ii-io: ed eccolo, soggiunse, o ve' battaglio! / io ti so dir
. buonarroti il giovane, 9-255: ve' che ti ritrovai compagno agiato. /
3-1-107: o mondo ladro, or ve' chi se fallaccia! allegri, 126:
g. m. cecchi, 1-1-146: ve' costei con chi la pratica! / che
alquanto corrotto. berni, 22: ve', che ti codiai tanto che t'intesi
mosca, mosca, tu sei, ve', proprio simile / alle mosche, importu-
maia materdona, iii-323: or ve' qui tanti e tanti / in tende
se siete vecchie [o donne], ve' quell'anticaglia / com'ogni dì si
, 9-611: orsù, eccoci qui: ve' che colei / non ci si appillottò
colei / non ci si appillottò, ve' che scansammo / la sua 'mportunità
. buonarroti il giovane, 9-421: ve' dove eran duo polli di mercato /
quadri- buonarroti il giovane, 9-233: ve' che arcaliffa è quella lustre; a lui
lontananze del mare. sbarbaro, 1-178: ve' come spicca sui carbonchi degli occhi l'
sire, e fai dimoranza, / ve' ch'io m'arendo e faccio altra vita
attaccargliela. firenzuola, 659: vedi ve', che se io non faceva intendere
le voglie. lorenzino, 107: ve' s'ei niega d'aver danari,
dare il babbo e la mamma, ve', bacchillona! quante volte t'ho
dirà almeno, di lui, « ve', non è quello che ha scoperto l'
favellar da re. leopardi, 1-15: ve' come infusi e tinti / del barbarico
73: io tesso e filo; poco ve', perché tra le faccende e tra
svanita. varchi, 24-32: ve' come guarda il balordo! egli sta
un fulmine. han l'ali, ve', gli uccelli! loro invece per apparir
commesse. buonarroti il giovane, 9-249: ve' ceffi, ve'che menti, ve'
giovane, 9-249: ve'ceffi, ve' che menti, ve'che teste / calve
ve'ceffi, ve'che menti, ve' che teste / calve e bernoccolute. carletti
la vista sua tei manifesta: / ve' come lieto vien che nel vin galla:
g. m. cecchi, 1-1-217: ve' in che modo quel porco caverà /
cassa. buonarroti il giovane, 9-336: ve' che orciacci, unti e bisunti.
regola di disegno. fiacchi, 53: ve' come spiegansi mie braccia al vento,
. firenzuola, 707: or vedi ve', che con questa bravura me l'
. buonarroti il giovane, 10-974: ve' come ne gli occhiuzzi ella par vispa.
altre cose da farsi guardare: « ve' là; ve'colà su; quella fu
farsi guardare: « ve'là; ve' colà su; quella fu; quella fece
bambini. ma con buona maniera, ve'; che non paia che tu le faccia
vuòi sapere il busìllis? zitto, ve'! azzolino è innamorato pazzo di me
ton. non si sarebbe fuggiti, ve', allora. [ediz. 1827 (
pigliate qui questa candela in mano. ve' omo da tener candela! par un
. lorenzo de'medici, ii-165: ve' gote rosse e labra asciutte e cotte:
sbarbaro, 1-178: nell'illuminazione, ve' come spicca sui carbonchi degli occhi l'
tutta la mercatanzia... che dentro ve' era de'veneziani presono, 'e
, 10-929: i cittadini non mordon ve', che credi? / e'son di
, 4-47: oh, oh, vedi ve', passa qua: che se lazzaro
torre cadente. leopardi, i-iii: ve' cavalli supini e cavalieri; / vedi intralciare
è bella! e vuol dire: o ve' che catarro che ha 11 burchiello d'
di maglia. leopardi, 1-109: ve' cavalli supini e cavalieri; / vedi intralciare
buonarroti il giovane, 9-188: vedi ve' quel che va a caccia pel cerco.
