tremuli reflessi / per lungo tratto il vago lume intorno, /... /
..., se ella con vago ordine non si avrà disposti i capegli,
è un bel tempio dov'io son vago d'innoltrarmi a fine di ammirare le
, / e con la bella clizia il vago acanto. idem, 343:
, i-379: [seneca] particolarmente è vago oltremodo dei fiori della poesia e dell'
/ mi consuma, in vertù d'un vago aspetto? ojetti, ii-634: sanno
, 1014: le menti accese del vago incognito. d'annunzio, iv-1-90:
tasso, x-30: l'auree chiome in vago ordine comparte, / ed ad ornarsi
i. bellissima accompagnatura e molto vago componimento. baldinucci, 2-6-18: al
: poi -li raro artificio un saldo e vago / elmo alle tempie ben acconcio,
. deledda, ii-400: guardò con un vago terrore la linea scura dell'ombra che
errore / prende accorta a fregiar drappo sì vago, / l'arteficio e 'l lavor
loro giovani nel giardino, e nel vago praticello accoste la chiara fonte e sotto
accrescitóre de la nostra fede, / vago di darmi pace e buono stato.
: e fia compagna / d'ogni mio vago immaginar, di tutti / i miei
cadeano sul ricco drappo d'acquadimare con vago ricamo, fregiati d'oro. targioni
ebbi già tra voi lo stile / sì vago, ch'acquetava ogni altrui pianto.
principalmente il poeta effettuare ed acquetare quel vago mondo di fantasmi che gli ferve al
, i-379: [seneca] particolarmente è vago oltremodo dei fiori della poesia e dell'
, 8-3-1169: a la bellezza poi del vago fiore / aggiunta fu la dura acuta
: era una specie di orrore vago, misteriosissimo, che s'addensava nell'estremo
e l'óra. tasso, 798: vago augellin, che chiuso in bel soggiorno
237-32: deh, or foss'io col vago de la luna, / addormentato in
/ prende accorta a fregiar drappo sì vago, / l'arteficio e 'l
adora / sì come idoli suoi tu fossi vago, / potresti ben, tante n'
congiungere le mani e di offerire quell'affetto vago e muto. idem, iv-2-371:
che sopra ogni cosa proposta può dir vago e adorno. carducci, 714: si
che 'l mio bene adugge, / vago sereno agli occhi miei risplende. tasso,
s'adunan le streghe, ed il suo vago / con ciascuna di lor notturno viene
, e sentiva, dentro, un romor vago, come ronzìo d'arnie o schiantar
: il nobil viso suo leggiadro e vago / ebbe da'padri un aer sì felice
1-1-551: risiede molto ben proporzionato / il vago, onesto e bel naso affilato.
: qualor, chiaro cristallo, / vago pur di mirar quel vivo sole / che
piede fra i grappoli che fecero un vago rumore di cosa segreta. montale,
snelli ed agili / fianchi sollevasi tuo vago imbusto. affusióne, sf.
un poco, / che 'l sangue vago per le vene agghiaccia, / riscalda 'l
difesa aver la spada e 'l vago. idem, 936: e insegnò prima
/ prende accorta a fregiar drappo sì vago, / l'arteficio e 'l lavor sì
e sottile. — vivere con vago: vivere con modesti proventi ricavati da
/ trasse del fondo, e gissen vago vago. monachi, ix-25: altr'ago
trasse del fondo, e gissen vago vago. monachi, ix-25: altr'ago che
fermo è sempre tondo cioè cilindrico; vago mobile intorno al suo asse è sempre
sì bei, ch'ognun n'è vago. buonarroti il giovane, 9-137:
, / e con la bella clizia il vago acanto. = lat. aiax -àcis
e delle rose / del volto l'ostro vago. pascoli, 1050: la luna
il pie'riposa, era splendore / di vago opalio, e di gran perle albore
poi di lui, né 'l dolce e vago amore / di ceice e d'al-
che l'ucello di giove, più vago che l'alite di giunone, più singolare
quelle generalità che troppo lasciano la mente nel vago. d'annunzio, iv-1-62: eran
o allegorico, el quale senso è vago e puossi pigliare in più modi. leone
vista s'allegra, / dal tuo vago splendor resa tranquilla, / e rose e
più lieta e più sincera / nel vago sangue fremere la vita. d'annunzio,
schietto; / cangiato al fin quel vago altero aspetto, / ha la porpora l'
/ e visioni altere / crea nel vago pensiere, / per naturai virtù,
iii-174: frenava il mio bel sol vago destriero, / eh'avea di neve il
ripugnare alla esperienza, e come uom vago di gelosia, con una strana ragione ingannare
altro che gli occhi tuoi veder più vago? / altro più dolce aver che il
d'amore, / del bel leggiadro lor vago colore, / vergine illustre, v'
marino, 311: l'immortale amaranto, vago d'esser reciso / da la nova
/ scherzar si vide con l'amata il vago. savioli, 757: ecco decembre
reti, ond'awinca l'amatrice e 'l vago. fed. della valle,
nervo spinale e le fibre motrici del vago e del glosso-faringeo. 7.
: apra la ricca sfera / pavon vago e gentile / de le stellate ambiziose piume
iii- 192: tiensi costei (sì vago ha 'l seno e 'l volto) /
l'oro, / chioma d'un vago viso ombra e decoro. f. negri
che il roseo collo piega e il vago riso / a i baci porge e
l'ambrosia, ch'è nome assai vago e dato a più erbe, indica
core. idem, 75: né del vago corallo una è la forma,
109): si vergognò, e vago di far l'ammenda, in molte maniere
virilità che si ammorbidiva in qualcosa di vago e di misterioso. 3.
due. idem, v-1-71: un vago amorazzo nato nel cuore di arturo sedicenne,
su tonde; / qual con un vago errore / girando parea dir -qui regna
209: quel neo, quel vago neo, / che fa d'aurate fila
sé raccolto. idem, 123-2: quel vago impallidir che 'l dolce riso / d'
orror carro di stehe; / tu con vago concento / mille guidi nel ciel musiche
mi fece una leggiadra vista / più vago di mirar ch'i'ne fossi anco.
un bel fine, / ch'i'sarei vago di voltar la vela; / e
/ si come idoli suoi, tu fossi vago, / potresti ben, tante n'
. sacchetti, 52-6: era sì vago d'acquistare moneta, che sempre stava
, e che ripresse / con ordin vago i lor lascivi errori, / torse in
paoli, iii-191: volto amato e vago, in cui bellezza angelica s'adora
perch'ebbe invidia all'uom l'angel più vago 1 precipitò dal cielo: e il
ti ravviso ben io l'accolto e vago / crin su la fronte e groppo
perch'ebbe invidia all'uom l'angel più vago / precipitò dal cielo: e il
desolazione. piovene, 2-22: il vago odore di osteria... gli
mi consuma, in vertù d'un vago aspetto? segneri, iii-1-149: dio
: misero, e quel sì vago / sanguigno fil che tira, / tronca
. stuparich, 2-372: aveva un vago senso che fuori di lei, per la
m'occupa allora un puerile, un vago / senso di sofferenza e d'ansietà /
e tremuli riflessi / per lungo tratto il vago lume intorno. idem, 5-86:
ch'è dietro a lui, / col vago suo stendardo al vento aperto. tasso
a biondo crin, che scarmigliato e vago / i campi di un bel sen scorrea
i-311: e lei delusi appellano col vago / nome di boreale alba i mortali.
romana corte era grave, dolce, vago, limato, puro, il che diceva
ognuna / a la innata energia del vago arnese, / mal repugnante e mal
, di inquietudine (determinato da timore vago e impreciso, dall'oscura percezione della
163: già, per lattarlo, in vago atto d'amore / su lui tutta
: in mezzo de le schiere il vago iulo, /... risplendea qual
appresso questo la bella giovane pose sopra il vago letto rose, viole e altri odoriferi
, generico, impreciso, inesatto, vago. b. croce, ii-5-113:
battito del mio cuore e ne svegliava un vago dolore intorno come se stesse per aprirsi
, iii-288: apria bocca vermiglia un vago riso, / occhio azzurro vibrava aureo
/ apron le foglie e 'l vago stei s'infiora / immaginando che sii
vespro l'arator protende / l'occhio vago a le terre inculte e sole, /
? due mori arcieri, / cui forma vago dglio arco nocente. foscolo, v-65
, iv-2-190: ella chiazze sperdute nel vago, ch'eran case o paesi, parevano
due mori arcieri, / cui forma vago ciglio arco nocente. carducci, 408
sandro tornabelli, il quale era sì vago d'acquistare moneta, che sempre stava
ii-233: a poco a poco questo vago piacere si fece intenso, ardente, diventò
, / ch'a l'aura il vago e biondo capei chiuda, / tal che
. petrarca, 90-3: e 'l vago lume oltra misura ardea / di quei begli
arene semina, / e 'l vago vento spera in rete accogliere / chi sue
, iii-174: frenava il mio bel sol vago destriero, / ch'avea di neve
carro di stelle; / tu con vago concento / mille guidi nel ciel musiche
: [seneca] particolarmente è vago oltremodo dei fiori della poesia e dell'
* 379: [seneca] particolarmente è vago oltremodo dei fiori della poesia e dell'
già da le guancie ha 'l vago aprii furato, / già ne le luci
magalotti, 6-259: d'avorio in vago arnese / chiude balsami pregiati. parini,
appiause ognuna / a la innata energia del vago arnese, / mal repugnante e mal
del magalotti, scrittore qualche volta troppo vago di francesismi. arila, 38: arresto
un bel fine, / ch'i'sarei vago di voltar la vela, / e
22-462: con una mano / portando il vago morion, coll'altra / il largo
girtene ti affretta. ohimè! che vago / arsenal minutissimo di cose / ciondola quindi
prende accorta a fregiar drappo sì vago, / l'arteficio e 'l lavor sì
geografia e delle matematiche traeva carlo, vago di simili studi, a trattar seco.
che uno uccellatore dilaceri e calpesti un vago uccelleto, che ella sì mirabile artifizio
/ prende accorta a fregiar drappo sì vago, / l'arteficio e 'l lavor sì
: / già da le guancie ha 'l vago aprii furato, / già ne le
, 13-60: quelle [acque] al vago desìo forma e descrive, / e
amor, m'insegna / ond'io del vago lume / alcun bel raggio ascosamente invole
avorio schietto; / cangiato al fin quel vago altero aspetto, / ha la porpora
con suo gran diletto / contempla 11 vago e desiato aspetto. cellini, 1-10 (
.. / cangiato al fin quel vago altero aspetto, / ha la porpora l'
voce di suono asprétto con un martellare vago di sistri argentini. govoni, 2-101:
annunzio, iv-1-293: forse appunto un vago timore, un presentimento geloso avevano affrettato
poco, i pensieri confondersi in un vago assonnaménto. assonnare, tr. {
212: misero, e quel sì vago / sanguigno fil che tira, / tronca
, altro che un concetto astrattissimo e vago, e, per i dotti nella
ogni scodella. 6. vago, generico, privo di concretezza.
