la gran matre antica / si spoglia il vago manto, ogni bifolco /..
pesante mantello,... aperto il vago seno, le bellezze di quello.
, era però animata da un certo vago e indistinto brulicar di rumori, che ronzavan
un poco, / che 'l sangue vago per le vene agghiaccia. gioberti,
egli ebbe su le labbra un balbettamento vago, tra la schiuma che sopravveniva più
guance / che vergogna copriva / con vago scudo di beltà sanguigna / che forza
i picchi marini, uccello nuovo e vago quanto quel detto santamaria. f. cetti
tutta la sua febbrile attività interiore, un vago protendersi verso l'indomani, si sarebbe
giudiciosamente fatto dal saporito redi nel suo vago e famoso 'ditirambo'. l.
ancor giovane aveva conosciuta sua madre di vago aspetto, figliuola di calisto liberto di
i-vi-iio: chi dopo eustazio fosse ancora vago di queste merci avrà di che satollarsi
con un fallace augurio / in quel vago animai di giove aminone. panciatichi,
, 8-56: « maestro, molto sarei vago / di vederlo attuffare in questa broda
, dove era in fondo un terror vago, uno sbalordimento accorato, l'intermittenza dolorosa
della bella proporzione delle membra e del vago colorito, restando solamente percossa dalla nascente
cui ella stessa dubitava. -indistinto, vago, appena percettibile (un'immagine,
, 1-118: fu assai ben parlante e vago in compagnia a sbombazzare.
cesareo, 354: pullula un albor vago a oriente, / cresce, si
un giovane romano, il quale otramodo vago era delle parole antiche e del tutto
, /... / quelle al vago desio forma e descrive / e ministra
, in un volto lassivo, in un vago cimiero, dimostrano le proprie ricchezze.
opposero: prima, che fosse troppo vago; appresso, che fosse troppo tosto
dì a visitarla al suo bello e vago diporto del casino. pescatore, 11:
scampo. scarno, xciiii- 319: vago ancora e piacevole strattagema è...
paghi all'oracolo delr autorità ed al vago significato di molte idee piuttosto indovinate che
in veder quella scanfarda / il suo vago ch'è sì bene / in arnese,
innanzi a sé un giovane scapestrato e vago di rumori e di brighe: il quale
dubbio non cadesse che un discorso sì vago et indeffinito, replicato già tante volte
straparola, iii-249: molt'è da veder vago per se stesso, / e porta
: sul lieto stuol cui della danza il vago / genio unì, di citerà alto
usa sbrigliare l'imagine dietro l'effondersi vago aeh'anima. gadda conti, 1-390:
sotto al quale mi fé vedere un vago lume, che ardeva oltra misura,
posso parlar. tasso, 9-86: così vago è il pallore, e da'sembianti
28-78: di vino egli è colui vago all'estremo / e sol si fida
parole: / ché, del suo vago e de la vista, il corso /
suo penne. chiabrera, 1-iv-104: vago di ghermir scendendo a piombo / l'
ond'io corso non faccia incerto e vago. 6. tose. vagliare
seguir l'orma / lo vide 'l vago amphirse della greggia / che batto cangiar
1 gioghi d'appennin canuti, / vago di fier trastullo, / solea schernir
le bionde chiome / vidi scherzar al vago viso intorno. guidiccioni, 5-65:
disce e sferzi, / muovi dal vago riso, / muovi da l'amoroso
insù, / in mezzo al capo un vago 'cecotù'. soldati, 2-502:
2. figur. farsi debole, vago, indistinto (un ricordo).
avesse dimenticati. -reso indistinto, vago; cancellato dal trascorrere del tempo (
letterata colui che aveva, con tanto vago artifizio, formato statue così belle e
: artemio, il quale era sciene vago, che dalla penna di lui sembra dipinto
e si dolse, / e con sì vago laccio amor m'avvolse / quelle poche
. goldoni, xi-471: 'vidi appena il vago aspetto, / sciolse appena il dolce
malizia pieno, 7 de l'altrui vago e di fiero sembiante, / a'
tardi / sciolto m'andava per lo tenpo vago, / com'uo- mo incerto di
coda. pananti, ii-18: il vago augel dal roseo petto... /
e di amor tire ineguali / mentre il vago dell'un l'altro scolora. siri
etnici anglosassoni tradizionalisti. -l'apparire vago e indistinto. piovene [« fronte
alla tomba queste illusioni che -rendere più vago e incerto o banale. bontempelli,
e spento negli occhi vedrai il lume che vago e ardente a quest'ora sfavilla.
natale. 5. incerto, vago, indistinto, non ben definito.
abbellimenti, come disporre in modo più vago i suoi biondi capelli, ornarsi il
giudizio, confuso, poco chiaro, vago, incomprensibile un ordinamento giuridico, una
s'alzò la cara voce; al vago aspetto / smorto toscar féssi nel volto
doler diporto. petrarca, 353-7: vago augelletto..., /..
pronom. perdere i contorni, diventare vago e confuso alla vista (un'immagine)
carta vergo), / e 'l vago sfavillar presagio lieto / mi fa del tuo
uccello). magno, 47: vago augellin gradito, / ch'a me dinanzi
/ va di parnassoe d'alta gloria è vago. -scorrere il paese, la
mar, che le rinforze / di vago fior le morbidette scorze, / quasi distrutte
saltò dal lido / anton iacomo, il vago, a fargli scudo? loredano
profondo alto penserò / scorgo il mio vago obietto ognor presente; / sculto il
, 23: fu... fanciul vago di lucciola / odi pigliar farfalle o girar
. marmitta, 170: libero vidi vago pesce e snello / con lento nuoto gir
de le melodie latine / diè lacamena il vago stile a secchie, / tu, cappelli
dell'arte secca, l'altro fu vago di ricoprirla con colorito... morvido
mancano pittori seguaci del gustosecco, ma però vago, de'persiani. temanza, 83:
voi sì viva siede / che 'l pensier vago se n'inganna e crede / che
se non fallo) / astolfo il cavalier vago e giocondo, 3. geom
accademia. benivieni, xxx-10-74: nel vago seggio de l'ombroso fonte / non
. tasso, 13-i-615: al tuo vago pallore / la rosa il pregio cede,
mano in mano / si passa per un vago monticello, / un'erta che è
santo / ch'io possa seguitar mio vago canto. filarete, 1-i-42: sarà
amorosa / zona selvetta ombrosa, / vago pudor di natura. jovine, 5-114:
bastano a contenerlo e deve esser necessariamente vago sulla superficie della terra. cattaneo,
ancora, / a mezzo giorno nel più vago maggio. della porta, 2-359:
una maschera da scena / con sembiante vago adorno, / quale è quel d'
e se cognosce che questo suo signore sia vago d'essere con lei, non li
l'uno e l'altro d'onor vago e d'impero, /...
na semina / e spera il vago vento in rete accogliere / chi sue
). letter. promettere in modo vago, senza un impernio preciso.
