. g
. locuz. -a vere qualcuno più a vile che un moscione: tenerlo in scarsissimo
. / madonna m'ha più a vile eh'un muscióne. — bere come
dono amaro / e mostra il suo factore vile e avaro. leggenda aurea volgar.
: temendo di non mostrare la mia vile vita, mi partio dinanzi da li occhi
cavaliere sì com'egli, e neuno così vile, e bene mostra veramente ch'egli
: io nel periglio / di parer vile o di mostrarmi infido / tremo,
/ amico d'ozio e d'ogni cosa vile, / non vicar no, ma
grave usar locuzion plebea e in opera vile aggrandir la locuzione apparisce atto mostruoso,
alla mostruosa tirannide della moltitudine la più vile e crudele. giordani, ii-32: come
il cuore che ogni moto tiene a vile / raro è squassato da trasalimenti. pavese
cristo nel giudizio riformerà lo nostro corpo vile, configurato alla chiarità del corpo suo
parole, quando un mottetto d'uno vile marinaio, si può dire, avesse tanta
lor con dispettoso motto / la fuga vile e l'ardimento insano. martello, i-3-225
/ motto osa far d'accordo infame e vile, / buon re, sia con
che l'usata munificenza e liberalità in così vile ed abietta persona ricevesse maggior luce e
i gladiatori ribelli] che di piccolo e vile ladroneccio pervenissono al regno, terribile e
muova di sella / e ciascun cavalier reputa vile. -rivoltare, scassare, dissodare
non baratto mova, / misero, vile, codardo è tenuto. -accendere
corpo tutto, / d'ombre una vile miserabil plebe, /... /
saba, 57: ora si muta in vile / spazzino il fante. ora non
stile / sonoro sì che sembra muto e vile / qualunqu 'altro ha fra noi più
, contro la sua nobiltà corrotta e vile, la sua plebe spagnolescamente tranquilla e
balìa di un uomo che esser doveva vile ed immondo come il vecchio di cui fu
che il nascimento non ti può far vile, e dico che in qualunque modo tu
a ciò che non sieno tenuti a vile. a. f. doni, 243
in essa sua natività una forma tanto vile, come è di un piccolo bambino.
come, / se frale in tutto e vile, / se polve ed ombra sei,
monta l'omo in signoria / folle, vile e sens'ogne bontade. cavalca,
[del vino] a prezzo tanto vile / che ognun ne compra: e infin
è cosa innorma, iniqua, atroce e vile. o. rucellai, 6-103:
fra noi animali non è alcun sì vile che non sopportasse prima la morte che
trae al suo seguito il cortigiano, essere vile e necessario che segue pure ogni altro
veramente peccati. loredano, 1-131: è vile... quella lode che si
-che denota bassezza morale; ignobile, vile. ariosto, 41-44: sia quel
in balìa di un uomo che esser doveva vile ed immondo come il vecchio di cui
il fantastico il vitupererà come il più vile e vergognoso de'viventi. intanto fra il
vivendo arriva a morte: / muor quella vile e neghittosa gente / che, sepolta
zuccolo, 114: il neghitoso e vile, il quale non si cura di giovare
... e tessere più abbietto e vile del mondo, poiché ogni creatura si
orecchie pietosamente risuonano. -meschino, vile. - anche sostant. salvini,
gli fa una scaltra sì, ma vile e neghittosa codardia. goldoni, xiii-21:
lo stato. poerio, 3-567: vile e duro consiglio / addormentasti in neghittosa
. -proprio di animo imbelle e vile. f. m. bonini,
ombre ricetta. 3. tenuto a vile, spregiato (una persona).
, / forza è che tristo, vile e reo si scopra, / e sia
a preda alletta / la nostra povertà vile e negletta. sarpi, i-1-38: quelli
solita bellezza e dignità privata, giaceva vile e negletta. alamanni, 7-i-253: oggi
spera / pregio il secolo già negletto e vile! bruni, 144: fra le
presso è ogn'altro fior negletto e vile. pallavicino, 1-298: per essere luogo
fama, / ma che la penna mia vile e negletta / ch'invan dietro a
/ ché vuol nessun sia vile e negligente / a cui abbella buon pregio
, / forza è che tristo, vile e reo si scopra, / e sia
mercante fu condotto, ma ne lo suo vile e fetido letto posto a giacere.
, non tollerare; considerare qualcosa come vile, miserabile, insignificante o, anche
/ tu di'ch'i'sono sconoscente e vile. bartolomeo da s. c.
schernito e flagellato pria / da gente vile e nequitosa in croce, / fa
osavano essere intere perch'egli era squisitissimamente vile. -aspetto imbronciato, che denota
, ben saccente sermonando, / lo vile prò'e la noia gioiosa. castiglione,
: può l'uomo fare nessuna cosa più vile che rimproverare lo servigio, quando l'
/ che l'oclo mio smagato e fatto vile / non ebbe la vista tanto sottile
o il nibbio comune e un uccello vile che da altri più deboli di lui suole
olimpia non ci sa durare: un vile tradimento la rifà, di valchiria,
il feudale governo erano nidi di plebe vile, di soldati e di schiavi, divennero
li par, me spende / or vile or caro, or quale abiecto or grato
degli uditori, cioè farli tenere a vile et a neente, se noi diremo che
popolo di francia è sempre stato tenuto vile, da poco e quasi da niente
d'essere martira e di fare la più vile morte che avesse fatto santo neuno.