, o d'altro / esercizio simìl vago, trabocca / in gran febricitar di male
e vie fallaci io stampo / con vago piè. idem, 4-3: chiama gli
colse un gelo, un tremito, un vago terrore di morte. sbarbaro, 1-30
ch'io più m'attempi / tanto più vago di saper di- vegno, / e
già da girne ove m'attende / il vago stuol de le compagne erranti. a
. guarini, 39: altri fu vago /... / d'atterrar orso
firenzuola, 574: se ella con vago ordine non si avrà disposti i capegli,
212: misero, e quel sì vago / sanguigno fil che tira, /
., 8-53: maestro, molto sarei vago / di vederlo attuffare in questa broda
, canz., 85: vago fioreto, io non ho vista audace /
, 208: e il redir del vago aprile / per le selve canore e le
latino. della casa, 659: vago augelletto da le verdi piume, /
costume. idem, 660: come vago augelletto fuggir sòie, / poi che
ale / spiega per l'ampio ciel vago augelletto. stigliani, iii-294: ripigliate
velo, / ch'a l'aura il vago e biondo capei chiuda. idem,
, iii-288: apria bocca vermiglia un vago riso, / occhio azzurro vibrava aureo splendore
! / io volsi ulisse del suo cammin vago / al canto mio; e qual
con solenne silenzio e ciglio austero / in vago ordine stanno / gli alti sostegni del
cor, per un baleno / d'un vago occhio sereno. = deriv.
ebuma / apron le foglie e 'l vago stei s'infiora / immaginando che sii
sedevi, assai contenta / di quel vago avvenir che in mente avevi. tommaseo
la chiara primavera, e 'l tempo vago; / che le piante avverdisce e pinge
boiardo, canz., 59: quel vago cerchio d'ór che me tien vivo
v'azzufferete. leonardo, i-268: sia vago, ispesse volte, nel tuo andarti
ei ti piace, e come tu se'vago d'averlo buono. salvini, iv-260
, iii-288: apria bocca vermiglia un vago riso, / occhio azzurro vibrava aureo splendore
sempre in faccia come uno stolido babbuino, vago di nulla se non delle più scimunite
per far parere tanto più bello e vago l'apparato richissimo dell'oro e dell'argento
venga, ove vada. / forse un vago bagliore conserva / di quegli occhi imploranti
. baldini, i-30: il terreno vago del bosco, scendendo, era pieno di
incredulità, fastidio, ma in modo vago, di chi si stringe nelle spalle (
egli ebbe su le labbra un balbettamento vago, tra la schiuma che sopravveniva più
balco, avendo cacciati gli focosi destrieri il vago titane, rotto il sonnacchioso silenzio de
giorno la vermiglia rosa / perde il vago colore in tempo breve, / così
/ seguendo un fiocco di bambagia, vago, / che vi s'ostina. di
di negozio che fosse, trasformò il vago sentimento di trepida curiosità della ragazza in
a favellar d'amore, / quasi un vago amatore / solo non ami invano.
esalta, e qui risuona / un vago pratolino in mille rime: / e qui
alzate fan tragetto / per l'aer vago con leggier volare, / che batte
pitture grazia, disegno, unione e colorito vago ed acceso, quanto alcun altro.
69): delle femine era così vago come sono i cani de'bastoni.
luciano], ii-2-229: ed era anche vago degli esercizi del corpo, e non
colli beati e placidi, / che il vago eupili mio / cingete. foscolo,
talvolta essendo ghiotto il tuo marito, è vago de'buoni bocconi, o talvolta vuole
, avendo cacciati gli focosi destrieri il vago titane, rotto il sonnacchioso silenzio de
, 122: veggo'cambiare el tuo vago sembiante: / la tua bellezza come
al ginocchio, circondata dappiè con bendoni a vago ricamo, da'quali pendevano nappon d'
, avendo cacciati gli focosi destrieri il vago titane, rotto il sonnacchioso silenzio de
/ bianca la gonna, e 'l vago piè calzata / d'aurei coturni. campanella
non le tocchiamo. 4. vago, incerto; confuso. borgese,
comandar che s'eleggesse / di terra un vago pezzo di cinquanta / bobolce.
sulla bocca della darsena l'ondular vago dell'acqua. govoni, 2-213: nella
, 115: a lei di cirra il vago dio che torna / pur or dal
donne non volenti / sopra vivere al vago. battista, i-422: mentre nel
intorno alla testa, come un ronzìo vago, un bombo d'oro.
splendore, / e lei delusi appellano col vago / nome di boreale alba i mortali
. morelli, 250: però non essere vago di quella boria, che ti disfarebbe
tasso, 6-i-85: questo riposto bel vago boschetto / d'ombrosi mirti, e
marino, 209: quel neo, quel vago neo, / che fa d'aurate
che nel giro del lembo altero e vago / ordin di fiori in vece d'occhi
interrogasse a lungo, silenziosamente, il vago odore di farina sugli scaffali. sinisgalli,
agitando istintivamente la mano in un gesto vago. dossi, 575: è una
bembo, ii-98: quantunque dante molto vago si sia mostrato di portare nella toscana
fiero portento allor si vide: un vago / spettro, spinto da voglia empia
: per oggetto mirar sì dolce e vago / drizza l'anima mia l'occhio bramoso
: ho sentito per la prima volta il vago tormento di una pungente curiosità: quella
dall'aceto / una diva gentil di vago aspetto. giusti, i-545: non sarebbe
stoppia. marino, 6-134: hawi il vago tulippo, in cui par voglia /
, inf., 8-53: molto sarei vago / di vederlo attuf- fare in questa
battito del mio cuore e ne svegliava un vago dolore intorno come se stesse per aprirsi
di sentimento, che mandano un odore vago di luzzatti con... lagrime
: se'tu proteo? or muove vago vento le tue interiora? ovvero il
i due guerrier, poi che dal vago obbietto / rivolser gli occhi, entràr nel
immergea. manzoni, 13: un vago / spettro, spinto da voglia empia ed
sino alla folla, tra un mormorio vago di risate. ojetti, ii-100:
vi-30: in sulla porta del vago burlette / fece costanza tutte appa
i-336: in quell'ora, al chiaror vago di una lampada, svegliandomi dal sonno
vivo dalle delusioni, eccitato da un vago desiderio che si va formando. stuparich,
de la caccia / più studioso o vago / di lui non ebbe in tempo
de la luna; / e d'un vago cristallo oltre misura / lucido e chiaro
la dama con gli occhi eclissati dal vago d'altre bellezze e dalle ombre de'
e immortale e di ritornare a lui vago, che ce l'ha dato.
armenti / sereno ascolti, tra il vago ronzìo dei calabroni,... /
vario intaglio / da ricettare i fior vago canestro, / ma la vergine altera
: giacea de'tori indocili / dal vago piè calcato / l'arco divino argenteo /
aspido ch'a salvar fui presto e vago, / ch'era aghiacciato e per morir
anche i nostri l'estate del più vago loro colore, ch'è il verde.
un lupo. marino, 5-79: vago è del bello e di leggier s'accende
. algarotti, 1-160: quanto di vago gli veniva mai veduto, quanto di bizzarro
o giallastro o rossigno; il più vago è il colore aurato e di una purissima
anche i nostri l'estate del più vago loro colore, ch'è il verde.
vario intaglio / da ricettare i fior vago canestro. baretti, 2-275: sono poi
/ un drappelletto di spiriti eterni. / vago cangiante di vario bel lume / ne'
vuote, le dava alla bocca quel movimento vago delle
sedevi, assai contenta / di quel vago avvenir che in mente avevi. giusti,
il terzo, il canto mio più vago, / né mai stanco a ridirlo mi
chi tole il canto e penne al vago augello, / le foglie e il color
recinge / le tempie e il vago orror dei cedri smossi / dall'urto della
, nelle ombre, ne'misteri, nel vago e nell'indefinito, in un di
affa montagna] il capo verdeggiante e vago. bruno, 3-1124: vive divamente sotto
capra alla china. -essere vago di qualcosa come la capra del sale
sono io assicurato che tu sei più vago mille volte dei fanciulli che non è
il morente alla morte un pensiero, / vago, ultimo: l'ombra d'un
sono io assicurato che tu sei più vago mille volte dei fanciulli che non è
: fiero portento allor si vide: un vago / spettro, spinto da voglia empia
che quant'io vidi poi, / vago amoroso e peregrin fra noi, / rimembrando
ninfe gentili a piè d'un colle vago. = deriv. dal provenz
o giallastro o rossigno; il più vago è il colore aurato e di una
. leonardo, 1-265: sia vago di portar con teco un piccolo libretto di
nascondono il casino del toccatoio, fanno vago componimento e dilettevole a rimirare. boccalini,
io non fui mai né son di gloria vago, / e vivo a caso,
: le lettere erano impregnate di un vago profumo di pacchili, per la cassetta
. bembo, 1-5: asolo adunque, vago e piacevole castello posto negli stremi gioghi
cuneo possente e paziente, e al vago / declivio il dolce mondovì ridente, /
no?, un'idea bizzarra, un vago terrore di sé, sono imagini teatrali
rampini in fonte, o in fiume vago / discorra, o stagni o si dilati
cedron. montale, 15: il vago orror dei cedri smossi / dall'urto
, e ne'celesti chiostri / il vago lampegiar de gli altri segni. aretino,
ingegno / a pien mostrar d'elèna 'l vago riso, / né zeusi, dopo
, 1-27: quando prima guardai quel vago viso, /... / mi
: c'è sempre un principio e sentor vago di vanità, in quell'aspirazione a
dante, purg., 28-1: vago già di cercar dentro e dintorno / la
miglia si dilata in giro / il vago bosco di mura cerchiato, / che mani
boiardo, canz., 59: quel vago cerchio d'ór che me tien vivo
che d'un cerracchiuolo vuol cavarne un vago studiolo. = dimin. di
sua anima e il mare un senso vago di prostrazione. alvaro, 9-104:
non so che: un che di vago, impreciso, indefinibile. a.
