f. f. frugoni, vii-148 : fate più conto de i bassi e
e divien buona o ria. foscolo, vii-148 : poiché per mille altre arti e
l'orologio al polso. moravia, vii-148 : aveva il suo orologio, anche lui
quale ve è contatu. boccaccio, vii-148 : quantunque a grattar della mia rogna
il disegno alla paura. marino, vii-148 : volendo, già soddisfatto di tutto il
dispietatamente. ma rino, vii-148 : racconta l'evangelica istoria ch'ella contro
corpo). bibbia volgar., vii-148 : porti te iddio come sedecia,
e quanto cimurro gettavano! marino, vii-148 : la spugna bruttata di que'colori
per giusticia e raggione. goldoni, vii-148 : esser non può tiranno lo zio colla
tutte le grassezze e brutture. tassoni, vii-148 : il perché si risolve a dire
de le stelle amico. marino, vii-148 : il simile (s'iddio mi guardi
ecc.; prolusione. foscolo, vii-148 : quel principio, o giovini, che
in varie posizioni. comisso, vii-148 : basta... l'intreccio delle
sterili lezioni di collegio. foscolo, vii-148 : quel principio, o giovini, che
gente possedea quel loco. cavalca, vii-148 : quanto l'uomo più pecca, più
e di salvare se solo. massaia, vii-148 : la fortezza di arkeko essendo vicino
s. maria maddalena de'pazzi, vii-148 : quando vi trovate ne'più intimi
in sono lunga vita. boccaccio, vii-148 : però ti posa ed a me da'
salito il sangue al viso. tozzi, vii-148 : non mi far salire il sangue
ricavata dal pelo di dio. moravia, vii-148 : ora però non mi imitate, scimmie
santo, vado in gierusalem. boccaccio, vii-148 : già stanco m'hanno e quasi
le pieridi nel sole. moretti, vii-148 : pallidi soli fendevano a intermittenze quelle nuvolette
la genitrice svisceri la genitura. roberti, vii-148 : sviscerare e sbudellare manzi ed agnelli
anche in contesti figur. boccaccio, vii-148 : par ho talvolta, da quelle [
, mancanza di volontà. cavalca, vii-148 : molti sono ingannati in vedendo questi
cresci in maggiore perfezione. sarpi, vii-148 : a questa opinione si oppose virilmente s