del suo guscio. mascheroni, 840: ve' la cornuta chiocciola ritorta, / cui
le cincischi. carducci, 174: ve' colui che si frega / a l'epo-
buonarroti il giovane, 9-210: ma ve' ve'guarda quelle civettuzze, / ve'
buonarroti il giovane, 9-210: ma ve've' guarda quelle civettuzze, / ve'quelle
ve've'guarda quelle civettuzze, / ve' quelle scioccherelle. -acer. civettóne
morven meco / statti lieto a mirar. ve' com'ei passa / qual colonna di
fa all'amor con piston: deh ve' sucida. / ma a tal col tei
quando una e quando un'altra: o ve', dice, che lui- getto uscirà
e preziosa. carducci, 174: ve' colui che si frega / a l'epopeia
a questo baratto? -come perché? ve' 'l dirò io. per obbedire a quella
. idem, purg., 5-6: ve' che non par che luca / lo
com'io tomo, io mi conficco, ve', / n camera per tutto il
. tasso, aminta, 913: ve', tirsi, io parlo teco in confidenza
lor vite. monti, x-1-465: ve' che le fiamme / già ti porta
/ già ti porta nel sen, ve' che in tuo danno / congiurata de'numi
occhi al mio giusto catone, / ve' la sua contenenza e 'l forte petto
e'farà pur da vero! o ve' se 'l diavolo / va ora in volta
. « lo vedo anch'io, ve', che ho addosso un gran sonno *
volto, gonfìavasi come dicessele: 'or ve' che uomo è il tuo! '.
mese. mascheroni, 840: ve' la cornuta 'chiocciola ritorta, / cui
degli insetti. mascheroni, 840: ve' la cornuta chiocciola ritorta, / cui
.. / e dopo averle detto: ve' chi t'ama, / le sfila
si corse. cesarotti, 11-86: ve' com'ej passa / qual colonna di foco
sbarbaro, 1-178: neu'illuminazione, ve' come spicca sui carbonchi degli occhi l'
vien de notte, / e tu ve' ch'i'son irado, / non pensar
bambini. ma con buona maniera, ve'; che non paia che tu le
): ma con buona creanza, ve'; che non paia che tu le faccia
così mi piace, figliuola mia, ve', creanza e cortesia; cose nelle quali
con quei candelieri. / to', ve' che dappocaggine! / ve'che spensierataggine!
/ to', ve'che dappocaggine! / ve' che spensierataggine! rosa, i-iii:
francesco da barberino, 6: ve' tu le donne che sono in quel
. g. gozzi, i-24-102: or ve' com'ei si gratta ne'capelli,
/ e'farà pur da vero! o ve' sa 'l diavolo / va ora in
. buonarroti il giovane, 10-951: ve' come colle mani ella si spronai / par
sire, e fai dimoranza, / ve' ch'io m'arendo e faccio altra vita
. francesco da barberino, 6: ve' tu le donne che sono in quel prato
la libbra. leopardi, 341: ve' la pelle, al bussar, mareggia e
-mosca, mosca, tu sei, ve', proprio simile / alle mosche, importunacelo
nel quale rimasero affogati e consunti? ve' bellica disciplina degna soltanto di un popolo
falcone. firenzuola, 656: o ve' come salta di palo in frasca, i'
/ un venti a'nostri; o ve' passo disparo! alfieri, v-2-403:
dell'alfabeto. dossi, 519: ve' che figura distinta! che aria signorile!
, e mostrandoli il cielo dice: ve' ve'gli angiolini, e suppone in
e mostrandoli il cielo dice: ve've' gli angiolini, e suppone in luogo
adimari, 1-18: doh, doh, ve' che bel mugolone che si muove per
. lorenzo de'medici, ii-180: ve' ser agnol bardin dolciato e bello,
vi dico, che vergogna! o ve' religiosi che volevano esser questi! in casa
nuovo. vuole provarlo? -è elegantissimo, ve'? -disse enrico, ammiràndone il taglio
). caro, i-155: ve' come fra le gambe il capo ingrotta,
orrenda strage. bùgnole sale, iv-250: ve' l'eretica idra che alla morte dell'
in cucina. monti, x-3-157: ve' come esclama e padre lo saluta /
sbarbaro, 1-178: nell'illuminazione, ve' come spicca sui carbonchi degli occhi l'
xxx-5-208: 10 ti prometto / ma ve' con patto espresso, / che d'allor
beati. francesco da barberino, 6: ve' tu le donne che sono in quel
bùgnole sale, iv- 250: ve' dall'onda baltica per sino all'adriatica ribellione
si mantiene / d'ogni animai, ve' che son duo fagiuoli, / se
mio innamorato che ne viene, oh ve' che brutta fantaccia ei pare. varchi
/ tu stesso mi riprendi / se mi ve' favellar! / ca tu m'ài
/ un anno: -un nido, ve', di farlotti! panzini, ii-49:
schifare. anonimo veronese, xxxv-1-516: ve' e recevo zo che te mando in
tu stesso ti riprendi / se mi ve' favellari. iacopone, 3-61: per
/ di sì novo spettacolo ridenti: / ve' come il tardo alfin giunse il veloce
tardo alfin giunse il veloce, / ve' come fu dal vii domo il feroce.