, sf. impegno assunto in modo vago e non definitivo. mazzini, 26-203
/ or che tomo a mirar suo vago volto. c. i. frugoni,
fur gli etruschi silvani, a far più vago / il giovin seno alle -al figur.
/ e in mezo d'essi un vago e dolce seno / che adombra l'uno
stimo altamente. saba, 3-66: un vago riflesso, non solo paesaggista, di
fuga / da l'osceno d'arcadia il vago piede, / chiude il bel corpo
: è il senso organico, ordinariamente vago ed oscuro in noi, la base dell'
: e fia compagna / d'ogni mio vago imcome queste amicizie di villeggiatura siano stimolate
già, dolce pensiero, / dal vago aspetto del divin mio sole. /.
. g. vieri, xxxvi-115: questo vago spirto guida alto la dotta thalìa /
/ fra queste / tempeste / al vago desio / tu dona la calma.
il loro parlare più riguardevole e più vago. varchi, 8-2-104: noi usiamo molte
fare il suo parlare più riguardevole e più vago. l. salviati, 1-2-12
guccio imbratta, il quale era più vago di stare in cucina che sopra i
-per sentito dire-, in modo indiretto e vago. bilenchi, 14-201: uno sopra
; quella degli altri non è che un vago sentito dire, cui non diamo credenza
intuizione e percezione o informazione o sospetto vago di un fatto o di un evento
: se pur serba / orma quel vago lito, al carme usato / trarrà
pestosa mente. serdini, 1-122: un vago mirar, che a sé mi da
parte / dal bel seren del vostro vago viso: / di colui, lasso,
sereno / pensando: « qui percosse il vago lume ». guidiccioni, 5-26:
le copria / un ricco e aurato velo vago e adorno. dell'uva,
la serie delle pitture che per quel vago e maestoso palaggio assise pomposamente stanno.
/ e 'l molle fianco riposar sul vago / odorosetto sermolin nascente. 2.
bocca (ragionato il suo serpato e vago cammino) più di trenta leghe.
, 3-36: quando prima guardai quel vago viso, / del quale amor m'avea
che star gli convene / lunetan dal tuo vago viso fiorito. poliziano, 1-811:
orinare e dar dolce, e questo vago fioretto amoroso gli cederà nelle prerogative,
le prime manifestazioni del bisogno sessuale nel vago fantasticare o in altri fatti consimili della pubertà
, perché laf>iù bella festa e 'l più vago apparato lo fanno esse colla oro
carta qualcosa che mi sfarfallava informe e vago nel pensiero. 10. meccan
, i-241: tu [melagrano] con vago cimiero, / ch'hai di porpora
ma sfigurato, ma stinto, ma vago. -corrotto, deformato (una
: rispondo: perché 'n ciò dire son vago!, / ch'alora alquanto mia
giro un guardo solo / là dove vago stuolo / di giovanetti amanti / sfoga
b. tasso, ii-228: col vago mormorar risponde / agli au- danni a
narciso], ahi! troppo di sé vago, / della fallace imago / bramoso
de'buchi nella faccia per parer più vago ad una sozza creatura che sola a lui
latino 'fringuilla'o 'fringilla', che in sì vago idioma filunguello e fringuello s'appella,
vezzose lucernine dall'agile forma: il vago corpicciolo a mezzo il fusto coi tre svelti
bisogno del virus delrodio, non bastando il vago concetto di oppressione e sfruttamento, si
di memoria. -incerto, vago (un sentimento). bacchetti,
paesaggio; velare, far apparire incerto o vago. marradi, 214: mentre il
, perché si pone nella dimensione del vago, del suggerito, del velato,
s. v.]: 'sgombratore': vago codice dei delitti e delle
corpo / questo fuoco. -diventare vago, confondersi (il pensiero).
gerte sgrisole de scalmanele, che a'vago tuto int'un'aqua e sì a'vago
vago tuto int'un'aqua e sì a'vago via che ti dirissi a'muoro.
chiesa quel sì fatai, / che il vago capo na delle beffe, le
fur venuti / inun bel prato, più vago sicuro / di quanti gregge alcuno abbia
e conseguente scarica nervosa riflessa attraverso il vago -morte causata dal passaggio di
/ stavan più veli preziosi, industre / vago lavor delle sidonie ancelle.
sopra 'l bel volto de la mia unicadonna vago colle,... cui confinano quelle
, 140: al mio dolce, vago amor. /... / le
ridenti; / e, se 'l vago candor sì dolce adombra, / bramo la
è di perti nel tuo vago cospetto / amor impera e mantien signoria
signoril soggiorno. bertola, 3-73: vago e signorile ad un tempo è il
. rastrelli, 14: del vago silenifero corsiero / d'esser cantore in
le ferite. carducci, iii-1-373: vago de 'l bello e ognor ne 'l bello
prodotto et ale, / silvestro e vago fiore. roseo, iii-197: rose salvatiche
il suono / sparse per tutto un vago odor cilestre. -che abita in
così parlar simboleggiando: / « che questo vago fior non spunti adesso, / e
di carattere generale e spes vago come per simbolizzare la fatalità e affrettò il
simil colpa. petrarca, 353-6: vago augelletto che cantando vai, / over
sinfonia, / egli è sì bel sì vago e sì polito / che par che
equalitario sul piano sociale,... vago internazionalismo. 4. populismo letterario.
ut diximus) fa quil- lo vago e suave colore chiamato violeto dal quale perveneno
che da un canal correa del fonte vago, / de la sete smorzar l'arida
per ristorar la greggia sitibonda / del vago fiumicello alla fresc'onda. passeroni, 6-133
vidi un appartamento... così vago per lo sito che appariva essere luogo ed
si farà chiaro qual sia il più vago et il più grazioso di tutti. vasari
dici bene, che è indeterminato, vago, slegato, per lo stile. boine
di qui, volando, giunse al volto vago / d'an- dromade e videla
, 8-144: nella solitudine uno smarrimento vago incominciò ad occupare l'animo della donna
, ascoltava dentro di sé un richiamo vago di pensieri. -trasognato, assente
1-140: numerosi quadretti sacri smentivano il vago aspetto di studio notarile.
