terse / bianco amoroso augel. goldoni, viii- 319: torniamo dunque a milano.
dal fuoco che vampeggiava libero. moravia, viii- 177: mi accorsi che mi
o si abbandonano le viti. moravia, viii- 41: con tutto il suo
migliore. s. agostino volgar., viii- 14 (26): la sedia
laggiù fra vesuvio e mare. moravia, viii- 82: nel salutarmi, egli
tuo lieve piede di danza. idem, viii- 37: trarresti dal crepuscolo /
alberetti, che ivi nascono. redi, viii- 42: procuri d'averne un
discorso che non feci nulla. moravia, viii- 121: ed io rimasi dov'ero
da trent'anni in qua. praga, viii- 590: musa! e noi
questi fosse ostile ai tedeschi. moravia, viii- 32: era andata nel bagno
messo a canticchiare uno strambottino. moravia, viii- 205: avvertii che il viso,
colla faccia atteggiata al riso. camerana, viii- 660: e guardo i rami /
me come a me piace. sarpi, viii- 148: queste parole sono scritte
: basta cambiare i chirurghi. foscolo, viii- 159: insomma io col tagliare
turberanno tutto l'ordine pubblico. foscolo, viii- 278: passioni individuali in inghilterra sono
, così civile come ecclesiastico. redi, viii- 40: s. a. s
figliuole di demogorgone e caos. idem, viii- 3-17: dice il predetto fulgenzio che
or di aver vinto estima? foscolo, viii- 276: perché, col dire
tutte quante le opinioni sue. foscolo, viii- 125: non fu ne'sonetti di
riprender la sua giustizia incomprensibile? salvini, viii- 181: bada pur molto bene
di muraglia soda senza ornamento. milizia, viii- 177: è evidente che un muro
, dove silenzio il copra. alfieri, viii- 29: ma, se l'
incessante arricchimento e perfezionamento. moravia, viii- 167: un amore costante e incrollabile
e tuttavia non gli riuscì. goldoni, viii- 999: mi porti lo spirito
ch'avea promesso. bibbia volgar., viii- 480: infino a ora io
e la pompa ama festivo. goldoni, viii- 781: io non posso dare
, più disiderosamente sono prese. boccaccio, viii- 1-102: il quale [figliuolo]
godimenti, ora patirai desolazioni. goldoni, viii- 956: felicità che non dura
invita alle operazioni della carità. goldoni, viii- 305: è giù che dorme
testicciuole ohimè si tirò dietro! ungaretti, viii- 18: prepari [o sonno
filo per ben mille maniere. foscolo, viii- 274: il fiume bene deviato annaffia
: pensò a sua madre. moravia, viii- 132: sul suo viso,
di direzione alcuna di uomini. goldoni, viii- 1234: ah! padre amatissimo,
ma un vago sentore marino. moravia, viii- 157: ci avviammo per una stradetta
, cioè * auieo '. boccaccio, viii- 1-249: questo vocabolo [« sciagurato
l'avrebbe colta e disciolta. moravia, viii- 208: il torpore del sole
in sua virtù si fida. goldoni, viii- 803: volete far nascere una
la pace fra i discordi. foscolo, viii- 255: voi siete accaniti in
distruzione di cesare. bibbia volgar., viii- 449: signore, mandavi alcuno uomo
, e non a te. tassoni, viii- 1-57: la quale [infamia]
apparare bene la lingua ebraica. boccaccio, viii- 2-98: per conoscere il vero iddio
, educandolo nel miglior modo? moravia, viii- 113: non aveva ricevuto una buona
oda trombe, ami furori. goldoni, viii- 1120: teme imparentarsi con un uomo
ne nasca occisioni o rapine. tassoni, viii- 1-61: li malfattori peggiori che sieno
parole l'invitò a desinare. goldoni, viii- 435: mi ha fatto mille esibizioni
melarosa e i baffetti arricciati. moravia, viii- 174: più di una volta
della tartaria e della china. parini, viii- 142: tu sei, che
e polifemo farne gran romori. boccaccio, viii- 1-87: si può delle predette
penna in faccia al mondo. goldoni, viii- 1122: perfido! tu la difendi
revelato questo '. bibbia volgar., viii- 633: con molta fallacia deprecava
/ de la sua falsità? goldoni, viii- 470: voi chiamate un torto
in una bella trattoria piemontese. moravia, viii- 128: vedendola seduta ai piedi del
raccolte, archivi, sinossi. moravia, viii- 117: al ristorante dal nome
ordinòe, ebbe nome fisonomo. boccaccio, viii- 2-84: dicono di lui alcuni che
fomentato madre, come fanciullo. foscolo, viii- 163: dove le obbrobriose passioni
ne nasce audacia ne'delinquenti. foscolo, viii- 268: che se voi fidate
vi si fortifichi. bibbia volgar., viii- 84: io certo dal primo
un moto tremulo nelle labbra. moravia, viii- 53: fragile e minuta nella
ma non romore. bibbia volgar., viii- 564: lo tempio..