: qualor, chiaro cristallo, / vago pur di mirar quel vivo sole /
, / bianco, di chiar color, vago e non finto, / e parean
, lasciando che gli occhi seguissero il vago chiarore della fiamma semispenta e che i pensieri
paolo da certaldo, 137: sempre siei vago d'avere a fare più tosto parentado
ai chietini, né resti però men vago. sarpi, i-1-26: la tresca
vegliantino. bembo, 1-270: ir vago il vento, / in su la fiamma
è uno stupore che in un secolo vago di predicare sino alla nausea ciò che chiamasi
sole, e ne'celesti chiostri / il vago lampegiar de gli altri segni. lorenzo
, le dava alla bocca quel movimento vago delle mandibole chiedenti qualche cosa da masticare
ix-65: e'non fu mai fanciul vago di lucciola, / o di pigliar farfalle
, popolo largo, e quindi meno vago di cicalecci da pettegole, una tale
/ d'auree fila trapuntato, / vago, inutile trofeo, / che si chiama
bocca, / la spaziosa fronte e 'l vago piglio lei bianchi denti, il dritto
tramutar in pallido colore, / e 'l vago agli occhi, al viso tor l'
, / arcano a gli altri eroi, vago cinabro. fantoni, 848: invan
« dunque hai tu fatto cristo bevitore e vago de'vini solenni, come se egli
capo in guisa che capello / del vago nodo non usciva fuora. giov.
: colli beati e placidi / che il vago eupili mio / cingete con dolcissimo /
osserva. guarini, 39: altri fu vago /... / d'atterrar
marte, e della cinta / di vago serto il crin vener ciprigna / prese a
riesce. marino, 252: del suo vago / correndo cintia al dilettoso errore,
69: che se v'ha del vago o del contraddittorio...; ciò
. parini, i-1029: ohimè che vago / arsenal minutissimo di cose / ciondola
: la bella giovane pose sopra il vago letto di rose, viole e altri odoriferi
circospetto, e ricoverato dietro un sorriso vago, contenni a stento una nuova irriverenza.
ricontoe. leonardo, 1-265: sia vago di portar con teco un piccolo libretto di
marte, e della cinta / di vago serto il crin vener ciprigna / prese
ma in effetto / un grazioso e vago giovanetto. note al malmantile, 4-47
si truova alcun ucello, che sia vago delle sue coccole [dell'olivo].
, / trasse del fondo, e gissen vago vago. simintendi, 1-41: la
/ trasse del fondo, e gissen vago vago. simintendi, 1-41: la figliuola
epigramma ed un madrigaietto, / un vago sonettino con la coda, / daran
scherzar sotto una folta / siepe col vago, e sua beltà divina / esser da
colli beati e placidi / che il vago eupili mio / cingete con dolcissimo /
crollo! / più d'un v'avrà vago jacinto e jola, / che potrà
la sua anima e il mare un senso vago di prostrazione, come se quel gran
malinconico, dell'allegro, poi del vago, ed infine chiude con un forte agitato
, molti cultori; / ma più vago ei verdeggia in mezzo a'cori, /
presenza e gli odor del culto e vago / sacro giardin. marmitta, ix-301
ché gli occhi messagger del mio cor vago / mi mostrano or costei e or
?, un'idea bizzarra, un vago terrore di sé, sono imagini teatrali queste
prossimo ottobre. marino, 9-165: il vago stuol de'litiganti augelli / per riportar
: pino, il vostro leggiadro e vago stile / ha fatta in guisa la commedia
che lo scarpello / noi potria far più vago né più bello. campanella, 1095
classificazione. leonardo, 1-265: sia vago di portar con teco un piccolo libretto
il guardone, / nel quale era sì vago e delicato, / che quasi ne
., 2: la figliuola, del vago e piacevole sito invaghita, con dolci
compir la gloriosa dote / vols'anco il vago immortalarla in cielo; / e del
composero il metallo corintio, nobile bensì e vago a vedersi, ma che non ha
ch'udito avete, facevano un molto vago e magnifico componimento. 3. per
, 3-4: chi è, chi, vago tanto d'alcuna cosa,..
, che di ascoltare l'amorosa canzone era vago, le orecchie, alle parole de
bruno, 3-922: ben vegna il vago aligero, nuncio di giove, fido interprete
. che aderisce al comunismo in modo vago e approssimato, senza troppo compromettersi.
/ e visioni altere / crea nel vago pensiere, / per naturai virtù, dotto
preghiere. marino, 9-165: il vago stuol de'litiganti augelli /...
s'adunan le streghe, ed il suo vago / con ciascuna di lor notturno viene
d'arnesi, e un certo che indicibile vago di trasandato, di disordinato aumentava il
non concludevano a nulla e davano soltanto nel vago e nel dilatorio. pavese, 4-136
, 1-22 (i-288): chi il vago colore del volto vedeva, vedeva una
detto avemo e per natura mobile e vago di novità,... che loro
del sole. 8. rendere vago, nebuloso, indistinto, attutire (
indistinto, poco discernibile; torbido, vago, nebuloso; scompigliato, disordinato,
le mani e di offerire quell'affetto vago e muto ch'egli non sapeva qual fosse
. algarotti, 3-486: scelto un vago e dilettevol giardino... per
per gli occhi appare, e 'l vago / del mio signor e del suo
tempio, / o pur che di sì vago ostile arnese / di gir pomposa cacciatrice
conseguentemente irresolubile rimanere, voltatosi, col vago et delicato viso verso la signora,
passata via. chiabrera, 4-2-193: vago arboscello, / cui d'un ruscello /
e voi già strinse, / già vago e dolce, or duro nodo e forte
e immortale e di ritornare a lui vago, che ce l'ha dato.
ripiene di fronzoli e di trine / più vago il corso avrebber fatto poi, /
/ sedevi, assai contenta / di quel vago avvenir che in mente avevi. nievo
. filicaia, 2-2-16: il desir vago in desiar più cresce, / e
in terra. marino, 9-165: il vago stuol de'litiganti augelli / per riportar
nondimeno sono io assicurato che tu sei più vago mille volte dei fanciulli che non è
e coralli e s'altro ha più di vago. marino, 11-22: freschi ninfei
mare parecchi altre specie di color men vago, ma d'assai più artificioso lavoro)
che l'occhio ne verrà sempre più vago e leggiadro. baretti, 1-238: dopo
chi tole il canto e penne al vago augello, / le foglie e il color
, carro di stelle; / tu con vago concento / mille guidi nel ciel musiche
d'annunzio, iv-2-611: sorridevano con un vago languore, quasi estenuate da una sensazione
i-240: tu [luna] con vago concento / mille guidi nel ciel musiche
di natie fiammelle / sfavilla e di color vago s'inostra, / cela in sue
/ salir bello, soave, e vago in cima. v. bellini,
, / quello di sangue umano / vago, che tanto corta ed espedita /
/ che il roseo collo piega e il vago riso / a i baci porge e
e che ri- presse / con ordin vago i lor lascivi errori, / torse in
che rende il cielo sul mattin più vago? monti, x-3-506: di quel
parini, giorno, i-1031: ohimè che vago / arsenal minutissimo di cose / ciondola
ché gli occhi messagger del mio cor vago / mi mostrano or costei e or colei
leggiadro al grazioso volto, / il vago portamento, il bel sembiante, / gli
/ bianca la gonna, e 'l vago piè calzata / d'aurei coturni,
sue bellissime fattezze, e spirava dal vago volto maiestà, non potendo il povero
s'adunan le streghe ed il suo vago / con ciascuna di lor notturno viene;
stesso inventore. 3. figur. vago, incerto, indefinito; tenue, dimesso
tramutar in pallido colore, / e 'l vago agli occhi, al viso tor l'
, del bianco petto / il vago lume ai vaghi lumi neghi? s.
fòra / umor di doglia cristallino e vago. marino, 5-22: fonticel di
trasparenza. alamanni, 6-5-100: il vago cristallin delle fresche onde, / fiamme
: qualor, chiaro cristallo, / vago pur di mirar quel vivo sole /
bembo, 1-10: era questo giardino vago molto e di mara- vigliosa bellezza;
alamanni, 5-5-606: senza odor fan vago il manto / del dolcissimo aprii,
e gelsomino. marino, 312: il vago e biondo croco / mandando fuor de
. monti, x-3- 39: vago e sitibondo / di dar cruccio a tutto
, 1-36: pulcin tignoso, affamaticcio e vago / più del panel che della cappellina
, termine il cui significato è molto vago e che si usò già per indicare il
, ix-65: e'non fu mai fanciul vago di lucciola, / o di pigliar
francesco di vannozzo, ix-194: o solitario vago ignoto cuco, / tuba d'amor
io, molti cultori; / ma più vago ei verdeggia in mezzo a'cori,
sollecito circa la pastura de l'alma, vago de la coltura de l'ingegno e
. / chi de la gloria è vago / sol di virtù sia pago. alfieri
boiardo, canz., 59: quel vago cerchio d'ór che me tien vivo
, st., 1-8: nel vago tempo di sua verde etate, / spargendo
ho sentito per la prima volta il vago tormento di una pungente curiosità: quella del
fornito questo ragionamento, tu non sii vago di sapere più oltre di ciò ch'a
ornandosi anche i nostri testate del più vago loro colore, ch'è il verde.