-con litote. non nobile: vile, meschino, gretto. pascoli,
l'abbia è non nobile, cioè vile. -con riferimento alla parte anteriore
nulla per lui di nobile né di vile. cesarotti, 1-xxxii-160: ahi che
conoscere ', ma viene da * non vile '; onde * nobile 'è
* nobile 'è quasi 'non vile '. questa perfezione intende lo filosofo
si convengono li onori, siemo divenuti vile populo sanza onore. bonichi, 72
nobil discende / se na om d'esser vile / avren tal per gentile? dante
persevera in auella, non solamente è vile, ma vilissimo e degno d'ogni
: ahi, anseimo salimbene come sei vile e di picciolo animo! non ti sovviene
cavalca, vii-25: la polvere è cosa vile, cosa mobile e cosa nociva all'
non m'odo: / timido, vile e son sempre animoso, / allegro vivo
si convengono li onori, siemo divenuti vile populo sanza onore. giamboni, 10-14
/ pensando pur che un animai sì vile / debba esser la mia noia,
disordinata vita, si consuma e viene in vile istato, e di ciò si gabba
3-3-193: in un panno rozzo e vile manco noiano la vista molte grandi
altri grave, a me noioso e vile. b. davanzali, 1-8: da
indegno / sono, io di terra uom vile e uom mortale. -narrare,
; / tu mai d'un uom vile un dio fatto: / onde sempre convien
5-35: motore e pagatore di questa atrocità vile si era il duca di orléans,
xviii-312: io d'importuna lode / vile mai non apersi / cambio. foscolo,
: temendo di non mostrare la mia vile vita, mi partio dinanzi
/ che pugnar con le dame era atto vile. brusoni, 1-34: teneva io
..: dicesi anche d'uomo vile e sudicio. bartolini, ii-226: in
: però conchiude uno notabile che di vile e di cattiva cosa l'uomo non
il quale fu nato d'uno piccolo e vile notaiuolo di barletta. v. borghini
. parabosco, 7-35: ah, vile e da poco schiavo, che alla
fra voi: / la nostra patria è vile. d'annunzio, iv-1-892: la
uomini, e che gli altri erano gente vile e dispettosa e male armata e novizza
sanguinoso / sopra '1 nudo terren di vile ostello / prender un duro e misero riposo
6-427: i gaetani, tenendo a vile il picciolo numero de'legni, perché ancora
; / l'altro mi schifa come uom vile e nuovo, / benché io non
/ recossi tonde del gran tebro a vile. arici, ii-32: a te,
qualunque alimento per quanto sia misero e vile. g. capponi, 1-i-138: per
ges. moneti, 138: o gente vile, o gente sfaccendata! / che
: e la musica odierna indegna e vile, / perché trattata è sol con
4-79: non obliassero ch'essi contro una vile ed imbelle genia per la patria,
proni / ozi obliosi e da sì vile stato / tu ne redimi alfin.
m'ha, come s'io fussi un vile, / con voglia a la ragion
, 46: la gloria di parnaso or vile e scema / è restata e le
: temendo di non mostrare la mia vile vita, mi partio dinanzi da li occhi
, 2-i-209: nell'oclocratica atene la più vile plebe siede non solo spettatrice, ma
spagnuola di natura altiera e superba, ma vile e che non si cura di essere
altre piante odorifere o rare vendute a vile prezzo. graf, 5-101: i
. togliere valore, virtù; rendere vile, spregevole; degradare (un difetto,
e trafficanti di ogni sorta di frattaglia vile. = deriv. da
gli oligarchi / librate e al vulgo vile d'italia? 3. per
loquace, / né l'invidioso tuo vile costume / giunga a oltraggiar quel lume
/ principe di damasco, non è vile / da sofferir gli oltraggi. filangieri,
o d'oltremare e pietra falsa e vile tutto ciò che si produce da noi.
. [tommaseo]: dov'è il vile oluscolo minuto e pane mescolato col cibo
, perocché hanno il cuore tanto basso e vile che hanno paura dell'ombra. s
che ha ridotta la patria un 'corpo vile 'su cui esperi- menta i suoi
disse: « e qual pazzia, vile omicciolo, / t'offuscò l'intelletto e
, 6-i-277: a te misero, vile e ingrato omicciatto dopo centinaia di nefandissimi
crudeltà... di un omiciattolo spesso vile ed effemminato, nel mentre che la
grande abundanza / faria tomo ch'è vile esser valente, / ma della ordinata
montanaro et omonzio nato d'una vile gregge, ad amare una figliuola d'uno
noi potenti... siemo divenuti vile populo sanza onore e sanza grazia e sanza
. [tommaseo]: colui che ha vile cuore non puote fare
anche, di essersi comportato in modo vile, codardo, sleale, indegno della
onta gli fa una scaltra sì, ma vile e neghittosa codardia. casti, i-1-312
idem, xlviii-88: vetro el più vile pur vale in caso alcono; /
9. che si comporta in modo vile, codardo; pavido, pusillanime.
questa magagna / di far con tradimento opera vile. machiavelli, 378: in tutte
latini, rettor., 163-11: vile è quello del quale non cura l'
... è divenuta una nazion vile, ignorante, falsa, ingannatrice. gobetti
fura ogni viril pensiero / il vile esempio di potenti inerti, /
in maggior doglia e tristizia, in vile modo s'ingegna di privarcene, minuendo i
/ o fortuna fallace, ingrata e vile. rota, 1-2-5: or per rasserenar
male a bono, e a parvissimo vile animo suo, che sotto visio giaciere
aver grande abundanza / faria tomo eh'è vile esser valente, / ma della ordinata
umile sono ed orgoglioso, / prode e vile e coragioso. giamboni, 8-i-47:
in lui si posò d'immondo e vile. manfredi, i-75: povero, scarso
un pezzo i tedeschi, e la vile nostra ignoranza se la piglia per un
l'avanza, ma è codardo e vile, sì come quel che si lascia
queste son le tue doti, anima vile, / degne pur d'altra mitra e
, ché terra lavorare degno, orre- vile e utile è e non degno auro.
