/ tien caro altrui chi tien sé così vile. boccaccio, dee., proem
mi facciate di non rifiutare né avere a vile quel piccioletto dono, il quale io
; l'incarico loro era tenuto a vile anche da quelli che potevano averne tenore
curantisi di perdere la fede di sì vile uomo, con abbandonate redini riserbando le
... si fosse abbassato a così vile... vizio di rubare.
v.]: abbassarsi a cosa vile; abbassarsi dinanzi all'altrui grandezza;
tanto abbassato per isposa discesa di sì vile nazione, come stimiamo che costei sia.
condizione bassa, umile, miserevole, vile. fra giordano, 3-139: allora
altre. deledda, ii-169: no, vile vita, tu non mi vincerai;
. compagni, 4: nessun sia vile e negligente / a cui abbella buon
16-vii-144: non saprebbe mai disprezzare il vile e rozzo volto del misterioso sileno d'
sparger lacrime / s'abbioscia e cede -è vile. giocosa, 42: briaco fradicio
. rabbrividente di paura; pauroso, vile. l. salviati, 4-49:
. spregevole, ignobile; d'animo vile, basso; reietto. s
degna / più nella vita faticosa e vile. idem, 331-37: nelli occhi ov'
abomivevoli cattivi d'italia, che hanno a vile questo prezioso volgare. m. villani
94: per accattonaggio s'intende il vile mestiere di chi domanda l'elemosina per le
turbe accoglie / e rincora parlando il vile e 'l lento, / e ne l'
appresta / morbo s'apprese ingiurioso e vile, / febre s'accese insidiosa e mesta
sue forze in oblio, e divenuto vile, filò l'accia con le femine di
sia sì nobile accidente, che sì vile vita non consentiria menare a chi lui tiene
: e quel che ha un nome vile / è un'assai gentil cosa / nelle
/ motto osa far d'accordo infame e vile, / buon re, sia con
sia accozzata co'ribaldi e ladroni e vile gente? sacchetti, 219-99: il marito
.. si mise contro quella gente vile. idem, 9-41: e accozzati
, / tanto ritien del suo primo esser vile, / che par dolce a'cattivi
tutti siamo nobili, e se esso fu vile, tutti siamo vili. idem,
di terra, ch'è il più vile alimento, anzi si dice ch'è feccia
., 3-49: la vena del vile metallo si truova sanza fare profonda cava;
9-24: a'tuoi superbi regni / vile, o natura, e grave ospite
amoroso nodo, senza pensare alla mia qualità vile e popolaresca, e ancora in servitudine
, / poi che or perfetto ed or vile mi vedo. 2.
la forma dell'uomo ha molto a vile l'adoperamento della rocca. b. croce
commettere, adorando / metallo indegno e vile, / idolatria servile? tingoli,
, insomma, ogni più basso e vile mezzo adoperando, pur di riuscire a far
soggiungo: riprovando il giudicio falso e vile... falso, cioè rimosso dalla
, cioè rimosso dalla verità; e vile, cioè da viltà d'animo affermato e
al foco. guittone, ii-215: ché vile e fellon core / tosto baratto face
coll'afflatto tuo sacrosanto un fango vile, colà nel terrestre paradiso impastato.
in un teatro per affogar nella musica la vile tristezza. viani, 14-247: la
. aggètto2, agg. ant. vile; abietto. filippo degli agazzari,
sua d'essere reputato e tenuto aggetto e vile in cospetto de la gente, che
, in misagio s'acquista; che vile prò, e negrigente vaccio, e
ogn'altro insetto, per picciolo e vile ch'egli si sia. beccaria, i-383
amorose / levando il parte d'ogni pensier vile; / con queste alzato vengo a
i forti amori: indietro, tu settenario vile. idem, ii-9- 147: tanto
a preda alletta / la nostra povertà vile e negletta. idem, 14-59:
i-iv-13: per che fatto mi sono più vile..., onde le mie
, / desta a nobili imprese anima vile; / anzi, foco fecondo, /
, / ch'io divenisse per temenza vile. idem, purg., 13-29:
, si pone in luogo suo un idolo vile. pascoli, 509: carro,
, 4-228: si sentiva colpevole e vile, era la prima volta che le mancava
come, / se frale in tutto e vile, / se
migliore; / forse a te stesso vile, altrui se'caro. idem, iii-1-68
del minor german ricever leggi, / vile alunno, anzi servo? idem,
mano sopra una donna, è un vile. -disus. largheggiare, esagerare
/ levando il parte d'ogni pensier vile; / con queste alzato vengo a dire
2-76: se la cosa amata è vile, l'amante si fa vile.
amata è vile, l'amante si fa vile. -primo amante: dio.
ricchezza, che già stimavate auro, vile quasi fango stimerete. malispini, 1-533
sicuri d'ottenere oggetti preziosi a prezzo vile. panzini, iii-316: si diceva
di diletto, qual segue d'un vile disiderio amatorio. beicari, 3-4-16: il
, quanto ella è maggiore, altrettanto più vile riesce e viziosa. cuoco, 1-25
nova. arrighetto, 220: o vile spezie d'amistà, la qual ciascuna
s'ammantella, per non parere vile. idem, 8-430: sotto abito e
perdute. in lui ricerco amor non vile. -personificazione del sentimento amoroso, inteso
giustizie in un sol giorno opprime / un vile, un scalzo, un pescatore,
al postutto si umilia più, tenendosi più vile. fioretti, xxi-919 (13)
/ queste son le tue doti, anima vile. marino, 365: amor,
, / desta a nobili imprese anima vile; / anzi, foco fecondo, /
/ respetto de la quale ogn'altra è vile. caro, 9-901: sì lo
456: un lione ebbe bisogno d'un vile animaletto. idem, 483: o
: or d'un minuto animaletto e vile / riconosci l'insidie e i falsi inganni
ne fu per simonia un altro, di vile nazione, animoso in parte guelfa,
idem, 8-5-1057: d'ogni tesoro è vile il pregio / a lato a quell'
il mondo lo magnificava, egli più vile si reputava e annullava. e. cecchi
redditiziamente, ingegni di qualità tanto più vile, non fossero anch'essi una specie
conv., i-111-5: e sono vile apparito a li occhi a molti che,
ima quercia prima di commettere l'azione vile di anania. viani, 14-400: aveva
in vano; / non è vile appo lui la grazia mia. bar etti
più prezioso, quanto appo sé è più vile. ariosto, 3-33: ezellino,
le tue ville, appo cui pesto è vile. 10. dietro.
appresta / morbo s'apprese ingiurioso e vile, / febre s'accese insidiosa e mesta
e non si può appressar omo ch'è vile; / ancor ve dico c'ha
biasimare, tanto più, lei a vile avendo, t'appresserai alla tua guarigione.
appresta / morbo s'apprese ingiurioso e vile, / febre s'accese insidiosa e mesta
xii-38: né il sì lodato verso / vile cocchio ti appresta, / che te
arcivero. -ar civilissimo: estremamente vile. baretti, i-269: se con
onorate / opre giovando questa patria, al vile / sopor contrasti l'ardir tuo gentile
/ come ardito morir, che come vile. l. casaburi, iii-439: stupido
turbe accoglie / e rincora parlando il vile e 'l lento; / e ne l'
pezzente, miserabile, sudicio, vile, meschino; dedito ai bagordi, ingordo
idem, 16-i-135: arlotto significa uomo vile e sporco, e che mangia e bee
del pratese, tra gente oscura, vile e arretrata, a cui era necessario
non come gli altri, i quali ogni vile scartafaccio arrocchiando, quasi delle frasche,
'ateo salmista, apostolo d'inganno, / vile se t'odia, se ti palpa
m. villani, 2-2: ogni vile artefice della comunanza vuole pervenire al grado
vi debbino li cittadini vivere di vita vile né artigiana. buonarroti il giovane,
/ queste son le tue doti, anima vile. baretti, i-275: un de'
amorose / levando il parte d'ogni pensier vile; / con queste alzato vengo a
. maestro alberto, 146: il vile e maraviglioso impigrisce? asino vive
. -calcio dell'asino: azione vile di chi insulta il potente caduto dopo
-metter l'asino a cavallo: porre cosa vile sopra una pregiata. libro delle
mascherato da leone: persona dappoco e vile che si finge audace e capace.
terrai prigioni / fra queste mura in vile assedio e lento? sarpi, 1-1-135:
/ che cader non potessi in luogo vile. / se non sai guari, non
. cuoco, 1-108: taluni della più vile feccia del popolo insursero ed attaccarono le
fatto / sia tradimento enorme e impresa vile, / perché sarà bandiera di ricatto,
bruno, 3-683: è vecchia, è vile, è sordida, ha '1 viso
allevati nelle nostre case, attesa la loro vile e sordida natura essere non di meno
xii-39: né il sì lodato verso / vile cocchio ti appresta, / che te
, che alla par- ticulare della più vile erbuccia e del più semplice fiorellino.
patria mia come voi dite, divenuta vile, sì come sogliono il più delle cose
età decrepita / l'avanzo ignudo e vile, / io conducea l'aprile / degli
io non mi maraviglio / ch'ad alma vile e d'altre macchie lorda, /
[gl'inghilesi] aveano tanto a vile i franceschi, che non pensavano poter perdere
i quali tempo fu, avemmo a vile, e in dispregio. petrarca, 22-2
questo si mostra quanto s'aveva a vile. 27. locuz. -avere
ma in trazia. -avere a vile: non tenere in nessun conto.