/ figliuola, oh di'di sì, ve' che'sospira; / forse ch'e'
a uno, e dicesi: o ve' la festa! 14. ant
dir che tu m'hai concio / ve' pel dì delle feste. rosa, 1-117
dire ridicola. monti, x-3-467: ve' che festanti esultano / alla tua culla
dolce serenità. pindemonte, ii-73: ve' come lieto la fiammante teda / scuotendo
luce. parini, 330: oh ve' che spaventosa figuraccia / faremo noi con
di colei che m'invaghì, / ve' che bel figurin! c'entrasti tu.
. m. cecchi, 1-1-144: oh ve' se 'l fistolo / va a processione
veniva calfrigna faceva quello che volevo. ve' come la foramella bravi- chiava. varchi
dar da mangiare?... - ve' questo fornimento da cuori? -soddisfacimento
buonarroti il giovane, 9-695: eccogli, ve', que'gambi glieli ho mostri /
non manifesta. firenzuola, 920: ve' come quella [viola] biancheggia ridendo,
[viola] biancheggia ridendo, / ve' come l'altra con purpuree frondi / gode
frugatoio. buonarroti il giovane, 9-439: ve' ve'quel pescatore / col frugatoio in
. buonarroti il giovane, 9-439: ve've' quel pescatore / col frugatoio in mano
buontempo è in sulla traccia: / ve' che le corre e le farà levare:
. lorenzo de'medici, ii-176: ve' quel ch'egli ha fatto, /
di mortoro. bellincioni, i-125: ve' di sforza e gonzaga el chiaro sangue
/ d'assassinare il prossimo; oh ve' quanti / quanti gabbacompagno il mondo alloggia
conoscea. lorenzo de'medici, 7-116: ve' come lieto vien, che nel vin
. buonarroti il giovane, 9-74: ve', ve', quanti galuppi, /
buonarroti il giovane, 9-74: ve', ve', quanti galuppi, / quanta canaglia
, 1-i-127: ecco la villania. / ve' bei gatti frugati che son questi.
danno questi titoli, / tu troveresti ve' che e'se ne getta / novantanove per
7-31: al bersaglio dei fantocci, ve' il giovanotto armato di palle di cencio
. i. nelli, i-307: oh ve' gigante da cigoli, che battev'e'
due retate prendon tutti quanti / (o ve' che pesca!) e cavalieri e
mela ', se altro non occorre. ve' siete più vano e leggieri d'una
g. m. cecchi, 1-1-295: ve', la ste'poco a voltar la
ho, leopardi, 341: ve' la pelle, al bussar, mareggia e
san petronio. buonafede, 1-i-89: ve' costui come in dotte cure invetera;
cedola? / bastiti che sa, ve', tutti e gomitoli. / mandala via
in grandigia. mamiani, 1-355: ve' l'infedel dal nostro piè calcato / già
della vicina ulubra. tommaseo, 7-181: ve' la materna pietà del vitello marino,
g. m. cecchi, 1-2-378: ve' incr. con ghiareto (v.
volto sprigiona... neh'illuminazione, ve' come spicca sui carbonchi degli occhi l'
antonio da ferrara, 31: non ve' tu già vecchiezza che te 'mbianca,
. settembrini [luciano], iii-3-246: ve' questo vecchiardo... come diluvia
spaventevoli. leopardi, 340: ve' che 'l tira, e s'indraca e
bella. pindemonte, 144: ve' ch'egli è sorto [il sole]
: mosca, mosca, tu sei, ve', proprio simile / alle mosche,
g. gozzi, i-19-196: cara! ve' come siete in pompa e ben vestita
lingua; e perché non gridino: ve', ve'fabricator di vocaboli nuovi!
