dopo dio, disse il primo giorno, vengo io. abbicare, tr. (
, 13-292: perché, s'io vengo a te, mi sfuggi e sprezzi,
l'uscio e salite pure, che vengo. idem, pr. sp.,
stesse miserie, al quale io mi vengo accostumando,... non viene
riposare: le rifaccio l'acqua panata e vengo anch'io. -acqua pazza,
aweder del disagio. / entrate; io vengo adesso. -come esclamazione, in
or non adocchi / che di paura io vengo tutto manco / e tremanmi le gambe
fatto vittorioso? tommaseo, 1-356: e vengo adombrando il primo disegno della nuova città'
il cellini, 599: imperò non vengo alla distinzione di questo affusato (part.
pensier vile; / con queste alzato vengo a dire or cose, / ch'ho
e pensieri indegni. e languo e vengo meno, come una che sia immersa in
machiavelli, 378: nondimeno io vengo allegro in campo, sperando che come
pensier vile; / con queste alzato vengo a dire or cose, / c'ho
costargli caro / questa imbasciata, e vengo ora a trovallo. - / il messo
col mio piccolo e mal corredato naviglio vengo a bordo del vostro navicellone, che
idem, 16iv- 187: ed or vengo in chiaro, che baldo angelo abati,
lungo e ammetterebbe infinite repliche, io vengo alle corte. idem, 20-119:
volte. -locuz. -vado e vengo: tomo subito. -sost. ant
iii-249: ognor che del benaco io vengo, e torno / per questa in-
delfino, 1-406: talor poi ne vengo / dal bosco in questo prato / per
sia molto quanto voi possedete; io vengo perciò ad offrirvi un'apertura illimitata di
salvini, 30-1-65: oggi vengo ad essere apologista e difensore. manzoni
poco il linguaggio delle corti; non vengo qui per applaudire ai delitti, e
stesso. metastasi, i-320: io vengo, / regina, a te di fortunati
tutto si riserbava. caro, 3-62: vengo al terzo virgulto, e con più
vittoria. tasso, ii-46: ora io vengo a ragionar del vostro debito..
posto tesauro, 158: ora io ti vengo a introdurre ne'più in croce e
pensier vile; / con queste alzato vengo a dire or cose, / c'ho
so messo per mucciare: 'nante, vengo per cacciare, / ché te voglio assidiare
osservatori; non m'è dispiaciuta, vengo ad associarmi fra * compratori. bar etti
. g. gozzi, 3-1-259: vengo ad associarmi fra'compera tori. l'
so messo per mucciare: 'nante, vengo per cacciare, / ché te voglio assidiare
832: con che fidente affetto / vengo al tuo santo trono, / m'
sposa, senza cui m'avvallo / e vengo meno. = deriv. da
lui. -no, caro mio, non vengo più a tentare la badessa; -rispose
conoscere ora. e sai s'io ne vengo di bello, poveretta a me,
. m. franco, 1-53: vengo col bel di roma mie'vicino /
fanciulli. lorenzino, 220: io vengo ora a rispondere a quelli che non dicon
piccolo e debile come son io proprio, vengo alla vostra presenza tutto vergognoso. campanella
sassetti, 337: io ne vengo in modo assetato, da poi che
inviati. m. franco, 1-53: vengo col bel di roma mie'vicino /
buonarroti il giovane, 9-498: e vengo / per biancherie ed abiti a palazzo
. fogazzaro, 4-139: -vengo, vengo! -esclamò la cara biondina impazientita dei cenni
ma una mezz'ora. io non vengo mai di là che colla bisaccia piena
ricavarne. alfieri, viii-43: supplice vengo: il fero / del tuo sdegno bollente
più autentico dell'altro. vedrete che vengo dalla provincia di milano, che facevo
. galileo, 203: vengo dunque a dir, che senza repugnanza
2-3 (i-680): madama, io vengo a dirvi per parte di monsignor vostro
de le freve, / che non vengo leve, ma molto penose, / e
bricconeria l'hanno fatta a me; e vengo da lei per sapere come ho da
avete fatto per modo che io ne vengo ora a tutta briglia. a. f
d'inverno. pavese, 3-207: io vengo da luoghi più brulli, da
e picchi; colla punta delle quali ti vengo mirando, a uso di lumacone;
goldoni, iii-155: signor dottore, vengo pieno di rossore e di confusione a domandarvi
. ecco ch'anch'io... vengo a portare innanzi al suo glorioso simulacro
dir, quanto più il penso, / vengo bianco, signore, agghiaccio e
1-31: pazzo saracino, / io vengo a te, come è di dio volere
-tutte cantafavole. redi, 16-vii-53: vengo a trattenerla nella sua solitudine di lonchio
medesima flemma cantilenata: « maiale, adesso vengo ». cantillare, tr.
ne capivano. sassetti, 93: vengo adesso a dirvi come io gli proposi
? manzoni, 317: guntigi, io vengo, e il capo mio commetto /
, 18 (315): « vengo a cercare il padre cristoforo ». «
. redi, 16-iv-187: ed or vengo in chiaro, che baldo angelo abati
suo compare. bracciolini, 1-4-8: vengo, perché volendo oggi a mio senno
. caro, 12-iii-235: in tutto vengo ad avere più di settecento scudi di
boccaccio, 20-128: e ogni giorno vengo più pesante, / e fatta tutta
forse alcuno altro. muratori, 7-i-154: vengo a i gastaldi... al
reale. foscolo, xiv-91: io vengo da siena in posta a cavallo con
-sia lodata la carità del prossimo. vengo per la cerca. nieri, 235:
», disse il frate. « vengo alla cerca delle noci ». carducci,
: è quasi cerziorato giuridicamente che io vengo. bandi fiorentini [tommaseo]: maestri
ho. d'un re tiranno io vengo / l'empie leggi a disfar. monti
(55): ogni ora che io vengo ben ragguardando alli nostri modi di questa
è più chiaro che 'l sole, vengo a rispondere a quelli che dicono, ancora
chieggio cordialmente perdono, se così arditamente vengo a supplicarla di grazie. parini, giorno
mai * ribatte la ragazza. « vengo a piarla a casa. dove state?
vado a consegnare il foglio. - vengo anch'io, per le cicche.
d'appio all'eccelso tribunale innanzi / vengo, qual debbe un cittadin; seguaci
teti, /... / io vengo. pratolini, 2-302: è spaventoso
/ l'italia grande e una. / vengo di notte perché il dottor lanza /
ingiusta offesa. boiardo, 2-9-7: vengo a farte compagnia, / poi che lasciasti
quanta per me si può perfezzione, vengo di bel nuovo col suggetto della cosa
ambra, xxv-2-336: di mercato ne vengo, dove ho compero / questo per desinar
(55): ogni ora che io vengo ben ragguar- dando alli nostri modi di
: confidato nella sua somma bontà, vengo a supplicarla delle sue grazie. salvini,
. galileo, 2- 1-267: maggiormente vengo in confidenza di aver a superare tutte
piglia, e io n'ho piacere: vengo in conseguenza, non sono obbrigato
125: vedi che adesso a consolarti vengo, / adesso che il venir non m'
per non rimanere affatto senza consolazione, vengo io a visitar lei con questa mia.
