perìeremerrante, agg. letter. che vaga per i deserti, per i luoghi
, iv-2-575: suscitavan esse un'imagine vaga di schiuse valve perlifere su le acque
simone litta, lxxiv-201: la sua persona vaga / armata dal capo ai pianti /
contento: che chi pretende, se vaga a picar. 2. intr.
e nera, che la natura, vaga dei contrasti, ha dipinto sul corpo del
piegature, / semplice sì, ma vaga. muratori, iii-56: avvertasi..
sembiante /... / giunse vaga e serena / a sedar la mia
. p. maffei, 115: una vaga selva di pigne che venivano a proposito
case / figlia d'attor, pulzella vaga e intatta, / quando marte in soffitta
l'arco / di taumante spiegar la vaga figlia: / pingesi il ciel sereno /
. gozzano, i-378: qualche zattera vaga ancora sul mare di stagno, sul quale
). boterò, 11-88: la vaga doride si vanta / di farti don,
pintura riesca agli occhi de'riguardanti più vaga. varchi, 8-2-21: questo ultimo [
benigna, umele e pia, / vaga, legiadra, bella, acorta e desta
confidenza). -anche: fare fuggevole e vaga menzione di qualcosa o di qualcuno in
e della luna eccitò nella mente una vaga idea di volto umano; la pittrice fantasia
può immaginarsi da mente umana cosa più vaga e ridente di un gabinetto franzese? pitturette
per che via ella essere possa più vaga o nel numero del più o in
/ e togliesi di fronte una catena / vaga di perle a cingerne l'augello.
rotante col suo figlio ond'ella è vaga, / veggendo roma e l'ardua sua
, iii-3-25: dittatore universo, anche la vaga / lingua d'ennio ei fermò;
descritto, specie in poesia; parte vaga ed estesa dell'esperienza; luogo ideale
. s'innamorò d'una bellissima e vaga giovane..., figliuola d'uno
straparola, ii-6: finita che fu la vaga e dilettevole canzonetta, alteria, a
mia, che sì bella eri e vaga, / ogni virtù presaga / in te
insieme consultarono che e'[perin del vaga] dovesse fare intorno alle mura di quel
, \ a-31: una foresta tanto vaga e bella / per alcun tempo non si
tacciono i venti fra le torri / della vaga firenze intendo un fauno / ospite ignoto
/ lo 'ntento rallargò, sì come vaga, / e diedi 'l viso mio incontr'
sofistica. il primo è una venere vaga, il secondo un adulterio palliato.
uscendo, / l'atro polo di vaga iri dipinse. carducci, iii-3-127:
malattia che li accomuna è perciò una vaga stanchezza e qualche sospetto di febbre pomeridiana.
ha nome e sul visin di latte / vaga pompeggia la purpurea rosa. saluzzo roero
componendo. costo, 1-519: così vaga è de l'altrui dolore / ch'a
vaga, iridescente fiala / di gemmato cristal,
sovra queste isolette / a formar la più vaga e più pomposa / città meravigliosa.
. mostra / mi fea da lungi vaga e in un pomposa / d'alti
cammina pomposa a par del sole, vaga a vedere come gerusalemme? faldella,
boito, 81: canterò la più vaga creatura, / l'occhio più blando,
, 1-iv-148: l'anima innamorata non è vaga di vile o di popolaresca cosa,
ideologia democratica [mazzini] accolse la vaga idea di popolo, oscillante fra il
esser sole, / m'appar sì vaga che 'n quel punto suole / rischiarar quasi
are. bembo, iii-427: la vaga fanciulla, sì come quella che garzonissima
cui grazia e il vezzo / alla vaga stagion tanto somiglia, /...
non prima la vide che de la vaga bellezza di lei oltra misura s'accese e
monti il fumo lieve, / o la vaga nel grembo iride porta / vario dipinta
la povertà. menzini, i-286: vaga cervetta, che d'iniqua sorte / punto
tutti. baldini, 9-59: questa vaga diffusa richiesta... di un
. calmeta, 101: lauda sovente sua vaga bellezza, lauda el ballar, lauda
, x-128: se è dotta quanto è vaga, ella è un portento. casti
cristiano. marchetti, 5-217: toma la vaga primavera e seco / venere toma,
, che doveasi in essa allevare, vaga naturalmente dei racconti, non s'imbevesse
accostasse a me, che la più vaga delle simpatie si disegnasse, perché tu
caravaggio? cassola, 5-18: una vaga malinconia pungeva il cuore di fausto,
i-143: affine di rendere ancor più vaga la sua edizione egli ha impiegato l'eccellente
grecia e prende altri sentieri, / vaga d'udir novelle ov'io mi sia
/ come la morte. -intuizione vaga, indistinta di cose inconoscibili. e
intesi / quel che la mente peregrina e vaga, / già del suo mal presaga
/ d'effemminare il conte in tutto vaga / la sua magion va rivedendo tutta.
/ a guisa del parlar di quella vaga / ch'amor consunse come sol vapori
ti stavi in mezzo, / una vaga presenza in chiaro riso. mariotto davanzati,
fracchia, 101: preso da una vaga malinconia, egli accarezzava ad una ad
[di luca giordano] nuova e vaga maniera, che immantinente fecero pressanti istanze
superficialmente e approssimatamente compiuta; affermazione vaga, imprecisa. b. croce,
/ non era di tapeti ornata e vaga, / il letto ben acconzio e le
presuasióne, sf. letter. opinione vaga, anteriore al convincimento razionale.