dall'altra parte il corpo umano è tanto vile e fetido, putrido e da poco
orrore / misemi ogni pensier sordido e vile. = voce dotta, lat
e di tanta dottrina non hanno avuto a vile di celebrare quegli ortaggi. soderini,
l'acqua dell'orzo che pare così vile, l'orzata, dicono i savi ch'
. guido da pisa, 1-223: vile è l'orzo tra tutte l'altre biade
non han cibo, ancorché osceno e vile. -sordido, equivoco, mal
argu- mentare che il corpo terreno sia vile e più degli altri ignobile. baldinucci
... portare così molesto la vile origine, alla quale non è tolta la
chiabrera, 1-i-147: o chiaro o vile o per grand'or
per l'ombre chete, / ombra non vile entro l'oscuro oblio. crudeli,
delle cause, cioè nell'onesto, nel vile, nel mirabile, nel dubitoso e
di dire che gherardo da cammino fosse vile uomo 1 idem, purg.,
venne a tanta miseria che in uno vile ospedale, non trovando né parente né
, 9-24: a'tuoi superbi regni / vile, o natura, e grave ospite
: /... / stanca del vile ossequio, / la terra a lui
cagnuola, l'assentazione, adulazione e vile ossequio con le lor compagnie. foscolo,
del banchetto, ma qualche boccone men vile. -regalare l'osso della polenta
. alfieri, 1-365: io prigioniera vile, io son l'ostaggio / della
abbi l'unigenito figliolo, come un vile animale, dato ostia per gli suoi peccati
del pesce di mare ed ostreghe a vile prezzo. metastasio, 1-iii-419: secondo cotesta
spiriti. l'ottuosità è madre del riposo vile. foscolo, xi1- 114: il
ciò ch'è brutto e ciò ch'è vile. 7. con valore dimostrativo
motto osa far d'accordo infame e vile, / buon re, sia con tua
. foscolo, xvi-410: solo un vile può pacificarsi con chi l'ha denigrato.
della lingua tosca / fatta la poesia vile e pedestre, / non più no-
sua padronaccia, donna indegna, donna vile. = femm. di padrone;
vecchio a cui mal prenda e il vile paglietta napoletano, la mia raccomandazione pe
il poeta comico possa schifare il parlar vile, menando per lo più in palco
di guardare il mondo / e palesarti vile. 14. dichiarare esplicitamente il
? f. galiani, 4-266: qual vile e stiracchiato palliaménto della verità sarebbe il
: io sono pusillanime, io sono vile; ho paura del dolore, voglio soffrire
a loro col vulgo non faccia tanto più vile la loro poca brigata delli palliati ed
. frugoni, vi-265: nacqui di razza vile quale scarabeo, e perciò mi rivoltai
: uno scrittore latino eccellente, con vile e menzognera sfacciataggine, gratuitamente accorda la
fiandra vicina. 5. figur. vile, abietto, miserabile o, anche,
decidersi. 7. figur. vile, abietto, miserabile; basso.
casa, 679: io, come vile augel scende a poca esca / dal ciel
pansa. panciafichismo, sm. pacifismo vile e profittatone. gramsci, 11-58:
fu necessitato sfamarsi, entro una casuccia vile, di pan di crusca. a.
7. figur. spregevole, vile, abietto, moralmente corrotto.
mille vostre panzanerie di fango immondo e vile [ecc.]. =
de roma che se l'enperadricie nel più vile schiavo ghiesso brutto del mondo; e
dottrina, che la mercatura sia abietta e vile cosa, dovette perdere alquanto la sua
soverchie come uno che sia d'animo vile e povero. lottini, 245: furono
/ sembra a voi pareggiato oscuro e vile. 8. corrisposto, ricambiato
, lxxxiii-514: or ki vide iammai sì vile gente? / a ihesu cristo k'
animo temperato, quando porta l'uomo vile abito, e 'l ben che fa sì
anima gentile / ch'ogni altro piacer vile / sembiar mi fa. bandello, 1-2
. parini, xii-73: pari a vile / mima, il pudore insulti, /
greca per simiglianti cagioni che questi fanno vile 10 parlare italico e prezioso quello di
lotta durava miserabile, reciprocamente infame, vile, instancabile da anni. pascoli,
lx-1-223: generò con una femina di vile lignaggio un figlio illegittimo anche ne'costumi
'ogni bella virtù tien bassa e vile '. panciatichi, 263: questi
: vedrete tal volta il figlio di un vile artigiano, un semplice computista, un
cosa alcuna né sì bassa né sì vile che non sia partefice della sua grazia.
partigianeria. cuoco, 1-85: il vile o sciocco partegianismo de'primi era indegno
/ levando il parte d'ogni pensier vile. s. giovanni crisostomo volgar.,
vi scol- pio / sì che dal vile e dal caduco il parte?
viene sostituita per conseguenza la bassa e vile moneta, da cui facilmente a'viglietti
: temendo di non mostrare la mia vile vita, mi partio dinanzi da li occhi
; ma chi la cara cosa compera vile, questi ha buon partito. boccaccio,
mondo, che per parvissime cose e vile suoie ne tolle onni bono nostro, e
a ciò che non sieno tenuti a vile, e crescono più che cercansi, e
xxii-821: l'opulenza infingarda / di vile ozio si pasce. carducci, iii-6-426
ebbrezza d'editore carducciano gli faccia quasi vile il guadagno e il piccolo onore d'essere
, 3-135: io, che ho a vile giove e 'l cielo e le passanti
critici impotenti, dei quali noi combattiamo il vile mercantismo e l'invidia denigrante.