; e perché non gridino: ve', ve' fabricator di vocaboli nuovi! so dir
una vii fante. leopardi, 340: ve' che 'l tira, e s'indraca
fanfalucole infinocchio. baretti, 6-302: or ve' che pastocchie vi sto infinocchiando! invece
pone per dubitare. mazza, ili-io: ve' come inforsa [l'uomo] /
infusa e molle. leopardi, 1-114: ve' come infusi e
una speranza di saperne le novelle, ve' come v'ingalluzzite! nievo, 640
strettamente allacciato. berni, xx-x-46: ve', che i'v'ho giunti insieme ingraticchiati
al figur. caro, i-155: ve' come [il gufo] fra le gambe
c. i. frugoni, i-6-310: ve' qual fumo stupendo / di tartaree coregge
: non tanta fretta, aspetta: ve' che viso / inserpentito! tieni a te
, ove si addensa e serra, / ve' di natura al fido oprar concorde /
sue membra / sien comprese d'amor ve' di me amare. = deriv
e gli occhi abbassa. / to', ve' ch'ella intirizza. 2.
buonarroti il giovane, 9-98: vedi, ve' quel com'e'gonfia le gote:
. buonarroti il giovane, 10-964: ve' bella in venia che è questa!
c'è più. buonafede, 1-i-89: ve' costui come in dotte cure invetera.
, 4-221: ahi vecchiaccia maladetta! ve' viso invetriato, se ella non ha
loro piace. groto, 4-56: oh ve', che faccia invetriata, ch'animo
. l. salviati, 19-47: ve', granchio, non mi fare / involture
chiarini, 373: or vedi, / ve' come liscia sotto la bugiarda / irta
vossignoria. d'annunzio, ii-1035: ve' porco di bulgaro nero / che tutt'
demoni, molto viaccio, / quando il ve' fare. guittone, i-13-223: quanti
visi orridi e agri! / e ve' com'or s'allungan magri magri!
? senti: ma lingua di pesce, ve'! -non fiato; stanne pur sicuro
. cavalcanti, i-126: vostra parvenza / ve' me non sia lontana: / or
. idem, purg., 5-4: ve' che non par che luca / lo
un lucerniere, tu lo farai correre, ve', come un pazzo, parendo sempre
rivo di feronia an- ch'esso / ve' come sgorga lutulento e fugge / con insolito
. bar etti, 6-302: or ve' che pastocchie vi sto infinocchiando! invece
visi orridi e agri! / e ve' com'or s'allungan magri magri!
quella povera ragazza, sei un maiale ve'! svevo, 6-404: quei maiali che
alle volte. amenta, 4-61: ve' se la malaventura poteva farmi di peggio
-mosca, mosca, tu sei, ve', proprio simile / alle mosche, importunaccio
prete b... (piglialo bene ve'!). pascoli, 1-137:
« conosci un orologiaro, ma buono, ve'; non un maniscalco? ».
, illividirsi. leopardi, 341: ve' la pelle, al bussar, mareggia e
; e soffio poi di lena: / ve' la fiala, come un dì di
. buonarroti il giovane, 9-249: ve' ve'qual mascheraio, / quanti egli ha
buonarroti il giovane, 9-249: ve've' qual mascheraio, / quanti egli ha appesi
/ visi e barbe posticce! / ve' ceffi, ve'che menti. fagiuoli,
barbe posticce! / ve'ceffi, ve' che menti. fagiuoli, 2-53: giovan
ripa- rarse. tommaseo, n-112: ve' la materna pietà del vitello marino,
vista. buonarroti il giovane, 9-133: ve' vestir ch'a costei, ch'io
busse, e non mica coi pugni ve', con tanto di mazzafrusto! bocchelli,
di tutto coccio stivalutoie medagliuto, lungimiranza ve' ve'di tremebondo bellico lo trasinò di
tutto coccio stivalutoie medagliuto, lungimiranza ve've' di tremebondo bellico lo trasinò di forza
/ l'eterna mensa, / là ve' dolcissimo / nettar dispensa / il garzon
mezzo. buonarroti il giovane, 9-233: ve' che arcaliffa è quella spilungona, /
noi, nel senso buono ", ve', noi abbiamo le voci di 'favorito
: oh! tu hai lasciatoci, / ve', con la bocca piena di minuzzoli
mano, / e quel moccicca: or ve' s'i'so far giuoco? scambrilla
c. i. frugoni, i-6-310: ve' qual fumo stupendo / di tartaree coregge
dolori. serdini, 1-82: tu ve' lo spirto nostro or dentro or fora
menato alla crudele? / -ti se'portato ve' da imperadore / ed ancor io non
. salvini, v-471: 'e ve' co'm'or s'allungan magri magri
guardando a suo vicino: / oh ve', com'è più morbido a toccare /
! la lingua l'ho anch'io ve'! -disse canale bevendo. soldati, 108