belle. achillini, 1-137: se vaga sei tu d'altro tesoro, / china
gardenia all'occhiello e una in- uietudine vaga in fondo ah'anima. borgese, 1-11
, 5-201: passai all'antica e vaga città d'isemia, in forma lunga,
. -attuato o espresso in maniera vaga e nidi- mentale, superficiale, approssimata
cammina pomposa a par del sole, vaga a vedere come gerusalemme? una primavera di
michiel, li-5- 249: fu cosa vaga per certo in quel primo mattino il vedere
, 2-ii-201: giovana bella vertudiosa e vaga, / cagione a me di questa amara
più che mai bella, più rifarassi vaga! caro, 9-114: muse, ditene
. 7. sensazione lieve, impressione vaga, percepita istintivamente e con effetto piacevole
fratello, sempre progettante poetica e sempre vaga di maneggi e d'amministrare, aveva
spazio e nel tempo, è divenuta una vaga ideologia, un principio di filosofia della
vieni, vien dietro a noi, vaga giacinta, / prole del cavalier luca
: nell'età pronta, giovinile e vaga, /... i nostri desir
stupito dall'arcobaleno, dava una tregua vaga e propizia alla terra. saba, 426
maggiore età del prencipe commodo, molto vaga di gesto, proporzionata di corpo. patrizi
bel sito vicino alla chiesa con una vaga selva di pigne che venivano a proposito ancora
che in terra vede amor quando egli vaga, / lieta ti godi ognor nel proprio
non d'altro, e di te stessa vaga. leopardi, 35-1: lungi dal
'l lido erano sparte: / la vaga prora le trascorre e vola; / e
vicine e lontane, che la più vaga prospettiva non si può immaginare. angiolini
le costiere d'italia non sorge così vaga e mirabil vista di prospettive, come
qualche tempo fanno ogni prova onde renderla vaga e opulenta. manzoni, pr. sp
cantoni e, di be'tiri / vaga, entra immascherata fra le genti, /
di ritrovare nel blando ritmo del pùffete-pùffete una vaga speranza di dormiveglia. -piffete puffete
per aventura duo leggiadri giovanetti ed una vaga puncella. giuglaris, 4-36: vedete
augelletti andando, / me prese vaga pulzeletta amando, / acompagnata da due
su la marchesina d'isolagior- dana e vaga e formosa e pulcra e leggiadra ed avvenente
nostalgia. cassola, 5-18: una vaga malinconia pungeva il cuore di fausto, preludio
da lontano si protendeva nelle acque la vaga sirmione, la pupilla del lago,
conservandone solo que'rami che la rendono vaga e feconda, che portano fiori e
di militate e di colore, / o vaga madre del possente amore, / f
, / il mar volubile, / la vaga luna, il vago sole e il dì
e schifa, / prègoti, o vaga o bella, che ti caglia / e
più di merto, / tanto è vaga e leggiadra, tant'ella è a me
articolo indeterminativo, per indicare una cosa vaga e indefinibile. c. e.
quasi-pensièro, sm. letter. idea vaga, impre cisa, non
/ e togliesi di fronte una catena / vaga di perle a cingerne l'augello.
, se a lui già scorsa / quella vaga sta'on, se il suo buon
moglie per usanza / di riscuoter sempre vaga, / quand'il debito si paga,
, 1-ii-22: ne d'oro in vaga rete il crin raccoglie, / né
raccolga il voi. alfieri, 8-219: vaga tortorella, / ch'or, su
erano sparti; / or su la vaga fronte / veggio raccolti. vasari [zibaldone
buone opere] state sono raccomandate con vaga e leggiadra maniera, non solo gran
cosa. de sanctis, ii-15-159: la vaga speranza che qualche eccentrico di quel partito
] stette con la sua giovane e vaga donna che, sforzando la natura già senile
). ant. errante, che vaga senza meta. diatessaron volgar.
il disio. sacchetti, vi-64: o vaga donna, pace degli amanti, /
giù in fondo all'anima una inquietudine vaga, sentiva quasi ira contro quel ragazzaccio
tre lustri egli è che amai / vaga amabil beltà, nel di cui volto /
s. degli arienti, 2-151: la vaga fogia de'biondi capelli d'alcuni ragetti
né di tanto tesor trova custode. / vaga con gli occhi e 'l vago piè
: 1 nostri discorsi facevano una musica vaga come quella dei fiumi che ragionano nella solitudine
perciò che, quantunque la fanciulla fusse vaga di aspetto, formosa di viso,
ii-2-73: qui la ragion di stato è vaga e incerta, / qui sistema non
. bacchelli, 2-xxv-228: la locuzione è vaga e generica a ragion veduta, in
. petrarca, vi-1-64: o mente vaga, al fin sempre digiuna, /
/ lo 'ntento rallargò, sì come vaga. buti, 2-60: 'lo
antiche usanze / la più leggiadra e vaga a me par quella / delle tapezzerie
. casaregi, 28: non mai sì vaga a rallegrar la terra / dopo torbida
ii-43: poi si volse strana, / vaga e piatosa, / e in modo
un uccello ramingo. 2. che vaga, che erra senza una meta, che
vita raminga. 4. che vaga per il mare in preda ai venti o
tutti 1 segreti / sapete e sete vaga a'altri rami / che di quelli onde
fiori. tasso, 8-6-692: la vaga fama a la famosa cerva / le coma
americana. 3. che vaga separato dal branco (un animale).
dey cannoni. questa denominazione però è vaga e soggetta a variazione. tut- tavolta
rappelli. lomazzi, 174: miro vaga fanciulla altiera e bella / che con
alba il sol rappèlla / a rivestir di vaga luce il mondo. g. argoli
o fiammetta, ov'è fuggita la vaga bellezza del viso tuo? »
.. / divoto priego, ch'alia vaga riva / di coscienza, con pietà
farsi belli di erudizione sopra una facile e vaga letteratura, li tragga ad imboccare in
: di là dalla meotica palude, / vaga di fama / l'asia ti chiama
, 221: una bella abitazione in situazione vaga rallegra lo spirito e ravviva il corpo
segnano con mille e mille ravvolgimenti una vaga intrecciatura. 2. ansa,
benigna, umele e pia, / vaga, legiadra, bella, acorta e desta
a petrarca, xlvii-197: cessa la mia vaga penna / di recar
lidi: / non chi recò con sua vaga bellezza / in grecia affanni, in
, i-243: paradiso del mare, / vaga reggia d'amor, trono d'aprile
/ donna, più che mortai, vaga apparisce, / che contro amor dal proprio
1xxxn- 260: donne e donzelle in vaga tresca allegra / e fe§te e danze
. papini, ii-589: la religiosità è vaga, la religione è precisa; la
confusa di venezia, altrove è un'aria vaga di roma. 3.
1-29: a veder preparati / tua vaga incantatrice / rendere, oh dio, felice
-rendere ombra a qualcosa: avere una vaga parvenza o affinità con qualcosa.
renitente, uscendo del mio seno, vaga vaga fra le prime erbe col mio spirito
, uscendo del mio seno, vaga vaga fra le prime erbe col mio spirito si
dilettevoli siti, bene risedenti, con vaga veduta, sopra istanti a'vaghi colti,
lxxviii-ii-379: se amor giamai ad donna vaga e ladra, / nel cui servigio per
gioberti, i-iv-126: l'età nostra vaga di conoscere i casi passati e dedita
l'allegoria,... perché è vaga, a voler ch'ella sia buona
e d'adone, riprendereste voi la vaga e maravigliosa pittura o la lasciva invenzione
prendi a schivo, ancor non sei vaga / di mirar queste valli?
nei passaggi di stagione si screziava di qualche vaga inquietudine. = comp.