diletta fanciulla desideri di piacere. goldoni, viii- 1087: finiamola; la casa che
germina paura e timore servile. siri, viii- 572: germinavano le vittorie de gli
mi gettassi più / disagio. foscolo, viii- 127: l'ottavo verso è
prodighi, ma come gettatori. boccaccio, viii- 2-244: a ruffiani, a buffoni
bastino a girarne le falde. pisacane, viii- 244: fu ordinato
in pregiudicio della sua riputazione. goldoni, viii- 1222: restate, restate, signore
risaltava per la gonfiezza tetra. moravia, viii- 203: le mammelle avevano un
forma d'un dragone. milizia, viii- 176: alle congiunture delle pietre
pane e gracidava. bibbia volgar., viii- 301: il corvo..
scudi gravemente erano percossi. bibbia volgar. viii- 609: questo omicida e bestemmiatore
gl'uomini, stian freschi. goldoni, viii- 824: vuol cattivarsi la buona
grido del più celebre matematico. denina, viii- 138: non ebbero mai grido
quei che parlavano sì grossamente? goldoni, viii- 661: entra, vede don
strane / tutti frutti tagliando. tassoni, viii- 2-88: queste schiere, queste gualdane
dall'età e dalle malattie. moravia, viii- 76: due o tre ragazze
dell'identità delle loro persone. fagiuoli, viii- 49: io negli atti miei
/ caffettier primo d'apollo. parini, viii- 48: so ben che il
risente le impressioni del materiale. milizia, viii- 85: i legni per l'
confessò tutto 'l disegno nostro. siri, viii- col pref. in- (assimilato in
prestante il virtuoso al tutto. siri, viii- 755: due rami [della casa
, cioè in ciascuno uno. boccaccio, viii- 1-75: e, lui a ciò
dice incorporeità, o spiritualità. tecchi, viii- 158: tali sentimenti sembravano rivestiti d'
ella s'induca a chiederla. fagiuoli, viii- 168: ma che? sen'
infedelmente ragguagliate di quei maneggi. foscolo, viii- 214: le vostre imprese per
favilla ammorzar di tanto ardore. sarpi, viii- 153: tra le altre perverse
poco appresso la lasciarono infetta. sarpi, viii- 157: l'ufficio secolare instituito
pasce del loro blando umido. nievo, viii- 447: se le canzoni sue
lui l'mimiche voli osti. boccaccio, viii- 1-234: il savio re pone il
dio che gli togliesse tentazione. boccaccio, viii- 1-230: tanta fede ebbe [la
ordine di s. francesco. boccaccio, viii- 2-244: useranno ancora maravigliosa sollecitudine.
e il significato della parola. sarpi, viii- 243: questi stessi dottori,
... nell'esecuzione. foscolo, viii- 31: i pregiudizi e la
significa affatto intraveder la commedia. moravia, viii- 162: in realtà, quanto
oziosa si rimanga ed inutile. foscolo, viii- 280: il duca non poteva
cristo e apostolica. bibbia volgar., viii- 568: era tra loro una
la notturna lampa. a. boito, viii- 649: dorme la vergin folle
trapanò la lanterna a polifemo. fagiuoli, viii- 109: in ginocchion mi butto
laudatori. f. f. frugoni, viii- 350: bacco... gli
che ne uscirono le ossa. milizia, viii- 124: si badi sempre di fare
fine all'intrar della foce. boccaccio, viii- 1-251: e'« legno » tra'
o glossari ell'ha spogliato. redi, viii- 57: è venuto di parigi un
iacob del pozzo del giuramento. boccaccio, viii- 2-70: quello che egli voleva da
lezione che mi hai data. tecchi, viii- 204: sballottato in un campo per
se vogliamo i popoli liberi. mameli, viii- 326: uniamoci, amiamoci, /
in disfavore della libertà ecclesiastica. sarpi, viii- 217: non credo che sarà fuori
a certo termine è finito. boccaccio, viii- 1-257: è questa via ampia,
corpo tristo fabricato de limo. boccaccio, viii- 2-14: percioché della terra semplice non
, quanti sono i giuocatori. cavour, viii- 106: la legge del 1835.