schifi, né ch'egli t'abbia a vile, perché egli non ti mostri la
con tra a persone che ci hanno a vile. forte guerri, 23-3: e
: e il marito fra tanto avrebbe a vile / i cilizi, le lane,
a preda alletta / la nostra povertà vile e negletta. idem, 19-35: qual
, tu giudicherai l'uomo essere più vile che le bestie. passavanti, 17:
53: lo nimico avvegna che sia vile, senno è di temerlo. m
(avvilisco » avvilisci). rendere vile; abbassare, degradare; togliere valore
, mi avviliva. 3. stimar vile; vilipendere, disprezzare. iacopone,
lui. = deriv. da vile (v.). avvili
disprezzate avea quando il corpo in così vile abito avviluppava. idem, 3-2-113:
in colui, che chiamiamo debole e vile, condanniamo noi stessi; in colui
massime religione la quale per minimo e vile, e per errore abbia l'azione
sia / una cosaccia disonesta e vile. de roberto, 559: se resto
, e nel più brutto, e vile della magione, non saria fallo grande
dì della battaglia. 3. uomo vile, da trivio. firenzuola, 718
era fuga, l'umiltà non era / vile, il tenue bagliore strofinato / laggiù
che ve n'è tante che diventerebbono vile. sacchetti, 67-15: chi dicea il
sformato, immobile, in balìa del più vile sopravvissuto. g. capponi [in
come vi giuoca l'ignorante e 'l vile. balzellante (part. pres
..., un sincero e non vile rispetto per la dignità umana risplendente persino
letter. baratteria, frode, inganno; vile accomodamento della propria coscienza. m
un animo generoso, se d'un sporco vile, bardo ed ignobile ingegno (quantunque
vendita, anche se del genere più vile. dossi, 776: per forma [
creata gentile, / non te far vile enchinar tuo coraio, / ca 'n gran
seiano nell'ordine de'senatori, sua vile basseza d'ardite sfacciateze fregiava. sassetti
geroglifici! 12. figur. vile, spregevole, volgare, abietto:
: o iliòn, come te basso e vile / mostrava il segno che lì si
11-77: veggo la donna ridotta a vile strumento di piaceri bassi e fugaci, ovvero
quanto io l'amo, terrassi forse a vile d'esser da così bassa persona amata
, dalle persone di bassa mano tenuta vile. galileo, 107: de * contradittori
la felpa, rispond'io, son vile, / non son d'alto sapere,
d'annunzio, v-1-635: non meno vile né men folle, il bastardume d'italia
essere stimata un'arte ed esercizio più vile che non è tesser boia..
esercizio ed arte non meno ignobile e vile che tesser beccaio. garzoni, 1-152:
ella lasciò l'abito vedo vile tornandosene a rimaritare. le quali bende,
fanciullo l'origine del proprio benessere ritenendolo vile. bocchelli, 1-iii-385: voialtri siete dei
la mia ingrata diffidenza, e il vile egoismo con cui son vissuto due anni
: muoiano gli artefici ed uomini di vile condizione. e nel 1378 si rivolse tal
altera tese; / e sdegnando ferir bersaglio vile, / furon da lei le più
di parlare usati dal loro popolazzo più vile, da'loro scrittori più dispregevoli? de
bestione, dunque, quel porco grasso e vile, non era entrato in casa delle
dell'acque amare. galileo, 1079: vile e plebeo meritamente si chiamerebbe quel convito
2. figur. uomo pauroso, vile, pronto a sottrarsi. -locuz.
al bicchiere. carducci, 466: vile io ti dissi in faccia, e tu
e'vi giuoca l'ignorante e 'l vile, / a salincerbio, a biccicalla calla
bruno, 3-190: o dunque, volgo vile, al vero attendi, / porgi
panni di bigio mischio, in abito vile. vasari, ii-667: presi marmi
se fosse il nome di un uomo vile, di un bindolo, di un birbante
se fosse il nome di un'uomo vile, di un bindolo, di un birbante
bricconi, perché mi paiono la gente più vile e più disgraziata che viva sotto la
di maglia / per contastare una femina vile, / ch'i'prezzo men ch'un
due spirti in feminili spoglie, / uom vile fu, ma biscaiuolo e ghiotto
.. né di un imperio più vile e codardo di quello che porta il
, i-766: il volgare e più vile bolo armeno, quello dico che si
(di rame o di altro metallo vile) di poco valore. targioni tozzetti
bordàglia, sf. quantità di gente vile e abietta; genìa, canaglia,
usa più fratello, / poi che la vile adulazion spagnola / messe la signoria fin
e nel roman bordello prostituta, / vile, superba, sozza e scellerata / al
infingardaggine e della poltroneria, merita quel vile che nel seno l'accoglie d'essere
cane piccolo, tozzo, ringhioso e vile. buti, 2-328: botoli sono
alla minaccia (ma fondamentalmente debole e vile). dante, purg.,
m'abbi sempre tenuta occupata in così vile esercizio, quanto è questo del bottaio.
quelle facevasi, non le stimando un vile bottone. a. pucci, cent.
, quasi un'idea di complicità vergognosa e vile). l'allegria, la perpetua
fa della brace che, per esser cosa vile e di poco prezzo, si misura
in zocule per lo sutto, / uom vile chi voi esser me- schiero, /
... / appo lor è sì vile / che in nessun pregio, in
falsificata mediante la sovrapposizione a un metallo vile di una laminetta d'oro o d'
colpa soglia render pauroso anche più che la vile condizione. algarotti, 3-105: ud
, perché mi paiono la gente più vile e più disgraziata che viva sotto la cappa
ma noi facciamo come stolti e di vile cuore, che non facciamo briga e guerra
si sarebbero creduti tutti patrocinatori del più vile disfattismo, inveleniti contro i comandanti e i
(con riferimento a persone): vile, basso, vituperevole; maligno, dispettoso
la cagione di sì brutta e sì vile ritirata. tasso, aminta, 575:
sf. disus. accozzaglia di gente vile, spregevole; marmaglia. b
oro e di seta, ma d'una vile pelliccila. e che pelliccila è questa
. casti, 9-117: l'asino vile e l'orgoglioso toro, / la furba
/ motto osa far d'accordo infame e vile, / buon re, sia con
: sempre il buono in tristezza, il vile in festa / sempre e il ribaldo
cabale e le villanie monacali d'ogni più vile avversario. p. verri,
ed usato per lo più fra gente vile: e vuol dire, chi si pasce
il pasto; a quei soltanto è vile, / che il duro irresistibile bisogno
essere stimata un'arte ed esercizio più vile che non è tesser boia...
esercizio ed arte non meno ignobile e vile che tesser beccaio. garzoni, 1-463:
2. figur. persona estremamente vile, paurosa. aretino, ii-58:
senza timor: « tu fosti un vile *. pavese, 6-115: tanto più
vedere lui si ammorzavano, ed ogni vile e basso pensiero cadeva loro di mente
cosa cadi toia, né vile, né temporale. salvini, 30-1-448:
del banchetto, ma qualche boccone men vile. 2. dimin. cagnùcciolo
ma egli è tenero di uno mio vile cagnucciuolo, al quale vedete che ha dato
dalla natura: nell'aspetto scolorita, vile ed oscura, ma di virtù singolare
empio il tiranno, o paziente e vile il popolo fiorentino, avendo sopportato tanti
temere; e per ciò solo è atto vile. -abbimi un calcio: non
, x-3-206: né questi versi a vile / prenda il caro ad urania /
si mettea sotto a'piedi d'ogni più vile uomo del mondo, per desiderio d'
le chiome, / tale al cenere più vile / la tua polve andarà simile;
che per questa ragione sia imperfetta e vile la scienza, ne l'acquisto de
.. l'utile e l'onore, vile e lieve battaglia cambiare a disutile,
e lieve battaglia cambiare a disutile, vile e gravissima. tasso, n-ii-10:
, xviii-313: io d'importuna lode / vile mai non apersi / cambio, né
: volea per se medesimo la più vile cameraccia di quel convento. bellincioni, 1-107
, 6-68: « tu disprezzasti una femina vile: / per questo venni così sospirando
). accolta, gruppo di gente vile, spregevole, abietta; ciurmaglia,
. carducci, 425: la plebe vile / gridò: moriamo. / e tra
canagliata, sf. azione da canaglia: vile, spregevole. tommaseo [
). letter. comportarsi in modo vile, abietto, malvagio, violento:
sf. comportamento da canaglia; carattere vile, abietto; canagliata. panzini
canaglia; degno di una canaglia; vile, abietto. -anche scherz.
bettole,... uomo sì vile, che non si vegga dipinto; e
anche te, anche te, filosofo vile, che stai sopra la terra per
/ questa un letto meschin di paglia vile. nievo, 120: gli è vero
canini. 3. figur. vile, abietto, strisciante. e.
(ma anche abietta, un po'vile). pananti, i-372: giù
o giuoca o danza o fa cosa non vile. castiglione, 214: fanno come
* canto ', non noioso né vile, ma semplice e un po'monotono,
lingua parlata messa in un canto come vile e plebea. berni
giustizia colla morte. monti, x-2-14: vile! e tal altro del rubar maestro
ancor che fattura in se stessa assai vile. goldoni, iii-63: se vi
, come e con ragion tenete a vile / quel mio capitolacelo traditore. =
m. villani, 2-2: ogni vile artefice della comunanza vuole pervenire al grado
la famiglia de'filosofi è stimata più vile dalla maggior parte del mondo, che
in camicia, vestito di sacco con vile cappellùccio, e a maraviglia di dispetto.
sfiorata. 3. figur. uomo vile, fiacco, con scarse attitudini virili
caratterista a guardare in cagnesco quella ciurma vile e ridicola, e a rallegrarti la
manigoldo d'animali domestici, sia cosa vile. f. f. frugoni,
cuore è frollo / come la carogna vile / che sul bitume / si matura al
tien caro altrui chi tien sé così vile. boccaccio, dee., 4-6
! anonimo, ix-1048: drappo nullo né vile né caro, / de quiglie ch'
/ indi riguardo il viver mio sì vile / e sì dolente, e che la
quanto ella fa le sue cose preziose vendere vile, e le altrui cose vili comperare
470: la giustizia non è cosa sì vile, che si abbia a dar gratis
: il coraggioso cleonte, recandosi a vile lo arrendersi, e stimando meglio a
impiccare, insino agli arbori disdegnano così vile ed abominevole carogna come tu sei sostenere.