. potremmo incontrar per quel boschetto / vaga di nuovi fiori alcuna ninfa, /
). caporali, ii-34: più vaga e più elegante, / la melappia
toma qui a tuttavia ricaricarlo con una vaga similitudine. foscolo, xv-526: l'
/ parmi dell'elba a specchio seder vaga. / un certo che di lindo ha
recercata / sopra il leùto resonante e vaga. a. f. doni, 10-150
: ma quel che egli [perino del vaga] fece divinissimamente, furono i duoi
e dice: -ornai / cessi, vaga donzella, il tuo dolore, / ché
noi da l'africano lido / rondine vaga a ricomporre il nido. -riordinare
ricovero simpatico assai: modesto cielo, vaga situazione di flessuoso terreno, scarso concorso
darà dante più poetica, cioè più vaga e ridente materia. tommaseo, i5'
: se 'n questa sì ridente e vaga / stagion che mfiora e rinnovella il
immaginarsi da mente umana cosa iù vaga e ridente di un gabinetto franzese? pitturette
. carducci, iii-1-523: splendida e vaga ma sacra e onesta / per ogni
, i-320: compose una livrea / vaga in loro apparato che ridea.
bella cornice, che par proprio invochi una vaga figurina? - sarebbe peggio riempirla male
più che mai bella, più rifarassi vaga! magalotti, 21-150: vero è che
il car- letti, potrebbe aversi una vaga impressione che queste isole, al tempo
, ben riconoscibile e talora rifiorito di vaga cristallizzazione di spato calcario. 3
dardo, / e tu, eufrosine vaga, un ramo solo / d'un rigoglioso
fresco, tra per la vivacità e la vaga ordinanza de'lumi, riusciva del tutto
riponga il mio amore in qualche umile e vaga giovane. f. soranzo, li-1-127
e la colora in guisa che troppo più vaga e riguardevole ne diviene. firenzuola,
boccaccio, 1-i-65: non meno vaga di potere dire ch'io sia stata
: era una mattina d'estate, una vaga nebbia azzurra rilucente sulla rada.
tasso, 13-iv- 340: tace la vaga fama, / ma viene a 'l suo
garreggiando, più oltre andata sarebbe la vaga compagnia. 11. aspro rimprovero
, che si mi stringon forte, / vaga bellezza né parole accorte / né alcun
prima dispiegar le penne / per l'aria vaga al suon de l'alta voce,
un leggiadro garzone la pittura d'una vaga donzella. f. m. bonini,
d'io languisco sempre, è fatta vaga / della mia morte e del mio
). papmi, vt-83: la vaga ambizione di una fede universale purificata,
. cesari, iii-97: sottile e vaga osservazione: ed è concetto degno di
, 45: questa sì ridente e vaga / stagion che 'nfiora e rinnovella il mondo
si vedeva soltanto dietro ai vetri una vaga pantomima bianca. 5.
attribuito a petrarca, xlvii-230: ogni vaga, leggiadra o bella cosa, /
. giusto de'conti, ii-90: vaga, legiadra, bella, acorta e
di lei? massime quando / la fusse vaga di riporre e di / far della
al verbale, in due capaci stanze in vaga forma ripartito. temanza, 223:
pastori ardan per te, / o vaga pastorella, / trovo che t'ama
ripercuotendo inegualmente i rai, / forma vaga meschianza e bell'innesto / di luce
chiabrera, 1-iv-226: o gelopea più vaga a rimirarsi, / ch'un praticel
: / voi tutti alfin de la mia vaga terra / meditati spettacoli e memorie /
il mio amore in qualche umile e vaga giovane, meno considerata da tanti.
5-64: sentiva muovere in sé come una vaga reminiscenza, dapprima fievole come lume che
sare le foglie d'oro a foggia di vaga fontana. b. corsini,
nella poesia qualche verso umile fa più vaga la sonorità del seguente. corno idi caminer
quell'uomo ottuso ed insensato, quale quella vaga e dispersa immaginazione, quale quello feroce
esser sole, / m'appar sì vaga che 'n quel punto suole / rischiarar
il taro / con la più bella e vaga margherita / che sia di conca preziosa
mentre il risguarda; e 'n su la vaga fronte / pende ornai sì che par
sacchetti, proem.: la gente è vaga di udire cose nuove, e spezialmente
vaga e cara agli dei biblide riva, /
/ più che mai bella, più rifarassi vaga! f. erizzo e s
e la colora in guisa che troppo più vaga e riguardevole ne diviene.
fanno a gara a chi l'ha più vaga [la mano] e la risparmiano
più saggia, più gentil, più vaga e snella, / più valorosa, nobile
22-27: crebbe la bambina non men vaga che dolce: crescendo ella, tali
, / lo 'ntento rallargò, sì come vaga. idem, purg., 17-22
ricovero simpatico assai: modesto cielo, vaga situazione di flessuoso terreno, scarso concorso
: presso a quella [fontana] la vaga morgana / che ziliante avea risuscitato /
gli incanti, e vuol provar se vaga / e supplice beltà sia miglior maga
par ch'a l'alma innamorata e vaga / dica: -tosto avrà fin tanto
cosa bellissima, grande, garbata e vaga per la vivacità de'colori, per la
seduzione). boccaccio, vii-101: vaga bellezza né parole accorte / né alcun
. ciro di pers, 3-158: vaga sei forse degli altrui martiri / che vuoi
a lo sdegno crudo / di sua vaga bellezza a lei fa scudo.
, vii-218: divoto priego ch'alia vaga riva / cu coscienza, con pietà
/ d'effeminare il conte in tutto vaga / la sua magion va rivedendo tutta:
: debbo star qui, non senza una vaga speranza di rivisitare il mio paese in
mortale, / qualor questo incostante e vaga dea / vi pon la mano a rivoltarle
pur di fresco è risorta, viepiù vaga / e più bella che mai, come
è rimedio. mazza, ii-116: vaga cotanto è la sua fronda / sparsa tra
zitella, / vergine, romanesca, vaga e bella? carducci, ii-17-
romanzatoli conosciuti sotto la comune e molto vaga denominazione di 'simbolisti'. papini, iv-257
lomazzi, 4-ii-321: in queste mischie sarà vaga cosa vedere che per il peso dei
converse, / e dell'altre la vaga opra fatale / rorò d'ambrosia, e
aprì / chiara e florida, / vaga e rorida, / con la chiave sua
infiora. chiabrera, 1-ii-143: più vaga la rosa / sulla guancia amorosa /
murtola, 10-45: colà, dove la vaga ampia verdura / di smeraldi più vivi
gli occhioni vispi scuri illuminati da una vaga luce di fosforo. -peggior.
