tanta gente di passaggio. moravia, vii-107 : stavo già a letto nella portineria dello
esercito italiano). moravia, vii-107 : alle dieci e un quarto passava il
s'orna e colora. marino, vii-107 : così conchiude quel grande tre volte massimo
mio amore in altra donna. marino, vii-107 : l'iscrizione dei lavoratori nelle apposite
scorgessi ben puccio sciancato. boccaccio, vii-107 : era 'l tuo ingegno divenuto tardo
sia un picciol mondo? marino, vii-107 : somma e compimento di tutte l'altre
gonfiava per tutte queste visite. moravia, vii-107 : lui sorrideva e si gonfiava perché
, ecc.). milizia, vii-107 : i muri sono impiallacciati di marmi.
. -paludoso. comisso, vii-107 : dove oggi sorge questa città dovevano
perciò non attaccano infamie. foscolo, vii-107 : io non poteva scrivere senza agi
ch'à libero volere. cavalca, vii-107 : la virtù è uso di volontà libera
vanno dalle parti estreme. boccaccio, vii-107 : era 'l tuo ingegno divenuto tardo
di un monumento). comisso, vii-107 : credo che ferrara sia la sola città
ma dello stesso demone. foscolo, vii-107 : orazio assoggettava la letteratura interamente e
arca del testamento. siri, 1- vii-107 : egli era risoluto di non lasciarsi più
il sepolcrale / buio notturno. vivanti, vii-107 : la notte strisciò macabra e muta
del rugomare s'aguzza molto. boccaccio, vii-107 : era 'l tuo ingegno divenuto tardo
f. f. frugoni, vii-107 : zanclo... avea il naso
una forza naturale). sarpi, vii-107 : li continui restano continuati per una virtà