gli apostoli senza loro pericolo. boccaccio, viii- 2-28: alcuni voglion dire che,
altramente, concorrendoci tante cose? siri, viii- 1003: impiegarono i francesi tutta la
che chi mena le mani? redi, viii- 57: mi conviene menar le
università ed arte. bibbia volgar., viii- 397: gridòe ad alta voce matatia
ne le materie d'onore. sarpi, viii- 104: si afferma constantemente da
ilarione] frequentava la chiesa. boccaccio, viii- i-19: il maturo uomo e nel
e non pensi ad altro. siri, viii- 937: raddolcendo [andava]
gl'inesausti piaceri della compassione. rosmini, viii- 180: la mente divina è
, ma con passi maggiori. boccaccio, viii- 1-171: il quale mezzo è dirittamente
di latte e di miele. boccaccio, viii- 2-18: a costui fece iddio la
, per intendimento di convertirgli. boccaccio, viii- 1-144: una specie di buffoni,
dei portamenti di ciascun uffiziale. foscolo, viii- 38: non fu mai chi narrasse
con grande animo nel combattere. siri, viii- 513: la cavalleria nemica vi
energica che piace ai più. foscolo, viii- 123: la lingua italiana,
linguaggio italiano chiamiam la berta. milizia, viii- 151: per batterli [i pali
, che sarà al giudicio. boccaccio, viii- 1-157: deesi... intendere
distrutta e menata a morte. siri, viii- 1279: l'alemagna era ridotta in
le municipali arroganze de'fiorentini. foscolo, viii- 140: tassoni. modenese.
macchiata d'un colore nerastro. massaia, viii- 162: osservando allora l'acqua
feria / d'inudito fragor. fusinato, viii- 392: ma il vento sibila
ha mai detto né sognato. siri, viii- 758: estrades s'ingegnò di far
e fatto sotto a dio. boccaccio, viii- 1-36: veggendo il cielo muoversi con
videro forma di lei solamente. boccaccio, viii- 2-56: la domandò collatino: -che
giudicare che piangessero. bibbia volgar., viii- 170: lo sole e la
patéo tanto labore? bibbia volgar., viii- 192: guardate e vedete le
e aveva comunicato con pochi. siri, viii- 508: era penetrato a notizia de'
pensassi sopra anche una settimana. moravia, viii- 199: avevo...
or di camera di pensione. sarpi, viii- 100: non è cosa solo
papirio nelle vittorie voleva fare. guicciardini, viii- 234: veggiamo le cose umane
posto in bisogno di parlamentare. fagiuoli, viii- 25: è a me toccato
poveri aall'avarizia dei ricchi. foscolo, viii- 263: or che frutto all'
ove s'apriva alta finestra. goldoni, viii- 358: permettetemi ch'io mi
predicate al mondo ciance ». boccaccio, viii- 1-205: fu il primo [cesare
nuova della presa d'oczacoff. foscolo, viii- 192: chiunque legge i gazzettieri
la difese a spada tratta. goldoni, viii- 309: chi non sa far
come una specie di provincialato. massaia, viii- 23: compiva allora il quarto
di vanità ed enfasi provinciale. pecchi, viii- 130: appariva ringiovanito: più alto
n'andiamo ci sia presente. foscolo, viii- 215: usate delle vostr'armi solo
che sono quegli hanno provisione. sarpi, viii- 71: il rettore, se
storia naturale (valmont de bomare), viii- 280: 'psi ':
storia naturale (valmont de bomare), viii- 280: 'pudinga 'o
discese del tetto nello letto. boccaccio, viii- 2-56: la domandò collatino: -che
storia naturale (valmont de bomare), viii- 288: 'puma ':
beveraggio della purgazione. bibbia volgar., viii- cesari [imitazione di cristo]
storia naturale (valmont de bomare), viii- 300: 'quadratolo ':
il cibo da qualunque ostello. boccaccio, viii- 2-133: dimorando in abito pastorale in
-or ti consuma e piagni. boccaccio, viii- 1-24: egli, nel mezzo di
né a'santi giorni quaresimali. sarpi, viii- 207: perché nelli tempi quaresimali
ti dispiaccia ch'io nasconda. foscolo, viii- 125: il boccaccio rammemora un'alpigiana
ira assai repleto. bibbia volgar., viii- 615: 1 quali due, avendo
, dalla dottrina d'aristotele. salpi, viii- 275: chi riguarderà bene troverà
per lo mondo giste compagnati. foscolo, viii- 183: se è de'miracoli
rallentare le mosse deh'armi. foscolo, viii- 215: la natura ha dotati
che non ammettono primogenitura. foscolo, viii- 230: molte ricche popolatissime terre chiuse
di passare ad altre nozze. massaia, viii- 112: non solo aveva moglie
compassione di poche persone sensibili? massaia, viii- 114: l'ostacolo...
