che mi piace; difetti d'arte non veggo perché non so né va né il
o spendi. idem, 3-3-321: veggo che il primo libro che si dovesse dare
1-1-218: doppiamente la ringrazio, mentre veggo con quanto eccesso di cortesia ella abbraccia
g. c. croce, 125: veggo che tu ti scomodi molto per me
[par., 17-2]: io veggo ora l'avversità che m'è per
, raccolgo / ciò ch'io vi veggo d'utile e d'acconcio. f.
volte il verde caldo del clivo lo veggo fondersi col metallico dell'ulivo in accordi
l'effetto. morando, iii-229: ben veggo, amor, che il cibo tuo
desideravo d'arricchire per riposo, ma io veggo ch'è accrescimento di tribulazioni e di
quietazione dell'animo, se io non veggo scopertamente la verità manifestata dalla ragione.
clivi a contemplare. idem, 902: veggo fanciulle scender da l'acropoli / in
cristo volgar. [tommaseo]: né veggo come la nostra povertà si possa alla
/ ché tutto il mondo qua ti veggo appetto. / dimmi, cugin, quel
m'entra quella tetraggine addosso, non ci veggo più, veggo tutto buio. bontempelli
addosso, non ci veggo più, veggo tutto buio. bontempelli, 9-82: c'
di villa mia... non veggo in tavola / venirmi i primi fichi,
a consolarti ». alberti, 55: veggo in minori utilitari molti uomini con dilecto
affezioni della quantità, parte io ne veggo con gli occhi e colla ragione.
; / e a seconda ch'io 'l veggo, o dolce, o irato
i-44: stabilite queste cose, io non veggo che altro si possa nella cometa
te si pose. alberti, 47: veggo la natura... essere sollecita
carducci, 133: e nulla aita / veggo a mia gente che tra via pur
buonarroti il giovane, 9-189: io vi veggo un ch'aizza 1 cani all'erta
g. gozzi [tommaseo]: veggo un amico mio, stato lontano di qua
: albaspina. vettori, 87: veggo che ella [la parola albo] è
firenzuola, 609: perché io le veggo aliare certi uccel- lacci di questi cittadini
voglio ire in casa, perch'io veggo nicomaca aliare intorno all'uscio. caro,
buonarroti il giovane, i-268: non veggo l'ortolan portare in piazza / di
2-29: m'incuriosiscono questi ch'io veggo... tra 'l raso gialliccio quassù
giov. cavalcanti, 2-2-96: io veggo che voi date principio a quelle cose
mi costringi a credere quello che io non veggo. lorenzo de'medici, i-21:
dall'amor proprio, ma pur non veggo nel mio passato memoria che più mi
lui la fronte. monti, 252: veggo muscoli ed ossa, e nervi e
ossa, e nervi e vene, / veggo il sangue e le fibre, onde
! ». tommaseo, 1-298: veggo dall'alto della spianata la campagna raggiata
peccati amaramente, / e disse: -io veggo in quanto lungo errore / istato son
mostrava la via nell'ambage, / veggo restarmi in tenebre confuso. poliziano,
amico. sassetti, 76: io veggo per aria andarvi a fiesole con
l'amor proprio, ma pur non veggo nel mio passato memoria che più mi
i-224: ancor nell'impennato / corridor veggo il gran guerrier securo / guatar la
altre di sopra. varchi, v-117: veggo questa necessità... dovunque
da tante parti sì le forze crescere / veggo a i nemici, che mi casca
d'orror sembiante / è quant'io veggo; e, se nel ciel m'affiso
speranza che già il cor sostenne / veggo annullar, come mio destin vuole. leopardi
ed aorcato sarai tue: / ti veggo 'n sulle forche: eccoti giùe. tommaseo
apertamente dal dispiacere. idem, 980: veggo apertissimamente di non saper fare una menoma
apostrofo. caro, 2-3-128: veggo che apostrofate, per dir così, due
-intr. ariosto, 40-43: io veggo... / una procella apparecchiar
che queste straniere. soldani, 1-30: veggo che l'illustrissimo appetisce / il capitan
. borghini, i-iv-4-238: orsù, io veggo ch'io son forse troppo appunto;
f. doni, 3-39: io non veggo mai quegli architravi e quelle catene che
capriccioso. firenzuola, 609: le veggo aliare certi uccellacci di questi cittadini intorno
d'arbuscei verdi m'arreco, / veggo un corrente rivo, io piango seco
, ch'è dovere, / ch'io veggo ogni speranza in macon vana. machiavelli
d'arricchire per riposo, ma io veggo ch'è accrescimento di tribulazioni e di pensieri
/... / ch'io veggo in quà venire, e ch'a
mecanici e gli artigiani, per quanto veggo, trionfano di questo mondo. magalotti,
: diciam più pian, ch'io le veggo in ascolto. bontempelli, 9-71:
; io sono in sul fatto, e veggo il bisogno. -peggior.
genere ammorbati. gemelli careri, i-695: veggo a cadaun forestiere esser dato un necessario
fatiga. savonarola, 7-ii-91: io veggo gli religiosi, che osservano più la
immagine viva dell'asse... veggo un po'distante un altro fusto,
avvertitevi molto bene, ch'io non veggo per qual via vi possa tanto assicurare,
v. borghini, 1-2-36: io veggo bene che generalmente le cose si vanno col
il peregrin furore. aleardi, 1-81: veggo le querce ancor tendere i rami
tendere i rami, / ma non veggo la man che ne spiccava / aste
. cardarelli, 1-37: se ti veggo passare / a tanta regale distanza,
: e lei turbata / non poco io veggo; ma atteggiata sembra, / più
. cuoco, 1-163: io non veggo altro modo di attivare una rivoluzione che
1-82: per l'oscuro tuo ciel tremoli veggo / di qualche aurora boreale i lampi
bruno, 3-631: ecco, il veggo uscire da quella nuvola candente, che
che di lontan mi moro, / veggo per opra del gran lume errante / l'
. m. cecchi, 7-2-2: io veggo ben che tu / n'hai arrecato
m. cecchi, 23-7: se io veggo che egli abbia gli trecento / ducati
viole. bembo, 2-81: io veggo, giuliano, che voi più aven-
la mesta landa / in purissimo azzurro / veggo dall'alto fiammeggiar le stelle. carducci
= comp. di babbo e veggio o veggo (da vedere): * andare
bimbo. idem, v1- 374: veggo i cavalli intorno ai bacini in abbandono
così; cieco, sordo, io veggo pur troppo, e altre somiglianti bagattel-
glorie né i dèmoni, / 10 veggo un fievole baglior che tremola / per l'
ché, lodato sia dio, io veggo il pel nell'uovo. = voce
. galileo, 456: di qui veggo io la parte bagnata più lucida del
lucida del resto del pavimento, e veggo che ciò avviene perché il riflesso del
se potessi pigliarlo in mano come me lo veggo balenare davanti, direi che avesse a
] in pastura rimasa. / 10 veggo ben che l'han passato il rio,
i bamboli cascar di sonno / io veggo. d'annunzio, iii-1-1015: ieri t'
pianta. baldini, i-222: a monte veggo affiorare i bracci neri delle ancore dai
nel cuore al signor simplicio, e veggo che e'si sente muovere assai dalla
scuole, / ch'io vincitor ti veggo, e veggo in dio. foscolo,
ch'io vincitor ti veggo, e veggo in dio. foscolo, 1 385:
barbon di stagira. panciatichi, 62: veggo colà che si discorre in dialogo /
95: io per me... veggo certiduni che l'altro giorno non eran
tua legata; / ch'io non vi veggo né basto né sella ». /
cotali baroni dicono: « quand'io veggo che 'l re se ne sta, perché
basso e servile. giusti, 11-77: veggo la donna ridotta a vile strumento di
ed agli stirati sentimenti che ne veggo uscire, io mi sono imaginato
tua legata; / ch'io non vi veggo né basto né sella. machiavelli,
berni, 33: quand'io mel veggo indosso la mattina [il saio]
sono di più buon umore del solito perché veggo un bel sole che batte le mie
porta, e gita a la gelosia, veggo che è un monsignoretto. campana,
. leopardi, ii-425: ben ne veggo assai sovente de'riputati e battezzati per
amico suo, gli disse: -io veggo certo che tu mi di'il mio
anima vi vedesse ora, come vi veggo io, qual beatitudine aggiu- gnerebbe a
. cavalcanti, 221: io vi veggo tutti tornare nella desiderata libertà, se negligenza
. machiavelli, 675: io veggo mogliema che torna, io la
vi pianto. marino, i-282: veggo che il padre berti non berteggia punto
che solo in italia si bestemmiasse; ma veggo che tutto il mondo è paese.
s'invola / sorvolando su'fiori; appena veggo biancheggiaménto, sm. il biancheggiare
. alberti, 4: da molti veggo la fortuna più volte essere senza vera
. aretino, 8-199: io ti veggo un fiorentino in camera co suoi chiacchi
pie'tener nella bigoncia, / ch'io veggo che la cosa sare'acconcia »
fuggitiva sì mi scuote / ch'io mi veggo smarrir. = deriv. da
quelli. galileo, 391: io non veggo per ancora che aristotile sia bisognoso di
. machiavelli, 671: io veggo eustachio e pirro, che si bisticciano
carducci, 764: lo so, lo veggo bene: / carbonaietto, il mio
altrimenti a samia che là su l'uscio veggo borbottare da sé. cellini, 1-116
giovanni. e. cecchi, 5-257: veggo adamo ed èva, in borghese,
madreperla /... / passar mi veggo presso: oh se costui / fusse
fondo. baldini, i-222: a monte veggo affiorare i bracci neri delle ancore dai
. / a traverso le corde / veggo una smorta bragia. idem, v-i-
mie lettere. gioberti, iii-293: veggo i chierici secolari e regolari...
