si mosse / quasi torrente ch'aita vena preme / e ne li sterpi eretici percosse
di gloria e di pace: fiume di vena ubertosa che sempre discorre e mai non
pregiudizi antichi. 8. vena ricca e copiosa di eloquenza (talora con
5. caratterizzato da una copiosa e facile vena creativa e da un notevole fervore espressivo
non ci s'imaginava che la sua vena creativa avesse ancora tanti sbocchi, e così
e gli piccoli si sono d'una vena che tocca al suo bellico, cioè al
al ventre della madre, egli tira la vena che tocca al menbro. documenti diplomatici
, 86: se oltre a ciò la vena che per torto taglia la principale non
ei bisogna cavar quel lato de la vena principale. -per torto e per traverso
descritta pietra ferrigna giallastra, staccati insieme colla vena del 'vetriuolo', screpolati e tinti così
di diverse grossezze, e vidi una vena ai granito di recente formazione, e di
/ quando ne liberò con la sua vena. petrarca, 128-51: cesare taccio che
, ma in core, entro ogni vena, / lo scellerato giudice tremava. gozzano
lo- cuz. aggett. di debole vena, di poca vena, di vena perenne
aggett. di debole vena, di poca vena, di vena perenne, ecc.
debole vena, di poca vena, di vena perenne, ecc. per indicare la
tal furore, / che di corrente vena par che versi. dante, purg.
: l'acqua che vedi non surge di vena / che ristori vapor che gel converta
1-iv-237): non so se da naturai vena o da artificiosa... gittava
il fiume cne nacque / la limpida vena, / se privo è dell'acqua /
quando si fu accertato della ricchezza di quella vena, fece accanto al pozzo una vasca
ferma, n'è divisa da una picciola vena di mare, che presso ai due
del mio pianto eterno / con maggior vena largo rivo insorge, / quando lieta stagion
tu brami, ch'io verso in larga vena / senza sollievo aver, come tu
collo. algarotti, 1-ix-241: forse la vena del ca- stalio fonte / secca è
reddito. colletta, 2-ii-74: unica vena di ricchezza è l'agricoltura; se
o riusciva troppo allettante per non ricorrere alla vena del contrabbando di grani, così facile
fiume talor... per romita vena / fra sassi e balze rovinoso scende.
ferro si lima? / è natura di vena o di tempero, / o mellezza
targioni pozzetti, 12-3-151: pezzuofi di vena di rame ricchissima, e quasi tutta
, 2-i-5: a cutigliano ho trovata ricca vena di canzoni che non ho in un
, 3-61: comunque esigua, questa vena figurativa è tunica originaria della terra americana
/ né mai del ritornar trovar la vena. c. papini, 72. eglino
papini, 72. eglino, trovata la vena di vendicarsi de'suoi propri disgusti,
onde tolse amor toro, e di qual vena, / per far due treccie bionde
come un di quei cammei intagliati nella vena bianca di un'agata scura. bernari,
... fulvi d'una insinuata vena di rame. 8. figur
petrarca, 292-13: secca è la vena de l'usato ingegno. cammelli,
51: cortese ha molto ingegno e poca vena; / vincenzo ha un stil da
, candida, latina e sì dolce vena che sì facile e dotta in voi scaturisce
quanto meritate? tasso, i-105: la vena è così esausta e secca, c'
viaggio più abbondante che mai si fosse la vena delle rime, e chi potea in
un momento felice della sua la vena narrativa e fantastica. 9.
precento / e ginocchion, con amorosa vena, / si pose in terra con umil
letizia, / mi par che abbia gran vena di stultizia. buonafede, i-44:
apatismo di questo filosofo serpeggiava una gran vena di fanatismo. rajberti, 2-107:
ammirate come la filantropia mi metta in vena d'indulgenza. 10. bot
benaram dixe che la galanga è una vena, qoè una radixe grossa, corno è
nella locuz. aggett. della, sulla vena. che ha un sapore fra l'
di vino bianco, che avea una vena di dolce,... gli disse
[vino] di lesbo ha una tal vena d'amabile, che il rende tanto
pieno, morbido, abboccato, sulla vena, pastoso, liquoroso, dolce, dolcigno
ecc. 12. idraul. vena fluida o liquida: massa liquida di
. venecciuòla. -allargare, aprire la vena o le vene-, dare libero sfogo anonimo
: al pianto ed al cantar largai la vena, / sfomdo in versi sì penace
pena trangugiando un singulto, apre la vena. -a piene vene: con
alcun nel collo gli aprì poi la vena. -spillare denaro (e ha
acqua nelle vene? -avere la vena vuota: essere a digiuno. seneca
n. 31. -di, in vena: spontaneamente, volentieri; con alacrità,
, 74-98: nel detto tempo cavalcò di vena / messer beltramon fino a ponte sacco
, 1-714: far una cosa di vena: è farla volentieri. c. dati
si vergogna, se nel dipigner di vena s'intriderà le mano o la veste
d'annunzio, xciii-299: ho scritto di vena, e senza angustie. -con
/ seppe sì dir, trovandogli di vena, / che bandir toste a prato senz'
non quando si sentiva in capriccio e vena di far bene. fogazzaro, 11-167:
volentieri ad aix adesso che sono in vena. tecchi, 11-138: adriano non si
... se fosse stato in vena, mi avrebbe fatto certo un cenno di
allo stile stentato, rotto e non di vena, né d'un solo. algarotti
volte le sue composizioni e non di vena. carducci, ii-6-68: del tuo brindisi
brindisi le prime cinque strofe son di vena, del miglior epicureismo oraziano. -facondo
cui parmi più che altrove scrittor di vena e di una certa eleganza.