. -essere figliolo di passera: essere vile, pauroso. bandello, 2-54 (
io fo ora qui non è né vile né spregevole. pellico, 2-354: la
3-125: accadde spesso gente inerme e vile, per malagevolezza di passi, uomini valorosi
questa apparente comicità. -debole, vile. piccolomini, 8-175: oh che
quali sempre ne è una parte o di vile animo o di mala volontà,
che nel grido c'era qualcosa di vile, che non gli andava a sangue.
chi non lo facesse sarebbe tenuto uomo vile e, come dicono i portoghesi, per
patto / a lui piacer non poteo cosa vile. bandello, 3-52 (ii-516)
timoroso, pauroso; timido, insicuro; vile. fra gidio [crusca]:
irrimessibile questo peccato, quando la stessa cosa vile si descrive apertamente col proprio vocabolo,
lo sposo, fate memoria di me vile peccatóra. = femm. di peccatore
scrivere a me, che sono una vile feminuccia ed una miserabile peccatrice. oddi
, e tinse / te pur la vile itala pece? -taccia
, passività e acquiescenza, un comportamento vile, codardo, che denota anche poca
325: parea che uno fiero leone fra vile pecure fusse iunto. ariosto, 39-21
solaro della margarita, 230: quella vile schiera de'settari... si era
posizione e le proprie idee; persona vile, codarda. - anche: persona
uso. -con uso aggett. vile, codardo, pauroso. nievo,
indicare che le offese di chi è vile e pauroso non offendono. proverbi
pecoraggine del maschio. -conformismo vile. labriola, iii-119: in questo
di persone che si comportano in modo vile e pavido, assumendo atteggiamenti servili,
passivo, scioccamente servile; pavido, vile. nievo, 27: la seconda
perfetto / che punto non parrà mercenar vile. 5. letame di pecora
2. figur. pavido, vile; servile; pedissequo, supino,
buaccio. 3. persona pavida, vile, servile, passiva, conformista.
poi va il... pecorume vile degli imitatori. soffici, v-1-46: questo
più nobili e più degni / con vulgo vile de'pedestri ingegni. monti, xii-6-545
nel- l'affrontare un pericolo; più vile; inferiore all'avversario. chiose sopra
divora i morti. calvino, 11-16: vile limatura di piombo, fondigli d'una
fue ripreso del suo poco giudicio e vile animo pareva a coloro avesse, istimando dovesse
di far comparire il basso e il vile con aria di nobiltà. algarotti,
che vestimenta: d'una brutta e vile pelliccila, tutta sanguinosa.
, perché stuzzicava il gusto della più vile natura umana, di schernire tormentando,
con il moderno mescuglio d'una turba vile ed infame e ragunata a l'ombra
e. gadda, 6-109: ben più vile e teatrale, chez nous, quel
delli quali sempre ne è una parte di vile animo o di mala volontà. guicciardini
uomini che il malmenare a capriccio un vile branco di pecore. mazzini, 3-228
che v'ha mosso ad uccidere uno vile uomo?... solo l'affezione
d'essere stato solennemente mentitore, pensatamente vile! -con litote. non pensatamente:
non riguarda né pon pensiero a cose vile né quelle degne. jv. da
185: dell'uomo a fronte è vile un bruto, è vero, / ma
pentolaio, benché la mia creta sia molto vile, come quella che è raccolta in
e il marito fra tanto avrebbe a vile / i cilizi, le lane e le
signorile / saranno fatte serve sozze e vile, / perché percosse dal crudel coltello.
. atanagi, xxxvi-179: qual spirto vile, qual torbida mente si trova,
ad esitar la roba stessa a prezzo vile e di perdenza. 4.
xxxv-11-574: me veggendo si venuto a vile, / si mosse el segnorii -come messaggio
, / non vo'però perir qual vile in campo, j ma per disperazion pigliar
percioché non si truova cosa niuna così vile e così sprezzata alla quale questi uomini così
fu costretto a menar vita abietta e vile. monti, iv-91: solamente ier
prolungare la potenza feconda, ma 'vile ', della ritrosia beethoveniana e nietzchiana
3: quest'ambra tutta è tenuta per vile e di poco valore, eccetto quella
, / rispetto a cui non sol vile e plebea, / ma scolorita par
che significa immondizia, sordidezza, cosa vile e di niun prezzo, come propriamente
adulterino odore / e sol lezzo d'ovil vile t'aggrevi. parini, giorno,
nostro prossimo, ancorché per se stesso vile, permaloso, protervo,..