. agitarsi. aretino, iii-108: veggo il fora, che smiracola con l'
lorenzo de'medici, ii-154: quando te veggo tra una brigata, / convien che
t'aggiri: / e quand'i'veggo ch'un altro te guata, / par
18-79: poi diceva: « io veggo intorno a quella / dodici in sedia
donzelletta il viso. idem, 34-166: veggo dall'alto fiammeggiar le stelle, /
figur. baretti, 3-197: la veggo [la nostra contrada] sì trasandata
ho smarrito, / ma ne lo veggo andar in limatura, / né di brunirlo
di consistenza; / e gira gira, veggo in conclusione / che le prime bullette
'l mio cavai più pasca: / veggo che lo guarrebbe del restio; / quel
per darli, ma ella, a quanto veggo, non è buona da rice
disparte dai collegati, il quale io veggo a buon termine, perché il duca
d'amore, ora, che io mi veggo un bel tratto, che dicon poi
. bartoli, 40-ii-228: come io veggo in più carte che ne ho di colà
aver sotto 'l buricco, / come vi veggo, un buon gasti- gamatti, /
. idem, vii-19: com'io vi veggo, bella donna e cara, /
europa ascolta. monti, x-3-174: veggo il lutto la morte e la paura /
austero. caro, 12-ii-257: ora veggo che siete innamorato del padrone, come
9-6: carlo diceva: « io veggo il nostro impero / ch'ornai perduto ha
; e tra gli achei / ancor non veggo al doloroso ufficio / acconcio ambasciator:
e i combattenti. fanioni, 868: veggo... ahi qual torbido /
è la chiavica aperta, ecco ch'io veggo / a torme a torme fuor d'
m'ha piggiato, o dio, veggo le stelle ». / un altro dire
, 1-307: con mio grave rincrescimento veggo oggidì che non si può più parlare
per contrassegnarli. allegri, 210: veggo ben io, che a certi bari secchi
dire il sarsi, ma, per quanto veggo, non ben capito, è certa
: essendo presso a calamone, io veggo uno dracone di mirabile grandezza discendere dal
gabbia. ma se mi affaccio, veggo tutta la via grande, e un'allegria
: in quegli alberghi poi benedettissimi / veggo correr fantesche e camerieri, /
ditemi, giorgio, che storie figurate veggo io in questa faccia sopra questo cammino di
. chiabrera, 450: di qui veggo i nocchieri a piene vele / passeggiar la
. bruno, 3-631: ecco, il veggo uscire da quella nuvola candente, che
andaluzzo. campanella, i-123: tempo veggo io ch'a candidi ricami, /
, circa il candire la luna, non veggo che in modo alcuno possa satisfare a
genio è strano, / lo veggo anch'io; / ma tento invano /
tutta esser solea. bruno, 58: veggo ben che sete percosso, vi veggio
lume cade egualmente. campanella, i-124: veggo in candida robba il padre santo /
'provata'. galileo, 920: io veggo il medesimo apelle a canto a canto conceder
a una voce esotica, / e ti veggo in un cantone / una fitta di
il terrore e la miseria, e la veggo così grande che me ne sento rizzare
. sassetti, 16: io non veggo che capitale vi facciate di me,
più scabroso. capperi! come vi veggo ora rider tutti della mia capocchieria!
io ero sulla porta dell'appalto e veggo questo che viene a zig-zig e poi di
? d. bartoli, 33-161: veggo dissolversi una fabbrica e tramutarsi in un
tramutarsi in un altra: ma non veggo le pietre correr da se medesime a
, e solamente in questi ultimi tempi lo veggo alquanto risorgere per difesa de'fanciulli,
d'annunzio, ii-338: ecco, venir veggo pel prato / del burro
carducci, 764: lo so, lo veggo bene: / carbonaiétto, il mio
sopporto tanto più rassegnatamente, quanto veggo che tra imposizione e tedeschi, ne è
i cardelli. forteguerri, 25-32: e veggo tra le frondi un chiaro fonte;
[delle mie composizioni], non veggo altro rimedio che 'l ristamparle; e vorrei
in abiti e in gale, mentre veggo il viceré mio marito vestir su le
idem, vii-19: com'io vi veggo, bella donna e cara, / così
rettorica. compagnoni, i-39: io li veggo perciò impazienti di porsi in carriera,
o figlio / del- l'oceàn, veggo il torrente oscuro / della battaglia, l'
corona. della casa, 657: ben veggo io, tiziano, in forme nove
marino, i-58: dapoi ch'io veggo che ogni pecora pasce il pan delle
i bamboli cascar di sonno / io veggo. pavese, 6-94: « per dormire
in gabbia. ma se mi affaccio, veggo tutta la via grande, e un'
io spero ornai per te; già veggo, / eh io gli basto, e
carta, ed io gli lessi; ma veggo, che per virtù della sua grande
i-127: queltimpertinentissimo fringuello, che io veggo tutto il giorno nella mia uccelliera mettersi
porto. aretino, 2-138: veggo il monte baldo, che difende il
aver sotto 'l buricco, / come vi veggo, un buon gastigamatti, / per
questa [fante] contro mondana lusinga veggo da natura catafratta, quella ch'io
duol chi ha maggior pena; / veggo che del tuo amor l'hai posta
f. doni, 3-39: io non veggo mai quegl'archi- travi e quelle catene
per vedere che giuoco fosse questo, e veggo in terra un grande catino di legno
volta: e messo il catorcio, / veggo vi un est locanda; ond'io
che egli è cattivo bene, e veggo che si va accomodando. berni, 27-41
annunzio, ii-337: ecco, venir veggo pel prato / dell'erba il selvaggio
(i-479): cocco, io veggo che a me non è valuto spogliarmi di
: io non voglio; ch'io veggo che tu m'hai fatto ceffo. s
quali accenti! oh ciel! tralucer veggo, / ad ogni detto, ad ogni
, 1-307: con mio grave rincrescimento veggo oggidì che non si può più parlare intorno
per vedere che giuoco fosse questo, e veggo in terra un grande catino di legno
. gozzi, 1-160: io ne veggo tanti che vanno alle scuole e n'escono
/ e in cerchio... -io veggo a me dattorno schiera, / benché
cervello. caro, 12-i-224: io non veggo che questo sapere a l'ultimo ci
mai, come fareste? vi grattate, veggo, il capo per vedere se vi
medici, 565: o padre, io veggo in mezzo alle tue ciglia / un
/ il vero ascolti. a lui non veggo intorno / chi dirgliel osi. manzoni
g. m. cecchi, 404: veggo qua quel manica- / ferro, che
coltello! aretino, 1-5: come io veggo 11 mio confessore gli vo'rompere la
costor due lega, / ch'i'veggo il ciambellotto ha fatto piega. savonarola,
e croci e dondoli / ciarlataneschi: / veggo l'antitesi / di quattro o sei
: cieco non già, ma faretrato il veggo, /... garzon con
mai suta favorita de papi, e ti veggo al cielo. vasari, ii-137:
, 565: o padre, io veggo in mezzo alle tue ciglia / un segno
moltissimo. pulci, 6-10: veggo che del tuo amor l'hai posta in
cinguettare. alberti, 52: e veggo non t'è a odio, che chi
che viene la morte? io la veggo venire: bisogna portare l'olio santo
le viole a ciocche, che io veggo qui. caro, i-283: è pieno
circa il candire la luna, non veggo che in modo alcuno possa satisfare a
sono abbastanza consolata per la consolazione che veggo dipinta sul viso di quanti mi circondano
persona? d'annunzio, v-3-301: io veggo giorgione imminente su la plaga meravigliosa,
cervello. d'annunzio, v-1-357: veggo le circonvoluzioni del mio cervello, nette
difficile. pulci, 24-27: io veggo il regno tuo con gran periglio,
. bernardino da siena, 412: ché veggo voi, donne, tanto essere trascorse
accade di vedere, e spesse volte veggo, delle civette, alle quali tautunno
veruno? machiavelli, 56: io veggo nelle differenzie che intra cittadini civilmente nascano
figur. d'annunzio, ii-541: veggo, di là dalle tue mute sorti,
tese e allungate. tommaseo, ii-365: veggo... una cocca di giubba
assai selvaggia, / sì ch'apparir veggo lontan la cocca / col segno da me
. buonarroti il giovane, 9-188: veggo quel che s'alleva in sen la
coda tra ganbe già fuggire / lo veggo in ver verona. bandello, 1-37 (
divorare. sassetti, 222: io non veggo che e'mi convenga lasciare il partito
quel fuoco. aretino, ii-92: io veggo colassù in quella finestra ima bella signora
d. battoli, 33-161: non veggo le pietre correr da sé medesime a
d'annunzio, ii-338: ecco, venir veggo pel prato / dell'erba il selvaggio
latrati. d'annunzio, ii-541: veggo, di là dalle tue mute sorti,
sospir solo? bruno, 58: veggo ben che sete percosso, vi veggio
c'è una coltellata, ch'io veggo a tratto luccicare, nel tuo occhio diaccio
m'ha fatto. / ma non ci veggo ancor la via né 'l modo /
ho scritto... ancora non veggo comparir risposta. redi, 16-iv-194:
soffre. bruno, 58: veggo ben che sete percosso, vi veggio
uomini, de l'altre cause non veggo alcuna competerne a'celesti. galileo, 393
xv-384: sono molti giorni ch'io non veggo tua sorella; non stava benissimo;
mezzo tremante appar novembre, / dietro cui veggo star muto e nascosto / dell'anno
trina luce amor compone, / non veggo che accidente amor disfaccia. leonardo,
d. bartoli, 33-25: che non veggo qual più sublime filosofia possa comporsi,
mai più. varchi, 23-277: io veggo una cupola lavorata e distinta scrupolosamente
comprensore; perché, non credo, veggo; e veggo da comprensore. comprensòrio
perché, non credo, veggo; e veggo da comprensore. comprensòrio, sm.
una voce esotica, / e ti veggo in un cantone / una fitta di corone
a una voce esotica, / e ti veggo in un cantone / una fitta
un'altra simil fallacia, la quale veggo ch'è da grandissimi uomini trapassata. pallavicino
or scende. fagiuoli, 3-2-320: veggo un qualche palo ritto / tutto d'un
apparenze. nievo, 122: non veggo nel mio passato memoria che più mi
s. bernardino da siena, 412: veggo voi, donne, tanto essere trascorse
dire il sarsi, ma, per quanto veggo, non ben capito, è certa
congelato, è cosa vera, non veggo poterne esser cagione altro che il gonfiare
conio e nel patto; ma io veggo il padrone. algarotti, 1-421: il
core. de sanctis, iii-227: veggo un uomo per la prima volta, la
. contrastare alle primiere risposte; e veggo che questo, che tu ora ne
tace, e dattorno immenso stuol gli veggo / di consiglieri, onde ritrarre al certo
sono abbastanza consolata per la consolazione che veggo dipinta sul viso di quanti mi circondano
il predicatore. algarotti, 2-1 io: veggo bene, disse la marchesa, che
debba aderire ad alcuno, io non veggo per qual ragione ei s'elegga ticone.