cuore è frollo / come la carogna vile / che sul bitume / si matura
merci che di là vengono a più vile pregio, compererebbero per conto loro e
-epoca, secolo di carta: imbelle, vile, decadente. giusti, i-531:
poca salute. -anche: pusillanime, vile, abulico, senza vita; vuoto,
utile soltanto per involgere (quindi di vile qualità). buonarroti il giovane
suoi confidenti. fagiuoli, 1-2-78: un vile, un infame, pubblicar cartelli di
. carducci, 733: verdun, vile città di confettieri, / dopo l'onta
ancor che fattura in se stessa assai vile. marino, 270: ben par ch'
una minestra di lenti, cioè per un vile pec cato di fare una
sm. ant. spreg. persona vile, da poco. ariosto, 779
stupido, balordo, ignorante; persona vile, di nessun conto. - anche
. fagiuoli, 3-6-221: il santambarco vile in nobil veste / cangiando, mieterò
: senza fare differenza tra un vile catinaio e un venerando sacerdote.
si fa con cattiva persona, o vile, non può essere se non cattiva,
essere se non cattiva, e per vile cagione. varchi, 18-1-387: cosa senz'
e cattivo puledro. -ant. vile, codardo; ignavo. dante,
23. sm. persona malvagia, vile. meo de'tolomei, vi-n-53 (
abominevoli cattivi d'italia che hanno a vile questo prezioso volgare, lo quale,
volgare, lo quale, s'è vile in alcuna cosa, non è se non
pregiona, e quivi a modo de vile serva carceratala, impuose a'pregionieri la
con l'ardimento il senno a gente vile, a milizia disarmata, a nazione ignorante
esca a cui tosto corre la gente vile. milizia, ii-250: 4 celliere '
lunare. 4. figur. cosa vile, spregevole, di nessun conto (
arti, or nondimeno / fatta cenciosa e vile. nievo, 309: cristo amava
fòro / liberato d'ogni congerie / vile, d'ogni cenere e polve, /
cera: essere di animo debole, vile. ariosto, 44-65: che 'l
. monti, x-3- 500: vile un pensier mi dice: -ecco bel frutto
. chi esercita un mestiere umile, vile, indecoroso. bruno, 3-255
cerdo -onis 4 chi esercita un mestiere vile ', deriv. dal gr. xép8og
de la trita melissa, o l'erba vile / de la cerinta. = voce
. 5. soldato inetto, vile. caro, 12-i-186: quei suoi
sul decameron, 17: renderono quel nome vile e infame, come di molti altri
agiato e manente / lì è ciascun vile e fellone / e mesagiato e povero lo
di presentargli le sdolcinate frutterete del mio vile, e non cultivato cervellaccio. redi,
né pensiero d'una sì vergognosa e vile malvagità. parini, giorno, i-158:
legnaggio chiaro? o che nuoce il legnaggio vile a chi di nobil costumi s'adorna
la sua beltate conosciuta / da gente vile, ché lo suo colore / chiama intelletto
, com'egli dice, uno scrittoraccio vile e da nulla, si sia scomodato
: viene cristo all'incontro con cetera vile, e questa è il legno della
. morelli, 404: era uomo di vile nazione, e venuto, di cherichetto
o perché chiodi si fanno del ferraccio più vile. guerrazzi, 1-202: il faina
gli attrezzi di un mestiere povero e vile. pulci, 18-180: tutto die
... il quale fue di vile nazione, siccome uno figliuolo d'uno
). persona volgare, subdola, vile, abietta, spregevole, capace di
a nobilitare qualunque scrittura per se stessa vile.
, persona abietta, da poco, vile. pulci, vi-103: vengono a
guittone, xv-20: li è ciascun vile e fellone / e mesagiato e povero lo
altro cibo, che quel poco e vile di legumi o d'erbe che desinando
). buffone, ciarlatano, uomo vile. - al femm.: donna di
né pensiero d'una sì vergognosa e vile malvagità. metastasio, 1-5-21: ah tolga
-gravare di viltà le ciglia: essere vile. dante, par., 11-88
danno universale conchiudeno l'ignoranza non men vile che boriosa, e non manco perniciosa
ardito / ma la fuga è troppo vile. metastasio, ii-246: il di lui
ch'altri han più caro a me fan vile. (per lo più come
espose, / e per lucro ebbe a vile / la salute civile. monti,
velo azzurrino. 4. gente vile, spregevole, canaglia. aretino,
ciurmàglia, sf. moltitudine di gente vile, spregevole (e anche
espose, / e per lucro ebbe a vile / la salute civile. alfieri,
e rimproveri agli oligarchi e al vulgo vile d'italia, ai cavalieri d'industria e
sf. vigliaccherìa, pusillanimità, comportamento vile (di fronte alla difficoltà, al
sua corte, / chiamando ogni cristian vile e codardo. ariosto, 17-121: volse
soglia render pauroso anche più che la vile condizione. goldoni, iii-60: vile
vile condizione. goldoni, iii-60: vile, codardo, fuggi? ti nascondi?
. monti, 13-151: ned io col vile che pugnar ricusa, / so corrucciarmi
-rimanere codardo: rimanere vinto come un vile. pulci, 8-94: di normandia
2. che nasce da un animo vile, abietto; che è frutto di
che ha molti i vanti, ha vile / l'ira, gli amor'loquaci,
, quando era afflitto, servo, vile, oppresso, ignorante, onerario, por-
avete / freddo ghiaccio divenga e cener vile. idem, 325: l'ore
voi, credo non giacerebbe in così vile cognome. ariosto, 23-104: finger questo
. segneri, iii-1-65: un uomo vile, un vermicciuolo levato su dalla terra
[ai druidi] si prostra / in vile atto sommesso, e quasi dii /
... vanno con abito sì vile e sono sanza alcuno aiutorio affaticate di
cazioni contro la barbarie e la vile astuzia di quei disu tanto
collo a una merce: venderla a vile prezzo. g. m. cecchi
la sua beltà canosciuta / da gente vile, chè lo suo colore / chiama intelletto
colpa soglia render pauroso anche più che la vile condizione. metastasio, ii-166: di
anche nella colpa, col suo dispregio del vile e dell'ignobile. nievo, 54
alfieri, viii-39: empio tu, vile, / che lor spingevi ai colpi scellerati
e de l'argente, / le vile e li casteli aves en tenimente, /
volevo dire: che non mi credessero vile, che son comandato. pavese, 23
ancor che fattura in se stessa assai vile. vico, 353: la volgare tradizione
sdegno proferir. -ti spregio. / -non vile tuo commiliton m'avesti / spesso;
caratterista a guardare in cagnesco quella ciurma vile e ridicola, e a rallegrarti la
dalla natura: nell'aspetto scolorita, vile ed oscura, ma di virtù singolare
opprime chi ha perso perché le par vile, ha contro di lui rancore, perché
lui rancore, perché se non fosse stato vile essa avrebbe da obbedirgli. pratolini,
a nobilitare qualunque scrittura per se stessa vile. f. f. frugoni, xxiv-1010
società, per la preoccupazione un po'vile (per ottenere vantaggi o per quieto
i quali, tempo fu, avemmo a vile e in dispregio, e de'quali
gentile / quel tuo terror, poi vile / diventerà coll'uso / del secolo crudel
m. villani, 2-2: ogni vile artefice della comunanza vuole pervenire al grado
di fuggire il mondo, e il secol vile, / e s'egli ha cose pur
]: di roba ed anche di persona vile si dice che tè un concio.
danno universale conchiudeno l'ignoranza non men vile che boriosa, e non manco perniciosa che
nel vedere lui si ammorzavano, ed ogni vile e basso pensiero cadeva loro di mente
(40): e1 mondo vile è oggi a tal condotto, / che
alta, grande, bassa, piccola, vile, condizione: l'essere ricco o
ha violata, non è de la vile condizione, come ha simulato fino a questo
che quel povero, quell'abbietto, quel vile ch'egli si fece per elezione di
un omaccino è quegli, straniero di condizione vile, stranio per la ruvidezza incivile.
volgare..., s'è vile in alcuna cosa, non è se non
età decrepita / l'avanzo ignudo e vile / io conducea l'aprile / degli
falli; ma non son stato sì vile mai da difendermi contro i vili,
! carducci, 733: verdun, vile città di confettieri, / dopo l'onta
/ or confida, or diffida, or vile, or forte. 4.
giudizio, riformerà lo nostro corpo vile, configurato alla chiarità del corpo suo.
di niun conto e d'arte bassa e vile, come lo sono i confortinai e
e confronti. alfieri, xiii-81: icilio vile / già non puoi far, col
, 6-16: attendi che tu fosti vile seme e sangue congelato nel ventre. leonardo
sul fòro / liberato d'ogni congerie / vile, d'ogni cenere e polve,
della prora, così detta dal coniglio animale vile, perché vi si mettono i più
: proprio di per sona vile. coniglino, agg. proprio
e al figur. persona timida o vile, paurosa. g. villani,
la sua beltà canosciuta / da gente vile, ché lo suo colore / chiama intelletto
non è vero che la scienza sia vile per imperfezione: dunque, per la distruzione
femminile o è caro o è troppo vile: i consigli dati dalle donne, a
egli è caro, od egli è troppo vile. -il tempo darà consiglio: col
; / indi riguardo il viver mio sì vile / e sì dolente, e che
/ e son sì fatto disdegnoso e vile, / che sol nel lamentar mi fo
cavaliere errante anche lui rinunzia ed ha a vile i beni terrestri; ma la vita
, 92: son sì fatto disdegnoso e vile, / che sol nel lamentar mi
, quanto è fatta da persona più vile. = comp. da contra e
i costumi, niuna età fu più vile ed abbominabile della vecchiezza. imbriani,
di maglia / per contastare una femina vile, / ch'i'prezzo men ch'un
infetto d'eresia generalmente il popolo più vile di quella città, ch'era numerosissima
, e non solamente contumace, ma vile. capellano volgar., 1-77: non
, non può nondimeno vincere un pugno vile di cenere, qual'è quello del cuore
testuggini,... per esser di vile aspetto e sordidamente nate in lotose e
, abbo ora una matta, e un vile copertoio. folgore da san gimignano,
. attrazione per tutto ciò che è vile, immondo, spregevole, bassamente scandalistico
astuto e sagace, e turpe e vile, sendo simile alla coquinaria. g.
