quasimodo, 38: svelata è la vena di corolla / sulla tempia che declina
. 2. anat. ant. vena organale: ciascuno dei vasi sanguigni che
della fonazione. -in partic.: vena giugulare; carotide. angiolieri, vi-321
sciagurato; / ché per segarmi la vena organale, / quella, di cu'i'
(399): passando per la sua vena organale, lui al postutto uccise.
sotto e col coltello gli segò la vena organale e così l'uccise.
organése, agg. anat. ant. vena organese: vena organale. intelligenza
anat. ant. vena organese: vena organale. intelligenza, 274: fedì
organico o per altra causa, la vena immaginativa languisce e... non
, 3-61: comunque esigua, questa vena figurativa è l'unica originaria della terra
ho veduto a'miei occhi come una vena, scorrendo dalla medesima origine, viene
. spallanzani, 4-iv-355: forai la vena polmonare vicino all'origine del polmone.
sempre si cava perpendicolarmente a trovar la vena del buon metallo, la quale tagliata orizzontalmente
oro schietto, ancor che sia di vena naturale. -qualità, caratteristica,
alcune vene di orpimento, dicendo esser vena d'oro. trattato delle mascalcie, 1-288
umore et allagante, / da inessicabil vena ivi prodotto, / e di tenera
, / spicciar il sangue di sì larga vena. alamanni, 7-ii-39: in voce
/ di sottil gusto e di feconda vena. = voce dotta, lat
or- zuola, la segale, la vena. manetti, 1-43: scandella e orzuola
come egli lodava la molta facilità della vena e i saporiti sali di quelle rime pubblicate
sal- dansi i nervi e stagnasi ogni vena; / erba sì rara ancor forse
nostre anime bolle, / cerca ogni vena, ogni latebra invade, / e tossa
polemico e ostentato, c'è una vena giansenistica, addirittura un sentore di riforma
fratelli, chi non ostupiscerà sopra tanta vena di misericordia? 2. per
s'ottunde e s'arrotonda ingenuamente con vena di fanciulla. = voce dotta,
fasciculo di medicina volgare, 9: la vena posta nelli anguli degli ochi in ciascuna
amore. mazza, 798: in ogni vena palpita / il facile diletto.
fuoco, e tanto si cuoce la vena che nel fondo si posi e fermi
grano si converte in loglio e in vena mutando specie e il segale in pannocchina
la loda nelle mense è che nella vena sieno crespe e nella sommità picciole: il
opera è di gentilissimo marmo con qualche vena oscura simile al paonazzo di fiandra.
e l'arte, la * dives vena 'e lo 'studium '; e
, del suo passato rivoluzionario, una vena di paranòide odio per la borghesia.
mille guise eccelso e raro, / qual vena d'eloquenzia petto serra / che possa
ci- lestri emerge / sandali bianca come vena paria. -che ha il colore
. mazza, i-28: di tal vena ebbro il cor, ebbra la mente /
la voce dell'italia piccolo borghese in vena di frenesia, rifatta appena ripulita e
trachea sono presso agli rami de la vena arteriale a ciò siano pasciuti da essa
egre membra / e correa vincitor di vena in vena, / domo è dal
membra / e correa vincitor di vena in vena, / domo è dal sugo della
: tanti pascibietole che, poveri di vena e d'arte, il nobilissimo mestiere
per la rotura dela vena, lo infermo porave inquistar la pasione
gli insetti che il pasto alla mia vena / si servono, e i pensier molesti
guittone, xxxiii-50: secca avete la vena; / l'antico vostro acquistò l'
, la farragine specie d'orzo, la vena, il fieno greco. trinci,
, 224: sale il sentiero come una vena / che s'at torca
due [parti dell'ostia] in sua vena / l'hanno in su la patena
ispira nella sua opera a una commossa vena lirica (uno scrittore, un artista
segreto di fondere la fantastica e sentenziosa vena del 'lavorare stanca 'con quella
volgo, se sente un ch'abbia vena / di poesia, e poi dice:
fasciculo di medicina volgare, 9: la vena salvatella nella mano dextra se deve minuire
vi-321 (23-8): per segarmi la vena organale, / quella, di cu'
, 2-xxiii-416: era il nietzsche in vena di certa pedagogia sociale... ad
. alla superumanità, nella quale sua vena il tono utopistico e profetico,..
fasciculo di medicina volgare, 9: la vena in l'uno e l'altro piede
d'acqua più corrente che accusa una vena popolare. = dimin. di
3-203: il lungo disuso ha inrugginita la vena, e le muse, che come
, fil di nervo o di vena, pellicciuòla, ossicello, cosa che sia
: odi con che faconda e larga vena / ei favella del ciel: al cielo
, / e ne ricomperò con la sua vena. -di pena (con valore aggett
, / che s'i'trovasse d'ariento vena, / non mi poria gradire,
/ drieto all'orecchio, e la vena intaccare / la qual dimostra torcendo la
. tenca, 1-150: è una vena inesausta di frizzi e di epigrammi,
(un corso d'acqua, la vena di una sorgente). temanza,
: è acqua naturale (di vena perenne) la zancona (fiumiciattolo nel monta-
, 1-596: il senatore tommaseo era in vena, tanto in vena che, nonostante
tommaseo era in vena, tanto in vena che, nonostante il perpetuo gargarismo della
'a purgate sorgenti / di perenne alta vena, / cui margo illustre affrena,
terrestre. viani, 13-294: una vena di poesia correrà perenne sotto queste pietre
istigata dalla collera di lui e in vena d'audacia. gli rispose perfidamente, mezzo
del granito e perfida / s'apre una vena!? -nocivo alla salute.
gli sprizza dalle labbra come sangue da una vena. -particolarmente pungente, espressivo flo
. infiammazione dei tessuti che circondano una vena. = voce dotta, comp
profluente da l'una e l'altra vena, / che piovesti d'amor sì largo
di freddo valore 7 che di vena perpetua sieno exorte, / calda acqua infusa
vengono a far sì che la povera vena abbondevolmente risponda. gigli, 4-114:
. crescenzi volgar., 9-52: la vena maestra che infìno a quel luogo perviene
di medicina volgare, 38: la [vena] superiore, passando per la concavità
bontà nascosta, la scoperta d'una vena di tenerezza nell'intimo della propria sostanza.
/ e qui purgando la mia rozza vena, / da'tuoi candidi cigni il
corpo, si piaga in una certa vena de la gamba, e così co 'l
aggett.): improntato a una vena malinconica, di rimpianto. alfieri,
so dir ben che son di buona vena. simeoni, 1-89: partissi il
. campofregoso, 6-10: da subterranea vena o alpestre fonte / non piangon tacque
sua [materia di pena] con larga vena. 9. con la particella
. croce, 2-17: mi trovo una vena naturale, / come si vede,
un rivo che succede / di viva vena, nel bel sen cadea. tasso,
mio amoroso canto: / secca è la vena de l'usato ingegno, / e
in pezzi di conveniente grandezza la vena o minerale, stato incotto nella ringrana e
comp. dall'imp. di picchiare1 e vena (v.). picchierato,
, la curva dei cigli, una vena della tempia, l'ombra che cerchiava gli
2-516: mario dice, con una vena di rincrescimento, che 'nel suo profondo bianca
subitamente n'escì una grossa e buona vena d'acqua. padula, vi-279:
1-6-100: per li piccoli rii di questa vena / che dall'ampiezza sua cava s'
cosa che considerar si deve nell'aprir la vena è la pienezza, da'latini plenitudine
provano meno la strabocchevol pienezza della sua vena. -ricchezza e profondità di contenuti
il commercio] è l'alimento, la vena porta degli stati. onufrio, 223
entro, non so se da naturai vena o da artificiosa, per una figura.
a vedere. graf, 5-568: non vena d'acqua per quell'erto scende,
. inaridirsi (l'ingegno, la vena poetica). grillo, 453:
ho veduto a miei occhi come una vena scorrendo nella medesima origine viene in una
correva acqua chiara che usciva di una vena fra pietruzze vive dal piede del monte.
sf. medie. processo flebitico della vena porta, che di solito segue a fenomeni
. dal gr. rcuxr) '[vena] porta'(v. pile)
piletrombò§i, sf. medie. trombosi della vena porta. = voce dotta,
. dal gr. nùìkr, '[vena] porta'(v. pile)
freddo al pensiero di fermare quella melliflua vena per offrir in cambio la pillola amara
diramazione dell'arteria epatica. -ant. vena pilorica: diramazione della vena porta.