è la ragione perché lo smerlo è vago pur della lodola. crescenzi volgar.,
regina] conosce ch'esto re sia vago / d'esser con lei, no gn
-figur. affievolito (un ricordo); vago, appena percettibile (una sensazione)
or morte / e non più il vago aprii seco s'annida. imperiali, 4-439
errore che recinge / le tempie e il vago orror dei cedri smossi / dall'urto
o d'una locuzione, ha qualcosa di vago e d'indistinto, e, per
lepri. batacchi, i-214: troppo era vago adon per sua sventura / d'
facilità dell'ingegno suo fiopasso snodi / vago, snello e leggier. rezzonico, 103
pensar. gambara, lxv-56: solingo e vago augello, / ch'hai sì ben
socchi. buonarroti il giovane, 9-586: vago di cantar, pensai talora, /
: tu, se in teatro maestoso e vago / calzi altero coturno o socco umile
giace la carne sua, dove egli, vago / di sodisfare a lei, re
mano in mano un sodo, vago e ricco ordine d'architettura. galanti
il capo appiatto / ch'ha di vago fagian penna dipinta; / d'aspre lane
quali so giovenetta, il vago viso / velata, uscì for del natio
nell'arene semina, / e '1 vago vento spera in rete accogliere / chi sue
e le viole: / a mirar sì vago sole / se ne vien curvo delfino /
: hai tu fatto cristo bevitore e vago de'vini solenni, come se egli fosse
con solenne silenzio e ciglio austero / in vago ordine stanno / gli alti sostegni del
, in un modo tuttavia generico e vago: gli altri, pur con grandi professioni
e i duri sassi, / ed ogni vago augello / di sopra l'arboscello /
demora. gambara, lav-56: solingo e vago augello, / ch'hai sì ben
ogni altra sorte invidioso / che el lor vago solazo mi confonde.
i-5-22: angusto e breve e lascivetto e vago / muo- sti grandi bacini salati andavano
del suo lieve fiato / e con vago ondeggiar, quasi per gioco / sventolando
qui sedutomi, non istetti guari che 'l vago sussurro dell'aure e del ruscelletto,
castelvetro, 8-1-445: poteva perino del vago, pittore fiorentino di chiarissima fama a'
sopraprese. tesauro, 9-85: mentilo vago di selve e delle fiere / per le
di trista vergogna / mi sospignesti, vago de'miei guai! buonarroti il giovane,
lustro e fa un tono dolce e vago. questi toni sordi fanno spiccare i colori
di bel diamant'un quadro / era il vago e leg'adro, puro e netto
eredia, 20: a piè di un vago e cristallino fonte, / che sorge e
, 5-49: dal buio sorsero contro il vago chiarore le gambe impigliate nella coperta.
nulla vi sci d'indeterminato e di vago. capuana, 15-190: quando un
de la seconda sfera / parla al vago figliuol del re ciprigno / e tuttavia,
periferia della quale era un continovo e vago intreccio di figure, di rami e di
, 436: che spettacol gentil, che vago oggetto, / fu il veder la
, di quando in quando, un vago sorriso di stelle. montano, 1-268:
uomini fuori epoca ci è sufficiente un vago sorriso di stelle. 5.
). bolognetti, ii-133: quel vago [cavallo] e destro e coraggioso e
rotte / lascia le spoglie nel maggio più vago. cesarotti, 1-ii-178: un lembo
una vicenda o di una descrizione; vago, reticente. carducci, iii-6-290:
dopo queste parole il signor presidente, tutto vago cominciò ad attendere quello che la signora
lenzoni, 128: il t * è vago, sottile e netto, et, accompagnato
ai galantuomini,... un timore vago di qualche rappresaglia estrema dalla parte d'
3-67: fho eletto te, idol mie vago, / tanto leggiadro e pien di
i-m: il vederlo comporre è proprio vago: / or la lesina piglia, ora
ormai trascorso. petrarca, 353-4: vago augelletto che cantando vai, / over
anzi ogn'or di ferir divien più vago, / tagliando l'arme qual tele
naturale, la chiarezza dell'immagine e il vago del fantasma, sicché tutto vedi e
in gioghi alpini. filicaia, 2-2-56: vago dianzi e giocondo / ridea dell'erbe
poliziano, st., 1-8: nel vago tempo di sua verde etate, / spargendo
. gambara, lxv-56: solingo e vago augello, / ch'hai sì ben
/ rime finor per saettar tobblio, / vago di menzognero onor meschino!
e si dolse, / e con sì vago laccio amor m'avvolse / quelle poche
, maciullare. chiabrera, 1-iv-104: vago di ghermir, scendendo a piombo, /
diodati, 1-446: lo: 1 sparpagliamento vago ed inutile delle faville d'una fornace
l'un dove l'altro, con ugualmente vago che utile spartiménto. bettola, 3-74
saranno ispartitori. leonardo, 2-224: sia vago ispesse volte, nel tuo andarti a
alla bocca dello stomaco, un malessere vago ma quanto mai pregno d'oscura e sorda
e di spavento, / di morir vago, il petto aprirmi tento. c.