trovato repugnanti al nostro negozio. sarpi, viii- 199: la potestà temporale per
gli birbanti, i furbi. goldoni, viii- 322: signore, di un'
l'arbitra de'cori melodia? foscolo, viii- 196: né tutti i propugnatori
e l'arme sue posate. boccaccio, viii- 1-166: nel qual [sonno mentale
per consuetudine che per riverenza. sarpi, viii- e e 107:
buca in terra. bibbia volgar., viii- 470: ionata e simone si
morali precedute od accompagnate. pisacane, viii- 325: l'italia è schiava
fiamma di fuoco nel rubro. boccaccio, viii- 1-40: volle lo spirito santo mostrare
il pagamento in anni tre. ariosto, viii- f f 85: ieri
molti di vita privati sono. boccaccio, viii- 1-137: molte volte gl'impaunti e
l'aria scorgevasi più inclemente. fagiuoli, viii- lui rivolte, / vantatrice ciascuna e
chi mai lor passo arresti. siri, viii- 557: il contestabile, valicata la
del fiero e del selvaggio. foscolo, viii- 232: non vi siete avveduti
triplicata proporzione delle velocità. milizia, viii- 361: che poi tanti insigni
ancora se stessi di perfezione. goldoni, viii- 1234: ah! madre mia amorosissima
ragione ha corte l'ali. boccaccio, viii- 1-203: ella è allora chiamata 'anima'
starai en fortezza servannote pura. boccaccio, viii- 3-200: poi segue ser brunetto ammaestrandolo
septembre a le tue speise. boccaccio, viii- 1-253: d'autunno, cioè in
che s'aprisse quella buona. moravia, viii- 50: finalmente, come avviene
; a narrarne gli effetti. foscolo, viii- 278: in italia ogni cittadino
voluto farsi indovinare dall'uomo. caroselli, viii- 132: il dolore e la
ricevuta multiplicità d'orbi solidi. tecchi, viii- 186: simulò di dormire.
segreto terror smorza l'ardire. siri, viii- 1002: a questo partito non intendevano
di barbarismo o di solecismo. boccaccio, viii- 1-152: 'tu se'solo colui da
, non lo trovarono vivo. goldoni, viii- 302: -il cavaliere è sul letto
le spalle, come poltronieri. roberti, viii- 1-182: qual barbarie per luridi pantani
e le servigiali sotterrarono vive. boccaccio, viii- 1-206: essendo già, per
sottomise a lui tutt'oriente. boccaccio, viii- 2-47: seco si dolse, dicendo
tiranneggiavano senza timor di gastigo. goldoni, viii- 692: sarebbe bella che un
quali eran di fiondi spampanate. fagiuoli, viii- 3: quest'uomo usa una
en me spartiste. bibbia volgar., viii- 174: io spargerò lo spirito sopra
gli occhi di fuoco / spaventator fagiuoli, viii- 118: cacciator diventò matricolato:
di chiavistelli, sarà spogliato. massaia, viii- 131: appena sentiasi che era stata
vapori che salissero a corromperla. milizia, viii- 33: la calce magra
che avean concetto di 'spregiudicate'. pecchi, viii- 173: ella era la signora
di fiera nelle sue voci. cesarotti, viii- 212: il duce, /
allora non procedere più oltre. siri, viii- 762: lo stile della lettera indicava
chiesetta di notre-dame de vertus. foscolo, viii- 157: trovo bensì alle volte
, che pareva di marmo. moravia, viii- 75: i vasti saloni dalle
subitezza, amore di sé. boccaccio, viii- 2-250: e'pare che in questa
pervennero al regno del cielo. boccaccio, viii- 1-5: niuno dubiti che la sua
io perda la vita temporale. guicciardini, viii- 237: si può..
dimittis servum tuum incapace ». foscolo, viii- 283: è tempo oramai ch'io
termine del suo sommo bene. boccaccio, viii- 1-120: per carone intendono il tempo
sieno testimoni di tale indulgenzia. boccaccio, viii- 1-36: non [la laurea]
occhi e l'aere puro. boccaccio, viii- 2-3: dissesi nella fine del precedente
quello medesimo che oggi avemo. boccaccio, viii- 3-16: questa medesima sentenza par molto
sanza seme gitta. bibbia volgar., viii- 578: pigliando li vasi santi
, nessun disperi nella traversa. siri, viii- 820: in alcun'altra campagna i
ogne trestizia ti disgrava ». boccaccio, viii- 2-222: sono due maniere di tristizia
che si trovava lì presso. moravia, viii- 112: ero in piedi. l'
, e alla vescica assembra. milizia, viii- 223: al fieno si può
sempre e che sempre ritrovo. pecchi, viii- 49: bella merenda all'aperto
profonde meditazioni di qualunque altro. massaia, viii- 132: l'uccisione di un
, venerare le cose divine. boccaccio, viii- 1-36: s'immaginarono quella, la
alla presente opera l'intelletto. siri, viii- 987: conoscevano gli ambasciadori francesi
la mia lingua s'oda. boccaccio, viii- i-9: preso dalla dolcezza del conoscere
et involto nel zandale bianco. marino, viii- 95: due pezze intiere di