deità. giulianelli, 1-92: stato v' è qualcheduno anco tra gl'intendenti che
manetti, 137: per quello che v' è fatto [nel palazzo della parte guelfa
parte guelfa] e per quello che v' è ordito di drento e di fuori,
buon gusto, giudicare la bellezza che v' aveva a essere. nardi, ii-230:
e orditore di rivoluzioni mondiali bakuniniane, v' andò, primo deputato socialista.
fate rimuovere quella montagna o io v' ucciderò tutti, o voi vi farete saracini
di bestie morte per lo grande caldo v' appario diversa quantità di mosche e di
, 18-517: solo restava / ch'ei v' adattasse le polite orecchie.
. mattio franzesi, xxvi-3-93: io v' ho tolto l'orecchie / con questa
: socchiuse l'uscio pian piano, v' accostò una scranna senza far rumore,
onorevoli. baldini, 9-251: non v' ha dubbio che il poeta avesse nell'
di qualcosa. fagiuoli, 1-3-159: v' è quella fantoccia di frasia che,
ultima che la prima, quanto e'v' avean fatto gli orecchi. magalotti, 9-1-231
cesarotti, 1-vi-297: ora, se v' è alcuno tra 'miei lettori (
). lalli, 2-1-47: v' è martellina ch'altrui dà martello: /
avete messo un tal pizzicore addosso, v' avete toccato un certo tasto, che,
. l. bellini, 11-86: v' è i nicchi di due o d'un
ne'piani, perché, oltra- ché v' orezza quasi sempre, i raggi della reflessione
, i raggi della reflessione o non v' arrivano o vi giungono più larghi e più
in paesi stranieri. papini, iii-458: v' è stata in michelangelo -insieme ad altre
, 2-ii-97: mi pare chiaro che v' è qualche male organico al polmone. foscolo
memoria. d'annunzio, iii-1-69: v' è uno chiamato il prete rosso,
buonarroti il giovane, 9-300: diavoli v' eran forse in guarnigione? / forse
amanti, /... / non v' accorgete che com'un baleno / el
ecc. ma in questa organizzazione già v' ha un sistema di stimoli che si
'. giusti, 4-ii-407: se v' ha talun che qui rinnova / l'orgie
i pulpiti. carducci, iii-10-35: v' è un racconto di traiano e della
di lei, in special modo, v' era non so che di morbido e di
due capi: l'uno è quando v' intraviene ingiuria di parole, l'altro quando
ingiuria di parole, l'altro quando v' è ingiuria di fatti. -a
ogni buon rispetto di mandarne quei che v' erano [servitori]; e chiamatogli un
quelli: ora non vedo perché dio v' abbia a voler separati. e lo benedico
prometto di mantenervi quel poco pochissimo che v' ho sinceramente promesso. baretti, 1-376
giacomo da lentini, 9: io v' ò laudato, / madonna, in
noi siemo molto allegri, quando noi v' abbiamo trovato in queste parte. marco
veggio che non picciola parte di danni v' è messa [nel nostro comune] per
parte polvere d'uno monte, che v' era, come diciamo gesso, in
rimasono a me, né elglino. nnoe v' ànno parte che noe vi pagaro danari
dio su non degni, / chi v' ha per la sua scala tanto scorte?
suo porto: il che il re v' aveva parte e altri signori della sua terra
private e partecipabili, fa che liberalmente v' impieghi ciascuno il sangue, la vita
guardatala sorrise dicendo: apritela che non v' è niente di rispetto. -comprendere con
appoggio? gemelli careri, 2-ii-121: v' eran di quei che sosteneano potere nelle
. perché se lui c'era, non v' era dubbio che la falciatura non sarebbe
non sarà partecipe delle consolazioni. bibbia v' olgar., viii-577: quello che
importanza. porcacchi, i-307: calistene v' era mentovato, non come partecipe del trattato
a pomponio a licinio e a quanti v' hanno / suoi parteggianti. foscolo,
ragioni di ciascuno, e se inganno v' era, riferissono al senato. 3
pietre e di molto oro, le partenopensi v' ap- parvono. = deriv
chiaro davanzati, xxxvii-ai: s'io v' adimandai, in parte, n'èi,
rabbia e di bestiali sermoni, pur v' era una parte di cittadini che meritavano pregio
sovranità nazionale rappresentata... non v' infonde né vi conferisce facoltà ed autorità
... perciò... non v' è quasi testamento nel quale essi non
esser sottoposta ad un principe particolare e che v' abitasse. f. negri, 89
nell'ultimo partimento non consentire che voi v' aveste insieme baciati o almeno salutati!
al sole / un pane trasse, che v' avea deposto, / e lo partì
: vi voglio ora (prima ch'io v' insegni l'opera grande del partire)
, donna valente, / ch'eo v' amo dolzemente, / e piace a voi
piazza, dicendo al popolo, che v' era guardia, che si partissono.
mondo giovane o vecchio: consigliovi, v' ingegnate a partir vecchio. guicciardini,
le partite e sommato in fine quanto v' era d'altrui, incontanente il rendevano
ha da fare un po'di raccetto; v' invito ora... mi date
: come acconciar la partita quando non v' era danaro? [sostituito da]
una volta ei [il contadino] v' avrà fatto di sberrettata si darà ad intendere
fatto quella terzana che a'giorni passati v' assalì, e ne rendo a dio grazie
punta de la spada e dappoi che la v' ebe posta... vide ch'
di quell'ingegno che per disciorli non v' era altro partito che ricorrere a dio
vocabolo, quanto le idee accessorie che v' erano connesse. tommaseo, 18-ii-1092:
8-42: questi venìan per ritentar se v' era / partito alcun di racqui- star
al partito. bisticci, 1-i-361: se v' a- consentiva, e'viniciani avevano il
vi pago: no, no, io v' appunto. -operazione, speculazione finanziaria
venuta / ch'ogni speranza, ch'uom v' ha, è perduta. g.
più bei partiti! domenichi, 7-22: v' è uno de vostri capitani il quale
? di che? per far che? v' è un partito che prese la mossa
messer can della scala ed altri arditi / v' an- daro a oste e 'n breve
: considerino gli avari e miseri do- v' egli si conducono poi e non sia ignuno
4-42: non lo volevo, pur mi v' arrecai / veduto avendo ogni partito vinto
giusto partitori, / ch'io pur v' adori -e voi non mi 'ntendate. dante
, provando il 'flauto magico ', v' era un andante che non veniva.
e andate discorrendo; sì che non v' aspettate il parto della montagna. tommaseo
: molte cose diverse oltre natura / v' avvenner, tutte di rea dimostranza: /
e mandò bando che qual donna volesse v' andasse a vederla. alberti, i-118:
mondo vecchio ha mutato culto, anzi v' ha fatti infiniti, e una religione
dalla moglie. carducci, iii-13-155: v' era di nome in ferrara uno studio
la prima casone / di chi più v' ama che la vostra zoglia.
com'è vostra credenza, / già v' imprometto està nimistà mia / cortesemente e con
4-797: morto poscia l'oranges, non v' era rimaso chi ne sostenesse con maggior
fior s'aggira / per pascer quanto v' è di dolce e buono.
accorgete / che per pascere i vermi v' ingrassate? foscolo, 1-176: vere
si pasce. carducci, iii-6-426: v' era in lei certa naturale tristezza che
. dossi, iii-48: s'ei v' incontrava e vi sapeva appena pasciuti,
beccaio. gadda conti, 1-128: v' erano cavalieri col cappello a staio e
del levante per lo buono pasco che v' è. antonio di meglio, lxxxviii-n-134
e dite al signore della casa che v' apparechi il cenacolo magno, e egli
passaggio h, a lato al quale v' è una limaca publica per montar sopra
: questo è quel per cui viepiù v' ammiro / che in aver d'antenati
altezza nel 'guglielmo teli 'né v' è un passaggio solo che tradisca..
mentre che egli queste cose che io v' ho dette e quelle che io taccio
al vento incostante / manco: né v' è chi ascolte / mia flebil voce e
, la notte vegnente, / dipinto v' è come 'greci tornaro. bellincioni,
di non offendere bucando il baco che v' è dentro. leopardi, 1059: -l'
95: se ben due grandissimi fiumi v' entrano dentro, dei quali l'uno è
, iv-34: in bontà di costumi non v' è donna / la qual vi passi
dite che vi convien credere ch'io v' abbia amato sempre fievolissimamente. l
passata con dei vagli; e se v' è dei pezzetti d'allume torbo o
se si fosse messo alla professione, v' avrebbe fatta non ordinaria passata. saccenti
sola finestra che illuminava il salotto e v' introducevano una luce 'passata ',
dava, / dicendo: a far così v' andrete giue. nievo, 263:
s. maffei, 6-89: qual necessità v' è mai di dar sì gran corpo
attonita turba e passaggera, / se v' ha dolore al mio dolore eguale. magalotti
sua roba. de amicis, xii-20: v' era un solo passeggiere che gli rispondeva
, teseo e peritoo, niuno nondimeno v' andò con nave nera, conciosia cosa che
topi. pulci, 14-54: la passer v' è, maliziosa e cattiva,
, 11-142: consideri... se v' è versificatorello ch'abbia un po'di
. pucci, 4-53: di piu ragion v' arrivano uccellini / sì da tenere in
canna come in un vignuolo, / come v' avesse cominciato il nodo / un vilucchino
s'appressava. citolini, 301: v' è poi la sua [di cristo]
, non potendo imaginarmi la cagione che v' induce a domandarmi così in fretta e
accordo]. metastasio, 1-iv-194: non v' è cosa impossibile alla violenta mia passione
passiva nei suoi movimenti, tosto che v' era deposto l'innocente, con un
professore. r. longhi, 1-i-1-230: v' e come un preparato passo a due
per le città, e vederete se non v' incontrano ogni due passi derelitti pupilli.