scherz. bembo, 2-10: ben veggo io, disse, che troppo dura
*. de sanctis, iii-227: veggo un uomo per la prima volta,
pormegli? bembo, 2-10: ben veggo io, disse, che troppo dura
. metastasio, ii-41: sì, lo veggo: un vii tu sei /
questa [fante] contro mondana lusinga veggo da natura catafratta, quella ch'io
di qua, se prima non lo veggo rimesso del tutto. questo farà sì che
la metà. d'annunzio, ii-541: veggo, di là dalle tue mute sorti
del nostro mondo? monti, x-3-144: veggo le nubi strascinate a cerchio / dagl'
mario),... io non veggo per qual ragione ei s'elegga ticone
dò fede...; io non veggo mai cornacchia, né corvo, che
ginevra e tal tre da carreggio / veggo del molo in su l'estremo corno.
coro. carducci, i-572: io veggo nelle eumenidi e nelle supplici di eschilo
morì. ariosto, 45-84: né veggo ricompensa che mai questa / obligazion ch'
una voce esotica, / e ti veggo in un cantone / una fitta di corone
ma dove sieda un bevitor gentile / veggo in aringo coronar bracciano. diodati [bibbia
, giorno, ii-450: già intendo e veggo / felice osservatore i detti e i
di fare il contrario a me, non veggo come mi corra cotesto obbligo che voi
noi. bruno, 3-384: e non veggo come alcuni intendano quel che dicono della
per la novella della sua morte. e veggo che egli m'ha veramente mandato il
alberti! guicciardini, 67: ti veggo ogni dì in palagio ed in piazza:
. carducci, 133: nulla aita / veggo a mia gente che tra via pur
rendeva di ciò ragionevolmente sospettoso) non veggo io perché dovesse egli applicare in particolare
chi guarda. carducci, i-985: veggo la fattoria, là in mezzo la
. monti, iii-260: pe'trimestri successivi veggo che mi toma più conto il farli
: quel petto, / ch'i'veggo a tanto sospirar costretto. galileo, 94
. galileo, 122: io non veggo per qual ragione ei s'elegga ticone,
, giorno, ii-451: già intendo e veggo / felice osservatore i detti e i
gozzi, 3-1-153: in effetto io veggo ch'egli ha troppo creduto alle tue
congelato, è cosa vera, non veggo poterne esser cagione altro che il gonfiare
tal tre genti, / sì com'io veggo, cagion in diletto? poliziano,
crini. ciro di pers, i-392: veggo da'fonti uscite / del torbido acheronte
di vari, i-iv-2-178: ora io veggo che all'altra parte [di una certa
pianto della vergine maria [tommaseo]: veggo lo mio figliuolo cruentato del suo dolce
aggiungersi. guicciardini, 2-2-263: non veggo già che una legge o dua
. alfieri, vili-77: ma che veggo? qual pegno al sen con tanta
). galileo, 1-2-192: io veggo adesso di rado il signor dino,
: donne / lor galline allettare io veggo, e sento / curre curre gridare,
guardia civica. aretino, 2-138: veggo il monte baldo, che difende il
perso. savonarola, 5-19: ecco io veggo un vento tempestoso che veniva dallo aquilone
entrar di nuovo / tuo damigello i'veggo. 4. acer. scherz
. marino, i-58: dapoi ch'io veggo che ogni pecora pasce il pan delle
. aretino, 1-5: come io veggo il mio confessore gli vo'rompere la
d'un tempo. cicognani, 1-174: veggo sull'uscio una donna...
, 24-22: lievo la benda, e veggo lei, che scioltasi / la dava
torna a dio, che 10 veggo che tu vai a dare in iscoglio.
il datariato d'un papa, veggo posto voi così a me cortese, così
; né perché 10 abbassi l'occhio veggo punto illuminarsi o rischiararsi davvantaggio la detta
., viii-39: ecco che io veggo quattro uomini sciolti, i quali deambulano per
italiano. pallavicino, i-85: non veggo che ove eziandio il cardinal fosse stato
.. e a nessuna per anche veggo risposta. ciò mi fa credere che differiscasi
pronte. magalotti, 9-2-5: non veggo che l'epiteto di 'debili '
inimico. tanaglia, 1-194: che veggo in lei [l'ambizione] ognun
grazie e di decoro / danzar ti veggo, il sangue in ogni vena / m'
: nero, alto è delitto, il veggo; / ma per noi necessario;
, ii-391: i miei nemici, lo veggo, hanno avvelenata la vostra opinione sul
versi. d'annunzio, v-1-304: veggo visi attentissimi di musici che dànno il
, iv-368: io delirando deliziosamente mi veggo dinanzi le ninfe ignude, saltanti,
, iv-368: 10 delirando deliziosamente mi veggo dinanzi le ninfe ignude, saltanti,
col massimo iddio. ricci, 3-58: veggo ritto dietro alle spalle il sapiente empedocle
o arboriferi. d'annunzio, v-1-338: veggo i suoi [della dea cibele]
opera. carducci, iii-20-352: io veggo nelle 4 coefore 'pur di eschilo
rivolgendo l'occhio nel mio dentro, veggo che non istimo e non amo più nessuno
effetti alla residenza del visir, e veggo successivamente depositarsi le armi, le casse,
guardare equitade e discrezione che quand'io veggo il folle e 'l peccatore, io ne
di morra, ix-631: ch'io non veggo nel mar remo né vela / (
mi toglie / la fortuna, ben veggo. carducci, 518: povero vecchio
leone ebreo, io: io pur veggo che desideriamo molte cose, tessere de le
belle. guicciardini, in: ne veggo anche molti [vecchi] più crudeli,
mesta landa / in purissimo azzurro / veggo dall'alto fiammeggiar le stelle. praga
mi sveglio, e rimirando intorno / non veggo 'l sol, che suol tenermi desto
: spesso verificasi quel detto: e veggo il meglio ed al peggior m'appiglio.
35: e1 cor mi strugge e non veggo niente, / enfia la gente andar
« non vedi tu lassù quel che veggo io? / chi è colui ch'ognuno
. buonarroti il giovane, i-270: veggo assai cose, io vate, per un
io sto dato al diavolo, perché non veggo ancora comparire cotesto benedetto ordine per liberare
ne piace una o due diceriuze; e veggo che io ho de'compagni.
di che ne ricevo documento per quello che veggo avvenuto alle altre simili. c.
strozzi, 16 (43): veggo el difetto non fu tuo, del non
non v'era in modo alcuno. veggo che questo difetto si truova in tutte le
in sospetto. sarpi, i-2-178: veggo esser necessario che si entri in qualche
primo principio. genovesi, 1-175: veggo che tu non altrimenti ti contorci e
un misero avello ti chiude, mentre veggo in ogni parte orgogliose tombe a dignità
[il caffè], 166: veggo la misera patria, contro le straniere
con grande sapienzia, secondo che io veggo che gli bisogna. -rifl.
, ii-330: tutto questo, lo veggo bene, non è che un dilatare le
iii-290: dalle poche parole che mi scrivi veggo che il malumore ti fa compagnia dappertutto
risi popolari. goldoni, vii-399: veggo da me medesima, che di giorno
a sinistra. verga, 1-152: veggo la moglie del castaido, che recita il
.. tuttavolta, poi che io ti veggo in tanta umiltà, non solamente mi
mondo. a. verri, ii-298: veggo pure in questa mia patria, in
ce la velli, 633: -io veggo carino. dio ti salvi -o panfilo,
. guicciardini, ix-166: ma quando io veggo che tu sei percosso si può dire
grazia, / però d'amarlo non mi veggo sazia. boccalini, i-94: la
del 1300. gorani, xviii-3-515: veggo in seguito quei ceti di uomini che
io attendo a considerar quest'effetto, veggo in un tratto cessar questo moto,
grande quell'antica letteratura: tanto più veggo che le cose oggi in grido sono
signore, / per modo tal lo veggo diripato, / ched e'n'arà gran
c. bartoli, 1-86: io non veggo in che modo egli [l'arco
voglio appena / spento, s'io il veggo, ei mi disarma, e colma
vece di eroi spenti per la patria veggo celebrarsi citaristi, musici, poeti,
/ che il ciel mi disasconde, / veggo popolo molto a un marmo intorno /
difficile, raccolgo / ciò ch'io vi veggo d'utile e d'acconcio. gemelli
. g. gozzi, 1-465: veggo la signora x. o., la
ottemperare. ariosto, 45-84: né veggo ricompensa che mai questa / obligazion ch'
. buonarroti il giovane, 9-722: veggo / uscir di là rimedio, un
, / le torve luci al suol, veggo l'austero / le posse affaticar dell'
granchio; credi a me: io veggo / discosto un miglio, non aver
scalda la pelle. mamiani, 1-211: veggo ne'danni tuoi disfrenar l'ire /
. marignolle, 84: lampo non veggo mai che la saetta / non bestemmi di
dolori e disinganni sul cuore, e veggo le più nobili idee le più divine
arà spenta ogni sete: / che veggo in lei ognun che si dechina / di
genovesi, 1-130: ma perocché io veggo, che ti si è alquanto ingrossata la
le impalcature. bresciani, 1-i-599: veggo minarne i tetti, dispaiarle, abbatterne
5- 95: disparer non ci veggo. anzi, più assai / l'angli
parer, se l'amor tuo non veggo / mai di me pago, mai?
l'altre genti, / sì com'io veggo, cagion di diletto? giov.