, 88-n: messer francesco, io vengo a dio e a voi, a pregarvi
non temi tu? qui di te vengo in traccia, / qui a ritorti tuo
», le disse, « io vengo... a metterle davanti agli occhi
tu mostri, / ch'io me ne vengo, ove tu andrai, con teco,
il lupo, contraffacendone la voce -e vengo a portarvi una stiacciata e un vasetto
, gli disse. fagiuoli, 1-4-29: vengo a chiedervi per moglie la signora fulvia
. piovano arlotto, 152: io vengo qui a voi per uscire da tanta
gioberti, 1-v-144: che se io vengo chiamato copista dell'astigiano, in quanto
picchi; colla punta delle quali ti vengo mirando, a uso di lumacone; non
, 317: -gunt. igi, io vengo, e il capo mio commetto /
2-467: non ho ragione di piangere quando vengo trattata in questo modo? egli fugge
di gridare: / 'ferma! vengo pure io oltre frontiera! / era
che le parole non s'intendono. vengo a quel che importa. l'ortografia
soffrire del tuo scetticismo, ma non vengo a rimproverartelo. così vorrei che tu
, 832: con che fidente affetto / vengo al tuo santo trono, / m'
cozza. salvini, 7-6: vengo vengo, o cozzatore, / della stalla
. salvini, 7-6: vengo vengo, o cozzatore, / della stalla
soffrire del tuo scetticismo, ma non vengo a rimproverartelo. cori vorrei che tu
col serpillo, / ma di gioia io vengo meno / se 'l tracanno a sorso
a farvi la strada. -io vi vengo dietro com'un canino. - (e
la buffa / che per lo stucco tinto vengo stucco. -fare calze e
curioso a te de le cose piccole io vengo: / chi le farfalle cerca sotto
pavese, 5-9: non so se vengo dalla collina o dalla valle, dai boschi
. c. battoli, 1-215: or vengo a'lineamenti de'membri in quello che
verga, 3-109: io non ci vengo! -borbottava lo zio crocifisso a compare
a pianto eterno, / ch'a pianger vengo la mia morta fede; / e
1-357: ed or più volentieri / io vengo al sacerdote, / che forse tal
venticinque giuli. marino, i-232: vengo a portare innanzi al suo glorioso simulacro
tansillo, 179: a voi ne vengo d'onorarvi vaga, / com'umil
per me si può perfez- zione, vengo di bel nuovo sol suggetto della cosa dipinta
proprio vantaggio. galileo, 3-4-287: vengo ora al terzo esame, dove il
in pianto eterno, / che fra voi vengo a deplorar mia fede; / e
. ariosto, vi-338: a cercar vengo uno che desini / col mio padrone,
il piede. caro, 10-1394: io vengo / di morir desioso: e questi
il mendico rispose, e disse: -io vengo dall'aver giaciuto nella polvere delle città
spiriti, come n'apparisce la discendenza, vengo detestato io sopra ogn'altro fiammingo in
voi. d'annunzio, i-125: io vengo ad offrirti l'estremo dono di morte
? ». deledda, i-636: vengo a dirti che ho ricevuto la tua lettera
altri abbandonato!... / vengo alla pace tua: l'anima stanca /
di siena. viani, 13-346: vengo ora dall'elba, dove ero citato come
, iii-402: se lo fate, vi vengo dietro dietro per iscoprirvi. c.
e lasciva licenza. metastasio, i-108: vengo a chieder difesa. in questa reggia
sterile di parole, che alcuna volta vengo sforzato a mancare delli debiti uffici verso
giusti, 2-271: scusi, le vengo schietto, / il posto che desidera
boccon di pane, perché veramente io mi vengo manco, perché sono stato da questa
tutto in un pianto, e non vengo meno, e non muoio? segneri,
perch'un non mi conosca quando io vengo. gemelli careri, 1-ii-55: tutti gli
questo loco mi diporto; / qui vengo a soggiornar tutta soletta. bembo, 1-55
/ di questa dea, con un esemplo vengo. caro, 6-546: ah!
113: disbrigato di queste cose secondarie, vengo a dirti che sarà una gioia per
buonarroti il giovane, i-117: io vengo e dico, per venire a'ferri
e tanto insolito modo di trattare, vengo a romper la mia già stabilita risoluzione
; discrezione. zeno, i-141: vengo al particolare dell'autore della continuazione del
finalmente le parti del parlare oratorio, vengo ad avere fatto quasi un disegno dell'
affrontar dio potresti? e dirgli: io vengo / senza aspettar che tu mi chiami
1-142: d'un re tiranno io vengo / l'empie leggi a disfar. bocchelli
bravi? alfieri, 6-141: qui vengo / e inimicizia e disfavore ed odio /
.). galileo, 3-1-341: vengo adesso ad esaminare quel che ci danno
emerico son io quel disgraziato, / che vengo ad implorare il tuo favore. foscolo
d'ogni re. baldi, 634: vengo a pregarla, per le viscere di
pianto eterno, / ch'a pianger vengo la mia morta fede; / e
e dal primo desiderio sospinto, lieto vengo a disporvi il ragionamento di messer pietro bembo
quietamente la disquisizione ambigua dicendo: non vengo mica da ima città di provincia.
studi. baretti, 2-292: io vengo ora... a ragionare un po'
le domandi perdono del disturbo che le vengo a recare. fucini, 486:
: disvelato quest'inganno più occulto, vengo agli altri più manifesti. alfieri, v-2-468
perduti. d. bartoli, 9-23-35: vengo alla vita che menano in perpetuo cambiar
. leone ebreo, 7: io vengo, o sofia, per domandarti rimedio a
. baretti, 3-17: io vi vengo addosso con questa prolissa pappolata anzi che
appaion misti. dottori, 218: vengo, figlie adirate, ombre dolenti,
figlie adirate, ombre dolenti, / vengo a placarvi; a liberar la patria /
... / a voi ne vengo a dimandar se mai / sperar debbo merzé
. buonarroti il giovane, 10-971: vengo a menarne la ca- siera, /
e non moverti di là se no non vengo più a spasso con te. carducci
corpo) ': francese, come vengo gratuitamente supposto, mi sacomp. dalla
. garzoni, 3-535: me ne vengo alla risposta formale del dubbio eccitato per
sorge / il re, ch'io vengo a'cenni tuoi. manzoni, pr.
goldoni, iv-171: signore mie, vengo a riverirvi per ordine di mio padre.
uscio, e salite pure, che vengo. = voce onomatopeica.
dio potresti? e dirgli: 10 vengo / senza aspettar che tu mi chiami;
part. pass, di ènascor 'vengo fuori * (comp. da ex '
, gelata, specie d'eroide; se vengo costà la porterò. carducci,
è occupata a rubare in cucina ed io vengo esigliata in fondo al corridoio con la
innocenti piccolini. gherardi, xv-975: io vengo con grandissima fede a vostri piedi ferventemente
del suo pontificato. cesari, 3-1-146: vengo ora ad un profondo mistero di non
s'ei fu delitto, ad espiarlo io vengo / agli occhi tuoi col sangue mio
vanno dicendo che per questo io vengo avere rimosso quello che di già prima avevo
tonia. berni, 3-15: vengo a saper se se'deliberato / a maritar
minuscolo palcoscenico. montale, 3-269: vengo soprattutto per vedere la statua 0 il
. alvaro, 7-7: con la presente vengo a farvi i migliori auguri di benessere
le scodelle, ché io... vengo. baldinucci, 9-xv-69: quindi fatta
. dottori, 1-2: ecco io vengo, e levandomi il cappello / vi dò
] de le cose piccole io vengo: / chi le farfalle cerca sotto l'
? -gli chiesi. -vengo... vengo dalla principessa -rispòsemi farfocchiando. ma
epica teti, /... io vengo. idem, iii-19-48: ruinato l'impero
dimeno, / e per dolcezza quasi vengo meno. magazzini, 13: il governatore
vittoria. metastasi'o, i-108: vengo a chiedere difesa. in questa reggia
canarie è stato eretto. / io vengo a solo oggetto / di far la compagnia
pubblico nunzio del popolo romano; ne vengo ambasciatore secondo religione e giustizia, e
! alvaro, 7-7: con la presente vengo a farvi i migliori auguri di benessere
più prodi e più gagliardi vi fate, vengo in un certo modo a ferrarvi;
buonarroti il giovane, i-117: io vengo e dico, per venire a'ferri
giovio, 1-50: da questo mi vengo ricordando d'una bellissima gentildonna, amata
1 (22): « vengo, » rispose, mettendo sul tavolino,
fiascùccio. salvini, 33-221: vengo lieto a trovarvi, o rondinino,
ci tiene disgiunti. alfieri, v-2-881: vengo ora alla lingua greca, da cui
sacchetti, 198-85: frate mio, io vengo a te, e con gran fidanza
vista. carducci, ii-2-29: vengo di nuovo ad incomodarla, fidato che la
, 832: con che fidente affetto / vengo al tuo santo trono. carducci,
il mezzano in letteratura (con che non vengo a odiare me stesso che sono infimo
appellativo affettuoso. dottori, 218: vengo, figlie adirate, ombre dolenti, /
figlie adirate, ombre dolenti, / vengo a placarvi; a liberare la patria /
tue cortesi amiche sponde / per sicurezza vengo e per riposo. testi, 320:
984: però, fin ch'io vi vengo a visitare. / che fie tosto
da questo o quello dei filologi, che vengo criticando; ma la vera materia l'
: in buona fina, ch'io vengo giuso, e serrerotti fuori.