iv-390: per lui nella vita non v' era gioia, e il matrimonio era semplicemente
equabile e misurato. pellico, 2-54: v' è una morbidezza che mi avrebbe fatto
, ché vuol piovere; se no, v' infradicierete. è più che 'allungare
carducci, iii-12-47: pur un limite v' ha sempre oltre il quale non oserebbono
filicaia, 2-2-205: io col guardo v' ascolto e udir mi sembra, /
borghi a lor talento, / né v' è di noi chi mai lor passo arresti
col sai marino [réaumur] dentro v' immerse un termometro. fortis, xxiii-466
padron pasticcio sia una pecora, / v' è noto. 7. intruglio
) [in rezasco, 772]: v' entrano [nel consiglio] tre con
[ediz. 182j (301): v' era abbondantemente da fare un pastètto]
pataffio, 8: con la gabotta v' entrò la pastosa: / e da
, quele du capocchie de spilla che v' erano infitte come in un ovo de
, 1-52: l'accademia di buggiano non v' ha spedito ancora la patente di saper
!. passeroni, 2-86: se v' ha chi morir voglia / per timore
.. presumere che nella paternità letteraria v' abbia una tendenza più ciecamente amorosa verso
dolce, 104- 14: nella cassetta v' ha un catenin d'oro e certi paternostri
donne, che questi salamo- nissimi non v' ingannino! sapete voi che razza di gente
riflessioni. foscolo, iv-404: non v' è gleba, non antro, non
quanto egli è espressione di ciò che v' ha di più riposto e di più profondo
di san benigno,... ora v' è uno sfacelo di pietrame..
un vecchio persecutore: jeneval nipote de- v' esser complice del misfatto, onde un patibolo
di michelangelo] giustificazioni, ed io v' ho già dette di più quelle ragioni
e per tutto, che voi non v' incommodiate più di quel che pa- tiscon
barbaro che patite in sentire ch'io v' invito a venir da me. leopardi,
1-497: 1° osservo con una attenzione, v' è chi direbbe patologica, e raccolgo
foglio come nel nostro cuore. ma v' è un'altra santa parola, la *
, / venite festeggiando: / levato v' ha la lite, / cavato v'ha
levato v'ha la lite, / cavato v' ha di bando; / e venite
che prima enoch, il patriarca, v' era; / eravi insieme il gran profeta
patriarca! tranne il papa, non v' è signore ecclesiastico nel mondo che s'
. giamboni, 8-1-170: poi v' è la marca di trevigi, ch'è
che costà s'intitolano avvocati, che se v' aveste a non essere buono ad altro
volgar. [tommaseo]: nessuna scusa v' ha della deserta casa e sanza erede
che poteva render conto di quello che v' era dentro, fece cessare l'impeto
/ ma ditemi com'eo ne le- v' un tratto. maestro alberto, 48:
fatta fortezza presso alla città, sì v' andarono ad oste del mese di giugno ed
imitano scendendo; al dorso poi / v' alza patulo appoggio, e il volge
sioso atendo la fiata / ch'io v' aggia 'namorata. dante, purg.
metrodoro il mio disegno, ma non v' acconsentiva argostenia, tuttavia paurosa che ma-
po'smarrito, sì ripigliò: chi v' interdice il favellarmi? vincenzo maria di s
/ là dove, s'altro mai non v' è che le ninfe paventi, /
o mia sperancia accesa, / non v' accorgete vui ch'io non mi fido,
fosse oceaniche. pratolini, 1-51: v' era un sottofondo di pavidità, in
. calzabigi, 75: in platea v' è tumulto e v'è pavore. c
75: in platea v'è tumulto e v' è pavore. c. e.
i quali forse per difetto di cura v' impazziscono sempre più. mamiani, 3-29
siano andati o che questo dono, che v' hanno lasciato, sia senza inganno?
al pozzo di messer pazzino de'pazzi v' era una pazza che lavava le pezze
rabbia e di bestiali sermoni, pur v' era una parte di cittadini che
o irregolare. fagiuoli, 1-4-55: v' avresti del pazzo: che fortuna!
/ de'rusignoli. pascoli, 919: v' era una nube, all'ultimo orizzonte
ho di molte / pecche, una cosa v' è che mi consola, / ed
e inefficace. pioverle, 1-70: nulla v' è di sincero, ma solo il
/ lo core è messo che sempre v' adora, / cherendovi perdon sed io fallai
costà non ho mandato, / come v' avea promesso, i versi miei.
venisse a peccare in quantità, non v' ha dubbio che converrebbe tornare a cavarne.
g. bentivoglio, 4-15: né v' inorridisce... troppo né anche
diavol possono essere innamorati? egli non v' è altri che mogliama, vecchia oggimai,
spande: / la cuffia prima un poco v' acconciate ». 6. locuz
molti e grand'inganni co'i quali v' ha impito il capo e fascinato il cuore
fino che n'esca la sozzura che v' è entro e poni sopra il luogo pecie
involto in quello peccato. sai perché v' erano infino a'fanciulli? perché dice
mio padron posticcio sia una pecora, / v' è noto. m. cavalli,
pecora. malaparte, ii-97: non v' è altro popolo in cui sia cosi
'e 'pondo '. servio tulio v' impronto il pecude, uno qual ei
b. martini, 2-3-426: non v' ha azione dal comandante ordinata, per
. d. bartoli, 4-4-34: v' avea in certe foci e sboccature di monti
abraccia il pedale del pero, perché non v' andasse persona dietro le'. monachi,
verri [il caffè], 396: v' è chi ha ottenuta la gloria
non è quello che credete: qui v' è un nugolo di maestri già stabiliti
ne la sua cronica / qual v' è l'andromada, la pederònta, /
moveva / con gran desir, se v' abitava gente, / di farla alle sue
cielo era così limpido e sereno che non v' era neanche un pedicello di nuvola.
bastevole da vedere l'immensa distanza che v' è da uno imitatore a un creatore
i pedocriti, poiché solo i danti v' han luogo. = voce dotta,
questo dì si parte da me, v' ò scritto, e questa penso arete alcun
pure sarai udito da altri e tu v' aggiugni un peduccio, chiamasi ri- plicatori
temo di diventar peggio, / se v' ostinate a tormi la mia donna:
. verri, xxiii-183: qui non v' è opinione né stabile né ragionevole sul
. g. gozzi, i-23-202: v' abitavano genti assai meschine, / ma
lucca tra 'pogginghi e 'nterminelli, / v' andò, per non peggiorar condizione.
suo peggiore ed inchinata alla superstizione, v' aggiunga molte cose del suo in virtù
1-192: io, di quel che detto v' ho, di parte ve ne posso
cera, con la quale ancora riempiono se v' è fessura alcuna. ottonelli, 133
cappan- niccia e fregola, / io v' ho pur dato ogn'anno i biricuo-
non trova. castiglione, 169: io v' entrarò in un gran pelago di laude
: fra l'altre fiere, una bestia v' hanno / grande, che chiaman bo
per divine cure, / quanti tedeschi v' eran sotterrati / tutti li trasser delle
senso di vita e di partecipazione che v' è diffuso. 24. locuz
non pelle pelle, noi altri, che v' amiamo da sorelle, da mogli et
o sventura!... non v' è nessuno, che trapassi da questo
nabateo / giunco vi si vedea, v' era di gnido / la cassia, il
, il bel germoglio panaceo, / v' era il balan dell'etiopio lido, /
alpestro e pellegrino / e la gente v' è ruvida e salvatica. molza, i-128
pellegrine cose a vedere, e non v' è pericolo che si disagino mai una
75: io non biasmo il disio che v' incapriccia / d'andar fra 'più
. d. bartoli, 9-30-333: non v' ha muscolo, fil di nervo
, lxvi-2-190: nel ventricolo del cappone v' è dentro una pellicola nella parte più
/ che ricci assai tenete: / così v' invechierete, / ancor sia bianco il
fu quel ch'io dico, e non v' aggiungo un pelo. giovio, i-286
germani e britanni e d'altri eserciti v' erano: cosa che fece loro in prima
ché per certo il nimico di dio v' ha tentato e havvi messo a vedere
senza trovare qualcuno che... v' abbia a rivedere il pelo. -saltare
gote], / che peluzzo non v' abbia. boccaccio, dee., 2-9
427: lasciate pur ch'io v' ami e ch'io vi miri / e
pena ne la sua carne e voi v' apparecchiate di simigliante pensiere ». fra
rettor., 168-5: insin a ora v' ò io pregato che mi traeste di
483: conveniva ch'in quella soddisfazione v' entrasse dell'umiliazione e della penalità,
amare delle vite penanti alcuna certo non v' ha che sorpassi o pareggi quella d'un
: se mangiarete del pomo ch'io v' ho vietato, ve ne morrete. patrizi
d. bartoli, 2-1-28: percioché v' ha delle pendenze e cascate di fiumi
in cristo. pasqualigo, 328: v' amo, signor mio, perfettamente, e
altri gli piaceva per l'aria che v' era perfetta. tolomei, 2-190: questo
2-52: nel cuore di tutti gli uomini v' è un germe di amor paterno:
, puntualmente. piovene, 7-159: v' è un'altra ragione per cui questo 'don
agli spagnuoli. foscolo, vi-76: v' ha di più: mentre si perseguita gli
laddove delle femmine / il regno ancor non v' è, / la tirannia dei perfidi
marco polo volgar., 3-263: elli v' ànno sì grandi fossati e sì perfondi
e d'or delineato tutto / e scritto v' era di mia propria mano: /
temanza, 178: di camillo mantovano v' è una volta di camera dipinta a
luoghi da passeggiare. garzoni, 7-313: v' è un altro che è nominato ancora
: la sera vi vidi in barca e v' udii parlare col vostro n.,
tanto forte, / che perieoi non v' è di dargli morte. casalicchio,
dare cosa veruna? pratesi, 5-201: v' è pericolo di veder passare lungo quelle
nautiche le croci. saba, 398: v' è presso / alla duna un fanale
persone e quelle cose per le quali v' è intrata o vi s'è raviluppata,
la congiunzione. martello, 367: v' accordo di buona voglia che pieghi all'
settembrini [luciano], iii-3-245: v' era il peripatetico cleodemo, quel linguacciuto
ciò ch'e'ne péra -. non v' averìa acordanza; / seria intra noi
[della questura]... v' introducevano il capo a contraggenio e uno
di bontate, / dolzelle, or v' adomate. 10. donna di
per far l'ufficio dell'istrione, v' è necessario. gravina, 317: era
conosca. bonsanti, 5-64: sorpresa v' era stata, tale però che restava possibile
essendovi divisa e permutabile in molti, non v' è mai fra i dignitari una tale
mazzini, 12-192: in italia non v' è né credenza religiosa né poesia:
veggio che non piccola parte di danni v' è messa per uomini molto parlanti sanza
dall'esito delle cose, perciocché non v' ha bisogno di perorazione. d.