, i-26-5: guitton, piccolo molto e vile religioso, vostra signoria bona en sua
sempre il buono in tristezza, il vile in festa / sempre e il ribaldo:
povertà, morte, tutto questo tieni vile. ser giovanni, 3-354: assediarono
creta, cretaccia ma proprio di quella vile su cui dio santo ancora non ha
che ceda e che venga meno come vile. ungaretti, xi-178: deve accettare
incontinenza. capuana, 15-230: questo vile sentimento si traduce in una perversione di cuore
di vedermi / tra 'paladini disarmato e vile. p. leopardi, ni:
né uomo alcuno, quanto si voglia vile o malvagio, discaccia dal suo tribunale,
, 5-iv-103: questo masanello, questo vile pescatoraccio... non aveva praticato mai
girolamo volgar. [tommaseo]: sia vile e vespertino il tuo cibo: minuti
peso degli altri è tosto avuto a vile e sfuggito. 32. prov
e lo men savio e 'l più vile; e pema fu lo più ladio e
e petulanti que'tutti che sorgono da un vile principio, come si osserva negli scarafaggi
sono... venuto loro sì a vile che mi stimano a pena come un
4. -pezzo di polmone: persona vile e pavida, fifone. tassoni
ii-399: pietro martini, più tenero e vile, la dottrina di lutero, ritoccando
frontone, com'egli dice, uno scrittoraccio vile e da nulla, si sia scomodato
/ piagavi [o alfieri] il sentir vile. 4. coprire di vergogna e
, 129: non vedi ch'ogni più vile animale / de le spume del mare
proprio e si fece chiamar giasone con vile e barbaro piaggiamento ai tiranni della sua
colle quali si cuopre altro legname più vile. = deriv. da pialla
, / sono una pianta abbandonata e vile. g. p. maffei, 121
straniere. pellico, 2-226: questo vile nostro paese non... ha conosciuto
nel petto. fagiuoli, vi-69: un vile... può sparare un
. 4. figur. persona vile, paurosa, pavida. pratolini,
con putrida bocca / sparse il venen di vile agli occhi mai, / farlo dovea
dallo spagn. picaro, in origine 'persona vile, mascal zone'e poi
fanfani, i-138: 'picchiacénci': sartuccio vile e da poco. = comp
. giamboni, 8-ii-279: vile è quello che dee intendere e non
spesa nel vivere, vestiva un abito vile, abietto e lordo e faceva la guardia
nessun dono ti parrà troppo picciolo o vile, se alla dignità riguardi del donatore
.. egli imprecò alla patria picciola e vile. 20. letter. picciola
chiamar bargellini / e ciaschedun della moneta vile / valeva sei degli altri picciolini.
o, talora, espressione verbale) vile, meschina, poco intelligente; comportamento
: quando la nostra causa ella è vile, cioè di piccolo convenente,..
noi, non è nuino sì piccolo o vile che per noi si possa fare,
la quale fa l'uomo reputarsi piccolo e vile. 23. che ha mentalità
borgo pidiglioso, perch'era abitato da vile gente. = dal fr. pouilìeux
avaro fuor di modo ricco, ma tanto vile, misero ed estremo che ogni suo
. salvini, v-3-2-6: 'pidocchioso': vile, basso e che non vaglia,
signore. salvini, v-3-2-6: 'pidocchioso': vile, basso e che non vaglia,
olimpia non ci sa durare: un vile tradimento la rifà, di valchiria,
umiltà o rassegnazione, talora in modo vile. dottori, 3-103: quei terribili
: velato di panni, stretto d'una vile fascia, lacrimava raccolto in picciola cunetta
s'alza ed estolle / me bassa e vile a scriver tanta piòta, / quel
l'anatomia]... divenuta sì vile e sì sordida, sì sprezzevole,
rara / tocca da quella man la pietra vile. cesarotti, i-xvi-1-375: per nove
, giù, come se fosse pietraccia vile. = lat. pétra,
, ii-231: erano vestiti di manti di vile e vituperoso colore, cioè livido simile
la nausea, tanto è brutto e vile e marcio. -intr.
il nostro finito, mortale e tanto vile e basso. 46. derivare
ch'abia pensato / rinaldo a farsi vile ed abietto; / pur di lui piglian
io non mi maraviglio / ch'ad alma vile e d'altre macchie lorda, /
meschino e gretto. -anche: omuncolo vile o spregevole (anche in espressioni di
lallt, 5-174: lascia la gente vile e pinchellona / che t'imbarazza e
: sterile inculto loco, arido e vile / stato son sempre, or pingue e
non vorrei che vero e vivo sì vile uomo mi fosse donato. -pintura
oro che non posso io piombo o più vile cosa. firenzuola, 817: in
ritorna al mare insieme con la vile avarizia, buggiarda mercatura, sordido guadagno,
attraverso la forma femm. pèrchia 'donna vile e rozza'(di area napol.)
più ricordo il nome di quel tuo vile poeta che fece sue pistole o altro in
sapere che la pistola è un'arme da vile, c'ha tutte le prerogative dell'
non puote; ma quanto più è vile al modo, cotanto è più prezioso
, 25: la terra è il più vile alimento che neuno degli altri; e
: si tiene in maggior pregio il vile picicàgnolo abitante in una città che il
cagnuola, l'assentazione, adulazione e vile ossequio con le lor compagnie; ed ivi
, il quale non dee confondersi colla vile ed insensata plebaglia, sono il monumento
ed alla plebaglia de'moderni casuisti la vile profanazione, procurata or col paralogismo ed
infima, lorda, lurida, misera, vile, in contrapposizione a nobiltà e ad
/ ch'ella non era de la plebe vile. g. moro, lii-14-337:
non è una marmaglia ragunaticcia di gente vile e plebeia: ma come v'ha
i-95: negli atti e nei pensier vile e plebeo, / come nato nel mezzo
, 1-6: non t'accende / beltà vile e plebea, / che sola alletti
. tassoni, 6-63: vittoria stimò vile e plebea / cacciar gente che fugga
grave usar locuzion plebea e in opera vile aggrandir la locuzione apparisce atto mostruoso,
ad ingannare col ravvolgimento della lingua la vile plebicula e la indótta, cioè semplice
dice così!) / (notare il vile plurale simpatetico). 3.
dicevano che questi consigli erano d'animo vile e da poco e che s'egli
, lxxix-i-71: chi mi sia io, vile poetacelo, a petto a voi.
nazionalità polacca. carducci, iii-1-88: vile ed infame chi annebbiò il pudico / fior
spoglie riporta e ciò che lascia è vile, / ch'ordisce laberinti e fa
/ per i sospetti di qualunque uom vile, / e quanto vai politica di
lxvi1- 195: li polpi è pesce vile e de non fame stima: cocilo
morire / senza pugnar, sì come vile e poltra / cacciata belva.
belva. 2. per estens. vile, pusillanime (una persona).