. soldati, i-276: sono povero: vengo qui quando le mie finanze me lo
digressioni filosofiche? attenti dunque, che vengo al fine della mia storiella. de
/ dall'icchesi mi parto, e vengo al fio. canigiani, 1-110: poi
, iii-249: ognor che del benaco io vengo, e torno / per questa inferior
uno di questi giorni fissiamo: io vengo a prenderla con l'automobile...
due siamo i primi nuovi uomini. io vengo traverso il fango di tutta l'umanità
p. fortini, iii-358: vengo: che venga il gavocciolo a tacito
a. f. doni, 9: vengo ora a dire tinterpretazioni di quest'uomo
grossa. aretino, ii-40: io vengo per fornirvi di mille galanterie, e
passati tenpi. pulci, 23-4: io vengo per provar mia forza teco. della
. piovano arlotto, 159: io vengo dalla pievé e non mi sono istato
. pea, 7-15: che ci vengo a fare, la frasca da voi?
pare e piace. io vado, vengo, tomo e nessuno mi fa le freghe
naiade diletta, / se per sete io vengo meno, / porgi a me dal
le freve, / che non vengo leve, ma molto penose, / e
queste tue cortesi amiche sponde / per sicurezza vengo e per riposo. marino, 14-143
scaltra. baldovini, xxx-n-28: i'ti vengo dirieto, e tu mi fuggi.
far altro che chiedere... non vengo a vender fumo. -venditore di
dalla natura al nostro stato presente, io vengo a dimostrare che questo...
2-342: mi licenzio dalla gaia compagnia e vengo a letto. -vita gaia:
così ritratte. aretino, ii-40: io vengo per fornirvi di mille galanterie, e
contro voglia. moniglia, 1-iii-143: vengo, ma di mala gana. -di
o genita / da citerea, io vengo. -unico genito: unigenito.
, ii-15-281: bada che a gennaro vengo. e tu non hai da sfuggirmi
xxvi-3-258: io dunque genuflesso / ne vengo, serenissimo signore, / a supplicarla
se, per risparmio di tempo, non vengo per via gerarchica. brancati, 4-243
frezzi, ii-16-60: di paura io vengo tutto manco / e tremanmi le gambe
mi confondo e m'arrendo, / e vengo a dire: andianne un'altra volta
: se sofia ti chiedesse perché non vengo a cena, di'pure che avevo
ristoro. manzoni, 233: io vengo, oh giubbilo! / son fuor d'
. * venite? giusto; ora vengo '(non ci vengo). imbriani
giusto; ora vengo '(non ci vengo). imbriani, 1-116: giusto
d'azeglio, 1-299: tutto quanto vengo dicendo su roma... non
, / perché, notturno gnomo, / vengo in quest'ora a scotere / la
iii-467: mia madre non mi gode; vengo a star con mio zio.
chicchi bichicci, che fia gognolino; / vengo col bel di roma mie'vicino,
col mio piccolo e mal corredato naviglio vengo a bordo del vostro navicellone, che a
: dunque dove comandi, o vengo o vado, / non fia ch'in
iacopone, 89-18: si per te vengo a deo servire, / a deo
buonarroti il giovane, i-117: io vengo e dico, per venire a'ferri
è caro; / a voi ne vengo a dimandar se mai / sperar debbo merzè
disse, con guardinga umiltà: « vengo a proporle un atto di giustizia, a
valerio massimo volgar., i-148: io vengo ora al grandissimo e speciale onore et
io con segno di pace in mano vengo per quella a voi, a'quali
/ con disciolti capelli io pur ne vengo. anguillara, 2-133: se ne già
col serpillo, / ma di gioia io vengo meno / se 'l tracanno a sorso
di dieciott'anni, già scriveva: « vengo da un solitario passeggio -conosco ch'io
nessuno. palazzeschi, 1-205: io vengo... ad offrirvi un'apertura illimitata
invece di fare un servizio a repetti vengo ad avere un nuovo imbarazzo con lui.
com'ho imbottato il vino, / subito vengo a baciarvi la mano. razzi,
latini le dotte vestigia imitando, primo vengo all'apollineo e palladio tribunale. delminio
alquanto di ardire, e disse: -quando vengo? pasqualigo, 86: né vi
disgrazia darsi cagion. machiavelli, 1-viii-26: vengo per sapere che se tu o loro
alfonso. della porta, 2-109: vengo liberamente all'importanza del fatto. panigarola
de'salernitani imbasciatore, / a darti vengo obedienza espressa, / per parte loro,
lingua. leopardi, iii-507: io vengo presentemente ingannando il tempo e la noia
a la magion felice / ecco ne vengo, ove m'invidi un pio / amor
/ mi s'incaverna. / io vengo: inghiottirai, / o notte eterna!
innondar di pianto. stigliani, 2-418: vengo almeno a inchinar divoto e piano /
. pasqualigo, 257: me ne vengo con le ginocchia inchine a supplicarvi che
a capo chin / a ti mi vengo a ricomandar; / or fa di me
, ii- 400: io non vengo qui per incominciare la mia carriera scientifica
assistenti]. mazzini, 41-114: vengo a chiedere all'assemblea che rinfreschi.
, 1iii- 91: compatitemi se vi vengo inculcando; e credetemi. -impressionare
: sul dorso, riverso, batio vengo a voi a sicurtà; e ancorché da
dalle indissolubili questioni. carducci, iii-10-336: vengo al commentario di pietro allighieri, intorno
mezzano in letteratura (con che non vengo a odiare me stesso che sono infimo)
questo mio viaggio con cose magne, vengo via colle padrone che cianciano e colle fanti
informazione. fagiuoli, vi-120: però ne vengo da vosignoria / eccellentissima, o signor
giusti, prol., 6: vi vengo a dire che voi vi preparate con
battista santo: / giovanni, i'vengo a te per me mede- smo,
tristi, o mio fratello, io vengo. gozzano, i-39: tra bande verdi
io la raccolga. cesari, i-273: vengo dal ponte, dove fui mandata per
/ e ch'a tanto suo lume io vengo losco. peri, 2-35: non
ho scripto. sassetti, 178: vengo a dirvi tutto quello che passa a
: -vienci a segnar la stanza. io vengo. va, / e abbi cura
suoi che soprarriva. algarotti, 1-vi-207: vengo a restituirgli quella somma reputazion di giudizio
. fr. serafini, 72: vengo quassù stamane non già merendante straniero di
oltre sopra questo fatto,... vengo alle due altre interpellanze dell'onorevole deputato
sia molto quanto voi possedete; io vengo perciò ad offrirvi un'apertura illimitata di credito
. goldoni, xii-76: il divorzio vi vengo a intimar. papini, v-187
comandante. goldoni, ix-434: io vengo / d'ordine di don pietro ad
officiale, che da parte del governatore vengo ad intimarlo che in termini di due
goldoni, xii-1010: apollo, io vengo in nome / delle quattro germane,
e aspettami, che or ora ti vengo a pigliare. carducci, iii-20-204: se
le qualità più intrinseche de'personaggi che vengo a descrivere. g. gozzi,
hanno introito; ed io, che vengo per servire a l'util publico, non
fate? arlia, 1-195: non vengo alla veglia della signora rita, perché
10 sono, / che 'nvisibil sovente / vengo ne'vostri cori. foscolo, xiv-307
non invitato, all'empie nozze io vengo. palazzeschi, 1-285: si devono
ammonisco a spregiare il mondo, vi vengo ad invitare alla cena di dio.
