venticinque, chi trenta. moravia, vii-14 : non volle versarmi subito e,
alcun morso alla critica. foscolo, vii-14 : le arti della divinazione e dell'
. -sostant. boccaccio, vii-14 : laonde segue che 'l desio, ch'
frutto di buona opera. guittone, vii-14 : pur dir vorria, / s'unque
altri mortali membri compone. tassoni, vii-14 : io dico che 'l principio,
, animosità, gravità. guicciardini, vii-14 : qualche volte lagrimando ed a dispetto
nella moltiplicità delle sventure. foscolo, vii-14 : la consuetudine col cielo ammansava nell'uomo
, acquitrinoso. milizia, vii-14 : all'incontro è bene impura quella
. f. f. frugoni, vii-14 : prese [mercurio] la figura d'
f. f. frugoni, vii-14 : prese [mercurio] la figura d'
che diavolo c'è »? soldati, vii-14 : « soltanto tu puoi aiutarmi.
nei riposi suonava un'orchestrina. comisso, vii-14 : le donne... posano
lo sento, lo sento. moravia, vii-14 : domandò con serietà: * rodolfo
riferimento ai tormenti infernali. cavalca, vii-14 : chi non arde in questo mondo di
di operare prodigi. chiaro davanzati, vii-14 : io già per me contare io no
, n. 1. cavalca, vii-14 : poiché tutta la gente buona è partita
tanto ben t'impromette? cavalca, vii-14 : se siamo stati giusti, amiamolo [
apparenze de'nostri volti. boccaccio, vii-14 : quell'amorosa luce, il cui splendore
quasi par di carnevale. massaia, vii-14 : mentre nel beghemèder si scialava spensieratamente
o pinza chirurgica. dalla croce, vii-14 : dalla forma loro acquistano diversi nomi
f. f. frugoni, vii-14 : prese [mercurio] la figura d'
de lo tuo splendore. boccaccio, vii-14 : quell'amorosa luce, il cui splendore
laudario di santa maria della scala, vii-14 : tanto fu allisa la suo carne
colore da quello del corpo. sarpi, vii-14 : fanno un angolo, egli termina
la terra e simiglianti. dalla croce, vii-14 : si giudica veramente che siano istromenti