tezza, per il cui vezzo i bambini crescono paurosi e vili.
, i-748: forse io ho il vezzo di parlare per vezzeggiativi mentre qui in
o per scansare offesa, o per vezzo. donna gentile s'accucciola in un canto
cangia il pelo / anzi che 'l vezzo, e per lentar i sensi, /
ii-260: vorrei pure che perdeste quel vezzo di dare due aggettivi ad un sostantivo
, 16: agguerrito: è curioso il vezzo di alcuni moderni, i quali con
. cecchi, 11-1-3: orsù che questo vezzo le ha a costare / più di
fanno nati di agosto perché hanno il vezzo di voltolarsi nelle acque. =
ch'egli usava verso la salvatichetta pel vezzo di aizzarla come una cucciola permalosa che
: e la vigile tua mano per vezzo / ricusò sorridendo, allor che l'ampie
i-418: e la vigile tua mano per vezzo / ricusò sorridendo, allor che l'
a cose lubriche, le quali pareano vezzo e arguzia, anco tra la gente
): intorno al collo aveva un vezzo di granati alternati con bottoni d'oro
di sprezzatura affettata, e può essere vezzo di familiarità, o scatto nell'
, 39: serbava nell'andatura quel vezzo contadinesco che consiste nell'irrigidire leggermente la
/ in qualunque lavoro, / anel, vezzo o maniglia, / 0 cintura o
: dietro alla giovenca che sol per vezzo fugge / ansa d'amore il tauro,
4 briccone ', a modo di vezzo familiare, persona che s'ama.
con un moto che ci ricordò il vezzo di lui da vivo, di procedere con
cui la salamoia, poiché aveva il vezzo di arricciarseli spesso fra le dita, faceva
sottile artifizio, in senso quasi di vezzo; e gioverebbe adoprarlo. -spreg.
un medesimo e simile pianeta, o mero vezzo letterario e oratorio). - anche al
?, o: come? il qual vezzo sogliono avere molti. tasso, 10-74
15. vezzegg. attùccio: vezzo, lezio, mossetta. poliziano,
tale della strofa tale. e questo vezzo del chiedermi auto-commenti l'hanno preso da
di nostra vita, e per lusinga o vezzo / mai non s'avvezza, e
* vizio '); cfr. vezzo. avvezzato (part. pass,
, sf. abitudine, assuefazione; vezzo. libro della cura delle malattie [
avvézzo2, sm. ant. assuefazione; vezzo. firenzuola, 3-2-311: tanta
: bisogna pur dire che questo bel vezzo [della censura letteraria] in italia cominciò
, ma questo con un po'di vezzo nella celia. e di persona, anche
e non ha di continentale fuorché il vezzo di baloccarsi per tre o quattro ore ogni
setolosa, arruffata. barbina ha men vezzo di barbino: quella è poca o piccola
tommaseo-rigutini, 11: bassino, per vezzo, non tanto di statura d'uomo
abito le pareva bello abbastanza; nessun vezzo soverchio; nessuna diligenza bastevole per la
vizio di parlare troppo, oppure il vezzo di parlare con troppo abbondante facilità
tommaseo, i-346: dopo straziato per vezzo il cuore altrui, quand'e'sentono
qual s'assidono / il vezzo e la beltà. casti, 12-54:
ii-17: schifoso e non tollerabile è il vezzo di questo autore, per altri
rigutini, 2984: bernoccolino ha più vezzo di bernoccoletto; questo può essere con
, percuotersi col becco, ed è vezzo comune dei polli, quando beccano molti
, sm. gioiello; ninnolo, vezzo. monti, i-200: nell'
inutile. si dica gioia, gioiello, vezzo, se di valore; gingillo se
sm. nella terminologia scenica, il vezzo di certi attori, specialmente se mediocri,
. bocchelli, 10-237: questo vezzo di riferirsi a citazioni libresche e letterarie
letter. frase o atto amorevole; vezzo, lusinga. dante, par.
buommattei, 101: vezzeggiativi, o del vezzo, detti in latino blanditivi, si
boccaccevolerìa, sf. raro. vezzo, mania di il giusto ed
esasperava. 2. ornamento, vezzo. lorenzo de'medici, ii-286:
del proprio stato senza ragione, per vezzo. varchi, v-46: d'uno
38): intorno al collo aveva un vezzo di granati alternati con bottoni d'oro
(1caccabàldola), sf. disus. vezzo, lusinga, moina. pataffio
caccabaldolarìa), sf. ant. vezzo, moina. aretino, iii-129
. ant. moina, leziosaggine, vezzo. aretino, v-1-350: con tante
in seno a tutte l'ore per vezzo, più che non fate ora, a
mai forza di farmi uscire dal mio vezzo, sì ch'io lasciassi di burlarlo
38): intorno al collo aveva un vezzo di granati alternati con bottoni d'oro
i-144: ottimo cavalcatore, vestiva per vezzo da domatore di puledri, cioè in
riputazione, quando s'infilzano a formar vezzo all'impudicità impudente. redi, 16-iv-8
modi di celia, e in parte di vezzo; dicesi di chi ama cantare,
dell'occhio (per necessità o per vezzo: ed è ritenuto segno di distinzione
un carbonchio la goccioletta che spesso aggiungeva vezzo al suo naso uncinato. faldella,
. dal lat. mediev. caritia * vezzo, moina * (da carus
così a venezia si chiamava il prezioso vezzo, scendente verso le amorose nevi palpitanti
, uno chiavacuore, uno zaffiro, uno vezzo di perle, una catenuzza d'oro
me. carducci, i-338: è mal vezzo di critici superficiali e ripetitori l'accusarlo
i-144: ottimo cavalcatore, vestiva per vezzo da domatore di puledri, cioè in
i-144: ottimo cavalcatore, vestiva per vezzo da domatore di puledri, cioè in gamurrino
. ugolini, 80: fuggi ancora il vezzo di alcuni latinizzanti, i quali chiamano
nei ceppi! gioberti, ii-92: il vezzo di volgere i ceppi, l'esilio
scheggiale, un chiavacuore, un vezzo, / sarebbe 'l fatto, o qualcosa
'ecclesiastico, di chiesa ', è vezzo de'novatori, a cui non trovasi appoggio
pregio. talora, per un cotal vezzo di moderazione, uno suol chiamare ciarabattole
, ii-524: fino a qui è stato vezzo di scuola dispregiare i tempi moderni e
sforzato. parini, 584: se vezzo e pregio e garbo, nel vostro
bianco e le pianelle, / il vezzo al collo e i ciondoli all'orecchio.