: vi ringrazio del senofonte il quale vengo leggendo e trovo oh quanto simile ai
posso venire a questo, se non vengo risoluto; né ad alcun altro avrei
privo, mancanza 'da ùoxepéto 'vengo in ritardo; vengo a mancare '.
'da ùoxepéto 'vengo in ritardo; vengo a mancare '. isteresìgrafo,
, 3-64: ritentando ancora, / vengo al terzo virgulto, e con più
, / quivi sempre abitai, quindi ne vengo, / e fui testor di lacrimabil
d'annunzio, iii-1-159: sì, vengo di laggiù... vado laggiù
bologna. idem, ii-17-157: dimani vengo a firenze col lampo, alle 4 e
lanfa. gelli, 7-416: io vengo dal barbiere,... ei mi
6-19: egli è un pezzo ch'io vengo tacito dietro alle tue vestigia, per
/ parea dicesse: ahimè, ch'io vengo manco. serdini, 1-8: vidi
a'laureati. fiacchi, 171: vengo qui per chieder la corona, /
levo come al solito prima del sole e vengo a vederlo sorgere mentre i marinai fanno
pascoli, 633: da te non vengo a liberarmi un figlio / cui lecchi
. v.]: perdonatemi se non vengo più la sera a casa vostra,
è de le freve / che non vengo leve, ma molto penose, / e
tuo dolore, / dal cielo or vengo a consolarti alquanto. rime adespote del codice
e scosso il mortai manto, / vengo ove sei, talor lieto e beato.
volontà letrosa / per la infinita gioia vengo meno. s. bernardino da siena,
/ che, con vostra licenza, vengo anch'io. caro, 2-2-159:
. latini, 3-14: ora vengo io... alla crudelissima sospec-
insino al giorno quinto, / ch'io vengo a liberar coteste mura. segneri,
de le freve, / che non vengo leve, ma molto penose. tasso,
ancora sulla scelta del colore, e vengo a pigliar lingua da lei.
più lunga. sacchetti, 1-694: vengo da murialto e vo a repigliasco per
materia altissima, sopra la quale io vengo oggi a ragionar con voi ascoltatori,
mezza pagnotta. pavese, 1-37: vengo avanti e faccio per prendere io il manico
macinare. masuccio, 330: io vengo adesso dal molino, ed èvvi tanto grano
fagiuoli, v-69: dalla volontà mia vengo mosso / a bramar que'viaggi pari pari
testa. l. bellini, v-158: vengo ora all'idrocefalo. tagliato il cranio
parliate. savonarola, 7-i-229: dimmi: vengo io ne'tuoi palazzi o ne'tuoi
di questo mio viaggio con cose magne vengo via colle padrone che cianciano, e colle
-venite dunque con me. -sì, vengo, ma ci vengo malissimo volentieri.
me. -sì, vengo, ma ci vengo malissimo volentieri. tarchetti, 6-i-650:
i'non v'avevo conosciuto; io vengo. -o vedete voi, che le buone
stolti chiamo tutti i riti dell'esorcismo e vengo strascinato malgrado mio al sacro tempio.
, ii-12-177: del resto io, vengo franco, non ho mica un gran concetto
gli starà bene, e però non vengo; e quando pure avenissi che egli
g. gozzi, 1-273: i'vengo di battaglie domandato / a un tratto
: -oggi v'aspetto -. i'vengo / senza manco. cesari, ii-141:
di pane, perché veramente io mi vengo manco. chiabrera, 1-i-44: ciascun'alma
è minacciata. loria, 5-95: « vengo a vivere » diceva, arrivando dalla
che fosse lì per dire: ora vengo io marmaglia. memorie per le belle arti
, da sorella severa. « ne vengo da casa » fa lui, sporgendo avanti
vii-54: giacché dunque io non vengo, le mando per un breve trattenimento
che matematiche, che io non le vengo ora innanzi se non per estrema necessità
mostri, / ch'io me ne vengo, ove tu andrai, con teco,
mi ritira. carducci, ii-2-250: vengo sinceramente a congratularmene con lei, lieto
medicar tra le persone / e io vengo a combatter con le bestie.
mente a me: nunzio di giove io vengo. d'annunzio, iii-x-9x1: dacci
. andrea da barberino, i-300: vengo della magna d'annisbon e vo cercando mia
presso o lontano. burchiello, 2-34: vengo di vita manco, / per ch'
d'annunzio, i-586: non io vengo su alte ali recando / divin messaggio.
messaggio. carducci, 992: io vengo messaggio d'amore, / 10 vengo
vengo messaggio d'amore, / 10 vengo messaggio di morte: / messaggio vengo io
10 vengo messaggio di morte: / messaggio vengo io del signore / di blaia,
natività di cristo, xxxiv-162: io vengo delle parte d'oriente / e cerco di
mie carte... vedrete che vengo dalla provincia di milano,...
scritto un fascio di lettere seccatrici, vengo finalmente a voi, ma scemo di
questa è la seconda volta ch'io vengo ad adempiere qui il mesto e pietoso
-holla lasciata al monasterio, e di là vengo. -ringraziato sia il manico della mestola
mezza, cenate pure, che non vengo più. carducci, ii-9-67: batton le
mezzano in letteratura (con che non vengo a odiare me stesso che sono infimo
persona giusta. mazzini, iv-6-75: vengo positivamente. e mi concederò di venire
lanterna in mano e miagolò: « vengo, lisa! ». pirandello, 7-1
vi si trova. sai? stasera mica vengo al teatro. mica che io sia-pauroso
del pecora, lxxviii-m-108: dalle cortecce vengo ora al midollo, / ben ch'io
parer corto i migli, allor ch'io vengo alla cittade. tasso, 3-56:
per non rimanere affatto senza consolazione, vengo io a visitar lei con questa mia
volgar., 72: io me ne vengo inverso te per combattere e per mischiarmi
isola di hainàn. intorcetta, 5: vengo dalla cina, ultima parte dell'asia
pubblico. periodici popolari, ii-286: vengo ora alla seconda domanda. che cosa
più moderati. fagiuoli, xi-8: vengo a farvi avvertiti / e a dar modesto
perché, dicendo 'io amo ', vengo a far palese 11 mio animo con
materia altissima, sopra la quale io vengo oggi a ragionar con voi, ascoltatori,
vada alle mondane; e se io vengo tardi, vi sarà stato lo scrittore
mi scrivi quando, io mando o vengo a prenderti alla stazione e ti meno
. a. verri, 2-i-1-182: vengo in questo punto del parco di s
vado a mangiare un morsetto, e vengo. 4. di min.
ta. re. fagiuoli, viii-45: vengo in rima a farvi motto / e a
m. franco, 1-68: i'mi vengo a scusar del gran mottozzo / che
latino. « cirillo! ». « vengo! ». « il registro della
. 6. -di dove vieni, vengo dal mulino: per indicare le numerose
v.]: 'di dove vieni, vengo dal mulino 'suol dirsi a significare le
pazienza, e di dove vieni, vengo dal mulino'. fanfani, i-120: 'di
fanfani, i-120: 'di dove vieni vengo dal mulino 'si dice raccontando che uno
piazza; e di dove vieni, vengo dal mulino ': cioè cominciò a
.]: 'di dove vieni, vengo dal mulino ': di gran bastonate
sera lo trovarono, e di dove vieni vengo dal mulino '. -il
di doro: « non muoverti. vengo io ». -di animali.