: nanna, il tuo robba-fastidio è un vago spas- sa-tempo... oh il
e pericoloso. siri, x-323: vago il tuttavnla di spastoiarsi da quelle boscaglie,
spago. tasso, 1-21-98: come vago augel tra fronde e fronde / si spruzza
tempo l'anima si spazia in un vago e indefinito. de roberto, 8-191:
signore, / miri un signor di vago e dolce aspetto, / giovane d'anni
/ le mani, il volto e 'l vago petto ancora. d'annunzio, iv-2-37
cosi nell'occhio, mentre il guardo vago / esce da la potenzia, entra
2-190: qual nome reale fu mai più vago di emanuele, trascelto, come il
niuna [lingua] sono ha più vago, più spedito e più vivo.
diede orecchia alle parole che disse cantando un vago fanello, posto nell'alta cima dell'
hanno le viniziane, più dolce, più vago, più ispedito, più vivo.
superbissimi o d'invenzione secondo il più vago stile che possa venire in disegno al piacere
in vista, / cantor [ariosto] vago detrarrne e degli amori, / che
, 10-3 (1-iv-866): venistivi tu vago della mia vita...;
del bel pianeta che le notti aggiorna / vago rotando in su la prima spera.
. -per estens. indistinto e vago per la lontananza (un rumore)
. arrighetto, 228: or muove vago vento le tue interiora? ovvero il
dante, purg., 28-2: vago già di cercar dentro e dintorno / la
onde a rimirarli d'in mare né più vago né più superbo spettacolo par che da
umida sera algente: / ma se il vago spettacolo nascose / per entro la nemica
caccia. casoni, 34: vagheggiatore e vago / spettator di se stesso / il
azzurro spettrale. landolfi, 19-64: un vago e spettrale chiarore ne rimase tuttavia nella
pare irreale; simile a un miraggio; vago, evanescente (un paesaggio, una
3. assumendo un aspetto vago, che suscita una sensazione d'irrealtà
lor tonache, / ma in un vago vasellino / la tenean su l'altarino /
, / cui nobiltà ai sangue e vago aspetto / avean dato superbo aspro costume,
firmamento, / han per istinto e lor vago costume / di spiegar l'alto volo
, iii-358: cantai un tempo e 'n vago e lieto stile / spiegai mie rime
può star fermo, onde l'intelletto, vago di spregnarsi dei suoi concetti, canta
covile / il pesce a cui dà vago nome l'oro, / e l'umbrina
[tramater]: io non son molto vago di bicchieri a foggia e di malmelli
bramosa i stesi la man per cór sì vago fiore, / e ritrovavi ascosa /
la beltà che spira / da un vago volto, e gli occhi rilucenti / ne'
sì largo e sì cortese / che 'l vago d'ogni bel in voi comprese.
fra una bellezza stupida e un volto non vago, ma d'una spiritosa fisonomia.
1-579: né manca in esse o il vago della varietà o il soave della tenerezza
nuova sorte ordito, / il più vago, il più terso, il più gradito
levar puolle; / ma tutto preso dal vago splendore, / non s'accorge el
. boccaccio, vii-22: benedico quel vago splendore / che 'l cor sì dolcemente
impossibile d'affissar la vista nel loro vago splendore. chiabrera, 1-iv-146: virgilio canta
gran matre antica / si spoglia il vago manto, ogni bifolco / pone a'cornuti
/ mi fean cantando ognor bramoso e vago / di far del mio bel sol
5-58: spirto gentil, che del più vago manto / ch'altro vestisse mai sì
porta della casa di rembrandt, un vago ricordo d'odore di putridero, di quella
. canale, i-475: begli occhi, vago crin, guance rosate / amabil mi
che sporta in mare, un ampio e vago terrazzo. 4. ani inclinarsi col
d'una locuzione, ha qualcosa di vago e d'indistinto. r. ponghi,
il sole nascente / spruzzava sovra lor vago e ridente. jovine, 2-102: il
ed ampio azzurro dell'aeree vie il vago / di sé colora. cesarotti, 1-v-44
cerviere, animai da lei fatto sì vago e dotato di così vivo e squisito
stagna. benivieni, xxx-10-103: dal vago fiume al bel fonte discende / l'
vivo, allegro, soddisfatto, il vago sorriso che gli spianava il volto.
22-38: il sol salì lasciando il vago stagno, / al ciel. oriani,
: una stallètta più tosto, con un vago e gentil ronzino, or questo è
dei serici stami / la moverebbe ancor vago lavoro, / né pur il vello
angiolini, 313: è un piccolo ma vago villaggio, con una vasta stamperia di
venti anni, alto di statura, vago d'aspetto, proporzionato di membra, asciutto
, 131- 429: questo riposto bel vago boschetto / d'ombrosi mirti e d'
dilungare quanto le basta a mantenersi in vago e in gentile stato. citolini, 2-17
bastano a contenerlo e deve esser necessariamente vago sulla superficie della terra. romagnosi,
al vigor primo / della virilità nel vago volto / misto scoprìa di giovinezza il
extrema /... / nasce sì vago un arco / di color stigio carco
nell'orecchie, debbono essere tepide e ogni vago augello / di sopra l'arboscello / piangendo
, indi stillando / rugiadoso rossor dal vago viso, / dolce a leandro in questa
farlo a te, che di lagrime sei vago, / in lagrime dolenti io l'ho
, scatarrare. un cervo solitario e vago / di selva in selva ratto mi trasformo
da la destra mano / surge in un vago e gentil colle. 3.
tra l'altre una stramba giovane di vago aspetto. redi, 16-v-55: questo
, / ed a tutti poi aiè vago colore. 12. ant.
capo a farsi scadere negletta con un vago strapazzo la chioma, che, essendo bionda
d'ogni gala affardellata, / con vago perrucchin, lungo riccione, 7 si
ed il suo vago / con ciascuna di lor notturno viene.
occhi, / un dimostrarsi lieto il vago volto / farà tornarti più stretto che pria
che per lussuria e per lascivia or vago / da pertutto trascorre. 16
14-155: tanta letizia il mio cor vago strinse / ch'io tomai molle a ciascun
gentil sia: / ciascun è pelegrin, vago e leggiero. berni, 44: lamento
ancorché obliquo, il varco, / vago pur ai saper chi sia che l'arde
lato dii più bello et gratioso et vago varicamine lacteo stra- mantise et variamente incocleantise
quasi non sentendo, / mirava il vago aspecto e benigno atto. c. gozzi
una bellezza stupida e un volto non vago, ma d'una spiritosa fisionomia.