appunto i zerbini d'andalusia portano per vezzo. ed io pure, poi viaggiando nelle
coccolézzo, sm. dial. moina, vezzo, blandizie. fogazzaro, 2-164:
avevano i greci un ballo chiamato il vezzo e la collana. 4
): intorno al collo aveva un vezzo di granati alternati con bottoni d'oro a
hanno per la più parte il mal vezzo di portare il collo un pocolino inclinato
monti, e tennero in freno il vezzo bestiale d'andar errando da fiere per la
dove, invece, il concettizzare è un vezzo che riveste male la effettiva sollecitudine pel
le figure rettoriche altro non essere che un vezzo pellegrino variante la orazione dallo stile cotidiano
1-iii-380: oggi... corre il vezzo di quelle infinite consorterie di vario genere
stile, un componimento poetico: per vezzo letterario). allegri, 159:
'... fuggi dunque il vezzo de'novatori, che l'usano ad ogni
virile e sottoentrar la efficacia in luogo del vezzo. d. bartoli, 9-23-354
dell'uomo parlando, è tutt'altro che vezzo: eufemismo per accennare a ben più
; ed è gran miracolo se questo vezzo mal augurato non ci rende o uomini
2. figur. ant. lusinga, vezzo, smorfia graziosa. 1. nelli
una certa stanchezza che a molti è vezzo. = comp. di un agg
da cui è suscitato il sentimento amoroso; vezzo, adescamento. pier della vigna
declamatorismo, sm. il gusto, il vezzo di declamare (che comporta tendenza all'
minorare, sminuire ', è vezzo di molti uffici pubblici; e
aggiunge o per delicatezza, o per vezzo, e può senza niuno sconcio lasciarsi
, ma stringeva le labbra con un vezzo speciale alle paesane sarde denarose. tecchi
suo raggio divino; / a trovar altro vezzo indi mi caccia. marino, 12-34
giovane avvocato, servendo al mal vezzo del tempo, ha fatto abuso. alber
o diffalta di stampa, 0 familiar vezzo di chi lo stese, che se ne
dell'uomo ben nato, e persino il vezzo delle belle, digrossò gli spiriti d'
fine. alfieri, v-2-574: quanto al vezzo dei 4 se ', e '
in disabiglié 'francesamente / diciam per vezzo e per 'buon ton 'sovente
{ disavvézzo). far perdere il vezzo, l'abitudine, la familiarità.
. intr. e rifl. perdere il vezzo, l'abitudine; disabituarsi.
disavvézzo, agg. che ha perduto il vezzo (o che non lo ha
= comp. da dis-con valore privativo e vezzo (v.). disviàbile
zannetti... aveva preso il vezzo di dare un ditino a tutti, e
qual cosa da alcuni maestri è stimata vezzo, e chiamasi * cantare dittongato
, v-493: quando un marito toglie il vezzo alla moglie, per suoi bisogni o
una frotta di garzoni avea preso il vezzo di radunarsi in una contrada, e
sanctis, 7-29: di qui un altro vezzo della nostra letteratura, i famosi puntini
donzelle... tanto che se il vezzo durasse, anche le dame fiamminghe del
un cagnolino da tenere in seno per vezzo, mentre, di verità, egli
giorno corre un po'troppo facile il vezzo in italia di drappellare intorno ai grandi
, 139: 'uomo, donna eccentrica': vezzo moderno a noi venuto di fuori con
, / ella avea al collo un vezzo di entimemi / e un sillogismo falso
sanctis, 7-29: di qui un altro vezzo della nostra letteratura, i famosi puntini
1-83: hanno altamente biasimato il mal vezzo di raccontare ora dubbi ed ora falsi
roma scende ad un quel certo vezzo sgarbato e vociando lo stornello di moda.
oriente, / ella avea al collo un vezzo di entimemi / e un sillogismo falso
troppo su un nostro verso o motivo o vezzo o genere, che sia una volta
udendo, in tua difesa / con fanciullesco vezzo ei stesso [oreste] agogna /
contento di non essermi impegnato per quel vezzo di perle ». = cfr
essere pieno di affetto e di vezzo anche in persona adulta, purché
ristrette, paesane; è un vecchio vezzo letterario. 4. per estens
non per arte femminea, né per vezzo leggiadro, / ma perché il vero
premea il guardo feroce, nomavasi, per vezzo allusivo, ferrateste. = »
): intorno al collo aveva un vezzo di granati alternati con bottoni d'oro
: al collo, ad uso di vezzo, li pendeva una filza di salsicce.
belle / porta scuffia, mantò, vezzo e pendenti. goldoni, viii-1216: un
stigliani, 2-127: mentre lidia per vezzo / si cibava di fragole montane /
può essere pieno di affetto e di vezzo anche in persona adulta, purché sia sfuggevolissimo
. s'adoprerebbe più per un cotal vezzo del discorso, che non per ordinaria
sol che possedessero un qualche più intimo vezzo, era francamente sensuale. landolfi,
la sua parte estrema superiore. anche * vezzo '. 18. geogr.
accendersi. algarotti, 1-151: hanno per vezzo d'infilzare di lunghe dicerie di tutte
la sottana, / e benedetto il vezzo e 'l bel frontale, / il cintolo
mio libro] però sen- z'alcun vezzo; / sen vada senza frónzoli, ma
una frotta di garzoni avea preso il vezzo di radunarsi in una contrada. [sostituito
. puoti, 1-199: il mal vezzo di gallicizzare parlando è fatto sì generale
la gatta domestica e agevole, che per vezzo si chiama mucia o micia, e
v-296: non ha di continentale fuorché il vezzo di baloccarsi per tre o quattro ore
di più pietre preziose; monile, vezzo. malispini, 146: per
quelle che giubate e capellute gli fanno vezzo. = voce dotta, lat.