-ant. vena pilorica: diramazione della vena porta. baldinucci, 174:
. baldinucci, 174: la vena porta è radicata nella parte concava del
aggiunto dato ad una delle diramazioni della vena porta. dicesi anche arteria pilorica,
xli-2-25: la sua [del chiabrera] vena è a proposito per cantar alla pindarica
, la schiuma de l'argento, la vena comun al piombo et a l'argento
modi, imperoché egli nasce della sua vena propria né altro produce, overamente si
altro produce, overamente si truova nella vena dell'argento. boiardo, 1-96: policrate
abonda, né di zolfo ascosa / la vena, ch'ogni copia ne produce /
, 1-ix-340: fiume talor che per romita vena / fra sassi e balze rovinoso scende
: tu sia la polla cui attingi vena / di lucid'acque, non umor di
da alto più che braccia 100 dalla vena donde nasce, a piombo nel lago,
bei versi piovono da l'ubere tua vena. g. gozzi, 1-92: piovano
/ veccie, i bislunghi pippoli di vena. -acino d'uva.
artista l'agio di creare con questa vena di serenità, di compiacenza delle cose semplici
ma è scrittore notevole, faceto, di vena vera e riposa tutto nella forma popolare
onestissimi pensieri, darà a me ardire e vena di potere con giri di belle et
il cordone ombelicale, per cui una vena porta il sangue dalla placenta al feto e
. bocchelli, 1-iii-780: cotesta maggior vena e più turgida, lo 'spirito'del
che considerar si deve neu'aprir la vena è la pienezza, da'latini plenitudine
solare simpatico, e mandare un ramo alla vena cava. = voce dotta, comp
affetto, atte a colorire con quella vena di facile poesia che è in esse qualunque
nasce per tutto. n'ho una vena anch'io, e qualche volta ne dico
e correrà a riempirla di acqua fresca aua vena d'oro deu'euenismo.
giro delle cose mondane ed esausta la vena del bello, poggia al sublime.
guasta proprio allo sgorgo la felice vena creatrice del soffici. = deriv
, e almeno nel cinquecento, una vena di gusto eterogeneo ed eccentrico, poliforme
: li polipi nel cuore e nella vena cava sono manifesti. m. garzoni,
zambeccari, 1-17: nel canale della vena porta trovai uno di quei quagliamenti bianchi
(ant. palla), sf. vena d'acqua che scaturisce dal terreno con
una polla, nel formarsi d'una vena, nell'apparir d'un colore diverso,
amabile. 4. figur. vena pura e autentica di poesia. b
..., era tutta la vena che nel 1609 somministrava l'acqua alla loro
chiara lampa, è spenta ogni sua vena, / or ci dispoglia di cotanta pena
poche ore doppo il cibo, che nella vena cava e destro ventricolo del cuore s'
gli aprissi il sinistro ventricolo o la vena pulmonare e mostrassi che il sangue colà
più ho nervi ed ossa e polpa o vena. beccuti, i-253: altro che
/ che sbigotì ciascun mio polso e vena. bembo, 8-79: niuno spirito ho
ho io, niun polso e niuna vena in tutta me, che non vi renda
? / -egli non batte più polso né vena. patrizi, 2-42: sentirla cantare
tolse amor l'oro, e di qual vena, / per far due treccie bionde
2-1-44: se da ignobil non trasse arida vena / sensi e voci il mio stil
sentire la sua bella voce: cantava di vena e di polso. -con
troppo occupata. -che possiede una vena inventiva ed espressiva schietta, vigorosa (
scemi o stagni il sangue de la vena nobile, poltroneggiando in tal guisa dal
'l clipeo scrivendo? -ant. vena poplitea. ramazzini, 53: a
ramo terminale dell'arteria femorale. - vena poplitea: quella che raccoglie il sangue proveniente
gamba e dal piede, immettendosi nella vena femorale. 0. rucellai,
pelle è più sottile e dove la vena poplitea pulsa prossima alla superficie.
, / come sangue che fuor di vena spiccia. boccaccio, vhi-2
quale è il terreno); fenditura, vena. -indice dei pori: nella meccanica
esso onde virtù e potenza in larga vena non si derivi. g. del papa
la canna della gola. qui nella vena candida è un minimo licore, onde
pugnendo lor [ai capretti] la vena che si pone / mobile
concavo del fegato. -vena porta: vena impari (lat. vena portae,
-vena porta: vena impari (lat. vena portae, cioè propriamente 'vena della porta
e dal pancreas (anche nell'espressione vena porta epatica; e si dicono vene
nel parenchima epatico). -sistema della vena porta: sistema portale (cfr.
ignoto anatomista, 73: l'altra [vena]... nasce dalla parte
: nella concavità del fegato è una vena chiamata porta che monda il sangue dalla colera
. zambeccari, 1-17: nel canale della vena porta trovai uno di quei quagliamenti bianchi
fegato, mescolati col sangue per la vena 'porta'. -disus. piloro.
addominali penetrano nel torace per unirsi alla vena toracica interna (e l'ampiezza di
che si riferisce o che attiene alla vena porta. -sistema portale: insieme dei
vasi che hanno connessione diretta con la vena porta e che convogliano al fegato il
e i tre rami principali costituiscono la vena splenica, la vena mesenterica superiore e
principali costituiscono la vena splenica, la vena mesenterica superiore e quella inferiore).
. = deriv. da [vena] porta. portalégna (portalégne
44: sono nel orificio di questa vena tre porticciuole le quali si aprono da dentro
, 4-i-337: se sgorgando di difficil vena / la parola e il pensier pugnano insieme
mezzo del quale, dove è la vena maestra, posa roma. tasso,
potenzia de generare, imperoché per questa vena se evacuano li spiriti li quali sono
rocciosa con andamento stratiforme, di una vena o di un filone, in partic.
: in prima gli torrai sangue dalla vena comune, e poi il pozionerai come è
a poco a poco da una piccola vena, una pozza d'acqua, coperta sopra
precento / e ginocchion, con amorosa vena, / si pose in terra con umil
flusso di sangue che da qualsivoglia vena o arteria precipitosamente trabocchi.
de'girini, l'arteria e la vena massima della coda, forato o reciso il
miti e ai paesaggi cantati con una vena melodica quasi tradizionale di tipo 'unilinguistico '
in 'sera 'del 'a8 la vena biografica, la storia della famiglia e della
seneca volgar., 3-40: la vena del vile metallo si truova sanza fare profonda
si mosse / quasi torrente ch'aita vena preme. buti, 3-373: 'quasi
quasi torrente... ch'aita vena prieme ', cioè che vena d'acqua
ch'aita vena prieme ', cioè che vena d'acqua, che ve- gna d'
gna d'alto, spinga: quando la vena dell'acqua del fiume viene d'alto
prata. 8. anat. vena preparata (anche solo preparata, sf
solo preparata, sf.): vena che si origina dalle vene frontali e si
[s. v. l: 'vena preparata ': nome dato dagli antichi
': nome dato dagli antichi alla vena frontale, cn'è la cotinuazione della facciale
preparata ': in anatomia, e la vena frontale, che, presso l'angolo
occhio, prende il nome di 'vena angolare ', poi quello di 'facciale
esterna. la preparata comunica largamente colla vena ottalmica. 9. mus.
sempre dell'alma inestinguibil sete / inessiccabil vena in te ritrova! mazzini, 39-251:
, come è suo costume, / la vena e purga l'omor tristo allotta;
quale, dove è più inzuppato di vena di ferro, apparisce più duro e più
che pochi versi; ma la mia vena poetica non è più quella, e mi
di marmi, per la preziosità della vena e per la finezza e maestria delrin-
/ si condusse a tremar per ogne vena. conti di antichi cavalieri, vt-306
: s'io avessi in mi alcuna vena / che consentisse mai da lei partire
primaria qualità, ed è secca ogni vena di affetto e di vera eloquenza. b
tagliando affatto l'arteria carotide e la vena giugulare esterna, parzialmente la carotide primitiva
dell'acqua. -origine di una vena metallica. m. fiorio, 56
m. fiorio, 56: la vena profonda ha principio e fine, capo
fasciculo di medicina volgare, 9: la vena mezana piglia el suo principio dal polmone
sanza dolore. -che ha vena copiosa, che produce con facilità e
, il quale aveva un poco di vena poetica naturale stietta con alquanto di profetica,
/ profiuente da runa e l'altra vena, / che piovesti d'amor sì
e polite con quella sua larga e profiuente vena di dire. bacchelli, 9-280:
ferite, se non per una vena o arteria incisa, o quando l'uno
meno che prima profonde e di larga vena lagrime, da capo all'amato troncone
decorso di un'arteria, di una vena o di un nervo, per facilitare un'
sempre variante per di dentro, volubile vena pulitissima. 21. tempestivo, sollecito
pensarono che l'estremità de'rami della vena porta propagata per gl'intestini e mesenterio
l'acqua spremuta dalla montagna, diventare una vena del mondo, una propaggine arborea.
con l'arteria carotide, con la vena iugulare per la membrana, e manda sue
a. cocchi, 8-271: questa vena porta distribuita in radici, tronchi e
febbricitanti, non iscemandolo coll'aprir della vena, ma sottraendo il cibo e correggendo l'
, 3-1-92: ammiro ne'versi la vena abbondante; ma la snellezza di certi suoi
prorogato il termine a messer ottaviano ce- vena,... è bene che non
petto a un tratto le scoppiò una vena / in un de'suoi più rinforzati trilli
2-39: deh, fagli pugnere spesso la vena, / però che l'è medicina
invecchiato, amico tizio, mi sentiva in vena di confessarmi tacitamente per via di antitesi
alr artista l'agio di creare con questa vena di serenità, di compiacenza delle cose
nella quale par secca in parnaso la vena di tali acque pure, dolci e chiare
plesso venoso di santorisi e confluisce nella vena iliaca interna; raccoglie il sangue proveniente
, 175: dal tronco inferiore [della vena cava] nascono le seguenti diramazioni di
vita il fiore / e in ogni vena palpiti diletto. -causato da pudore
giusti, 4-i-337: se sgorgando di diffidi vena / la parola e il pensier pugnano
vedere nell'orzo..., nella vena salvati- ca..., nel
a bere in pindo mena / all'alta vena -i dotti pollerini / pegasini. deledda
nuovo al mondo poetico, quasi come una vena pullulante da sorgenti non ancora conosciute nella
gorgo / la tenue miro saliente vena: / trema, e d'un lieve
alla superficie in grande quantità (una vena acquifera, un fiume sotterraneo).
del biondo, in guisa d'una vena che sorga lucida e trepida a mezzo di
organo circolatorio, un'arteria, una vena). landino, 11:
politi, 1-527: pulsatile dicesi della vena del braccio. dalla croce, ii-71
pulsare (un organo circolatorio, una vena). garzoni, 1-308: essa
/ la chiara umiltà mia, con lama vena / di pianto fero i miei molli
comparte / a lui di poesia pungente vena, / apprenda a raffrenar l'ingegno
pezzo in qua condur la mia naturai vena impigrita da senno a comporre una canzone
fate lor perfetti, / pungettando lor la vena. = denom. da pungétto.
felicità. vittorini, 5-368: questa vena, per cui corre una segreta parentela
qualcosa d'incompiuto per non perdere la vena, e poneva, come diceva egli,
rovesciato tutti 1 fion e riaperto ogni vena della terra. -compiuto, perfetto,
spinose; ecco il loglio e la vena rinselvatichiti; ecco le lappole o bardane,
'purga ': di metalli. la vena, purgata ai forni, è ferraccio
mascalcie, 1-22: poscia si vederà la vena dela fistola, e quella dèi tagliare
fasciculo di medicina volgare, 9: la vena presso al naso essendo tagliata purga la
arte di purgare con certi loro fornelli la vena del minerale, affiorante in molti punti
/ e qui purgando la mia rozza vena, / da'tuoi candidi cigni il
: mira le piaghe, che con larga vena / qual rivo fiume senza fine il
145: da noi non è secca la vena della ricerca, ma quello che si
ho veduto a miei occhi come una vena scorrendo dalla medesima origine viene in una
rende più limpida e più pura la vena di un alveo che con regia corsa
con sì pura, tranquilla e chiara vena / che gli occhi non offesi al fondo
dalle verdi alture, / pura di vena, vergine di fango, / scendo.
ultima maniera..., nella vena poetica pura, sempre bellissima e melodiosa
pelle; porpora. -ant. vena purpurea: vena mediana dell'avambraccio.