benché sono maritata e ho un figliolo, vengo più volentieri con loro che con certi
su, brutta canaglia, io plebeo vengo, e vi do sul muso la mia
naiade diletta / se per sete io vengo meno, / porgi a me dal
col mio piccolo e mal corredato naviglio vengo a bordo del vostro navicellóne, che
in fretta. boiardo, ii-30-1: io vengo a ricontarvi in questo giorno / la
d'uomini. caviceo, 1-3: dappoi vengo secreta- mente spiando la condizione de li
laida. iacopone, 1-58-167: cusì tributato vengo a vecchiezza, / perdo bellezza
., 16 (281): « vengo da liscate », rispose lesto il
. 1827 (281): « vengo da liscate », rispose netto il giovane
già noia no, signora comare, se vengo all'alba a trovarvi? g.
ricupero questa settimana, io me ne vengo al fermo con l'altro procaccio; se
raffrena. gelli, 7-436: io vengo a airvi che se voi volete dar la
2-n: or or prendo la penna e vengo al 'quia '/ per darvi
per passaggero. borsieri, 226: ora vengo a dirvi una piccola novelletta degli intrighi
in argo. cattaneo, iv-4-166: vengo incoraggiato a... impegnarmi per tanno
nel pomeriggio ci sarà il funerale. vengo dall'avergli lasciato il nullaosta.
a me: nunzio di giove io vengo. manzoni, ii-54: l'angiol del
. serafino aquilano, 203: io vengo novo servo a la to corte /
novi sospetti. pallavicino, 10-ii-227: vengo a dar nuovo segno a v. r
foscolo, xiv-189: cascasse il mondo, vengo a venezia a dare un bacio alla
o- diose nozze / come vittima io vengo all'ara avanti! galanti, 1-ii-24
cristo, iv-6-1: se io non vengo a te, fuggo la vita; e
la vita; e se io non vengo a te degnamente, cadrò in errore di
latini le dotte vestigia imitando, primo vengo all'apollineo e palladio tribunale, cui
: siamo intesi...: oggi vengo per la consegna.. per
. cecchi, 1-ii-32: simone, io vengo a voi a sicurtà e ancorché da
55): ogni ora che io vengo ben ragguardando alli nostri modi di questa
splende più del sole il raggio, / vengo a sciugar tumide trecce bionde: /
i-17-207: movo i cretesi, qui vengo, ed a lui / fede ed omaggio
passato. pascoli, ii-4: così io vengo a fare atto di omaggio anche alla
di roma. tasso, 1-61: vengo a pagarle un picciolo omaggio de la mia
doride, / a farti omaggio io vengo, / te su i quadrati e i
91: consorte carissimo, io non vengo alla tua corona per impetrare perdonanza,
onore e gloria, ecco ch'io vengo a onorarvi e a glorificarvi con l'offerta
b. davanzati, ii-460: io non vengo qui ora per fare un vero ritratto
185: dicendo 'io amo 'vengo a far palese il mio animo con
[guevara], i-60: quando io vengo fuori di palazzo per andare a disinare
! è un delitto grosso. or ora vengo io. eh! eh! smettete
si dispongono. leoni, 650: vengo ora dalla gran messa al santo in
, 5-139: una mia canzone mandandole, vengo a dichiararmi servitore di vostra signoria illustrissima
. metastasio, 1-i-1201: vittima io vengo / forse del nuovo re. dal bosco
quale ora con ogni più ossequiante affetto vengo supplicandole di rilasciarmela in dono.
per voti e carte per ostie, vengo innanzi a la vostra mercé.
che tu l'abbi; / e vengo perché tu mel dìa. / e se
l'hanno fatta a me; e vengo da lei per sapere come ho da fare
. cecchi, 391: io vi vengo a recar una nuova ottima. mazzini,
il gallo -è la prima volta che vengo da voi per una padovana.
io fo dimora, / qui me ne vengo. michiele, ii-114: amore è
al compagno. redi, 16-iii-14: se vengo a palesarvi la credenza ch'io ne
un boccon di pane, e poi vengo; quel boccon di pane me lo
vo su / per li danari e vengo. r. borghini, 3-24: questi
una gravidanza. sarpi, i-1-219: vengo alla dimanda di vostra signoria sopra la
. p. levi, 6-5: vengo da laptevo, vicino a smolensk, dove
. p. levi, 6-5: vengo... dal corso dei paracadutisti,
, ii-12-177: del resto io, vengo franco, non ho mica un gran concetto
. d'annunzio, 8-68: io vengo per parte di * lui '.
dichiarativa. achillini, 3-6: io vengo a darvi parte, / spettatori devoti,
partigiano appassionato della lingua francese, come vengo gratuitamente supposto, mi sarebbe facile l'indebolir
. serafino aquilano, 203: io vengo novo servo a la to corte,
onore e gloria, ecco ch'io vengo a onorarvi e a glorificarvi con l'
pensassi di gridare: / « ferma! vengo pure io oltre frontiera! » /
diversi orti. foscolo, xiv-37: vengo da un solitario passeggio con gli occhi
lor frequenza. loria, 5-95: « vengo a vivere » diceva, arrivando dalla
., 16 (281): « vengo da liscate, » rispose lesto il
. croce, iv-11- 229: vengo tentato da quell'incanto quando guardo dai
bracciolini, 5-12-13: sono una ninfa e vengo di lontano / per farmi in questi
prenderebbe in isposa; e malinconica così come vengo riputata, m'ingegnerei di far sentire
et il peggio è che quanto più vengo in età, tanto più scemo in salute
: or or prendo la penna e vengo al quia / per darvi (se però
alla vera gloria. algarotti, 1-vi-205: vengo ora alle poetiche colpe [del caro
s. ojetti, ii-719: adesso che vengo rileggendo con ordine quei libri, di
ch'egli usò furono queste: io vengo qui per parte di dio a dire alla
la perfidia lor patir non posso / e vengo a vendicarla ora con voi. foscolo
. marinetti, 2-iii-184: io che vengo da voroscilograd devo precisare...