polsi a qualcuno, far tremarequalcuno per ogni vena: spaventarlo, terrorizzarlo fortemente; destargli
/ che già mi fa tremar per ogni vena! pascoli, i-244: e onore
, n. 8. -giù di vena (con valore aggett.): povero
irlandese, gli era sembrato giù di vena. -non battere vena: non
giù di vena. -non battere vena: non avere più pulsazioni cardiache (
di grave colpo, ch'io non batto vena, / dio, per pietà, or
si rinvegna alquanto. -per ogni vena: in tutta la persona. dante
/ si condusse a tremar per ogne vena. -succhiare le vene a qualcuno
/ però che miglior vin fa miglior vena. proverbi toscani, 244: sotto piombo
sullo zigomo. = dal lat. vena, di origine incerta. véna2
riprende, / salvo che s'ella è vena / securo a quella il mena.
. crescenzi volgar., 3-3: la vena è di due maniere, sal- vatica
/ di vecce, loglio, gittaione e vena. du rante, 2-468
rante, 2-468: la vena ha la sua paglia compartita da più nodi
le lenticchie, la spelda, la vena per seme. savi, 2-ii-81: per
le allodole] è ugualmente buona la vena, il mano, l'orzo. pascoli
/ veccie, i bislunghi pippoli di vena. -non avere paglia né vena
vena. -non avere paglia né vena: non possedere nulla. pascoli,
, 1528: non ho / paglia né vena; ed ho venti anni, e
da venàri (v. - vena re2).
... come fosse oro. quella vena, chi la sapesse colare, darebbe
mali, se si lasciavano aprir la vena, poco dopo venivano presi dalla peste.
medie. restringimento del calibro di una vena dovuto a contrazione dello strato muscolare liscio
venosa: coagulo nel lume di una vena. -vaso venoso: vena.
lume di una vena. -vaso venoso: vena. 0. rucellai, 2-308
; che ha inclusioni in forma di vena (un minerale). -anche:
dotta, lat venosus, deriv. da vena (v. vena1).
scemi o stagni il sangue de la vena nobile, poltroneggiando in tal guisa dal primo
... cercando con il taglio della vena e con le coppe o ventose e
il cibo,... nella vena cava e destro ventricolo del cuore s'osserva
vènula, sf. anat. parte di vena che fa immediatamente seguito a un capillare
seguito a un capillare o a una vena di piccole dimensioni. 2
, lat. venula, dimin. di vena (v. vena1). venulazióne
grandezza normale. 5. ant. vena aurifera. lomazzi, 4-ii-516: per
: l'acqua che vedi non surge di vena /... / ma esce
tal furore, / che di corrente vena par che versi. -sgorgare da
i-256: grano, ed orzo, e vena, e tutte altre biade si vendono
membra, / e correa vincitor di vena in vena, / domo è dal sugo
/ e correa vincitor di vena in vena, / domo è dal sugo della
si chiama zefalica perché la è la vena dela qual una parte munta al ce-
appostolico si mosse / quasi torrente ch'aita vena preme; / e ne li sterpi
flusso di sangue, che da qualsivoglia vena o arteria precipitosamente trabocchi. d'annunzio,
, / però che miglior vin fa miglior vena. soderini, i-499: a voler
appostolico si mosse / quasi torrente ch'aita vena preme; / e neh sterpi eretici
algido del colera deve essere praticata entro una vena di un braccio con una siringa a
sostituendo la coronaria occlusa con un pezzo di vena prelevato da altra parte del corpo.
, per robert smith, tra la vena più sottilmente pop e quella tradizionalmente dark del
per portare il liquido dal flacone alla vena. = nome d'agente da
corso'e, familiarmente, 'essere in vena, essere allegro'. entraìneuse [antrenòj
, sf. medie. emorragia da una vena. lessona, 565: 'fleborragia':
, 565: 'fleborragia': rottura di una vena; emorragia venosa. = voce dotta
vittorini, 11-126: oggi ricompare [la vena di gusto eterogeneo] con le sette
, in partic. cessazione momentanea della vena, dell'ispirazione artistica di un autore
, a ciò che si ricollega alla sua vena umoristica. g. raimondi,
facoltà sensitiva e la loro troppa esausta vena melodica. = denom. da
su vi saltano affamate / fuor succhiando dalla vena / tutto il sangue colla linfa /
piace vedere l'ago che entra nella vena, il sangue che riempie la siringa.
avviene per bocca e non più per vena, – ha spiegato il chirurgo,
temi leggeri e sentimentali spesso con una vena ironica. diario [11-vii-2003]
: nulla di meno non arrestate la vostra vena epistolaria, che io quando potrò rubare
fluvialità, sf. invar. vena fluente e feconda di uno scrittore.
22-930: il melodismo, la musica di vena e d'ispirazione, il vigore drammatico
la sua voce raspante, la sua vena aggressiva e ironica, il suo stile 'one
affianca tutta ripiena di quattro men in vena di cazzi che sventolano giornaletti osé e sparano
cocaina ed eroina, che viene iniettata in vena. forconi, 212: 'speed-ball'
, cheviene assunta sia perinalazione cheper iniezione in vena.
di coca e una di ero via vena, come quell'attore americano, quello grasso
gino sandri] si esprimeva con una vena ricca di umore nella vignettistica e nell'