se 'n virtù sol d'un amoroso vezzo / costui trapassa i debiti confini?
luca pulci, 4-11: un vezzo di diamanti era la gogna, /
38): intorno al collo aveva un vezzo di granati alternati con bottoni d'
: intorno alla gola aveva un vezzo di granate]. d'annunzio, i-230
in chiesa con... un vezzo di granate intorno al collo. gemelli
38): intorno al collo aveva un vezzo di granati. [ediz. 1827
36): intorno alla gola aveva un vezzo di granate]. negri, 2-71
): intorno al collo aveva un vezzo di granati. borgese, 1-219: si
, i-74: questo facevasi dagli uni per vezzo e per grandigia. gioberti, 1-iv-9
.]: 4 grazianeria ', vezzo e vizio del volersi ingraziare ad altri
il grifo lungo, ch'egli ha a vezzo / pigliar con esso tutte le vivande
. di 'grinzoso'agg., senza vezzo, piuttosto con ironia. -grinzosino
mezze grossegrane. allegri, 261: dal vezzo a calzini / scendele, e par
austera, / e dimostra ch'è vezzo e virtute, / se talor per diletto
a'fanciulli si danno guancia- tine per vezzo non per ingiuria. podiani, 15:
, / per vederti una volta, vezzo mio; / ma in van io guato
: dicono che si mostrasse guercio per vezzo; ma il fatto sta che pochi guerci
s'aggiunge o per delicatezza o per vezzo, e può senza niuno sconcio lasciarsi,
che col tempo il marito devesse mutar vezzo, se ne passava a la meglio che
... che dà il maggior vezzo al sesso amabile. -situazione di difficoltà
foglio / con la bambagia, un vezzo di cristallo, / che, ben
nel corpo. padula, 446: questo vezzo di farsi ragione con la forza
ii-105: non trassi mai dall'immodestia vezzo, / né dall'odio vigor ne'miei
concupiscenza, tanto più son ravvolti nel vezzo indissolubile dell'infingardaggine. foscolo, iv-400
corpi, non muta il genio né il vezzo, e che le menti e gli
che camminava con impeto e aveva il vezzo di scuotere all'indietro i capelli.
di superbia ridicola, o per isgraziato vezzo. giusti, 2-175: quelle del popolo
. carducci, iii-3-397: oggi è vezzo, non saprei se teorico, voler
trono d'avorio pretendono la precedenza il vezzo e il riso. menzini, i-12
impulito perché novello non infierisce, lambito dal vezzo amoroso, allattato da poppe delizianti,
inanellamento. 2. ant. vezzo, moina. ghirardi, 39:
o artificio di seduzione; grazia, vezzo, attrattiva. aretino, 20-205:
nel rame, e che pel solito vezzo di grecizzare fu battezzata per 4 litografia '
; ma la scompostezza talvolta è mal vezzo dell'estrema ornatura. 2.
, 1-137: aveva preso incomprensibilmente il vezzo di dir cose di cattivo gusto.
preceda a la vostra, perché il vezzo che vi domesticò a star senza aveva
. alberti, i-51: nessuno sarà vezzo sì strano né sì indurato che in pochi
/ vezzeggia il labro e lussureggia il vezzo. c. gozzi, i-7:
novello, non infierisce, lambito dal vezzo amoroso, allattato da poppe delizianti,
, 158: infilasi coll'ago qualche vezzo. ricettario fiorentino, 2-41: dell'una
, / con la bambagia, un vezzo di cristallo; / che, ben ch'
concupiscenza, tanto più son ravvolti nel vezzo indissolubile dell'infingardaggine. g. p
soavissimo, tenero, e sente del vezzo greco, a cui usare le volgari lingue
passaggio sì fausto s'inflorò di ridente vezzo la faccia mite. 7. abbellire
. pratesi, 1-88: con un gran vezzo di perle e coi capelli infiorati,
, non che un semplice ornamento o vezzo. carducci, iii-7-324: ciascun degli
aspetta, / che mostrando aleggiar così per vezzo / le interne voglie, i secreti
carducci, iii-8-112: non è vezzo affatto moderno neppur quello...
è degli interpellanti per mestiere e per vezzo, che meriterebbero il titolo d'interpellatori
certo / schifoso, intollerabile, quel vezzo / ch'or nel sesso prevai. leopardi
): intorno al collo aveva un vezzo di granati alternati con bottoni d'oro
. f. frugoni, 5-94: il vezzo le fé un monile, la venustà
. d. bartoli, 9-30-191: il vezzo del puntar colla spalla in alto sei
. invitiàre, denom. da vitlum * vezzo 'col pref. in-con valore illativo
letter. atteggiamento affettato; posa; vezzo. dossi, iv-316: giornalucoli
gli iracondi, che, continuando lor vezzo, si mordono insieme e si abboc-
ora, purtroppo, si è preso il vezzo di asserire che il bianco è nero
'iscrizioncina ', ch'è suono di vezzo e di lode. -vezzegg.
instruttiva sugosità di plinio, hanno per vezzo d'infilzare di lunghe dicerie di tutte le
, che m'attendea sotto un pioppo al vezzo di quell'ombra opportuna, mi protestai
senso,... lambito dal vezzo amoroso, allattato da poppe deli- zianti
di molli dardi / caro è il vezzo e il vagir che non sul campo /
s. maffei, 7-105: con qual vezzo amoroso / le rubiconde labra apre e
se ti morde / del piacer il reo vezzo, e di sfrenata / fantasia là
che alcuni esprimono, non so se per vezzo o per derisione, col francese '
, se questi, invece di permettere il vezzo di lardellare gli uomini colla pece bollente
. idem, vi-166: un poeta per vezzo, in osservarmi così turgida e lardosa
lastra '. con senso quasi di vezzo. non si direbbe di metallo grossolano.