opposero: prima, che fosse troppo vago; appresso, che fosse troppo tosto
cacciator, che di sua morte è vago. v. franco, 323: ecco
i sì spessi danzari pubblici, così vago diporto di nobili donne e di cavalieri
fra gli altri il più ridente e vago, / non dovresti serbar sì trista imago
si diede, e ne fu ognor più vago. chiabrera, 470: tacciono,
l'uccidessero. varano, 59: parvemi vago sì qual novo ob- bietto, /
pago per altro i debiti rispetti / al vago paesetto di pontormo, / patria d'
, si scioglievano. 4. vago, imprecisato, poco vivo, non duraturo
prima, sazio della corte, e vago di consumar il resto del tempo in
l. martelli, 1-177: non men vago di lui sen giva enea, /
/ deh foss'io, come il vago de la luna, / addormentato, e
apparir della fera porgessero al festoso popolo vago oggetto di piacere. 2.
/ fior di beltà sì delicato e vago, / se tu se'tanto a calpestarlo
in grandi delizie / trapassavano il tempo vago e florido. gioberti, i-121: coloro
/ e visioni altere / crea nel vago pensiere, / per naturai virtù, dotto
oh pur fosse fantasma, e l'aer vago / densato deludesse il guardo mio,
: oh pur fosse fantasma e l'aer vago / densato deludesse il guardo mio,
per buona pezza ritrarli, tanto era vago e singolare. figuratevi una bella covata
aventuroso et più di me contento / vago augelletto... / vorrei
. dante, purg., 28-1: vago già di cercar dentro e dintorno /
me sol ti mostri ingrato, / o vago e forte pastorello, amato / tanto
fare il loro parlare più riguardevole e più vago, le quali tuttavia sono dal popolo
scatto del capo e descritto un gesto vago con la mano, disse:
l'arsura bruciante dei deserti ma un vago sentore marino. -per simil.
grato. chiabrera, 317: quel vago diletto, / onde lusinga amore,
santo / ch'io possa seguitar mio vago canto. sbarbaro, 1-118: « madonna
, quello. guittone, i-1-137: vago son non poco alcuna fiata de grossi
ebri riscossi, / tanto a quel vago oggetto in lui s'accrebbe / stupor,
ho non men che nel cor quel vago oggetto, / apparve un giovanetto. alfieri
la destra ella gli stese, e 'l vago lino / scorciò che nascondea la neve
, iii-174: frenava il mio bel sol vago destriero, / ch'avea di neve
sedevi, assai contenta / di quel vago avvenir che in mente avevi. nievo,
bella inghirlandi / de le braccia il suo vago. sbarbaro, 1-11: come
anastagio papa in quel tempo era / vago di fotin, malgrado d'altrui.
filone più alto, è assai più vago, particolarmente quando in mezzo a'gruppi
bello diamant'un quadro / era il vago e leggiadro, puro e netto, /
/ qual volta in care danze il vago coro / guida e per cinto il passo
buonarroti il giovane, 9-827: m'assidea vago / osser- vator di tavolette e voti
in qualità più libera io soprammodo fui vago d'alcuni autori, la cui frequente
, determinazione (di ciò che è vago, incerto). -anche in senso
lunga interrogazione cui nulla risponde salvo un vago mormorio di arpeggi. montale, 3-90:
disciolto / dirieto a questa età venne più vago, / mostrando già quel che venir
non che difettarne nessuna, celebro quel vago motto d'aristofane nelle rane:
quanto esse aveano di perfetto e di vago, ne formò con la mano quella bellezza
animo, ma in modo indefinito, vago (un sentimento, un moto interiore
b. tasso, ix-87: d'un vago cristallo oltre misura / lucido e chiaro
, incontr'a me congiuri, / vago del mio penar, mergo importuno?
, per avventura più ornato e più vago di belle invenzioni sarebbe riuscito.
», disse il ragazzo con un vago desiderio di impietosire la donna con questo
leopardi, aprirà con desiderio questo libro vago di conoscere l'uomo, conosciuto lo
dignità è quella che rende il parlare vago e leggiadro con la varietà; la
i cui alberi fioriti digradavano in ogni più vago colore. prati, 1-40: or
concludevano a nulla e davano soltanto nel vago e nel dilatorio. levi, 2-219
: un dotto paroco della normandia, vago e dilettante dell'agricoltura,..
vedere; / vede pur certo il vago e la diletta, / ch'egli è
strale entro il bel seno / del più vago pastor di queste selve, / mia
, in quanto al terreno, tanto vago e piacevole con tutti i diletti che
descrizioni del bartoli: e se in un vago panorama ti si affacciano colli e paesetti
f. doni, i-124: nel vago, dolce, dilettoso maggio / cantian,
par pur un piovuto; / più vago n'è che la scimia de'granchi:
dante, purg., 28-1: vago già di cercar dentro e dintorno /
bembo, 1-10: era questo giardino vago molto e di maravigliosa bellezza; il quale
oro il coturno; e il piè vago e gentile. / così diana in un
. g. stampa, 102: quasi vago e purpureo giacinto, / che 'n
, / la spaziosa fronte e 'l vago piglio / e i bianchi denti, il
, 1-6: i nervi vengono dal paio vago e dagl'intercostali e da alcune diramazioncelle
[l'occhio] preso non tanto dal vago aspetto, quanto dalla sostanza stessa che
l'arsura bruciante dei deserti ma un vago sentore marino. moravia, viii- 157
, / la spaziosa fronte e 'l vago piglio / e i bianchi denti, il
schiena. parini, 534: al vago e gentiletto / piglio; al temprato suon
, / ch'avesti il nome dal tuo vago e bello, / e forse
e di disappariscente, fassi appariscente e vago in vista. = comp. da
, quel certo che di torbido, vago e disarmonico, che travaglia i popoli germanici
l'imperio romano era già incerto e vago, come dichiarò svetonio il principato
di gemme, d'ogni ricco e vago / signoril fornimento. carducci, 1056
mente, e non dipinga / più vago obbietto, e più lucenti rai. tasso
voi soave e dolce, / fui vago di mercar fama ed onore. filicaia,
9. figur. confuso, vago, sconnesso. mascardi, 432:
/ dirieto a questa età venne più vago, / mostrando già quel che venir
e discolora. tasso, 13-i-272: quel vago pallor che discolora / le rose e
essere dipinto,... così fu vago e, per quanto stette in lui
discontra; / sì che io seguo mio vago coraggio. = da incontrare, con
mie parole; / discopri il cerchio tuo vago e rotondo, / e ritorna al
: intanto un tuo nocchiere, / vago egli pur di falsi beni e d'oro
mescendo / i discordi colori, il vago imita / folgorar vario de'metalli infranti.
qual zampilli in fonte, o in fiume vago / discorra, o stagni o si
fileno, il tuo discorso / è vago e dotto invero; / ma sì trito
/ qual vergine viola; e del tuo vago / sembiante io sì m'appago /
bembo, 1-176: qui miro col piè vago il bel metauro / gir fra le
finitezza di lavoro un più puro e vago disegno. b. croce, ii-9-124:
, 311: e ben che venus col vago dissegno / mi fesse pronto già ad
nobili sogliono, era del suo giardino assai vago, prese partito a suo potere di
costei rimira / guasto e disfatto il vago fior degli anni, / di gran beltà
principal console,... il cui vago lume fin dall'alba de'giorni suoi
reca in braccio placida e cortese / al vago suo l'innamorata luna, / e
a solin: « di veder sarei vago / se alcuna novità ci pare ancoi
.. solo della latina [lingua] vago,... quella così lodevolmente
(un'idea, la mente); vago, nebuloso; incoerente, assurdo,
che avrà allora avuto certamente un più vago disordine che i giardini moderni, e
conservandone la rapidità fortunata. 5. vago, incerto. bocchelli, 1-iii-223:
torcerle. -delicato, fine; vago, lieve, leggero. d'annunzio
nell'impazienza dello scrivere, esprimono il vago ed il confuso che è nel suo
1-12-4: vedeano il giordan corrente e vago, / che, due stagni passando,
attesa di poter fare qualcosa, domani. vago desiderio della felicità senza sforzo. moravia
e crudelissimo occupatore dell'altrui sustanze, vago del sangue degli uomini e disprezzator degl'
sito / abbia da prima, e il vago aere vi corra / libero. serao
cielo e sulle sue labbra errava un vago sorriso, come chi estatico e beato
, dame galanti, / dal cui vago splendore / la nostra contraveglia ha tanto onore
stame lontano, se non fussi tanto vago di viaggiare; ma contuttociò vi priego
bisogno,... di restar nel vago. distèssere, tr. [distèsso
segni si mostrava ornato, che tutto vago, ben pareva da buono maestro fatto per
pratel fioria, / di nativo color vago e dipinto, / e di molti e
seggio a grand'arte fatto, e vago assai, / mi pose. carducci,
grafica o figurata: è contrario di vago, generico). - anche con uso
/ sì bella essendo e di sì vago aspetto, / d'avere uom sì disutile
mia, /... l'intelletto vago si disvia / che non sa che dir
/ lungi dal ricco albergo, / vago il cor si desvia? -consolare
, / tal qual apunto sei, vago e polito / e dilicato e morbido
: questo era un cervo mansueto e vago, / già grande e di gran coma
fa 'l contratto. petrarca, i-1-33: vago d'udir novelle, oltra mi misi
anguillara, 1-146: ogni or più vago il divo aspetto / cresce a la ninfa
qual tra mille fioretti in prato ameno / vago prato d'april, la fanciulletta,
fero impiastro? grazzini, 2-391: il vago e lucente sole, occhio del cielo
: di men puri diletti altri sia vago; / io più non chero, o
colli beati e placidi / che il vago èupili mio / cingete con dolcissimo
10-3 (420): venistivi tu vago della mia vita, per che sentendolati domandare
in quanto al terreno, tanto vago e piacevole con tutti i diletti che saprai
folengo, ii-118: stava l'empireo e vago dongelletto / leggiadramente allor s'un ceppo
8-3-740: lieta vista, gioconda, e vago aspetto / quello è del mar,
saria / de voi sguardar, ché vago, / ché solo per ciò pago -viveria
/ e visioni altere / crea nel vago pensiere, / per naturai virtù, dotto
come io con vista infallibile presi, vago de'diletti dell'acque e pauroso di quelle
devea, deveva darmi, / in cambio vago delle treccie d'oro, / e
spando, / più di volar al ciel vago di- vegno: / e poi m'
tutt'altre contrade, / dovunque il vago sol luce e colora; / io vi
qual, di rubar l'alme a strada vago, / da morte morso a morte
invidia al- l'uom l'angel più vago / precipitò dal cielo, e il sole
poco di biffo più scuro: ed è vago vestire. carena, 1-161: 'panneggiare
guarda e se ne discorre si nasconde un vago senso d'orrore e di reverenza.