: mosca, mosca, tu sei, ve', proprio simile / alle mosche,
più capir nella mostra. oh! ve' pancia onnipotente ch'avete fatta! dio
una [ombra] gridò: « ve', che non par che luca / lo
mudare per un mese, / e ve' che voce chiara ha quel cardello! s
, ciapin: to'la. / ve', l'è bella anche lei: guarda
pancia, non delle più smilze. ve' le belle cirimonie che s'usano nella
la rosa ch'io tengo meco, / ve' che i tuoi baci pallida aspetta /
? buonarroti il giovane, 9-249: ve' ceffi, ve'che menti, ve'che
giovane, 9-249: ve'ceffi, ve' che menti, ve'che teste /
: ve'ceffi, ve'che menti, ve' che teste / calve e bernoccolute,
che teste / calve e bernoccolute, ve' ganasce! / o guarda un po'
conchiude: « sono tentato (badi ve'! che s'impoverisce la lingua) a
fortuna, e gli innocenti assale. / ve' come l'arpa di costei ne geme
nequizia, / ma d'imitarlo, ve', scaccia il desio; / sii coraggiosa
g. m. cecchi, 1-2-77: ve', sepp'ei tuffarcisi / tanto d'
me non lo so già io. oh ve' ninna ch'è questa! almen sapess'
mio padroncino poi piglia fuoco per poco ve' lui. nulla, nulla che gli vada
idealisti son più birboni degli altri, ve': a noi dànno le penne, ma
. buonarroti il giovane, 9-233: ve' come elle ci fan gli occhiacci torti /
orecchi. i. nelli, ii-191: ve' come sono gli uomini: chi crede
alla vita. percoto, 395: ve' anche costui che s'ingegna di far
cacciator chiamare confortando / -ve'là, ve' là, ve', / -dragon, dragon
confortando / -ve'là, ve'là, ve', / -dragon, dragon, tè,
più capir nella mostra. oh! ve' pancia onnipotente ch'avete fatta! dio
. buonarroti il giovane, 9-336: ve' che orciacci fasciati, unti e bisunti
. i. nelli, ii-191: ve' come sono gli uomini: chi crede
frugoni, i-9-125: gentil coppia * / ve' di quai chiare donne / scelto stuol
l. salviati, 20-62: pensa, ve', ch'ella starà costì a tener
fanno orridi. cremonini, lvi-299: ve' colui [ercole] che far vuol a
. buonarroti il giovane, 9-336: ve' che orciacci fasciati, unti e
/ poi disse pica pica e poi ve' tu. = voce furbesca, da
presenti. ritmo nenciale, 1-151: ve' sai chel ch'io dico? falla netta
una statua greca. alfieri, 6-146: ve' i qua / questo bel panneggiato
pariginissimo). carducci, ul-1-318: ve' ve'che dante e niccolò s'inchina
). carducci, ul-1-318: ve've' che dante e niccolò s'inchina /
mezo dei nemici. cesarotti, 1-ii-249: ve' com'ei passa, / qual colonna
e non le fare, si tu ve' che non l'avendo t'abbino a dare
f. d'ambra, 56: deh ve' come i passi annovera! -a ogni
pastocchi. baretti, 6-302: or ve' che pastocchie vi sto infinocchiando! alfieri
v-166: come si appicca presto 1 o ve' che pecchia! -ubriacone (
amorosa o no? guarini, 315: ve' pecora ch'io sono, ve!
o anima gentil pedemontana, / or ve' per dio chi entra teco in danza
, vii-968: gioca alle carte? ve' poter del fato! / me lo mandano
egghian vestiti i tutori? - bene ve', e riluce loro il pelo.
. - proprio / tua figliuola! ve', se fa le stimate! / e
tapinella (disse amore), / non ve' tu quel per cui sei sì penata
, 4-60: fosse dante a vantarsi, ve', mi direi, un pero che
c. i. frugoni, i-9-126: ve' la candida / dorinda, in cui
pina / ch'ogni persona che la ve' s'inchina / a veder lei. idem
. buonarroti il giovane, 9-439: ve' ve'quel pescatore / col frugatoio in
buonarroti il giovane, 9-439: ve've' quel pescatore / col frugatoio in mano
buonarroti il giovane, 10-888: vedi ve' que'pettibianchi / com'e'par che
, i'vo; non mi piantare, ve' che la m'importa. bemi,
pina, / ch'ogni persona che la ve' s'inchina / a voler lei, e
storion nominiamo? tommaseo, n-112: ve' la materna pietà del vitello marino,
. buonarroti il giovane, 10-893: ve' ch'io le pigio: / i'le
allora mi fuggì di bocca: « ve' ve'ecco il pisciabótte! » e tosto
mi fuggì di bocca: « ve've' ecco il pisciabótte! » e tosto un
placida tua pace: / -l'orecchie, ve', le tengo! -e fu bel
la mia vita. / cara! ve' come siete in pompa e ben vestita!