, figlio / di costantin, che vengo a darti aiuto, / come vedi,
. redi, 16-iii-14: se vengo a palesarvi la credenza ch'io ne
pesi; con la varietà de'quali vengo a pesare l'umidità maggiore e minore dell'
imposizione). muratori, 7-i-329: vengo ora a certi aggravi del pubblico,
. manzoni, v-2-560: scusa se vengo a questi pettegolezzi di conti, ma
scuola della carità. guadagnoli, 1-ii-279: vengo tacciato ancor di piangolone, / ma
voi sapere ». stigliani, 2-418: vengo almeno a inchinar divoto e piano /
). gigli, 3-59: io vengo adesso ad esporre alle signorie vostre illustrissime
di lungo. buzzati, 6-161: vengo da milano apposta a prenderti e tu
, fui respinta dai miei parenti. vengo a stare con te! c. boito
come il vento: se no, vengo io, e il chiasso vi tornerà in
. mattio franzesi, xxvl-2-99: talor vengo a mirar ove albergate, / e
e picchi, colla punta delle quali ti vengo mirando, a uso di lumacone,
né piego il capo al destino o vengo seco a patti, come fanno gli
quella materia altissima sopra la quale io vengo oggi a ragionar con voi, ascoltatori,
, xiv-69: abbiate carità, s'io vengo ognora, / dinanzi a voi chiedendo
son pistoiese, a servirla, e vengo di maremma dove sono stato a murare
, 1-i-318: io a letto non ci vengo, se non ho fumato tre pipate
giornata oscura, / rimembrando ond'io vengo, e con quai piume, / sento
vita. d'annunzio, vi-344: io vengo alla vostra terra come in pellegrinaggio religioso
vi-388: flemma un pochino: or vengo al punto. manzoni, pr. sp
polpettone; via come il vento: vengo io, vengo, e ti farò stare
come il vento: vengo io, vengo, e ti farò stare dove ti voglio
/ per ogni uom e per me che vengo meno, / quando penso a le
petrarca, 71-15: con queste alzato, vengo a dire or cose / c'ho
1-iv-82): signor mio, io non vengo nella tua presenza per vendetta che io
: qui, lontan dagli uomini, / vengo a posar sull'erbe. tommaseo,
richieggo, / e a te in sen vengo a posarmi. cesarotti, 1-ii-171:
e si viaggia. sicché un bel giorno vengo a posarmi sul tetto di casa vostra
il peggio è che, quanto più vengo in età, tanto più scemo in salute
ritragga un'altra volta, massimamente che vengo a tirar la posta doppia, anzi in
/ tutta spenta non 6: / se vengo a farti visita / sogno la notte
. iacopone, 24-166: cusì tribulato vengo a vecchieza, / perdo belleza ed
pascarella, 2-133: mi rinfresco e poi vengo a una fonte, l'acqua per
iii-28: eccellenza, disse al bey, vengo a difendere la mia innocenza contro le
queste parole: « eccomi che io vengo ». moneti, 72: un prete
., 1 (22): « vengo, » rispose, mettendo sul
/ che, con vostra licenza, vengo anch'io. caro, 12-iii-276: mi
-venerato. stigliani, 2-418: vengo almeno a inchianr divoto e piano /
profumo. leopardi, iii-894: io vengo godendo il tabacco donatomi da voi:
si trovava. leoni, 650: vengo ora dalla gran messa al santo in
viene d'italia presentemente? -no, vengo di spagna. foscolo, xiv-24:
buone fanciulle. tasso, 2-19: vengo a scoprirti, e vengo a darti preso
, 2-19: vengo a scoprirti, e vengo a darti preso / quel reo che
prestantissimo. guerrazzi, 10-521: io vengo a supplicarla onde mi procuri licenza di
/ il nostro re. primo a prestarten vengo / l'omaggio. botta, 6-i-73
: povero io nacqui, e di miserie vengo / nutrito in mille prove; /
, ii-21: a tutto presta io vengo; ordin di morte / attendo; e
triviali / forinole usate, proemiali, e vengo / agli articoli subito. cesari,
la rivoluzione francese risultato del cristianesimo, vengo a dar tutt'altra accusa che di
di palazzo. intorcetta, 5: vengo dalla cina, ultima parte dell'asia,
di molte sorti. pacichelli, 1-171: vengo a dire dell'università [di colonia
pubblico professore nello studio di nostra patria vengo io opportunamente favorito del suo giu- dicio
altrui. cesarotti, i-xxxm-147: io vengo a profittarmi / degli errori del mondo
sicuro d'ottener grazia da lei, vengo con pronto animo a supplicarla in modo che
girar la testa e dire: vengo; come se qualcheduno chiamasse da un'altra
che ha avuto di me, le vengo a dire con franchezza ch'io non
accennategli proposizioni di matrimonio... vengo adesso alla proposizione lieta ch'ella mi fa
. p. leopardi, 54: vengo alla gentile ed obbligante proposizione del vostro
proruppe: - fuori con te non ci vengo più. -in relazione con un
transcripte carte! boiardo, ii-30-1: io vengo a ricontarvi in questo giorno / la
ottavo e 'l quinto, / ch'io vengo a liberar le offese mura, /
e dal tema di cp / op-at 'vengo '; cfr. ir. prosélyte
pressione politica. pulci, 16-10: vengo a protestarvi nuova guerra, / se non
caldi. cassieri, n: « vengo, dottore », si trovò a pronun
io son publico nunzio del popolo romano e vengo piamente e giustamente ambasciadore: diasi fede
de'piedi, salvo l'intimo cervello, vengo. r. sacchetti, 1-14:
come avocato delle vedove e de'popigli vengo a voi pregandovi che vi piaccia d'
cetra, privo e d'armenti ne vengo, / e di puro alloro porgoti questo
, serpendo fra queste terre crudeli, vengo abilitato alla visione d'un angelo,
chiamaronsi giornee). ariosto, 18-149: vengo a te per provar, se tu
appartamento. testi, 3-60: vengo ai ricevimenti. già v. a.
quei quattro tetti? ebbene, io vengo di là! ». -da quattro
-obiezione. beni, 1-241: vengo all'ultimo dubbio: il qual mi par
arlotto, 182: signori ofiziali, io vengo a querelarmi dinanzi da voi d'uno
. cicerone volgar., 1-280: vengo alli sontuosi e lascio stare questo questuoso
posta tutta la italia universalmente, me ne vengo ora assai più raccolto a descrivere l'
rimane libera dalla scuoletta che fo, vengo, se concedete, a vedervi.
. g. correr, lii-4-202: vengo ora alle loro maestà, cominciando dalla
disse: -pazzo saracino, / io vengo a te, come è di dio
. (i-iv-20): ognora che io vengo ben raguardando alli nostri modi di questa
ti nde prendi ragione, / ch'io vengo là ove mi chiame / e non
si affanna per la mortai gente, / vengo, signor, dal tempio di macone
è scritto (isaia 66): io vengo per ragunare le opere e 'pensieri
nella traduzione. algarotti, i-vi-207: vengo ora ad afferirgli il poetico onore che
volendo sentire il mio debole parere che vengo a rassegnare. galanti, 1-ii-559:
d'animo. grillo, 4: vengo a comunicarle il mio dispiacere con questo
, i-17-66: or che a ragionar vengo d'oreste, / non so come,
, donne, la mancia: io vengo a darvi / ratto una buona nuova.
tua bontà e misericordia,... vengo... povero e mendico al
gozzi, i-17-66: or che a ragionar vengo d'oreste, / non so come
ed essendo nata in un'isola, vengo chiusa ne'recessi di barbare terre dove
pur così debole come sono con questo remo vengo io volentieri a ritrovarla per questo mar
col popol minuto. quando io ci vengo, io gli arreco sei zac- cherelle
dei complimenti e delle profferte, io vengo a sapere che questo personaggio dalle apparenze
me, come di colui che ui vengo a spacciar per nuovo un avviso sì ricantato
che gli starà bene e però non vengo; e quando pure avenissi che egli
g. c. croce, 262: vengo a essere io uno di quelli il
via del tatto. morgagni, 297: vengo accertato che sinora nissuna offesa siasi riconosciuta
ricupero questa settimana, io me ne vengo al fermo con l'altro procaccio; se
se vuoi ridurre il gregge, io vengo solo / ad offrir l'opra mia.
più prudente. spallanzani, ul-396: vengo pure assicurato che tal decreto è concepito
sacramenti. g. bentivoglio, 5-ii-303: vengo ora a dar pieno ragguaglio a vossignoria
le tue saette, / s'io non vengo riscosso e vendicato. 4.
vero. martello, 6-i-104: io vengo, 10 vengo or ora / dal confronto
, 6-i-104: io vengo, 10 vengo or ora / dal confronto del lago,
non conosco la tua fidanzata, ma se vengo a sapere che ti sei rimesso con
deboi lima, ripolita e rinetta, vengo io a donare a v. s.
e della potenza. mazzini, 41-114: vengo a chiedere all'assemblea che rinfreschi (
usano rinfrescare. pascarella, 2-133: vengo all'hotel dante, e mi rinfresco.
ringrazio di cuore. dannunzio, 8-121: vengo a ringraziarvi, signore, del magnifico
, lasciatemi ringuainare questa benedetta durlindana e vengo anch'io. serao, i-250:
. tommaseo, 2-iv- 178: vengo, reco il riscatto / a dare l'
, mi rinvolto in un coltrone e vengo via subito. 6. rotolarsi
tua clemenza. atanagi, xxxvi-170: vengo ora pentito con gli occhi di lagrime
m. fiorio, 531: ora ne vengo agli uccelli che si nascondano, fra
/ io le dò dopo, e vengo come il tuono. / so ch'elle
il cielo co'suoi fulmini, ché vengo a difendere la sua causa, ripurgando
, serpendo fra queste terre crudeli, vengo abilitato alla visione d'un angelo,
su, brutta canaglia, io plebeo vengo, e vi do sul muso la mia
stato) a te, signor, vengo: ondìo / merto repulsa a quel
b. martini, 2-3- 185: vengo a dimostrare la pianta del teatro tanto latino
, serpendo fra queste terre crudeli, vengo abilitato alla visione d'un angelo che
d'oro. manzoni, v-3-218: vengo ora alla parte più gravosa dell'incarico
] voglia allegrarsi: / ch'io vengo sol per resvegliar coloro / che sono,
intellettuale. tesauro, 2-338: vengo a quel settimo genere di metafora,
poco. carducci, ii-1-122: non vengo però senza la canzone da te desiderata
vento v'ha portata? » « vengo a cercare il padre cristo- foro.
te, immortai signor, guidata io vengo. chiari, 1-ii-48: purificata nel
chiamo tutti i riti dell'esorcismo e vengo strascinato malgrado mio al sacro tempio.
contra di lui. guarini, 1-254: vengo al secondo dubbio, e negando che
tutto. / e pien di gioia or vengo a te, ché parmi / d'
). d'annunzio, 8-121: vengo a ringraziarvi, signore, del magnifico
. gelli, 7-368: io vengo di mercato vecchio, e sommi aggirato
154: io dunque non solo vengo a congratularmene con sensi i più cordiali
che quest'anno saran freddi indiscreti, / vengo a farvi avvertiti i...