, gliendo fiori / e di vaga rossezza il sol le tinge. ramusio
col suo figlio ond'ella è vaga, / veggendo roma e l'ardua sua
a chi brama di passaggio / vaga angioletta mettere in soppressa, /
ragazza bella / ed altrettanto manierosa e vaga / il diavol mette addosso la rovella
. leopardi, 6-82: eri pur vaga, ed eri / nella stagion ch'ai
, così gentil forma di dire né così vaga che non divenga ella rozza e schifevole
altera così d'egitto in faccia / vaga prole di semele apparisti / i giocondi rubini
. bartoli [tommaseo]: quella sì vaga diversità de'colori, che ora biondeggia
una iscrizione collettiva, sia pure assai vaga, sotto la rubrica manieristica: tutto
dondi, 240: già ne la vaga etade de'primi anni / mi piacque
bell'alba innanel- lata i crini / vaga volava per l'aeree strade / versando giù
altr'ieri assisa sovra un colle / la vaga pastorella / dicea co 'l riso rugiadoso
pacichelli, 2-95: vi ha una vaga fontana, che col beneficio delle mote riceve
a dispiacere, ché voi mi parevi vaga di star sola, sì che non me
lando con vocabolari fioriti. vaga stamperia, che rendea vegetabili gli
. che dei nostri a ritrarre la vaga immagine del novello stile pose la mano fu
di puritate e di colore, / o vaga madre del possente amore, / i'
cui grazia e il vezzo / alla vaga stagion tanto somiglia, / a cui prima
/ femmi, e sì cara e vaga / ch'ebbi a grado invaghir de'propri
furo dentro una bella anima, / più vaga sembianza, più candida forma celeste /
del saettato core / a chi vaga l'accese. 2. per
carta protocollo, vi disegnai sopra una vaga sagoma di velivolo (come allora si
non liquide erbose rive, non ombra vaga; / non da la nuova via voce
io che da un altro sol più vaga aurora / illustrata vedea, con altro caldo
6-ii-43: fuggendo in palese dalla sua vaga il vago, / poscia occulto la segue
. carducci, iii-20-72: un'idea vaga e vagheggiata della spiritualità e immortalità dell'
sardo pesce finalmente e copioso è la vaga ma spregevole salpa. brignetti, 10-170
dante udì in malebolge, usato a vaga salutazione da barbariccia capo della decina.
quali avete la vela della barca della vaga mente dirizzata a'venti che muovono dalle
musicali del trecento, lxaxiv-177: giovine vaga, non senti'già mai / amorosa virtute
vittorelli, ii-277: tu, in vaga mascheretta / sedendomi dapresso, / tu
iv-117: veduto la fanciulla esser sì vaga / d'aspetto e che sapea ben di
donna, che rappresentava la dea sapienzia vaga e riccamente ornata. f. f
in ciascun secolo della letteratura, più vaga, più allegra e più saporita in italia
detestato da orazio. 'saturnio'però è vaga e generale appellazione, che non determina
che sia fatica vana, si è molto vaga e naturale all'uomo che ciascheduno vi
. mai di lagrime né di sospir fosti vaga, e continuamente a'prieghi pieghevole e
la più parte di questo popolo è vaga di nulla fuorché di genalogie, di
, / rosseggia fra l'erbetta / la vaga mam- moletta / e sbuccia il tulipan
suol dirsi di coloro o colei che è vaga di conversazioni, sta sulle mode e
. / « o mia vezzosa e vaga feritrice / che mi lasci morir, volgiti
quarantotti gambini, 10-44: a dare una vaga impressione di scadimento c'era..
, vti-218: divoto priego ch'alia vaga riva / di coscienza, con pietà
nella profondità della vita mi davano una vaga tristezza. montale, i-162: è
venosta, 241: era una simpatia molto vaga e debole, poiché, se per
gode ne'beati scanni / e fa più vaga la superna corte / con luci in
, che si mi stringon forte, / vaga bellezza g. visconti, 2-40
è precisabile una designazione così elastica e vaga, si usa come una mera etichetta letteraria
mano interrogazioni e risposte, ma si vaga eziandio in qualche bel campo d'elo
ognuna smuccia / in quella bella e vaga scaramuccia. caro, 12-i-314: un
1-109: si bagnò ad una piccola e vaga fontana, dalla quale naturalmente scaturiva per
morire, / sempre soave, maestosa e vaga. frateili, 1-214: don otello
gran muro oppresso / un ameno giardin vaga nodrìa / picciola selva, ove sublime
, ch'avea dipinto / la natura in vaga scena, / discorrean de la lor
silvestre / vestita, ecco si stende / vaga scena campestre. algarotti, 1-vi-63:
venia pomposa vesta, / che la vaga donzella strettamente / sino al fianco abbracciando,
, 9-77: rimpolpando lo spunto di qualche vaga dicerìa, la tradizione delle botteghe sceneggio
della mia tristezza, lo meditai con una vaga speranza di poter, come dire,
/ largamente famosa colla cava / e vaga cetra alla petrosa pito. = comp
9-77: rimpolpando lo spunto di qualche vaga dicerìa, la tradizione delle botteghe sceneggiò
garreggiando, più oltre andata sarebbe la vaga compagnia. bandello, 2-40 (ii-41
fanteria... stavano schierati in vaga ordinanza sulla piazza del duomo. pananti
non prendi a schivo, ancor sei vaga / di mirar queste valli? cattaneo
bei meli, / ciascuno adorno come sposa vaga / che speranze e promesse accolga e
carta protocollo, vi disegnai sopra una vaga sagoma di velivolo (come allora si
, 9-188: è come una sensazione ancora vaga, unoscialbore di cui non riesce a vedere
lingua e n'uscì così bella e sì vaga e cotanto sonora e sì fattamente splendida
crin, che mi legò, vaga sciorrai, / cedrà quel de le stelle
tratto segnano con mille e mille ravvolgimenti una vaga intrecciatura. stampa periodica milanese, i-241
desio, di bella spene, / la vaga dido, il crine a l'aura
: nell'età ronta, giovinile e vaga, /... i nostri desir
cui non ci sovviene più che con una vaga e scolorita confusione. grafi 5-380:
treccia e 'n gonna, / si vedea vaga e giovinetta donna. bellori, 2-367
, se la fortuna, / chesempre è vaga di metter scompiglio / in ogni impresa degna
, il cuore stretto da un'angoscia vaga, un senso di sconcerto nello stomaco.
