ricca pioggia -; e col pensier vaneggio, / che spesso ancor m'adombra /
annunzio, iii- 2-1079: credi che vaneggio? ma ho qui un'pensiero più
/ rinforzando la speme, ond'io vaneggio, / dolce mia vaga angelica beatrice,
. alfieri, 1-1170: ah! non vaneggio, / no, padre amato:
miser m'avveggio / che ben tosto io vaneggio. de sanctis, ii-15-194: in
gran duoli. ariosto, 148: meco vaneggio e, pien di fede, /
317: de far la mia vendetta ognor vaneggio: / e non so s'io
/ vinto da l'aspra passion, vaneggio. / date la colpa alla nimica
frenesia, / e con duro penser teco vaneggio. boccalini, iii-236: essendosi venuto
ond'è che desto pur giro e vaneggio. c. dati, 3-146: nuotava
/ nel qual talvolta ancor penso e vaneggio. b. cavalcanti, 2-506: milone
s. maffei, 7-60: sì vaneggio: ma oimè la dolce idea / tutta
, tanti anni son ch'ardo e vaneggio / ne l'amoroso foco, /
, 1-ii-153: nigella, o ch'io vaneggio, / o che per certo io
frenesia, / e con duro penser teco vaneggio. gherardi, 1-ii-395: veduto questo
, / doppia cagion che amandoti io vaneggio. f. m. zanotti,
buonarroti il giovane, 9-587: ma che vaneggio? o dove m'incatena / calcante
, il crudo sonno / ond'io vaneggio, è quel che mi martira. tasso
, i-145: deh, signor, io vaneggio; aita, aita! / pria
colpando, io stesso poi vario e vaneggio. fed. della valle, 29:
e al suono / delle cose, vaneggio e m'abbandono, / come la foglia
marino, 4-44: no che non è vaneggio, il ver confesso, / venere
, lxxxviii-n-199: io non so s'io vaneggio; / credo il ciel sì di
/ vinto da l'aspra passion, vaneggio. sansovino, xliv-160: se si
lasso, a la percossa, ond'io vaneggio, / vendetta indarno e medicina cheggio
ama? foscolo, 1-193: armi vaneggio, e il docile intelletto / contendo
lxxxvtii-ii-199: io non so s'io vaneggio; / credo il ciel sì di
io non so perché s'appelli / vaneggio o vaneggione: altri quaderno / 11
sotto una macchia e m'addormento o vaneggio: ahi, che sovente la saluto come
. foscolo, vii-167: forse anche vaneggio col volgo, e dove l'error
e pien di rabbia e di furor vaneggio. chiari, 1-i-57: mi lasciava tratto
che, sciocca, dich'io? perché vaneggio? / perché sì fuggo questo chiaro
è pesca- tor, s'io non vaneggio / che gitta là dove il guadagno scorge
? / è questa illusion? sogno? vaneggio? / certo sei tu, né
poerio, 3-212: o ch'io vaneggio, o l'increato senno / che sigilla
, i-i 1-255: infelice! io pur vaneggio. / già la iv-1-392: a
. franco, 4-136: talvolta stupisco, vaneggio, spasmo e fo de le pazzie
/ colpando, io stesso poi vario e vaneggio. g. stampa, 26:
sotto una macchia e m'addormento o vaneggio: ahi che sovente la saluto come se
tanto studio. aretino, iv-5-100: vaneggio scrivendovi senza istudio. tasso, 7-9-75
sotto una macchia e m'addormento o vaneggio: ahi che sovente la saluto come
. / e con duro penser teco vaneggio. poliziano, st., 1-69:
. stuparich, 5-517: dio, vaneggio? dio mio, la coscienza mi sfugge
insieme. cebà, 2-171: ma che vaneggio, oimé, ma che trasogno?
, vanneggiaré), intr. (vaneggio). pensare a cose assurde,
lxxxviii-1-199: io non so s'io vaneggio; / credo il ciel sì di rado
so ch'e, sì nel veder vaneggio ». 8. riuscire vano
piaccia; / quel che qui sogno e vaneggio. benivieni, xxx-10-77: io stava
vaneggia. foscolo, 1-193: armi vaneggio, e il docile intelletto / contendo alle
b. pino, 2-41: gran vaneggio è questo del vecchio, par che
2. locuz. fuori da ogni vaneggio: veramente, effettivamente. lomazzi,
intorno / cinto sfavilli fuor d'ogni vaneggio. = deverb. da vaneggiare.
ch'io non so perché s'appelli 7 vaneggio o vaneg- gione: altri quaderno /
forma masch. di vaneggia. vaneggio, sm. letter. vaneggiamento; turbinio
poltrona,... in un vaneggio di pensieri. = deriv. da
/ colpando, io stesso poi vario e vaneggio. -divagare col pensiero; passare
. franco, 4-136: talvolta stupisco, vaneggio, spasmo, e so fiori solitari