al figur. carducci, 361: veggo demostene / su 'l bavarico esiglio /
eleva. cicognani, 2-21: in me veggo soltanto un'azzurra profonda chiarezza in cui
o santo fruttuoso], com'io veggo, alemanni et inghilesi convegno. dell'uman
, 4-1 (36): s'io veggo il dì che io mai mi dispigli
fame. fino a ora non vi veggo disposizione alcuna; pure, in una
. monti, v-353: ma non veggo nella vostra lettera il filosofico disprezzo che
pubblico). foscolo, xviii-164: veggo che mi converrà andare a venezia,
. bartoli, 1-86: io non veggo in che modo egli [l'arco intero
che mi piace; difetti d'arte non veggo perché non so né va nè il
mi moro. testi, 11-88: il veggo, il so! ma l'angoscioso
di quel disumano. foscolo, 1-135: veggo 10 spettro di ricciarda; e l'
cose tutte da mangiare / nulla division ci veggo fare. gir aldi cinzio, 7-9
ottocento anni trascorsi, / sorger 10 veggo la primiera aurora / di secol nuovo,
tu facesti colle tue mani, che le veggo confitte il sul legno della croce,
sul legno della croce, che le veggo docciare di sangue infino in terra.
annunzio, iii-i- 497: io veggo / la mia sorella piena di pensieri /
sera, disse ella, perché non ci veggo il modo, ma domane comprate la
legata; / ch'io non vi veggo né basto né sella. michelangelo, i-35
. monti, 3-314: li due non veggo / miei germani gemelli, incliti duci
croci e dondoli / ciarlataneschi: / veggo l'antitesi / di quattro o sei /
dotta mano e leggiadra io mai non veggo / scorrer su molticorde arpa dorata,
. della casa, ii-166: mi veggo torre quattromila scudi ch'esso mi debbe
tanti [errori] ch'io non veggo, e che denno essere colpe dell'arte
. rinaldo degli albizzi, iii-444: veggo questi fornai, che qua vendono il
strozzi, 13 (38): veggo che da filippo non hai mai auto il
creta. metastasio, i-217: pur veggo alfine un raggio / d'incerta luce infra
ducale. g. gozzi, 3-5-499: veggo di ricche e d'onorate spoglie /
dotta mano e leggiadra io mai non veggo / scorrer su molticorde arpa dorata, /
dell'accusato. gilio, l-n-41: veggo stefano lapidato senza pietre; biagio intiero
bene edificato, dicendo: io non veggo che dichino quelle cose che si dicono
quiete l'altro della longitudine, sebbene veggo delle difficoltà di poterlo effettuare per via
. de lemene, i-367: il veggo a più d'un segno, / questa
troppo effuso, circa il generale vi veggo castigata -ragionevole -e discretamente procedere: ma
la cagion sola. giusti, 2-12: veggo la donna mia, vigile e presta
carducci, ii-8-163: digli che io veggo sempre con molto piacere e con molto
di oppormi al tuo parere, poiché veggo che questo è il governo più giusto
troppo bere. giusti, 4-i-203: veggo un michel di landò, un masaniello,
il giovane, 9-189: io vi veggo un ch'aizza i cani all'erta,
piantare degli alberi, e già li veggo nella mia immaginazione in grandi rami diffusi
posso non amare le cose ch'io veggo simili a lui ch'io tanto amo
ho... due serve. qui veggo esclamare vostra signoria; ma bisogna sapere
e ch'io non esclami quando io veggo e'poveri morire di fame e che
. tasso, 13-i-262: quando 10 veggo la man bianca ignuda, / e la
per ferma l'esclusione della pace e veggo che vostra signoria ne ha pronosticato precisa-
etna grande! pe'tuoi gioghi io veggo / di secoli una danza gloriosa, /
solo dall'esecuzione di quelle, non veggo come sarà stato proceduto in una dispensa
m'arresto: or mentre io veggo / la regina parlar con duo stranieri /
7-33: vaglia il vero, che mi veggo rifatte le spese della guerra quando e
. guicciardini, vii-80: non ci veggo per ora altro freno che questo delle
espulso da roma. alfieri, 1-792: veggo or perché bruto inviò sì ratto /
/ apprenderà: tutti di prence io veggo / entro il suo petto i semi.
. machiavelli, 907: io veggo in quanta angustia di animo vi
2-76 (433): io mi veggo entrare in camera un certo omo, il
la loro età o la mia io veggo chiaro che dentro un definito tempo essi
cinque canti, 4-38: perché mi veggo armato, mi conforto / ch'io
estivale. fiamma, i-269: or veggo farsi il solstizio estivale in vergine.
a'cervelli / di tanti ch'io qui veggo pazzerelli. stigliani, ii-371: questo
altresì molto, / che non ci veggo venir se non gente / di qualità.
ginevra e l'altre da correggio / veggo del molo in su l'estremo corno.
chi vien coi crini d'etade? il veggo, / egli è 'l figlio dei
croci e dondoli / ciarlataneschi: / veggo l'antitesi / di quattro o sei /
l'altre genti, / sì com'io veggo, cagion di diletto? machiavelli,
palesemente. galileo, 3-1-85: io veggo alcuni movimenti nel viso e nella persona
lorenzo de'medici, i-156: amor veggo che ancor non se'contento / alle
sfrontata. goldoni, vii-1138: non veggo l'ora di sapere tutto. questa
un misero avello ti chiude, mentre veggo in ogni parte orgogliose tombe a dignità,
casa c'è un gran facicchio. veggo un gran faciucchio tra i capi della cricca
facilità. caro, 12-i-329: non la veggo con quella facilità di pianto né con
essere danneggiati. batacchi, i-243: veggo che giove a'nostri dann è indotto
di seta frappate; / quando io gli veggo, tutto mi scomiccio. =
geloso. morando, iii-229: ben veggo, amor, che il cibo
le donne ch'erano quivi presenti, io veggo una fanciullétta d'una forma..
di mota. carducci, ii-9-294: veggo in fondo alle pupille degli uomini e
i'ho tanta fantasia, ch'i'non veggo più persona. -tenere in fantasia
vada fantasticando con la mente, non veggo che tu abbia altre cagioni, che
alberti, 108: tutto il dì ti veggo scrivere, mandare fanti a bruggia,
che fastel mal legato, / ch'io veggo in qua venire? pallavicino, 1-269
settentrione. s. maffei, 119: veggo farsi tutti in semicircolo, / qual
caro, 12-ii-67: con tutto ciò non veggo che sia per riuscirmi. faccia iddio
oggi ti sia, / ch'io veggo ben che senza far non puoi. guicciardini
: cieco non già, ma faretrato il veggo; / nudo, se non quanto
. carducci, 848: io veggo un fievole baglior che tremola / per l'
fastel mal legato, / ch'io veggo in qua venire? cicognani, iii-2-213:
premi alle grandi imprese: or qui veggo fastose memorie di belliche fortune. e.
io la penso, e la veggo fiammeggiare. / la veggo stranamente fiam
e la veggo fiammeggiare. / la veggo stranamente fiam meggiare / come
. foscolo, iv-309: quand'io veggo come gli uomini cercano per una certa
a cultura. carducci, iii-24-396: veggo la fattoria, là a mezzo la
. guicciardini, vii-80: non ci veggo per ora altro freno che questo delle
malatesti, 1-171: s'io ti veggo menar la faverella, / tina,
mondo / aspetto io cambierò. / veggo pur troppo / che favola è la
mano uno scritto, e che vi veggo allusioni appassionate a persone o a partiti,
eletti. sarpi, i-1-94: io veggo un periodo e rivolta di ruota molto favorevole
). aretino, 8-343: il veggo sciorre il fazzoletto e darmi 1 ducati
dato a voi di fecondarla. non veggo in fondo ai vostri occhi un gran
, e pendermi / la zampogna fedel veggo dagli omeri, / sfido il destino e
,... / ben lo veggo, vi spiace, v'offende / il
agli indifferenti e ai felici che mi veggo intorno. alvaro, 13-34: la poesia
loco oscuro e basso, / nulla veggo, odo o penso, se non quello
. di morra, ix-631: io non veggo nel mar remo né vela / (
lubrano, 7: tali del mondo insan veggo l'usanze. / fenomeni di luce
: scienzia è verbigrazia questa: io veggo qui questa cappa e veggo ch'ella è
: io veggo qui questa cappa e veggo ch'ella è nera; di questo
, la gioia; e della figlia io veggo / fermo e sereno anco l'aspetto
risco de la morte; / ch'or veggo per cagion tanto leggiera / non meno
, / onde io, gesù, ti veggo attorniato: / qual di roeti siepe
coraggiosi. foscolo, iv-420: quando vi veggo... prostrati appiè del potente
l'aiuto superiore. cesarotti, i-409: veggo in voi, benemeriti municipali, un
mesta landa / in purissimo azzurro / veggo dall'alto fiammeggiar le stelle. pascoli,
io la penso, e la veggo fiammeggiare. / la veggo stranamente
, e la veggo fiammeggiare. / la veggo stranamente fiammeggiare / come un segno
fiasca, e pendermi / la zampogna fedel veggo dagli omeri, / sfido il destino
. giusti, 4-i- 203: veggo un michel di landò, un masaniello,
finocchi. caro, i-202: lo veggo a punto alla finestra che fa l'
cara: ti ho amato tanto, ma veggo bene che il lungo amore, il
c. gozzi, 4-251: or qui veggo il lettor meco s'adira / per
la gioia; e della figlia io veggo / fermo e sereno anco l'aspetto.