etiopi a visitar srinvia / vario e vago la piuma, e ricco e bello /
nel subconscio. -in senso generico: vago, indistinto; implicito, sottinteso;
questi disordini dal coadiutore di parigi, vago con la ruina di mazarino di subintrar egli
13-795: ercole, quel sublime e vago ingegno / ch'in te fioriva ne l'
se quando io son più presso al vago volto / il freddo sangue si ristringe al
concedono anche le gentildonne e dovuto a questo vago subo- doramento di qualche antecedente, diciamo
degno / successor de'martelli, il vago aspetto, / l'amabil riso, il
, 23: e'non fu mai fanciul vago di lucciola, / o di pigliar
. perché si pone nella dimensione del vago, del suggerito, del velato, dello
/ lampeggiò d'un sì dolce e vago riso. machiavelli, 1-vi-250: pensate.
basile, i-153: così, lucente e vago / copre l'arena d'or superbo
-stare alla superfìcie, tenersi nel vago. slataper, 2-253: vi prego
, vii-108: t'accese 'l mio vago riguardo / e suscitò la virtù tramortita.
qui sedutomi non istetti guari che 'l vago sussurro dell'aure e del ruscelletto conciliatomi
musico, qual suoni in fantasia / ogni vago concetto e bizarria. = voce
, con valore privai, e da vago 'acino, chicco'. svagataménte,
-impreciso, confuso (un ricordo); vago (un pensie- ro).
-che manca di nitidezza, indistinto, vago. cesari, i-213: dante nel
perché son vergini, / e il lor vago elemento / per metafora sol fatto è
e persistente. - anche: scontento vago, senza una ragione precisa.
dei vigili. -blando, vago (un atteggiamento spirituale, uno stato
. aretino, iv-3-180: son più vago di simili ciancie, che una donna
. invogliato dentro un tabarróne / d'un vago filosofico trapunto. nievo, 1-vi-29
guittone, xxi-86: e'non so vago, / ma di starle servente /
: candido amico, pur dianzi il vago / tuo spirito evocai su '1 taciturno /
tafani, / qualor nuda dormia col vago adone / e i suoi piccioli servi avea
i-iii: il vederlo comporre è proprio vago: / or la lesina piglia,
tanto di costei, / ch'ogni vago piacer che giace in lei / mi dà
tarchiato e nerboruto, / ma più vago del ristoro / che non era del lavoro
/ sciolto m'andava per lo tenpo vago, / com'uomo incerto di futuri dardi
che gl'era barbigliuto e marzaiuolo, / vago, gentil, vezzoso, agevolino;
ali tarpate, che dà il sentimento vago d'una forza umiliata e tronca, d'
avesse fatto un gran bevitore, e vago de'vini solenni, come un ubbiaco e
: hai tu fatto cristo bevitore e vago de'vini solenni, come se egli fosse
, xxvi-3-57: perch'un uom che sia vago del romo- re, / non mi
arare, amabil fresco, e al vago armento. foscolo, 1-172: non te
regioni europee e ha ottime carni dal vago aroma di timo. m.
dante, purg., 28-3: vago già di cercar dentro e dintorno / la
signor di temperato animo e giusto / e vago d'ogni bella e nobil arte.
l. quirini, 100: vago di riposar, fida le membra / a
,... tendenti ad un vago pallore. targioni pozzetti, 12-4-391: mostra
... vaga, tende al vago, non si ferma sulle cose, non
somma è uno star si dolce e vago / che qui sempre tramezzo a'versi,
: su la sampogna giovenil cantai / del vago aminta i boscherecci amori, / inai
, un'idea, un ricordo); vago, non ben definito. rosmini
e tepidisca le frondose falde / del vago monte, al molle erboso tergo / col
leggiadrissimamente mostrò [petrarca] in questo vago temale dicendo: 'io gl'ho veduti
a chi si fosse sperduto dietro un vago rimembrare. -rasente terra: v
al cor mi rappresenti / e quel sì vago de'bei lumi ardenti / sguardo seren
occhi mirando e '1 molle avorio e vago / e toro de'bei crin lucidi
basta ingegno uman anzi divino / pel vago stile risonante e terso. tassoni, xvi-813
loro dirivativi: 'é1 dolce frutto, vago e sì diletto, / costrinse già i
parnaso condotto per altro camino / più vago, più piano, più non usato
alla bocca dello stomaco, un malessere vago ma quanto mai pregno d'oscura e
loro derivativi: 'el dolce frutto, vago e sì diletto, / constrinse già i
abbiamo da farlo fanciulletto tettante bello e vago. tettare (ant. tectare
le tiburtine sponde; / s'apre vago giardin. d'annunzio, v-1-345: la
intessere / a i giorni tepidi del vago aprile. leopardi, iii-635: io
, con scarsa sicurezza; che risulta vago e inadeguato, incompiuto (un tentativo
carbone. leonardo, 2-224: sia vago ispesse volte, nel tuo andarti a
/ bianco, di chiar color, vago e non finto. marini, 206:
duca [d'atene]... vago di signoria, cominciò a seguire il
nascondono il casino del toccatoio, fanno vago componimento e dilettevole a rimirare. =
in modo da rassomigliarmi sia pure in modo vago: togliti i baffi, imbiancati le
a noi togliea suo aspetto, e il vago / ed ampio azzurro dell'aeree vie
/ ch'in bel giardin dispieghi / il vago onor de l'odorate foglie, /
tolstoi appresi i primi barlumi di un vago socialismo. tolstoismo, sm.
qual a torto me negava / el vago sguardo degli occhi lucenti, / coi qual
li denti sia senga rugene, né lo vago pè node a ti in la larga
, / di topato color scherzoso e vago. = deriv. da topo1.
precisazione sul rapporto fra la neurastenia -come vago, persistente stato di disagio e di
». 7. confuso, vago, incerto, indefinito. carducci,
riposando, / torniava col guardo il vago loco: / quasi compasso, ch'un
mezzo ai fiori onde il terreno è vago / veglia, strisciando, il tortuoso
: quella riflessa scatenata per stimolazione del vago nel territorio uterino. anonimo genovese
con un d'altro / esercizio simil vago, trabocca / in gran febricitar di
in effeminato sardanapalo il cavagliere, in vago narciso l'arrugginito plebeio. lupis,
... fusti un tempo il più vago giardino che avesse l'europa nei fiori
amore] mena, / onde 'l vago desir perde la traccia. -perdere
oliva, 180: il pavone, vago ma vano,... sì spesso
tristezza, gli suscitavano nel cuore un timor vago, non so che presentimento tragico.
momento innanzi collegiale, innamorato cotto di un vago vi- sino mezzo nascosto fra le persiane
nell'ingegno lampeggiando come non sia sommamente vago, sommamente bello, attrattivo, incantante,
idee che per proposito egli lasciava nel vago, gli rendesse difficile imprimere vita a
le tramortite erbette, e filocolo di quella vago, levato con menedon tornò lieto ad
del mio pianto / quel giorno, vago, terrestre manto / di tai disciolse,
, 4-232: ecco, ecco il dì vago e ridente, / già in quella
/ d'auree fila trapuntato, / vago inutile trofeo, / che si chiama
e la veste, che d'or vago trapunta / le mammelle stringea tenera e
mia man ricamo non vidi uscir più vago, lascia ch'io te la cinga.
