germania. galileo, 3-2-1 io: veggo gli scodellai e i tornitori de'piatti di
, iii-3-274: mentre mai non vi veggo operare il meno, non vi fo torto
? n. franco, 4-188: veggo dei tosi celebrati con cerimonia. pratesi,
punto. giraldi cinzio, iii-13-81: ti veggo ritornar da saragosa, 7 con tosto
dirsi orride cose, / già già ti veggo un degradato 'tosto', / e ne'
bisbigli che di te si fanno / veggo già l'onor tuo tutto perduto.
, perché questo travedere ho veduto e veggo usato da molti in sentimento molto diverso,
dolente. pulci, 19: io veggo che tu m'hai tolto gli usatti,
del tempo. leopardi, iii-16: veggo bene che io usurpo momenti che do-
né utili pecuniali. carducci, ii-2-148: veggo bene che per l'utile ne avevo
vaglio. buonarroti il giovane, 9-188: veggo quel che s'alleva in sen la
. s. maffei, 209: io veggo il mio valletto di buon passo /
/ onde io, gesù, ti veggo attorniato: / qual di roeti siepe;
. nievo, 9-187: legger la veggo il mio / povero libro, e dire
già cari perduti compagni; / e veggo ben che profond'acqua vango.
capillare generale. d'annunzio, v-1-357: veggo le circonvoluzioni del mio cervello, nette
indie, vedo o ani e letter. veggo, vediamo o ani e letter
no. d'annunzio, i-io: veggo i lavacri de 'l mio bel pescara,
forse un bene per me, ma io veggo con dispiacere svanire ogni giorno più quella
: o rassegnarsi 0 agire. non veggo che queste due cose per la mia patria
violenza o la guerra, costretto mi veggo di ricovrarmi fra voi. c.
aretino, 20-296: io che lo veggo e non lo veggo, lo conforto
: io che lo veggo e non lo veggo, lo conforto dicendogli: « adunque
eh, povero padrone, i'vi veggo e non vi veggo. -vedere
padrone, i'vi veggo e non vi veggo. -vedere in rosa: avere
anno questa vedovanza; ora s'i'veggo ch'i'non posso più star così,
miei nemici sulla faccia della terra, non veggo gli amici che mi hanno abbandonato ad
. savonarola, iv-275: « io veggo venire quattro coma; che cosa son queste
vento per me, il quale io non veggo donde tu non hai da fare
e da che mano, / ti veggo alla colonna derelitto, / e da vergate
fondo le tue immaginazioni, ma ci veggo per entro una buona dose di gioventù
fama. credendo il somigliante, non veggo altro cne cerussa, vernice, sbiacca,
cose. savonarola, 28: io veggo chiaro e vero, / che ogn'uom
e delle imagini basta, io non veggo perché tutti i poeti italiani non debbano
versione de'luoghi omerici, e ben veggo che lei non offende punto 'limae
fuori i nomi col verzino / com'io veggo talvolta ogni libello. p. tiepolo
astri). aleardi, 1-455. veggo ancora per le azzurre aure beate / volger
: rustichi gatti e pessime matotte / veggo vizzute, ruvide, villose, /
propri rettori, i quali alcune poche volte veggo chiamati i visconti. manni, 8-9-3
: « là su quel monte / io veggo una formica, che cammina, /
una formica, che cammina, / e veggo tra le frondi un chiaro fonte,
. lorenzo de'medici, 1-201: veggo or per pruova che ogni gran potenza
2-18: rustichi gatti e pessime matotte / veggo vizzute, ruvide, villose, /
. n. franco, 4-190: veggo in un altro cantone i traduttori..
macchina. galileo, 3-2-1 io: veggo gli scodellai e i tornitori de'piatti di
b. minerbetti, 4-i-355: io veggo già la opera alla vigna di nostro
i soli a l'oriente; / veggo il tempo volar, l'orecchio sente /
fiamme novelle. aleardi, 1-455: veggo ancora per le azzurre aure beate / volger
boine [in prezzolini, 3-486]: veggo le obiezioni vostre come del resto veggo
veggo le obiezioni vostre come del resto veggo la logica coerenza dell'estetica vostra. ma
ingoia. roberti, i-16: io veggo i ceffi non in pria veduti, /
, 14-351: io, povero atassico, veggo ben poca gente e non ho relazione
: dalle domande, che mi fai, veggo, che parecchie delle mie non ti
. nievo, 11-158: mi veggo tutt'ora davanti agli occhi l'espressione sarcastica