. -ant. vena purpurea: vena mediana dell'avambraccio. bono da ferrara
la cu lei cura è la flebotomia della vena purpurea overo commune sino alla sincopa.
se gli rompe alcune parti o alcuna vena nel cervello..., esce il
', metter quadruplicato fiato, rompersi una vena del petto e scoppiare o leggerle scorrettamente
zambeccari, 1-17: nel canale della vena porta trovai uno di quei quagliamenti bianchi
, e la copia felice della sua vena doveva avere la sua parte nel condurlo
crebbe, / vedutasi onorar d'etena vena / d'ogni stagion, dirà quanto
ti veggo, il sangue in ogni vena / m'arde, come la terra di
l'anuntiar g'è una penna / vena ni quarantenna. 5. complesso
che al piano / correr solea dalla pietrosa vena, / era già morto. fantoni
, 6-53: mentre più sorgea di vena in vena / l'alto terrore e più
: mentre più sorgea di vena in vena / l'alto terrore e più smaniasi falma
: c'era, nella scuola, una vena di ottimismo quietistico. 3
idria di acqua nova, tratta da una vena incognita che oggi è la sua placida
una narrazione; non lasciar sbrigliare la vena di scrivere. bisaccioni, 1-237:
sangue il cavarne prima qualche quantità dalla vena del braccio con la lancetta.
radiar della tua lucerna, crescer la vena e la lena. -biancheggiare.
medicina volgare, 44: da questa vena avanti che entri nella concavita del cuore
entri nella concavita del cuore nasce una vena la quale va atomo alla radice dal
è dentro [la pozza] una vena più cruda, fredda, che io cerco
lagunari e fluviali del sile, tersissima vena. 2. pieno di luce
aggravata per ridurlo in sangue col mezzo della vena sple- mca della milza.
iacopone [crusca]: dove nasce questa vena, / lì la sete si rallena
disarmato; chi si ricorda troppo la vena varicosa. -perdere di tensione.
metallica in abbondanza, in forma di vena e di noccioli, parte di rame
nel pezzo più grosso, in una vena di quarzo se ne vede incorporata una che
2. per simil. piccola vena di metallo. biringuccio, i-23:
dura madre. cesarotti, i-xxxn-155: la vena tremula / che al braccio destro /
volgare, 38: un ramo [della vena del fegato]... va
muchi possa entrare nell'estreme ramificazioni della vena del plesso coroide? a. cocchi
scarnando, procederai, vedrai che da la vena concava del fegato perviene una vena grande
la vena concava del fegato perviene una vena grande alla milza da la qual descende
-che si divide in vasi minori (la vena). f. f. frugoni
giono, onde tra noi sorge ogni vena / la qual rampilli in fonte
. pirandello, 7-987: pareva che una vena nuova di vita gli fosse rampollata dentro
guise di polipi. 3. vena d'acqua che scaturisce dal terreno con
, sf.): confluisce nella vena linguale e raccoglie il sangue proveniente dalla
raccoglie il sangue proveniente dalla lingua; vena sottolinguale. g. sandri, 541
animale. lessona, 1237: 'vena ranina ': accompagna l'arteria e si
'rapaio ': erbaio di rape e vena o saggina o simili. 2
. buti, 3-373: quando la vena dell'acqua del fiume viene d'alto
rapidamente / vago, del cor di vena in vena è corso. galileo, 3-1-147
vago, del cor di vena in vena è corso. galileo, 3-1-147: quando
, 208-1: rapido fiume che d'alpestra vena / rodendo intorno, onde il tuo
, nato da una grande strettezza di vena e povertà di concetti, ed è che
meco, rompere colla subbia una vena di quarzo alta circ'a sei dita.
tema / il sangue mi rapprende in ogni vena. 9. ridursi, offuscarsi
... quando la tunica della vena è rarefatta. -sm. rarefazione
del fuoco ha rasciutto ogni suo [della vena minerale] umore, l'acqua,
/ aridi i fiumi e rasciuta è ogni vena. redi, 16-iii-114: mi servii
per le vene nelli occhi, cuoci la vena che è nel capo con lo rasoro
la chiara umiltà mia, con larga vena / di pianto fèro i miei molli e
atroce. 9. che ha vena copiosa (un poeta). -anche in
. -rielaborare stancamente, senza vena compositiva e creativa, opere precedenti o
purissimo suono rauca gola / lingua flebile vena. -che ha scarso valore letterario
. 2. figur. riacquistare vena poetica. pascoli, 1-752: la
polle. = denom. da vena (v.), col doppio pref
, così come vi si insinua una vena, nella melanconia, di umor nero.
fanno una qualche liposità, cuoci la vena la quale e nel capo del collo overo
(il maestro buonavere] predisse la vena e di parte in parte predicendo che e
: con liquori e dolci mi metteva in vena ed io gli dettavo pagine roboanti su
il sangue nel cuore portatovi dalla gran vena, e nella quale parimente s'introduce la
sangue). baldinucci, 174: vena, secondo galeno, è...
febbricitanti, non iscemandolo coll'aprir della vena, ma sottraendo il cibo e correggendo
i-194: di questo cognoscimento esce la vena dell'umilità, la quale..
: dirama dal profondo / in noi la vena / segreta: il nostro mondo /
, / solo del sangue, che di vena in vena / scorrendo va, non
solo del sangue, che di vena in vena / scorrendo va, non di virtute
da principio moltissimi con quella maravigliosa sua vena simile a ovidio, autore facile,
dalla croce, ii-74: aprir la vena dal lato opposito alla ferita, e
sia fatto con ogni celerità, e dalla vena detta iecoraria, negra, assillare e
dove si incontrano tutti i fili della vena liquida, destrale e sinistrale, per
e specialmente di segale, orzo e vena, se ben alcuni luoghi mancano di
vena di misantropia, eredità di repertorio, ma
sangue, curasi con trarre sangue della vena che più satisfà al membro stupido. romoli
e però... l'apertura della vena è la vera e universa! medicina
amministrazione mortalmente ferito in duello presso la vena crurale dal sott'ispet- tore belfort,
conscio di medici li fu aperto la vena, né per questo la febre restò
forza mia move et addige / la vena mia per sé muta e restiva, /
arteriosi) che si dipartono da una vena (o da un'arteria) e
fra loro, confluiscono in un'altra vena (o arteria): si riscontra in
, mi donò due mostre di questa vena di betigna. giuliani, i-496: il
': in genere è rottura di vena od apertura spontanea di collezione purulenta.
, o almeno nel cinquecento, una vena di gusto eterogeneo ed eccentrico...
eterogeneo ed eccentrico... questa vena, per cui corre una segreta parentela letteraria
però che tempo fosse di rianimare la vena poetica, che mi parea secca del tutto
sangue per mezzo del ramo splenico della vena porta al fegato e quindi al cuore.
una natura copiosa si vede, una vena facondissima e fecondissima, ricca, ma-
cantò tutto il dì con più allegra vena, come se avesse riavuto gli occhi
pataffio, 6: per la vena pazza s'è ancisa. / addio,
/ d'oreste al nome, entro ogni vena il mio. cammarano, xc-122:
in piogge. misasi, 6-ii-25: dalla vena del braccio di filippo, aperta dal
le spalle. -che possiede una copiosa vena; facondo. sarpi, i-1-69:
estetici; che è frutto di una vena copiosa (uno scritto). ser
si voglion fare i recettacoli dell'acqua che vena abbondevole ricorra per entro. giov.
! a questi miei occhi sì larga vena d'amare lagrime, a ciò che prestamente
, 253: fatto quest'ordigno, la vena si getta nel tondo ricetto de la
tane brigantesche e perciò ha scritto di vena e di getto una felicissima vita di domenico
pertinenti, l'avevano messo tanto in vena che di risposta in risposta s'era
, 6-599: 'varix'è una vena, la qual quando si rompe fa le
sangue che li viene dal fegato per la vena del cordone ombellicale e per le arterie
forse per una nuova e più ricca vena di sorgente. -per simil.