il giovane, 9-580: traea la gente vaga a'suoi lusione in fatto di valori
: provavo un indefinito scontento, una vaga amarezza, come se qualcuno o qualcosa
5-i-415: guardò finché l'aria fu così vaga chela stessa precisa, ancorché sconciata, mole
contorni netti e precisi; in maniera vaga, indistintamente. p. verri
poggi e le campagne, / scontro di vaga donzelletta il viso. landolfi [gogot
, 9-77: rimpolpando lo spunto di qualche vaga dicerìa, la tradizione delle botteghe sceneggiò
/... / quando la vaga fiamma occupa il loco / e scorre per
una mattina, nell'ora quasi che la vaga aurora si scuopre a noi, mi
4-22: guardò finché l'aria fu così vaga che la stessa precisa, ancorché scorciata
. vieri, xxxvi-119: quando mai donna vaga far festa rimiro, mi doglio,
. lanzi, ii-115: n'ebbe il vaga la soprintendenza, come raffaello l'avev'
. ariosto, 14-48: la vaga fiamma occupa il loco / e scorre
se a lui già scorsa / quella vaga stagion, se il suo buon tempo,
tutte le cose create, trovarete una certa vaga naturalezza ch'hanno di nascondere il meglio
/ e se la lingua di seguirlo è vaga, la scorta pò, non
passaggi di stagione si screziava di qualche vaga inquietudine. = denom. da
bocca de la mia serpe amata e vaga, / stampa pur de'tuoi morsi
si dovesse confondere. ma era tanto vaga di scrivere che col toccalapis scarabocchiava ogni
, / giunge la gioventù fiorita e vaga / a cui vana speranza il tempo
mia gran ventura: / vaga in bordelo tute l'altre scuole ».
figlia / fu l'amorosa e vaga violetta; / bionda i capelli e
/ vegendo ogn'altra vita verde e vaga. 13. testardo, incapace
sembiante /... / giunse vaga e serena / a sedar la mia pena
un bel colle in cima, / vaga sede, cred'io, di primavera;
'mperio segga dia. malpigli, vaga bellezza / che face amante ciascun che la
e per allontanarli da'sediziosi piaceri della vaga venere. carducci, iii-25-244: dal testo
): pare... la bravura vaga / se un bravoha cera di crudele e
poi seguitava il giardino con unabellissima fonte e vaga peschiera. bellori, 2-262: seguitavaappresso nell'
che, a chi brama di passaggio / vaga angio- letta mettere in soppressa, /
a'gelsomini era ilcandore, / e nella vaga lor porpora immerse / eran le rose.
a mala pena egli poteva ricordare per vaga analogia la sua cara studentessa ersilia,
quale edipo potrà dirci chi fosse quella vaga donzella il cui capo si vede nel semisse
semiverginale, agg. che suggerisce un'idea vaga di candore, di purezza.
impresso, emotivamente se non razionalmente; vaga previsione o aspettativa di ciò che avverrà
il senso del 'pastiche'modellano ottave di vaga ispirazione 'italiana'. -sensibilità musicale.
communi, gli spiegate con una certa vaga maniera, propria di voi solo, che
/ lussuriosa, maligna, molle e vaga, / [la donna] conduce
preannuncio, parvenza o manifestazione tenue, vaga, di una data realtà o condizione;
pure ancora troverete serbarvisi dentro alcuna cosa vaga. -conservarsi in buono stato,
, 163: è sul mare una ridda vaga / di gai serpentelli di fuoco,
malvagia. sacchetti, 212: fiorenza vaga, quante volte ad una / l'
dal bel lacrimevole riso, / cui vaga pur d'altezza l'anima nostra attinge,
, che dei nostri a ritrarre la vaga immagine del novello stile pose la mano,
: una macchina da presa sfortunata che vaga dappertutto, eccettuato là / dove si trova
bruco). mazza, ii-116: vaga cotanto è la sua fronda, / sparsa
, congegno per lo sganavere la più vaga idea di quel che siano gli oggetti che
. petrarca, vi-1-62: o mente vaga, al fin sempre digiuna, /
so da qual mano messa fuori una vaga descrizione sopra certa danza di varie ninfe
lei di bella in brutta, / di vaga in isguaiata, /...
: la naturale e solita ignoranza nostra, vaga di be'tiri, fattasene ruffiana,
-anfilenio, 1-159: ricca fenestra e vaga,... /...
per verità tutto quello se gli offerisce a vaga fantasia. lauro, 2-70: gli
machiavelli è di un tipo adatto ai tempi vaga e gentile, / bella di volto e
bella, / adorna, onesta, vaga e segnorile, / però, o chiara
nuda terra alla vergine madre; e nellamerizia vaga di leggerezze di giuochi, guardingo di occhi
tacciono i venti fra le torri / della vaga firenze odo un silvano / ospite ignoto
/ vestita, ecco si stende / vaga scena campestre. milizia, iv-no: convien
e signoreggia la vertù che vole, / vaga di se me- desma andar mi fané
di accesso. -possibilità, ipotesi vaga. ferd. martini, i-56:
ordine distendere, le composte ornare con vaga e inusitata testura di parole e appropriate
tu trovi che la bocca è situata appunto vaga situazione di flessuoso terreno, scarso concorso di
famosi architetti, apparivano nella parte più vaga e ariosa delle colline tra i cipressi
, cxxviii-51: anche questa decisione è troppo vaga: la invito, prego, scongiuro
lxv-205: né perché ognor dolce memoria e vaga / nequitosa l'alletti et importuna,
, 19-11: fama è che allor la vaga il letto antico / i giacomo
ognuna smuccia / in quella bella e vaga scaramuccia. dottori, 1-334: or
più saggia, più gentil, più vaga e snella, / più valorosa, nobile
, tendente a una forma di unità vaga e imprecisa... e di socialismo
. bembo, iii-427: la vaga fanciulla, sì come quella che garzonissima era
eminenza del colle ameno a soggiacente e vaga pianura. la natura [30-iii-1884],
/ che si veggia di me più vaga e bella, / anzi m'aggioia e
: la bionda foresetta, / bella, vaga, gentile e adorna, / nel
da regolari rientranze che gli davano una fisionomia vaga d'albergo. -inciso,
del solco. ariosto, 14-48: la vaga fiamma occupa il loco / e scorre
, ii-356: per l'onda solitaria / vaga, balzato, il pescator.
ghi). letter. ant. che vaga da solo, che na abitudini solitarie
3-203: da quell'ombra il suo sguardo vaga incerto, dal suo pensiero a me
grato se sarà con belle tirate, vaga modulazione. forteguerri, 13-82: una a
: buona pezza è che io son vaga sommissimamente d'udire alcuna delle tue canzoni
garantista è destinata a restar sonnambulica e vaga. 4. affetto da sonnambulismo
dell'animo suo la non meno spiritosa che vaga e leggiadra donna leonora montalvi nel soprafigurato
de una persona sopranaturale, / sì vaga nello aspetto e sì polita, /
non soprappagare, disse a perino del vaga ed a giorgio vasari che stimassero quell'
4. sm. preoccupazione vaga, non ben definita o generica;
. contini, 22-27: una lettura vaga e ineffabile di testo così razionalmente preciso
alterati / e 'mbrattar sordidati / questa vaga divisa di zendado. lancellotti, 1-670
e come / d'iride fiammeggiante e vaga in vista / l'opposto lin diversamente tinga
ogn'arte / in mostrarla a ciascun vaga e gradita. baldini, 9-185:
si sorprendeva di aver dovuto attendere una vaga parola d'avvertimento per saperla tutta.
