m'adastia talento. ruggerone da palermo, v-i 10-30: così dovemo fare come il
esilio al dolce albergo riede. idem, v-i : de l'aureo albergo co l'
ora un'impressione nuova. moravia, v-i 7: così ciascuno mette il proprio
folgore da san gimignano, vi-n-136 (v-i ): d'april vi dono la gentil
quando ella rende meglio? pulci, v-i : caro mio lorenzo. tu ci
l'infinito. rinaldo d'aquino, v-i 19-49: ed eo mi laudo, che
vantaggioso. rinaldo d'aquino, v-i 19-50: ed eo mi laudo, che
lo compimento. rinaldo d'aquino, v-i 17-35: quelli c'à intendimento d'avere
dottrinaria o teologica. galliziani, v-i 11-30: così amor m'à mizo /
un'unità. rinaldo d'aquino, v-i 16-20: e quello bascio m'in-
è mispregianza? rinaldo d'aquino, v-i 19-53: vorria conplere, / con dé
al cristianesimo. rinaldo d'aquino, v-i 15-25: la erode salva la giente
arte nella chiesa lo condussono. guicciardini, v-i : la liberazione del re di francia
intimamente, profondamente. galliziani, v-i 12-78: però, s'a voi tenesse
ov'io mo cader deggio. petrarca, v-i : se fama mortai morendo cresce,
è congiunta con eloquenzia. ristoro, v-i (138): in quella parte là
far concepire grandi speranze. guicciardini, v-i : la liberazione del re di francia,
alla sua perfezione. papini, v-i 77: perché il regno venga, noi
nessun modo la padrona. soldati, v-i 7: di fronte ai doveri incresciosi
geniale di un paese. cicognani, v-i : suo confessore era... un
laude dello onnipotente iddio. guicciardini, v-i 7: del quale [regno] quando
uccellatori invescano gli alberi. d'annunzio, v-i 245: dagli steli del giacinto
. f. de'folcacchieri, v-i 14-22: li drappi di vestire non
dante, conv., iv ^ v-i : da maravigliare è forte, quando -realmente
. f. de'folcacchieri, v-i 14-43: merzé di me vi prenda
la partita de'franzesi. guicciardini, v-i 7: intratanto mettessino per lui i quattromila
in questa fermissima sentenza. dante, v-i : se lippo amico se'tu che mi
mar dal nostro mondo. marino, v-i : celebri in versi il gran colombo,
umana), dell'arte. idem, v-i tit.: pensieri. lessona,
fuor che i ragazzi. d'annunzio, v-i 207: porto con me
-pestato, calpestato. tozzi, v-i 7: sotto i calcagni ebbe la sensazione
porgere in modo alcuno aita. aretino, v-i 740: io, giusto
, posta la mia età. soffici, v-i 231: poniamo che un
fuori della piccola porticina. d'annunzio, v-i 312: il 'fuciliere'sente
scelto divo e più sublime. marino, v-i : vai da questo polo a quello
sarà presto. b. croce, v-i 1-236: è venuto lo sforza col morelli
il capo a ser giusto'. fagiuoli, v-i ^ o: né più si
imagine dell'antica radezza gallica. idem, v-i ~ 7go: la città..
i tre tragici greci. manzoni, v-i 309: ce abbastanza amarezze inevitabili in
fare, sforzarsi. marino, v-i : volgi al murtola il cervello, /
partic. riferimento a quelle note come v-i e v-2, impiegate dalla germania nell'
del verbo che regge. doria, v-i 13-16: assai più che non solglio,
ti reca utilità incredibile. marino, v-i : vai da questo polo a quello
/ e trabocca di gioia. d'annunzio v-i , 1135: di continuo il cuore
vi sia in contrario. d'annunzio, v-i , 1091: fiume città libera diverrebbe
di uno stile. d'annunzio, v-i , 628: dai versetti maomettani ai versi
truffieri e bari. d'annunzio, v-i , 916: c'è da una parte
iterato. f. de'folcacchieri, v-i 14-12: quand'eo vegio gli altri cavalieri