sono stimolanti di latria, così il vezzo di lucifero è diventato arma di tutti
, camillo mio; ch'anzi è vezzo dell'arte il lasciarli così appena accennati,
cangia il pelo / anzi che 'l vezzo e per lentar i sensi / gli umani
, i quali non sanno smettere il vezzo di considerare la gente umana come bestie
: spirin le labra, ov'ogni vezzo è accolto, / fugace aura d'
un par di limoncini / sol per vezzo della bocca. mazzini, 47-32: limoncini
, 461: le signore civettavano per vezzo di moda coi lindi francesini pirandello,
sottili linguette d'acciaio e mascherarti con vezzo fanciullesco ora da arrogante spadaccina, ora
per ravviarli o pettinarli o semplicemente come vezzo. boccaccio, ii-330: a scherzare
abito le pareva bello abbastanza; nessun vezzo soverchio, nessuna diligenza bastevole per la
incisioni nel rame, e che per solito vezzo di grecizzare fu battezzata per litografia.
qual mi ha salutato, con un vezzo al collo, fratello di quello donorno *
finché dura in un popolo il mal vezzo di palliare le proprie magagne, dubito della
in fama di mala lingua, il qual vezzo è oggi in quasi tutte le donne
... lascerà la pelle ornai col vezzo, / e non è peggior mal
denotare bestia che abbia malizia o mal vezzo, o vizio agli uomini pericoloso,
era un avanzo dell'antico e malnato vezzo di considerar l'amore come una cosa
ammazza / e vano rende ogni suo vezzo e nullo. fortis, xxiii-473: colà
ed in su, è di mal vezzo. cesarotti, 1-xxiii-398: tutte queste cose
altrettante ragioni per farvi abbandonare questo mal vezzo. pindemonte, iii-80: quella commedia
finché dura in un popolo il mal vezzo di palliare le proprie magagne, dubito
= comp. da mallo] e vezzo (v.). malvézzo2
2265: 'manciatina 'ha più vezzo; è manciata non piena. papini
un moto, un atto, un vezzo / mandano agli occhi venustà improvvisa.
, camillo mio; ch'anzi è vezzo dell'arte il lasciarli così appena accennati,
tutto cielo e quasi niente mare solo per vezzo. -con riferimento a opera letteraria.
mascherina ': anche persona mascherata per vezzo, segnatamente bambino o bambina. donna
diminutivo familiare di 'maschera 'senza vezzo. « uomo finto ». « bravo
, qual mi ha salutato, con un vezzo al collo, fratello di quello donorno
e, ritrovando in me beltade e vezzo, / mi venderò al califfo a
foscolo, xv-475: ella applica con vezzo di lingua l'idea di 'fastidi '
casa per appoggio, o anche per vezzo, cioè per avere qualche cosa in
più volte ima madre chiamare così per vezzo un suo figliuolo che ha nome giuseppe:
questo, del me dialettale era un vezzo del nostro asdrubale. fenoglio, 2-228:
gli iracondi, che, continuando lor vezzo, si mordono insieme e si abbocco-
, 208: 'medicale ': nuovo vezzo ridicolo di moderni fabbricatori di parole:
cangia il pelo / anzi che 'l vezzo, e per lentar i sensi /
di più ragioni,... 1 vezzo, cioè 6 perle più refi d'
voce molto in uso dopo il brutto vezzo a cui si abbandonano gli stati moderni
, bambine. noi, storpiando per vezzo la voce, diciamo bassamente mimme. arlia
insieme, che meglio si mostrassino innun vezzo; sì che comperatele, signiore,
esce dal gozzo d'una vergine tutta vezzo. pacichelli, 1-661: la divozione per
. e allora cominciarono a farlo per vezzo, quando gli davano un ordine,
letteraria) per posa, per vezzo o, anche, per opportunismo.
capisco e non voglio capire è il vezzo di certi moderatucoli rifatti, i quali
gli altri modesti laghi gettati come un vezzo d'acquamarine su questa regione della svizzera
una reverenza. -gentilezza, complimento; vezzo. c. gozzi, 4-115:
monelli. marrini, 1-125: per vezzo [il nostro popolo] chiama monello anche
annodarmi quelle braccia cui solevano stringer per vezzo moni glie imperlate e di ricchissime gemme
orti. stigliani, 2-127: lidia per vezzo / si cibava di fragole montane /
questo dello scrivere per conto mio è vezzo, finora ignoto, del 'moralissimo'partito
morbido ', ma non nel senso di vezzo o di lode che può 'morbidetto'.
trasse a sé... pel vezzo di aizzarla come una cucciola permalosa che
gli iracondi,... continuando lor vezzo, si mordono insieme e si abbocconano
! -morsicarsi il dito: come vezzo di una persona, che accompagna la
.. lo chiamava, gli faceva un vezzo una mossuccia. -spreg.
del comportamento femminile); moina, vezzo; posa. - anche: gesto
forme mescolate naturalmente, ossia ritenenti qualche vezzo delle primiere, ciascuna forma per la
con la vesta contadina spo- gliavasi ogni vezzo, ogni affezione nazionale e cittadina e
. f. frugoni, 3-i-193: il vezzo, il riso, il motteggio cederono
senza né simpatie né antipatie, brutto vezzo di questa generazione, anche posto che
: cui non contraddice il suo usuale vezzo di iscrivere le onde della propria musicalità
scarso senso della propria responsabilità, il vezzo di attendere dal duce, dal domatore,
passaggio sì fausto s'inflorò di ridente vezzo la faccia mite, e se più non
tempi di portare sui cappelli, più per vezzo che per disegno, la nappa nera
con respiratorie o, anche, per vezzo, per motiviriferimento alla consonante nasale che la
: / vero è ch'egli han mutato vezzo e pratica / per bontà d'adoardo
(la bellezza di una persona, un vezzo); che non è modificato per
muta il cielo ben, non muta vezzo. -qualità (di un oggetto
, non si capiva però se per vezzo o necessità. -per costrizione esteriore
lo più sul viso per vezzo o, anche, per esigenzesceniche.