dubbiosamente. 3. in modo vago, indistinto, appena visibile. a
8. letter. fioco, debole, vago (una luce, un lume)
con aria dubitosa. -incerto, vago, indefinito (un oggetto, la
corsini, 12-19: ignoto un cavalier, vago di farsi / illustre al mondo,
posso durar, tanto ho il cor vago / di fai * battaglia contra a
.. / l'andar celeste e 'l vago spirto ardente, / ch'ogni dur
suo dipingere è di pennello pieno, vago di colorito, rilevato da bel chiaroscuro
l'ansia e già s'oblia / vago in estasi il tempo e s'addormenta -
, e dopo a questo / il vago tosco, non men ricco e bello /
la dama con gli occhi eclissati dal vago d'altre bellezze. segneri, iv-503:
rolli, 569: se in garzon di vago aspetto / dolce ardor destate voi
talmente carica di elettricità che sentivasi quel vago senso di terrore, fantastica attrattiva della
inaurato, / che sì fulgente e vago si vedeva / che gli occhi m'abbagliava
a. nigrisoli, lvi-388: dal tuo vago sembiante / beve, o bella,
annunzio, i-374: ella, composta in vago atteggiamento, / a mezzo della rara
un medesimo istante, un prolisso elocubrare nel vago e nel vuoto, e, quasi
4-243: quel bellimbusto, / quel vago fusto / del giacinto emerocallide, / che
periferici: eccitano le terminazioni sensitive del vago nello stomaco (come il tartaro stibiato,
, dovuta a un'abnorme eccitabilità del vago). = voce dotta, deriv
emoroissa levava appena in un gesto vago le mani ossee movendo le dita
sole splendeati in vista, / cantor vago dell'arme e degli amori, / che
folengo, ii-118: stava l'empireo e vago dongelletto / leggiadramente allor s'un ceppo
spirti emunto e di vigor, qual vago / fior vuoi ch'io colga ad allegrar
ognuna / a la innata energia del vago arnese, / mal repugnante e mal cedente
vittorughiano, alcune apostrofi carducciane, un vago sentimento estetizzante dannunziano. 2. figur
l'ionico elegante o 'l maestoso / ordine vago che insegnò corinto, / curvo il
nell'impazienza dello scrivere, esprimono il vago ed il confuso che è nel suo animo
e. cecchi, 5-321: nonostante il vago discredito, e la sottile fama di
già ceduto / l'etereo campo, il vago re del lume; / e giace
non arebbono nascendo il lor suolo così vago. giraldi cinzio, 3-6 (1929
boschi, cancella ruscelli, geometrizza il vago verde affinché ogni metro quadrato risulti più
caro consorte in sacro ostello, / vago e puro ermellin sé stesso vede.
correr più d'un fiume errante e vago / fra torte ripe in queste parte
canto 1 leggiadramente ir lascia errante e vago. -che serpeggia, che
uno sguardo, anche il pensiero); vago (un sorriso); diffuso (
erranteménte, avv. letter. in modo vago. leopardi, i-91: ch'è
fissare nulla di preciso, in modo vago, incerto. guido delle colonne,
/ prende accorta a fregiar drappo sì vago, / l'arteficio e 'l lavor
i... i qual con un vago errore / girando, parea dir:
parole; / discopri il cerchio tuo vago e rotondo, / e ritorna al leggiadro
. / aura dolce odorata / scherzi con vago errore / entro 'l tuo sen frondoso
ebbe invidia all'uom l'angel più vago / precipitò dal cielo: e il sole
alvaro, 8-290: e tutto un esclamare vago e diffuso, in un'eterna felicità
, ho voluto tuttavia citarli, in un vago intento biografico, esegetico. 2
sconsolato avello, / se d'angoscia sei vago, o miserando / esemplo di sciagura
estrema, che col mar confina, / vago fanciul del mio bel regno erede /
espone, / qual da purgare il lin vago stro- mento. casti, ii-1-61:
coll'arrestarsi alla sola idea di un vago movimento senza direzione e senza frutto espresso
rimorso: e quel non so che di vago, d'indefinito ch'è nella donna
via. oddi, xxi-11-316: tu, vago di quei begli occhi, scopristi il
parturir sia. petrarca, i-1-32: vago d'udir novelle, oltra mi misi /
/ con modo illustre, e 'l fa vago ed ornato: / chi di strale
. p. casaburi, iii-445: vago il giglio odoroso il gambo estolle / i
ogni terrestra / invidia, in alto il vago nome, ed estra / le vie
nel fondo estremo; e se più vago stelo / scorgi fra gli altri e
28-78: di vino egli è colui vago all'estremo, / e sol si fida
ai suoi aggettivi, quel non so che vago, frammentario, incerto del suo tocco
che altrove. carducci, 997: al vago / declivio il dolce mondovì ridente,
etereo argento. -ineffabile; vago, imprecisato. pananti, ii-89:
fur le naiadi etrusche, a far più vago / il giovin seno alle mortali etrusche
più ratto le dolci labbia fuori / del vago sen d'amor tai note trassero,
miniare, eziandio se fosse con tutto il vago de'colori dell'aurora, s'imbrattano
è macchina? baldi, i-20: vago di fabricar prende ad usura / gran copia
diventa. parini, xv-63: intanto il vago labbro, / e di rara facondia
egli ammettere di sapere ormai anche lui quanto vago e inefficiente fosse il suo fabianesimo,
tuo modesto, / come d'un vago vel, coprir te stessa; / ora
mezo a la foresta, / erger vago fagian non lunge scorge / fuor d'una
bagni i piedi a l'alto colle e vago, / ove nacque il famoso ed
volto fra gli altri il più ridente e vago, / non dovresti serbar sì trista
versi corsivi / salir bello, soave e vago in cima: / del falso accidental
, che tanto di sangue umano sia vago, quanto questa falsa; la qual
jovine, 104: alba fece un cenno vago con le mani come per dire che
oggetto, lasciavano l'immaginazione errare nel vago e indeterminato di quelle idee fanciullesche, che
teneste voi soave e dolce, / fui vago di mercar fama ed onore. baldinucci
per natura, ma ne acquista parere quel vago e quel- tamabile che non è.
già superata, o formulata in modo vago, senza un reale fondamento. cassini
, i-374: ella, composta in vago atteggiamento, / a mezzo della rara conca
, / tal qual apunto sei, vago e polito / e dilicato e morbido ti
/ deh foss'io, come il vago de la luna, / addormentato, e
tasso, 13-i-429: questo riposto bel vago boschetto / d'ombrosi mirti e d'
, ix-65: e'non fu mai fanciul vago di lucciola, / o di pigliar
a biondo crin, che scarmigliato e vago / i campi di un bel sen scorrea
fatale / de gli anni miei congiunse il vago aprile / a strana età senile.
su la manca riva / mesto pel vago boboli passeggio, / l'ultimo amico a
/ la protegge di tempio), al vago rito / vieni, o canova,
/ di cui l'eterno fonte è il vago sole, / che a tutti è
: oh voi che avete per un vago errore / dolce sui labbri d'eloquenza incanto
più vaghe erbe / del favorito e vago pratolino / (delizie serenissime e superbe
sia disposto a lusingar i potenti, e vago di mendicar il loro favore per oggetto
passioni de'fazzio- narii, il più vago spettacolo della corte è la mutazione,
, o d'altro / esercizio simil vago, trabocca / in gran febricitar di
il fresco venticello, / se il vago nume dalla chioma bionda / il delicato
/ sole splendeati in vista, / cantor vago dell'arme e degli amori, /
. sacchetti, 67: con quanto vago volto ad altru'giugne / felicità,
/ sedevi, assai contenta / di quel vago avvenir che in mente avevi. baldini
/ e visioni altere / crea nel vago pensiere, / per naturai virtù, dotto
lento, / che legge prescrivesse al vago crine, / quand'ei, fra tonde
oro / in che 'l mio pensier vago intricò l'ale, / e queste ciglia
/ che vergogna copriva, / con vago scudo di beltà sanguigna, / che forza
15-48: tal qual apunto sei, vago e polito / e dilicato e morbido ti
fermò. folengo, ii-39: qual vago cigno e più di neve bianco, /
passo e 'l pensiero sù 'l vago ponte che forma l'iride. parini,
dell'uomo, / sì pomifero e vago / fertileggiar l'avesse fatto a l'aure
le donne aveva sempre dovuto vincere un vago timore: non diffidenza, né sospetto
impedirvi il ricordar troppo e il pensar vago, il * rèver 'in somma,
quello bisognoso il si ritiene, sospira il vago cuore sognando. ariosto, 30-8
tutto che sembri, di restar nel vago. bocchelli, 11-69: questa visione del
, / e lei delusi appellano col vago / nome di boreale alba i mortali
epicuro, 26: il prezioso, vago e bel lavoro / che fiam- megiava
danar e lo studio: / altri un vago smeraldo, poi cimentalo, / egli
in tanto. guittone, i-1-134: vago son non pogo alcuna fiata de grossi
fiati. ciro di pers, 5: vago usignuol, che i que- ruletti accenti
a quanto sembra, sostiene ora un vago fideismo, fondato sulla ragion pratica.