: si. mmò io stesse de vena, recontara / questa cità amara a
voglion fare i recettacoli dell'acqua che vena abbondevole ricorra per entro.
ubbriachezza interrotta. -caratterizzato da una vena burlesca, scherzosa (uno scrittore)
aggravata per ridurlo in sangue col mezzo della vena sple- mea della milza. nieri
quel primo concettuccio che mosse loro la vena, vanno poi tentone, pescandone altri
, 3-71: ben sarebbe arida la vena che non versasse, quando la vostra
stessi rigetti si trovano molti pezzi di vena, che a prima vista sembra ricchissima,
così copiosamente da rivelare la presenza di una vena in superficie. con poche foglie riuscii
l sangue infin a terra / d'ogne vena fé rigore. bianco da siena,
speroni, 1-1-224: parendomi cne la mia vena s'incominciasse a seccare...
avranno posta la metà in circa di vena di vetriuolo,... e vi
argioni tozzetti, 12-6-317: se nella vena restata nel primo vi era qualche residuo
e ogni ventricolo, /. ogni vena et ogni arteria, / pur che sia
sulla carta... una piccolissima vena d'acqua può rimuovere la compattezza,
m. fiorio, 366: di tal vena, or una, ora due volte cotta
, / rinforzami del dire oggi la vena, / a fin ch'ad onta del
verso del medici, rinfrescate in una vena corrente d'antica ingenuità, rintegrate nella
dirama dal profondo / in noi la vena / segreta: il nostro mondo / si
piglia il contagio dell'arte. uè una vena d'affetto, ma seccata dalla molta
cono, in cui si mette la vena di ferro mescolata con carbone per incuocerla
ne'terreni stracchi e ringranati, diventa vena. lastri, i-176: nel milanese.
o una collettività neldel dire oggi la vena, / a fin ch'ad onta del
pronunziarla così si correa rischio di rompersi una vena sm petto. de amicis, ix-274
quale, dove è più inzuppato di vena di ferro, apparisce più duro e più
di grave colpo, ch'io non batto vena, / dio, per pietà,
e l'agua surge chiara de la vena / e l'erba vien fiorita per sembianza
acque e rinversarsi tal fiata con sì larga vena e con sì pieno corso gir fuori
, ii-3-362: io lavoro, lavoro di vena, al ^ discorso critico su angelo
rio è acqua piccola che esce di vena e corre giù de'monti. ser cambi
rii cu pianto! -ramificazione di una vena. n. villani, i-6-100:
i-6-100: per li piccoli rii di questa vena / che dall'ampiezza sua cava s'
. -per simil. parete di una vena, di un vaso sanguigno. redi
m. fiorio, 105: se la vena principale andrà in giù per torto e
, 2-159: nella cava, lungo la vena annerita dal masso, fra scoscendimenti e
, / spicciar il sangue di sì larga vena. -colmare di tenebre il cielo
a una di quelle tagliature acosta una vena e tagliala. -copiosamente irrorato dal
l'acqua che vedi non surge di vena / che ristori vapor che gel converta,
riprofondandosi in se stesso sente invigorirsi la vena, trova accenti poetici. baldini,
affetto, atte a colorire con quella vena di facile poesia che è in esse
. fiorio, 209: se quella [vena d'oro] sarà abbondante di metallo
al figur., con riferimento alla vena poetica, all'estro creativo. goldoni
possa rivivere e ripullulare l'inaridita mia vena. betocchi, 5-160: in me ripullula
pezzo in qua condur la mia naturai vena impigrita da senno a comporre una canzona
fresco di salcio mondato / e la vena d'argento risbocchi dal nevato. =
e l'agua surge chiara de la vena / e l'erba vien fiorita per sembianza
, poi si rischiarisce coll'acqua di vena e che non sia tinta.
resurgiva e da polla., 'ch'aita vena preme'. 2. superato velocemente nella
. 3. figur. inaridire la vena artistica. pino, l-1-136: gli
/ saldansi i nervi e stagnasi ogni vena. / erba sì rara ancor forse riserba
io veduto uno ferirsi a caso la vena comune e immediate riserratosela con istretta legatura
il regolare flusso del sangue (una vena malata). leonardo, 2-493:
pombio che fusse sufficiente a fondere dieta vena, pure ch'el lo compra fuora del
, che furono massi e saldezze di vena cruda di ferro, sopra la quale rispianata
pertinenti, l'avevano messo tanto in vena, che di risposta in risposta s'
, o almeno nel cinquecento, una vena di gusto eterogeneo ed eccentrico, poli-
tordellino,... e trovatogli la vena larga e più volte baciatogliene, gli
rovinoso flusso di sangue che da qualsivoglia vena o arteria precipitosamente trabocchi. scalvini,
: l'acqua che vedi non surge di vena / che ristori vapor che gel converta
luogo agli spagnuoli, che vi trovarono una vena di acqua ristoratrice. c. i
gli insetti che il pasto alla mia vena / risucchiano, e i pensier molesti
spampanava nella truculenza allegra del barbiere-ginnasta in vena d'esibire i muscoli: gargarizzava un'
fasciculo di medicina volgare, 9: la vena in l'uno e l'altro piede
giuliani, ii-383: questa è acqua di vena (che viene da viva fonte)
felice nel ritrarre caratteri ove entri alcuna vena di comico o di plebeo, che
a. pucci, ii-53: quella vena si cava e strignesi insieme e fa
felice nel ritrarre caratteri ove entri alcuna vena cu comico o di plebeo, che
a una di quelle tagliature acosta una vena e tagliala: onde, uscendo il
di diverse grossezze, e vidi una vena di granito di recente formazione e diverso
si profondo era e di sì larga vena / il pianger mio e sì lunge
a sforzo / gli si ruppe la vena æl cuore. -con riferimento al diavolo
, e da un denom. di vena (v.). rivencidire
umore et allagante, / da inessicabil vena ivi prodotto, / e di tenera
torrentizio e affluente di uno maggiore; vena d'acqua appena sgorgata dalla sorgente.
ii-164: pensa di qual sincera e larga vena / debba uscir di facondia argenteo rivo
si mosse / quasi torrente ch'aita vena preme. /... / di
2-viii-1987], 8: questa nuova vena del pittore [enrico baj] sembra partire
208-2: rapido fiume, che d'alpestre vena / rodendo intorno, onde 'l tuo
che vige, opera, produce con vena inesausta,... in ciò risiede
1-628: lentamente lentamente, la mia vena romantica ricomincia, sgelata, a gocciolare.
anni ventidua, se gh rupe una vena in sul petto. fasciculo di medicina volgare
/ te la guarisse dio quella tua vena / che ci si ruppe nel tuo
aquila, per indicare un poeta dalla vena flebile e lagnosa. carducci, ii-17-154
. cava come sangue che fuor di vena spiccia. cesareo, v-353:
del fegato, teso dal solco della vena ombelicale all'ombelico. f f
stile stentato, rotto e non di vena, né d'un solo. carducci,
, e questo significa alcuna rottura di vena dello stomaco. s. agostino volgar.
lacerazioni vascolari, e anche la rottura della vena succlavia. -ferita prodotta da
, 1-ix-340: fiume talor che per romita vena / fra sassi e balze rovinoso scende
racontare le rozze ecloghe, da naturale vena uscite. pasquinate romane, 344: che
violaceo e turgido di sangue (una vena). crescenzi volgar., 11-50
rami, che confluendo in uno generano la vena di questo viscere. b. del
mano teniva una tagliente spatha aurea di vena di chryso- litho di aethiopia lampadante;
, uno fulmine co- rascante di vena rabinacea. = deriv. da rubinoi
una cespa che la chiamano antrace: la vena ha un colore ruffétto et ha d'
greto motoso e livido, livida la scarsa vena in cui s'era ristretta l'acqua
periodici popolari, ii-85: d'altra vena paiono le canzoni dell'italia insulare e
imperiali, 4-168: larga vena d'ondeggiante fiume, / testiamo: contro
sciagurato, / ché per segarmi la vena organale, / quella, di cu'i'
e del vestito rustigale per trovare la vena, dixe tutto admirativo: « che diavolo
, / mi diventò più ruvida la vena. 12. severo, duro
del sacco. -disus. sacco della vena polmonare: atrio sinistro del cuore.
cilindrico che si chiama il sacco della vena polmonare. -ant. intestino cieco.
sacrofago, la quale si divide in vena fendibile. dicesi che i corpi morti
safena grande o interna, che, dalla vena dorsale mediale del piede, sale davanti
sale davanti al malleolo interno sfociando nella vena femorale (e vi confluisce la
agli occhi il trarre del sangue de la vena ch'è sotto il gomito e
trarre de la safena, cioè de la vena del piede temperatamente. m.
è bono minuire sangue da la vena chiamata safena, la quale è
nel piede si salassano, la vena del poplite, la sciatica e la sa-
è dall'ar. sdfìn 'vena profonda del braccio'o, secondo altri,
miniari di sisapone cuocono la rena della sua vena sanza argento. saggiasi come l'oro
tu trovasti a montami quando saggiavamo la vena del ferro. -assol.
: in queste montagne è un'altra vena, onde si fa la salamandra.
marco polo volgar., 3-81: quella vena si cava e stringesi insieme e fa
sia salasado de la man contraria de la vena cefalica. m. savonarola,
per voler ferire una colomba, la vena del brazo si li rompe e, sovra
e de scienzia preclaro, per salassadura de vena per caxon de neron si morì.
o per donazioni di sangue; la vena solitamente prescelta è quella mediana della piega
...: overo pungendo la vena, overo tagliandola. f. argelati,
faggio..., fornirebbe materia alla vena e al- umor salato di un swift
hanno misericordia, perché quello è la vena del sangue, che non morisse,
hanno misericordia, perché quello è la vena del sangue, che non morisse, gli
gnono, s'è per terra che tegna vena di solfo, la quale è calda
a maestro gabbadeo / che gli stagni la vena / col sale delle saline di cervia
fossero tali, ma da una picciola vena di terra salmastra, e in qualche
si ritrovò il terreno per dove scaturisce la vena tutto ripieno di grossi mozzi di sale
che fossero tali, ma da una picciola vena di terra salmastra e in qualche luogo
quante / guise si varia la volubil vena? / or per torto sen- tier
(salvatèla), sf. disus. vena del dorso della mano in corrispondenza delle
nel fegato o nella milza, trai della vena che è nella mano tra il dito
., 2-26: tolgasi sangue dalla vena salvatèlla del braccio manco. m
mane dextra, che s'è la vena fra l'anulare digito e il picolo.