: povero amico! a quale stato ti veggo 10 ridotto! io sono stanco di
3-5- 392: due file io veggo; le più belle vanno / dove la
carducci, ii-2-235: fra questi sterpi veggo inaridire quel piccolo filo de'miei verdi
sarebbe, che frenetichi filosofali; ma io veggo che bisogna salariare la sapienza vostra,
avendo noi tale animo quale aver vi veggo; io pregherò il cielo che vi
, / di te, se più ti veggo fra le squadre / del re agra-
1-168: fiorir sul caro viso / veggo la rosa. manzoni, pr. sp
triangolo. cicognani, 1-174: ti veggo sull'uscio una donna larga come una
ho... due serve. qui veggo esclamare vostra signoria; ma bisogna sapere
con chioma adultera e fittizia / io la veggo adomar mattina e sera?
volontà). machiavelli, 1-iii-42: veggo appresso a sua signoria messer giovanni da
mesta landa / in purissimo azzurro / veggo dall'alto fiammeggiar le stelle. betocchi,
savonarola, 6-319: signore, io veggo venire tante tempeste e tanti flutti e
loro mi dicono et io alla giornata veggo, trovo che non fanno quella folla
follar élla. baldini, 3-77: veggo in piazza venezia i cannoni allineati in
per ragioni ch'io oda, non veggo fino ad ora che ci si possa far
punta. parini, giorno, i-848: veggo l'astuccio / di pelle
le donne ch'erano quivi presenti, io veggo una fanciulletta d'una forma..
i-179: ahi! fiori candidi / veggo di sangue tinti, / ed incomposti
materia comune nella macchina del mondo, veggo forme diverse in questa materia. intendo altro
la loro età o la mia io veggo chiaro che dentro un definito tempo essi
in vece di eroi spenti per la patria veggo celebrarsi citaristi, musici, poeti,
forno abbrucia. / -sì sì, lo veggo, lo veggo, egli è quello /
/ -sì sì, lo veggo, lo veggo, egli è quello / dove sta
mi toglie / la fortuna, ben veggo. carducci, ii-1-5: da la mia
ci pone la sua mano, / io veggo il mondo in sì fatta fortuna,
grano. pananti, 11-66: se lo veggo con qualcuna, / piglio fuoco,
in fumo. soldani, 1-30: veggo che l'illustrissimo appetisce / / il
s. bargagli, xli-1-504: io veggo di questi giovani puliti, che fanno
: giunto è il giorno in cui veggo insorger caso / ove frammista alla ragion
l'ora. carducci, ii-20-45: veggo passare dinanzi le mie finestre la processione.
buonarroti il giovane, i-268: non veggo l'ortolan portare in piazza / di
ginocchio lo ferì. gilio, l-11-41: veggo stefano lapidato senza pietre;..
. carducci, iii-6-131: 10 ci veggo entro una serie di pitture le più delle
condussero. lorenzino, 245: io veggo che non ha cosa più cara che
sono malvoni quassù a bologna! veggo bene che è cosa disperata per noi
torquato. alfieri, 1-150: accolta io veggo / in sua libera al par che
ma, se di presto mattino, la veggo [la gallina] arrivare tutta frugola
lorenzo de'medici, ii-26: io veggo che buontempo è in sulla traccia:
d'arricchire per riposo, ma io veggo ch'è accrescimento di tribulazioni e di pensieri
coda tra ganbe già fuggire / lo veggo, in ver verona seguitato. boccaccio,
il mondo. carducci, ii-7-101: veggo le più nobili idee le più divine speranze
e al mondo / sol per me veggo il funeral mio letto. tommaseo,
iii-1-497: da più giorni, io veggo / la mia sorella piena di pensieri /
. doni, 2-143: io non ci veggo nulla di buon taglio: pure il
. e se non fusse che io non veggo l'ora d'umiliarmi con ogni reverentissimo
, 2-1-10: fino a ora non ci veggo disposizione alcuna: pure in una notte
cacciare. pulci, 4-8: io veggo un fuoco appiè di quel poggetto: /
ad altrui porge. bembo, 1-2io: veggo lampeggiar quel dolce riso, / che
-furbo, furbo. - ma io veggo il padrone, che mi debbe aspettare.
presso agli angeli, ed eccoti che veggo alla lontana un mugnaio di goito col quale
ir furiando. nievo, 1-546: veggo vicina a me la testa d'un altro
giuda i baci; / ed io già veggo le lanterne e'fusti, / come
per darci una immagine viva dell'asse. veggo, un po'distante, un altro
una pazzia. forteguerri, 8-14: io veggo valor tale / ne'vostri petti,
pulci, 19-79: noi trionferemo! / veggo la cosa stasera va'gala, /
. n. franco, 6-86: veggo gli abbachisti che con i numeri stanno a
/ di quella striscia ch'io ti veggo al fianco. note al malmantile,
cor, quando in secreta stanza / veggo l'ardente drudo addur la ganza. verga
. senza questa gara, io non veggo come un popolo possa moralmente giovare ad
molto accorto. monti, iii-180: veggo di aver poco garbo allo scherzo, poiché
guatando dice: « io non ci veggo né gattaiuola, né buca ».
monti, 3-313: li due non veggo / miei germani gemelli, incliti duci,
quindi / partir se pria no 'l veggo / d'alma prole fecondo. mamiani,
genito d'altrui o ingenito: ch'io veggo oramai manifestamente che l'amore è prodotto
gentilesche. gemelli careri, 2-i-122: veggo poi nelle vostre parole un non so che
a un tempo abietto e povero / lo veggo, e senza aviamento, e vor-
machiavelli, 889: io lo veggo gestire, e ora recarsi in su
). poliziano, 197: come veggo ta'lunatichi / muffaticci goffi e rozi
bresciani, 1-i-159: era notte e mi veggo venire incontro mille faci e giannizzeri a
giganti. cesarotti, ii-334: io veggo in lui [il macpherson] un poeta
ricordi, / gin, infido liquor, veggo ondeggiare / nel breve cerchio onde il
. fagiuoli, 1-2-111: lo veggo, che vo'vienite giò giò.
mi comperi un panino. non ci veggo dalla fame. pavese, 5-124:
essendo privo, / e ciò ch'i'veggo o sento m'è a noia.
dite delle -medaglie, che non ci veggo altrimenti giorno. -peccare sette volte
. m. cecchi, 420: io veggo volgere / sì spesso ad ogni vento
da pregiare. savonarola, 5-1-19: veggo un vento tempestoso che veniva dall'aquilone,
a me mi gira tanto ch'io non veggo più lume. manzoni, pr.
fallano. lancellotti, 447: io non veggo mica che la santa chiesa per l'
pura / che ciò è ver quel me veggo, e lo repeto. boccaccio,
, 135: s'i'non ti veggo ogn'or, donna giulìa, / i'
/... / passar mi veggo presso: oh se costui / fusse colto
nobile, muta. ariosto, 46-17: veggo sublimi e sopr'umani ingegni / di
da l'altrui orgoglio a tal mi veggo, / che la morte ancor sorda al
dio per mezzo a quegli armati io veggo, / un terribile dio che li conduce
bembo, 10-vii-293: al qual travaglio mio veggo che doveranno aver dato singoiar riparo le
le paffe. poliziano, 197: come veggo ta'lunatichi / muffaticci goffi e rozi
: me ne gode l'animo quando veggo vostre lettere. grazzini, 4-24: come
. poliziano, 197: come veggo ta'lunatichi / muffaticci goffi e rozi
spiccia dal fianco. pananti, iii-57: veggo un infelice a terra disteso..
). alberti, ii-107: io veggo in questo tempio iunta insieme una gracilità
elementi. lubrano, 2-391: io veggo la religione in gramaglia. gioberti, 2-118
e faccimi aprire; altrimenti io non ci veggo grascia. -stare a grascia di qualche
.). machiavelli, 890: veggo, alla giunta vostra, filippo,
agazzari, 4: se io ti veggo mai più liscio al volto, che io
re. machiavelli, 62 7: io veggo una fanciulletta d'una forma..
ben dire; ed anco, perché veggo che tanto gridano l'opere e abbondano
. bresciani, 1-i-21: oh dio! veggo metter dentro il muso un grand'orso
e croci e dondoli / ciarlataneschi: / veggo l'antitesi / di quattro o sei
... l'entusiasmo dal quale vi veggo animati mi dà guanto che sarà
/ di tanto in tanto, veggo sbucar fuori / qualche capriccio, stravagante
e il vigile licisca a guardia / veggo de 'l claustro. -essere in guardia
più forti. montecuccoli, 61: veggo salire in guardia compagnie di cavalleria e
progresso di tempo. vallisneri, iii-535: veggo essere addosso un male guaribile, e
): niuno né consiglio né rimedio veggo fuor che uno, il quale è che
naturale, / che s'io noi veggo, fuggo in altra banda. bresciani,
vero senso. fagiuoli, xiv-56: io veggo tutti quanti i miei capitoli / storpiati
perfetta. pulci, 21-138: io veggo ben che tu mi guati torto:
sotto la prelatura di massimo, li veggo tutti così sobriamente nodriti, che non
la lingua del popolo propriamente, quale ora veggo potersi senza idiotismi affettati, e convenire
lorenzo de'medici, ii-301: io veggo tai lunatichi, / muffaticci, goffi
torre. n. franco, 4-194: veggo... l'ignominia corromper l'
sconfìtta. fiore, 107-1: io veggo ignudi que'truanti / su'monti del
parola. d'annunzio, i-443: io veggo le mie belle tremar forte, /
e reverendissimo. soldani, 1-30: veggo che l'illustrissimo appetisce / il capitan
padre, un altro / giorno io veggo appressarsi. al grido imbelle, /
sua mano. lucrano, 1-75: veggo ben la vergine imboccare a domenico le
). tommaseo, 1-395: la veggo [la scelta] non solo malamente
nuove croci e simboli di morte / veggo per tutto, dove più s'imborga /
intrepidi, / ché 'mboscata io veggo qua; / non fia alcun di noi
informarmi de l'arte loro, e veggo che a l'entrare mi pigliano con la
parole. gioberti, 1-ii-615: non veggo come la necessità v'induca a trascurare
. n. franco, 4-188: veggo tante annotazioni, racema- zioni, osservazioni
come la penna possa trovare tanti nomi. veggo il petrarca commentato. il petrarca sconcacato
imbruma. parini, 257: veggo che il del s'imbruma, / che
. / -sta 'nfermo ch'io gli veggo, non parrare, / vegli laggiù,
il giovane, 10-890: o', i'veggo la tancia, prio, imparato.