. l'uso, l'abitudine, il vezzo di utilizzare parole o espressioni di
: si tratta ch'e'vi fosse un vezzo / di perle che, sebben pendeano
il ganimede. -per metonimia: vezzo, mossetta, svenevolezza. ghirardi,
: predomina anche da noi il vezzo di dare un nomicchiolo o nomi
vittime cordiali al necessitoso, baciatala con vezzo ironico, ad un sorriso di noncalènza
secolo xiii correva... il vezzo di prestar più credenza e fede all'
: 'sonnambulismo', 'nottambulismo': è il vezzo o l'abitudine viziosa dormendo di levarsi in
appunto i zerbini d'andalusia portano per vezzo. pirandello, 7-199: vuoi che
10. dial. smanceria, lezio, vezzo (ed è proprio dell'area aretina
. -anche: attività, atteggiamento, vezzo considerato alla moda in un certo periodo
egli con la vesta contadina spogliavasi ogni vezzo, ogni affezione nazionale e cittadina,
sf. ant. collana, monile, vezzo. novellino, vi-117: tu
; / quel mio poco saver sto vezzo ave. / voi... molto
: non ha di continentale fuorché il vezzo di baloccarsi per tre o quattro ore
il resto del fornimento, cioè il vezzo e un paio d'orecchini. c
biul bianco e le pianelle, / il vezzo al collo e i ciondoli all'orecchio
/ che, mostrando aleggiar così per vezzo / le interne voglie, i secreti
] poi darsi pace di quel brutto vezzo che c'è in campagna di frequentar l'
avem sen- gnor, ca carlo mutrà vezzo. fra giordano, 5-15: molto
da sperare che il signor fanfani ismetta il vezzo di fare il papa della lingua:
b. croce, iii-25-180: è un vezzo volgare, che sempre ritorna, quello
. carducci, iii-8-112: non è vezzo affatto moderno neppur quello di recare un
possa in versi miei / di quel vezzo e di quel brio, / dono sol
che col tempo il marito devesse mutar vezzo, se ne passava a la meglio che
di quella antica poesia italiana che oggi è vezzo dei retori e degli accademici nuovi vituperare
di san vito, con un gran vezzo di perle e coi capelli infiorati,
.]: * pazienzina si usa per vezzo in certe locuzioni familiari. * con
foglio, / con la bambagia, un vezzo di cristallo; / che, ben
ii-220: or questo è sempre stato il vezzo degli eretici: chiamare abusi i
cangia il pelo / anzi che 'l vezzo, e per lentar i sensi / gli
che mutano il pelo ma non il vezzo. proverbi toscani, 52: rosso,
. b. doni, ii-124: il vezzo di coralli che si desidera...
istintivo, naturale bisogno, non per vezzo o capriccio, attratto a penetrarne l'atteggiamento
leste in capo e à il vezzo di turchine; la bambina di già
uno scheggiale, un chiavacuore, un vezzo / sarebbe 'l fatto, o qualcosa di
l'armille, gli orecchini, il vezzo e le periscelidi o cerchi per adomare
ingioiavano [le donne] d'un vezzo con perle di numero. -con
d'argento. salvini, 12-1: un vezzo periato e doppia d'auro / e
ch'egli usava verso la salvatichetta pel vezzo di aizzarla come una cucciola permalosa che
visconti, 499: siamo affezionati al ragionevole vezzo di molti veroni: veroni e finestre
, 2-337: al collo ad uso di vezzo li pendeva una filza di salciccia,
credil, ser lello, non mutar può vezzo / la vecchia volpe. da la
se 'n virtù sol d'un amoroso vezzo / costui trapassa i debiti confini?
quei giorni, nei quali aveva per vezzo portato clara in quel modo attorno alla nostra
foglio / con la bambagia, un vezzo di cristallo; /... /
suoi, come uno scaldaletto e un vezzo di corallo. -indulgente, clemente
bere, come alle volte fanno più per vezzo che per bisogno, si dice che
una piccola piramide di lave, come è vezzo degli escursionisti. comisso, iv-110:
di tanta fama vincenti di francesco del vezzo, conestabile e magnifico ciptadino del populo
caporali, ii-65: anacreonte un vezzo col pendaglio / portava di sorbelle e
capisco e non voglio capire è il vezzo di certi moderatucoli rifatti, i quali
di dio, e le signore civettavano per vezzo di moda coi lindi francesini. carducci
donzella, la cui grazia e il vezzo / alla vaga stagion tanto somiglia, /
senza né simpatie né antipatie, brutto vezzo di questa generazione, anche posto che
luogo, per vanità o presunzione o vezzo. de sanctis, 9-206: i
. gadda conti, 1-126: e un vezzo antico, tra innamorati, posare a
preceda a la vostra, perché il vezzo che vi domesticò a star senza aveva
, invece, il concettizzare è un vezzo che riveste male la effettiva sollecitudine pel
presuccia 'è generico ma attenua senza vezzo. -acer. presone (sm
: non celar la grazia / né il vezzo... /... /
difetto è certo / schifoso intollerabile quel vezzo / ch'or nel sesso prevai.
apparecchiato / a poter far mutar firenze vezzo, / dicendogli: castruccio di novello
nascendo, le brumali tempeste con ridente vezzo disperge, e assiepata di fiori primiziali
più comoda, anche se meno lodevole; vezzo, andazzo; cattiva abitudine.
di quei pittori o è un mal vezzo derivante dall'indirizzo impresso a queu'arte
'emma- gina ', secondo il vezzo provenzalesco, che ne pure il petrarca
infievolire ', poi appoco appoco per vezzo cominciò a dirsi 'fie- bolezza,
eccessivo, ecc. - anche: vezzo, mania. panigarola, 4-289:
, vii-192: disse [xeniade] per vezzo a diogene che
, ii-n-29: di qui un altro vezzo della nostra letteratura, i famosi puntini,
ch'i'ho di taffettà, / il vezzo di coralli e 'l mio carcame,
'e 'putte ', per vezzo, uccelli parlanti. -in espressioni
assalti. zappi, xxii-56: ogni vezzo si sparse al viso ond'arbo; /
/ non per arte femminea, né per vezzo leggiadro, / ma perché il vero
di donna europea le grazie, il vezzo. manzoni, pr. sp.,
freddura e il quòlibet e avevan per vezzo di glorificare la frivolezza, la pigrizia,
: solo le persone di spirito, col vezzo e la delicatezza che si conviene,
finalmente. padula, 446: questo vezzo di farsi ragione con la forza ha
scorretto modo di cantare, a un vezzo considerato negativamente. montale, 18-89:
dalla mensola della cappa, che per vezzo di mugnaio chiamava la ragna, la
1747), in cui è satireggiato il vezzo di usare parole forestiere e, in
': lo dice il popolo per vezzo a chi si è rapato o tosato i
calarsi all'ida / in tutto il vezzo della sua persona, / infiammarlo d'amor
un pargoletto che ancor pendea, caro vezzo, se non più dalle poppe,
concupiscenza, tanto più son rawolti nel vezzo indissolubile dell'infingardaggine. dannunzio, iv-1-261
che recita versi (per mestiere o per vezzo), dicitore, declamatore (e
: tutto ad un tratto è sorto questo vezzo di trattare cosi alla buona le signore
interi regolatamente, ma, per un certo vezzo e vaghezza o leggiadria che riceve la
5-13: quest'è la rete e 'l vezzo et un frontale; / decco duo
505]: tu hai il cattivo vezzo d'affrancar le lettere retro.