per ogni carta si può provvedere una sì vaga e singolare raccolta. targioni pozzetti,
. tasso, 2-41: di mirar vaga e di saper qual fallo / condanni
del denaro un'idea uanto mai vaga e confusa, dominata da una sostanziale in-
batacchi, 2-60: ecco ch'ei sposa vaga donna avvezza / ad alzarsi per prezzo
v'era stata acconcia... una vaga ninfa sotto un verde e trionfale lauro
colletta, i-309: la sposa, vaga giovinetta... di poco soperchiava
). papi, i-157: o vaga pianta, /... di frutti
stili sovrapposti e tuttavia di vaga memoria settecentesca. 7. ant
dilettevoli siti, bene risedenti, con vaga veduta, sopra istanti a'vaghi colti.
inomati saremmo, se lasciando scorrer la vaga natura, né ugne mai, né capelli
erba che trovavamo vicino alla riva era vaga e dilettevole, ma non molto alta,
capelli erano sparti; / or su la vaga fronte / veggio raccolti, e con
vivi e variati colori, oltra la vaga e piacevole apparenza de'quali non si
. goldoni, xiii-12: nell'apparir di vaga aurora, / vidi la donna mia
donna, eziandio essendo onesta, è vaga che chi l'ama abbia forma di
accozzaglia di gente d'ogni risma, vaga soltanto dello spettacolo degli atleti, e
. / parmi dell'elba a specchio seder vaga. carducci, iii-3-112: forse ei
speme. -in senso generico: vaga aspirazione alla felicità, fiducia ottimistica nel
, / di tòr l'amante a vaga giovinetta? palazzeschi, 7-187: un adolescente
2-1 io: la tua leggiadra e vaga ispera / avanza e passa ogne terren piacere
4. in senso generico: vaga aspirazione al bene, alla felicità;
naso. palazzeschi, 9-50: una vaga speranziella, anche questa piuttosto dura a
., 23-15: veggendola io sospesa e vaga, / fecimi qual è quei che
vettori, 1-158: si guasterebbe la vaga forma e leggiadria dell'ulivo, perché
. spièrtó). ant. che vaga senza meta; ramingo. guido delle
ornamenti, li quali così spettabile e vaga la rendono? f. f. frugoni
. che suscita una sensazione più o meno vaga di tristezza, di malinconia o anche
macchinando mali al divino ettore e spiando la vaga pelle ove meglio aprisse l'adito alla
empia raddoppiò l'oigoglio, / e fatta vaga di spiegar suoi vanti, / tra
1-109: si bagnò ad una picciola e vaga fontana, dalla quale naturalmente scaturiva per
misera gente, di mal far sì vaga! / vedil di spine coronato e morto
grandi et diversi scapi et fiori cum vaga pampinulatura profundamente interscalpti. 5
, ch'amore è spiritello / che vaga e vola e non si può tenere /
cerretani. tarchetti, 6-i-601: una vaga, una poetica illusione è venuta oggi
. carducci, iii-20-17: la tristezza vaga e pathymia', serpeggiate a lungo in
bartoli [tommaseo]: quella sì vaga diversità di colori, che ora biondeggia in
, perché l'anima innamorata non è vaga di vile o di popolaresca cosa,
sì brutto se', orrido mostro, / vaga spoglia vò darti e spoglia umana.
mantellina di pelliccia fulva e in capo la vaga trasforma in una festa di grazia, d'
dì fugge via; vientene, sposa vaga. ungaretti, i-99: una sposa /
placida aura / con dolce mormorar susurra e vaga, / e 'ncrespa l'onda,
tua faccia fèra e spunta, / che vaga già ornava ogni inteletto, /
. contini, 22-27: una lettura vaga e ineffabile di testo così razionalmente preciso
. gozzano, i-378: qualche zattera vaga ancora sul mare di stagno, sul quale
st., 1-91: presso alla sua vaga tor- per la costituzione dell'ufficio
gozzano, 1-378: qualche zattera vaga ancora sul mare di stagno. comisso
riferisce il carletti, potrebbe aversi una vaga impressione che queste isole, al tempo
animo. -sensazione diffusa, talora anche vaga (in relazione con il compì,
anni ancor pulzella, / onesta, vaga, adorna e costumata, / sug-
splendida stella, /... / vaga, cortese, dolce graziosa, /
una lunga mostra, / traea la gente vaga a'suoi lavori. filicaia, 2-2-88
ben che l'alma exanima / la troppo vaga ed addolcita letera, / e molti
rampare l'un l'altro con quella vaga melodia del parlare, collo storcinare le bocche
nella sua per altro assai vera e vaga struttura. galeani napione, 42: la
l'allegoria,... perché è vaga, a voler ch'ella sia buona
di cui non può darsi la più vaga né la più bella, trattandosi della virtù
quale edipo potrà dirci chi fosse quella vaga donzella il cui capo si vede nel semisse
venia pomposa vesta / che, la vaga donzella strettamente / sino al fianco abbracciando,
fuoco. ariosto, 14-48: la vaga fiamma occupa il loco / e scorre per
, 260-8: non chi recò con sua vaga bellezza / in grecia affanni, in
. bacchetti, 1-iii-459: la più vaga strologia... dai primi giorni di
1 grandi occhi lo fissavano stupiti di una vaga e ignota incertezza che parevano domandare senza
cielo stupito dall'arcobaleno dava una tregua vaga e propizia alla terra. ungaretti, xi-161
poggi e le campagne, / scontro di vaga don- zelletta il viso. nievo,
che produce un senso d'inquietudine, di vaga apprensione o costituisce un celato pericolo per
di cui non può darsi la più vaga, né la più bella, trattandosi della
fanno subodorare una bella impostura, e una vaga finzione. alfieri, 12-294: deh
succia il sangue, del quale è molto vaga. b. cavalcanti, 2-120:
erano selve d'amore, e una molto vaga e superba tra tutte l'altre,
] gli incanti, e vuol provar se vaga / e supplice beltà sia miglior maga
lxxxviii-ii-632: che piangi, tu, o vaga giovinetta? / i'[cupido]
l'alma impegna, riesce più dolce e vaga, / quale la mente oppressa dall'
. 8. letter. che vaga libero (un animale); che svolazza
: 'svaliato': senese; anco licenzioso, vaga bondo, troppo vivo.
gira. govoni, 6-133: chi vaga solo e freddo ha come l'impressione /
flogistique'. carducci, iii-14-289: certo men vaga di gildippe, ma per avventura più
: a vento rapido e sonante / aura vaga restar tacita suole. c. i
un paio dei nostri lettori avrà una vaga quanto disgustata memoria di una poesia (?