fondo le tue immaginazioni, ma ci veggo per entro una buona dose di gioventù e
villani, 4-176: ecco vicini ornai veggo gli sciti, / gli sciti orrendi,
quali io non posso abbastanza stupirmi, mentre veggo farsi tanto arrabbiatamente una congiunzione con una
lunga servitù, più che colonne / io veggo dure, immobili e constanti? olina
solo quello che c'impassiona, non veggo io che ne segua quella conchiusione che
. gonzaga, 23-22: ti veggo al fin. cinta di cure intorno,
desio d'andar per gli studi. veggo prima i filosofi, e con essi
. della casa, 5-iii-116: mi veggo torre quattromila scudi, ch'esso mi
: vostro potere / e vostra gagliardia veggo a più segni; / ma non
. n. franco, 4-190: veggo i musici che con le prolazioni perfette e
temporale. pulci, 9-6: io veggo il nostra impero / ch'ornai perduto
quell'impertinentissimo fringuello... 10 veggo tutto il giorno nella mia uccelliera mettersi
niccolini, 2-3-1: ah sul colle spuntar veggo di piero l'aspettata bandiera, e
1-83: solamente da pochi anni in qua veggo venire diversi animali di goffissimo disegno
dolo, / e dall'alto impinguar veggo un torrente / d'acque rinchiuse.
da trent'anni in qua, io veggo che sempre si sono posti unitamente ad
quella fanno impressione. galileo, 1-1-221: veggo di non affaticarmi senza profitto in un
metastasi, 1-iii-80: questa opposizione non veggo per altro che sia bastante per trattenerla
baruffaxdi, 69: se mal non veggo, / o mal non leggo /
me trovo nessuna speranza; / anzi mi veggo qui imprigionato / e ispogliato d'dgni
, giovane?, ch'io vi veggo co'l braccio inarcato. laui, 8-107
piedi inaridir potrebbe. carducci, ii-2-235: veggo inaridire quel piccolo filo de'miei verdi
inaridita. g. capponi, 1-i-290: veggo ogni morale potenza essere tra noi scaduta
germene, / lorde, ahi le veggo! di fraterno sangue / sull'alta
, macchiato. lubrano, 2-44: veggo in napoli due moschee... incalcinate
g. b. casaregi, 282: veggo a i già morti e deplorati corpi
so che di da bene ch'io vi veggo nel viso. buonarroti il giovane,
inopportuno. caro, i-202: lo veggo a punto alla finestra che fa l'
poeta, / che sì mal volontier veggo in cestello, / dove l'ha incappucciato
. incartamento. serao, 186: veggo, qui, nell'incarto, due ottime
altro. castelli, i-160: non veggo che altrove si possa applicare l'animo
le glorie immeritate. imbriani, 4-2: veggo... farabutti e dappochi incensarsi
essere / (a quel ch'i'veggo) un di quei docilissimi / mariti,
passò. d'annunzio, i-io: veggo i lavacri de 'l mio bel pescara,
letto. caro, 12-ii-189: gli veggo vólti a dire cose troppo acerbe e troppo
. carducci, ii-8-22: allora non veggo che la fronte amorosamente incline e il
di sole. grafi, v-271: veggo l'immagin tua che tremolando / fra quei
lui assai. goldoni, vii-1043: io veggo che voi venite a domandarmi denaro in
. g. gozzi, 3-5-392: or veggo brevi / e presti passi; una
passo già i cinquanta, / e lo veggo [il mondo] incoreg- gibile,
viscere incorse. machiavelli, 56: io veggo..., nelle malattie nelle
g. a. gilio, l-11-41: veggo... lorenzo ne la graticola
incrostature, io per me non ne veggo. f. f. frugoni, iv-449
/ e le stimite fo s'i'veggo un grosso, / bench'io sie dalle
. un pugno di farina, la veggo diventata... una mola indeficiente,
umana. d'annunzio, i-65: io veggo un rapido / fluttar di forme indescrivibili
: il contrassegno è ch'io vi veggo insieme; / che vi siate indettati
gli dessi con questi galantuomini, io veggo sì bene accompagnato a persona d'altra
che avverrà. cesarotti, 1-xxvi-52: veggo le cose ormai avanzate di molto,
corallo. spallanzani, 4-ii-98: non veggo repugnanza nel pensare che tali masse sieno
dargliele quando veniva a dirci addio: veggo che non sarà presto come temevo, tanto
, / che a pensar mal, quando veggo far bene, / non mi so
del bene, 1-3: quand'io la veggo con quel verde indugio / e bianco
o spento, / ma spento no, veggo ne gli occhi il raggio.
disamorato ne perisse. pulci, 23-52: veggo... / uscir gli spirti
son aperte le porte eternale, / e veggo che m'è fatto violenzia. ariosto
in paradiso. emiliani-giudici, i-55: veggo che gli europei facevano a gara a chi
e. cecchi, 2-79: non le veggo senza provare un senso d'allarme,
. g. gozzi, i-6-50: ne veggo infiniti che se ne vanno con tanto
; / giacché per altra ornai ti veggo acceso. amari, 1-2-299: questo
pallori. maratti zappi, xxii-64: veggo il rossor che le tue guance infiora.
maggiore lunghezza. galileo, 4-4-304: veggo palle di porfido cadenti da alto sopra
maria maddalena de'pazzi, iii-131: io veggo derivare dal seno di esso sposo fonti
di star di banda, m'accosto e veggo che son quegli che scartafacciano il petrarca
: in modo è ingagliardito che io veggo el suo animo in tutto essere di non
n. franco, 6-84: veggo i calzolari schermir con i gom- biti
sofferto. di leo, 209: veggo giulia drizzar le voglie ardenti / per
intenzion fu d'onorarvi, / mi veggo esser venuto a ingiuriarvi. grazzini, 2-114
promesse. spallanzani, i-322: mi veggo ingolfato in una spesa che dio sa
e lordo. aleandro, 515: veggo che egli seppe fuggire l'in- gorde
volgar., 342: ben veggo che ancor siete ingordo di vostro vitupero;
'clorida 'del tan- sillo, veggo ingrandirmisi incontro nel plenilunio partenopeo bellissime ninfe
non vengano a qualche dissenzione civile! veggo che li spagnoli hanno grand'ingresso tra
vedete no! io sì che 'l veggo, e pur ho le traveggole su gli
o umidezza. ghirardi, 107: ti veggo con queste calze aperte, sei guasto
! baldovini, xxx-11-28: sempre ti veggo piùe meco ingrugnata. g. gozzi,
asseverarlo. il caso è ch'io non veggo ragione di dover rifiutare un verbo tutto
1-116: mentre questa contro mondana lusinga veggo da natura catafratta, quella ch'io
! / oh perversi costumi! io veggo, io veggo / torbide faccie, in
perversi costumi! io veggo, io veggo / torbide faccie, in cui / la
. n. villani, 2-725: veggo uno di lontano, che, stringendo la
4-187: mi fermo ne i profumieri. veggo zibetto, muschio, ambracani, belzuin
di questi studi; anzi quando li veggo innestati nella letteratura mi riescono più malagevoli
: le cittadine infamie e le villane / veggo in voi germoglianti infido innesto, /
xxx-5-138: senza goccia di sangue / veggo innocente il dardo. giuglaris, 155
incrostature, io per me non ne veggo. segneri, iii-1-220: ad una ad
sono forse omicida; ma pur mi veggo insanguinato d'un omicidio. manzoni,
insana gioventù! qualora esposta / ti veggo tanto agl'impeti d'amore, / di
: le cittadine infamie e le villane / veggo in voi germoglianti infido innesto, /
è insegnatóre di così fatta scielta, non veggo io che lodi colui che sta insegnatóre
a mille per l'alto vaganti / plauder veggo con l'agili piume / tutti in
della prep. pulci, 28-150: veggo tutte le grazie a una a una,
grazie a una a una, / veggo tutte le ninfe le più belle, /
tutte le ninfe le più belle, / veggo anche palla con lor si rauna /
insipidezza. del casto, 1-34: veggo molti e molt'altri... essere
g. capponi, 1-i-291: quand'io veggo ogni morale potenza essere tra noi scaduta
mio felice stato. ghirardi, 112: veggo ch'andate dietro a gl'insogni.
e starnotti. magalotti, 9-2-35: veggo adesso che il foglio è pieno,
l'età vecchio intarlato, / né la veggo venir da nessun lato / a farmi
e le minuzzo, / io non ci veggo un gruzzo / ch'un grand sol
cara la compagnia degli operai, perché veggo in essi l'elemento intatto e virile
caterina da siena, iii-76: io non veggo che noi potiamo avere il detto lume
monti, 4-1-49: oh! che mai veggo? io riconosco questo carattere; queste
e non già per morderti, mentre ti veggo indormito su quelle rose che di serpi
diss'ei, s'io l'interrompo, veggo / che ha da far, tornerò
nostri intertenimenti. carducci, ii-9-8: veggo bene che tu tendi a ridurre a settimanale
galie. aretino, iv-3-272: tosto che veggo intestata la gente a credermi ciò ch'
pian piano / prenderò quel ch'io veggo in terra esposto, i che dorme
, i-17-239: or che da fronte / veggo l'arme e gli armati, or
). testi, 2-466: io veggo che v. a. increspa la fronte
, ch'io ogni giorno più mi veggo mancare e intorbidare sotto la penna!
133: tante ne sento e tante ne veggo d'ogn'intorno che io mi rivolga
ii-10-293: oggi sono intorpidito. non veggo, e non sento più, l'
combattono. machiavelli, 56: io veggo nelle differenzie che intra cittadini civilmente nascano
io sono sì intrapreso, e non veggo cosa che sia a mio grado!
. gozzi, 16: ora sì io veggo che noi siamo vecchi, dappoiché rincantucciati
g. gozzi, i-21-86: che altro veggo qui ch'orrido verno / e di
per questa cagione, che io non veggo amendue le loro superficie, ma
chiamo certezza intuitiva quella nella quale io veggo immediatamente la necessità dell'essere ideale.