passaggio sì fausto s'inflorò di ridente vezzo la faccia mite. g. gozzi,
nascendo, le brumali tempeste con ridente vezzo disperge. g. gozzi, i-23-20:
più ridevoli gli alchimisti che non per vezzo, ma in realtà pretendono di cavar
ridicolo nobile, che ha origine dal vezzo delle parole. milizia, i-35: col
o meno grande che fa ridere; vezzo, mania (ed è un frances.
. 3. piccolo difetto; vezzo, mania. cornoldi caminer, 95
convinzione. bernari, 6-165: quel vezzo di riecheggiare l'ultima parola dell'interlocutore
fatti neutri passivi, n'acquistano maggior vezzo. -scena o forma di spettacolo
dar loro dispregio o per accrescer loro vezzo e tenerezza. cattaneo, vi-1-79: come
tra sardi il diminutivo e significa il vezzo e le grazie; e perciò volentieri
improvisando o l'una l'altra per vezzo rimprocciandosi, l'atfoprano [l'endacasillabo]
consonanti, l'accademia ideò che quel vezzo fosse nato a un pasto co'loro
: è [la parola 'sì'] un vezzo del nostro linguaggio, che forse corrisponde
suoi fidi e in solitudine, aveva per vezzo il gesto di sfilare e riinfilare qualche
tuo senso..., lambito dal vezzo amoroso, allattato da poppe delizianti,
con le cocche già sciolte all'aura per vezzo. d'annunzio, v-2-445: gli
ii-12-213: ora si è preso [il vezzo] di ripulir, d'ingentilir,
pea, 7-433: la balia accostava per vezzo il bicchierino alle labbra del fantolino.
c. carrà, 203: che questo vezzo ciarlatanesco da noi lamentato, sia non
, / atte solo alle lucciole per vezzo. -per estens. scolpito,
cesari, 1-2-108: questo fu sempre il vezzo degli ebrei: farsi coscienza d'ogm
rittino]: 'rittino': ritto, per vezzo, dicesi di bambino o d'animalino
. zena, 2-147: è vezzo antico di tutti gli autori fischiati e di
, forse dopo questa battaglia, per vezzo di romaneggiare e mancanza di più segnalate
col cappello tondo di felpa, il vezzo di perle e grosse buccole luccicanti agli
. benvenga, 93: spesse volte un vezzo d'un tratto solo, benché di
a sé: seguì invece il comodo vezzo di rubacchiarlo ad altrui. nieri,
udirmi ella sorride: / con qual vezzo amoroso / le rubiconde labra apre e
bel rubin fra perle era in un vezzo. ariosto, 33-104: colonnate di
se vigeva nei loro villaggi il bratto vezzo di cantar canzoni oscene, se nei
e più selvaggi, voglian cantare per vezzo e per diletto alla palese, allorché
saggia donzella, la cui grazia e il vezzo / alla vaga stagion tanto somiglia,
durissimi. tommaseo, 11-482: il mal vezzo di troncare le parole per dare al
e le baciavano la mano secondo un vezzo provinciale che voleva prendersi in pubblico un piacere
. carrà, 260: spesso, per vezzo, per civetteria o per ignoranza,
, del re, della reggia / con vezzo e lepidezza satireggia. leopardi, i-15
v. sbaciucchio]: chi ha il vezzo di sbaciucchiare bambini per fiacca tenerezza o
. pratesi, 1-135: aveva il vezzo di cacciarsi nei taschini del panciotto i
milano... c'è il vezzo di sbattezzare metà di una strada, pel
d'intorno / per vederti una volta, vezzo mio. fucini, 49: cencio
3-88: troppo tempo fa perdere il mal vezzo di sopraffare coi prezzi. l'averli
vero dispregio il facessero, ma per mezo vezzo e per giocondo motteggio. p.
la depuravano anche dalla scabbia insinuatasi per vezzo d'usi stranieri da un secolo e più
. tesauro, 9-119: egli è vezzo di queste scaltritene / a simili ambasciate
misera a me, quanto ho mutato il vezzo! / esser solevo scalzata ogni sera
1295 usava scana gliarsi per vezzo come poi tra i nobili cortigiani del magnifico
luca pulci, i-6-11: un vezzo di diamanti era la gogna, /
severo la gioventù scorretta per disvezzarla dal vezzo, nel lezzo dell'impudenza impaniante, da
perché poi / agli aretin facesson mutar vezzo. = part. pass, (
]: 'scazzeggiare: ripetere, per mal vezzo, il-sostantivo inchiuso nel verbo. 'senti
mia, prestando orecchie / a un vezzo seduttor, donar mai possa / ad
! da troppo tempo hanno preso il mal vezzo di mettere, anche sul teatro,
tuo bel viso / la gioia, il vezzo, il riso. casti, 149
al che, io, secondo il mio vezzo., pericolosissimo vezzo., di
secondo il mio vezzo., pericolosissimo vezzo., di pensare a voce alta,
difetto è certo / schifoso intollerabile quel vezzo / ch'or nel sesso prevai.