, 1293: 'salvatella': in anatomia, vena che comincia sulla superficie dorsale delle dita
. gli antichi raccomandavano di aprire questa vena in certe malattie (ippocondria, ecc
o richiama lo stile satirico e la vena irridente delle opere di luciano di samosata
rio / di sangue olente in purpurina vena, / et ecco a quel odor da
malenconici. dalla croce, v-8: la vena... altro non è che
che li viene dal fegato per la vena del cordone ombellicale. stampa periodica milanese
, 2-75: ahimè, che larga vena / dall'impiagato busto / che tramortito langue
fiammeggiante, / come sangue che fuor di vena spiccia. d annunzio, ii-834:
-sanguinare (una ferita, una vena). crescenzi volgar., 9-15
lo svenimento ovvero scarnamente suo s'apra vena alcuna e faccia sangue, allora incontanente
sangue': farsi bucare di nuovo la vena per trame il sangue affine di medicarsi
. sanguidótto, sm. letter. vena. bracciolini, 1-18-12: caggion gocciole
, in cui scorre sangue (una vena). vallisneri, iii-292:
, se debiano far salassare de la vena comuna. 2. che ha
sai che. nnon io d'una vena di sanguinità con pietà discenda? dante,
. panzaccni, 1-171: una sanificante vena di buon umore /...
che si sentiva felice, con una vena di malinconia, di quella che ingentilisce e
: i reo loco lo loca e facie vena vana / tra male mole matta si
'vanaglorioso. leopardi, iii-983: la vostra vena si fa sempre più feconda, e
di ristagnare il sangue del naso e vena del petto e rallegrare il cuore. zeno
, 3-43: esso puerulo era dilla vena candida dii'achates, overo onice,
dii sardio, che è l'altra vena inseme coeunte. lauro, 2-92: sardi
di un'arteria. -vena satellite: vena che accompagna un organo, in partic
dovuto all'infatuazione romaneggiante del fascismo in vena di sbattezzare i paesi dei loro nomi
salendo per la crosta buia / nella vena contraria del vento sbattitore / scoccando in misura
1-6-100: per li piccioli rii di questa vena / che dall'ampiezza sua cava s'
7-229: come sente sboccar per sì gran vena / l'audace vita, si ridesta
: non ci s'imaginava che la sua vena creativa avesse ancora tanti sbocchi e così
non suzzandolo l'argilla. era una vena. 3. figur. manifestarsi
termine della propria capacità creativa (la vena poetica di un artista).
dalle fiche, non si sentono ancor la vena sgonfia né la fantasia sborrata affatto,
, iii-86: picciolo è rivo d'antenorea vena, / là v'io sbramava a
smarrisce dietro una acquetta che spicci di vena. capuana, i-iii-87: veniamo al
. -per simil. macchia o vena in una roccia. targioni tozzetti,
, o puro o rozzo, la vena con quella terra dà di se stessa a
, le lenticchie, la spelda, ia vena per seme, la scagliola per
e vera la disse l'umile frusta vena deltarguzia soldatesca, stabilendo la scala degli
più soprani.. ». « che vena quel verdi.. giuseppe..
vitellio..., scalfitosi leggiermente la vena, morì d'angoscia. de roberto
fussi difficile a lavorare o avessi qualche vena che facessi resistenza a lo scarpello,
convenientissimo appresso il chirurgo per aprir una vena, per tagliar un ascesso non molto profondo
gente... rispondiamo allo scampolista in vena di far giochi.
, 2-159: nella cava, lungo la vena annerita dal masso, fra scoscendimenti e
piazza, / ora son orzo e vena e scandellaccia. = peggior.
i patti, sfogo la mia rozza vena col mantenermi 'l me'ch'i'posso terra
'l suo palagio si era quine dove la vena si scarica nel comune sopra al ponte
sono accumulati. sui pezzi di vena anticamente scavati e rimasti o negli scanchi
a una di quelle tagliature acosta una vena e tagliala; onde uscendo il sangue
convenientissimo appresso il chirurgo per aprir una vena, per tagliare un ascesso non molto
scamaménto suo [della ghiandola] s'apra vena alcuna [del cavallo] e faccia
prima che io potessi aprire a lui una vena, ne ha voluto aprire una alla
ivi il suol fosse di viva / vena, farei che vasi arte maestra /
, / e tutto mi scassa in ciascuna vena. 6. infastidire, esasperare
! fucini, 790: la sua vena era sempre fluente, ma nella lotta con
rar. plur. -e). vena d'acqua che scaturisce con forza dal terreno
il luogo o il punto in cui tale vena sgorga). fr. colonna
alpestri e lacustri, tutti affluenti alla vena segreta nella gran pianura del po regale
incessabile, candida, latina e sì dolce vena che sì facile e dotta in voi
11. tr. far sgorgare una vena d'acqua. biringuccio, 1-27:
terreno o da una sorgente (una vena d'acaua). imperiali,
non molto grosso, vanno spezzando la vena de toro e de l'argento posta sopra
11-44: del vecchio mantovan l'altera vena / sarìa qual scemo e mutolo torrente.
che gelida pena / corse per ogni vena / a far di ghiaccio il core,
, 208-3: rapido fiume che d'alpestra vena... / notte e dì
/ veccie, i islunghi pippoli di vena. d'annunzio, v-3-475: dai rimasugli
5-1039: chiusa nell'ombra, una vena, / che tra gli scheggi s'imbroglia
nostro, quanto più abbondante è la vena in esse, e più provano che
dalle sue labbra soltanto ma da ogni vena, la travolgesse tutta in un turbine
a dir il vero con più salda vena. -a schiena d'asino:
, 51-8: que'cavalcaro oltre sì di vena / che nella schiera, ov'era
eretto, / a cui facea con larga vena un fonte / per ognintorno un puro
schietto, / con quell'azzurro palpito di vena. alvaro, 9-293: quella ragazza
lo stile, l'opera o la vena espressiva d'un autore). -anche:
a mio giudizio son belli e di vena schietta e spontanea. foscolo, \ i-357
membre e 'l sangue schiopa da ogni vena, / io sun d'ogni speranza abandonato
la satira di lui non è già la vena gioconda che si stempera nella brillante vacuità
chiama sciatico. 2. vena dorsale laterale dell'arto inferiore. dalla
vene nel piede si salassano: la vena del poplite, la sciatica e la safena
è un ramo ampio che scende dalla vena grande, il quale nella curvatura del
2. anat. ant. la vena dorsale laterale dell'arto inferiore oppure la
dorsale laterale dell'arto inferiore oppure la vena safena piccola. -anche con valore appositivo
tre vene nel piede si salassano: la vena del poplite, la sciatica e la
dio stesso. 7. ispirazione, vena, estro artistico; attitudine che si
visibilmente esistente, senza che contenga alcuna vena piri- tosa o metallica a cui possa
un ametisto, pietra che, peressere di vena sciolta e pelosa e molto grossa, di
dotto. -sostenuto da una fluente vena, limpida e spigliata (uno stile
i-299: lo sciolto dir de la purgata vena, / checon l'util talor tempra l'
grande scissura epatica, contenente la vena ombe cacea con struttura scistosa
capillari, di sostanze che sclerotizzano la vena. = comp. da sclero [
errava sotterra smarrito, / da subita vena rapito / che al giorno la strada
: ora è da vedere e intendere la vena in che modo la conciano innanzi si
/ e, raccogliendo ardor per ogni vena, / sentia nuovo martir, nuovo
ahi che gelida pena / corse per ogni vena / a far di ghiaccio il core
e rabbiosamente scompisciate contro me dalla vostra vena fracida e perenne sui fogli della vostra
figur., con riferimento alla vena o all'attività poetica, talora come
la quale, 'come torrente che alta vena preme, scorre con istrepito e con
/ solo del sangue, che di vena in vena / scorrendo va, non di
del sangue, che di vena in vena / scorrendo va, non di virtute è
-far defluire il sangue (una vena). bartolini, 20-153: forse
troppo serrato / che impediva allà sua vena di scorrere. -affluire (il
crudeli, 2-75: ahimè, che larga vena / dall'impiagato busto / che tramortito
una determinata parte del corpo (una vena). cesarotti, 1-xiv-276: tagliò
cesarotti, 1-xiv-276: tagliò tutta la vena la quale scorrendo da per tutto il
: non si porrà... la vena per ritto, acciòche per i cattivi temporali
arguzia, l'altro non senza una vena di cruccio umano.
tr. (scùccio, scucci). vena! tose. scovare, stanare la
un certo sopore e stuzzicavano la sua vena scherzosa. -costituire causa o motivo
: / liquor soave e di sì dolce vena / che a petto a quel
iv-2-1228: un di quei cammei intagliati nella vena bianca di un'agata scura. borgese
di rado invece, saragorzo, graziealla sua vena lepidamente e scurrilmente satirica e moraleggiante,
sentimenti ed idee. -comporre con vena fluente e sciolta. montale, 12-115
, se l'operatore non pigliava la vena per il verso più giusto o sdrusciava
: ah, che secca è mia vena; ah, che non canta / mia
volo. algarotti, 1-ix-241: forse la vena del castalio fonte / secca è a'
però che tempo fosse di rianimare la vena poetica, che mi parea secca del
appariranno secche: secca non è la vena dell'immaginativa. -vano (una
lui stesso quando ravvisava nella roccia la vena rossa del ferro, gli pareva di ritrovare
, e almeno nel cinquecento, una vena di gusto eterogeneo ed eccentrico.
ix l'odio feroce di parte, la vena sadica della fantasia nemica, il furore
grano misto di loglio, di secolae di vena, che nel render poi del frutto,
. una meschiglia d'orzuola, vena, orzo. redi, 16-iii-348
comp. dall'imp. di segare e vena (v.). segazióne,
vengano ad essere insieme impiagati o qualche vena segnalata o nervo o tendone o colligamento
nobile e raro / ingegno e ricca vena e saper vero, /...
flusso crescesse, sia fatta la signera della vena cefalica della testa. =
, e almeno nel cinquecento, una vena di gusto eterogeneo ed eccentrico, poliforme,
: de poi... [la vena] fa altri rami: do degli
. bonghi, 1-128: è la vena comica più stupenda di cui io abbia
: quel che segue è della medesima vena, e chi non sa trovardiscorsi sentenziosi e
segreto di fondere la fantastica e sentenziosa vena del 'lavorare stanca'con quella, pazzerellona
, e dell'ingegno / la vena di virile oro temprata / valsero a
da dar principio, non si sente di vena. davila, 195: l'
polemico e ostentato, c'è una vena giansenistica, addirittura un sentore di riforma
cne nel progresso e col privare la vena di valvule... rende il moto
. ghislanzoni, 13-185: febbraiuola era in vena di sermonare. lungo il cammino,
che ne'tortuosi raggiri della sua limpida vena si divincola in un meandro d'argento
. mazzini, n-119: ho una certa vena di 'spleen'che mi serpeggia indosso.
