309: e, come amore e vener seppen fare, / la freccia avvelenata
. lippi, 4-49: che vener, che ogni cosa avea ricolta, /
affrettava / il pesce bin di vener lo stellato / polo mostrar. idem,
in bocca il vizio, / la grazia vener non li dava ancora / e i
: o palemon vieni a vedere: / vener è qui discesa veramente! / non
/ ai liti almi del lume / vener produsse avvolta in bianche spume. -a
cinta / di vago serto il crin vener ciprigna / prese a cantar gli amori
della cinta / di vago serto il crin vener ciprigna / prese a cantar gli amori
, / ai liti almi del lume / vener produsse avvolta in bianche spume. dizionario
, st., 2-21: ma vener, com'e suo'alati corrieri / vide
dico, / che 'l giardin suo vener dovrebbe antico / abitar, come e'dicon
, i-18: già l'are a vener sacre e al giocatore / mercurio ne
: ben si può dir che sia di vener bella / il luogo dilettevole e giocondo
qual credi: in me vedere / di vener forse o di giunon pensasti / lusinghe
che mi disira, / se la spietata vener mi disprezza? / perché or contra
pastor frigio, io non so quanto / vener, se ben vincea quell'altre dee
ne promettete? battista, vi-3-131: vener gioia non dona, o pur fugace
al porto. marino, 308: vener dal crin, per contentarla a pieno
dico, / che 'l giardin suo vener dovrebbe antico / abitar, come e'dicon
521: 'che 'l giardin suo vener dovrebbe antico / abitar '; cioè
, giorno, i-16: già tare a vener sacre e al giocatore / mercurio ne
peccaminoso. fallamonica, 29: vener si chiama punta in la radice /
di lacrime. bellincioni, 1-29: vener di pianto el volto or t'incri-
. i. frugoni, i-3-121: vener vide il terso viso, / cui color
celeste et in terrestre umano / da vener consacrato unico e solo, / leggiadra
io dico / che 'l giardin suo vener dovrebbe antico / abitar, come e'dicon
mondo un lupanario aperto, / che a vener sia cum sacrificio offerto. trissino,
i fanciulli son sì intenti / il vener santo a batter maitin scuro, /
cantor delle innovate forme, / di vener blanda, delle grazie ignude, / le
il poco. gigantea, 49: vener, gionone, cerere e minerva / e
o diana, e tu, o vener, meco insieme / laudate or giove
? buonarroti il giovane, i-97: vener non fu presente / quando le dee mi
amore). epicuro, 103: vener ti doni pace, requie ed ozio,
, o qual n'apporti nuove? / vener li disse, e lo baciò nel
n'apporti nuove? », / vener li disse, e lo baciò nel volto
mio pianto, perch'è in elio / vener, cupido e l'orate saette.
e guerra, / minerva in atto e vener parea in volto. c.
avverso ideo garzone / l'aureo pomo a vener bella / porger lieto. -in
amore / nel tempo che, guardando vener marte, / con quella sua saetta
propria mano: / « questi è di vener figlio e di vulcano » ».
/ io cantaro di amor benignamente: / vener piatosa la sonante lira / te laudarà
opra l'architecto / per far che vener sua gli fosse pia. renieri, xxxvi-72
di febo e di feton, cvi-52: vener madre sua, qual pon la storia
, iii-343: da le spume del mar vener già nata, / in te [
amante: entro al suo viso / fanno vener e amor lite pomposa. aleardi,
qual n'apporti nuove? », / vener li disse, e 10 baciò nel
qualunque non cede allo alto regno / di vener bella e del suo figlio amore.
pasquinate romane, 458: la representazion il vener santo / fecce per lei, né
n'apporti nuove? », / vener li disse, e lo baciò nel volto
pome presta, / tanto che giunse vener quasimente, / qual giunta avea diana
bellincioni, i-21: anch'io, o vener, vegno / alla tua spera dalla
: la conca non fu mai / di vener così bella o tante palme, /
amoroso regno, / involandoti a noi, vener, ritorni. s. maffei,
modi incorpora. epicuro, 103: vener ti doni pace, requie ed ozio,
orbita. passero, 4-1: pur vener con marte o gli altri erranti /
se partì tobia / e i nostri vener verso lombardia. rigraziazióne (regraziazióne)
qual n'apporti nuove? » / vener gli disse, e lo baciò nel volto
fare repari. brusantini, 31-109: vener con marte suo tutta smarrita / per
doi sublimi e deaurati santi / son vener bella, col suo car fanciullo. b
istile i'non ne innarro / come vener, cui chi amo qui vorrebbe,
scende e 'l vizio sale, / vener nimica e pallade molesta. varchi,
pasquinate romane, 387: dove hai lassato vener, bacco e caco, / che
amore. machiavelli, 1-viii-343: di vener bella e del suo figlio
costui così scorto, la gente lasciache vener l'orazion sua accettava, / la qual
celeste. passero, 4-1: pur vener con marte o gli altri erranti /
molle cantor delle innovate forme, / di vener blanda, delle grazie ignude, /
bollendo; e 'l sen gli sferza / vener ch'ignuda e calda il figlio ha
silenzio il nodo sciolse: / « ah vener cruda, ah dispietata venere, /
dubio, anzi formido e temo / che vener, qual sprezata esser se vede,
lorenzo de'medici, ii-18: venere, vener mia, spuma marina. baldelli,
a i liti almi del lume / vener produsse avvolta in bianche spume.
. g. gherardi, 3-41: vener tagliata v'è su d'u. rrubbino
tarla. pindemonte, iii-496: l'ossa vener gli tarla. manzini, 8-152:
insieme accolto / fa vener albergar nel suo bel volto. ciro di
». machiavelli, 839: in vener noi spendiamo e breve e poco / tempo
g. l. cassola, 27: vener lucente e la cillenia fiamma, /
/ dolce tremanti d'amoroso lume / vener conobbe, e sdegnosetta in volto / insidiosa
guerra, / minerva in atto e vener parea in volto; / in lei sola