i. frugoni, i-15-175: ecco una vaga e nuova / tasca, di taglio
p fortini, ii-214: una bella e vaga fanciulletta, molto legia- dra in vista
f. frugoni, 4-117: o vaga canzone! / al mio calascione / sposar'
marino, 13-15: una colomba ancor vaga e lasciva / uccise di candor simile
di manchevole, che suscita un'imagine vaga d'ali tarpate, che dà il
. frugoni, i-15-175: ecco una vaga e nuova / tasca, di taglio e
si cangiò, e nelle bionde trezze della vaga donna si nascose. di un
la medicina stessa, è l'espressione vaga della personalità fisica come è data dall'osservazione
1-ii-853: teco è citerea, / la vaga dea che comi sguardi tempera / il
può vedere né più amena, né più vaga e deliziosa di questa, né alla
vasari, ii-621: fece [perino del vaga]... proponimento di dividere
è una testa un po'... vaga, tende al vago, non si
a gara a chi l'ha più vaga [la mano], e la risparmiano
iv-1-178: una voglia timida, quasi una vaga tentazione, prese il convalescente, di
tasso, i-219: nella tua purità vaga ed ardente / vegn'a terger talor l'
che sì mi stringon forte, / vaga bellezza né parole accorte / né alcun
la morte non si può far, né vaga né bella. bottari, 5-113:
/ specchio le appresta: / più vaga immagine, / dice, di questa,
che ricoprivan sua bianca gonna, / vaga ghirlanda di novella fronde. fracastoro,
, da sempre intorno a johnny una vaga... reputazione d'im- praticità
gli aprì / chiara e florida, / vaga e rorida, / con la chiave
plur. m. -gì). che vaga per i tetti (un gatto)
che io dissi; per altro è tutta vaga e ben tirata. d. bartoli
corrado. giuliani, i-313: era tanto vaga di scrivere, che col toccalapis scarabocchiava
4-ii-132: per la pittura farebbe bella e vaga invenzione per molte varie considerazioni che si
. gozzi, 1-21-179: a cloe vaga, dell'adria pescatrice, / quando uscì
, 3-45: la fante, ch'era vaga del danaio, gli tolse e disse:
riconosce l'arco dei seni, la vaga tondezza del grembo, sente sulle labbra
tossono state. bembo, iii-427: la vaga fanciulla... la forma di
lucca a guisa d'un boschetto / torreggia vaga. assarino, 3-61: tra le
st., 1-91: presso alla sua vaga tortorella / il pappagallo squittisce e favella
/ per coprirla, in una tosa / vaga sì, che non la cede /
non so da qual mano messa fuori una vaga descrizione sopra certa danza di varie ninfe
fresco, tra per la vivacità e la vaga ordinanza de'lumi [il teatro]
ho vedute e fatte che mostrano molto vaga la opera, quando in nel tuo
nievo, 136: anche ora la vaga memoria delle tue parole mi traluce al pensiero
si riconfortavano. -che vaga da un argomento o da un concetto all'
una parola: / ell'è un'opera vaga e bene ornata; / ma l'autor
a tanto trasordine donando alla favitta una vaga bambina. = comp. dal
morte. metastasio, 1-ii-867: spiega la vaga dea le rapia'ale / trattando l'
ibidem, 138: la fortuna è vaga de'bei tratti. ibidem, 160:
avere una sana, ben composta e vaga abitazione, per ricreazione e riposodoppo i vari
» burchiello, 2-24: ho per vaga una trecca che m'accora; / tant'
quel che la mente peregrina e vaga, 7 già del suo mal presaga
la sua livrea comparve oltremodo gaia e vaga: era di panno bianco e carmesi fino
espresse con la consueta voce, assonnata e vaga: respirare con la bocca, col
, 1-xxxiv-260: donne e donzelle in vaga tresca allegra, / e feste e danze
un dì fatto scrivano / or questa vaga di cui vivo amante / fat'è di
voce latina. carducci, ii-15-33: la vaga strofe che il chiabrera chiama trocaica,
io a l'ombra che parea più vaga / di ragionar, drizza'mi, e
andare a trovare la figlioccia con la vaga illusione di un invito d'amore. pavese
o archita fu il trovatore, ma vaga e si distende per tutto, come gli
non rimane all'età nostra che una vaga reminiscenza, una stanchezza, un desiderio indefinito
e disordinata plebe gli era, più vaga di preda che di giusta vendetta,
iii-1-491: il serto de le rose / vaga piovve per l'etera. / ma
, benigna, umele e pia, / vaga, legiadra, bella, acorta e
: la guerra sin allora sparsa e vaga si riscontrava in un sol punto.
5-121: la critica è così universa e vaga, ed incerta, e senza venire
non addirsi. imbriani, 2-258: vaga donna non è d'uopo che sudi.
la moglie per usanza / di riscuoter sempre vaga, / uand'il debito si paga
a vedere che tua figliuola è stata sì vaga dell'usignuolo, che ella l'ha
di un vuoto, e che comporta la vaga, e forse repressa memoria, di
o vaccai, rapirono una donzella molto vaga e grande. verga, 7-172:
sf. letter. ant. tendenza a vaga bondare, a bighellonare.
3. per estens. che vaga senza una meta precisa; che si
tempo fermo. -figur. che vaga per il cielo (una nuvola).
di cinea. 7. che vaga distratto (lo sguardo, gli occhi)
. di vagare), agg. che vaga, che erra qua e là,
sm. ant. e letter. che vaga, che va di qua e di
: qui la ragion di stato è vaga e incerta, / qui sistema non v'
437: addio vergine luna, inspiratrice della vaga melanconia e dei poetici amori, tu
tragico. pirandello, 8-485: avevano la vaga impressione d'aver navigato a lungo.
volse e non distinse sulle prime che una vaga macchia biancastra. 3.