dal gielo, come voi dite? non v' accorgete che intende di quel febo che
gli occhi sono sospesi: quanto più v' è di tormento, tanto più sarà
di questo essendo la perpetua successione che v' ha nelle cose. baldi, 504
..., e coloro che prima v' entrarono furono fatti franchi perpetuo da'fiorentini
principale cosa, per la quale venuto v' era, fornita, o dall'amore della
, 1-6: sopra i più alti monti v' è la neve perpetua. gemelli careri
inferocire in venezia le persecuzioni. non v' erano leggi, ma tribunali arbitrari;
e ciò faccendo vedrà che verun male v' ha fatto il lasciar fiorenza, verun danno
qual furia vi persegue? o qual v' opprime / forsennato furor, che si propaga
morto. giorgio dati, 1-130: niuno v' era che a lei si opponesse,
: là fuor delle porte / un orco v' è sì perfido e cattivo / che
rubare. mazzini, 53-355: io v' ho perseguitato, nel tempo addietro, di
emporio del mondo... non v' ha sostanza più ricercata e insieme più
lungh'essa la casa di mario, v' entrò dentro a corsa, e '
sa stradarsi da per tutto, né v' è cosa che la perseveranza e l'isperienza
perseveranza. lambertucci, 41: fortuna v' è tanto lunatica / che v'ha
: fortuna v'è tanto lunatica / che v' ha condocto con fortuna al pevero /
sp., 22 (376): v' unì una stamperia di lingue orientali,
appena può introdursi un uomo. chi v' entra bisogna che sia persona, cioè della
ediz. 1827 (587): v' era ordine severissimo di non lasciar entrare persona
, 9-28-1-51: i perspettivi non v' insegnano che, accordandosi le linee centrali,
saviezza di provvedimenti tecnici e amministrativi che v' è dentro e con qual ricchezza e
alte del cielo, ma quel che v' è dentro, si svolge con una perspicuità
. de bernardi, xcii-11-53: non v' ha facondia più persuadente dell'esempio,
. foscolo, xvi-76: or non v' ha cuore più ardente e più candido né
più generose e più incontaminate, non v' è per me verun uomo pari a ugo
amore una dama bretone, ed ella v' impone che le rechiate il falcone che
: bacchiare. boterò, 11-31: v' è quel [albero]...
e dissensioni che in tre anni non v' ebbe arte né forza bastevole ad acquetarli
a portar quel giogo in pace / v' è da far per tutt'e due.
siri, ih-167: fra le pitture v' era quella dell'altare maggiore di mano di
pertugio rotondo nel centro del coperchio e v' insinuai bellamente l'appuntata estremità di un
sepolcro, e per un pertugio che v' era ricevea le cose necessarie da vivere.
donna con voce sommessa da un pertugetto che v' era il chiamò. bandello, 2-50
ancora bucherati come un vaglio, né v' è in essi un menomo pertugetto che
. bresciani, 6-x-270: per frutte v' ebbero visciole, fragole natie e pe
altre operazioni. cesarotti, 1-xviii-294: se v' è arte che esiga in ispecialità questo
muratori, 6-284: può, non v' ha dubbio, il pesantissimo e recente colpo
3-92: nel sangue della prima giovinezza v' è una pesantezza che si ripercuote nei gesti
popoli e linguaggi dell'oriente che non v' ha chi possa annoverarla. 5
ma non l'ho trovato. non v' è pericolo che lo peschi di più
è avenuto a dell'altre, e non v' avedrete se non che la sarà pregni
, / la verità non sia ch'unqua v' alletti. lapis, 505:
. il sandalo pescò tanto che quasi v' entrava l'acqua. -navigare su un
, ma tanto guasta idee, che v' indirizza subito al grande albergo pescecane e
del suo valor, che volle ciò che v' era. de notari, 160:
fante non avere comperato, perocché non v' erano de'piccolini, come era usato
lxxxviii-i-310: di venti ragioni e più v' è peschi. mattioli [dioscoridej,
dell'auro che dentro [nel fuoco] v' è mizo, / sed è bon pizo
anno di più passato quetamente in servaggio v' aggrava sul collo,... voi
'l senno / come la prima equalità v' apparse, / d'un peso per ciascun
scappucciare un astore a tempo, non v' è abate mitrato in tutta cristianità che
lacrime. pascoli, 591: non v' era che il cielo alto e sereno.
ben caldo, a poco a poco v' andarete mettendo dentro tal pestature. a.
de'cervelli. alfieri, iii-1-75: non v' ha cosa nelle nostre tirannidi che ci
libertà. niccolini, iii-292: non v' è scienza, arte, mestiero,
combattere contro la peste hegeliana, di cui v' è stata una recrudescenza in italia.
. d. bartoli, 2-2-221: v' han tramischiato anco assai delle materie naturali
. giamboni, 10-78: altri v' ebbe che dissero che per li
ulloa [guevara], iv-113: non v' è pestilenza più efficace per nocere e
ministerio. bresciani, 6-v-221: egli v' avea delle sere che tornava in cielo sì
, 4-246: oltre alle guerre raccontate v' infierirono in vari luoghi infermità pericolosissime di
/ di far la pace e inganno v' era sotto: / così, con questa
de'veneziani. lippi, 6-4: già v' avete udito / l'incanto ch'ella
uscironne [dal castello] quelli che v' erano a pitizione di misser tiglio. rinaldo
del vostro raccomandato ho parlato subito. v' è ne'nuovi dipartimenti di romagna una cattedra
2-16: tirando quattro peti / tutti v' affuman e di su vi s
manifestata alla luce del sole perché non v' era peccato. volponi, 2-127: ormai
lucidi tetti / di stagno; e v' ha petriere saracene / grondanti ancor di
. b. corsini, 13-43: v' era il timo, l'aneto, il
bone spezie. ramusio, iii-437: v' erano ancora gran quantità d'uve
d'altre degne alme, e migliori / v' andran, che chiudi nel petroso petto
a fé, che, se quel più v' accade / ch'oggi accaduto v'è
più v'accade / ch'oggi accaduto v' è, ch'appo un repente / saltar
codemo, 172: dei molti che v' erano là nessuno rispose; solo rensini
pettinaro in forma che a pena non v' era del pane per la sera. firenzuola
. l. bellini, 11-86: v' è i nicchi di due o d'un
casa se stessa e i turchi che v' erano entrati. fagiuoli, ix-102:
una famiglia senese, 29: se bisciogno v' avese macine, per la sua parte
e col betti: ma per ora non v' è discorso di smettere il 'giornale arcadico'
vi-1-129 (7-11): non ch'io v' aprisse, monna leonessa, / sì
lambertucci, 41: poi che fortuna v' è tanto lunatica / che v'ha
fortuna v'è tanto lunatica / che v' ha condocto con fortuna al pevero / tra
uguale grandezza. giuliani, ii-34: v' ha anco l'annesto a pezza, allora
g. gozzi, 1-465: non v' è moneta di figura più scantonata ed informe
informe delle pezze sivigliane, ma non v' è nemmeno argento più fino del loro
) ella è di pezza; / e v' è di matto e di briccone un
: pezzo di briccone! ma se v' incappa, gli medicheranno il pomo d'
lui. d azeglio, 1-336: v' era il maresciallo de'carabinieri -il pezzo
. alfieri, 6-341: qual può v' esser bellezza, di un pezzuccio /
, iii-96: è tanta la devozione che v' hanno i cristiani, che ne tagliano
chiamo / mi 'ncalcia fortemente / ch'io v' ami più ch'io v'amo.
ch'io v'ami più ch'io v' amo. giacomo da lentini o guido delle
dato / i nomi che il battesimo v' impose, / che m'eran le mie
gran piacenza, / pensando ched i'v' aggia in mi'balìa. cino, iii-25-10
pervenire, / potendomi salir, -se v' è in piagenza, / come l'aringhe
, / forte mi pregio più, poi v' è in piagenza / d'avermi in
la luce clera, / poi che v' aggia sospetto, / tomo affannando segue sua
(245): « non occorre che v' incomodiate di più », rispose renzo
31: se tutti i libri ch'io v' ho raccontati / voi leggerete, arete
. brusoni, 7-112: ella non v' ha da servire che da piacere.
perdete tempo e vestitevi, ché filitemo v' aspetta. -e dove? disse gabriella.
murili -talimenti, / ch'eu v' amo di bon cori e lialmenti.
, la quale vi voglio sposare, se v' è in piacere. boccaccio, hf-420
, 19-14: mia mente e core pur v' invita / che v'allegriate, ch'
e core pur v'invita / che v' allegriate, ch'io altro non bramo /
ricciardo da cortona, 8: chi v' ha dati e'mariti vostri così da
così da bene ed acostumati, chi v' ha facte piacevogli ne'loro conspecti?
piacevole, per avventura più alta onda v' è nascosa. brusoni, 9-155:
. beicari, 2-200: alcuna volta v' andava nannino, il quale arebbe detto
e gonghe in più filari: / v' è il fior di rosolia, e più
questa spoglia di sangue, onde nessuna / v' è parte senza piaga o sangue in
assimigliar, che per le / liete piagge v' avea l'aura dipinti. gelli,
i cleoni, ché meglio / piaggia non v' è da rapinare in tutto / il
i tre oboli a'poveri sì che v' intervengano, far ozioso teatro nell'assemblea
di donnucce,... non v' intendono. bocchelli, 2-xxiii-877: io non
-rimpiangere. intelligenza, 189: comilla v' è dipinta propiamente, / come piagnea
1-43: dopo un'insegna nera, che v' è drento / cupido morto con i
innumerabili tritoni. nomi, 4-71: v' erano piagnoni in cappa e zoccoli / ch'
e pontando l'uscio mal serrato, v' entrò dentro. l. giustiniani,
/ pianse. tarchetti, 6-ii-15: se v' è qualche cosa al mondo d'innanzi
giusto vivere, sì che niuna speranza v' è che a debiti termini facci ritorno.