.. agg. ant. vile, spregevole. alessandri, xdi-ii-232
. 2. persona imbelle, vile e pusillanime, restia ad affrontare i
pecore. -che rivela un animo vile, abietto, sleale (un comportamento
rise e lo schernì, come uomo vile et incostante. 8. che
, in tal guisa ch'egli cade nel vile e quasi nel poltrone. giusti,
! -con valore collettivo: persona vile, codarda. marino, v-51:
dispregio. 2. pavido, vile, codardo. giov. cavalcanti,
quindeci giorni laverà fatta più disutile e vile, sarà della gemma il vero patrone
ch'a lui par cosa poltronesca e vile / ferir un mentre giace smemorato. b
, / poltron, gaglioffo, poltoniere e vile, / degno di star col ciacco
visto? -persona di animo pavido e vile. -anche come ingiuria. intelligenza
, 4-187: replica la disfida e chiama vile / il marchese terigi e poltroniere.
: al grande è vita ciò ch'ai vile è morte, / né puote invida
vita et ogni gloria mia facciano così vile come fusse polvere. guerrazzi, 6-716:
pomo, meluzza; e figuratamente per cosa vile. 2. per simil.
. alfieri, iii-1-26: l'uomo già vile per propria natura, facendo pompa del
presso è ogn'altro fior negletto e vile. michiele, ii-159: come è bello
l'or e de tarpente / le vile e li casteli aves en tenimente. socchi
, 4-130: forse risolverò, negletta e vile, / de'troiani seguir l'armata
rami / nascer frutto solea pontico e vile. pisanelli, 6: bisogna guardarsi delle
era entrato, / e grida: -popolazzo vile e matto, / come hai tu
sì bene come molti uomini di sangue vile adoperansi ad alti affari. aleandro,
che egli sia, mercé di questo nostro vile e povero secolo, che s'uom
amoroso nodo, sanza pensare alla mia qualità vile e popolaresca, e ancora in servitudine
l'anima innamorata non è vaga di vile o di popolaresca cosa, anzi è bramosa
ebreo, quando era afflitto, servo, vile, oppresso, ignorante, onerario,
. ariosto, vi-258: ah vile e pusillanime / vulpino, ov'è
». moravia, 13-36: sono una vile e una porca. arbasino, 226
si deve vergognare; azione bassa e vile che denota disonestà; canagliata, birbonata
/ poltron, gaglioffo, poltroniere e vile, / degno di star col ciacco nel
per sua grandezza, di tenermi a vile. / ma tu, che par'cresciuta
/ amico d'ozio e d'ogni cosa vile, / non vicar no, ma
ben ch'una macchia o brutta o vile / giammai non si considera o
/ merta ben d'esser detto anima vile. buonarroti il giovane, 9-550: scorgemmo
/ poltron, gaglioffo, poltroniere e vile, / degno di star col ciacco nel
renda materna mano il don, che è vile. tommaseo, sinon., 1428
bissi / che riescon poi tela e vile e nera, /... /
, 12: per te non poco e vile umore accozzo; / porporeggiante mare ecco
raro si pone / a combattere un cor vile. s. maffei, 6-143:
deh, foresette, no m'abbiate a vile / per lo colpo ch'io porto
alcuna posa, / ettemum tempus reputando vile. c. campana, ii-526: nel
. ariosto, 4-14: le par atto vile a insanguinarsi / d'un uom senza
e bello a vedere... al vile tobia servo che fugge tagliar via una
creata gentile, / non te far vile enchinar tuo coraio, / ca 'n gran
manifestamente la nazione di questa giovane esser vile si conoscesse, sì conosciamo noi lei
nievo, 9-29: lunge la tazza vile / donde postuma scoppia / la verità
noi potenti... siemo divenuti vile populo san za onore e san za grazia
, noi nobili... siemo divenuti vile populo sanza onore. gioia, 1-ii-460
lor con dispettoso motto / la fuga vile e l'ardimento insano; / e furioso
è nato... in luogo vile e comune ed in mezzo degli animali
non curanza dei grandi, la bollente vile invidia dei piccoli, la pusillanimità dei
ant. gretto, meschino; pusillanime, vile (l'animo, il modo di
, come uno che sia d'animo vile e povero. castelvetro, 8-1-384: le
ma umana, povera, misera, vile, abietta e ignominiosa. della casa,
, perché si contenta; e sia vile e servo colui che ne le ricchezze è
soldati a preda alletta / la nostra povertà vile e negletta. segneri, iv-656:
... la povertà fa l'uom vile. idem, 296: 'multa ingenia
vedute ristrette o di animo gretto e vile. carducci, iii-24-384: 'alla prima
lago trasimeno] o gli fosse paruto una vile pozzanghera, non pone pure, che
questo re, k'avea il pradre vile e la madre gentile. = var
): « voi mentite ch'io sia vile ». « tu menti ch'io
truovano più altre spezie, ma nella vile turba è il prasio. lauro, 2-91
fu per la vana sua speranza e vile, / ma me consumi in fortunato stile
amor sol vanta. -disonorevole, vile. erasmo da valvasone, 1-9-51:
qui >arla di quelli che nati in vile luogo montano in pregio per oro opere
questa città non vi è nulla di vile annesso alla funzione di precettore; anzi qui
campana, i-71: della turba più vile non perirono molti fuor che i fanciulli minori
che n. s. abbia sì a vile la molto et ardente divozion mia verso
con l'abominevole avarizia, con la vile e precipitosa mercatura, col desperato piratismo
biada del popolo; ora che è più vile che quella prefettura? leggenda aurea volgar
a novi casi, a novo error non vile / prefisso avea. d'annunzio,
., 3-40: la vena del vile metallo si truova sanza fare profonda cava
madonna, ke fai; / per sì vile cosa dài / dio ed amico;
, / al cui gran pregio è prezzo vile ogni oro. pallavicino, 1-267:
qui parla di quelli che nati in vile luogo montano in pregio per loro opere.