4-187: replica la disfida e chiama vile / il marchese terigi e pol- troniere
non mi maraviglio / ch'ad alma vile e d'altre macchie lorda, /
incerate. firenzuola, 923: io vile, io rozzo, ardirò di vestire
umile, / nel vederti ognor più vile, / non vorrà stimarti un corno
cui non mi possa esser data la vile taccia... di aver io
/ né della riccia la vendemmia è vile; / ma dove sieda un bevitor gentile
petto gemicavano di sanguiccio sieroso. -corpo vile: corpo di persona tenuta in poco
diecine d'anni esposto, come corpo vile, alle esperienze d'ogni inquisizione;
., i-iv-13: fatto mi sono più vile forse che 'l vero non vuole
nella medesima autorità un uomo abietto, vile ed ignorante. segneri, iii-1-173:
nobile e generosa corsiera ad un uomo vile e codardo. tassoni, 5-42: va
] / omo non può, che sia vile, servire / a donna che là
perché la giustizia non è cosa si vile, che si abbia a dar 'gratis
ha in sé vertode: / del vile uom face prode, / s'egli è
è propria di un'anima sciocca e vile. manzoni, pr. sp.,
: cortigiana in egitto e di non vile / sembianza era costei. de sanctis,
delle male femmine è una antica ma vile e sozza professione, novellamente di gentil
cose, e parlare di sé umile e vile, operare giustamente, amare e temere
: il cuore che ogni moto tiene a vile / raro è squassato da trasalimenti.
dal sentiero di giustizia; menzogna, motto vile od inganno neanche per gioco avrebbe usato
. carducci, 29: te gridi vile il mondo, il mondo vile / che
te gridi vile il mondo, il mondo vile / che muor di febbre su le
: il coraggioso cleonte, recandosi a vile lo arrendersi, e stimando meglio a costo
quali, tempo fu, avemmo a vile e in dispregio, e de'quali ci
alla propria vita, essere pauroso, vile. -essere duro di cotenna, avere
il battesimo e la cresima / di vile e di furfante di tre cotte, /
, vi-n-271 (16-4): e1 mondo vile è oggi a tal condotto, /
più prudenti, che questo [il mostrarsi vile e da poco] era difetto della
: nonostante che fusse dalla natura di vile sangue creato, e di poi intra
e agli usurai e ad altra gente vile, diede prova di una eroica fierezza
, 918: indietro, tu settenario vile. / oh, su la chioma ondosa
piana, che ciò lo denota d'animo vile, et le parti di lui in
fortuna ingiuriosa vuole / che a sì vile mercé costei s'inchini? parini, giorno
credo che vi possa essere risorsa più vile, o che il governo creda o che
virtuoso, che si vede sì negletto e vile, e tanto o quanto annebbiargli la
. ad ingenerar ne'fedeli una stima vile di tali immagini. magalotti, v-150:
fu necessitato sfamarsi, entro una casuccia vile, di pan di crusca. pascoli,
saramento, lo suo saramento è assai vile. lapo gianni, ii-492: o
. / le superbe fortune / del vile anco son fregi. / chi de la
e dichiari come il prezioso metallo dal vile, ed a rincontro il vii dal prezioso
: -un soffrire angusto, un patire vile da non potersi dire. 7
il cuore che ogni moto tiene a vile / raro è squassato da trasalimenti. quasimodo
, di cimice e simili: persona vile, codarda, di animo basso.
perch'io vi veggio andar senz'atto vile. d. battoli, 13-2-50: quel
: per esser sì dannevole e sì vile, ella merita quei biasimi che alle
questa così inespugnabile fortezza da un uomo vile e dappoco ci fu data. machiavelli,
le bocche da foco artificii di gente vile. nievo, 1-318: quel claudio
ordir mai su la cetra opra non vile, / non toccherò già corda /
forza, lo sol ciò che li è vile, / stella li dà valore.
: non perdono che mi si dia del vile, quando nella mia vita ho fuggito
: bench'io sia tra'dicitor più vile, / che non sarebbe tra'datteri il
crine d'immortali allori, / ebbe a vile il diadema. monti, x-3-414:
da noi... egli ne diventa vile. 3. figur. scarsità
sopportare a la valorosa pugnia come persona vile in fuga vi sete messo. fed.
dei supplizi] se non la plebe più vile; in altri luoghi la consuetudine debilita
, già vecchia inferma e ridotta in vile servitù, non intendeva i benefici, né
consiglio. foscolo, 1-25: debile e vile, / rimorsi non sentia, quali
. atto o condotta di persona moralmente vile, dappoco o indecisa e malsicura nelle proprie
: però che fa l'uomo tenere vile; deformità, cioè sozzezza: che
la decisione del corpo decurionale è stranamente vile. = voce dotta, lat.
per procacciarmi con cotal dono, secondo la vile e meschina usanza dei mercenari dedicatori,
per procacciarmi con cotal dono, secondo la vile e meschina usanza dei mercenari dedicatori,
: / sotto deforme aspetto, animo vile. abati, 130: d'adulatori
sione, però che fa l'uomo tenere vile; deformità, cioè sozzezza, che
città: ciò che fece loro tenere a vile ogni altro esercizio delle cose sacre e
sangue nostro, e con azion sì vile / la fama oltraggia della stirpe nostra.
suo non sarebbe mai degenerante dal suo vile nascimento. 3. figur.
schiavo suo, e nel più brutto e vile de la magione, non serea fallo
sarò degno, dov'ogn'altro è vile. tasso, 2-38: mentre sono in
di una cosa; svilire, rendere vile, abietto, disonorevole; deprimere.
abbassarsi, umiliarsi; rendersi abietto, vile. d'annunzio, v-3-440: *
3. figur. reso abietto, vile; umiliato; degenerato; deformato.
, umiliato; disprezzato, abbandonato; vile, spregevole. cavalca 18-246:
. figur. persona di nessun pregio, vile, abietta. faldella, 3-205
ignoro da qual parte è proceduta la vile delazione delle mie parole. foscolo,
seppe da una cetra logora di legno vile, che evàngelo da una tutta d'oro
diliverai loro e lor terre, di vile e di laido servaggio. bibbia
suoni. guittone, 184-10: unde vile è via piò che fango o sterco,
ciò, in breve, che è vile, corrotto, abbietto. -figur.
che tale gente similiante furono per natura vile e codarda cacciare dietro a chi fugge,
deposto [la donna] in un presepio vile /... / sul fien un
, 1-129: inerme freme, e sembra vile italia / da che i signori suoi
non di meno conveniente a figliuola di vile e depresso padre com'è il suo.
... non faciendo comparazione dal vile prezzo di lo stato dii mondo alla
ver di voi non è chi pensi vile, / né può disiderar alcun di voi
non vi fien le mie parole a vile, / e meco insieme desiosamente /
sembra, verisimile tiranno, e non vile. cattaneo, iii-4-171: questi veterani
cosa vana, che giura per ogni vile cosa. iacopone, 61-24: puoi
veridico. carducci, 733: verdun, vile città di confettieri, / dopo tonta
i-429: disse alla lepre paurosa e vile: / mentre fuggi che il diavolo ti
l'arte guasta fra noi, allor non vile / ma breve e 'scura; e'
cui ti fidi, che vogli guardarti di vile, ignobili, barbare e indegne conversazioni
menti da questa vanità, conoscendola troppo vile e dif- fettuosa. muratori, 7-i-382
consegnata, e occorse che differenza tanto vile dal maestro di casa fu pigliata per gara
: è la difficoltà d'intoppo al vile, / ma gli spiriti altieri invita e
ch'io credo la più sciocca e vile e la più dannosa debolezza. d'annunzio
(lignificato, non può cum alcuni vile officio macularla; in modo che,
indegno ha qualche degnità e quando un vile si tiene per nobile, come si
considerava la donna in genere una merce vile. 10. privilegio, prerogativa.
vedendolo giuliano così dispetto in vista e vile dileggiollo, e pensava superbamente in che
è indizio, sempre, d'anima vile. rovani, i-103: potemmo vedere qualche
xii-75: lasciala: o, pari a vile mima, il pudore insulti, /
. a. verri, ii-241: vile cosa è temere la morte, vilissima il
non buone sempre giaciono adombrate di qualche vile o sozzo dilecto. gelli, 15-i-25:
del cavaliere, perché lo tenea cosìe a vile, disse: bel sire, andate
dar le voleva, ella rispose che sì vile uomo com'io era mai in suo
: la vera e celestiale sapienza è vile e piccola e quasi dimenticata in questo
gretto, mediocre. - anche: vile. castiglione, 161: qual animo
meditazioni s'attrista, ognora divenendo più vile, intanto che la sua vita, quasi
parte mortificazione di trovarmi così debole e vile, così diminuito nella mia stessa stima.