-intrecciare danze. michiele, 3-ii-36: vago giardin di fior vermigli, e gialli /
a'piè d'arianna due altri fanciulli con vago scherzo traggono ori e gemme da uno
d'arnesi, e un certo che indicibile vago di trasandato, di disordinato aumentava il
trascelta e pura, / d'un vago istinto a se medesmo ignoto / in
cristallo del lago / è un muto trascorrere vago / di tremule oscurità.
io portar dalla penna e dal mio vago e trascorrevole pensiero, il quale a quel
sentire, udire male, in modo vago e impreciso; udire indistintamente; illudersi
, 23-158: in un cervo solitario e vago 7 di selva in selva ratto
appare / quanto nel viso tuo leggiadro e vago, / nel qual meravigliando il po
fantastico. bacchetti, 2-xxv-374: un vago trasognar della fantasia dilettata, nel perdersi
e la conocchia imbelle? -trattare vago, la spola: cucire, tessere.
gode in trattar, di muta preda vago. giulio strozzi, 23-72: non sia
amico nostro, che ne era tanto vago, con questo bel tratto: che
o sentimentalmente in modo per lo più vago, impreciso; riuscire a individuare,
, / gelo ancor io, ma un vago affetto interno / i miei vaghi pensieri
treman tonde a cui perenne / il vago aere sta sopra, e travisando /
dal ciel pluvioso / ride un suo vago riso lacrimevole / che, trepidando 1
zaferro, traendo a se vespina, / vago di fare il tresconcin moresco, /
, 2-140: assai non m'era il vago / fischiar degli arboscelli / e sul
trilustre, / ch'abito e volto avean vago ed onesto. gabrielli, 14-93:
da sottil velo tener coverti, o da vago trinzante con pendevole fiocchetto ne l'un
acorto tuo dolce parlare, / el vago riso, el bel guardare, / quanto
barilli, 8-250: un itinerario vago e vacillante intravisto come fra le ciglia
(1-iv-34): delle temine era così vago come sono i cani de'bastoni;
sangue. bandello, 1-979: quel vago fior che giovenezza serba, / è
il quale è di queste stesse novelluzze vago e disievole fuor di ragione? v franco
in modo da rassomigliarmi sia pure in modo vago.
che il caso teratologico sopra deparlare quando vago in mezzo a radars di ogni genere e
. marino, 1-6-134: havvi il vago tulippo, in cui par voglia /
turbine, mia cara, offusca il vago / tuo sereno sembiante? pellico, 4-30
il vostro volto è quello, / vago, leggiadro e bello, / che lieti
: la bella giovane posa sopra il vago letto rosa, viola ed altri odoriferi fiori
, 2-220: il pittore debbe esser vago d'uldire, nel fare dell'opera sua
superuomo] rimaneva nell'indeterminato e nel vago, non sapendosi veramente che cosa fosse
, veggo che è un ufficiolo molto vago, che l'amico mi manda, cioè
che, cullando l'anima in un vago sentimentalismo sensuale, fecero quel libro graditissimo
uggia ai denti. 7. vago ma intenso scontento; disagio psicologico,
. uggiolina, sf. vago senso di fastidio, d'inquietudine,
ale alzate fan tragetto / per l'aer vago con leggier volare. boccaccio, dee
profilato naso, quanto al resto del vago volto conveniva formato, le rosate guance
il morente alla morte un pensiero, / vago, ultimo: l'ombra d'un
. del tutto generico, assoluta- mente vago, indeterminato (un programma).
alto mar scorrendo. baldi, i-119: vago nocchier ch'in legno umil ne vai
al mormorar de tacque, / ma vago più del dolce umor di bacco, /
copiare il 'decamerone', ma che fu così vago di scrivere e di notare sopra di
/ io, che, se nessun vago è della vista / di cose nuove,
, da giovinezza, fu prodigo e vago e gratissimo appresso a nerone, partefice di
509: era un mattino / del vago maggio: e sola ella sedea / dinanzi
schifo il bembo, uomo molto poco vago d'uscire d'usanza degli antichi. marino
, che l'occhio ne verrà sempre più vago, e leggiadro. carena, 2-302
. da vacillare. vaco { vago), sm. (plur. -chi
e umbro vaco; e roman. vago), dal lat baca 'bacca, coccola'
sperduto, con un brivido per ogni vago alito indistinto nel silenzio arcano che riempiva
, agg. anat. relativo al nervo vago. -ipertono vagale, vagotonia. -riflesso
-riflesso vagale, riflesso regolato dal nervo vago. -tono vagale, v. tono1,
l'alighieri. = comp. di vago. vagaménto, sm. disus.
, denom. da vagus (v. vago). vagatóre, agg.
mondo. = denom. da vago, con il suff. frequent.
oro. = deriv. da vago. vaghézza (ant. vaghéga
vostra vaghezza. 2. l'essere vago, impreciso, indeterminato; genericità,
linguaggio latino, sono di significato così vago, che a determinarlo, e renderlo preciso
, che, cullando l'anima in un vago sentimentalismo sensuale, fecero quel libro graditissimo
, fioretti'. = deriv. da vago. vaghito, agg. ant.
sostrato). = deriv. da vago, sul modello di sessile (v.