è anche il titolo della rivista settimanale che vengo pubblicando a torino da più di due
le vostre / inique trame a romper vengo. mazzini, 86-96: il paese salvi
bernardino da siena, 2-i-162: io vengo qui per dirvi la parola di dio,
condurrowi innanzi. galileo, 3-4-155: vengo a romper la mia già stabilita risoluzione di
..., che a ogni momento vengo subbillato a voler tornare or col signor
. alfieri, xiv2- 152: se vengo è per due giorni, solo e inaspettatamente
campi. jovine, 2-131: « vengo da termoli »: s'incomincia a
suo smercio. moravia, iv-13: « vengo proprio ora dall'amministratore di leo »
sì, che per dolcezza meno / vengo nel tuo bel seno. =
lettere, cxxv-413]: me ne vengo mo a voi per certi dubbi che mi
dove sono e non la parte d'onde vengo ». -che possiede i pieni diritti
et il peggio è che, quanto più vengo in età, tanto più scemo in
attrazione. contile, i-26: vengo ora da madonna angela: voi le
averci avversione. 'senti, là non ci vengo, perché con quella sora giuditta non
): signor mio..., vengo nella tua presenza... acciò
. c. gozzi, 4-102: io vengo di guascogna, e in compagnia /
. a. chiappini, cxiv-14-400: vengo avvisato da persona informata dello sbalzo che
ancora / vengo al terzo virgulto, e con più forza
isonzo al sile. moravia, 17-108: vengo scoperta, arrestata, sbattuta in galera
sbruffoneggia: « è la prima volta che vengo qua, anche se faccio politica da
7-57: - camina innanzi, che io vengo. - piano, ùano, ché
[la religione] e sostenerla, vengo ad essere scambievolmente da lei sostenuto e
un lago. patrizi, 3-194: vengo... a spiegare con questa scrittura
riprendere forza. pavese, 1-37: vengo avanti e faccio per prendere il manico
et il peggio è che, quanto più vengo in età, tanto più scemo in
/ volto a febo, con te vengo in iscena, / acciocch'io possa
2: io fo per me che vengo or or da bere, / dalla taverna
schizzi. soffici, vi-86: sabato vengo a firenze e verrò a vederti. ti
lussuosamente elegante. gigli, 2-233: vengo al passeggio, già sonata è l'ora
sciocchezze simili. montale, 3-269: vengo qui a fine d'anno per vedere il
de la freve, / che no vengo leve, ma molto penose, / e
più del sole in raggio, / vengo a sciugar tumide trecce bionde.
scodelle, che io faccio questa figura e vengo ». -fare scodella di
molto. grillo, 698: io vengo assai spesso dolcemente provocato con lettere da
caso. grillo, 898: io vengo assai spesso dolcemente provocatocon lettera da persone sconosciute
spronare è tardo il corso / né vengo in parte ove il desio s'ac-
, sullo screpolarsi del mondo antico, vengo a luisa che porta le violette alla
il tempo scrivacchiando. leopardi, iii-296: vengo leggendo e scrivacchiando stentatamente, e gli
al giorno quinto, / ch'io vengo a liberar coteste mura. crudeli, 2-147
, 6-18: egliè un pezzo ch'io vengo tacito dietro alle tue vestigia, per
caro, 3-63: ritentando ancora, / vengo al terzo virgulto scuopremacagne, v
duol acerbo e scosso ilmortai manto, / vengo ove sei talor lieto e beato.
che stanno dinnanzi a voi, io non vengo qui per incominciare la mia carriera scientifica
dio, apostol vero esancto, / io vengo a visitar tuo tempio degno, / prima
ma la guerra. tasso, 1-6-111: vengo... pedoni, i quali
a. adimari, 2-234: non vengo io no tra forestier contrada, /
, / dove è tutta giustizia, / vengo in vita eterna, / dove 2-130:
, mentalità. marinetti, cxxxii-135: vengo da parigi e da ginevra: due
10-ii-154: io... non solo vengo a congratularmene con sensi i più cordiali
confronti. da ponte, 105: vengo a ricevere la mia sentenza dal signor
caro e d'un litterato così glorioso, vengo apartecipar il mio dolore con vostra signoria,
finché dio farà sereno,... vengo a dirli una parte di reve-
, serpendo fra queste terre crudeli, vengo abilitato alla visione d'un angelo, che
servita all'altare da alessan vengo a patire. berni, 66-43 (v-236
in verità ti dico che io me ne vengo inverso te per né, perché i rischi
, per non accrescergli il travaglio, vengo alla sfollata ad annunciare a vostra signoria
assol. patrizi, 1-32: io vengo, per piacervi, a formare ora l'
picchiare che la moglie rispose « io vengo a te », e, levatasi,
, cos'ho da dire?., vengo dalle barricate e dalle mura.,
la disquisizione ambigua dicendo: « non vengo mica da una città di provincia,
vero che io, mercé amore, vengo amato dalla signora mia. g.
fero aspetto intrepida sostiene. / « vengo, signor, » gli disse « e
5-2-460: l'uno di son mosso e vengo sol per ubidire. essi cangia la
, 5-202: silogizzando con severo brio / vengo ad espor le non giustizie tante.
miei simposisti, ecco al banchetto io vengo. simpòtico, agg. (
: sior mondo mio padrone colendissimo. io vengo a presentarle questa mia che si può
, mio valoroso sire, / io vengo a te come mandato fui / da sua
i labbri sizienti, sìzio del macinato, vengo a rinnovarti un paio di seccaturine.
tu cresci, / ma poi ch'io vengo a te mai non decresci, /
tu cresci; / ma poi ch'io vengo a te mai non decresci, /
1-iv-82): signor mio, io non vengo nella tua presenza per vendetta che io
/ or or prendo la penna e vengo al quia. soffici, vl-82: del
opinione). bembo, i-249: vengo ora alle altre parti delle sue lettere,
fondamenti ben sodi? sarpi, i-1-219: vengo alla dimanda di vostra signoria sopra la
): signor mio, io non vengo nella tua presenza per vendetta che io attenda
192: in soggiunzione alla mia del 15 vengo a farti conoscere che...
apostol vero e sancto, / io vengo a visitar tuo tempio degno, / prima
. govoni, 876: ecco che vengo a volo / sorpassando città addormentate.