, 4-iv-131: la superficie di questa gran vena è serpeggiata da più vasetti infinitesimali,
44: sono nel orificio di questa vena tre porticciule, le quali si approno da
troppo serrato / che impediva alla sua vena di scorrere. -per estens.
ogni forza mia move et addige / la vena mia per sé muta e restiva,
canto la tragica melpomene con più materia che vena, e la comica talia con più
, e la comica talia con più vena che materia da l'altro, accadeva
necessaria lo spezzar col fuoco la rovinata vena, in quella così grande apertura bisogna cavar
al pianto ed al cantar largai la vena, / sfogando in versi sì penace
sfondo il grugno. -aprire una vena. a. casotti, 1-2-36:
grembiuletto, / poi le fora la vena e gliela sfonda. -possedere carnalmente con
scoprirono nella indole genuina della lor lingua una vena varia e ricca di stile. bacchetti
questa in lui discoprirsi e quella vena. vico, 4-i-958: il primo
a sforzo / gli si ruppe la vena del cuore. -sotto sforzo:
abituale sfragìtide, sf. ant. vena giugulare. nelle donne del mezzogiorno.
, 188: lussuria sfrena / ogni tua vena! luca pulci, ii-29: l'
che a uno sfruttamento di una nostra vena su cui crediamo d'aver ancora da dire
egre membra / e correa vincitor di vena in vena, / domo è dal sugo
/ e correa vincitor di vena in vena, / domo è dal sugo della sacra
chi ben provede presto sfuma / della vena vapor, sotto la coda / traendo sangue
: e gli porgeva d'altronde tutta la vena, con tutte 8. telecom. attenuazione
, 1-628: lentamente lentamente, la mia vena romantica ricomincia, sgelata, a gocciolare
, così come vi si insinua una vena, nella melanconia, di umor nero.
d'aganippe, che vi sgocciola con una vena indeficiente il licore del vostro cervello pegaseo
mità si tagliano l'una e l'altra vena dopo l'orecchia, euando è sgoliate il
tic.: svuotato del sangue (una vena). boccaccio, v-241:
come inconscia di sé, che sgorghi dalla vena viva d'una tradizione popolare. carducci
torpida e gonfia vena del sottosuolo, rispondeva, ingrossando con
/ di grave colpo ch'io non batto vena, / dio, per pietà,
pena / la qual d'ogni sua vena -il sangue sugge, /...
iperbole, che, mentre sono in vena, puta il caso, di sillogizzare su
colla superficiale osservazione, ella [la vena di ferro di stazzema] è ricchissima
di lei cura è la flebotomia della vena purpurea overo commune sino alla sincopa
m. fiorio, 366: di tal vena, or una, or due volte cotta
vino abboccato, cioè con un poco di vena di dolce non dolce peluia. gargiolli
[tommaseo]: dàgli solo spelta o vena mescolata con orzo, che sono cibi
ché con gli occhi soccorso a la tua vena. -afflosciarsi, diminuire progressivamente di
i suoi tromboni e lasciava smorire la vena musicale in un belato di 'voce umana'.
io era un poco riscaldato e la vena era smossa e stemperata. smostacciare,
di foco iena, / ogni vena / smunge e vuota / nel girar l'
tommaseo, 3-1-92: ammiro ne'versi la vena abbondante; ma la snellezza di certi
snodò e cominciò il sangue con larga vena ad uscire. sciogliersi dal nodo
per inoculare il virus rabido in una vena c'è bisogno d'un traumatismo, cioè
di togliere la pelle e snudare la vena -liberare il glande dalla pelle che lo
ché con gli occhi soccorro a la tua vena 9. porre riparo a un
/ giacché noi non ab- biam bastante vena, / ripigliando la lena, / da'
critica letteraria del mandamento, la sua vena poetica però non ne soffrì affatto.
morbi. dalla croce, v-8: la vena... aprir si deve a quelli
quale... si mette la vena e 'l carbone, il quale in su
g. contini, 22-14: la vena eloquente ed energica che correrà da 'poscia ch'
, 1528: non ho / paglia né vena; ed ho venti anni e sono
, solforosi, fulvi d'una insinuata vena di rame. -con riferimento alla
piazza portando da un lontano oleificio una vena iridata di solfuro non s'era incantato.
6. lacerato nella continuità (una vena). fasciculo di medicina volgare,
advertisci che questa so- luzion di questa vena, la quale è casone di questo fluxo
che si facia in quela parte dove la vena è più sottile e più rara.
dicono alcuni altri che questo accade dala vena soluta desopra a li reni.
, 40: questa soluzion di questa vena, la quale è casone di questo nuxo
che si facia in quela parte dove la vena è più sottile e più rara.
, / accioch'io canti con sì nobil vena / questa bella dell'adria inclita elèna
allor ch'io sento amor in ogni vena, / e nel cor mi balena /
, la immensa cattiveria giovanile, senza vena di bontà, senza luce di allegrezza.
stesse mani aprendosi il ventre o una vena... ci sono voluti tre uomini
. ora che ho saccheggiato la vena, mi sono troppo esausto e ben definito
7-163: il sonetto del belli sgorga di vena e si chiude di necessità, in
ricchezza e il vigore espressivo di una vena poetica. tolomei, xxxvi-40: ben
epatico costituito dall'arteria epatica e dalla vena porta, raccolgono il sangue proveniente dal
afferenti all'ilo (arteria epatica e vena porta) e da vasi afferenti (vene
, 12-316: non è che nella vena lombardo-decadente di buzzi mancasse il turgore;
de'globetti dell'arteria si scarica nella vena per una strada più breve. n
di caterina sforza, 115: aprease la vena in l'orechia, accioché n'
.. nelle giornate in cui è in vena, fa vedere i sorci verdi a
in sulle avare / zolle diffuso da sorgente vena. soffici, v-2-508: la frescura
acqua abondosa / e séte la surgete vena. n. franco, 7-354: tu
7-354: tu... sorgentissima mia vena d'ogni bene, m'hai recato
e letter. surgènte), sf. vena d'acqua che scaturisce dal sottosuolo attraverso
i cannelli per condotti o fontane di poca vena: ma quanto più l'acqua di
e l'agua surge chiara de la vena, /... / ciascun amante
acqua che vedi non surge di vena / che ristori vapor che gel converta,
filosofo, ch'abbia un sorso di quella vena che infanga col piè, che intorbida
o col balzo d'un serpentello di vena alla tempia, un'immagine apparve a
/ limpidi, quasi d'auro eletta vena, / che solean trarre ogni me-
/ si condusse a tremar per ogne vena. boccaccio, i-506: a galeone fece
il quale è cinto di una bianca vena non sostenendo il fuoco. 38
sotto la pelle (e non nella vena). a. mosso [«
(e dà passaggio al nervo, alla vena e d \ yarteria sottorbitali).
ne'febbricitanti non iscemandolo coll'aprir della vena, ma sottraendo il cibo e correggendo l'
altro non importa che la copia della vena poetica la quale oggidì sovrabbonda per tutto,
mazzei, i-166: allaccisi e taglisi la vena maestra dallato dentro della coscia; e
parrà bisogno si tragga sangue. detta vena si chiama fontanella, che è principio e
acque, che hanno fatto mancar la vena). davila, 397: chiuse l'
aveva, anche nelle sue amicizie, questa vena di umiltà,... congiunta
l'arena / di tepid'ostro una vermiglia vena. 3. maldestramente, malamente
iv-10: il vampo, ardendo di sulfurea vena, / aditi mille spalancò profondi.
spampanava nella truculenza allegra del barbiere-ginnasta in vena d'esibire i muscoli: gargarizzava un'aria
1-ix-340: fiume talor che per romita vena / fra sassi e balze rovinoso scende,
sopra gli ossicelli della giuntura vicina alla vena maestra detta fontanella: che col tempo
: ella, di nuovo aperta la vena a le lagrime, quelle in abondanza grandissima
cum tal furore / che di corrente vena par che versi. -spargersi il
tosse èie segno de alguna rotura de vena in le parte de li spondilli, la
nella quale par secca in parnaso la vena di tali acque pure, dolci e chiare
chiamata sotto l'armi e della sua vena militarizzata fa una spendita miracolosa ch'è
guittone, xxxv-i-223: secca hai quasi la vena; / l'antico tuo acquistò l'
poeta in anni inquieti diede sfogo alla vena più notturna del suo romanticismo e insieme a
22: ivi nel cor, dove ogni vena snoda, / pel sol voler del
, quelle le quali terminano a destra nella vena cava inferiore ed a sinistra nella renale
. ma don luigi non era in vena di spettegolare. si allontanò. arpino,
poeta in anni inquieti diede sfogo alla vena più notturna del suo romanticismo. arhasino
, ignenziata de mirra e de oli- vena, de onne poivera de speziaro. documenti
tasso, nato da una grande strettezza di vena e povertà di concetti, ed è
impaccio, / destro ferìo la delicata vena, / che, da ferro sottil percossa
, / spicciar il sangue di sì larga vena. de sanctis, ii- 11-66:
serviva ancora a spicciar dagli animi una vena d'odio persecutorio. luzi, 12-186:
non so da quali fonti, la vena della socievolezza. 14. uscire
fiammeggiante / come sangue che fuor di vena spiccia. fazio, i-29-63: fuor del
vidi spicciar il sangue con sì larga vena de corpi loro, io ebbi a
sangue salta dalla fronte, segata la vena, seguitando lo spirito. salvini, 41-436
che gli spicciava dal petto come rigida vena di ferro che si scopra nello spaccare
19. avere origine, generarsi (la vena letteraria, un testo); uscire
perenne? bonghi, 1-128: è la vena comica più stupenda di cui io
smarrisce dietro una acquetta che spicci di vena. faldella, iii- 85:
è della greca poesia la più ricca vena; ma appena spicciata, s'asconde.