vii-25: un animo sincero, / un vago remirar tutto piatoso / son le
bisognoso il si ritiene, sospira il vago cuore sognando. nardi, 203: tutto
accese. baldini, i-30: il terreno vago del bosco, scendendo, era pieno
e fiori, / questa il suo vago sen talvolta aprisse. -rifl.
immago / del dolce lor signor maestro e vago. -figgere qualcosa a qualcuno:
triste, con non so qual bisogno vago d'idealità fluttuante sul disgusto.
colore, il quale all'ambizioso par sì vago, che né i fiori della primavera
, / che fia quando vedrò del vago aspetto / accampar da vicin quei raggi
tornò poi in patria, non solo figurista vago e grazioso, ma compositore ricco e
d'oro / in che 'l mio pensier vago intricò tale. casoni, 23:
meno abbonde / d'umor soverchio, il vago colle umile, / la piaggia aprica
, / che disciolta e finissima dal vago / collo le pende, e da le
la destra ella gli stese, e 'l vago lino / scorciò che nascondea la neve
sì me fenestra, / che, vago in un pensier, pongo in oblio /
fin'oro adomo / pingea donna gentil vago lavoro: / parea fuggir su 'l
ricorre tutto il dintorno della cappella un vago architrave con suo fregio e cornicione.
un mazzo di fiori, per farlo più vago e più fornito. fracchia,
vi-423: oh voi che avete per un vago errore / dolce sui labbri d'eloquenza
/ bianco, di chiar color, vago e non finto, / e parean riposar
convien che tua biltà raffini / nel vago lume che dal ciel ti fiocca.
tuoi / fior di beltà sì delicato e vago, / se tu se'tanto a
: sotto i varii fiori del suo vago e ornato modo del dire, sono ascosi
poliziano, st., 1-8: nel vago tempo di sua verde etate, /
boiardo, canz., 50-85: vago fioreto, io non ho vista audace
sul fiorir preciso / ne fia sì vago e sì gentile arbusto. e. stampa
pratel fioria, / di nativo color vago e dipinto, / e di molti
9: nella mente, quasi in vago e delizioso giardino, fiorisca una grata
[il cigno] di gigli. al vago rito / donna l'invia. prati
qualche cosa di più famigliare e pur vago, un desiderio sottile che gli fa
: ne i fioriti sentieri / di quel vago giardin filli sen già / con la
accende ed innamora, / a quel vago pallor che discolora / le rose e i
. arici, i-108: se più vago stelo / scorgi fra gli altri e
le prime manifestazioni del bisogno sessuale nel vago fantasticare o in altri fatti consimili della
il fior, tutto il bel d'un vago viso / celatamente investigando fura. monti
, canz., 85: vago fioreto, io non ho vista audace /
umana] fissa maggiormente lo spirito soverchiamente vago e ondeggiante. bar etti, 1-296:
fissasti alle scene mio volo errante e vago, / a gloria mia tu fosti
impedirvi il ricordar troppo e il pensar vago, il * ré ver 'in somma
, vi-32: da questo monte gira un vago fiume / a piè d'intorno quasi
giravolte sue lontane / mostrava appena un vago fior di brume. d'annunzio, i-682
/ e la veste, che d'or vago trapunta / le mammelle stringea tenera e
, 1-204: m'era il suo vago aspetto / dolce tormentatore, ed io seguìa
istessi. ciro di pers, 5: vago usignuol, che i queruletti accenti /
diafani e limpidi corpi, avvivato da qualche vago e florido colore terminante perentro la vista
austero, immoto appare. 10. vago, incerto, incostante (una situazione,
incerta. moravia, iv-100: ora quel vago fluttuar delle cose le diveniva insopportabile.
le foglie. tasso, 6-i-70: più vago l'odorate foglie / il fior dispiega
e grati; / ma più quel vago lume il tira e alletta. / onde
tue labra molli / amor qual augellin vago e vezzoso, / con cento suoi
, / ch'avesti il nome dal tuo vago e bello, / e forse il
e nell'arene semina, / e 'l vago vento spera in rete accogliere / chi
dell'amico. -confondersi, diventare vago e indistinto, dissolversi, sfumare.
. dante, purg., 28-1: vago già di cercar dentro e dintorno
piagge e su le valli, / vago forier d'un odorato maggio. testi,
l'altre pietre bellissima accompagnatura e molto vago componimento. baldinucci, 63: *
ai suoi aggettivi, quel non so che vago, frammentario, incerto del suo tocco
due mori arcieri, / cui forma vago ciglio arco nocente, / cui serve il
a biondo crin, che scarmigliato e vago / i campi di un bel sen scorrea
, non sarei / ben fornita di vago? fornitóre, agg. e
macchine oppugnatrici, or adornato di un vago tempio, serve piuttosto di fregio che
del sito non lo patisce, ma vago e dilettevole molto. -duro (
a tratti, fosforici, per il vago mistero, la contorta sessualità.
siasi fatto a'nostri tempi né più vago né più leggiadro. potrà dire alcuno,
ariosto, 22-23: di distrugger quello incanto vago, / di ciò che vi trovò
giorno di libertà, dal gusto un po'vago e segreto, riempito e allentato da
pavese, i-116: cominciò un ruglio vago che a poco a poco prese forza,
sepolcrali! aleardi, 1-167: il vago diadema / di perle e di coralli /
: a questo aggiunse un cappeggiar tanto vago..., che meglio non può
tue labra molli / amor qual augellin vago e vezzoso, / con cento suoi
, 3-137: era... vago delle compagnie... e nel tempo
. molza, 1-122: fareste or vago il cielo / co'begli occhi sereni,
/ prende accorta a fregiar drappo sì vago, / l'arteficio e 'l lavor
gonna, / di depinto fregiata e vago lembo. forteguerri, 7-29: un manto
in vestimento vano / giace il cor vago di virtù lontano. frate ginepro volgar.
iii-174: frenava il mio bel sol vago destriero, / ch'avea di neve
, 19-69: non lascia il desir vago a freno sciolto, / ma gira gli
. anonimo, ix-499: in questo vago tempo / ogni cosa ha vaghezza;
, latte e mele; egli è vago di signorie, di femine e di sollazzi
e le soi fronde / e 'l color vago del sovran bel fiore [la rosa
ix-65: e'non fu mai fanciul vago di lucciola, / o di pigliar farfalle
891: giuliano brancacci, verbigrazia, vago di andare alla macchia, una sera
, 423: nice la brutta al vago elpin porgea / ceste di frutta e
coll'arrestarsi alla sola idea di un vago movimento senza direzione e senza frutto espresso
23-160: in un cervo solitario e vago / di selva in selva ratto mi trasformo
zoppo. guarini, 39: altri fu vago /... di seguir forme /
, ix-413: quasi un fugitivo raggio vago / d'arno appigliossi in chiara riva ombrosa
/ co'suoi fulvidi raggi / del vago viso, et tal volta s'alegra:
ariosto, 22-23: di distrugger quello incanto vago, / di ciò che vi trovò
digerirli. baldini, i-30: il terreno vago del bosco, scendendo, era pieno
signore, / miri un signor di vago e dolce aspetto, /...
sanctis, 7-44: era qualcosa di vago, d'indefinito, corrispondente allo stato di
. 0. giustinian, 43: questo vago, leggiadro e caro guanto, /
. molza, ix-575: il ciel vago e sereno / miro qual esser suol quando
fior, tutto il bel d'un vago viso / celatamente investigando fura.
. marino, 6-134: avvi il vago tulippo, in cui par voglia /
ancora di far prede, / l'elmo vago gli tolse, e la corazza,
bianchi con mirabil maniera. è molto vago del sangue, di modo che vive più
il mare abbonda; / e onde eolo vago furibonda, / facendo con nettuno a
su le ciglia / astro splendea mirabilmente vago. leopardi, 537: alle tue
fra la gente / l'occhio suo vago giunse penetrando / colà dov'era criseida piacente
, xxvi-2-190: sendo ciaschedun di predar vago, / stavan sull'acqua inerte,
luce mia, / che a te vago si raggia dintorno, / non ischernir con
ii-62: lietamente sedemmo in riva al vago / ruscel di luba, ad ascoltar le
disus. bello, avvenente; leggiadro, vago; amoroso (una persona, il
ghirlan- dette. petrarca, 353-4: vago augelletto, che cantando vai,
. 4. bello, leggiadro, vago, vistoso. ramusio, i-251:
amoroso e ruinoso assalto / sotto il vago galon gli morde l'anca. forteguerri,
. chiabrera, 176: che sul vago adone / idalia si struggesse; /
. marino, 6-134: avvi il vago tulippo, in cui par voglia / quasi
di simili cose accadessero, non era vago di riprendere o di garrire le cose
occhio. monti, x-3-50: e tu vago garzoncello, / della madre non men
fatto abbia sì di pesce il gatto vago, / che pur non pesca e non
282: a costei fu donato / un vago e pellegrino / gattomammon, bertuccia o
chiamato gattuccio. fagiuoli, iv-25: vago nel suo bel nome infino il mare,
, tra gli europei, il più vago per i colori e perciò detto da
, sciatto (lo stile); vago, poco attendibile, approssimativo (un racconto
in particolari. -per estens.: vago, indeterminato, generico. giamboni,
celeste / generò mai sì dolce e vago canto, / o quale dea per
. -anche: in modo generico, vago, indefinito. francesco da barberino,
. che si esprime in modo generico, vago, confuso. c.