delle canarie. tozzi, iv-231: io vengo qui a giocare e a sorsellare un
ira. tasso, 2-19: « vengo, signor », gii disse « e
-rifl. burchiello, 2-34: vengo di vita manco, / per ch'i'
richiede. tiziano, 272: vengo a supplicarla che... possi anche
, né piego il capo al destino o vengo seco a patti, come fanno gli
lor gran tesoro. pananti, iii-28: vengo a difendere la mia innocenza contro le
si tre cose. chiabrera, 5-91: vengo al parnaso: io mi sono spacciato
l'hidalgo don chisciotte della mancia, e vengo a pregarvi di scordare la mia spagnuolata
: ahimè! ch'i'mi consumo e vengo meno! / i'vorrei pur gliono
. e. gadda, 19-130: « vengo io stesso », fece, con un
, a stato e a politica commemorato, vengo in questo secondo a commemorare i motti
abbia l'affar spicciato, / poi vengo diviato a'fatti tuoi. cornoldi caminer,
i. frugoni, i-15-218: se 10 vengo ad infermar, 'recipe': bieta,
cultà di narrarlo. garzoni, 1-93: vengo a isplicare al mondo i rari pregi
: ad un tratto renzo disse: « vengo a trovarti ». « non se
tuo'spolverezzi. cellini, 599: non vengo alla distinzione di questo spolverezzo, né
: con questo modello o spolverizzo 10 vengo a inferire che i componitori delle opere
giorni son che a caldo sprone / vengo seguendo torme tue novelle. -adoperare
staccava. verga, 8-33: « vengo, vengo! » seguitò a brontolare la
. verga, 8-33: « vengo, vengo! » seguitò a brontolare la cugina
: felice anna, anna beata, io vengo da le stanze empiree e a te
un fiume. patrizi, 3-194: vengo... a spiegare con questa scrittura
ii-731: sor padroni spetta, spetta. vengo anche me a contar le stelle quante
per ciò smaltirsi. leopardi, iii-296: vengo leggendo e scrivacchiando stentatamente, e gli
tanto sterne di parole che alcuna volta vengo sforzato a mancare delli debiti uffici verso gli
gl'intestini; / stitico per aggiunta ancora vengo. salvini, v-4-4-7: diciamo essere
/ e qui, vede, ci vengo a far lo stollo. c. marzocchi
tutta la materia storiale di scrivere e vengo a la predica. cassiano volgar.,
, 14-iq: adesso sei offesa perché non vengo a berlino / a fare il buffone
di pamasso. nencioni, 1-318: vengo... a deplorare le inesattezze,
. aretino, iv-6-18: tre uffizi vengo a fare in queste strisce di versi
buffa / che per lo stucco tinto vengo stucco. 5. locuz.
pataffio, 8: per lo stucco tinto vengo stucco. 4. disus.
volgar., x-315: mentre che io vengo, stu dia a leggere
. noioso. baiatri, 29: vengo a presentarle questa mia / che si può
/ che racontasse mai prosa né verso / vengo a contarvi, con tanto terrore /
da barberino, 33: ora vi vengo ad un vizio che regna spessamente in
x-662: -vado tutto in sudore. -io vengo meno. leopardi, iii-541: dovendo
sugo. carducci, ii-14-254: io non vengo a una transazione con la mia dignità
svagarmi. pratolini, 6-77: io vengo soltanto per l'ambiente. mi svaga
rosso fermandosi e prendendogli la manica, vengo con te per svariarmi. arpino, i-170
ognor va crescendo, / ed ogni giorno vengo più vender sue pitture a caro prezzo
beretti [in muratori, cxiv-6-321]: vengo al tandem della tardanza. baretti,
die / così pregate, e i'vengo consolato, / frappoco vi porrò nelle tanie
sera, 103: in fretta e sola vengo ad invitarti / ad una bella veglia
. pulci, 1-79: io me ne vengo, ove tu andrai, con teco
? ferd. martini, i-33: vengo ultimo a congratularmi teco del felice esito
quella interessato. foscolo, viii-210: vengo alla parte del mio discorso la quale,
questi cotali a tempo sarà risposto, vengo alla prima parte, cioè donde avesse origine
. de roberto, 3-272: « vengo, mi dia tempo » rispose la fantesca
omero. carducci, ii-1-122: non vengo però senza la canzone da te desiderata
che stanno dinnanzi a voi, io non vengo qui per incominciare la mia carriera scientifica
., 16 (281): « vengo da liscate, » rispose lesto il
., 14 (244): « vengo », rispose renzo, « fino
, 14-19: adesso sei offesa perché non vengo a riino / a fare il
del paradiso; ch'a te ne vengo tesa, / da poi ch'io ho
tutelare gl'interessi del tesoro, io qui vengo a combattere l'emendamento proposto dal deputato
nominare quei quattro tetti? ebbene, io vengo di là! » -patrio
me lo dimentico mai più, finché vengo vecchio, finché tiro gli ultimi.
licenza adunque di quelle illustri toghe, vengo a isplicare. de nicola, 479:
agosto 1906, 194]: io non vengo per proclamare verità belle e fabbricate.
è ora, fa che io non vengo ora con jacopo a vederti, il che
. carducci, ii-14-254: io non vengo a una transazione con la mia dignità,
m. t., a cui vengo con trapasso un po'rapido. e.
questo paesaggio. certe volte me ne vengo quassù e ci rimango delle ore »
: povero io nacqui, e di miserie vengo / nutrito in mille prove; /
su! / -la venuta ond'io qui vengo / tribolosa e cruda fu.
girmi in visibilio. saccenti, 1-2-161: vengo a veglia, e sto qui come
sannazaro, iv-290: or vengo a voi, perché turbato e tristo /
essere trisillaba. muratori, cxiv-32-72: vengo dunque a'versi migliorati da vostra signoria
grillo, 1047 (1009): vengo fatto certo che non vi sono altro
, ecc. campailla, 329: vengo ora alla risposta del suo ingegnosissimo discorso
, umorale. tasso, i-135: vengo a voi, messer luca umorosissimo umorista,
, lxxxviii-11-54: ché, s'io vengo pensando, / tenendo l'occhio della mente
io fui a parigi, dond'io vengo adesso: / la corte pare una cosa
galileo, 3-1-196: da questo discorso vengo a intender la ragione di un problema
venire, intr. { vengo, vièni; fut. verrò-, condiz
io con segno di pace in mano vengo per quella a voi, a'quali guerriere
. in formule epistolari e nelle espressioni vengo franco, schietto: vi parlo schiettamente
177: del resto io, vengo franco, non ho mica un gran concetto
i-182]: ecco, io le vengo schietto: sono un uomo posato, ho
a me. pavese, n-i-546: vengo con questa mia per accompagnare il ms
fare in firenze, e me ne vengo. -in relazione con andare,
. deledda, iii-550: vado e vengo in un lampo. lascio giù la
ciò stabilito sopra l'imitazione generalmente, vengo alla pittura. niccolini, iii-157: da
: t'annoio? lo comprendo, vengo al punto. -venire a noi
v'ha portata? ». « vengo a cercare il padre cristoforo ». ghislanzoni
. marinetti, 2-iii-184: io che vengo da voroscilograd devo precisare però che le
/ belle gaie gioconde / meco fugando vengo, per le selve: /..
prove concrete. patrizi, 3-249: vengo ora alla quarta mia proposta, per verificazione
rio. galileo, 3-4-186: vengo nel secondo luogo a produrre altra scusa
e latini le dette vestigia imitando, primo vengo all'apollineo e palladio tribunale, cui
viola piccola o appena pavese, 3-173: vengo a dirti che il tuo caro ragazzo dalle
-ti vuol flavio. / -a lui ne vengo, e buone nuove apportogli. manzoni
la lingua e ristoro la virtù, vengo meno. -voltétta podiani,
te. caviceo, 1-39: io non vengo al conspetto per defensione de polidoro,
dio sia con voi, ché più non vengo vosco. b. pulci, lxxxviii-ii-315
vosco! b. tasso, xxx-10-187: vengo per drittissimo sentiero / a sfogar vosco
col popol minuto. quando io ci vengo, io gli arreco sei zaccherelle. girolamo
d'awantaggio. alfieri, xiv-2-114: vengo su un umil ronzino in un giorno
. scarpa, 2-42: all'improvviso vengo colto di sorpresa dalla frase annientatrice che
degli 'happenings'. tondelli, 1-101: vengo a saper di un certo happening a
l'ultima guerra. tondelli, 1-101: vengo a saper di un certo happening a
miglior artista alternativo. – e invece vengo lì, guarda un po'. –
, come cerco di scuotermi io, quando vengo preso da tristezza (ed è sovente
faccia di comunisti gli accomodo ». « vengo anch'io » aveva proposto il rindi