/ che non vi fosse quel che v' era scritto; / e sempre lo vedea
orazione non usavano che sol questa: io v' adoro, o iddio, con la
fede a vo'me do, / po'v' ò trovato tanto cognossente, / perito
pianta producesse parti uguali in bontà, v' obbligò tutte le compiacenze e tutti gli affetti
ad alcuno di cotesti 'archiviari'se v' è un albero una pianta un troncone un
morelli, 83: caro neandro, io v' ho tirato una piccola pianta del vostro
di pianta. segneri, i-580: non v' è monarca il quale, ove trattisi
sguardo all'italia, perocché il gendarme v' incalzava alle piante. -levare di
sia l'ostessa egli suppone; / e v' è colei che già puzza di avello
piantare questa massima: che niuna terra v' ha sì meschina ed avara la quale
/ podestà venerando e cavaliere, / non v' abbia italia ancor piantato intiero / in
cioè del legname. muratori, 7-i-366: v' erano una volta paesi piantati di determinati
... que'della coria, che v' erano tra di soldo e venturieri,
. i. frugoni, i-6-133: v' era la bella che con voi si prese
, 13-i-427: lasciate pur ch'io v' ami e ch'io vi miri / e
ti fiori. / sparso la bella alba v' ha su 'l dolcissimo pianto: /
, 4-103: venite nosco, ove v' appella / miglior fortuna; e ci
2 braccia: vo'sapere quanti piantoni v' enterrà entro. libro del dare e
. d. bartoli, 28-60: quanto v' era di collinette amenissime e di pianure
piastra d'oro, / che tetragramatonne v' iera iscritto. bibbia volgar., vi-548
lor polizzini / che dicon la moneta che v' è drento: / le piastre sono
10-420: quel prete ianni ch'io v' ho detto, che mi sta a
chi voi fate la piatanza, che v' hanno dato a intendere che tutte le
): d'una volontà colla quale non v' era da piatire]. -tr
il benefici che 'l nostro signore dio v' à dado in questo mundo. vita di
dibattimento tra quegli venivano e quegli che v' erano, che vi morì più di dugento
, le quali formano la linea sola. v' ha due sorta di piattaforme: le
di conserva eran campati / sì che v' è da dar foco, e nei piatelli
morsecchiare un frutto?... v' è colà in quel piattello una pesca.
, senza cercar se moneta o oro v' è da cambiare o da rendere indietro ad
. bemi, 120: credo che v' era ancor dell'altre genti, / come
in una stanza da piattole, / che v' è un telaio, sopra il quale
quantità. fabbroni, 1-ii-22: non v' è che la convenienza del prezzo che
riservato. giuglaris, 1-147: non v' è segreto nel gabinetto che non lo
, 1-i-496: ordinò che del grano che v' era se ne metessi ogni dì tanto
i-105: nottole e piche, gufi v' era e corbi. sannazaro, iv-302:
ora la voce. baretti, 3-56: v' è una camera con delle piche o
riusciva ancora mirabile nel picchetto (perché v' era addusata ancora fuori di giuoco) mentre
, fuggitemi! / pura amistade io v' offro » scodinzolante infine nello sgranarsi di
: cala un colpo, e non v' è piastra alcuna / che gli resista.
. pulci, 14-53: il picchio v' era, e va volando a scosse.
ei durerà. giuliani, ii-216: v' ha gli ulivi prùgnoli che non pendono
. varchi, v-136: -nelle scienze v' è quella differenza [tra la lingua
: una targa è dietro le tombe e v' è scolpita un'italietta piccina piccina che
veggio che non picciola parte di danni v' è messa per uomini molto parlanti sanza sapienza
rimaniansia, passando uno picciolo fiume, dentro v' afooe. giamboni, 10-15: la
badia, questo deserto, / tanto v' ho posto in picciol tempo amore.
l'argutezze son dette acumina, e se v' entra la mordacità, aculei; dagl'
alla vostra 'sottoscrizione patriottica'per la quale v' acchiudo la mia piccola offerta di 30 franchi
unità nazionale non è costituita; non v' è patria, non fratellanza, non legge
, non legge o forza comune: v' è provincia, v'è città, v'
forza comune: v'è provincia, v' è città, v'è borgo; e
v'è provincia, v'è città, v' è borgo; e l'operaio non
. d. bartoli, 1-3-53: nulla v' è che sia murato a mattoni e
? serrar fuori di casa colui che v' ha levati i pidocchi da dosso e 'l
, profeta e maestro, e niun altro v' ebbe che nel sapere tutti i versi
, i-i 167: non v' è più pace, e fra l'ardor
del malleolo. citolini, 275: v' è poi il piede e le giunture sue
sue forze. gemelli careni, 1-iii-178: v' ha tal ragià che può mettere in
quattro. memmo, 158: v' erano i piedritti che lo restringevano [l'
si fa di tutto, ma non v' è modo di piegare questi italiani. silone
percoto, 105: dei figliuoli che v' ho dato questa piegherà a male e
bell'ira / che il dover vostro v' ispira. -compiacere alle profferte o alle
abbandonavano, molti seguivano la corrente, v' era anco taluno che stava fermo e protestava
che al popolare. martello, 367: v' accordo di buona fede che pieghi all'
. tasso, ii-592: questa mattina v' ho mandato due pieghi mal piegati.
guglielmini, 2-320: ne'sifoni ritorti v' ha un'altra cagione per cui la velocità
oro. m. fiorio, 136: v' è una ruota detta timpano fatta di
loro rustiche fatiche. tarchetti, 6-ii-278: v' era ancora qualche cosa di quella pieghevolezza
. tasso, ii-592: questa mattina v' ho mandato due pieghi mal piegati: or
mando il terzo, e vi prego che v' impiegate per amor mio in questo servizio
patologia a quelle malattie, nelle quali v' ha una tendenza bene spiccata alla formazione
siete reina, di contessa: / frian v' aspetta quest'altra semana.
della parte moderata di tutte le provincie italiane v' erano chiamati piemontesi, tanto erano riputati
e nel suo regno d'italia non v' era ciò che improvidi scrittori vollero consacrare
carissimo filitemo, per fratello e per signore v' accetto. metastasio, 1-ii-905: inonda
quello zoccolone. -che piena v' ha mandato?: come mai da queste
coltriccione. -addie; che piena / v' ha mandato? -a spasso. -eh che
che in voi l'avara sete: io v' ho frattanto, / se non satolli
/ e pur non siete pieno e v' è tornata / la volontà di dar di
gl'intendeva. mazzini, 12-117: v' ho premesso un discorso teorico sulla fatalità
dio per te. mazzini, 86-252: v' accuso di frantendere la santa anima di
: io non so ben ridir com'i'v' intrai, / tant'era pien di
ordinaria. muratori, 7-v-442: non v' era in que'tempi vescovo che non godesse
, vi-68: pur non siete pieno e v' è tornata / la volontà di dar
pieno, e con più agio / v' ascolterò. romoli, 359: vo dirvi
i carbonari hanno imboccato forte (che v' han messo entro molte legna, han fatto
per caso s'aperse una porta e v' apparve un pieno di frati.
esequie. cavalca, 20-379: v' era già venuto piero a madonna e
danno. bertola, 129: v' hanno de'luoghi riserbati dalla pietosa natura a
: in altro loco, / prieta v' è da bollire e fare allumi, /
questi giacquero nella strage, né alcuno v' era che gli seppellisse, poiché giove
- èwi egli scamonea? / -e'v' è cosa da far muover le pietre
anni caduto. mazzini, 2-119: non v' è pietra di tomba, non v'
v'è pietra di tomba, non v' è rovina di monumento, che non ci
animo. paptni, 28-218: v' è un'altra lingua... per
brachetta così vizza, / perché non v' era drento il piffaróne.
di quel giorno, era d'estate, v' erano alcune signore delle spiagge, alcune
all'ingiù un foro tanto largo che v' entri il calcio; e, pillatolo bene
stanza rilegato e posto / col sollion v' agghiaccerebbe agosto. / io voglio ad ogni
rilassati o incisi i nervi, la vita v' è per un poco ed a pigione
pigliava i quattrini. cantù, 3-90: v' è un amico che abbisogna di pigliar
, / l'augel che non vi passa v' è pigliato. schiatta pallavillani, 1-50-12
cibi che piglia: or che letizia v' ha egli? s. bernardo volgar.
.. un solo atto, ma v' hanno in quest'atto tre relazioni sussistenti,
conosce più la voce mia? / non v' accorgete che al festino io manco?
. bradipo. perdonati, 9-49: v' ha un animale ancora di effigie e di
il sangue incaglia, / né forza v' è che vaglia / a spigner per gli
trito sale, e il cacio anco v' aggiugne. d'annunzio, iv-2-851:
un cilindro di zinco; dentro questo v' ha un altro cilindro di terra porosa chiuso
ingredienti. gemelli cateti, 1-ii-55: v' aggiungono mattina e sera del riso (
. allegri, 237: pericoli non v' è d'andare a nuoto / per la
, /... / ché non v' è molto di che far pillacchere.