chiarezza, di precisione; confuso, vago, approssimato (un pensiero, un'impressione
suoi aggettivi, quel non so che vago, frammentario, incerto del suo tocco
praga, vi-874: un giovinetto / di vago aspetto / un dì fra i calici
/ d'oro il coturno e il piè vago e gentile. guerrazzi, 549:
fuggìo da me ratta lontano, / vago lassando il cor del suo veneno. aretino
, 47: quanto il mondo ha di vago e di gentile, / opra è
, quanto le basta a mantenersi in vago e in gentile stato. alamanni, ix-317
, nell'età gentile, ha il cuore vago. 13. arti gentili:
del giorno, / miro dalle finestre il vago aprile / mille fiori ed odor sparger
boschi, cancella ruscelli, geometrizza il vago verde affinché ogni sponde perfettamente all'
uomini, con il loro zampognare, un vago presentimento la terra ferma che è
alte gesta. manni, ii-34: fu vago e, per quanto stette in lui
/ e 'l gheppio molto del vento par vago. lorenzo de'medici, ii-27:
di far prede, / l'elmo vago gli tolse, e la corazza, /
levar puolle; / ma tutto preso dal vago splendore, / non s'accorge il
. morelli, 258: non essere vago di cose ghiotte e non ne ragionare
nel qual discorso vario, giotto e vago, ce ne intrarono necessarie tirate dell'istoria
, 423: nice la brutta al vago elpin porgea / ceste di frutta e ghirlande
zannuto cinghiai, tutti in ghirlanda / con vago lavorio disposti e folti. ojetti,
123: ma quei che fan più vago il nobil loco, / i boschi
che si copre di fiori del turchino più vago e come dipinti su uno smalto d'
la terra de la quale è stato troppo vago e pianga del suo errore. landino
. stampa, 102: quasi vago e purpureo giacinto, / che 'n verde
un dove l'altro, con ugualmente vago che utile spartimento. manzoni, fermo
di color giallo bellissimo, e vago quanto l'orientale; è al
giardinetto. trissino, i-7: quel vago giardinetto di melangole... è sopra
nelle carni. tasso, 13-i-272: vago pallor... discolora / le rose
mostro, che si può render più vago il gioco delle teste. tommaseo [
qualitate. b. tasso, ii-266: vago e giocondo / espero di lassù vagheggia
quaggiù sospiri, / ciò che più vago ammiri / sprezar conviensi. a. cocchi
/ e l'onda e l'aer vago / e la giocosa imago.
ghirlanda / a anchise eroe mischiata in vago amore, / in cima d'ida
i suddetti quadri, ch'han del vago, / non si posson pagar mai con
in disire. matteo correggiato, 3: vago, leggiadro, gioioso, contento /
boiardo, 3-111: quel bel augelieto e vago tanto, / che meco gioma a
signore, / miri un signor di vago e dolce aspetto, / giovane d'anni
parlare, per fare scelta del più vago e più gioviale di cui era capace
ix-65: e'non fu mai fanciul vago di lucciola, / o di pigliar
... / qual, con un vago errore / girando, parea dir:
, vi-32: da questo monte gira un vago fiume / a piè d'intorno quasi
giravolte sue lontane / mostrava appena un vago fior di brume. levi, 3-161:
? due mori arcieri, / cui forma vago ciglio arco nocente, / cui serve
e sappia pur chi di pescarci è vago, / ch'artificio ci vuol da volpe
folengo, ii-59: chiunque il cor ha vago,... / sol per
. sacchetti, 67: con quanto vago volto ad altra'giugne / felicità,
: giunto fin qui, come di posa vago, / fermò la voce e tacque
sangue inocente, / ch'avea sì vago e sì lucente viso, / quale a
giace la carne sua; dove egli vago / di soddisfare a lei, che glil
118: chi de la gloria è vago / sol di virtù sia pago.
/ or cribra e pesa l'aer vago e l'etera. viani, 13-405:
capitelli, [il drappo] formava un vago divisamente di gocciole, infra le quali
, qual goder suole / il più vago giardin che rida in cielo. boccalini,
, i-104: godonsi i lucchesi il bonagiunta vago e gentil poeta. paleotti, l-n-192
del piacer / sul petto del suo vago / riposa dal goder. 24
l'iri fiorita / la corona del vago in parte imita. imbriani, 3-37:
. sacchetti, 52-6: era sì vago d'acquistare moneta, che sempre stava
varietà di cui l'uomo è sì vago, e l'interesse ch'è il fomento
fuore, / pur segue torme sue vago e disciolto. diodati [bibbia],
te medesmo avaro, / tornarvi [vago augelletto] in tua prigion, se n'
e gradita. magno, ix-212: vago augellin gradito, / eh'a me dinanzi
un suono, una voce); vago (un ricordo). dante,
. b. corsini, 5-50: mal vago di menare i giorni queti, /
rappresentato in figura d'un giovane di vago aspetto,... con capelli distesi
mi dorrò, che già del tutto il vago / desio di gloria antico in me
. sul resto della lettura come un sospetto vago. 4. sm. ant
/ crollator, fresco in onde, vago aspetto, / guidante cocchio a quattro.
vuoi sapere? acqua caffettata con un vago odore di moccolaia ». mia moglie mi
maggior la sete, e grazioso e vago / d'un insolito sai dà gusto
/ greve e stanca di me, vago destrero. tansillo, 2-136: la
privo di vivacità, di chiarezza; vago, incerto, indistinto. -in partic.
-di animali. guittone, i-1-134: vago son non pogo alcuna fiata de grossi
: fra bernardino, il quale era vago dei forestieri come il cane delle mazze
, / vuol dir che può mostrar suo vago aspetto; / non lo fanno le
dolce mio caro bene, / animai vago, leggiadretto e gaio, / tu
/ e ti confesserai che fu men vago / quel ch'ebbe in guardia il vigilante
costei rimira / guasto e disfatto il vago fior degli anni, / di gran beltà
tal guerra. burchiello, 22: eolo vago furibonda / facendo con nettuno a giove
, appetito. guittone, i-1-135: vago son non pogo alcuna fiata de grossi
viene / maggior la sete e grazioso e vago / d'un insolito sai dà gusto
dirivativi: 'e1 dolce frutto, vago e sì diletto, / costrinse già
. moniglia, 1-ii-112: in sì vago sembiante, / ove idea tanto bella
definiti, ma uno stato d'animo vago e oscillante che trovava il suo appagamento
della carne l'anima provava un bisogno vago d'idealità. tecchi, n-154:
sparse, assoggettandole ad un ordine ideologico vago,... [d'annunzio
vo cercando in altrui quel c'ha di vago, / e ne gl'idoli suoi
b. corsini, 11-14: il tuo vago e bello / idol t'attende a
sì come idoli suoi, tu fossi vago, / potesti ben, tante n'ho
splendor par vada altera / pe 'l vago matematico sembiante. piazzi, 1-29: colle
insaziabile. imperiali, 4-358: questo vago pastor, quanto più beve / de
come adultera; giurando tuttavia trovarsi il vago legato dalle mie braccia. botta,
d'italia. carducci, 997: al vago / declivio il dolce mondovì ridente.
, / è d'illustre fatica amante vago. delfino, 1-8: in lui sol
concreta (con l'esclusione di ogni modo vago, approssimato o decorativo) in espressioni
allegri, 98: dove cantando un vago miserere, / imbacuccate strascinan le voglie
imbevere da loro, mantieni ancora un vago interesse alle cose perdute per sempre?
. baldi, 124: è più vago, un fiore, un pomo / preso
prendo 'n grazia d'amore / per vago molto e delettevol gioco. beicari,
: fia compagna / d'ogni mio vago immaginar, di tutti / i miei teneri
vuoto. -figur.: il vago, l'indefinito. piccolomini, ii-45
138: non sarei di vedervi già sì vago / s'io sentissi giovar, come
signore, / miri un signor di vago e dolce aspetto, / giovane d'anni
: in lavor di gemme ornato e vago / di giove e di giunon vi avea
pietosa, / toltola, l'immerse nel vago freddo rio. galileo, 4-2-18:
, come nel sopradetto essempio: 'quel vago impallidir', che * impallidiménto * o
-sostant. petrarca, 123-1: quel vago impallidir che 'l dolce riso / d'
giusto de'conti, i-65: quel vago impallidir che il fronte oscura / e il
ch'ancor m'invola, / quel vago impallidir che amor mi sembri. pazzi
come nel sopradetto essempio: 'quel vago impallidir ', che 'impallidimento '
3. figur. indefinibile, vago. nievo, 4-134: a vantaggi
così vago e così raro sentire che il duca vi
alla bocca dello stomaco, un malessere vago ma quanto mai pregno d'oscura e sorda
... si trasformava lieve e vago nel mistero impenetrabile di tutte le cose
, 1-21: donna gentil, nel tuo vago cospetto / amor impera e mantien signoria
fra cotai pensier giunsi laddove / il vago e tortuoso avesa inonda / i lieti piani
voi d'intorno cantando volano / dal vago liuto: a la lira / io li
più ognor l'indomito e guerrero / vago di pugna d'atterrar s'impingua, /
borgese, 6-82: forse un vago bagliore conserva / di quegli occhi imploranti
... è di sito allegro e vago, ma importuosa. frachetta, 1-195
con precisione; approssimato, indefinibile, vago, sfumato. soffici, v-2-590
con precisione; indefinito, indeterminato, vago, generico, approssimato. lisi
partic.: poco chiaro, indefinito, vago, indeterminato (un concetto, un
, 10-87: di riscontrarsi fuggitivo e vago / né in leggiadro soffria né in
20-283: sembra a l'andar, sì vago è quel cavallo, / sposa in
che non esista. 5. vago, indefinibile; imprecisabile; arcano.
un momento ch'apuleo fosse si vago / quando l'inasinì quel licor mago.
