. lorenzo de'medici, i-244: un venticel suave spira / con dolce legge,
or chi sveglia pel cielo / un venticel soave, / apportator di calma?
. preti, iii-175: qui tempra un venticel l'arsura estiva; / molle il
profumo. giusti, 2-36: il venticel con leggerissim'ala /... /
medici, i-244: allor ch'un venticel suave spira / con dolce legge,
hanno espresso / sulle tre ore il venticel rovaio, / che ha spento il lanternone
vien tu solo, o carezzante / venticel di clori amante. carezzare (ant
avversi. monti, x-1-10: mattutino venticel... molce / la fresca erbetta
de'medici, i-244: allor ch'un venticel suave spira / con dolce legge,
. tassoni, 266: un fresco venticel da terra usciva, / ch'invigo-
giorno acceso / temprava il caldo un venticel lascivo. rebora, 22: torpor d'
, infredda. giusti, 4-i-53: il venticel con leggeris- sim'ala / increspa l'
nocchiero, / ch'ai lusinghiero / venticel presta fede, / scioglie le vele /
di pratolino, o sospirata / dal solitario venticel notturno. tommaseo, 1-266: compro
molce. monti, x-3-16: mattutin venticel... molce / la fresca erbetta
l'apennino i vanni scioglie / il dolce venticel, cui desta aprile, / suolsi
di pratolino, o sospirata / dal solitario venticel notturno. manzoni, pr. sp
all'occaso. sestini, 112: quel venticel parean le sue parole / che spira
, / tra cui gentil susurro / il venticel farà. foscolo, sep.,
tapennino i vanni scioglie / il dolce venticel, cui desta aprile, / suolsi avvivar
le spalle. tassoni, 4-1: un venticel, che di ponente usciva, /
pratolino, o sospirata / dal solitario venticel notturno. onofri, 3-51: ti
de'medici, 8-63: allor che un venticel suave spira / con dolce legge,
de'medici, 8-55: sento un suave venticel, che spira / dall'aurora rutilante
de'medici, i-244: allor ch'un venticel suave spira / con dolce legge,
agitate penne. bertola, 3-73: un venticel fresco increspava leggermente le acque e sibilava
pananti, ii-81: dolce sospira il venticel d'april. graf 5-452: io
... sospirata / dal solitario venticel notturno. 6. ant.
. tassoni, 266: un fresco venticel da terra usciva, / ch'invigoran-
attribuito a petrarca, xlvii-214: o venticel, quanto contento / puoi esser più
traeva fuor lampi e lumiere; / un venticel, che di ponente usciva, /
apennino i vanni scioglie / il dolce venticel. 3. per estens.
medici, i-286: sento un suave venticel, che spira / dall'aurora rutilante e