. chi grida, insulta, parla a vanvera; chi critica aspramente ciò che altri
a combattere all'impazzata, tirando a vanvera nel buio, e i romani a mira
questo mondo, e di scalmanarsi a vanvera, corre risico di perdere la sanità
questo mondo, e di scalmanarsi a vanvera, corre rischio di perder la sanità
, sf. disus. il parlare a vanvera. aretino, iii-175: -la
con l'aria di chi parla a vanvera perché tanto un pensiero ce l'ha
leggerezza, senza fondamento; parlare a vanvera. manzoni, 988: questa volta
terio, alla carlona, a vanvera. i. nelli [gherardini
nel venez. a la babalà * a vanvera, alla carlona '; è da
a babboccio: a casaccio, a vanvera. lippi, 3-56: e comandante
al bacchio, a bacchio: a vanvera, a casaccio, senza riflessione. -vivere
4-273: non parlo da solo né a vanvera. rispondo a quel becco fottuto che
cian ciare; parlare a vanvera. a. pucci, cent
che i censori senza rispetto alcuno, a vanvera, e sì con borgnole dell'ottanta
-cianciare come ghiandaie briache: a vanvera. baretti ^ 2-361: sarebbe bella
i censori senza rispetto alcuno, a vanvera,... il libito fan licito
capirla. 2. parlare a vanvera, discutere con affermazioni senza senso,
. ciarlare, cianciare, parlare a vanvera. f. d'ambra,
e f. persona che ciancia a vanvera, o per trarre in inganno.
. (ciaramèllo). ciarlare a vanvera, senza senso, in modo sconclusionato
paragone per indicare dappocaggine, discorsi a vanvera). -fare le comari: conversare
o là ch'i'non favello a vanvera; ma facciamci dappiede a mondarla con
parole ad aria: chi parla a vanvera. carducci, ii-2-175: mamiani,
. -dondolare la mattea: parlare a vanvera. varchi, v-57: d'uno
letter. raro. parlare a vanvera, fare discorsi oziosi. gramsci
gli scrittori di giornali, e quelli a vanvera, che cercano co'paroioni fare impressione
solo nella locuz. a fanfera: a vanvera, a caso. salvini,
grave e gentile. = variante di vanvera (v.) con l'incrocio delle
pronto a qualunque cimento; parlare a vanvera. varchi, v-54: * dar
fare così per dire: parlare a vanvera, tanto per dire qualcosa. -anche:
gerle e in arcata: parlare a vanvera, confusamente, senza pensare a ciò
. -filare vischio: parlare a vanvera, fare il saccente. caro
stette. -senza riflettere, a vanvera; senza giustificato motivo. panziera
scopo di ingannare); parlare a vanvera, cianciare; vantarsi. -anche:
2. figur. che chiacchiera a vanvera, che ciancia. - anche al
frascheggia. -raccontare frottole; parlare a vanvera, cianciare, sentenziare. - anche
giudizio, chiacchierona, che parla a vanvera. novellino, ii-124: egli mente
, ciarlare. -anche: parlare a vanvera o a sproposito o in modo sconclusionato;
al figur.: che parla a vanvera o a sproposito; ciarlone, chiacchierone.
o stridula, per lo più a vanvera e sconclusionatamente. pataffio, 5:
forte (e per lo più a vanvera); parlatore, ciar
a combattere all'impazata, tirando a vanvera nel buio, e i romani a
; disordinatamente, alla rinfusa, a vanvera. rosa, 171: fosti chiamata
sventura, incolpando uomini e cose a vanvera. 3. ant. e
antichi quando parlavano, non parlavano a vanvera. come chiudere torno tomo di terra
da dire; parlare sconclusionatamente, a vanvera. -perdere la lingua: diventare muto
nel parlare; non fare discorsi a vanvera. c. dati, 42:
2. scherz. parlare a vanvera, dire sciocchezze. dolce, 8-46
macco. -a sproposito, a vanvera. burchiello, 2-30: quella allegrezza
malatesti, 25: io, scrivendo a vanvera, ho fatto d'ogni erba un
cade) in mente: parlare a vanvera, sproloquiare. bandello, 1-3 (
a combattere all'impazata, tirando a vanvera nel buio, e i romani a mira
là, ch'i'non favello a vanvera; ma facciamci dappiede a mondarla con
, ininterrottamente, per lo più a vanvera o in modo sciocco, inopportuno e
, agg. letter. che chiacchiera a vanvera, per lo più di inezie e
caratteristica di chi è solito parlare a vanvera, senza ponderazione; loquacità futile.
me. 2. parlare a vanvera. pascoli, ii-383: dante non
panzanare, intr. ant. chiacchierare a vanvera. ruscelli, 1-235:
il modo del gògnin di * parlare a vanvera ', smettendo capricciosamente un argomento e
-non parlare che per dire: non a vanvera. sbarbaro, 5-107: in tram
. -fuori di proposito, a vanvera. giuseppe degli aromatari, 123:
da ungaro beneficato egli affermasse magari a vanvera che l'italia è paese di romanzieri,
rivelazioni divine piovessero negli ingegni umani a vanvera. b. tasso, i-87:
in questo mondo e di scalmanarsi a vanvera corre risico di perder la sanità.