nel fiume. leopardi, 350: ve' ch'han sul collo di gran soma pondo
tempo, sedendo a convito: / « ve' porco di bulgaro nero / che tutt'
di santa nuta di merda, o ve' come salta di palo in frasca.
fuori di tempo. gonzaga, ii-36: ve' se non pare una predicatoressa. tasso
tribuni. buonarroti il giovane, i-308: ve' com'a stracciasacco / si guardano e
no seand elo qua, et elo no ve' meno de note e de dì la
(318): non trovo loco là ve' me nasconda, /...
.. / disse rinaldo: « oh ve' pretensione! / che? sono un
premerana è questa, ke, quando tu ve' a mensa, / del pover besonioso
, 1: se qualcun dirà: ve' che costui / è volut'ire in stampa
cose e non le fare, si tu ve' che non l'avendo t'abbino a
proposito. firenzuola, 719: o ve' bestemmia che si è mandata da sé a
da due fabbri. martello, 6-iii-299: ve' lucia, ve', ci è sangue
martello, 6-iii-299: ve'lucia, ve', ci è sangue. ci è un
, che ridi e mi provochi: « ve' la tua vantata coerenza! ».
ho inteso benissimo / e servirotti, ve', pulito e presto. -che non
ben compartiti son quei punti! / ve' come son ugual quei bottoncelli. dalla
f g. visconti, 2-18: ve' come salta in cresta / questa arroante
sfacciata. carducci, iii-1-12: or ve': pur là dove più il retto e
superba sì com'or se'putta, / ve' chi su 'l viso ti declama e
, eccolo. -levianci via. - ve' viso di quaresima! -fare carnevale o
, che tu m'hai concio / ve' pel dì delle feste. -che sarà?
e soffio poi di lena: / ve' la fiala, come un dì di marzo
log'one, gridavano 'va'via ve'! '. manzoni, pr. sp
, zafon! securi / lì, ve' cum se rebufa. -aggrovigliarsi.
io l'ho tocca nel vivo: / ve' s'ella si rassetta / e sta
su ritta che pare una canna: / ve' se le s'è racceso addosso 'l
gailini, 81: meschina, ve' a che ora rancico / per siena
la lor arte. tommaseo, 11-112: ve' la materna pietà del vitello marino,
a più non posso: / ma ve' quanti cimier saltanti addosso! / arazzien
a fare; / trai delle somme e ve' che de'restare: / ogni ragion
retate prendon tutti quanti / (o ve' che pesca!) e cavalieri e fanti
qualche ribalda l'averà affatturato: / ve' come par dii suo cerebro perso, /
non ci sarà che ci rattenga: / ve' che ci strigherem; ma dàn d'
., /... / ve' e recevo go ke te mando in scrito
quel prete b.. (piglialo bene ve'!). 12. nascondere
federa usata sotto 'l braccio, / ve' come elle ci fan gli occhiacci torti /
onirica). mazza, 797: ve' che leggiadre imagini / volano a te
ripresi? -sì, -dissi io -ma ve' che io mi fuggì, come io ti
/ tu stesso mi riprendi / se mi ve' favellali / ca tu m'ài namorata
; riflettersi. foscolo, ii-265: ve' riscintillano nel viso garrulo / gli astri
italiano corrisponde, ma non preciso, ve'!, la voce albergo, osteria
ch'é sul bollire: / corri, ve', ch'una se 'n porta il
la vegada ausela sì se ada e ve' lo lago avanti ch'eia se lasse prendere
ho tocca nel vivo: / ve' s'ella si rassetta, / e sta
del sonno prese. lalli, 9-42: ve' là il nemico a son
del fungo tal or « ve 'l ve' ». attribuito a petrarca, xlvii-
vuoisi più d'una testa. / ve', scoccan ambe un tratto, l'una
. fr. gualterotti, io: ve', dinea o come impevera / la rugiada
essere astutissimo. forteguerri, 11-62: ve' s'eran tristi e sguazzavan a sale!
ho detto: ma non ti sviare, ve': bada di non andare cogli altri
usata sotto 'l braccio, / ve' come elle ci fan gli occhiacci torti.