cose disprezzate avea quando il corpo in così vile abito avviluppava, essi oggi le fanno
, la dea, ch'amor ha a vile. napoli signorelli, xix-4-602: il
onor comporterete / dipinturuzza sì goffa e sì vile? = deriv. da dipingere
perch'io vi veggio andar sanz'atto vile. idem, par., 28-8:
mai il gran cupido io ebbi a vile, / dico « mia colpa » e
tutto 'l mondo a sé le parea vile, / solo a ruggier fosse benigna e
diritta, acciocché quella corporale dirittura del vile corpo, la quale si vede di fuori
si cusano tapini, quando da alcuna vile awersitade sono percossi. bartolomeo da s
in saio, od in qualunque abito più vile e disadorno. manzoni, 36:
che vi riescano, senza dar nel vile del comico o nell'affettato del giucoliere;
vollono ricevere, perocché egli era di vile condizione e disagiato, che avrebbe più
considera se quel tale sia nobile, o vile, d'alta o di bassa fortuna
come il signore di quella era un vile tirannello,... disamato da tutti
borsi, 137: mi stimava perciò un vile, un codardo, un disamorato,
conc., ii-446: ogni uomo non vile appigliandosi ad azioni che la sua coscienza
buon cultor l'umano spirto / dal limo vile, ove invescato e stretto / giace
, 39: l'uom che di loco vile è discendente, / il qual per
che quegli, che se medesimo tiene vile, si è grande dinanzi da dio
più si discema. tasso, 13-i-656: vile ed indegno è ciò che miro /
., iv-vn-5: non solamente colui è vile, cioè non gentile, che disceso
e senza odor dischiude; / intenebrata e vile / in luogo ermo e riposto /
dubbio essendo per se stesso picciolo e vile, mi venne in magnanima guisa disciolto dall'
la riverenza della sua disciplina non doventi vile. alberti, 5: ad acquistare e
186: se il trovasse pur d'ima vile cosa discordante, non lo riceverebbe per
tu cognosca che tu se'una cosa vile. guarda quanto tu se'discosto alla
simintendi, 2-2-158: questo vestire era vile e vecchio, ché non si disdegnava del
forte disdegnosse / in rimembrar qual ministerio vile / alle immagini sue toccato fosse /
non riguarda né pon pensiero a cose vile né quelle degne, sì che dimostra una
iii-22: egli, inquinandosi in ogni più vile turpezza, si disfece in tabe;
priva di senso morale, spregevole, vile, miserabile, sciagurata. marino,
umili e disguisate spoglie di un sacco vile. rosmini, i-144: gli errori
4. rendere brutto, deturpare; rendere vile, togliere pregio; sminuire, svilire
: il moderno miscuglio d'una turba vile ed infame, e ragunata a l'ombra
tevere per nettare alfine roma da questo vile carnaio che non deve più ingombrarci e infettarci
che non merita considerazione; modesto, vile. bembo, 2-4: m.
versi usando, quest'altra sempre sì come vile e povera e disonorata scherniva. carducci
strozzi da prima scherniva la volgar lingua siccome vile e povera e disonorata.
in sul carro uno uomo della più vile condizione che poteano avere. boccaccio,
uno uomo animoso sarà sopra imo cavallo vile e uno vile sopra uno animoso;
sarà sopra imo cavallo vile e uno vile sopra uno animoso; donde conviene che queste
, 361: non essendo persona così vile che non abbia facoltà di vivere e
, e forse d'un vapore più che vile fabricare una stella che sappia rapire gli
questa virtude, voler essere conosciuto per vile e per dispettabile. = deriv
. e letter. disprezzato; tenuto a vile. bonichi, ix-292: non
dispettévole, agg. ant. spregevole, vile. maestro alberto, 93: per
93: per quella cosa è alcuno più vile, per la quale egli è
volgar., ii-422: venia una vile e dispettevole compagnia di femmine; ma perciò
di pianti / sei fatto, al popol vile anche in dispetto. baldini, 4-226
dispetto degli uditori, cioè farli tenere a vile e a neente, se noi diremo
. e letter. disprezzato, tenuto a vile. dante, inf.,
con forte connotazione negativa: meschino, vile, spregevole, abietto. guittone,
sua carne parve dispetta, cioè, vile a'savi di questo mondo, i quali
di disprezzo, spregiato; abietto, vile, spregevole. ritmo cassinese, 45
musico di genio si vale della più vile minugia per comunicare le armonie che dispietrano
/ l'arbitrio, abandona e fassi vile / serva e ladra, di virtude strana
in cui si trova); spregevole, vile, abietto, infame, ignominioso;
, 8-ii-106: ah come l'uomo è vile e dispregevole cosa, se non si
, comparendo non umile ma dispregevole e vile. 3. che sprezza,
di sentenze, 1-21: l'uomo è vile cosa e dispregiabile, se egli non
le par dispregianza, / ed esser vile. -mettere, tenere in dispregianza
inutile o vano; spregiare, tenere a vile. mazzeo di ricco, ii-196:
, disiderava essere tenuta da tutti a vile. = comp. di dispregiato
; disprezzato, vilipeso, tenuto a vile. simintendi, 3-154: vergogna è
guata come ella è venuta dispregiata e vile. 3. umile, vile
vile. 3. umile, vile; misero, meschino; basso.
villano,... così dispregiato e vile e di breve statura. bibbia volgar
i-n-56: pàrete [o donna] sì vile, / sì dispregiata e con
di corpo, e però era riputato uno vile poverello da chi noi cognosceva.
i-276: se lo scelerato è basso e vile, il dispregio si unisce all'odio
: essere tenuto in poco conto, a vile. guidotto da bologna, 1-33:
, vilipeso, rifiutato; insignificante, vile, abietto. iacopone, 17-34
o importanza; vano, inutile; vile, spregevole, abietto. b
scriver meglio che gli altri sia atto vile e da disputanti sofisti. balbo, i-290
distinzione si potrebbe fare, cioè nobile o vile. boccaccio, 1 -intr. (
l'andar distribuendo con mano arrogante o vile un costante ed assoluto nome di vinti.
chiamata, / e da'ricchi schifata come vile, / troppo se''n tua
non è vero che la scienza sia vile per imperfezione: dunque, per la distruzione
/ piccolo; in veste disusata e vile. panzini, iii-339: videro anche
guittone, xlviii-88: vetro el più vile pur vale in caso alcono; /
, toccala col dito, e quando è vile, puoi fare abandonatamente.
cui convengono li onori, siemo divenuti vile populo sanza onore e sanza grazia e
bartoli, 9-27-2-176: qual fu la creta vile, scolorita, informe del campo damasceno
o per diversione dalla parte nobile alla vile. vallisneri, iii-201: non sempre
quel loro sacro, cioè sucido e vile, per cui si divisano da'secolari.
me così violento e amaro / un rigurgito vile che non salva / nemmeno il tuo
scaldo nel volo: ella in uom vile, / io spesso albergo in cor
passare sopr'agli altri, diventerai più vile nel dimandamento. fiore, 14-4: schifo
fuggisti, quando ferreo pondo / di vile e fera tirannia le tenne / umil la
. d'annunzio, i-792: tema il vile il futuro su'gelidi lini de 'l
poca costanza in te, che a sì vile passione, come è amare una serva
. ubertino d'arezzo, xxxv-1-403: vile metallo talfiada è dorato / e prende
, i-1-115: piò soave dorme in vile e picciul letto, non face segnore en
maestro alberto, 176: deh! gente vile, perché in vostro danno / il
queste son le tue doti, anima vile. filicaia, 2-2-132: quasi da tronco
e cotale temenza non è virtù, ma vile paura. b. pitti, 1-139
scola, / madonna m'ha più a vile, ch'un muscione. petrarca,
, per poterla condurre in qualche atto vile, secondo l'appetito loro. lalli,
sull'orchestra o palco giocano per un vile guiderdone, e ora commiserazioni e duoli
sono cinque, onesto, mirabile, vile, dubbioso e oscuro... du-
che silvano, da ogni uomo chiamato vile e codardo, de lì si partisse
opra il pasto; a quei soltanto è vile, / che il duro irresistibile bisogno
, secondo che dice santo agostino, è vile sepoltura della ragione e furore della mente
. -per antifrasi: persona o cosa vile, spregevole. berni, 38:
ti fa pospor del figlio alla ostinata / vile superbia sua. cuoco, 2-ii-193:
un certo che di effeminato e di vile. tasso, n-iii-667: lasciarem da parte
la sua eccellenza, si reca a vile i premi di minor condizione, come sarebbon
meschina passione, bassa, ignobile, vile, disonorata, indegna. algarotti, 1-
/... / è di vile animai non vile al gusto / congelato liquor
. / è di vile animai non vile al gusto / congelato liquor che bacco
'cioè 4 4 rappresentazione vile ', che quasi solo serva per ridurre
prò e contro costa? e la vile volgarità dei trasformisti affaristi che trionfa?
dalla natura: nell'aspetto scolorita, vile ed oscura, ma di virtù singolare
, / sia di fama immortai non vile erede. dottori, 168: non
/ italo genitore, / pose cura più vile / del geloso furore: /
, 207: a sì fatta genia vile e loquace / risponder non dovrei, ma
della quotidiana curiosità, ma si cangia in vile istru- mento delle passioni. leopardi,
che si fa conca da tabacco un vile / escremento incivile. 3.
sinuose. 4. figur. vile, inutile o dannosa creazione del pensiero
io non mi maraviglio / ch'ad alma vile e d'altre macchie lorda, /
tanto sublime e tanto insieme adorabile ora vile e sfatata, ora abominevole ed esecrata.
