degli estimatori degli uomini. foscolo, vii-126 : ma io voglio ornai accordare ciò
opinioni e le nuove. foscolo, vii-126 : tale filosofo che fu reputato al suo
pianta de la cognizione. marino, vii-126 : quelle sostanze astratte e beate,
de'tempi barbari ritornati. foscolo, vii-126 : corso ericorso perpetuo di molti errori
che dentro v'erano. boccaccio, vii-126 : chi desia veder quella bellezza,
, sottometteralli per avarizia. marino, vii-126 : cristo, precorrendoci con la dottrina
con la gamba medesima. goldoni, vii-126 : sapete qual sarà dell'avarizia il frutto
, dissoluto, disonesto. roberti, vii-126 : tanta fu la scellerità di que'ridotti
. bruttura, vergogna. roberti, vii-126 : roma... fu purgata da
dolce viso che s'inombra. comisso, vii-126 : il cielo si inombra di grandi
lilla tendente al rosa. moretti, vii-126 : il sole era scomparso lasciando nel
, anche spirituale. cavalca, vii-126 : l'uomo vizioso che resiste a dio
/ di la più nobilissima. massaia, vii-126 : quella [la via di tagiurra
nei cantieri di raddobbo. comisso, vii-126 : ci raccontano di uno che faceva il
sicario per fanatismo politico. pisacane, vii-126 : gioacchino murat altro non era che
. desolazione. bibbia volgar., vii-126 : sarà la terra sua in solitudine e
la lingua mia fossen sepolte. foscolo, vii-126 : io voglio... che