ingiuria. bacchelli, i-ft-351: « ve' che ghigna! » gridò un ragazzo;
se di qui non ti levi, ve'? -cacciato via, respinto, escluso
. i. nelli, i-307: ve' bestia da soma d'arcolai, che par
alla cottura. leopardi, 341: ve' la pelle, al bussar, mareggia e
, / e quel moccicca, or ve' s'i'so far giuoco? » /
parini, 317: quando mi salta, ve', il moscherino, / lo vorrei
v'ho dato sulp'ignorare', oh ve' come a un tratto siete scappato fuori
: su, scaviglia la corda. oh ve', gavazza / e tripudia e ballonzola
fuori le budella. monti, 5-25: ve' il ciottolo e la fionda, onde
abbaglio. io non fo tai cose. ve', che si passa! chi v'
buonarroti il giovane, 9-210: ma ve' ve', guarda quelle civettuzze, / ve'
il giovane, 9-210: ma ve've', guarda quelle civettuzze, / ve'quelle
ve've', guarda quelle civettuzze, / ve' quelle sciocche- relle, /..
. i. netti, ii-245: ve' se gli ho scambuiati per dar nella
. buonarroti il giovane, 9-247: ve' ch'una carrozza passa / ed ha messo
c. i. frugoni, i-6-312: ve', che il ribaldo a cinguettar scotènte (
cieco, 29-5: marsiglio in fretta ve' venire / de'medici la scuola più
spiritato. buonarroti u giovane, 9-233: ve' che arcaliffa è quella spilungona, /
passerò sicuramente. ricchi, xxv-1-199: ve' quanta robba! oimè! mi faccio
sbugiardare qualcuno. bresciani, 1-ii-219: ve' quell'abate che ha sfatato queldiavolaccio bianco.
mozzo e quella spoglia impura? / ve'!... qual schifosa, ohimè
, se può, sgaruglia? / oh ve' novella da cantarsi a veglia!
e lo sgozza e l'accoltella. / ve' ch'ancor trema e palpita e balzella
.). berni, 22: ve' tu ch'egli ha 'l pugnale, e
(un composto, un lena: / ve' la fiala, come un dì di marzo
so qualcosa, dimmela / appunto, ve', pel fil della sinopia. -scostarsi
tutto coccio stivaluto e medagliuto, lungimiranza ve' ve'di tremebondo bellico lo trascinò di
coccio stivaluto e medagliuto, lungimiranza ve've' di tremebondo bellico lo trascinò di forza
veggiono andando, / si dicono: « ve' colui, ch'è smemo
alludendo al tuo nome, m'inviasti: ve' come glisfoglio, gli straccio e tutti gli
-zafon, zafon! securi / lì, ve' cum se rebufa. conto di cordano
; e soffio poi di lena: / ve' la fiala, come un dì di
fare; / trai delle somme e ve' che dè restare. manzoni, pr.
. lorenzo de'medici, 7-134: ve' ser agnol bandin, dolciato e bello,
sire, e fai dimo- ranza / ve' ch'io m'arendo e faccio altra vita
dante, pure., 5-5: ve' che non par che luca / lo raggio
di quella povera ragazza, sei un maiale ve'! soldati, ix-292: il marito
trattarlo a punti di luna eccolo. ve' com'e'va spampanato. non par che
. 1. nelli, i-329: ve' come passeggia alla spampanata! spampanatóre,
. buonarroti il giovane, 9-412: ve' se le s'è racceso addosso 'l
egloga del trabocco del sacco, 5: ve' che mi svolse il tristo ladroncello /
scotennarlo, strimpellarlo. leopardi, 341: ve' la pelle, al bussar, mareggia
. domenico da prato, lxxxviii-i-524: ve' che me stesso per piacerti sperno,
: ridi, ser lallo mio: ve', pelo e ciccia / cangia ser ciacco
curvato dosso ecco si caccia. / ve' ve'l'irsuta setola fuor spiccia.
curvato dosso ecco si caccia. / ve've' l'irsuta setola fuor spiccia.
buonarroti il giovane, 9-233: ve' che arcaliffa è quella spi- lungona,
buonarroti il giovane, 9-246: oh ve' calca ch'è quella! oh che
rubino. lorenzo de'medici, 7-140: ve' gote rosse e labra asciutte e cotte
b. davanzati, i-137: vedi ve' che pur ci ha chi sappia con
, piglia lo braccio! ora bene. ve' che scappa: guarda lo grugno.