/ presso al porto esecrato, come un vile, / senza esser giunto al mare
in anversa a molti eretici della feccia più vile d'impedire nella pubblica piazza l'esecuzione
, / essilio e morte d'ogni cosa vile. tasso, i-244: e voi
sciupino la loro esistenza nella 1 sfera più vile '. svevo, 5 * 450
ad esitar la roba stessa a prezzo vile e di perdenza, e farlo o per
in igual modo dispregiano e hanno a vile quello che non posson portare; costoro
., 2-242: disprezzò ed ebbe a vile grandemente la divinità di giove romano,
il dolor l'ansia la speme: / vile! e a le mute lacrime irridea
, / e per lucro ebbe a vile / la salute civile. angiolini, xxiii-272
: il moderno miscuglio d'una turba vile ed infame, e ragunata a l'ombra
, ben ch'io sia basso e vile: / i'vegno ancilla al tuo trono
: nel terzo luogo venia una vile e dispettevole compagnia di femmine; ma perciò
5-271: avere perduto iddio per così vile cosa, questo sarà sì grande dolore,
mille imprecazioni contro la barbarie e la vile astuzia di quei disumani: e fra
/ l'arbitrio, abbandona e fassi vile / e serva e ladra e, di
alla lega, ella è di così vile estrazione e di minimo valore, che può
. caro, i-164: servo di vile affetto, fuggitivo / e rubel di
ebbe. boccaccio, iii-2-5: se'tu vile / tornato nella tua età primeva?
loro fosse nobile; ma è vile essere il loro. leonardo, 7-i-28
evidente ragion, puote chiamarsi / sciocchezza vile. pallavicino, 7-87: se a
e forse d'un vapore più che vile fabricare una stella che sappia rapire gli
mondo. boccalini, i-94: più vile di un facchino cominciai a riputarmi. latti
m'avete quasi slogato i polsi. siete vile. ma non credete ch'io mi
deven per accidente: / alcun per esser vile, / molti ragion fallando, /
. iacopone, 35-19: più vile cosa è quello c'hai fatto:
ha in sé vertode: / del vile uom face prode, / s'egli è
. che silvano, da ogni uomo chiamato vile e codardo, de lì si partisse
mal preso stile / in lodar cosa vile. campanella, i-18: ma noi,
schiavo suo, e nel più brutto e vile dela magione, non serea fallo grande
nell'arte de'calzari, ch'è così vile arte, ha cento falsamente tutte l'
e introdurre nella bocca, come leccheggio vile a un cùcciolo, la specie eucaristica
fregio, per sé sia manca e vile. tasso, 8-1-462: or non c'
della stalla, ch'era il più vile uomo di casa. giov. cavalcanti,
3. figur. persona o classe sociale vile, spregevole, abietta. rosa
'l fango tutto 'l giorno, / vile riman, né 'l sol perde calore.
l'uom chiamato, / l'uom vile e di vii fango in terra nato.
. materia guasta, corrotta; cosa vile e spregevole; individuo abietto. fra
nella mota. -di fango: vile, spregevole, abietto. ricchi
; l'hanno costretto, / come un vile, a fuggir. giusti, 4-ii-407
la faccia col fango. -più vile del fango: estremamente abietto, spregevole
, riprovevole. guittone, 184-9: vile è via piò che fango o sterco,
, e la vita sua sì è più vile del fango. chiari, 51:
, / ed ho nelle vicende più vile il cor del fango. -riuscire a
restauratrice. 5. figur. vile, abietto; miserabile. betussi,
. 4. pavido, pusillanime, vile (un modo di pensare, di
maritata, è chiamato dalle donne uomo vile, che attenda ad amori bassi,
. /... esser cosa e vile e sciocca / lasciarsi i propri vanti
iii-2-1108: qualche ora fa, un assassinio vile era trasmutato in un sacrifizio eroico.
hanno me, madre chiesa, in loco vile / ridotta sì che 'l mio puro
incresce, è ch'io muoio da vile, / legato avviluppato in un fastello /
tue arroganze, che ti nascondesti in una vile cucina di nuto marignolli? boccaccio,
fa l'uomo servo de la più vile cosa che sia, cioè del fango e
, corrotto; abietto, spregevole, vile. giamboni, 121: o uomo
di quella fatta col figlio d'un vile zappaterra? c. e. gadda,
fattor creder potessi / cosa esser grata un vile ozio devoto, /...
spedita or tarda, e non mai vile, / che il ver favella apertamente,
. la parte peggiore, la parte più vile (in partic.: della società
quali escrementi vien a nascere, non un vile e feccioso scarabeo, ma un perfetto
e di fecciosi costumi. 6. vile, spregevole, privo di valore; di
e la sua spada fedare di sì vile sangue. livio volgar., 1-261
perché se il trovasse pur d'una vile cosa discordante, non lo riceverebbe per
coraggioso. -mancare di fegato: esser vile, pusillanime. padula, 242:
fuggisti, quando ferreo pondo / di vile e fera tirannia le tenne / umil la
ho la felpa, rispond'io, son vile, / non son d'alto sapere
come campana a martello. -essere vile, debole, curioso, come una femmina
/ alcide or è, tu feminetta vile, / di cui tanto minor sei fatto
, ecc.); debole, vile, pusillanime. busone da gubbio,
, ma in verità il trattano da vile astore. goldoni, viii-640: -avete molto
'l fango tutto 'l giorno, / vile riman, né 'l sol perde calore.
cominciàro a fondare magioni ed a fermare vile e fortesse, ed a chiuderele di
da noi chiamata calamita,... vile ed oscura, ma di virtù singolare
ferro inevitabile d'un carnefice vile miseramente la vita. nellata col
noia ti porga così piccola cosa e vile quanto è una pulce, una mosca
sempre il buono in tristezza, il vile in festa / sempre e il ribaldo.
, / e per lucro ebbe a vile / la salute civile. alfieri, 5-96
2. figur. sozzo, lurido, vile; spregevole, turpe, disonesto.
1-33: tu m'hai molto per vile / volermi in sulla fetta far la parte
, di facoltà virili; imbelle, vile, indeciso; privo di vitalità;
amai lascivo ancora. baruffaldi, i-155: vile è l'uom che s'addomestica /
senza fiamma, è debole, è vile. alvaro, 7-46: la fiamma della
, / nobil alma scaldar di fiamma vile. delfino, 1-419: come permetti ch'
e nullo è vizio più che questo vile. 10. energia vitale,
fuga, l'umiltà non era / vile, il tenue bagliore strofinato / laggiù
poi vende il resto a prezzo tanto vile, / che ognun ne compra, e
! / vestirsi la bianca divisa del vile! / fibbiarsi una spada che l'austro
, né de tal senno fibre; / vile me sento ne le cose libre /
virtù nimichi, / hanno giovanni per vile e dappoco, / nomaccio al fin che
con cui tu abbia combattuto e tieni a vile ogni lor conforto; perciò che i
giusta fierezza / per il mio gesto vile / pareva senza asprezza / dorata dal
fuggisti, quando ferreo pondo / di vile e fera tirannia le tenne / umil
insieme con enfasi, cioè rappresen fazione vile, che quasi solo serva per ridurre in
caso una volpe, così piccolo e vile animale, sarebbe dispiaciuta a dante, in
; ma il figuro può parere più vile che tristo. = deriv.
ad ogni uomo e per ogni vile causa il capo scoprono, d'
a portare fimo come ogni altro più vile giumento. pascoli, 527: dall'
quanto io l'amo, terrassi forse a vile d'esser da così bassa persona amata
falterona, in toscana, dove lo più vile villano di tutta la contrada, zappando
e misurata in non come cosa vile dissipiamo sanza riguardo. sanna
foce / sì come per virtù l'anima vile. boccaccio, ii-234: quando appressato
: muoiano gli artefici ed uomini di vile condizione. e nel 1378 si rivolse
penetrano, e quanto di brutto e di vile c'è, conoscono. imbriani,
legno munito ezecchiele sopra un mattone di creta vile retrasse già sconsiderato, fare una pazzia
sono ed orgoglioso, / prode e vile e coragioso, / franco e sicuro e
: io sono un folle e un vile: sragiono, e t'insulto: ma
vana comparsa; tornò alla folle e vile speranza d'acconciare i suoi particolari interessi
cominciàro a fondare magioni ed a fermare vile e fortesse. cecco d'ascoli,
la donna] deposto in un presepio vile, / trovatasi al bisogno troppo estremo,
delle virtù, 155: molto ha a vile iddio i rei, quando della lingua
. f. doni, ii-32: ah vile uomo, curafosse, forbitor di predelle
, 1-59: avvegnaché io sia nato di vile e forese schiatta, la mia generazione
è formidabile, in terra timido e vile, come sono le piccole lepri terrestri.
vi è entrato lo conoscesse, diventerebbe vile. delfino, 1-239: il ferro
disde- gnosse / in rimembrar qual ministerio vile / alle immagini sue toccato fosse /
grande e alte cose e sprezza le vile e basse, e con certa ragione si
* riprovando 'l giu- dicio falso e vile ', ove si promette ancora di riprovare
rimosso da la veritade, e 4 vile ', cioè da viltà d'animo
altrui fortune, e vedendo che di condizione vile e dispregiata uscie chiaritade e gentilezza,
: poiindo, che non ha l'animo vile, / volse provar l'ultima sua
si convengono li onori, siemo divenuti vile populo sanza onore e sanza grazia e
, di aver paura, di apparire vile, sotto le dittature ci si precipita a
cominciaro a fondare magioni ad a fermare vile e fortesse, ed a chiuderele di mura
vi priego e conforto (come che vile e fracido sia e presuntuoso a scrivere di
che pugnar con le dame era atto vile; / e tanto più contra colei ch'
franto in tutti il valor la tema vile. delfino, 1-59: i miseri sol
/ non più legato in piombo oscuro e vile, / onde al collo il si
. carducci, 29: il mondo vile /... muor di febbre su
oro fregiolla, e non la tenne a vile. ciro di pers, 142:
la mano alla regina quell'atto di vile prudenza del farmacista, che pure in
seiano nell'ordine de'senatori, sua vile basseza d'ardite sfacciateze fregiava. boccalini
può dar né fregio / lingua sì vile. tansillo, 188: cintia, più
alcun fregio per sé sia manca e vile. ciro di pers, 98:
, ii-91: non è nobile, sì vile, sì bestia, sì non vivo
xviii-314: io d'importuna lode / vile mai non apersi / cambio; né
, vicino a finire strozzato / dalla tua vile inerte noia quotidiana. gobetti, ii-13
, figliuola mia, vederlo spregiato e vile, e non abbiente la bellezza in sé
che riproduce figurale sdolcinate frutterelle del mio vile e non cultivato zioni di frutta
157: trafficanti di ogni sorta di fruttaglia vile, hanno di danaro, solleciti d'impiegarlo
sofistica, la fucatòria, l'oratoria vile, e la coquinaria. = voce
i-429: disse alla lepre paurosa e vile: / mentre fuggi che il diavolo
il cuore che ogni moto tiene a vile / raro è squassato da trasalimenti.