, dial. di guadagno. vago, agg. (superi, vaghissimo)
concepute denanzi nell'ambito tuo e 'l vago tempo da te penzato et essaminato. casti
1 loro discorsi tutti sono in quel vago modo di ragionare, pel quale accennandosi
dopo andai a cercarlo. l'indirizzo era vago: vicino al mercato del bestiame e
, gli suscitavano nel cuore un timor vago, non so che presentimento tragico.
tutta la sua febbrile attività interiore, un vago protendersi verso l'indomani, si sarebbe
in via dell'oche. ò il vago sospetto che la scelta della via fosse
persona quella persistenza e ne aveva quasi un vago malessere fisico. -che non
tentava di quando in quando qualche gesto vago. idem, 802: un vago sorriso
vago. idem, 802: un vago sorriso incurvò le labbra del maggiore iupiter
sino alla folla, tra un mormorio vago di risata. landolfi, 2-169:
... persino una volta un vago stronfiare come di froge bestiali.
angioletti, 1-129: fluttuava a tratti un vago odore di zolfo e di bruciaticcio.
. pavese, 6-175: c'era quel vago odor d'agosto, di salmastro terrestre
e il suono / sparse per tutto un vago odor cilestre. d'annunzio, i-197
annunzio, i-197: qual su'lembi estremi vago chiaror d'ambra / si diffonde?
, parendomi professione più tosto di giovane vago, che d'uomo attempato come sono io
'l mio adversario con mirabil arte / vago fra i rami ovunque vuol m'adduce
a contenerlo, e deve esser necessariamente vago sulla superficie della terra. -sostant
.. io volsi ulisse del suo cammin vago / al canto mio. bembo,
, / fuggia qual lieve sogno od aer vago. arici, i-108: ma se
pur treman ronde a cui perenne / il vago aere sta sopra, e travisando /
, / seguendo un fiocco di bambagia vago, / che s'ostina.
. vico, 5-340: il concubito vago proibirò / dier le leggi a'mariti
mali morali, che accompagnano la libertà del vago concubito, considerabile ancora è queu'orribile
po',., vaga, tende al vago, non si ferma sulle cose, non
ha in esse l'animo infastidiato e vago fatto de più. dante, purg.
struccio,... come uomo vago di signoria, credendo montare in istato
34): delle temine era così vago come sono i cani de'bastoni; del
: sono io assicurato che tu sei più vago mille volte dei fanciulli che non è
5-271: chi d'oro e d'onor vago / un solo dì non posa,
altri faccia. guittone, ii-31: vago son non pogo alcuna fiata de grossi
infi, 8-52: maestro, molto sarei vago / di vederlo attuffare in questa broda
. monti, xii-2-72: dante, vago d'ingrandire coll'aiuto d'altri dialetti
-mal vago: che non desidera affatto qualcosa, che
, xxxv-ii-616: amor, se tu se'vago di costei, / tu segui ben
yole... e fu tanto vago di lei ch'ella lo bendava e facievalo
intenti rimiravano le solenni cose e con vago occhio le ninfe quivi venute miravano.
molto piccolino, e molto n'era vago. alamanni, 7-ii-147: sperin poscia indarno
: se v'ha tra voi che sia vago di pitture maestose e terribili, legga
vaghe. petrarca, 123-1: quel vago impallidir che 'l dolce riso / a'un'
viso. tasso, 13-i-615: al tuo vago pallore / la rosa il pregio cede
. parini, giorno, xv-61: il vago labbro, / e di rara facondia
. gambara, lxv-56: solingo e vago augello, / ch'hai sì ben sparsi
(fin troppo grande) il suo vago pelo, le sue quattro zampe diritte.
procura, ch'amor. è putto vago et ha due ale per fugirsi da chi
). fanzini, ii-299: che vago uomo che voi siete! 7
capo in guisa che capello / del vago nodo non usciva fuora. cennini, 3-151
poco di bisso più scuro; ed è vago vestire. 'agiuoli, ix-151:
tosco; ed è di color più vago giallo resimigliante all'oro, che color che
decoro delle figure; e quanto più è vago nel colorare, tanto più rende l'
, 259: un pomo di sodoma, vago nella scorza e pieno di putredini al
, in quanto al terreno, tanto vago e piacevole con tutti i diletti che saprai
case, e di tuguri villerecci, rende vago spettacolo agli occhi di chi vi s'
ne fece fare e questo fu sì vago, / ch'alcun dicea: che maraviglia
: la facciata è adorna di un vago e beninteso portico, sostenuto da quattro colonne
ed eleganti. cicognani, 13-48: il vago loggiato attorno al cortile nel cui mezzo
poliziano, st., 1-8: nel vago tempo di sua verde etate, /
a cui cotanto noc- quero / del vago sol gli ardori. leopardi, 22-1:
all'oriente, / quando nasce il più vago astro dei cieli, / tu non
11-423: la forma qui dèe ondeggiare nel vago dell'infinito e del misterioso, simile
v-2-49: un prolisso elo- cubrare nel vago e nel vuoto. sinisgalli, 6-252:
reclama contorni precisi, perché nulla più del vago ha bisogno delle rime, di una
l'elogio del vago'. -sul vago (con valore aggett.): improntato
arbasino, 11-132: tutti discorsi sul vago, però... e del resto
s'adunan le streghe, ed il suo vago / con ciascuna di lor notturno viene
, 2-64: costei quando il suo vago apparve / si fa di gel. niccolini
lascia che spento / cada il suo vago. nievo, 1-287: l'avvocatino,
inghirlandi / de le braccia il suo vago. -con valore aggett. -in
pasitèa, / di cui so che sei vago e sempre amante. -chi vagheggia
, 237-31: deh or foss'io col vago de la luna / addormentato in qua'
: deh foss'io, come il vago de la luna, / addormentato, e
, il bel sembiante, / il vago de'begli occhi e lo splendore,.
splendore,... / con dolce vago, fan che
amor l'ire ineguali / mentre il vago dell'un l'altro scolora. bertola,
come circoscrivere quella grazia che trae al vago! leggiera, fresca, innocente ritiene
. -anche nell'espressione aggett. nervo vago e, disus., paio vago.
nervo vago e, disus., paio vago. a. cocchi [manuzzi]
]: ha la sua origine dal pajo vago, e dal nervo intercostale. panzini
il nervo moderatore del cuore. è detto vago per la sua vagante distribuzione.
che sopra ogni cosa proposta può dire vago e adorno. 20. locuz.