/ schizzinosa, fa penuria d'un sol vezzo / e al pregar l'orecchio turasi
: le increscea pur dianzi a darmi il vezzo e il grembiale, come se stesse
le spalle e quel movimento risultò meno un vezzo che una sciatteria. 2
tempo la scilinguàgniolo o per un mal vezzo di percuoter la lingua fra denti o
e, scilinguando un poco così per vezzo, prese a dire in questa guisa.
manichi amendue di molle acanto / fregiò per vezzo e orfeo tra le seguaci / selve
. -non ben sistemato volontariamente, per vezzo o casualmente sul corpo, in disordine
, / ché gli altri a'forastier fan vezzo e festa, / e tu gli
comica, ma hanno alquanto più di studiato vezzo, oltre a molti frizzi che arricchiscono
canuto /... / e sì vezzo scurar le mie pupille, / e
se contano:... 1 vezzo, cioè 6 perle più refi d'ogni
donne dovrebbono essere più guardinghenel secondare quei lor vezzo di porsi il caldanuzzo sotto alla gonna
mia, prestando orecchie / a un vezzo seduttor, donar mai possa / ad un
-assecondare le volute dei capelli (un vezzo). arici, i-112: ravvolti
da ferrara, 24: com'io la vezzo, i'gitto a terra l'
/ l'arò e seminò, sì mutò vezzo buonafede, 2-ii-117: finalmente [
, non muta il genio né il vezzo, e... le menti e
cangia il pelo / anzi che 'l vezzo, e per lentar i sensi / gli
lo dicessero anche prima che venisse il vezzo de''drammi sentimentali'; ma certo è
alvaro, 17-419: ora questo suo vezzo d'un tempo poteva sembrare il movimento
nubidi pianto. mazzini, 44-212: è vezzo inconscio, tuttavia radicato nei nostri migliori
leopardi, iii-94: veramente è un bel vezzo quello dello « spettatore » di mutare
si possono fare ora? forse per vezzo di sfabdricare poi il mal edificato, si
vi- 166: un poeta per vezzo, in osservarmi così turgida e lardosa,
appunto i zerbini d'andalusia portano per vezzo. cornoldi caminer, 297: finalmente
avrebbe... il modo e il vezzo del poppante. = comp
e per averlo trovato sfoggiatissimolo cinse di un vezzo d'oro. magalotti, 22-56: amano
espressiva. monti, xii-3-14: quel vezzo, quell'eleganza, quella grazia di
bellezze dell'amata sua con minuziosa fedeltà e vezzo affettato. comincia dal capo, e
piccola caricatura che è naturale e dà vezzo ad una donna, se verrà imitata,
collo stento, col suono e col vezzo proprio di quel suo pargoletto. cesari
smuccia, / se vuoi che un vezzo col baston ti faccia. bresciani, 6-1-66
3. locuz. per snob: per vezzo, per capriccio, per moda.
stillante dalla bocca il nettare, col vezzo sovra le labbra, colla soavità nello
bacchetti, ii-386: cadorna, secondo un vezzo assai frequente tra gli uomini delle salmerie
dentro sommersi gli iracondi, che continuando lor vezzo, si mordono insieme e si
che suol dirsi che non cangia / vezzo il lupo. settembrini [luciano],
, 14-75: prevale tuttavia lo sgradevole vezzo di considerare il lettore un sottosviluppato,
sottili linguette d'acciaio e mascherarti con vezzo fanciullesco ora da arrogante spadaccina, ora
europa potrebbe condurre una cannaca, un vezzo cosiffatto. c. e. gadda
, lxxxviii-ii-88: or gli è lenato il vezzo / ch'avea d'andar a sacco
sparso splendore, il discutibile ed ultrasuspicando vezzo perle, due o tre gingilli, un'
quale appunto i zerbini d'andalusia portano per vezzo. e. cecchi, 9-1 io
novello, non infierisce, lambito dal vezzo amoroso, allattato da poppe delizianti, s'
], iii-1-150: così frequente è il vezzo di non dir mai le cose con
. di 'spilletto'né avere il vezzo e il valore di 'spillettino'. 'spilluc-
quella forma minuta e stancante che è il vezzo dell'autore. e. cecchi,
stuolo. alberti, i-51: nessuno sarà vezzo sì strano né sì indurato che in
parlando, declamando, cantando, per vezzo noioso. ghislanzoni, 18-105: aristodemo
. linati, 8-91: non fu un vezzo sentimentale che ci tenne là, sotto
, 1-400: noi subalpini abbiamo il mal vezzo di considerare gli appennini come una sola
instruttiva sugosità di plinio, hanno per vezzo d'infilzare di lunghe dicerie di tutte
cintura celeste intorno alla vita e un vezzo di perle al collo. piccola enciclopedia
deve ripetere la raccomandazione di guardarsi dal vezzo del basso 'taciteggiare', privo dell'acume
xiii-245: c'è chi ha preso il vezzo di dire: 'avere il 'tarlo'
né di donna europea le grazie, il vezzo. -parlato da tali popolazioni (
e'par tutto putato di corallo [un vezzo di cristallo]; / lo porto
sussiego. pratesi, 1-135: aveva il vezzo di cacciarsi nei taschini del panciotto i
ov'abbin loco / il diletto, il vezzo, il gioco. 11.
mi scoppiasse dagli occhi, e col vezzo di sollecitare ogni giorno con un rascio intaccato
bene spesso nelle lor braccia ogni più tenero vezzo, ogni più dolce trastullo, si
ecco viene saltellando, / e per vezzo va latrando, / ma con voce,
, / t'è, per antico vezzo, / sempre stato coral nimico e fero
bambino piccolo e snello, più? er vezzo che per disprezzo. 'è un topino.
bracciano. 2. scherz. vezzo di ricorrere a forme linguistiche proprie del
: aggiugnerò... esser cattivo vezzo d'alcuni moderni scrittori... o
trecentistume, sm. spreg. vezzo linguistico, pedanteria stilistica ispirata agli autori
trescare. trescherìa, sf. vezzo, moina seduttiva. bersezio,
, e tunica materia sarà il troncamento (vezzo singolare della nostra lingua, e non
. v.]: 'trottolino'dicesi per vezzo a bambino o ragazzetto vispo,
. frugoni, vi-166: un poeta per vezzo, in osservarmi così turgida e lardosa
, 1-336: il torpiloquio era un vezzo comune e continuo come forse in nessun'
udendo, in tua difesa / con fanciullesco vezzo ei stesso agogna / correre armato ad
un carbonchio la goccioletta che spesso aggiungeva vezzo al suo naso uncinato. cinelli, 11-280
. croce, iii-10-179: a me il vezzo non pare sopportabile. il porena e
un po'vecchiotta oramai, ha il vezzo delle donne di certa età, di buttarsi
cangia il pelo / anzi che 'l vezzo, e per lentar i sensi / gli
panzetta? = denom. da vezzo, col suff. frequent.