per carità di figli. -avere in vile pregio: disprezzare. poliziano, st
gli assaggiatori, per assicurarsi in corpo vile di potenti vilissimi dal sospettato veleno.
lui come giudice, e non abbassato alla vile e dura condizione di reo. fagiuoli
erano perciò esclusi i serri come gente vile e v'erano ammesse solamente le persone
! meco ne ragiono / com'è vile il diletto, / che libertà m'ha
con vana speranza, e in ciascuno vile servigio sono lungamente ritenuti. de notari
, essendo essi di mezzana condizione o di vile, usano tanta solennità ne'modi loro
morte sola può preservarti da ogni ingiuria vile. lisi, 124: chiedono, insistentemente
uomini che il malmenare a capriccio un vile branco di pecore. foscolo, xii-628
, presso a cui è oscuro, vile ed insipido tutto il creato. leopardi,
niuno presumme di dirsi maestro di qualunque vile arte, se in prima non la 'mpren-
e non sia d'animo abbietto o vile, ma sì ben modesto in parole,
l vescovo vi s'impacciasse, perché ogni vile preiterello a ciò era sufficiente assolverla,
condizione, ma se voi fossi un vile pretignuolo, sareste mal vestito. sacchetti,
e qua più d'una donna anche più vile / la pretende di dama ed è
lume gli fu spento, / brutto, vile animai fatto, sendo uomo. savonarola
, et è tenuto cibo prezioso, più vile quello che al fondo resta. savonarola
alla mensa reale fra 'convitati un vile banchettante, non guemito da fimbrie e
cattivi d'italia... hanno a vile questo prezioso volgare, lo quale,
volgare, lo quale, s'è vile in alcuna cosa, non è se non
adoro, / forano i rai del sol vile tesoro / presso a sì care e
di maglia / per contastare una femina vile, / ch'i'prezzo men cn'un
: chi, alla presenza di scala tanto vile e tanto prezzata, sarà sì temerario
castalia sublime / al vile vulgo ascose? / colà più scelte rose
cieca lussuria, e prezzo allor non vile / eran le ghiande e le castagne elette
anco il nobile tamigi. -a vile prezzo: con spesa trascurabile. pacichelli
che per lo più s'intende umile, vile o spregevole, e compiuto solo per
lavoro, per lo più umile, vile o spregevole, in cambio di un
. boccaccio, 1-ii-297: se'tu vile / tornato nella tua età primeva?
agreste gioventù, cui l'or fu a vile. buonafede, 2-i-316: quei letterari
cinque, cioè onesto, mirabile, vile, dubitoso et oscuro, io risponderei
: fatti son [i poeti] di vile amor mancipi: / trattan sol guerre
e non curanza dei grandi, la bollente vile invidia dei piccoli, la pusillanimità dei
cioè da uno nobile e da uno vile. ó. villani, 1-14: di
chieggio, / ch'io sia tenuto a vile et a dispregio; / e 'l buon
ed alla plebaglia de'moderni casuisti la vile profanazione, procurata or col paralogismo ed or
[la poesia] come procacciatrice del vile e dannoso diletto. = nome d'
sono metafore, cavate l'una da vile offizio, l'altra da onorato. ne
, schifando el mio giudicio siccome di vile una persona, veracie pogo e sapiente
imperiale, veniva a far restar molto vile la reputazion et auttorità sua, non operando
ciel, che no l'aveano a vile, / ch'aveano in esso gran divozione
dànno un passo sì duro, abietto e vile / che bastante è a cangiar,
vana cosa, quanto misera, quanto vile sia li mondani onori con tanta stanzia
., 72-23: quivi morì in assai vile stato, / e quasi non vi
sono ed orgoglioso, / prode, vile e coragioso. giamboni, 10-130: se
timore; / il pudor mi fa vile e prode l'ira. garibaldi, 3-88
con una prodigalità di sangue, non dico vile e plebeo, ma nobile e principesco
. carducci, ii-4-119: ah il vile annacquatore voleva dare?...
uso altrove, una violenza, una vile superchieria? manzoni, pr. sp
ingorde voglie / non disdegnar d'uom vile, impio e profano, / se ben
o profani. io d'importuna lode / vile mai non apersi / cambio; né
: sarà... luogo salvatico, vile, mal sano, profano, tristo
ricchezze; e tutto il resto fu vile plebe o volgo profano. -che disturba
: è profession d'uom basso e vile / pugnar con chi non ha diffesa
questa città non vi è nulla di vile annesso alla funzione di precettore; anzi qui
peso degli altri, è tosto avuto a vile e sfuggito. lucini, 4-34:
prima mossa... la diè un vile uomo..., il cui
caratterizzate la ciurma, moltitudine di gente vile, basta squatemare i raporti d'insubordinazione
proni / ozi obliosi e da sì vile stato / tu ne redimi alfin.
a roma la sua fama consumata nel vile metallo. landino, vii: si legge
interesse. g. micheli, lii-13-266: vile e negletta turba... pronta
eresie, ma non si abbassano mai al vile e sordido mestiere di metter tentazioni di
sarà lor legge in breve irrita e vile / e mancherà con l'infecondo regno,
e proprietari sieno spreggiati e tenuti a vile. s. maria maddalena de'pazzi,
essendo essi di mezzana condizione o di vile, usano tanta solennità ne'modi loro
una maledizione al mare: - o vile, rendimi quello che mi hai ingollato!