; ma io non posso più: la vena è cosi esausta e secca c'avrebbe
lastri, 1-4-107: ne'campi di vena appariva nello spighire tra un sesto e
2. per estens. che ha una vena non affettata, fluente e limpida,
a questi tempi spillato ormai da ogni altra vena, persino allegorica e mitica, come
, che bèe con buc- ciuoli di vena. 7. essere pronunciato (
de'mari. -nervo spiritale, vena aorta. n. villani, i-6-69
, / chi nervo spiritai, chi vena aeria. 15. sm. stor
nel momento che il chirurgo mi chiudeva la vena, ed 10 per sei o sette
: mancando nel corpo di tanti domini la vena principaledel traffico per cui passano i spiriti del
fiasco di vino che... maggior vena e più turgida, lo spirito del fiume
sporgenza del mento, profondva in giro la vena mordace del suo spirito.
per ridurlo in sangue col mezzo della vena splenica della milza. malpighi, 56:
luogo capace et ampio venga spinto alla vena splenica, ch'è di minor capacità
languori. -sf. ant vena del dorso della mano sinistra in corrispondenza
splenogranulomatòsi, sf. medie. splenogranuloma-ostruzione della vena porta. tosi siderotica: splenomegalia
che si riferisce alla milza e alla vena porta. = voce dotta, comp
v. splene), da [vena] porta (v. porta *)
splenotrombòsi, sf. medie. occlusione della vena splenica che si palesa clinicamente con gonfiore
/ alcun nel collo gli aprì poi la vena. = voce dotta, lai
.. come fosse oro. quella vena, chi la sapesse colare, darebbe oro
tosse, eie segno de alguna rotura de vena in le parte deli spondilli. leonardo
sussiego. manzini, 17-89: la vena scientifica... apre una contropartita
2. figur. sgorgare con larga vena (la lingua). carducci,
non suoi sotto la penna, e di vena che sprillava tutta forza e freschezza nel
sprizza dalle labbra come sangue da una vena. -prorompere (il riso)
, / sprizzando il sangue fuor con tanta vena / che una fontana più d'acqua
la signora fifina, che ha la vena del riso molto sensibile, non sa
. se così bene il loglio, la vena e vepri, le lappole, la
/ liquor soave e di sì dolce vena / che a petto a quel non è
de'sassi / e da una larga vena e con ben mille / zampilletti spruzzar
come io penso, che l'aver una vena di dolce, 'ìdesr uno spruzzétto di
; / là sgorgar acque da perenne vena / e spumeggiar fra scogli impetuose. pascoli
rebora, 3-i-137: non sono assolutamente in vena di cucire e neppure d'imbastire con
succhiellini. 5. privo di vena creativa, di idee (uno scrittore)
primo con- cettuccio che mosse loro la vena, vanno poi tentone, pescandone altri
, / giacché noi non abbiam bastante vena, / ripigliando la lena, / dà
di quella stima, perché aveva più vena che diligenza. ma dove squisitéza e fatica
una delicata bizzarria d'umore che era la vena stessa della sua poesia. brancati,
bianco e dolce, o rosso con la vena / vogliono, e pan buffetto e
, da una piaga, da una vena aperta, provocandone la coagulazione per lo
63: volendosi stagnare il sangue di una vena del braccio, da'medici con unguenti
una piaga o il naso, una vena sanguinante. boccaccio, iii-5-103: ciascun
, non se gli potendo stagnar la vena. n. villani, i-8-61: ei
a maestro gabbadeo / che gli stagni la vena / col sale delle saline di cervia
/ saldansi i nervi e stagnasi ogni vena. -cicatrizzarsi, rimarginarsi (una
metà degli stallaggi delle meral distacco della vena fluida sull'ala (un velivolo).
critica, a causa del distacco della vena fluida dal dorso del profilo. -stallo di
un velivolo in seguito al distacco della vena fluida sull'ala o su parte di
di ovario. 2. ant. vena staminea: nel legname, sezione che presenta
, 208-6: rapido fiume che d'alpestra vena / rodendo intorno, onde 'l tuo
; inaridito, pressoché esaurito (la vena poetica). petrarca, 354-2:
io era un poco riscaldato e la vena era smossa e stemperata.
visconti, 1-67: sempre in ogni mia vena e in ogni pelo / amor e
allo stile stentato, rotto e non di vena. vallisneri [in muratori, cxiv-44-295
, leziosità, assenza di un'originale vena artistica (con partic. riferimento alla
termine è zo seminato nasceva loglio e sterile vena. improprio) di portare a terminare
/ stillar per gli occhi in larga vena il pianto. volponi, 9-358:
, ii-1-61: là sgorgar acque da perenne vena / e spumeggiar fra scogli impetuose,
5. che ha povera e scarsa vena letteraria; che ha uno stile eccessivamente
. bugnole sale, 5-270: avete vena così stitica e così stentata che chiunque
scintillanti lucide. -diramarsi (una vena). fasciculo di medicina volgare,
provano meno la strabocchevol pienezza della sua vena. carducci, iii-18-13: la produzione
i-5: nel campo stracco nasce di grano vena o loglio. targioni tozzetti, 12-4-345
. -estendersi a notevole distanza (una vena di minerale). m
da nodo serrato / che impediva alla vena di scorrere. -respingere.
extra) e da un denom. da vena (v.). stravenato
mascalcie, 1-245: solascia il cavallo dalla vena del collo... e sfregialo
, nato da una grande strettezza di vena e povertà di concetti. b.
rozzi, brutti, avendo perduto la vena poetica o in confronto a più alti
che le predette cose poste sopra la vena [del cavallo] che si vuole strignere
). vittorini, 1-24: una vena d'acqua è affiorata sulle lastre, profonda
. -stropicciare la fronte, la vena al cervello: arrovellarsi, lambiccarsi;
con la penna in mano stropicciando la vena al mio cervello, stillando l'ingegno
replezione, curasi con trarre sangue della vena che più satisfà al membro stupido.
rucellai, 2-285: il ramo [della vena basilica] succutaneoal tubercolo interno del braccio.
del fondamento calandosi, si posa ne la vena et in quella si ferma, e
). cesariano, 1-121: la vena di epso [minio] è sì corno
base, sono pure ottimi per pianalla vena succlavia sinistra arrivi misto finalmente col sangue,
un poca di base, o mediante la vena cava, al ventriglio destro del cuore.
vene succlavie per l'infusione del chilo nella vena cava. 2. persona
costola. -vena succlavia: continuazione della vena ascellare che, confluendo con la vena
vena ascellare che, confluendo con la vena giugulare interna forma la vena anonima;
con la vena giugulare interna forma la vena anonima; raccoglie il sangue proveniente dall'
lacerazioni vascolari, e anche la rottura della vena succlavia. bacchetti, 2-xxiv-901: che
chilo nelle vene d'asellius, vanno nella vena porta, e nel serbatoio di paquet
e nel serbatoio di paquet; passano nella vena subclavia, entrano nel cuore dell'uomo
amanti, / e pargli ch'ogni vena amor gli sugga. sannazzaro, iv-270:
pena /... d'ogni sua vena il sangue sugge. guarini, 469
ombrose, / onde fluenti da sulfurea vena. ventura rossetti, i-72: si
suolo. -lato inferiore di una vena mineraria. imperato, 1-16-2: secondo
25: sono bergamelli, supergigantista in vena di favori. = deriv. da
bacchetti, 2-xxiii-416: era il nietzsche in vena di certa pedagogia sociale...
. alla superumanità, nella quale sua vena il tono utopistico e profetico,..
nemio. 2. disus. vena surale-. una delle diramazioni del tronco
una delle diramazioni del tronco inferiore della vena cava. o. rucellai, 2-294
2-294: il quinto ramo si è la vena surale, che è gran vena,
la vena surale, che è gran vena, e dividesi in due rami, l'
: quelli prodotti dai surreni. - vena surrenale inferiore, media, superiore,
proveniente dalla ghiandola surrenale confluisce rispettivamente nella vena renale, nella vena cava inferiore,
confluisce rispettivamente nella vena renale, nella vena cava inferiore, nella vena diaframmatica inferiore
, nella vena cava inferiore, nella vena diaframmatica inferiore. tramater [s.
archi. vittorini, 1-24: una vena d'acqua... suscita un'irta
suo [della ghiandola] s'apra vena alcuna [del cavallo] e faccia
2. ferire un animale recidendogli una vena. de roberto, 44: «
. 5. far sgorgare una vena acquifera dal sottosuolo. g. b
, e da un denom. da vena (v.). svenato1 (
straccale. -sventarsi a qualcuno la vena cefalica della musa: comporre o improvvisare
far tali smorfie, gli si sventò la vena cefalica della sua musa. =
in partic. nell'espressione sventare la vena). garzoni, 7-341: con
7-341: con una agucchia si sventò una vena. d'alberti [s. v
s. v.]: 'sventar la vena * dicono oggi i cerusici al cavar
mi trovo, mi hanno sviata la vena. -sottrarre la clientela alla concorrenza
loro, si svolgeva come una più intensa vena. -procedere in lunga fila.