: / vero è ch'egli han mutato vezzo e pratica salabaetto vezzatamente a usar
e sezzo / t'è per antico vezzo / sempre stato coral nimico e fero,
/ guglielmo, che per suo antico vezzo / sempre quest'arte ha fatto volentieri;
. quando mai dicesti che lasciassi il tal vezzo o non facesti la tale e la
, 1-i-177: questo è anche proprio vezzo de'vecchi lodar i propri beni dell'
, iii-94: veramente è un bel vezzo quello dello spettatore di mutare a beneplacito
. carducci, ii-7-299: ella ha il vezzo di togliermi i lavori più facili,
quanti anni essi avevano smesso quell'amorevole vezzo coniugale di chiamarsi, fra loro, mamma
che camminava con impeto e aveva il vezzo di scuotere all'indietro i capelli come
molineri, 2-150: aveva persino perduto il vezzo di cacciarsi i baffi in bocca e
bocca e masticarli. -fuori del vezzo: contrariamente alle abitudini. firenzuola,
: una volta, volendo, fuor del vezzo / di sua perfida lingua, a
l'unica materia sarà il troncamento (vezzo singolare della nostra lingua, e non
zanotti, 1-9-218: meglio è perdere alcun vezzo di eloquenza, se pure quelle parole
. foscolo, xv-475: ella applica con vezzo di lingua l'idea di 'fastidi'alla
: incolpano la presente [musica] di vezzo soverchio. -con riferimento a
andasse più avanti, tutta piena di dolce vezzo più per tentarlo che per altro:
avevo chiamata tra il motteggio e il vezzo, 'la mia zingara'. -per
passaggio sì fausto s'infiorò di ridente vezzo la faccia mite; e se più non
, se la lindura doveva diventar mollezza e vezzo. -fare o farsi vezzi:
c'ha ben ripalleggiarlo egli è un vezzo. pigna, 85: ma non vi
se contano:... 1 vezzo, cioè 6 perle più refi d'ogni
lanci, 4-79: questo è un gran vezzo di perle, che mi costa settecento
con una catena di gemme, ed un vezzo di perle con pendenti all'orecchie di
): intorno al collo aveva un vezzo di granati alternati con bottoni d'oro a
erano molti anelli e braccialetti, un vezzo di perle e zaffiri, un fiore di
semplici vesti grige o nere, appena un vezzo di perle al collo, sembrano monache
. alfieri, 7-126: quanto al vezzo del cane è accordato a 14 paoli
esterne della fortezza sono ornate da un vezzo o comicioncino rotondo del bel peperino del vicino
[la fanciulla] l'amore, il vezzo di tutti i parenti. bracciolini
pettorale, / orsù pace tra noi, vezzo mio bello, / tienti la lima
intorno, / per vederti una volta, vezzo mio; / ma in van io
titoli d'illustrissimo non ci vanno a vezzo, onde il segretario poteva levare questo come
. -avere in uso e in vezzo qualcosa: compiacersi di un'abitudine,
chi troppo gli ha in uso e in vezzo,... troppo dispiace a
dispiace a dio. -a vezzo: in abbondanza. casti, ii-1-40
/ e ritrovando in me beltade a vezzo, / mi venderò al califfo a caro
vostro figlio, al quale sapete che per vezzo amoroso io dava il nome di mio
mia', come oggi dicono dolly, per vezzo. n. ginzburg, i-729
i-729: la gemmina a volte, per vezzo, lo chiamava il balotta, suo
cangia il pelo / anzi che 'l vezzo, e per lentar i sensi / gli
lupo perde / prima 'l pelo che 'l vezzo! monosini, 100: il lupo
perde il pelo, ma non il vezzo. idem, 185: 'lasciare il vezzo
vezzo. idem, 185: 'lasciare il vezzo con fa pelle'. vitium cum vita
volpe muta il pelo, anzi che il vezzo. c. i. frugoni, i-6-270
credil, ser lello, non mutar può vezzo / la vecchia volpe. passeroni,
suol dirsi, che non cangia / vezzo il lupo. proverbi toscani, 38:
38: ama l'amico tuo col vezzo e vizio suo. 9.
in una fila sinuosa, come un vezzo interminabile. -in un futuro molto
. -abitudine discutibile e fastidiosa; vezzo che arreca disturbo ad altri; atteggiamento
gioventù. 4. abitudine, vezzo infantile acquisito e soddisfatto a causa della
, 38: ama l'amico tuo col vezzo e col vizio suo. ibidem,
per gli esiti popolari, v. vezzo. viziosaménte, avv. in
« deh! signior mio, comperate questo vezzo a quella povera signiora ». fagiuoli
pagine, come il prezioso fermaglio d'un vezzo di perle, ha un codazzo di
: 'zizzolino': lucchese, è voce di vezzo a bambino. povero zizzolino! bello
gusto. idem, 2-xxiii-444: questo vezzo di fare rumore sta sviluppando una vena
: 'bijou':... gioiello, vezzo, gingillo di valore. 2
da qualche tempo è invalso in italia il vezzo di chiamare bohémiens tutti quei letterati francesi
in europa potrebbe condurre una cannaca, un vezzo cosiffatto. = comp. da ero
maurensig, 45: aveva il vezzo di portare sempre un bastone da passeggio che
la nervositàt sia soprattutto ornamentale, un vezzo senza problemi gravi dietro... i
settanta, e trucco1, con allusione al vezzo dei personaggi di aggiungere tale prefisso a
lo scopo di attirare l'attenzione; vezzo. p. valera, 3-58:
) r pandolfo si vuol caricare del vezzo: glie lo rimando perché si ristringa di
cominciare dalla collana, ch'era un vezzo da palcoscenico, senza valore di sorta,
comune; con voce stridula e il vezzo di voltare ogni discorso in facezia, quasi