: non parlare a sproposito o a vanvera; tacere pensando alle conseguenze delle proprie
loro foreste. questo si chiama ragionare a vanvera. mazzini, 5-38: le moltitudini
2. figur. chi parla a vanvera, a sproposito o in modo sconclusionato
le casse e lasciarmi ogni cosa a vanvera? -oh per quest'io le volevo anco
'rettorica ad erennio', ma fatta a vanvera. = comp. dal pref
boine, cxxi-i-150: fate della critica a vanvera senza bussole ferme, sollucherosa critica estetica
, sm. chiacchierone, parlatore a vanvera. faldella, i-1-187: bisognava sentire
volere sgararla nelle proposte che sbalestrano a vanvera. nievo, 636: soltanto lucilio non
divine piovessero ne gli ingegni umani a vanvera. tasso, ii-523: devrei dunque esser
), intr. ant. parlare a vanvera, in modo fastidiosamente prolisso; fare
. ant. che parla troppo, a vanvera, in modo petulante.
3. esprimere giudizi o avanzare proposte a vanvera; fare affermazioni con leggerezza.
volere sgararla nelle proposte che sbalestrano a vanvera. faldella, 13-193: io non
fretta un valletto. -parlare a vanvera, blaterare. bresciani, 6-xi-216:
(sbàttolo). tose. parlare a vanvera, ciarlare in modo fastidioso.
5. figur. cianciare, parlare a vanvera. g. manganelli, 18-14:
fatica in questo mondo e di scalmanarsi a vanvera corre risico di perder la sanità.
o anche con tono adirato o a vanvera; gridare, strepitare. bottari
pesci, ii-1-451: i giornali sbraitavano a vanvera contro l'inerzia del municipio. arpino
in questo mondo e di scalmanarsi a vanvera corre risico di perder la sanità e,
: dire grandi sciocchezze; parlare a vanvera. lucini, 5-349: non scampanate
figur.: schiamazzare, ciarlare a vanvera. premoli [s. v
dice a occhi e croce e a vanvera, che vale propriamente tirare sconsideratamente e
divine iovessero negli ingegni umani a vanvera. muratori, xiv-4-251: egli
ogni parte sensitiva, / quando a vanvera leggo e all'impazzata / il suo 'esopo'
-anfanare a secco-, parlare a vanvera. boccaccio, v-164: se'tu
-fuori di senno: dissennatamente, a vanvera. genovesi, 1-179: se essi
ed ogni parte sensitiva, / quando a vanvera leggo e all'impazzata / il suo
13. ant. parlare a vanvera, senza riflettere su ciò che si
forse m'hai sofferto chiacchierar tanto a vanvera. d'annunzio, iii-1-305: la donna
boine, cxxi-i-150: fate della critica a vanvera senza bussole ferme, sollucherosa critica estetica
sordo e sotterraneo e che seguiti a vanvera per attriti casuali e per casuali e
tutte casse e lasciarmi ogni cosa a vanvera, in confusione, disordine? goldoni,
balordi, che con albagia spagnolesca comandano a vanvera cose impossibili, solo preoccupati di conferire
sparabolanare, intr. ant. parlare a vanvera; dire sbruffonate, sciocchezze.
l'ami invano. -parlare a vanvera, senza conoscere l'argomento. cellini
sparlassero. 3. parlare a vanvera, senza cognizione di causa; straparlare
] un tipico perdigiorno e spendifiato a vanvera, è un fatto che non importa
o inopportuno; fuori luogo; a vanvera, a casaccio. b. davanzati
3. locuz. -a squacquera: a vanvera. sacchetti, 156: pesta ogni
). dire stupidaggini, parlare a vanvera. g. bocca [«
bella impresa! » -parlare a vanvera, dire assurdità. guerrazzi, 2-316
. ant. parlare a lungo, a vanvera; straparlare. leonico, xxxiv-249
o il proposito, divagare; parlare a vanvera, vaneggiare, delirare. dante
ubriaco, eh? che chiacchiera a vanvera, che insolentisce, trascende, bestemmia
2. vaneggiare, farneticare; parlare a vanvera; avere allucinazioni, miraggi.
parlare troppo o a sproposito, o vanvera, straparlare. -anche: sparlare di
ci si accusi di trinciare giudizi a vanvera e su troppe cose, vogliamo difenderci da
vànvera, nella locuz. avverò. a vanvera: senza riflettere; senza pensare a
usavan i vecchi nostri far le cose a vanvera. malatesti, 25: io scrivendo
malatesti, 25: io scrivendo a vanvera ho fatto d'ogni erba un fascio
rettorica ad erennio, ma fatta a vanvera. bacchelli, 2-xxii-329: siccome pare che
ci si accusi di trinciare giudizi a vanvera e su troppe cose, vogliamo difenderci
la voce di fui che parla cordialmente a vanvera, dicendo delle cazzate come viene viene
ber- zaglio nessuno, ma traesse a vanvera... non si potrebbe dir mai
dice a occhi e croce e a vanvera, che vale propriamente tirare sconsideratamente e
rivelazioni divine piovessero negli ingegni umani a vanvera. 2. ant. in
casse, e lasciarmi ogni cosa a vanvera? = var. di fanfera (
manganelli, 13-103: qualcuno mi leggera a vanvera, e dunque vanvereremo insieme.
vanvereremo insieme. = denom. da vanvera. vanvereggiare, intr. (vanveréggio
mi le. parlare a vanvera, inventare fandonie; fare promesse vane
: parlare in modo incoerente, a vanvera. bianciardi, i-354: il problema
sm. ant. che ciarla a vanvera, ciarliero, chiacchierone. carbone [
e di ragionevolezza tutto questo bociare a vanvera è una noia. landolfi, 12-140
banfare, intr. parlare a vanvera. 2. inter. non
, sm. chi parla troppo e a vanvera; fanfarone. = deriv.
intr. (blabléggio). parlare a vanvera, blaterare (anche per introdurre il
è l'attuale errore di ipertecnicismo a vanvera. = voce dotta, comp.
. blablare, intr. parlare a vanvera, blaterare. i. montanelli
quindi datti una regolata e non parlare a vanvera. regular season / 'regjular 'sizon