antonio che fece ammutolire per sempre quel vanesio e prolisso abbaiatore. 3.
o spiritosaggine, un po'superficiale e vanesio). aretino, ii-133:
di lusso, era rimasto, ozioso vanesio, a far pompa di sé con la
chicchere, sm. dial. damerino, vanesio. bar etti, 2-48:
. civettino2, sm. uomo vanesio, leggero, che ama corteggiare le
meccanico per riceverne i complimenti, « vanesio come i bambini che tengono la fascia
questo eccellente confusionario della buona volontà, vanesio e fecondo, inesprimibilmente cattedratico.
pagine di esaltazione, dà fastidio il vanesio esibizionismo della propria presunta genialità. e
. -sm. giovane incostante, vanesio, sventato. garzoni, 1-560:
, frinfrèio), sm. giovanotto vanesio, scimunito, sfaccendato; bellimbusto.
, 7-196: fosse nato femmina, vanesio e futile com'era, ugo avrebbe formato
, ad esempio, quel sinistro vanesio del kaiser o qualche generalpresidente dell'
-anche: individuo galante, effeminato, vanesio. colombini, 177: cristo vi
gioia, doveva sorreggerla; facendo il vanesio, infanatichito di come si moveva.
). divenire vanitoso, vanaglorioso, vanesio; insuperbirsi, inorgoglirsi; compiacersi smodatamente
agg. divenuto vanitoso, vanaglorioso, vanesio; insuperbito, inorgoglito; lusingato.
bifolco ringhioso. fanfani, 39: il vanesio e il letteratello da pochi cuiussi si
'. azione da imbecille, da vanesio. 'quante logicate '.
fagiuoli, 1-6-184: un certo signor vanesio, a me ignoto, è già venuto
nieri, 3-122: 'mattarellare': fare il vanesio. si dice specialmente de'giovanetti quando
fosse un mezz'uomo, stentito e vanesio, con un gran naso rincagnato. papini
. arbasino, 8-12: il regista vanesio pretenderà sempre di 'migliorare 'shakespeare,
imbecille, e nella migliore delle ipotesi un vanesio o un pazzo. -per
. gioiello muschiato: individuo galante e vanesio. buonarroti il giovane, i-220:
2. per anton. giovanotto vanesio e fatuo che veste con eleganza ricercata
che vuol fare con quell'altro uccellaccio di vanesio. a. casotti, 1-2-25:
. scherz. portaberretta in torto: giovane vanesio e fatuo, di eleganza ostentata;
307: 'porta': detto d'un vanesio, d'uno spaccone. 3
porta] con lo stesso significato di vanesio, spaccone. soffici, v-1-262: un
. - al figur.: giovanotto vanesio, azzimato e profumato; damerino,
suda, / né gratta scabbia che al vanesio pruda. d'annunzio, v-1-741:
, v-1-518: questo trasbordo e lo sfoggio vanesio della locomotiva manovrante in piazza, il
ridicola, con sulle labbra un linguaggio vanesio, sotto i baffi repulsivi.
esclusiva- mente il proprio aspetto, uomo vanesio. f. casini, i-342:
nervo ottico, e senza denti riderò del vanesio che volle non soltanto divenire quel che
bene a votini, benché sia un po'vanesio e si rilisci troppo. calandra,
ha occasione di conoscere qual petulante saputello vanesio si faccia un bimbo quando ha la disgrazia
v-i-518: questo trasbordo e lo sfoggio vanesio della locomotiva manovrante in piazza, il
suda, / né gratta scabbia che al vanesio pruda. 7. prov.
quelle labbra scattava un pensiero scemo, vanesio, dolorosamente buffo. -ant.
barboni, ii-1-915: m'ero imbattuto nel vanesio a'cui piedi cadevano di sfascio le
. fagiuoli, xi-93: lo serva di vanesio, / d'un uomo solo e
un presuntuoso rimbambito e con un ciarlatano vanesio. ferd. martini, 1-i-297: io
o di parma. -comportamento presuntuoso o vanesio. guerrazzi, 16-67: tu se'
. arbasino, 8-12: il regista vanesio e ridicolo si comporta normalmente con shakespeare
. azione, discorso, comportamento da vanesio. soffici, iii-571: riuscivo sempre
suda, / né gratta sabbia che al vanesio pruda. giusti, 4-ii-468: ecco
beve, sta sdraiato, / fa il vanesio, il vagabondo, / e si
. arbasino, 8-12: il regista vanesio pretenderà sempre di 'migliorare'shakespeare, credendosi
pagine di esaltazione, dà fastidio il vanesio esibizionismo della propria presunta genialità. =
della propria presunta genialità. = da vanesio, nome del protagonista della commedia di g
si veste in modo alquanto ricercato; vanesio, fatuo (una persona o l'indole
che servivano a tenerle su il corpo vanesio e disperato. n. ginzburg, ii-760
comodantisti), è da pettegolo, da vanesio e da ciacco. = deriv.
. r narciso2, sm. giovanotto vanesio e fatuo che veste con eleganza ricercata