; / or gusterai l'amaro che v' è sotto. 6. situazione
/ dispositive di maestro ascensio; / noi v' abbiam per persone capacissime / d'intelligenzia
tassoni, 303: son un che v' ho in culo a tutta botta, /
che dove gli altri in girarvi forse v' arrostirebbero troppo e vi farebbero secco arrabbiato,
arrabbiato, io di quando in quando v' ungo e vi pillotto, perché voi
bini, xxvi-1-314: perché il padron mio v' è tanto
amico, / io v' avrei domandato... / ancor qualche
: il cane ama l'osso infino che v' ha su da piluccare. lori,
... assediate da tanti piluccatori v' arecano elle amistà pure o nimistà? fagiuoli
di corsa. desideri, lxii-2-vh-98: v' erano due pinchi barbareschi ch'andavano facendo
quest'orzata è impossibile, ché subito v' accuserebbero di pindarismo e gongorismo.
una pineta. / misto d'incenso v' era odor di mare. d'annunzio,
empiendosi l'acqua pignerà l'aria che v' era e manderalla per la cannella no
. fazio, v-9-5: la terra v' è tanto buona e pingua / che,
pingui tede e di squarciati roveri / v' alzar cataste. commedia di aristippia, 17
. alfieri, 1-870: qual parte ornai v' ha del romano impero / che non
conficcato sotterra. cattaneo, iii-1-243: v' è [in sardegna] la gallina
, infondendo aceto. bresciani, 6-x-269: v' ebbe uno stufato di lepre dolce aghero
, raffinato dall'uso in traveggole onde v' ho provveduti a bastanza, li avviserete
dolce viso, / nel qual so che v' è pinto il suo bel riso /
ricca, quasi tutti li pintori che v' erano eran sanesi. anonimo fiorentino,
n'esce una parte dell'aria che v' è dentro, poscia che il luogo è
. c. gozzi, 4-310: se v' era qualche buon cervello a caso /
. marchetti, 5-294: più non v' avea / luogo l'antica usanza,
manda, e darvi segno / ch'alfìn v' aspetta nel suo ettemo regno. lorenzo
tasso, 5-91: il signor che v' indirizza e move, / già conosciuto
in caso assai più rio, / non v' assecura, quasi or volga altrove /
con variate piume, / l'uccel santamaria v' era e 'l piombino. citolini
: ora al chiaror dell'alba / v' erano voci di piombini e chiurli.
col calce offendi, / contrario a quel v' è 'l piombo e l'odio rio
tessute si vedean l'armi famose: / v' eran piombi gravissimi impiombati. siri,
iii-439: a tre leghe di detto capo v' è di fondo 24 braccia a piombo
a piombo sopra malacca, nondimeno non v' ha sensibile differenza d'estate e di
pianto eterno / et io pur anco v' amo. f. f. frugoni,
attribuito a petrarca, xlvii-254: un olmo v' è che 'n fronde sogni piove /
piramidale. biringuccio, 2-102: v' incastrarete la spina del ferro pirramidata.
leopardi, v-773: allato del tempio v' era un chiostro a quattro facciate,
altro che la ferocia: la robustezza v' è rimasta intatta. calvino, 3-126:
purtroppo non pareva accessibile a tutti. v' erano passati, poco prima, alcuni
se i miei compagni veggono, diranno v' abbia pisciato. lapidario estense, 154:
sognanti coltura. idem, 4-310: se v' era qualche buon cervello a caso /
grande piscina per iscuola di nuotatore. e v' entrino pure senza paura i principianti,
i ferraiuoli, / né guardan s'e'v' è pena il far bruttura. nomi
: per i mezzi abiti da uomo non v' ha che il panno pulce o verde
di alessandro magno volgar., 121: v' apparirono pistelli grandi come colombi.
nave pistre. pantera, 1-16: v' erano le navi rostrate, le catafratte
1-ii-615: non veggo come la necessità v' induca a... inceppare gl'
, 2-171: nel primo combattimento pitiade v' intervennero gli dei e castore fu vincitore dello
delle meno favorite sotto vari rapporti: v' era quella afflitta dal mercantilismo, quella
spento ci ha pur col tosco / quanto v' avea di bello. vico, 4-i-959
e vin piccante, / l'oste gentil v' invita / (giurandovi la vita)
b. giambullari, i-512: non v' è altro che spine, sterpi e
sterpi e ciottoli / che a fatica v' andren le zebe e iscucioh, /
memoria. palazzeschi, 3-74: non v' è di meglio che lanciare al popolo
pittura ne la qual, se pur v' è alcuna imagine formata, i colori ne
spene. lauda bergamasca, 70: sì-g v' à metut i. lla par driga
né parlo della seconda, nella quale se v' interviene di natura sua qualche colpa,
fossi. mazzini, 40-263: non v' è più che l'azione che mi seduca
. m. zane, lii-5-365: non v' ha dubbio ch'ella amerà sempre più
unità non è costituita:... v' è provincia, v'è città, v'
:... v'è provincia, v' è città, v'è borgo;
v'è provincia, v'è città, v' è borgo; e l'operaio non
/ savete, donna, ch'io v' adimandai / se 'l vostro amore per
variate piume, / l'uccel santamaria v' era, e yl piombino. castiglione,
/ e quanto più sovra di noi v' alzate / tanto acquistan vigor le vostre piume
l'ebbe sotto 'l capo, conobbe che v' era dentro il demonio. libro della
, comunque vi ci siate messo, v' è necessario il coraggio, per adempir
abbiamo fatto a buon fine. -così v' è perdonato. -così sete d'accordo come
pelle a'buoi magri e la bucano e v' entrano dentro e vi si svernano.
forte. nievo, 3-76: sembra non v' accorgeste di quest'auretta che pizzica il
. alfieri, 12-46: io dalle risa v' ebbi a scoppiar quasi / vedendo un
, 3-147: - insegnatemi il mandolino, v' ho detto! -va bene, ve
asciugatoio. de amicis, xiii-53: come v' ho da intendere quando mi dite.
guardie le scolte e se altro ordine v' era si spartivan da loro. segno di
la bell'ira / che il dover vostro v' ispira. metastasio, 603: placa
/ il placido e 'l robusto e non v' abbonde. b. corsini, 8-71
piagoso. -di grazia, parlatemi che v' intenda. -che troppo adoperassi la verga
nell'ultimo secolo. cicognani, v-1-214: v' era il banchino di noce con un
nuovi e significanti gruppi o asterismi, v' è uno di questi splendido, che ho
stellati che durano tutta la vita ove v' hanno fibre connettive. = deriv
del san pietro liberato dal carcere, v' è tutta la costruzione serrata di caravaggio
fregi statuari e dei frontoni, fidia v' ebbe doppia mansione d'ingegnere e di plastico
/ scaccian febo, che il crin talor v' asconde. soderini, iii-568: il
di questo recinto [del teatro] v' era una piazza ch'è quella che noi
in un principale studio d'italia tempo fu v' era la cattedra di filosofia platonica.
/ e platon vi consiglia? amor v' inclina. carducci, ii-10-249: lo
gnoli, lx 241: v' ha in roma di tali eruditi da far
-puramente contemplativo. piovene, 7-502: v' era il contorno di quelli che non
dei seni. borsi, 1-4: io v' esorto, passanti,... io
, passanti,... io v' esorto: / piaudite al miracolo novello!
raccolti nuovi. bartolini, 5-168: v' era uno che si chiamava scappa e
asconde. marino, x-185: s'alcun v' ha che sotto il plaustro algente /
gente vile e plebeia: ma come v' ha nel giappone tanta dovizia di case reali
cortigiano più elevato. moneti, 4: v' è chi con eretici concetti / in
. r. longhi, i-i-1-245: v' è intorno a loro [ai neoveneziani]
, imo e serratolo, che nessuno v' avesse a entrar più. p. verri
grave plettro avvivi? pananti, i-273: v' è timor che si secchi, s'
o tondo su cui posano le statue; v' ha pure chi a tutte queste cose
; e un pure, un pur non v' ha che il pianto / oggi,
mi dan fermezza / che già non v' obedisce uno tra nove. idem,
dell'antichità. cattaneo, v-3-179: v' era in cartagine un ordine senatorio;
ruvido e pesante. marino, 1-1-69: v' è di pallade ancor lo scudo e
aveva una pocciosa e gonfiata, che v' era entrato 6 pezze di zetani chermisi.
usato di trovarsi con questa brigata, non v' essendo la sera, diè loro materia
dimostrato che nel barocco anche di decorazione v' è molte cose da scoprire e che
ariosto, 34-81: sol la pazzia non v' è poca né assai: / che
, 8-7 (1-iv-729): voi non v' accorgete, animali senza intelletto, quanto
prometto di mantenervi quel poco pochissimo che v' ho sinceramente promesso.