. 20. locuz. -dare nel vago: rimanere sulle generali, non saper
scorso filato si confondono e danno nel vago. -lasciare nel vago: non
danno nel vago. -lasciare nel vago: non indicare, non individuare con
con tutti quei che chiedono le cose nel vago. piovene, 15-109: per la
al mondo la data del matrimonio nel vago. -rimanere nel vago: non
matrimonio nel vago. -rimanere nel vago: non essere precisamente definito. b
superuomo] rimaneva nell'indeterminato e nel vago, non sapendosi veramente che cosa fosse
e al mondo. -uscire dal vago: passare all'attuazione dei progetti,
; passeggia, nudrisciti, esci dal vago, pensa poco a te stesso in
caro loro romualdo: fin a trovar vago il suo nome, piacente il suo aspetto
nuova ignoranza a tutte le carrate e vago nate di bestialità che si tira dietro la
. chirurg. sezione chirurgica del nervo vago sinistro, praticata, soprattutto un tempo,
: sezione chirurgica del nervo pneumogastrico o vago. oggi [20-v-1954],
intervento chirurgico che comporta tinterruzione del nervo vago) e perciò non pochi pensano che
, dimin. di vagus (v. vago). meglio applicare i
4-232: ecco, e ecco il dì vago, e ridente, / già in
. 2. espresso in modo vago e indeterminato. cicognani, vi-204:
. letter. che ha un carattere vago, sfuggente, indefinito. ranieri,
vaporoso e strano. -confuso, vago, fumoso (un sentimento, un'immagine
dolce tempo varca, / e 'l vago mio pensier non s'è rimosso. leandreide
e tepidisca le frondose falde / del vago monte, al molle erboso tergo / col
sollazzavano. leonardo, 2-224: sia vago ispesse volte, nel tuo andarti a
quel piacere e quel diletto è sempre vago e indefinito. ojetti, i-161: niente
per dirvelo molto volentieri, da che così vago vi mostrate di saperlo. lanzi,
torbide notti, alfin diè calma al vago / pensier quel dio che queta ogni rancura
leggiadri incendio spiri, / e per vago fanciul, cui la vezzosa / femminil guancia
capo in guisa che capello / del vago nodo non usciva fuora. leonardo,
cacciatore o d'altro / esercizio simil vago, trabocca / in gran febricitar di
vestirsi di verde che è il più vago colore che sia; altri non principierebbono alcun
morali, che accompagnano la libertà del vago concubito, considerabile ancora è queirorribile malattia
d'otricoletti / e fistulette, acciocché vago l'aere / ventili il sottostante frutto.
13. essere presente in modo vago e indefinito, aleggiare in un ambiente
vestirsi di verde che è il più vago colore che sia; altri non principiereb-
e verdeggianti allori / forman di sé vago boschetto ombroso, / per cui serpendo al
lo mescolamento dell'aria, vivo e vago e risplendente diviene. -figur.
veramente vago e vergolato, quasi come il noce.
guerreggiando, fu dell'altrui sostanze e vago versatóre del sangue degli uomini, in questo
. campailla, 2-2: chiude il vago giardin poggi odorati, / bei verzier,
fregio e vestimento vano / giace 'l cor vago da vertù lontano. 7
materia vetrificata in colore di smeraldo, vago e bello. a. cocchi, 5-1-
un rivolo presso al margo aspetti il vago. 11. locuz. vezzeggiarsi
cieli rifioria / d'amaranto immortale un vago serto / per chi l'inferno ed il
dolce, un animo sincero, / un vago remirar tutto piatoso / son le catene
baldi, xxxvi-384: alcun d'allargar vago de la villa il confin poneva ogn'
, 4-108: gli basterà assegnare ad un vago socialismo alla saint-simon... una
violino bellissimo, e colore celeste assai vago. = deriv. da viola1.
2. -in virgola: in modo vago e sfumato. martello, 81:
più begli e boni / cimando va nel vago viridàrio / per farsi gioglia che in
del virus dell'odio, non bastando il vago concetto di oppressione e sfruttamento.
io giro un guardo solo / là dove vago stuolo / di giovanetti amanti / sfoga
o che piè scarno e rotondetto e vago / sostien quella vitina. stampa periodica milanese
. a. detto il rosso, uomo vago di sapere più tosto i vitu- perii
: quivi, / lassiate ogni sermon vago e facondo, / basiando gli ochi ley
dante, purg., 28-2: vago già di cercar dentro e dintorno / la
mio signore, / miri un signor di vago e dolce aspetto, / giovane d'
i maggior nostri hanno lasciato / il vago stil de'versi e delle prose, /
delicatezza di tratti; appena delineato, vago, sfuggente (una forma letteraria,
e fiumi e valli e poggi, / vago ten corri ov'il voler t'infonde
volubile, / la vaga luna, il vago sole, e il dì. delfico
gran matre antica / si spoglia il vago manto, ogni bifolco / pone a'cornuti
quello, / che più della bellezza è vago e bello. furino, 55:
distinto'e poi passato a esprimere un concetto vago di 'autorità'o di 'rispetto1.
realizzazione', intendendo con questo termine quel vago sentimento di estraneità che accompagna così sovente
forma ectoplastica? -indefinito, vago. g. manganelli, 14-46:
letter. diventare sempre più evanescente, vago, impreciso, con forme astratte (
. 3. figur. sfumato, vago. g. bettin, 2-20:
o lividore ad onde e chiazze di vago e cangiante effetto. oggi più specialmente intendesi
'new age music'è forse un tantino vago e romantico, ma proprio per questo identifica
spolverini, xxx-1-145: né più vago e gentil, rapido e desto / fu
angiolini, 313: è un piccolo ma vago villaggio, con una vasta stamperia di
, ma queste idee le lasciate nel vago. = deriv. da contrattuale
con precisione; approssimato, indefinibile, vago, sfumato. moravia, 28-9:
e aveva portato da laggiù oltre a un vago accento castigliano il ricordo della carne argentina
ungherese o francese, misto a un vago ricordo d'una certa avanguardia teatrale divenuta
istintivamente un gusto, presentirlo in modo vago. imbriani, 8-60: l'
istintivamente un odore, presentirlo in modo vago. imbriani, 8-60: l'immaginazione