[la donna mia] sospesa e vaga, / fecimi qual è quei che disiando
4. ant. e letter. che vaga qua e là, che non può o
- in partic. nell'espressione venere vaga (anche per indicare il senso mercenario
parlamentare è divenuta una specie di venere vaga. faldella, i-4- 117:
e gli scienziati dell'ingenuità gridavano alla venere vaga. -che passa rapidamente da
di quel che provai nel drizzare la mente vaga alle filosofiche meditazioni. de amicis,
una testa un po',., vaga, tende al vago, non si ferma
congiurati insanivano, ma la plebe intera che vaga di nuove cose a catilina applaudiva.
vaghe. tasso, 2-41: di mirar vaga e di saper qual fallo 7
gente, matta e disonesta, / vaga del vizio, stringi il freno al male
la più parte di questo popolo è vaga di nulla fuorché di genealogie, di ferraiolo
se meta en vertue om de femena vaga: / gamai no n'issirà levement,
/ ché non volse fuggir la dama vaga. bellori, iii, 1: dicesi
italia e teco oggi il sospira / questa vaga mortale. leopardi, 4-80: eri
. leopardi, 4-80: eri pur vaga, / ed eri / nella stagion ch'
pareva annoiarsi mai; sorrideva continuamente, vaga, e invitante, un filo d'erba
diviene libera cittadina, ecco librarsi la vaga farfalla, cinta di tutti gli splendori
mostrò dubbiosa alquanto, / poi licenziò la vaga comitiva. -piacevole,
altra maniera è di lavorare in vetro vaga, gentile e pellegrina quanto più dir si
. serafino aquilano, 106: vaga verghetta, che già fusti avolta / nel
a fresco. casti, ii-1-50: vaga cosa il veder zelmira bella / in arnese
e togliesi di fronte una catena / vaga di perle e cingerne l'augello, lirici
piegature, / semplice sì, ma vaga; in una mano / gli arnesi avea
gelsomini era il candore, / e nella vaga lor porpora immerse / eran le rose
molto è la terra grande, bella e vaga, / e 'l porto suo,
, allo splendor di questa / città vaga e possente, alla quiete / dell'afflitta
riposo. poerio, 3-665: nella vaga di napoli marina / soave amor della tirrena
. alessio è picciola, ma soprammodo vaga. g. b. casotti, 1-19
dolce femi- glia ritorna / or primavera vaga. sacchetti, 22: ho passato autunno
/ ed or son giunto ne la parte vaga, / ch'a ciascun dona gioia
'n liberiate. goldoni, xiii-12: nella vaga stagion che i prati indora, /
da l'erta in cima / la vaga luna, quando il frigio duce / or
: l'allegoria... perché è vaga, a voler ch'ella sia buona
in ciascun secolo della letteratura, più vaga, più allegra e più saporita in italia
del ver non t'annoi, / vaga scoprir filosofia novella. a. cocchi,
12-14: a guisa del parlar di quella vaga / ch'amor consunse come sol vapori
, che m'ha promessa la mia vaga. tasso, 13-14: qui s'adunan
d'aver buscato un pubblico schiaffo dalla sua vaga. d'annunzio, i-401: ogni
col suo figlio ond'el- la è vaga, / veggendo roma 'e l'ardua sua
al nemico suo, di cui ella era vaga. monti, 14- 326: or
monosini, 299: 'la fortuna è vaga di be'tiri'... fortuna con-
proverbi toscani, 138: la fortuna è vaga de'bei tratti. 22
), agg. letter. che vaga qua e là, senza una direzione precisa
vola per tutto il mondo isnella e vaga. c. gonzaga, 2-29: noi
l'anima è creata da dio simplicetta, vaga, e pura; ed è tanto
agli eleganti cartoni sui quali sciorinava tutta la vaga e varia famiglia degl'insetti.
,... bene risedenti, con vaga veduta. vasari, ii-514: tornato
quali avete la vela della barca della vaga mente dirizzata a'venti che muovono da'dorate
, iii-3-41: quivi son donne d'ogni vaga foggia; / quivi sta venus che
si vietava ad alcuno dilettarsi di venere vaga. a. cocchi, 6-6: per
del palmo della mano. -venere vaga, vulgivaga, sciolta, bestiale-, amore
quali avete la vela della barca della vaga mente dirizzata a'venti che muovono da'dorate
, 2-36: da prima ventilava ancora una vaga inquietudine. 14. disus. respirare
i quali avete la vela della barca della vaga mente dirizzata a'venti che muovono da'
scrittura; e sempre più sfumata in una vaga verbosità, in una eloquenza od oratoria
ogn'or veggio con ella / di vaga gioventù lieta verdura. filicaia, 2-2-200
molte volte nelle cose amorose na lasciata quella vaga lascivia, che fu poi troppa in
gramsci, 1-28: tutti hanno la vaga intuizione che, facendo del cattolicismo una norma
inglese cappellino, / in succinta e vaga spoglia / venir teco pur non voglia
sul fiorir degli anni / spunta la vaga giovinezza e veste / di lanugine molle ambe
festeggiarlo attente, / come di lui sì vaga, / il vezzeggia contenta, /
437: addio vergine luna, inspiratrice della vaga melanconia e dei poetici amori, tu
v-1-28: la più vezzosa e la più vaga collana è quella, monsignore, che
altre nel mezzo, pria d'assaggiare la vaga pelle, pian- tavansi in terra vogliose
. peregrini, 3-70: la turba è vaga ai novità. non può vedere che
dì sì lunghi, a figurar la vaga / druda che mi era ignota, il
avea formata / povera sì, ma vaga, oltre al ginocchio / negletta ad arte
di venchi. alfieri, 8-339: in vaga e piana forma e umil salita,
: l'allegoria... perché è vaga, a voler ch'ella -spalancare
c. i. frugoni, i-14-38: vaga dori, il bel sembiante / da me
meta en vertue -om de fe- mena vaga: / gamai no n'issirà - levement
/ v'è, com'è snella quella vaga ninpha, / ch'ora si ruota
mia bellezza che spiccava più vivamente per la vaga foggia di mascherarmi. cesarotti, 1-xxv-350
a dir queste cose, con sì vaga proprietà e gentilezza, ti voglio. manzoni
, / il mar volubile, / la vaga luna, il vago sole, e il
, 7i: se del suo fulgor la vaga ninfa, / liete ugualmente non fa
. v.]: 'vulgivago. che vaga tra * volgo. -venere vulgivaga:
aura / con dolce mormorar susurra e vaga, / e 'ncrespa l'onda, che
mobili di stili sovrapposti e tuttavia di vaga memoria settecentesca con quella zigrinatura a stucco
; / di gemme e d'oro a vaga depintura solforare le botti. tura'
sostanza gassoliquescente biancastra, dotata d'una vaga fluorescenza, inafferrabile e non captabile in
riemergere, tutt'altro che indistinta e vaga..., attraverso inventari e
ancora fenomeno informe non etichettabile, aspirazione vaga per i suoi medesimi araldi. =
montìvago, agg. letter. che vaga, che erra per i monti.
, e due bracchi che durante il giorno vaga bondavano in mezzo ai boschi
la testa compieta- mente rasata e una vaga ispirazione al nazismo. corriere della sera
inglese. sacchetti, 79: fiorenza vaga, quante volte ad una / l'anglico
di cittadi e di terre nobili, vaga di bellissimi edifici, corrivata per tutto di
: la mia mente irrequieta d'europeo, vaga di varietà e di dramma, ripugna