a peretola, io credo che io v' andrei. algarotti, 1-i-12: un altro
come la storia dell'impero romano, v' ebbe il suo quarto d'ora di
b. croce, ii-8-116: che cosa v' ha di più poeticamente screditato di un
poemetto. zeno, i-421: v' ha un poemàzio di versi esametri scritto
sanctis, 9-135: fra i romanzi moderni v' è il romanzo psicologico; la poesia
cercar poesia nella guerra. e poesia v' è, e grande! le sue emozioni
sanno uscire di « madonna, io v' amo e taccio » e « s'io
, i-i (6): questa pennaccia v' ha lavato / il capo in poetesco
8-1-194: il poeta oltra tutte queste cose v' aggiugne il numero ed alcuni ornamenti e
pur fermato tanto il volo ch'io v' ho colto una volta. buonarroti il giovane
1 -77: « poffarre, non v' ha dubbio! », esclamò la signora
chiudon quella, / poi dalla terza v' è pianura assai. la spagna, 21-19
il camino. domenichi, 5-353: v' era anco in mezzo la città [di
prezzo ordinario dei nostri tempi, non v' era poggio sì alpestre o sassoso che o
della cancelleria e andò sul poggiuolo che v' è sopra e di là scorse giù
iii-23-56: stando al programma... v' era, quel giorno, in modena
, 25-134: per 10 'se * v' è che dire altresì. e prima,
, 1-225: poi fortuna più non v' è molesta, / corro sedato voi
. intelligenza, 34: cornelio v' è ch'è gemma molta fina, /
de roberto, 4-255: voi non v' inquietate del poi minaccioso, e deridete
. gherarduccio garisendi, lxv-3-5: se v' à gremito la pola silvana, /
manifesta in certe condizioni nettamente determinate. v' hanno due sorta di polarizzazione: una per
per rifrazione, nel modo stesso in cui v' ha una riflessione e una rifrazione della
impugnabile. borgese, 1-154: non v' era polemica né biasimo insidioso in queste
scritte o stampate in parecchie lingue. v' hanno molte bibbie poliglotte, di cui le
esistenza di organi sopranumerari, come quando v' hanno più di 5 dita alle mani
empite di grida la scena lugùbre: v' invoco! gozzano, i-1016: ecco le
filature. l'associazione politecnica nel 66 v' ebbe 30. 222 istitutori, e 1706
in censurarla. giuglaris, 1-14: v' ha iddio dotato di tal ingegno e memoria
/ r. -ixxi: finalmente non v' ha dubbio che la prima edizione del
soggetta alla soprabbondanza di molte immondizie, v' è una giunta, che chiamano della
n. franco, 6-3: ciò che v' inderizzo potrà essere in vece d'una
, / che dicon la moneta che v' è drento; / le piastre sono in
di politica. fagiuoli, ix-141: v' è il beccaio, / che pagato non
: avete una dozzina di divote che v' impinzano come salciccia, ora presentandovi una
giovani né sopra le loro ceppaie o barbicaie v' ingrossino polloni o sieno germogli col fine
dall'eredità del medesimo policiano, che v' hanno detto mi doveva essere portato coll'
polmoni. idem, 1-240: non solo v' è senso di dolore ne'polmoni,
dolore ne'polmoni, ma nelle pulmonie ancora v' è grandissimo. a. cocchi,
, / i sudici panciotti / che v' ammassate addosso / per la paura delle
o reduci, al vento! / v' è la gramaglia.. oh! non
è la gramaglia.. oh! non v' era / là nel vostro attendamento:
l'altro polo. tansillo, 1-266: v' amo perché siete un uomicciuolo / il
navuio e le polpe e tossa lasciate v' hanno, sì ha soavemente la barbiera
). pigafetta, 3-181: v' è anche un frutto fatto come una
e smorti. idem, 6-i-510: giunon v' ha quale e quanta dal capo al
. allegri, 237: pericoli non v' è d'andare a nuoto / per la
/ pel cammin che tenesti, che v' ha egli? / poltìglia e tenebrìa.
sono; / un pensiero che tace / v' è forse. e. cecchi,
parlato disonesto. foscolo, ix-1-262: dante v' andava profugo, quando patrizi e preti
poltrona. imbriani, 3-123: cammarano v' era meglio riuscito ritraendo quel vagabondo straccione
f. frugoni, 2-52: non v' ha libro ad essi [letterati falliti]
né s'arresta o toma, / finché v' ha ricondotti in poca polve. de
labbra asciutte. tansillo, xxx-3-289: v' abbian [i polli] lor piazza,
gran parte polvere d'uno monte che v' era, come diciamo gesso, in luogo
6-15: per ventura un cavaliere errante / v' è capitato con un gran gigante:
un contratto, una scrittura, quale v' è presentata, senza cambiamenti.
; ma quella persona, che sì lungamente v' ha perseverato, ha pur voluto scriver
intelligenza, 157: un gran polverieri / v' ebbe, onde cesar ebbe grande
che di morte, che non che dio v' aitasse, ma e'vi farebbe awedere
nodosi e 'nvolti; / non pomi v' eran, ma stecchi con tosco.
xcii-ii 227: -quando io v' averò tirato il roverscio e che il
petto. d'annunzio, v-1-540: v' è più valore ideale... in
: pezzo di briccone! ma se v' incappa, gli medicheranno il pomo d'
forma tondeggiante. vallisneri, 1-763: v' è fra gli zoofiti il pomo, il
38-77: in mezzo armato e suntuoso v' era / di barbarica pompa il re africano
) [in rezasco, 820]: v' entrano tre con carico de'signori alle
sei punti stando nei quali o toccandoli, v' è immunità, per così dire.
al battesimo di casa isimbardi, dove v' erano tutti i parenti, io l'ho
alla nebbia. nievo, 1077: v' ha un'altra opinione pubblica molto più
gli altri baroni e cavalieri, che molto v' erano pomposi. boccaccio, 1-ii-308:
in fondo. niccolini, ii-400: v' è sospesa / ponderosa una rupe.
fondo. marino, 1-13-246: verghe v' ha di traboccante pondo / che dal
la rivera insin al fondo, / se v' erà ascosa alcuna ninfa bella. tansillo
sarà la miseria vostra che molto bene v' accorgerete di quanto pondo sia l'ingiusta offesa
sono ottimo rimedio lo esipo; alcuni v' aggiungono il ponfolige e l'olio rosato
/... guarda se 'l v' è ponte / o ferme navi. dante
limofani. foscolo, iv-434: v' è un ponte presso alla mari
armadura ed eziandio fece la lanterna che v' è su, con maravigliosi ponti e altri
dalla parte del sandoncello, e già v' eran critici a chiamarlo mulino sghembo,
, 2: che rileva ponzar quand'e'v' è dentro? / e non è
allor sentire! con quante stringhe / v' allacciate? -come un di quindici anni
nella sua valigia, dichiarò che non v' aveano se non quattromila ducati, e riprese
: così come nell'arca di noè v' erano stanzie e stanziette, così parimente nella
tutti si pregiano di cavalieri: né v' è uomo, benché popolaresco, che
al par d'un dogma: non v' è rosa senza spine. e. cecchi
cultura popolaresca. malaparte, ii-253: né v' è città al mondo dove la vita
carducci, ii-6-175: accettiamo quel che v' è di buono nei 'promessi sposi', la
. poterono convincersi della necessità grandissima che v' è in italia, e massime nelle
, 27-147: in altenburgo (sassonia) v' è stata una rivoluzione religiosa: parrochi
pulci, iv-179: per disfare porcellette / v' era ben sei barlette / d'acqua
acqua rosa tiepida. calzabigi, 55; v' è de'finestrelli / per dove i
/ e fa'cansar s'altra schiera v' intoppa ». datini [in mazzei,
, iii-136: quand'anche tutto ciò che v' è sbarbassero, / lo scorressero [
ito, / e che di poppa v' han mandato a prua. -mandare
amanti amati, / senza nessun disgusto che v' annoi. malatesti, 33: che
: avvenne che una porca malvagia che v' era uccise il detto agnello. fazio
differente dalle nostre erbe, benché quelle v' erano delle porcellache, bletti e altre
, ii-130: per disfar porcellette / v' eran ben sei barlette / d'acqua
d. bartoli, 2-1-37: non v' è in europa animale così volatile come
si paragona alle bestie... v' ha dunque degli uomini porci, degli uomini
. rispose: « forse! -perché non v' uccidete? ». calvino, 9-118
insieme / sul bel cocchio a salir v' è fatto invito, / che poscia ardito
dall'ordine voi avrete le circostanze e queste v' additeranno le cose e l'un per
e introducervene un'altra e pian piano v' introduce una certa disposizione per la quale è
bruni, 132: sai ch'oro non v' è qual l'or del crine /
come madreperla. di giacomo, i-746: v' era accorsa a udire e a guardar
quattro lustri. pascoli, 919: poi v' era un mare / porporeggiante: i
lino, / stringea le cocche, e v' infilava il braccio. d'annunzio,
tarchetti, 6-ii-286: da un lato v' erano pure le rovine d'un tempio
anno de'pulcini, / se niun ovo v' è di fallo, / par ch'
dee., 8-7 (1-iv-731): v' erano mosche e tafani in grandissima quantità
. mazzini, 11-304: nel nord v' è ancora quella schiettezza d'impressioni e
i''l dica, / lume v' è dato a bene e a malizia.
o ghiaccio: a chi facesse questo v' è posta la pena.