, 9-330: sì mal gradita / mi veggo in questa fiera, e sì inurbani
dentro a lo specchio, ed i'veggo invecchiarmi. muratori, 14-193: io
modo. segneri, iii-1-80: non veggo che possa quasi far dio di peggio
libri non vi ricorderò altro, perché veggo che voi siete più offizioso, che io
, suggestionare. pulci, 27-253: veggo che amore ancor ti sforza e investe.
cor, quando in secreta stanza / veggo l'ardente drudo addur la ganza. svevo
n. franco, 4-220: quando veggo alcuna di voi [cortigiane],
ch'io posso idio, e dall'altra veggo manifestamente l'abisso delle tue malignità;
tranquillar suoi sdegni. alfieri, xv-236: veggo i ch'agli occhi miei s'invola
poche difficoltà. cesarotti, 1-xxvi-3: veggo, ateniesi, le cose nostre involte fra
buonarroti il giovane, 9-246: io veggo pur la gran confusione. / che
tommaseo, 11-295: non veggo con che titolo questi inzavardatori della natura
spavento. monti, x3- 144: veggo le nubi, strascinate a cerchio / dagl'
f. frugoni, vii-59: io ti veggo in faccia una linea marziale che minaccia
... e a quello ch'io veggo egli è ito in persia, come alcuni
ancora in me:... vi veggo sempre vagolare a me d'intorno come
, 1-686: di tanta caritade / ti veggo irradiata, / o sposa desponsata.
mamiani, 9: dall'altro lato, veggo furore incomposto di demagoghi, libertà irreligiosa
. ferd. martini, 1-iv-596: veggo, dopo il tittoui, il
. n. franco, 4-189: veggo i logici che con i sillogismi,
. villani, 7-69: io conosco e veggo che tu e la tua compagnia siete
ser giovanni, ii-115: perché io vi veggo tutti irritati, ho persuaso al mio
condussesi costì francesco di sandro; e veggo dipoi l'ha'provato, e ti pare
gli oltramontani: cagione che non ci veggo, che non l'amore proprio. s
maggiore efficacia. pulci, 28-150: veggo tutte le ninfe le più belle. segneri
mancato dirvelo in carità, poi che veggo confidate in lui. 5. locuz
lo consento; sono macchie, lo veggo; ma tali che in sì bel corpo
addietro lo sguardo; al pié mi veggo / nudo un ferro. -figur
i. frugoni, i-2-243: perché ti veggo a canto / di lamentabil urna,
metastasio, 1-i-492: fra que'rami / veggo già lampeggiar l'armi rubelle. alfieri
e l'altra chiara stella, / veggo la morte mia che in lor lampeggia.
com'io le fossi presso, / e veggo lampeggiar quel dolce riso / che mi
. mercati, 43: io veggo che egli impazza sopra quel chiavistello;
la mesta landa / in purissimo azzurro / veggo dall'alto fiammeggiar le stelle. carducci
. gilio, l-11-41: veggo stefano lapidato senza pietre;..
la notte e 'l dì sereno, / veggo oscurarsi. zinano, 11-46: di
g. gozzi, i-17-15: ancora io veggo egisto / con man lassa e tremante
molto e ornatissima, ma non però veggo in che sia la nostra oggi toscana
cecchi, i-57: a quel ch'i'veggo, tu hai buono / cervello,
spande. d'annunzio, i-io: veggo i lavacri de 'l mio bel pescara,
gemelli careri, 2-i-388: io non veggo chi possa loro disdire il primo luogo
grava al fondo. pulci, 28-150: veggo tutte le grazie a una a una
le grazie a una a una, / veggo tutte le ninfe le più belle.
a costor due lega, / ch'i'veggo il ciambellotto ha fatto piega. firenzuola
sortilegii ch'io ho fra le mani, veggo che ove accade di volgerli contro ai
leggi vostre. baldelli, 5-2-71: io veggo... la legge non essere
oratori. n. franco, 4-189: veggo i leggisti che con le mude de
sopra quell'alto ligno, / dove ti veggo afflitto, / iesù, signor benigno
tue vele. pulci, 7-75: io veggo il legno tuo fra mille scogli.
mio legno circonda, / né apparir veggo il porto di mercede. tommaseo,
nel gran mar della vita / naufraghi veggo, e sento, / non che recarsi
ristretta. pulci, 26-39: io veggo un nuvoletto in aire, un nembo,
questa portona sì smoderata, poiché vi veggo sopra designato lo spazio da intagliarvelo? menzini
: per tua cagion del ciel mi veggo privo, / e vo nel foco senz'
: mi sto a qualche veduta, e veggo correre da lungi ora una lepretta,
. n. franco, 4-190: veggo in un altro cantone i traduttori, i
, 1-20: quando... io veggo poi voi che con questa vostra messeraggine
. g. gozzi; i-26- 43: veggo per lo più la natura essere quasi
c. i. frugoni, i-13-43: veggo, gentil levriera, al par del
vento / agili asciutte gambe, e veggo il breve / raccolto ventre, e più
, i-49: sono anni che non veggo vostre lettere. siate più liberale in darmi
liberatori. monti, x-4-528: armi non veggo / liberatrici comparir. di scampo /
mai dei pensatori liberi, ma li veggo invece servi di una fede superstiziosa quanto
libera. oddi, 2-57: oimè chi veggo 10 qua? lelio? ah così
terra. magalotti, 2-7: balenar veggo un raggio, / indi seguirne il tuono
medesima e me così grandi, come io veggo un di que'brobdingnagiani del gulliver,
di troppo ardir nascer paura; / veggo che torto guarda, e lime ha
, ch'io ogni giorno più mi veggo mancare e intorbidare sotto la penna! d'
pindemonte, ii-22: del sole i rai veggo sovente, / mentre da foglie e
, 4-317: il solo rimedio che ci veggo,... è quello di
troppo ardir nascer paura; / veggo che torto guarda, e lime ha pronte
. carducci, iii-9-170: quando io veggo la lodoletta battere con gioia le ali
, 1-vi-343: io mi logoro e veggo, quando iddio non mi si mostri
delegazioni. sermini, 267: io veggo nel segno di costui che lui molto
enfatico. nievo, 438: vi veggo sempre vagolare a me dintorno come in
g. bargagli, xli-i-510: io non veggo 1'maggior lordo di te, ch'
5. maffei, 181: -non ci veggo venir se non gente / di qualità
casa la soggezion qual è. / veggo che questo lotto ha da toccare a me
sdrucciolosa. guicciardini, 13-xiii-67: non veggo possiamo sperare che nel non avere li
ma la notte / spezialmente io non veggo. = deverb. da lucciare.
[tommaseo]: ogni cosa ch'io veggo m'è molesta, / fuorché tua
mai. sassetti, 224: non veggo verso a porci mano [ai discorsi]
: o carissimo figliuolo, 10 non veggo che noi potiamo avere il detto lume del-
: per la vecchiezza... non veggo lume. c. gozzi,
2-76: ho una fame che non veggo lume. manzoni, fermo e lucia
, che io ero cieco, e ora veggo lume. -cogliere la verità;
. latini, i-1569: già non veggo lume / sanza 'l su'bon costume
. ghirardi, 104: lo veggo che si consuma a guisa di lumicina
/ girifalco. landò, i-13: veggo io senza fallo quasi tutti e suoi
volgar., 176: se non veggo nelle mani di lui la fessura de'
e 'l si noto fatica lupinaio / veggo, e biagio mugnaio. note al malmantile
marino, i-208: in questi frangenti veggo bene ch'altro bisogna che lusingamento di scherzi
ahi, tirsi sventurato, / già veggo il morir mio, / amante,
vostre lettere, nelle menzogne delle quali veggo scolpita l'imagine della vostra macchiata fede
poltrona di damasco verde smontato, la veggo ancora occupata dalla addormentata mia nonna.
. segneri, 5-59: io non veggo come il bali pichi, chiuso in
. n. franco, 4-194: veggo la dirittura e la lealtà maculata,
: io mi spoeto, poch'io veggo quello / che madonna accademia ha ordinato.
delle cerimonie. tommaseo, n-521: io veggo che prima e migliore maestra di poesia
siete una maga?... io veggo un rapido / fluttar di forme indescrivibili
apuzzava la bocca: e io la veggo. lubrano, 2-312: nel porsi la
e quando gli oggetti dell'amor mio veggo offrirsi tranquillamente alla folla dei vagheggini,
condutti / a un maggior palco, veggo i miei pensieri / padre e madre
: e magi fo, s'i'veggo un pane intero. -parere la festa
il laggavo di fuore; / ma veggo ben sì come e'fa col magghio
riconosci forse affatto. / -maisì; ci veggo ben; ma in sì gran salto
27-391: a quello / ch'io veggo, un artefice conosce / l'altro,
, squallido. spallanzani, 4-ii-460: veggo che quasi tutti dipingono a tetri e
con queste guerre e malaventura, non veggo che possiate avere una ora di bene.
. michelangelo [tommaseo]: io veggo molti con duemila e tremila scudi d'
a. cattaneo, i-253: veggo... una vecchia malfatta dalla
per dio per dio che io la veggo a sconcio partito. 2.
che la plachi. caro, 3-1-365: veggo che sarà difficile di reprimer la malignità
o cavaliere di cupido, io vi veggo; certo la vostra insegna addita esser
g. gozzi, i-6-185: tuttavia io veggo dotate le femine di una certa intrinseca
questi malnati. pulci, 23-52: veggo i lioni uscir delle spilonche, / e
i-501: ricevetti vostra lettera, e veggo quanto dite de'mancamenti di costà, di
ch'io ogni giorno più mi veggo mancare e intorbidare sotto la penna!
ne comperrei cento una fragola. / e veggo tuttavia tu ti rassetti: / che
: lavorare. caro, i-67: veggo che vi dànno ancor fastidio quelle rotture
buon'ora, o filosofi: ben veggo che troppo è chiaro che in questo maneggio
potrete dar di ceffo... perché veggo tanti moscioni intorno a questo vin dolce
un gran mangione...: lo veggo a tavola, che non s'empie
d'intenderlo, / e massime che i'veggo qua quel manica- / ferro, che
tu mi fai strabiliare / quanto ti veggo così colorita: / starei un anno
di gesù cristo, xxxiv-404: ancor non veggo sia risuscitato, / come, e'
è 'tutto vero'forse; ma non veggo dipinto * tutto il vero 'e se
d'ordine: -zoca! -e pian10 veggo el mazzo / e 'l zeppo e la
m'abbia vinto la mano, perché io veggo che anch'egli ronza qua attorno,
bisogno. castelvetro, 3-129: veggo come stia bene che si domandi l'opera
. g. gozzi, 21: io veggo, dopo la venuta de'libri,
simili giuramenti; tanto più ch'io veggo in te qualche nuovo capriccio: rispetterò le
di eroi spenti per la patria, veggo celebrarsi citaristi, musici, poeti, dipintori
nel gran mar della vita / naufraghi veggo, e sento, / non che recarsi
quando il tempo lo permette, li veggo molto compostamente leggere de'buoni libbri ed
-recipr. algarotti, 1-vii-226: ci veggo in questo disegno un non so che
maritatóia. filippo degli agazzari, 59: veggo questa fanciulla angiomai maritatola e non ci
metto il viso / alla finestra, veggo / esservi gran marmaglia. muratori, 7-iii-239
in- straccurata,... io veggo i tua figlioli esser dati in altrui
che mi facessi. assarino, 3-58: veggo, o signori, che mentovando soli
autenticare le sue asserzioni: il che veggo anche praticato dai moderni martirologisti.
