arici, 188: sia che ingenito rio venen distempre / con pungente acre la corrotta
, ond'esce il vello, il venen rode. linati, 8-56: corti e
: che la cosa, ch'altrui par venen sia, / è sola medicina al
, 1-32: denante al preite mio questo venen arvonta, / ché l'officio è
1-30: denante al preite mio questo venen arvonta, / ché l'officio è sio
, e che l'infetti / di venen dolce che piacendo ancida. -rifl
/ che non tem'io che di venen s'asperga. 2. versare
: non vibrava guardi / torbidi di venen, qual basilisco? marino, 6-170:
ira aggia, / rabbia, schiuma, venen da'denti caggia. marino, 19-380
de fà careza a quii che 't venen sovra. francesco da barberino, 65:
ira aggia, / rabbia, schiuma, venen da'denti caggia. / non già
[le virtù] fanno partute e venen vui / dove son tutte e piui /
dovere. algarotti, 2-477: orribile venen [la sifilide] che il più bel
d'om folli onni morto; / tu venen dolce e malaria piagente, / laccio
crudele avea promesso / di porgermi il venen quel giorno stesso. monti, x-2-22:
, 1-79: quel liquor di secreto venen misto, / che muta in odio l'
allora, / crudel, quando il venen vi fu recato, / e darmi la
male, / e sparso è già el venen per ogni vena, / tanto che
e, perché è poco, il venen disfavilla. = comp. da
: con sì dolc'esca al suo venen mi colse / d'amoroso piacer folle desio
sente, / gonfia il cor di venen, geme dolente. marino, vii-259:
ei riman sanato, / e giovan due venen, sì vuole il fato.
per poco oltraggio / odio, rabbia e venen dal cor le fiocca. tasso,
seno accense, / perché fuori il venen pur si richiame. -figur.
... co 'l foco il venen ne'petti mesce. / lo sdegno,
umano. algarotti, 2-477: orribile venen [la sifilide] che il più
.. / gonfia il cor di venen, geme dolente. galileo, 3-1-309
seno accense, / perché fuori il venen pur si richiame. brignole sale, 5-184
, e che l'infetti / di venen dolce che piacendo ancida). siri,
. zambeccari, xxxvii-75: e più venen ò assai che no'à 'l serpente
tanto venir fa te folle, / venen t'ha savor più che mele. iacopone
guerra, / le vie, del venen suo gravate e lorde, / signor,
che 'l core e la mente il venen senta. redi, 16-iv-273: ad una
. pigna, 136: disarmate il venen, lingue proterve, / invide viste,
in polve, / sì dolce è quel venen nel qual m'involve / amor.
lacrimabil peste, / la qual col suo venen corrompe e vizia / non pur del
e tauro e gli ostri: copron venen che 'l cor mi roda e lime.
dier di morso, / infingendo il venen de gli amorosi / cocenti labri dentro a
guerra, / le vie, del venen suo gravate e lorde, /..
el tereno ignudo, / tal di venen, tal suffocai ne l'aque, /
odio e inganno, / la nequizia, venen, ira e furore / di chi
riparar le prossime ruine, / vomitar il venen de'suoi malori. nievo, 7-108
insieme femmi / latte, furia e venen quanto a lei piacque. tasso, 12-31
chi mi dia aita, / mortifero venen dentro v'ho messo. -stendere
/ misero, fugge, e non venen, gustando. iacopone, 1-45-32: se
, 1-79: quel liquor di secreto venen misto, / che muta in odio l'
poi chi mi dia aita, / mortifero venen dentro v'ho messo. pasqualigo,
1-13-32: denante al preite mio questo venen arvonta; / ché l'officio è sio
, 1-79: quel liquor di secreto venen misto, /... muta in
tenta l'uman petto / pe lo venen de l'antico serpente. giovanni da
/ o s'altro più di fuoco e venen arse. salvini, 48-39: quindi
serpi e l'odiose / falangi di venen partoritrici. 4. figur.
-diffondersi. algarotti, 1-ix-256: lo venen, che pascea per l'egre membra
e serpente / qe morde e percode de venen e de dente. dante, pure
con poca caritade, / giuda corrotto di venen amaro, / partita già da lui
non prova al fine / sì possente venen che non si schema / bella virtute
dirvi il vero, / né potrebbe il venen trar da le pesche, / le
peste, / la qual col suo venen corrompe e vizia / non pur del
vii pica con putrida bocca / sparse il venen di vile agli occhi mai, /
coltre del letto aurea e satolla / di venen chermisi bagna et irriga. viani,
/ misero, fugge, e non venen, gustando. cavalca, 20-40: corse
quel crudele avea promesso / di porgermi il venen quel giorno stesso. l. adimari
vizio ella possente / che, spargendo venen, farà tai prove / che per scampar
/ o s'altro più di fuoco e venen arse. g. l.
non prova al fine / sì possente venen che non si schema, / bella
nel vizio ella possente / che, spargendo venen, farà tai prove / che per
oro e di forza: / contra il venen porta un rimedio tale / ch'ai
del letto aurea e satolla / di venen chermisi bagna ed irriga. magalotti, 2-
della vipera] / già sostanze al venen, salubri in morte, / del
, 1-31: denante al preite mio questo venen ar- vonta, / ché l'officio
cielo un angue / che l'universo del venen consumi / e col favor de'lagi
ariosto, 117: sì dolce è quel venen nel qual m'involve / amor,
e l'auro e gli ostri / copron venen aquistar lo regno de de.
chiara, / che non tem'io chedi venen s'asperga, / e questa greggia e
algarotti, i-ix- 256: lo venen, che pascea per l'egre membra /
incontro e salutatolo, gli dissi che, venen parte di una struttura dalla
lo ben tronca, / e fugge quel venen d'ini za.
, 1-31: denante al preite mio -questo venen arvon- ta, / ché l'ofncio
insidiosa guerra, / le vie, del venen suo gravate e lorde, / signor
e stolte / dell'umana ingordigia e venen crudo / per l'alme nostre.
avverb. algarotti, 1-ix-256: lo venen, che pascea per l'egre membra,