malatesti, 1-135: el gran monarca v' è tanto sollicito / ad extirpar quest'
taccia. / non so però qual forse v' è porrétto, / ma se pur
diecimila. d'annunzio, v-1-239: v' era nella porta che chiude il giardino dei
mirare la cupola aerea tra le palme, v' era non so che veggenza, forse
intelaiata'dicesi da'legnaiuoli quella dove non v' è altro che ossatura, senza spranghe
so quello che de'vostri pensieri voi v' intendete di fare: li miei lasciai io
riso / e nullo bene del mondo v' è deviso. guido da pisa, 1-199
: ed essendo aperta, ogni vizio v' entra. scala del paradiso, 228:
chiuse le porte, / che non v' entri di me pietade alcuna. catzelu [
consegnato un piccolo portafogliuccio del quale v' ho già parlato, lascia
tocca dal sole, s'imputridisce, non v' è bisogno di portamento. d
. anche nel castello della tastiera monotype v' hanno i portapunzoni dove si collocano i punzoni
sconti / e risciacqui la trippa se v' ha muffa. testi, ii-228:
, maravigliosa. carducci, ii-n-8: v' era una badia ove la tradizione porta
invidia e gran dispetto, / nascosa v' era tra l'erba novella / una
alle vostre opinioni portate, talmente non v' inganni che non vogliate poi niuna ragione,
giunti che sarete in un luogo, v' informerete di quegli che sono fra sé discordi
perdute: poco porta se altro non v' era. f. tedaldi, lxxxviii-ii
prese da voi in mala parte e v' abbino portato rammarico e indizio della circostanza
alle madri novelle il lor primo parto, v' ebbe nella duchessa una particolar giunta di
pensieri. beltramelli, i-545: non v' era ritrovo ove egli non capitasse, né
ai muri, / per veder se v' ha un'entrata: / e all'ottavo
acqua calafateate, accioché l'acqua non v' entrasse, e venivano i navili assai impediti
un originale, come si direbbe ora; v' ho detto ch'era umile, non
portentose parole: « a questo mondo v' è giustizia finalmente ». leoni,
, 245: sulle porticcine delle case non v' erano che le vecchie massaie. leoni
, 2-386: a mezzo de portici v' era il tribunale adomato e pomposo de'signori
. boschini, 195: a vù v' è sempre averta la portiera: / ve
formolo. giannone, 2-ii-272: non v' è uffiziale, per infimo che sia,
. -uscite dal portizzo farabutto ladro o v' infiocino. = voce di area
questo modo voi seguirete l'agnello che v' è via e regola, la quale tenendo
fiore [dante], 228-10: sì v' andai come buon pellegrino, / ch'
pellegrino, / ch'un bordon noderuto v' aportai, / e la scarsella non
scarsella non dimenticai, / la qual v' apicco buon mastro divino. / tutto
non tornasse: / s'eo più v' adimandasse, / dotto non si paresse
... quello amico del qual v' ho detto affermò aver veduto una simia
.. fra le colpe del portonaro v' è anche che invece di tenere vicina
, 2-388: all'uscire della piazza v' era un bellissimo portone con festoni e
] portuosa e tranquilla, fabbricato che v' ebbe un porto maggiore che quello delli
porzione scavando in quella parte l'arco v' inseriscono dentro un altro pezzo di legno
, tra tante ch'io so che v' amano, v'ami più di me,
ch'io so che v'amano, v' ami più di me, fatene pruova,
: appena fatta la nuova divisione, v' è alcuni capitalisti che comprano le porzioncelle
, ii-247: di verno fanghi che v' impastoiano i passi; di state polvere che
questioni politiche non sien posate, non v' è da temere gran fatto che altri voglia
vicaro nostro che vi pregasse che non v' increscesse posarvi a sancta fiora per uno dì
tronche, a me pare che l'orecchio v' acconsentirebbe,... e così
filicaia, 2-2-205: io col guardo v' ascolto e udir mi sembra / ch'ella
quali trascorre, il tempo totale che v' impiegherebbe dovrebbe esser nullo. -ciascuna delle
ragunatogli insieme, disse loro come el v' era solo un modo che el popolo non
entrante. socchi, 2-7-38: comeché v' abbiano delle danze, l'arie delle quali
fior di terra che vi si stempera e v' è sì denso che la posatura dell'
da cana e anco di misser spinello v' ò scritto più volte per le cose ch'
altro nella medesima...; v' è poscia un tal padre franciscano di trento
, i-617: possa ch'amor mi v' à fatta cernire / per la miglior,
poscritto, / bella aurisbe, ecco v' aggiungo. monti, iii-398: il
posdomane partirete, n. s. dio v' accompagni. castiglione, 2-ii-51: qui
andrebbe impunito, e ciò perché non v' è legge positiva di far queste forzose
un culto al positivo: le istituzioni v' aprono un largo campo alle menti,
maestà. bizoni, 162: sotto v' era un quadro con una donna ignuda,
b. martini, 2-1-39: non v' era differenza tra i mentovati strumenti che
3-4-266: nel produr questi vani simulacri v' interviene il sole com'efficienti e le
problema italiano. carducci, iii-18-376: v' è un luogo in cui tócca [
nobiltà polacca raccolta in esercito, quando v' era una polonia. =
di dirgli: « andate che dio v' accompagni », pospose la rivista. moravia
m. villani, 8-43: i castellani v' andarono di presente per comune con tutta
maestà. muratori, 7-v-331: non v' ha... chi non sappia a
/ forte mi pregio più, poi v' è in piagenza / d'avermi il vostro
/ sì che tanta mia gioia or v' abbia stanza. guarini, 142:
pensare / che sembro vivo e morte v' ho nascoso. / nascosa morte porto
padre mio, a possedere il regno che v' è stato apparecchiato insino dal tempo che
in abito. d'annunzio, iii-1-70: v' è uno chiamato il prete rosso,
, qual greco mai o qual barbaro v' è che non sappia che i tebani poc'
uomo, la qual signora di sua natura v' insinui luce e calore.
... volete voi credere che non v' ami io? e perché? sono
benigno amor di sì possenti / note v' armasse mai che le profonde / acque
marino, 13-48: del seme del bombice v' ha messo / verme possente a suscitar
chiaro che la ragione, ch'io v' ho, sia buona senza eccezione alcuna.
ch'io m'avessi benissimo cura di non v' esser ammazzato. guidiccioni, 5-232:
il possesso. migliorini, 8-295: v' è un altro tipo, 'la strada del
è migliore della loro, e che v' è una vita possibile possibilissima, e se
. mazzini, 9-390: io non v' ho parlato di princìpi, perché in
-con uso aggetti lustri, 1-3-120: v' è poi nella montagna più remota un
3-170: appena fatta la nuova divisione, v' è alcuni capitalisti che comprano le porzioncelle
quivi in due piè, ché non v' è loco / da seder, per che
anime crudeli, / tanto che data v' è l'ultima posta, / levatemi dal
posta d'un letto, dietro la quale v' è una dietrocamera n con la posta
degli albizzi, iii-261: in verità taddeo v' è male ubbidito, perché gli è
perde'franchi 2000 d'oro ch'io v' avea portati di quelli di bernardo di cino
di pascal. più alta perché non v' è in essa l'aridità del calcolo
, e preseno lo podestà, che v' era per li lucchesi, e missonvi un
; e vedrete che qui soltanto, non v' è nulla di 'barocco'che,
/ a quel gran posteggiar, che sì v' aggrada, / signor marchese mio,
mani su le tasche per vedere se v' era la postema, e fatto certo del
'treccone'. r. sacchetti, 1-122: v' erano diversi crocchi sotto il portico,
colui che mena il padrone o se egli v' è suso padrone posticcio. i.
il posticcio, tra 'magliuoli che v' hanno a stare, porrai ancora quelli che
col postino, perché nel legno non v' era posto se non per lei e balestruccio
tieni / per la corona che già v' è su posta, /...
. ramusio, lii-15-341: nell'abruzzo v' è civitella del tronto, dieci miglia dentro
fosse sempre sul punto di sgomberare, tutto v' era fuor di posto. svevo,
posto ch'i''l dica, / lume v' è dato a bene e a malizia
beicari, 1-130: in singular grazia v' addimandiamo che vi piaccia venire ad abitare
: non è questo o quel paradosso che v' ha punta la cute, non son
pur ne mutiate, ne togliate, v' aggiugniate quel che sia mestiere, ma
bene: ma il molto levatone assai v' indicherà pure il superfluo che ci resta.
/ traditori, / che lusingano e v' ammazzano / nel più bel del potatorio /
/ le tenute che [sulla terra] v' hanno i potentati: / così que'
/ così que'ben che i lor subditi v' hanno / sono stabili detti, /
membra. cione, 1-57-4: se v' è tutto amor, di. llui è
doni, 4-23: lei, che v' aveva la bocca per soffiare, venne a
, / c'avendo male, più v' amo ogni dia. leopardi, ni-214:
che a questo... non v' era assolutamente altro rimedio che distrazioni potenti
magno volgar., 104: il sole v' era sì caldo e sì potente che,
de'garzoni in impetrare qualunque gran cosa non v' era di picciol potere. paolo da
nell'anno nuovo di farmi migliore: v' amerò sempre con tutte le potenze del
d'esse. baldi, 298: v' è un'altra sorte di perfezione o dignità
contatto col suo? einaudi, 388: v' era, intorno al 1880, ima
ma non potti partire, / ch'io v' era sì 'nvescato / che già da
di ciò cagione il poco fondo che v' è o 1'incontro d'una velocissima
mia amistate / e la gente che v' à andare! machiavelli, 15-12: piacciavi
f. doni, 283: io v' offerisco il potere e saper mio e mi
mente, / sì che colui, che v' ama lialmente, / non mora,
sua forma, perché senza sovranità non v' ha ordine e senz'ordine non v'ha
non v'ha ordine e senz'ordine non v' ha pace né sicurezza né viver libero
], / temendo ch'entro non v' entrasse il tarlo, / pensò [il
garzoni in impetrare qualunque gran cosa non v' era di picciol potere. gemelli careri
sì son io un di que'che v' ha 'l disire. amico di dante,
sue. casalicchio, 544: non v' ha dubbio alcuno che, secondo il divino
e in terra. cesari, 6-210: v' è in roma una istituzione affatto divina
controversie. fortis, xxiii-463: come v' hanno le maliarde, chiamate 'vjèstize'
usarne, si libera; altrimenti non v' è potestà su la terra che gli
cavalca, 20-24: ecco che io v' ho data potestà di conculcare i serpenti e
tutti, / ch'a tanto grande onor v' hanno condutti, / che miso v'
v'hanno condutti, / che miso v' hanno sena in potestate. diatessaron volgar.
per dio! della porta, 2-138: v' ho donato d mio core e sta
di cristo e crediamo che miglior poto non v' è di questo al mondo.
polmone marino. vallisneri, ii-287: v' è fra gli zoofiti la mela, la
. bemi, 108: ch'i'v' amo e vi vò ben, a dir
mangiare, e l'infinita poveraglia, che v' è, non vivesse di poco altro
padroni miei, che in londra sola v' è poveraglia due volte più che non vi
ricche e d'ogni qualitate, / che v' eran, greche, barbare e latine
? d'annunzio, v-1-352: non v' è nulla al mondo che sia più triste
asilo alla povertà vera che di tratto v' entrò, fece la gran cerna o separazione
. mazzini, 36-225: il mio nome v' è probabilmente giunto all'orecchio, ma
per poco conoscenza e povertà d'intelletto, v' hanno accumulato d'intorno. pascoli,
le reco. de sanctis, ii-7-46: v' è poca mente sintetica e molta povertà
palladio volgar., 1-30: se non v' ha fiume, fa'loro [alle
cadendo / che dei nodi al confin v' impresse amore. alfieri, 8-12:
, vi-145 (17-8): in ischiera v' è lippo e cantino, / che
'al pozzo di messer pazzino de'pazzi v' era una pazza che lavava le pezze.