fossi... un fuco vile, / credo, saprei tacere; /
fuga, l'umiltà non era / vile, il tenue bagliore strofinato / laggiù
solo il dovei, però ch'io vile / non fui d'aspetto, né fugace
/ ch'è pur fugace e paventoso e vile / in così altero e così fiero
recalcitrante (ai voleri altrui); vile, codardo (di fronte al pericolo
, 486: o vita non vivrei vile e indegna, / ch'a mercé prende
furia gli trasportava. leopardi, 1-75: vile e feroce, / serse per l'
fuggisti, quando ferreo pondo / di vile e fera tirannia le tenne / umil la
; ritroso; incostante, volubile; vile, codardo. - anche sostant.
mostrava. caro, i-164: servo di vile affetto, fuggitivo / e rubel di
intr. -xi: saccomanno verrai detto, vile imitatore, botolino carezzante ai piedi dei
, lo sol ciò che li è vile, / stella li dà valore. bartolomeo
, / alma rimota da ogni pensier vile, /... / son quelle
fuori / infamiata e biasmata da un uom vile, / mi confortai co'miei pensier
e presione, e for cui donna è vile come in via è sterco? idem
diritta, acciocché quella corporale dirittura del vile corpo, la quale si vede di fuori
: esca del suo desir furente e vile. c. gozzi, i-240: il
2. ant. che è di vile condizione, vagabondo, pitocco.
vizii, come l'avarizia, parte vile e vituperosa dell'uomo, il giuoco pemizioso
: né il sì lodato verso / vile cocchio ti appresta, / che te salvi
forestieri, ma gente quasi tutta vagabonda e vile ancor essa, e che di guerra
un gran dio, scolpito in una pietra vile o improntato in creta, non però
guittone, 226-3: picciul e vile om grande e car tenire, /
ciò che tu mi gabbi e tieni a vile, / sì è la cosa che
dare un uomo virtuoso a cosa più vile e fallace di questa. d'annunzio,
senza gagliardi motivi far sì timido e vile un uomo forte, nobile, valoroso.
galla a muschio'= dare una cosa vile per averne una di gran pregio. e
, iii-106: occorse che differenza tanto vile dal maestro di casa fu pigliata per
maggiore / per questa europa effemminata e vile / da musico gargozzo esce dolcezza, /
gatta per lepri: presentare una cosa vile come una cosa pregiata. anonimo
tu non nato ad intendere che il vile / gaudio d'averle e d'obliarle sempre
volgar., 5-31: niuno uomo di vile essere dee andare a gavazzare con l'
.. / farmi aver anco a vile / le « dianzi scritte tante opre pur
: voi come l'altre non foste sì vile / che a pena fuor uscite de'
/ tal rodomonte, in nessun atto vile. berni, 45-38 (iv-88):
/ distingue il mondo solo / il vile e il generoso: / quei forzato la
xii-76: lasciala: o, pari a vile / mima, il pudore insulti,
gentame, sm. accolta di persone di vile condizione o poco raccomandabile; gentaglia.
appartenenza. -gente bassa o minuta o vile: il popolo (in contrapposizione alla
; / riprovando 'l giudicio falso e vile / di quei che voglion che di gentilezza
/ levando il parte d'ogni pensier vile. s. degli arienti, 61:
521: ov'ella appar, di vile / ogni pensier si fa tosto gentile
,... stimerem malvagia, vile e vana. francesco da barberino, 252
sottile; / riprovando 'l giudicio falso e vile / di quei che voglion che di
8-2 (40): e1 mondo vile è oggi a tal condutto / che senno
che tanta grande eccellenzia di dio diventerebbe vile, se lui avesse ad avere cura di
roma, che se l'emperadricie nel più vile schiavo ghiesso brutto del mondo. ristoro
malfattore, furfante, ribaldo; persona vile o dappoco, mascalzone, canaglia.
che infino alle lastre del tetto e ogni vile cosa, non che le care,
lato. guittone, i-13-96: parvissimo vile animo suo, che sotto visio giaciere
intorno. foscolo, xv-234: il vile calpesta chi giace e palpa chi sorge.
/ par che sia fatto obbrobrioso e vile. giardino (ant. zardino
lavorare, perditempo. -anche: persona vile, ipocrita. guerrazzi, iv-104
, 1527: veggendolo coperto d'una vile tonica e dimagrato per la fame, colui
comunemente l'origine da gente povera e vile. lancellotti, 530: un'istrione
paio che vi riescano, senza dar nel vile del comico o nell'affettato del giuocoliere
accese, / roma al giogo più vile il collo stese. d'annunzio, iii-1-725
4-91: prese abito vedovale e umile e vile e disprezzato, e facea più segno
., donna) poco raccomandabile, vile, spregevole. boccaccio, dee.
farli a se medesimi odiosi, giudicandosi vile composto negletto dal cielo e dalla terra
saldi. fanfani, 42: il più vile [modo di vendicare le ingiurie].
del dar la querela. « il più vile », perché è vigliaccheria bell'e
, schifando el mio giudicio siccome di vile una persona, veracie pogo e sapiente
e forse, d'un vapore più che vile, fabricare una stella che sappia rapire
attorno giullari ed ogni sorta di gente vile a farsi beffe su per le piazze degli
: erode appena / teco sorpresa fu, vile ripudio / ebbe dal sire, benché
cosa vana, che giura per ogni vile cosa. fra giordano, 1-317: pognamo
cura onore? / s'io fossi così vile, / saria giusto il mio pianto
di abbandonare per esso il lor tetto vile, tanto quell'amor che gli portano
/ resta il corpo animale imbelle e vile. = voce dotta, lat
, 8-3-1030: rassembra un fior languente e vile / la gloria de'mortali. loredano
amor del suo dio, nel destinarla scherno vile de'suoi nemici, per man di
cicerone volgar., 1-131: troppo vile nascimento e non glorioso attribuiscono all'amistà
pasta fra le nobili è la più vile. 2. impasto morbido a base
. moneti, 138: o gente vile, o gente sfaccendata, / che
9-369: perché un giovanetto marinaro di vile nazione... era vicino alla morte
noi, scribacchiatori di mestiere, razza vile, non avendo nulla di vero o
mascherarsi sia / una cosaccia disonesta e vile. capuana, 12-180: non si parla
vegg'io come e'si stime / favola vile e con mio sdegno eterno.
passare sopr'agli altri, diventerai più vile nel dimandamento. dante, par.,
. guittone, 226-1: picciul e vile om grande e car tenire, /
grande e grave cose, le quale schifa vile, e debele omo. rustico,
grandazzo, / pensando tatto disonesto e vile. -acer, e spreg. grandonàccio
a la sorte. monti, x-3-504: vile umana grandezza, a che mi tenti
de'fomari e buratini e forsi de più vile persone fare me conviene il mio.
, e che può adoperarsi a qualche vile uso. imbriani, 3-148: una tisicuzza
mi facciate di non rifiutare né avere a vile quel piccioletto dono il quale io vi
roma. botta, 5-205: il secolo vile griderà buo- naparte grande. linati,
, 3-75: tu in puzzore e di vile grigièllo vestito, di lei caritevolmente ne
annunzio, iii-1-396: non v'era cosa vile o disperata che tu non conoscessi,
, che parva aggio potenza / e vile onne valenza, / quant'aggio e quale
: astenersi dal combattere; comportarsi da vile. buonarroti il giovane, i-117:
4 volpe ', così piccolo e vile animale, sarebbe dispiaciuta a dante, in
stessa materia frivola e gualcibile, casuale e vile del foglio stampato, che mi tremava
e presiose, e fór cui donna è vile come in via è sterco? petrarca
, con un guattero, col più vile uom del mondo. lalli, 1-140:
guittóne, agg. ant. miserabile, vile, meschino. guittone, 209-2
57: se le compagne ha tanto a vile, / e di star per le
virtù, può difendere dall'aculeo del vile icneumone. 2. entom.
. fagiuoli, 1-5-352: -ad un vile interesse, ad un misero vantaggio,
. bellincioni, ii-52: col vulgo vile, ingrato, sciocco e ignaro, /
; accidioso, pigro, negligente; vile, infingardo. ariosto, 38-46
d'italia, vecchio titano ignavo, / vile io ti dissi in faccia, tu
d'animo; che nutre sentimenti meschini; vile. lapo da castiglionchio, 18:
pregio; che è costituito di materia vile. capitoli della compagnia dei
/ stridula voce, ignobil cetra e vile, /... sdegnar non dèi
né sì quest'alma è neghittosa e vile / ch'anzi morir vo lesse ignobilmente
, di valore; natura, condizione vile. ristoro, 8-18: la terra
ma umana, povera, misera, vile, abietta e ignominiosa. agostini, 90
fogazzaro, 10-305: se guerra / vile, perfida, spietata sempre illagrima la
lx-1-223: generò con una femina di vile lignaggio un figlio illegittimo anche ne'costumi
. indegno di uomo libero e nobile; vile, spregevole. cicerone volgar.