. peregrini, 2-104: l'altra vena, o fonte, dell'acutezza è l'
piglion a condurre 30 o 60 carra di vena da no, il quale sia recipiente a
dice albucasi). overo pungendo la vena, overo tagliandola. -per estens
a una di quelle tagliature acosta una vena e tagliala. p. cattaneo, cxa-284
con uno strumento chirurgico. -taglio della vena: incisione a scopo di salasso.
dalla croce, v-8: il taglio della vena... sana non solamente le
. tassoni, xvi-333: il taglio della vena a mitigar le febri ardenti. vincenzo
, 3-956: melpomene con più materia che vena, e la comica talia con più
, e la comica talia con più vena che materia da l'altro. marino,
sto con la penna in mano stropicciando la vena al mio cervello, stillando l'ingegno
fornaci metton le pentole, empiendole di vena pesta e intorno a le pentole di maniera
cristallo. / ben è sua viva vena altro metallo / che tonde morte in questo
cavitadi. targioni pozzetti, 12-7-274: la vena, che si conosce esser più alluminosa
avere non lieve obbligazione alla di lei vena poetica... quanto poi all'istoria
e recitato da attori in cui la vena e la troculenza popolari sono ancora vive,
semplicità tecnorobotica dei primi dischi con una vena quasi 'tascabile'(una volta si diceva minimale
nei capillari, di sostanze che sclerotizzano la vena. successivamente si può ricorrere a una
amanti, / e pargli ch'ogni vena amor gli sugga; / or teme di
nella novella di 'ermes torranza', la vena umoristica e d'osservazione realistica,
a scrivere e, scalfittosi leggiermente la vena, morì d'angoscia. buonafede, 3-112
ferro si lima? / è natura di vena o di tempero, / o mollezza
: tutte le suture erano visibili. la vena temporale, cerulea, si perdeva sotto
che di sua natura è senza ogni vena tenente d'argento, in vari modi si
, 83: manca i polsi e ogni vena, / più non posso tenir la
onde tolse amor l'oro e di qual vena, / per far due treccie fronde
a tenone. schindilesi. 5. vena! nella doppietta, componente di acciaio inserito
dov'era l'apertura del pozzo -purissima vena freschissima -a cui si collega la gioia
riprese inoculato il virus rabido in una vena dell'orecchio, poi subito s'è
mostra / di grande pietade un'alta vena. musso, iii-337: non è meraviglia
dalla croce, v-16: la terza vena non per altro detta basilica, che
: il fondamento e il tetto di qualunque vena mostrano inverso che parte del mondo ella
, il fondamento parte posante: la vena se ne sta attaccata al fondamento,
forse era quello che si dice tetto della vena metallica, ha molte larghe ed irregolari
: la loda nelle mense è che nella vena sieno [le tavole] crespe e
per la sua ingordigia e la sua vena polemica. f. f.
contrastante. cesarotti, 1-xxxiv-155: la vena tremula / che al braccio destro /
le mascelle, credeva che gli saltasse una vena tanto lo tirava la rabbia.
altra. bacchetti, 13-43: la vena amara ai simili facezie l'aveva fatto
perché alcune volte si trova sottoterra una vena overo filone di pietra 'rischia'o tufo,
: per la ro- tura de la vena, lo infermo porave inquistar la pasione tisica
), agg. anat. ant. vena titillare-, vena iliaca (v.
. anat. ant. vena titillare-, vena iliaca (v. iliaco2).
fasciculo di medicina volgare, 9: la vena iliaca e titilare se apre per le
intanto gli altri, e in larga vena / da la coscia sinistra armonte il sangue
italia, come la vede qualche todino in vena di polemiche contro i colonizzatori.
toscana. amari, 1-iii-888: da cotesta vena di linguaggio, torbida ancora per la
pena, / e quasi ogni sua vena / munta parea e quasi parea innuda.
precedenti, che non paiono usciti da vena naturale, ma ispre- muti per forza
che serve a comprimere i vasi o la vena dopo remissione del sangue, da qualche
, / già torpe il sangue nella fredda vena. 2. giacere in uno
affetto e stillando per gli occhi allegra vena, tese [adone] le braccia e
trachea sono presso agli rami de la vena arteriale aciò siano pasciuti da essa.
l'obblio / d'apollineo furor bolle ogni vena, / et ogni cetra archi d'
golpato, ce n'ebbe che tralignò in vena..., bisognò risegarlo lesto
targioni tozzetti, 12-7-229: l'altra vena di allume è in forma di terra
.. il siciliano è nero tramezato di vena bianca. tanara, 190: è
io dico anco che ivi sotto è qualche vena dove con certa longhezza ordinara quanto sotto
non solo sia spinto, per la vena arteriale, nel polmone, ma che una
: una tramoggia gli manda giù la vena: la quale, ben macinata in farina
/ trangugiando un singulto, apre la vena. bùgnole sale, 2-427: ben accorta
con sì pura, tranquilla e chiara vena, / che gli occhi non offesi al
l'ardire. colletta, iii-151: altra vena di ricchezza fiscale fu il vendere titoli
leonardo, 2-493: l'arteria e la vena che ne'vecchi s'astende infra la
cecchi, 3-61: comunque esigua, questa vena figurativa è l'unica originaria della terra
, che 'l sangue spiciiando d'ogni vena, / la terra, lo stramazzo e
, inabitabile, peroché, trasudandovi alcuna vena d'acqua, vi grondava da tutta
oltre'e da un deriv. da vena, col suff. dei pari. pass
capace, et ampio venga spinto alla vena splenica, chè di minor capacità,
1-5: per vitare tal vizio per transversaria vena gli posono uno tronco ligneo. idem
per inoculare il virus rabido in una vena c'è bisogno d'un traumatismo, cioè
di togliere la pelle e snudare la vena. = deriv. da trauma,
d'uno paese ad un altro, e vena nella sorta, tanto è meglio.
oltre'e da un deriv. da vena. travenazióne, sf. infiltrazione
, e alcun poco tremolante, come una vena d'acqua sorgiva, per tutta la
crocciuol triangulató, dentro del qual è la vena, e tutte l'altre cose che
il fuoco, e tanto si cuoce la vena, che nel fondo si posi e
triatriale. anomalia congenita in cui la vena polmonare comune embrionaria non è incorporata nell'
tributario pianto, / che 'n larga vena a te sen corre, accogli. redi
», ma che aveva una schietta vena di poesia, nei suoi versi cantò,
tenga ogg'in fiorenza, / ch'una vena di tristo / negli uomini sie in
una macina, colla quale macinavano la vena del cinabro, ed un trogolo dove
espressiva, arte retorica e poetica; vena, ispirazione, afflato poetico (in quanto
, e grumato intorno all'apertura della vena; se viene punto un vaso da parte
. occluso da un trombo (una vena, un'arteria). = voce dotta
ne, una trombizzazióne della vena varicosa, che viene trasfor
sf. medie. infiammazione di una vena cui fa seguito la formazione di un trombo
deriv. da trombone. la vena musicale in un belato di 'voce umana'.
ogni quarto d'ora, non siamo in vena di epistole. brignetti, 10-6:
, e poscia bagna / un tronco della vena cava, il quale / vien chiamato
marcello, rosso africano, ma è di vena grossa, non tanto pregiato.
15. ant. arteria o vena. n. villani, i-98:
succhianti / avide il sangue da ogni vena; / e su da 'l core giovine
térésah, 1-59: tumultuava forte in ogni vena / il sangue: gli occhi vider
la chiara umiltà mia, con larga vena / di pianto fero i miei molli e
da uccello. uccellare2, sm. vena! uccellanda. palladio volgar.
domenico] / quasi torrente ch'aita vena preme. -con riferimento ad animali
mettendone in risalto, con un atteggiamento una vena ironica o comica (l'ingegno, la
: mai non s'udì sì ricca vena unquanco, / che qualunque si bagna in
p. cattaneo, 6-6: se la vena dove surge l'acqua nasce di terra
urge forte, stimiamo necessario il toccar la vena, e cavar qualche poco di sangue
eran le rose. -dotato di vena artistica piacevole, incline al gradevole,
vedere nell'orzo,... nella vena 2. che scruta, che
pic- ciol vampiro! e se la vena è amara, / richiamarti non devi 7
/ vaneggianti poeti, e non la vena / mai del polputo ispano / o del
. varixe), sf. patol. vena allungata, tortuosa, che presenta una
. [altieri biagi], i-53: vena la qual se chiama vide over vanxi
v. linfatico. -vaso ombelicale, vena ombelicale. -vaso sanguifero, sanguigno:
v. spermatico. -vaso venoso: vena. giordano da pisa, 7-18:
fasciculo di medicina volgare, 44: la vena del chilo ha la sua origine dal
/ dove né nodo appar, né vena escede. campanella, 5-59: dal cuore
, 18-34: osservavo il pulsare della vena, che passa, nel collo, accanto
4-48: al fondar si fer pugner la vena /... / e col
deh, fagli pu- gnere spesso la vena, / però che l'è medicina provata
o la funzione. -in partic., vena basilica: v. basilica3. -vena
v. basilica3. -vena cardiaca, vena cardiaca inferiore-, vena satellite dell'arteria
-vena cardiaca, vena cardiaca inferiore-, vena satellite dell'arteria coronaria destra che confluisce
fasciculo di medicina volgare, 9. la vena cardiaca cioè me- zana del core si
n. 1. -patol. vena varicosa: varice. targioni tozzetti,
che partendosi dal settentrione, con la pnncipal vena far le conserve, ci sono
correva acqua chiara, che usciva di una vena fra pie- truzzo vive dal piede del
veggono, onde tra noi sorge ogni vena, / la qual zampilli in fonte.
virtù. bacchelli, 6-221: la vena dello sciocco era sempre pronta a zampillare.
, forse per una nuova e più ricca vena di sorgente. zampilléto,
viaggio fino in russia... una vena d'amarezza s'era però misurata nel
prossimo, cefalico. -vena zefalica: vena superficiale del braccio. guglielmo da
chiama zefalica perché la è la vena dela qual una parte munta al ce-
33: nelo intrinseco aparisce una certa vena la qual con esso continua e passa per
vezzo di fare rumore sta sviluppando una vena di zoticaggine ottusa e dispettosa. =
. nasce fra il grano, la vena e le altre biade... mescolato