nascer donna! a quel ch'io veggo de marzappani e de i presenti fatti
. f. frugoni, vii-59 io ti veggo in faccia una linea marziale che minaccia
stature, io per me non ne veggo. pallavicino, 1-233: affermò che
donna in riva del fiume assisa io veggo / di sì leggiadre a un tempo
. a. cocchi, 4-2-126: veggo bene che le moderate diminuzioni della massa
g. gozzi, i-5-127: io veggo parecchi burchielli molto ben ripieni di masserizie
. caro, 12-ii-51: perché io veggo che in una parte le vostre massime
il massimo onore, quando io lo veggo in fantasia su l'alpi giube a cavallo
ricevuto. n. franco, 4-189: veggo appo loro i medici, i quali
: sotto lo ammattonato o smalto 10 veggo esservi posta materia di calcina e di pezzuoli
più cresce in me l'ammirazione quanto più veggo la materialità metafìsica e dogmatica di certi
rustichi gatti e pessime matotte / veggo vizzute, ruvide, villose, / che
de'medici, 19-4: perché non veggo ben lume, / il mio mazzapicchio avrete
7 (24): a giovanni lorini veggo ha'dato un sacco di lino di
antonio da ferrara, 161: io veggo el mazzo / e 'l zeppo e
era a cavalo; quando ecco che mi veggo portare innanzi un giovine morto de'francesi
quando io pensava che si fosse cominciato, veggo che siamo al medesimo e che mi
ne mietino; ma certo io non veggo a che altro fine sia l'animo dato
malatesti, 51: s'io ti veggo menar la faverella, / tina,
fosse, / per quant'io veggo, un furfante, un taccagno, /
le vostre lettere, nelle menzogne delle quali veggo scolpita l'imagine della vostra macchiata fede
far più i miei desir felici, / veggo già già correre in fretta il verno
frequentar mercadantescamente. giannotti, 1-3: già veggo che ha creato un conto a parte
mio legno circonda, / né apparir veggo il porto di mercede. monti, x-4-12
che '1 disegno chinasse a venere, veggo che mercurieggia. = denom.
volesti vergognare. contile, 3-3-28: veggo laide, è bella, non ha faccia
ch'egli è un porco, perché lo veggo soffiarsi il naso colle dita e scuotere
, iii-370: l'italia / mescersi io veggo di conflitti orribili. 3
bile col succo gastrico io non la veggo d'una necessità assoluta per la digestione
messaggera / di pugne non mentì. veggo da lungi / sorger, portando ne
. n. franco, 6-84: veggo i preti che, rinegando il mes1-
1-20: quando... io veggo poi voi che con questa vostra messeràggine
: ecco, madama, che io veggo comparire lo scalco, il quale viene ad
ferito. or lui conosco, e veggo macaone pastore di popoli: ritorno adunque
; abborracciatore. tommaseo, 1-151: veggo il quadro del gazzarini: mestierante.
vaghi e risplendenti. carducci, iii-24-396: veggo la fattoria, là a mezzo la
m. florio, 453: io veggo in questa pietra, oltra il colore
incrostature, io per me non ne veggo. giuglaris, 373: dite a'poeti
combinazioni chimiche. galileo, 3-1-55: veggo in terra continuamente generarsi e corrompersi erbe
g. gozzi, 1-266: io veggo molti onorati giovani, non abbondanti di
del ximoenta e del xanto io non veggo che una lingua sola, divisa in
ch'io ho una fame ch'io la veggo, mia sollecitudine, che a porco
m. florio, 453: io veggo in questa pietra, oltra il colore
f. scarlatti, lxxxviii-n-624: i'ti veggo indiscreto / in ogni caso e di
dolce paroline. poliziano, 2-14: veggo el nostro misero corpo... a
scarlatto in suo sermone -; io veggo sulla fascia in sul gherone / che tu
e'terrori e gli spaventi del signore veggo che militano contra di noi. ciro di
: in questo caso io ci veggo più delle minchionature per me, che della
. bernardo accolti, 1-28: io veggo star gostanza a la finestra, /
per fama. credendo il somigliante, non veggo altro che cerussa, vernice, sbiacca
, 6-iv-389: nelle leggi longobarde gli veggo [i servi] chiamati aldi overo
per giungere a tanta fortuna io non ci veggo altro rimedio, se non che ognuno
e le minuzzo, / io non ci veggo un gruzzo / ch'un granel sol
onesto, / cangiarsi in paradiso il veggo e scrivo, / e 'l cieco amor
erbe. d'annunzio, v-1-742: veggo a ogni ora giungere un maratoneta da
ferd. martini, 5-272: gran preti veggo sgonnellar per le sale dell'albergo di
mei, / rendomi in colpa, e veggo ch'ò peccato; / dappoiché ancor
in quella parte ove io più chiaramente veggo spiegata e dipinta la miseria di noi mortali
fortuna va cangiando stile, ora lo veggo, fra tutti gli altri infelici,
tu le spoglia. poliziano, 2-14: veggo el nostro misero corpo...
mista. algarotti, 1-vii-226: ci veggo in questo disegno un non so che
vui. galileo, 8-xvii-17: non veggo modo di partirmi di qua per più
tu guarisca... -non ne veggo il modo, maestro, ve lo
, ve lo giuro, non ne veggo il modo. beltramelli, iii-909: di
. b. davanzali, ii-601: veggo che a'forestieri non piaciono certi nostri
la moda del 'puzzle '? io veggo, piuttosto, una infinità di sviluppi
cose, non lascierò di dire ch'io veggo che nel far questa mescolanza voi avete
: c'è una coltellata, ch'io veggo a tratto luccicare, nel tuo occhio
poerio, 3-301: ecco di roma / veggo i molli triclini, e le prodotte
. v. franco, 4-190: veggo i musici che, con le prolazioni perfette
aretino, v-1-347: bembo, già sfumar veggo il mar tirreno, / ripercosso dai
, 50: più facile rissoluzione non veggo che d'occidermi, overo con animo
vista alzare! di leo, 209: veggo giulia drizzar le voglie ardenti / per
la mesta landa / in purissimo azzurro / veggo dall'alto fiammeggiar le stelle /.
26-106: tutto il mondo qua ti veggo appetto. sanudo, lvi-496: tutto il
quest'altro, dove non sento né veggo. 13. categoria di persone
. martini, 4-199: mi volto e veggo un ufficiale de'gendarmi. - che
107): mona lucrezia di piero veggo t'ha scritto buona lettera per amore del
. lorenzo de'medici, ii-156: veggo ch'ell'hanno valicato el rio /
. buonarroti il giovane, 9-246: io veggo certe monne... /.
buonarroti il giovane, 9-246: io veggo... certi lor mormoni
11-48: oimè! ch'io qui veggo asciuttarsi appesi / panni inzuppati di morboso
. disse: fate cuore, amici, veggo terra. 8. che non
-non io, se non ch'i'veggo che tu se'una mora nera. morando
di mortaro, salgo in coperta e veggo nella campagna delle lanterne colorate. poco
poerio, 3-440: dissociarsi con angoscia i'veggo / la mortale famiglia / se di
altro. n. franco, 4-188: veggo prima i filosofi... i
. marignolle, 84: lampo non veggo mai che la saetta / non bestemmi
4-55: ah! lo odo, lo veggo ancora il buon professore...
caro, 12-i-304: ecco che mi veggo portare inanzi un giovine morto da'francesi
m. bracci, 2-71: io vi veggo ridotto a mal partito. se altro
segneri, iii-3-168: ecco, vi veggo... raccontar la traccia e il
a tutti... perch'io veggo oggidì eh'e'non s'apprezza se
. macinghi strozzi, 1-46: ora veggo quanto me n'avete iscritto e mostromi
o maestro, io sento, anzi mel veggo, voi essere uomo di grande santità
e quaranta. fagiuoli, 4-28: io veggo che costui me la mette in musica
. à. franco, 4-189: veggo i leggisti che, con le mude dei
guerra non viene a salvarla, non veggo donde possa sperare salvezza. b.
aveva tolta. machiavelli, 56: io veggo nelle differenzie, che intra cittadini civilmente
, contestare. paoletti, 1-2-352: veggo bene che bisogna cedere e starvi di
. antonio degli alberti, 1-59: veggo orazio che 'l ponte tagliato, /
reali. vasari, iv-71: io veggo qui nel fregio che s'aggira intorno
, per la cui somma possanza io veggo già... navigati i mari,
nel gran mar della vita / naufraghi veggo. -singola vicenda, avventura, faccenda
di man- tua tanto innanzi che non veggo come gli si possa impedire il papato
inferni dei. leopardi, iii-441: veggo bene che né adesso né mai c'
este nebbiose gronde, / ch'i'veggo l'acqua, s'tu non me relegi
risposto alle due gentilissime sue onde mi veggo onorato. pananti, iii-89: la
rallegromi con voi del processo che io veggo da voi farsi nella poesia. seguite
che fece a mia madre? / veggo che questa è opra del demonio. landino
qua il lume, ch'io non veggo dov'io mi vada. -la potenza del
. poliziano, i-252: sua signoria veggo che non è di uelli a chi
1-79: alla suddetta operazione, a cui veggo disposta la catena, ritrovo esser d'
. parini, giorno, i-846: veggo l'astuccio / di pelle rilucente ornato e
] col signore di lucca, non veggo come possa soccorrere a lucca per lo opposito
. cavalcanti, 100: ora veggo che è venuta l'ora che alla tua
10-155: io dissi: -be. llo veggo chiaramente - ed ella disse: -ora
, / di te, se più ti veggo fra le squadre / del re agramante