notte, nel letto, come se vaneggiasse, magnificando la sua vita futura.
iii-136: si può dire che ben vaneggiasse il poeta teopompo nel rassomigliare i lacedemoni
più d'ogni altro, che mai vaneggiasse poiché diede in eccessi di così trabocchevole
voce molto flebile, e sembrava che vaneggiasse. -sostant. de iennaro