tutto coccio stivaluto e medagliuto, lungimiranza ve' ve'di tremebondo bellico lo trascinò di
coccio stivaluto e medagliuto, lungimiranza ve've' di tremebondo bellico lo trascinò di forza
m. cecchi, i-59: o vedi ve' che lo sapeva, e quanto /
pezzo. buonarroti il giovane, i-308: ve' co- m'a stracciasacco / si guardano
e mani. guarini, 121: ve' con quanti nodi / mi legasti tu stretta
ci sarà che ci rattenga, / ve' che ci strigherem. -liberarsi da
questo è quando a l'oscuro non si ve' / che un soldo a te caduto
fare da sultana come volesse dire: ve' là questi zotici. 2.
. buccio di ranallo, 1-394: chi ve' a morte, / ad quillo puncto
ben stampato bambino, sciamava: « ve', gli è un ometto, ora »
sottoposto vivacissimo cuore. leopardi, 1-109: ve' cavalli supini e cavalieri.
« pica pica », e poi « ve', tu »; / e alla buona
moto del piede. martello, 6-i-270: ve', quel tasteggia un piccol gravecembalo /
-sostant. baretti, 3-148: ve' che lungo tattamellare! scusatelo, conte
c. i. frugoni, i-6-312: ve', che il ribaldo a cinguettar s'appiglia
è questa di venire a scuola? ve' la tenerità tua! u'mellio potea commettere
cerchiamoci / salvar dalla tempesta, / ve' quante rose chinano / la tenerella testa
del fiume è in riva, / ve' come col sembiante, e con la voce
mendicasse gli accordi. kezzonico, 224: ve' quale infuria / novella peste / idra
. m. cecchi, 20-25: o ve' che grillo gliè saltato in testa.
, 'te', 'e', dicendosi 'me- ve', 'teve', 'eve \ 2.
amo, i'stava attento: / -ve've' ve'vef ch'i 'l sento:
i'stava attento: / -ve've've' vef ch'i 'l sento: / addu'
di briccone. alfieri, 12-12: oh ve', tocco di birbo; / che boria
buonarroti il giovane, 9-359: ve' con che leggiadria questi animali / si
davvero è snello / questo troiano: ve' ve'com'ei tombola / con leggiadria »
è snello / questo troiano: ve've' com'ei tombola / con leggiadria ».
ton ton. non si sarebbe fuggiti, ve' allora. tenerlo lì quel signor curato
una giovane donna in bicicletta. / ve' come mostra il tondo! -pancia,
; presto, trana; oh, ve' cuoco freddo. lippi, 12-48: così
ove si addensa e serra, / ve' di natura al fido oprar concorde / l'
: tu stesso mi riprendi / se mi ve' favellari / ca tu m'ài namorata
come ben compartiti son quei punti! / ve' come son ugual quei
di urtare. pananti, i-228: ve' lo sapete che c'è un gran partito
angustie e miserie. tempo, oh ve' ch'è discrezioni! / mi scosse il
egli se 'n viene. ve' (veh; con e chiusa),
dante, pure., 5-4: ve' che non par che luca / lo raggio
si conduca! varchi, 22-16: ve' che non m'ingannava, rispose ella,
mancasse alcuna cosa. marino, 1-11-135: ve' quel cerchio lucente, ove raccolte /
che fortuna, e gl'innocenti assale / ve' come l'arpa di costei sen duole
canchero, egli gerindo è stato puntuale, ve'? 3. come forma di
serventese dei lambertazzi e geremei, xxxv-i-868: ve', ti- baldello, tu sai lo
un verghifero / da melita sarai. ve' ch'i'mi carco / le coltri in
fuoco). fantoni, i-18: ve' come il flutto vincitor si estolle, /
denominano vitelli marini. tommaseo, 11-112: ve' la materna pietà del vitello marino,
già non era. tommaseo, 11-208: ve', signor, quella stella vivace /
io l'ho tocca nel vivo: / ve' s'ella si rassetta, / e
. cecchi, 1-1-419: ah viziatella! ve' che mi fé ridere. tecchi,
alfieri, 6-139: vedilo, ve' ch'egli arrossisce ed arde / come un
tu hai il giaco eh? o ve' che buona zolla tu avevi qui in seno
male. buonarroti il giovane, 9-712: ve' quel ragazzo che corre a raccorli:
p. p. parzanese, i-128: ve' su'fior di farfalle / l'aliante volteggia
da pasto. casti, 233: ve' di non prendere / cipro o sciampagna,