. segneri, ii-267: e quasi in vago mazzet- tino di fiori porgiate loro frattanto
da quell'altro sonetto sì delicato e sì vago. a. verri, xxiii-122
de sanctis, iii-36: quel modo vago e musicale che è il maggiore incanto della
impedirvi il ricordar troppo e il pensar vago. dossi, 2-ii-658: il pubblico italiano
del bel petto: / mostrami il vago piede / ch'orna di fior la terra
; non sicuro, non accertato, vago, indeterminato (un fatto, una
della psicologia consiste nel valore incerto e vago dei vocaboli onde è costretta a valersi
e di un grandissimo effetto proccurando quel vago e quell'incerto ch'è tanto propriamente
xanto in su le rive / e quel vago d'arabia giovinetto, / famoso incesto
verziere / a inchieder fiori col suo vago accosto. a dispendio di cului
superbia. petrarca, 213-8: il vago spirto ardente, /... ogni
, 92: [ii] vago augellin se'n va volando / et or
xlvii-231: vaga, inclinata sopra un vago fonte / a cui un verde lauro
/ me che de farti incognite son vago. pomo, lx-2-78: fu visitato da
il dominio, / le menti accese del vago incognito. d'annunzio, i-796:
vespro l'arator protende / l'occhio vago a le terre inculte e sole.
annunzio, iv- 1-450: un senso vago di oppressione incominciò a venirmi da quel
sua anima e il mare un senso vago di prostrazione, come se quel gran
inconcluso il negozio. 2. vago, indefinito. e. cecchi,
: latente nel profondo della coscienza; vago, indistinto. boccaccio,
un'accusa, ecc.); vago, impreciso, fallace (una notizia,
voi vedete, e voi siete giovane e vago; io temo di qualche grande inconveniente
; evanescente, etereo, sfuggente, vago. lemene, i-362: s'era
larva incorporea simile ad un garzone alato di vago ma severo aspetto, che diradandosi il
. arrighetto, 228: or muove vago vento le tue interiora [o fortuna
alcun nella tua torbid'onda, / né vago augello in questi verdi rami, /
eletti / nel crin, ch'ella sì vago annoda e 'ncrespa? selva, 2-104
sentire un ronzìo, un mormorio, vago, uniforme, su cui ogni tanto
un arco. fracchia, 802: un vago sorriso incurvò le labbra del maggiore iupiter
investigare. collenuccio, 40: vago di indagar sottilmente la forma, la
. indefinito, indeterminato, impreciso, vago (un profilo, una forma, una
2. per estens. vago, indistinto; ineffabile. de amicis
l'animo, la mente in modo vago e confuso (uno stato d'animo,
indeterminato. -anche: ciò che è vago, incerto. tasso, 11-iii-719:
. nulla vi lasci d'indeterminato e di vago. cesaindestruttìbile, v. indistruttibile.
sensibile indistinta. -indistinto, vago (una linea, un'immagine,
dici bene, che è indeterminato, vago, slegato, per lo stile. ojetti
cristiane. 3. in modo vago e confuso; poco chiaramente; incertamente
voce); che appare alla vista vago nei suoi contorni (un'immagine)
confusamente nell'animo o nella mente; vago, indefinibile, imprecisabile (un sentimento
, 16-24: né 'l superbo pavon sì vago in mostra / spiega la pompa de
ci son debitori del nuovo e del vago più che del vero, sia permesso d'
si diede, e ne fu ognor più vago. -che è sede di un
, 2-29: il celeste raggio / il vago giorno dopo l'alba induce.
; indicibile, ineffabile. -anche: vago, indefinito. - per estens.:
/ ma sempre è a l'infamarse vago e attento. sannazaro, iv-46: oh
pindemonte, 179: ma il tuo vago bambin, ma le infantili /
à in esse l'animo infastidiato e vago fatto de più. s. bernardino
gloria). putti, lxv-276: vago anch'io di far eterna al mondo
, da una cordicella, ecc. -infilare vago: introdurre il filo nella cruna.
: io sarei di narrar sue colpe vago, / e d'altrui assai; ma
, i-89: non vasto no, ma vago è quel giardino / che delizie a'
ricco, / con 1'infiorato e vago abbigliamento, / l'oro puro del
, 14-10: non può forse un vago, amato oggetto / influire in chi n'
fiumi e valli e poggi, / vago ten corri ov'il voler t'infonde:
: quando un corpo tutto bello e vago / informa un'alma d'ogni grazia priva
che 'l mira, / informa il vago e dilicato viso. f. f.
incivilita. 3. indefinito, vago, imprecisabile, incomprensibile; effimero,
eludere; far apparire diverso, rendere vago. g. gozzi, i-22-62:
infruscati, che non sopportavano neanche il vago lucore della notte. gadda conti, 1-606
.. / ucciderà, della vendetta vago, /... / la madre
. dossi, ii-234: ebbi un vago timore che nonna mi volesse ingozzare qualche
lodai sempre, or di scoprir son vago / mill'opre inique tue, ch'erano
le prime manifestazioni del bisogno sessuale nel vago fantasticare o in altri fatti consimili
aveva pensato all'infermiera se non in vago riferimento a quella iniziazione di cui ella
: ti ho interrogata / su questo tuo vago mistero, / che t'inlievita il
cerulea s'inlinfa, / sedea, di vago aspetto e d'anni acerba, /
ceruli gorghi s'innalza, / e 'l vago sogno rapido a me s'invola.
possanza / d'imprimer dentro a un vago petto, vivi, / que'raggi ch'
lemene, i-365: con prodigio più vago / de l'adda in su la riva
14-23: quivi un trono fa metter sì vago / che innamora a vederlo. leopardi
xxvii-149: tal accade a chi è vago della sapienza e della virtù, a
le feste pubbliche, delle quali fu così vago? -condurre innanzi innanzi: istruire
la negra terra all'in- neggiar lor vago. carducci, iii-1-96: sedeva / inneggiando
conferire. groto, 7-164: al vago volto femminile / [la natura]
, per aver più del piacevole e del vago che non ha quello, benché con
idioma nostro, così abbondevole e così vago, così espressivo, per mancanza di
colli beati e placidi / che il vago eupili mio / cingete con dolcissimo / insensibil
prato un arboscello inserto: / più vago tronco il mondo non ha visto.
, circon fuso di un vago profumo di poeta, è forse morto,
mia pristina lampada instella il mio cuor vago di ricordi ancora. 2.
pinte e finte con liscio e colorito vago, e di dentro son vuote e polverose
ceruli gorghi s'innalza, / e 'l vago sogno rapido a me s'invola.
pignotti, 48: come il più vago, il più gentil sembiante /..
fiume, / ponte di gemme intarsiato e vago, / dove amor vidi ragionar col
saluzzo roero, 1-i-27: in un vago recinto, u'freschi fiori / baciando
di fiori / intempestivo sì, ma vago aprile. dotti, 1-167: questo [
quella persistenza e ne aveva quasi un vago malessere fisico. soldati, 2-417: lo
nobiltà. forteguerri, 16-35: il vago tulipano / v'era e la rosa,
fusse l'armenia. marini, i-307: vago di sapere chi fosse quel cavaliere,
della carne l'anima provava un bisogno vago d'idealità. pecchi, 14-49: negli
v-3-218: l'associazione è un lavoro vago e fortuito della memoria, il quale può
gran quadro di mano del domenichino, vago, inteso e, secondo il suo
intessere / a i giorni tepidi del vago aprile. 9. mus. ant
il polveroso manto / ornai deposto, il vago annoda in vece / cinto di vezzi
fiero a muoversi il campo, a mirar vago, / e d'armi ingombro e
credetti indovinare in lei una specie di vago malessere. ancóra una volta mi si strinse
2. figur. ant. accenno vago, coperto, circospetto. ammirato,
panna, ch'avesti il nome dal tuo vago e bello, / e forse il
vagamente dentro di sé, percepire in modo vago e impreciso; intuire misteriosamente.
o sentimentalmente in modo per 10 più vago, impreciso, nebuloso. g.
chiome e che ripresse / con ordin vago i lor lascivi errori, / torse in
che per la varietà loro rendono assai vago il paese. magalotti, 21-102:
delicati e qui superbi seminati alternar con vago intreccio / sovente godi. 2
oro / in che 'l mio pensier vago intricò l'ale, / e queste ciglia
giusto de'conti, i-65: quel vago impallidir che il fronte oscura, / e
membrature possenti, in fisionomie dal sorriso vago, velato. betocchi, i-130: la
nel suo cuore] / pensier che vago e dissipato il rende. de notari,
e vaga. 3. rendere vago, allietare. erasmo da valvasone,
. 4. ant. rendere vago, grazioso; abbellire, illeggiadrire.
invaghiva. = denom. da vago (v.) col pref. in-con
75: più ch'altrove biancheggia il vago giglio / e s'invermiglia la nascente rosa
sguardo da qualsiasi oggetto; e, vago, invetriato, si sfocava in questa indecifrabile
g. zane, 5: così vago augellin di fronda in fronda / al
molto invitare, quasi non fosse molto vago di rimanervi. donato degli albanzani,
e mi fa di parlarle audace e vago. g. gozzi, 1-187: andai
capitarvi male. baldi, xxxvi-393: vago pur di saper l'antico veglio / se
seguii con le mie saette più tempo, vago delle sue piume. lorenzo de'medici
i. andreini, 1-104: se 'n vago giardino entrando vedrete a sorte ape ingegnosa