e rovinar capovolta nell'abisso che le vaneggiava a'piedi. carducci, 197:
della costituzione. cattaneo, iii-4-121: vaneggiava che la vittoria rimarrebbe aspettando sempre il
passeggiando, leggendo: né così io vaneggiava, o teresa, quando non mi era
passeggiando, leggendo: né così io vaneggiava, o teresa, quando non mi
e rovinar capovolta nell'abisso che le vaneggiava a'piedi. d'annunzio, v-1-417
marxistico veniva a riempire il vuoto che vaneggiava nel pensiero e negli ideali italiani sotto
marino, 11-26: nel dritto mezo vaneggiava un piano / cinto di colli e
passeggiando, leggendo: né così io vaneggiava, o teresa, quando non mi
procacciato quelli infiniti mondi pke sognava e vaneggiava democrito, all'ultimo s'infermo e morì
, e il rettangolo della finestra ora vaneggiava men nero, prossimo e lontanissimo,
sguardo. marini, i-329: così vaneggiava la poverella, quando strano ed insolito
amore e il suo ingegno che miseramente vaneggiava nella meschinità provinciale. -afflizione,
... sopra una buca che vaneggiava a'piè nostri; come essa fosse strada
promesse di un avvenire beato, io vaneggiava colle illusioni. faldella, i-3-123: non
pindemonte, -540: dove l'antro vaneggiava, assiso / stavasi con le
bianca, sotto la bell'ombra delle gronde vaneggiava oscuramente un truce squarcio: prodezza d'
un cono, tronco alla sommità, dove vaneggiava una depressione, un incavo, infine
, ii-2-266: carolava, vaneggiava, trescava cantarellando l'aria della contessa
madre, e poiché s'accorse che vaneggiava chiamò la cameriera, e la posero a
marino, 11-26: nel dritto mezzo vaneggiava un piano / cinto di colli, e
il cavallo] della libertà, maggiormente vaneggiava con la testa. 7.
medesimo cielo passava e degli uomini ragguardanti vaneggiava la vista. iacopo del pecora,
in uniforme da guardia carceraria, che vaneggiava ebriamente in un mare di chiacchiere.
. faldella, ii-2-266: carolava, vaneggiava, trescava cantarellando l'aria della contessa