seminar le vecce, / e quasi v' acciuffaste per le trecce / perché nel
parte sola? - no, che v' è troppe cose: la valle di malebolge
la morte della suocera. qui non v' è prammatica, di modo che si vestono
intelligenza, 48: prassio sì v' è in verde colore, / ed ha
, 80-40: nel mezzo del giardin v' era un pratello / tutto vestito d'erbette
1 sassi / poiché fabrica in piè non v' è rimasa. n. villani,
osservanze anche delle donnicciuole ignoranti, quando v' intervenga l'assenso afi'aiuto di satanasso,
. scaramuccia, 14: veramente non v' ha dubbio che far la prattica (disse
cosa che altra, imperò che e'v' è le forze del corpo e le vertù
lettra contra le gotte, quando intesi che v' han posto i ceppi ai piedi per
danari impresto. lippi, 6-53: v' è il mal francese, entrante alle
ultimamente, venni con la pratica (perché v' eran forse tremila plebei) e dissi
catolica. lubrano, 1-55: non v' ha ministero più eroico, più divino della
mandava in giro lo scirocco, non v' era che orto e pollaio e vigna incurvata
de'frati ad uno luogo, perché v' ordinassero uno monasterio, predisse loro che
stampa periodica milanese, i-494: non v' ha dubbio che, per questa ragione
, maestra laureata del senso, v' insegnava le sue massime, conformi al genio
carducci, ii-6-175: accettiamo quel che v' è di buono nei 4 promessi sposi
quali ha la dignità del dottorato, v' è differenza di prerogativa, essendo preferito
pindo i più felici allori: / prefica v' è la fama. mazzini,
quel riconoscerle una filosofia che forse non v' è, uno scopo che certo non si
potete con la vita passar quel segno che v' ha il cerchio prefinito. f.
lungi dal luogo concertato, che volentierissimo v' andava, dacché non contava mai i
andai da lui. foscolo, vti-59: v' è certo sentimento di dignità e d'
pensare / che sembro vivo e morte v' ho nascoso. -sentito con grande
madonna mia, elli [gesù] v' odirà / et esaudirà omni vostra preganga.
., 7 (106): non v' ho io pregata, e pregata,
mi riposai al vostro fondaco, che non v' ho meno diletto che dì casa mia
. -no, no, voi: v' no già pregato d'altro, - rispose
: si- mone, ecco satanas che v' à adomandati per vagliarvi come grano;
non si maculi la giustizia, ché v' è posto da dio. m. palmieri
. n. franco, 5-72: v' erano lettere di carlo quarto impera- dore
13): per la gran soperbia che v' è orta, / zascun ch'offende,
dove le stelle e 'l ciel v' han dedicato, / che se le vie
eteri pregi / di che il cielo v' adoma e della gioia / che vereconde
parlava, furono stimati. assai pregio v' ebbe il balio del capitano e fu
favellare pregiudichi a tanti buoni che non v' han colpa, anzi, che l'hanno
, una impostura. monti, ii-64: v' ingannate nel credere che le accuse di
... al mio arrivo costì v' insegnerò il modo di metterle anche alla luce
. goldoni, x-511: nel mondo / v' è questo pre udizio /
leopardi, v- 257: non v' ebbe forse pregiudizio più comune fra gli antichi
stampa periodica milanese, i-413: v' è una retta nel sistema, i
preme. de bernardi, xcii-ii-34: perché v' interviene lo strignimento delle cosce, l'
mal caute genti / d'ogn'intomo v' accorre, e s'urta e preme.
'l mondo empia del suono. / premio v' è l'opra stessa, e premio
mento focoso d'un sommesso respiro: v' attende mio cuore. -gesto di
anche sostant. moretti, ii-839: v' è un paragrafo del galateo d'oltreo-
il caffè], 55: nel portogallo v' è una pianta... che
d annunzio, i- 432: v' è ginevra la reina / che fu dea
a persona, prestamente all'ora impostagli v' andò e trovò il bagno per la
gine stemperata aciò che se il ladro v' entrasse vi fusse preso.
, 2-158: presa e sacheggiata scardona, v' accesero il fuoco, facendo sotto a'
il migliore partito. intelligenza, in: v' è tutto com'andò brutto a catone
esclusi i serri come gente vile e v' erano ammesse solamente le persone libere.
assunto di fare che lamone anch'egli v' acconsentisse. tasso, 4-27: la bella
. verri, 2-ii-13: quando qui v' era ultimamente il conte di paar,
18: madama, io risposi, voi v' intendete così bene di me che,
li donzelli li presero a contare come v' avea laide novelle. dante, purg
avea apparecchiata una saettia, e subito v' entramo dentro, e'cavalli rimandò.
carducci, ii-3-235: rappresentano quel che v' è di più vano di più fumoso
e la campana. monti, x-2-285: v' era la rosa, che mandar primieri
di dio e che la minor parte v' ha la prudenza umana. segneri, i-571
maestà. guarini, 39: v' annunzio / corone d'oro, e le
alle stagion decenti, / con assai acqua v' abondi di prata. 8
le questioni. pananti, ii-154: v' era un predicatore / famoso giuoca- tore
peccato prepensato. mamiani, 7-79: v' ha pure chi in generale ricusa ogni
di civiltà. bartolini, 4-241: v' è da dire che non brillasse, negli
r. longhi, 1-i-1-306: v' è poi una divagazione dove il dami
de'quali na la dignità del dottorato, v' è differenza di prerogativa, essendo preferito
due o tre porche ciascuno), v' è la prima colazione alle sei o giù
nasce perché tra lui e 'l susino v' è contrarietà, e bisognerebbe seminare dei suoi
vasari, 4-ii-736: la speranza che v' ha data il serenissimo principe sara stata presaga
son quarantasei chiese cardinalane, delle quali v' ha ventotto presbiterati, cioè che hanno
milanese, i-362: oggi veramente non v' è color dominante per le stoffe degli
proweggia l'ordene fatale, / non v' impedisce arbitrio spander l'ale / sovra lo
variamente tasteggiandole volete porgere diletto a chi v' ascolta. -comminare una pena
rivive. bicchierai, 116: non v' è legge che vaglia a prescrivere i limiti
). mazzini, 20-299: non v' è per me dubbio alcuno sull'esistenza
. d'annunzio, 1-106: non v' è alcun premio più dolce per un armeg-
me celando vostra fazzon piagente, / non v' ascondete sì ched io nonn-aggia / agli
nomi per la votazione; ma non v' è merito degli assenti che vinca l'autorità
quel alber ch'è presente; / e'v' à una fonte lucente / che. ttu
una volta: / oh, quanto v' aspettai! / l'ore, i punti
a questo punto al cor che tanto v' ama. grazzini, 4-469: tu
g. morelli, 378: non v' era pace [a bologna]. il
: io non so ben ridir com'io v' entrai [nella selva] / tant'
pieno di tanto spirito / che non v' è punto corpo. manzoni, pr.
æl volto. caro, 12-i-73: io v' ho scritto per altra che la cosa
, 20-02: prima di me non v' andrà egli, che, come e'rabbuia
nulla affatto. cesari, 6-167: or v' ho io punto tocche o commosse?
non più presto l'uomo il piè v' ha messo, / elvella diventa un'altra
, col piede movendo una calcola, v' improntano la marca della fabbrica. per
bresciani, 6-x-335: in ogni compartimento v' era di gran balocchi...:
care; / né men per gioco / v' ingannerò. -figur. apertura vuota
la verità e la scongiurai per quanto v' ha di più sacro nel giudaismo a
più giorni, e da più giorni non v' ho scritto, pur volendolo, ma
2-52: gite voi altri pur dove v' aggrada, / ch'io vo'seguir de
mortale nella tal città e vedi che v' e sopra un temporale, ti passa pur
monete. segneri, ii-73: non v' è sicuramente fuoco più attivo, più operante
come s'è detto, di costà poiché v' è, tenerlo purgato de la melancolia
il buono e correggere poi ciò che v' ha di difettoso negli stoici colle massime
sera, e ne avevano buon dritto. v' era confusione, incocrenza, affastellamento.
comune e popolo vi scioglie, / v' alita il nuovo spirito, vi tuffa
schiumò via bravamente tutto ciò che nel purismo v' era d'impuro. pasolini, 9-75
. a. verri, 2-x-264: v' erano fra le altre quattro antichissime famiglie
. mazzini, 3-145: il vangelo v' imponeva umiltà, povertà, purità di costume
morlacchia e particolarmente sul dorso delle montagne v' abbia un gran numero di macrobi.
e move. metastasio, 1-ii-176: v' è la sicura in viso / innocenza tranquilla
tali gli antefatti della tragedia. e che v' è qui dell'4 edipo 'e
puri, avvenga che tratto per tratto v' abbiano dello speculativo. altri sono parte morali
omogeneità perfetta, cioè l'identità. v' ha un sol essere 'puro ',
od assoluto...; quando v' entrarono due o tre delle potenze dette,
padre. boccaccio, v-110: come manifesto v' è, di padre incerto figliuola,
il monte calvario era luogo putente però che v' erano li corpi de li uomini morti
lunghi denti e brutti, e perché v' era su piovuto sapevano di mucido.
putrefazione. biringuccio, 1-131: v' ho veduto un putrefattòrio e un disseccatorio
/ ché con forza di foco io ciò v' impongo. -ricco di sostanze organiche
che non solamente vi si macerano, ma v' incadaveriscono e vi si disfanno in brodiglia
stessa italia, nella putridissima italia, v' è un principio di risurrezione, come vuoi
non vorrei che si dicese / ch'io v' insegnassi andar alle puttane. c.
/ noi cava chi vel mette come v' entra. baretti, i-349: strapazza l'
, / de la foia che tanto v' è montata, / che non s'attuterìa
in verona sposò la puttanella, che condutta v' aveva per moglie. ella era assai
guisa di serpente, dicendo: -chi qui v' à posti, cavalieri, per certo
posti, cavalieri, per certo male v' a consigliati. -e allora tue tra lo'
sia l'ostessa egli suppone; / e v' è colei, che già puzza di
una bara, che morebe del puzzo chi v' andasse. a. pucci,
frequenti esempi. sanminiatelli, 11-215: v' erano anche due aiuole scherzose di zinie
quella [la pelle] del volto qual v' ho detto essendo bianca, pulita e
! -pidocchioso! palazzeschi, 4-363: v' introdusse il lucchetto e vi girò la
un pranzo di gala... nulla v' ha di più uggioso...