nasce di sangue oscuro e di prosappia vile. g. b. possevini, 312
/ ogni suo servo, ogni più vile ancella / e prosciolse e dotò: terre
, volgarmente viene da tutti creduto un vile precettore di tirannia, di vizi e
: pitoni appellai tal razza di gentaglia vile, poiché nacquero dalla putredine e prosorsero
non blandendo mai alla prosperità dell'uomo vile, non ho mai insultato alla sua
10-67: un giorno una donna abietta e vile / l'aveva prosternato in grembo al
cui / avesti educazion sì infame e vile, / cavalier da taverna e da porcile
i declamatori prostituiti alle bassezze della più vile condiscendenza. carducci, iii-27-361: povero
primieri d'ogni adulazione, d'ogni più vile prostituzione al tiranno. cuoco, 1-101
... portare così molesto la vile origine, alla quale non è tolta la
mezzana condi zione o di vile, usano tanta solennità ne'modi loro.
sodile, / obscura, fosca e vile, / et ène gran fantasia / tenere
provverbiato, dove tenuto in conto di uomo vile, di spia, e maltrattato per
, e atollo: ché peria in una vile fossatella d'acqua per poca provedenza.
- disse baba. -eufem. vile, ignominioso, abietto. tommaseo
, la conoscenza, / che da la vile lor terrestre parte / di estrame la
: bench'io sia tra 'dicitor più vile / che non sarebbe tra 'datteri
sia, si mostra d'animo assai vile. = voce dotta, comp
subitamente / gittò la vita come cosa vile? / l'hai tu accolta nel tuo
deve ad ogm altro amor terreno e vile, / ch'esser non può di castitade
amiglie. parini, xii-74: pari a vile / mima, il pudore insulti,
timore, / il pudor mi fa vile, e prode l'ira. manzoni,
al peccator, ch'è ignorante e vile, / cattolico e devoto spirto accetto,
fugace caviglia. 4. azione vile, subdola e spregevole intesa a recare
pugnale nel cuore. 3. azione vile, subdola e malevola. pratolini,
non obliassero ch'essi, contro una vile ed imbelle genia, per la patria,
particolarmente ne'giovani o marcirà in ozio vile ed ignobile o sarà in laide e biasimevoli
favor de'padroni a qualche impiego men vile degli altri suoi pari venga elevato.
, 10-118: iddio può fare del caro vile e del vile caro secondo sua volontà
iddio può fare del caro vile e del vile caro secondo sua volontà e per grazia
il non ribatterle sarebbe stato, nonché vile, impossibile. -in carta e in
gon li diamanti. guittone, 7-27-44: vile prò'e negligente vaccio e scarso largo
lxviii-184: né il cor mi punge vile / di tesori speranza e di grandezze
, / grida a'suoi: ciurma vile, almeno in faccia / mirate chi vi
. firenzuola, 923: io vile, io rozzo, ardirò di vestire /
purga e divora / ciò che di vile e rio ri sta presente. guanni,
poi negli scritti, ed ogni termine sarebbe vile se per ciò bastasse d'esser usato
giudicio tuo, l'opra mia rozza e vile / piacciati, prego, por,
lascerebbe la sensualità di dante in questa vile materia de'vizi e de'peccati, ma
che l'oclo mio smagato e fatto vile / non ebbe la vista tanto sottile /
ma questa purità nelle cose corporali è vile; e però la pietra, perch'è
/ saresti peggio d'una lorda e vile / e d'ogn'uomo schernita meretrice.
di grande e di degno; pauroso, vile, codardo.
. io sono pusillanime, io sono vile; ho paura del dolore, voglio
biasimo. ariosto, i-iv-34: ah vile e pusillanimo volpino! dove è ita
. proprio di persona incerta, pavida, vile; che denota incapacità di decidere,
le ardite sue adulazioni, per un vile liberto di augusto. manzoni, iv-300
[guevara], iv-35: o quanto vile, o quanto miserabile e msillanimo è
accentuato valore spreg., pavido, vile). dante, par.
persona debole, fiacca, pavida, vile, gretta, meschina. e
sa adam non da putredine, ch'è vile, / ma che da l'uovo
semper corre in qu a cose vile e pugolente. s. giovanni crisostomo
a la fomacie / lo putriffatto meo vile corpo ardendo. crescenzi volgar.,
che ha poco valore; meschino, vile. dominici, 4-121: il corpo
, 4-121: il corpo umano è tanto vile e fetido, putrido e da poco
e drudi. marino, vii-271: vile e sproporzionato essempio, sconcia e difforme
: pover uomini siamo oggi condotti / in vile e basso stato, / ché le
baruffe. -spregevole, ignobile, vile. celuni, 2-61 (408)
'putta ': come ora è vile. niccolò del rosso, vii-460 (4-69
lui. 7. essere ritenuto vile, basso, spregevole, non adeguato
il cuore, l'infame, il vile, il balordo cuore, ha avuto tali
anche te, anche te, filosofo vile, che stai sopra la terra per mostrare
contile, 1-5-9: non è luoco vile, fin dove stanno le temine a
passioni ne sarebbe stato cacciato come un vile prevaricatore. un araldo gli ricordava la
: 'racca ': gente della più vile condizione, senza punto educazione,
: si fa conca da tabacco un vile / escremento incivile; / si raffina
ne'giovani, o marcirà in ozio vile ed ignobile o sarà in laide e biasimevoli
bonini, 1-i-34: sovente dalla gente più vile si cava, come dalle miniere più
iii-25: si fa conca da tabacco un vile / escremento incivile; / si raffina
lasciando al capitano il forte ragazzaglia e vile gente, eccetto alquanti italiani. g.
: « 'racana ': veste vile ». ragenzare (rasenqare)
: motore e pagatore di questa atrocità vile si era il duca di orléans,
se m'oc- cidi, sarai tenuto vile: / lassami armare e poi teco provare