, lo rende frollo, pesante, vile. 2. intr. diventare
questo carcere del corpo, carcere vile, oscuro e tenebroso, dove
miracolo di cambiare in oro ogni più vile metallo. saba, 337: illusione
: pietro martire, più tenero e vile, la dottrina di lutero ritoccando,
. per estens. pauroso, pavido, vile; privo di energie morali, effeminato
. -che si riferisce a persona vile, pavida o inetta; che deriva
/ resta il corpo animale imbelle e vile. -privo di vigore, di
. imbellis * inetto alla guerra, vile, codardo ', comp. da in-privativo
i popoli oppressi si movono per cagione vile, non s'incolpino essi, bensì coloro
accompagnata da parole maligne, imboccategli dal vile carrer. 3. che si
avuto sì brutto, sì basso, sì vile, sì abominevol principio che pare,
pasticci),... poi il vile rigutini. imbrogliarne (part. pres
dice: bella mia fin troppo vile, / e mal fa chi s'imbromia
non vorrei che vero e vivo sì vile uomo mi fosse donato. -per
. alfieri, iii-1-26: l'uomo già vile per propria natura, facendo pompa del
immondezza della terra: oh quanto è vile, quanto è sozza la terra in
stoffe, delle pagode, della più vile porcellana; la più parte rifiuti e quasi
novi casi, a novo error non vile / prefisso avea. saba, 407:
immutabile e flusso, non come cosa vile dissipiamo senza riguardo. = voce dotta
imperò che sola materia è più vile grado che sia. landino, 423:
senz'amore. 6. straordinariamente vile, spregevole; di nessun valore.
fosse chi si degnasse di accettare sì vile impaccio. 3. figur.
a molti diletti non sono azioni d'uom vile e codardo. ciampoli, 225:
al figur.: svigorire, rendere vile. sanudo, xvi-652: à preso
, 7-36: — lo sai bene, vile, che puoi farmi quel che ti
bene... e ne profitti, vile!... -si ripeteva
nome vi scolpio, / sì che dal vile e dal caduco il parte? /
non impedisce il verno, non vile trattenimento di pace. panigarola, 114
di mille errori e data al piacer vile, / quell'opre di lassù le fur
evento / so che talor confonde il vile e 'l forte. manzoni, pr.
sull'insaguinata / neve dormire quel soldato vile, / vigilare per lui, col
natura nobile; quanto imperfetta, tanto vile. e però se le divizie sono
scarco / d'ogni umana passion, vile, imperfetta. rosmini, xxvii-208:
gloria. -ant. ignobile, vile, spregevole. dante, conv.
/ mostrando al mondo quanto basso e vile / è '1 suo imperfetto oprar,
le quali si cuopre altro legname più vile. tramater [s. v.]
credito e valore; / non gente vile, ed a servir sol atta. alfieri
, / madonna m'ha più a vile ch'un muscione. guido da pisa,
maestro alberto, 146: il vile e maraviglioso impigrisce? asino vive.
la nascente spica / so che zizania vile il gambo implica. fiacchi, 140:
. possevino, 1-55: quando il chiamasse vile uomo o imperito della guerra implicitamente o
uomo, nella pace, impoltronisce, diventa vile. -di animali. pananti,
. passeroni, 1-250: il più vile ed importuno / animai ch'io mi
7-12: alcuni altri più importuni e di vile oppenione stimarono che [l'anima]
xviii-311: io d'importuna lode / vile mai non apersi / cambio. -ant
pensa che tu sia da nulla, / vile e impossente. goldoni, xii-177:
or non han cibo, ancorché osceno e vile. goldoni, xiii-48: lui rubò
del ciel. alfieri, 1-6: la vile / e mal celata invidia, entro
confacevole che le piume d'un istromento vile volino a registrar su fogli quelle grandezze
f. frugoni, iv-237: la turba vile facilmente si impedimenti, che vi rendevano
che nelle piaghe di patròclo intanto / vile insetto non entri, che, di vermi
presume di offendere un uomo inattingibile dal vile velenuzzo di quei vermi. 3
incallite di vitù e la troppo vile e troppo lunga toleranza ci ha instupidito
. -per estens.: rendere vile, ignobile; screditare. barboni,
natura. leopardi, iii-215: odio la vile prudenza che ci agghiaccia e lega e
che cosa incari alcuna / o che divegna vile. mamiani, 3-88: per le
era uomo di mezzana statura e di vile e picciolo animo, né bastante a
non è si alta cosa né si vile / che un'idea non incarni e non
cinque, cioè onesto, mirabile, vile, dubitoso et oscuro, io risponderei
: non sembrai già fanciulla incauta e vile, / anzi serva d'amore esperta e
rimproveri 'agli oligarchi e al vulgo vile d'italia ', ai cavalieri d'
cettator di bestiami, d'uomo ignobile e vile per natura, diventò il primo d'
creata gentile, / non te far vile enchinar tuo coraio. bartolomeo da s
cavalca, ii-234: usarsi a parlare vile e disonesto fa diventare la persona isfacciata
: è d'ingegno rozo, di cuor vile, d'animo amaro, di costumi
intr. letter. diventare codardo, vile, cedere alla paura; rassegnarsi a
2. tr. rendere codardo, vile; impaurire, intimorire. foscolo,
), agg. diventato codardo, vile; impaurito, timoroso. b
valerio massimo volgar., i-222: una vile capannetta campestra diede l'incominciamenti e li
., 3-159: avrà per uomo vile colui che ardirà fare tutte le cose
l'accidente, cosa in sé tanto vile e fiacca, tiri, nella sua corruzione
al timore; / il pudor mi fa vile e prode l'ira. rajberti,
indefinita licenza. galdi, ii-236: un vile interesse fa abbonire ogni minima idea d'
gaudio di questo mondo... è vile ed indegno, cioè di cose vane
8-36: sminuzzar lo volea la plebe vile, / ma il capo della guardia
le satiriche allusioni personali indicano un carattere vile, calunnioso, maligno. foscolo,
coloro che il procurarle si recarono a vile,... si rimasero indietro.
degli eroi la fama / sarà più vile. = voce dotta, lat
alfieri, 1-401: infra la plebe vile / indistinto vorresti, oscuro, nullo
mio figliuolo si perdesse in una servente vile e da poco, indotata. guazzo,
ma pigro, non cauto, ma vile e di poco animo. floro volgar.
in battaglia, scrisse che quello è vile onore, 'cui non adorni alcun
fian d'èrcole i segni / favola vile a i naviganti industri. bonarelli, xxx-5-162
tenebre. ariosto, vi-258: ah vile e pusillanimo / vulpino, ov'è l'
la conoscenza, / che da la vile lor terrestre parte / di estrame la più
pietoso eroe, c'ha il mondo a vile. algarotti, 1-i-6: i più
. anonimo senese, xxviii-500: deh vile, che tu eri enebriata come malvagia
una non soverchia accuratezza non è altrimenti vile ed inelegante, anzi al contrario è
ii-7: noi tiranni / chiama ogni vile adulator di plebe / ch'uom di
cor ti fura ogni viril pensiero / il vile esempio di potenti inerti, / che
: ritrovano iemsale al fine appiattatosi nel vile abituro d'una schiava, dove, acciecato
dio... ha preso uno uomo vile ed inetto a far questo officio,
sotto il ferro inevitabile d'un carnefice vile miseramente la vita. -letter.
/ e metterve l'ingrato, avaro e vile / imperador re de buemme carlo,
onesti. tasso, 6-37: anima vile, / che ancor ne le vittorie
iperbolico: che non è pregiato, vile, di poco conto. -anche: insufficiente
è stato infangato... dalla più vile delle umiliazioni. -rifl.
un manto infascia un corpo, ancorché vile, ma non iscabbia un animo, se
sarà lor legge in breve irrita e vile, / e mancherà con l'infecondo regno
di lui degno. ariosto, 13-5: vile e povera or sono, or infelice
fattura meno accurata, di materiale più vile di altro, che è di qualità scadente
cavalca [crusca]: in quello vile corpo infermissimo dimorava quella santa anima in
filicaia, 2-1-36: vecchia, inferma e vile / cadente monarchia. botta, 5-258
contro il mondo vii mi fa non vile. e. cecchi, 8-176:
/ che quasi tutti gli altri tenne ad vile / e la reina ne 'nfiammò
in luogo umile, / in un presepe vile, / d'uomini e dei la
motto osa far d'accordo infame e vile, / buon re, sia con tua
assunto un'aria leggermente infida e anche vile. 3. che trae in inganno
lode] viene applicata ad un animo vile, l'infievolisce e l'uccide con un
. torini, 350: dispetta e vile / convien l'alma mostrarsi / con vilmente
pescatore, 54: ah tristo e vile / va inanzi, e non temere,
il nostro finito, mortale e tanto vile e basso. pallavicino, i-37i:
miloni, 1-300: vestito d'abito vile ed infinto, si frammischiava di notte tempo
d'una subitanea passione, bensì per vile abitudine d'animo tristo, e impudente,
queste cose, tanto se'peggiore e più vile e più cattivo. tanaglia, 2-135
non solamente abbia in sé fatta la ragione vile ancella dell'appetito, ma quasi in
, i-236: innanzi di adoperare la lorda vile e infrancesata lingua corrente, smetto di
ogni altra cosa a schifo tengo e a vile. amari, 1-2- f. galiani
può non essere... tenuto a vile e, come ingannatore, aborrito.
vi debbino li cittadini vivere di vita vile né artigiana; perché tal vita è
la quale sarebbe ingenerosa, ignobile, vile, disdicevole e sozza, se egli
un pezzo i tedeschi, e la vile nostra ignoranza se la piglia per un
. -anche: disonorevole, vergognoso, vile, ignominioso. g. capponi,
in una maledizione al mare: -o vile, rendimi quello che mi hai ingollato!
non mi maraviglio / ch'ad alma vile e d'altre macchie lorda / sì
tutto, contenta / a'tozzi d'un vile riposo. = denom. da gorgia
nulla per lui di nobile né di vile. -insegnare ballare al mento:
. figur. persona meschina, spregevole, vile (o anche fastidiosa, irritante)
denunzie anonime col veleno di una suggestione vile e bugiarda le avevano insinuato un'inquietudine
che è uno animale tanto insipiente e vile. = voce dotta, lat
esporre il corpo a essercizio bestialissimo e vile, e gli uomini sottomettersi a un altro
., 1-2-55: il dispregiato e vile lettùccio, nel quale giaceva [lazzaro
. -mite, timido, debole, vile, arrendevole. busini, 1-62: