corpo di cristo, la sua maestà v' andava, e invitava tutti gli am-
tutti gli am- basciadori e signori che v' erano, e portava una mazza del
a le tigri ed a'leoni, / v' andresti tu? v'andrei sicuro e
leoni, / v'andresti tu? v' andrei sicuro e baldo / più che di
essere in grado da esser ricattato, v' inalberano una bandiera bianca, colla quale
è da cercare inanti al matrimonio se v' è alcuno impedimento? — deesi bandire
rimproveri, le risse, quel che v' è di brutto nell'urto delle passioni.
iii-1-234: su le rupi della gallura v' era un popolo di banditi, che vivendo
del comune. pratolini, 2-572: v' era un cerchio di persone attorno a un
mandare bando, che qual donna volesse v' andasse a vederla. ser giovanni, 105
monaci con croci e turiboli; ma non v' era bara, né sepolture. nievo
, inf., 21-41: ogn'uom v' è barattier, fuor che bonturo:
bruno, 3-83: beve quell'altro e v' affigge all'orlo un fri- setto di
buonarroti il giovane, 9-466: e colui v' era fisso, / che ti vendè
dar da ridere ai barbareschi. non v' è una guardia, ma quel vecchio cannone
, iii-164: per quell'anime là non v' è purgatorio: o inferno o paradiso
il greco, per vedere se non v' era barbarismo, solecismo, od errore di
dal tedesco. serra, ii-179: non v' è sulla terra filisteo in pianelle ricamate
paragone di molti altri paesi, v' alligna meno, e vi barbica la credulità
navilio e le polpe e tossa lasciate v' hanno, sì ha soavemente la barbiera saputo
battetti. dossi, 126: v' è, un barbisino di quindici anni,
azeglio, 1-97: due anni sono v' andai, ed ancora vi trovai la stessa
barbugliò essa « torniamo a casa. qui v' ha tal guazza! ». d'
spasso, bisogna che ogni cittadino che v' ha possessioni presso, li dia qualche cosa
bariglione e 'l desco, con ciò che v' era, andò per terra; e
barili eran trascorsi. monti, ii-178: v' è un attestato d'un tale che
. burchiello, 227: legna non v' era, né olio, né sale,
il suo barletto vuoto, e uno moscone v' entrò dentro e andava volando per uscirne
molto lungo e stretto, e tal v' è col naso molto lungo, e tale
zimbello dei baroni. giusti, i-49: v' è chi sfonda gli scrigni o il
. m. bracci, 2-138: non v' accorgete che con cotesto vostro affettare il
allora per danneggiar la cosa pubblica, v' erano anche i falsi calcoli, basati principalmente
-a base di: volendo indicare ciò che v' è di più essenziale o prevalente (
, 9-79: tre ragazze, quando v' entrai, spazzavano la basilica deserta.
terra procedente dalla testa corrotta che dentro v' era, divenne bellissimo e odorifero molto
si basiva per un nulla, e v' imbrogliava la lingua e le mani. serao
mia guerrera,... / v' aggio proferto il cor; ma voi non
è scordato. /... non v' è chi suoni il basso. casti
chiesa, 5-28: adesso, poi, v' è burlato addosso quel malvivente d'
, che dove vi lasciai melancolico, v' abbia fatto burlièro. garzoni, 1-480
può fare altra risposta di quella che v' ha fatto sopra questo loco un burlone
, vengano pure. bartolini, 4-174'-non v' erano, per poter bussare a denari
uh! chi potesse vedere quanta bustorfìeria v' è dentro. idem, 9-1-169:
): « e io che male v' ho fatto, perché mi facciate morire?
tornato in libertà, disse che non v' era altro che darsi al guadagno,
: non so se savete / corno v' amo a bon core; / ca son
poco onorati. parini, 675: v' erano astronomi, strolaghi, alchimisti, poeti
cane. baretti, 2-142: non v' era più modo d'entrare in una casa
dispendiosa. p. verri, i-89: v' è un errore volgare sull'indole del
a. pucci, ix-407: maestri v' ha di ceste e panattieri, /
prie- mano, si toglie via se v' è alcuna parte corrotta e cac- chionosa
, 30-141: la cieca cupidigia che v' ammalia / simili fatti v'ha al fantolino
cupidigia che v'ammalia / simili fatti v' ha al fantolino / che muor per
cacciare. certo, per questo il contrario v' avviene; ché di più aiuto si
bartoli, 35-140: or qui non v' è aria dentro al vaso, perché tutta
dentro, ovvero di pertugiarlo e sapere che v' è dentro. machiavelli, 673
; / perché, se cosa v' ha che le dilette, / non vuol
loro flora. alvaro, 7-266: v' era stato un solo caso d'un paese
te in asia seguiva, e me v' indusse, / me difensor di picciol
più d'ogn'altro, per me v' invita che vi piaccia d'esserle ospite nel
del ferro è la medesima; ma v' è una differenza infinita da trargli gagliardamente
del fiume. marino, 10-94: v' ha di duo fonti un gemino lavacro
2-5 (171): -come non v' enterrai? in fé di dio, se
in fé di dio, se tu non v' entri, noi te darem tante d'
, poi ufficiali; ed in ciò v' era privilegio. d'annunzio, v-1-985:
ritirarle lacere. quasimodo, 2-27: v' era tanta innocenza nella sua fresca età,
ch'era dentro al caffè, che v' impedisse di battervi? lami, 2-54
e stato, / dispose ch'io v' amassi e dielmi in fato, / per
vi stagnavano, dopo averne recise alcune, v' introdusse almarico il burchiello e l'appiattò
panzini, i-321: presso la spiaggia v' è molto silenzio. si ode però qualche
gemme possenti a concitare amore; / v' era la pietra illustre e folgorante,
quanto lo è una dedicatoria, chi mai v' ha insegnato a fare cotesti pasticci?
calamita [o filosofi] / che v' attirate i pezzi badiali, / come faceva
villani, 4-14: altri più legnaggi v' avea di più piccolo affare che non se
e sontuosa e grande, / e v' ha de'sommi dei tutto il consesso;
, / -rispose a me -ch'assai roba v' è corsa, / che non lo
ix-406: e, per lo freddo, v' ha di sì cattivi / che nudi
volgar., 44 (51): v' ha fiume che mena diaspido e calcidonio
che fai il calcestruzzo, quante cose v' aduópari, e che utile fa, e
in gola / che un picciolo neanche v' abbia messo, / la vuol dotar conforme
dal piano / senza staffa toccar sovra v' ascende. / quel ritroso e restio s'
ne'quali libri egli mostra quello che v' è aggiunto, e quello che è mutato
anche in essa [fazione imperiale] v' avea chi la prendeva calda e chi
stecco, e con un chiodo ruggine v' intagliava un altro giorno di lagrime da aggiungervi
95): madonna, sì come poco v' è caluto di costui, che tanto
/ che mai non posa sì v' ha consolata. fiore, 77-3: già
non calere lui, che tutto ciò v' ha dato. angiolieri, vi-1-313 (16-14
. boccaccio, 7-7-28: ben v' era il potere / di ritornar, né
, / s'accorge ch'e'non v' è da far calia. redi, 16-vii-34
villan con rozza vena, / che v' è stato del sol fin carestia, /
carestia, / e che perciò non v' è da far calia. = di
e, fin che il rito / v' appelli al canto, tacite sedete. manzoni
mio / labbro un calice amaro; 'ei v' è rimasto: / votàtelo! pellico
abbiam de'nostri calicioni, / che v' insegnammo fare; / e'son de'
il primo calido: cioè, non v' è elemento che abbia per proprietà di natura
e mira e spia / se calle v' ha per rinvenir l'uscita: / ma
, vi-n-192 (11-8): buon v' è uccellar a'varchi, in veritate,
le mani aspre e callose, / ché v' avvilite troppo in certe cose *.
la deterse / perito e calma di dolor v' infuse / con farmachi soavi. deledda
corridoio con un vassoio sul quale non v' era che un bicchiere semivuoto contenente un
è il primo calido: cioè, non v' è elemento che abbia per proprietà di
tra loro in tal furore, / che v' è gran carestia di chi divida;
pur veggia il paradiso, / non che v' appressi a far dentro calura.
bar etti, 1-298: in irlanda non v' è quasi calvinista nessuno, ché gl'
e illibato carattere, e godo moltissimo che v' accordiate meco nel pregiar questa qualità.
qualunque sorte. allegri, 161: v' appiccherò le scarpe e le pianelle /
badia di camaldolesi, sul tramonto, v' arruffianeranno in maniera da indurvi a considerare
parere: ed ella è che non v' è arte alcuna della quale più facilmente
idem, par., 15-108: non v' era giunto ancor sardanapalo / a mostrar
d'altre cose simili, ma per ornamento v' aggiunse una infinità di statue antiche di
vestita, nel mezzo de la quale v' era una condecente tavola coperta d'un
tetto /... / l'ago v' infileresti ad ogni tuono. pellico,
cameraccia e buon fuoco; ed io v' andai qualche volta. i. pitti,
, / ma sì vi teme che noi v' osa dire ». boccaccio, dee
babilonia. nievo, 45: non v' aveva anima più candida, più modesta
e la madonna a suo agio quando voleva v' andava. straparola, 6-1: menatala
io ho indugiato più tempo, come v' è noto, a consentire che voi exercitiate
conduce,... da chi v' è arrivato si può vedere quanto ella sia
10 quale egli a caminare ha, non v' essendo stato giamai. getti, 5-1-32
caro, 12-i-291: noi di qua v' awertiamo tutti di commun parere, che
per me mi chiarisco, e mi v' inchino. / or dal vostro cammino /
quale egli a caminare ha, non v' essendo stato giamai. ariosto, 1-64
campaniluzzo sì diserto, / che non v' abbi su dato la saetta. targioni tozzetti
vene in rilievo. panzini, iii-348: v' era anche un'osteria campestre con bel
marino, vii-598: deh quanti in ciel v' ha preparati e quali, / spiritelli
siena, 60: e'quali angioli v' hanno condotti qui ad udire in questo campo
e per l'altra strenuamente, perché v' erano tutti i singulari uomini d'italia;
ch'io non ho mai più fatta, v' ho dato campo franco che voi ci
. sacchetti, 34-180: e se alcuno v' andava, le pietre dalle finestre erano
indi passò la penna al beccaio, che v' inchiostrò uno stentato crocione, poi al
. davanzati, ii-503: l'acqua v' entra e scorre per tutto il canale.
intorno, / ma un canaletto suo v' entra e 'l divide. bracciolini,
un impiego secolare,... non v' era alcuno che mi convenisse, se
da voi, affinché, s'altri v' opprime, non vi disprezzi. cattaneo,
d'ascoli, 2602: l'ostrica quando v' è la luna piena / apresi
1-270: ritornò a casa. non v' era più nulla da fare; un
asta. bracciolini, 1-16-33: se v' è pupilli, o vedove rimase,
guastade e bicchieri di vino e di acqua v' erano suso. bisticci, 3-78:
egli stava, ragunava certo sego, che v' avanzava, e'pezzuoli di candele e
: più candelotti con più candelieri / v' erano che in assisi pel perdono.
: più candelotti con più candelieri / v' erano che in assisi pel perdono. alfieri
egli gonfiando la cerata canna, / v' accorda al dolce suon canto conforme.
stranieri. nievo, 683: non v' è cane d'uomo così sozzo così spregevole
a certi luoghi, né ogni can v' abbaia. -puzzare di cane (
. p.... se v' è versificatorello che abbia un po'di straccio
giunsimo sul luogo, altra traccia non v' era della notturna invasione che un canestro
volgar., 136 (185): v' ha monti e valli e piani,
nanti, ii-17: se non v' è modo d'attecchime una, / cangia
/ canna pel sufolo vano / e v' apristi i sette suoi fóri, / tu
vasca è assai grande / e l'acqua v' è fonda quattr'uomini almeno.
egli gonfiando la cerata canna, / v' accorda al dolce suon canto conforme.
soderini, ii-14: se... v' è qualche canto nata sghemba
, 9-1-257: oltre al gettare, v' è un dolor piccolo veramente, ma
, 1-106: per la gente anziana v' è un piacere sottile ed al quale non
più santi. baretti, 1-55: v' era un grasso canonico che celebrava la
muratori, 7-v-67: produssero, non v' ha dubbio, ancora que'secoli uomini
voi e ginguené, non credo che v' abbia altri costà che sia in grado d'
, / e fa cansar s'altra schiera v' intoppa. 6. intr.
tra cento, ansioso rotto irriconoscibile. v' è un chiaroscuro e v'è una simmetria
irriconoscibile. v'è un chiaroscuro e v' è una simmetria, v'è una
un chiaroscuro e v'è una simmetria, v' è una salita e poi una vetta
quel- l'innato sistema dell'armonia che v' abbiamo: e cantando per dilettarci,
. magalotti, 20-110: la prudenza v' è a libre, il disinteresse a
. pucci, ix-409: nappi d'argento v' ha da tutte bande, / sonator
i materassi logori e le ceste / v' erano stampe di persone egregie; /
; / incoronato delle fiondi regie / v' era * torquato nei giardini d'este
ch'erano alla finestra. il caporione non v' era, ma avvertito dai compagni v'
v'era, ma avvertito dai compagni v' accorse, e mi risalutò anch'egli.
e de'greggi de'flàmini scolpito / v' avea le tresche e i cantici e i
di rame. intelligenza, 25: berillo v' è di palido colore, / e
d. battoli, 32-147: non v' è... bisogno di scavatura fatta
segneri, ii-107: nelle loro città non v' è quasi cantonata, su cui non
, consumando del buono; che se pur v' è qualche cantonata sghemba o avanzume di
due cantoni d'una di queste cammere v' avrà chi ragioni in voce sommessa,
, delle carte pecorine: che qui v' è uno spago per misura. monti
ch'è sì rara al mondo, / v' era con castità somma beffate. leggende
p. verri, i-70: non v' è quasi terra in italia, in cui
di mura,... e dentro v' erano capanne per alberghi. boccaccio,
palagi augusti. leopardi, ii-655: non v' aveva così piccola e incolta e povera
appressandosi al capan- nuccio, il grido v' era grande, e diceagli: vecco il
è tristo daddovero. -orsù bisogna ch'io v' apra il foglio. holla promessa a
d. bartoli, 9-28-2-10: se v' è tocco un capo povero di capelli
il mio custode saggio? che voi che v' indugiate a sua posta sino a sera
indi dal piano / senza staffa toccar sovra v' ascende. / quel ritroso e restìo
, i più e i meno. non v' era da dubitare dell'esito della lotta
messer currado, che per lo re v' era capitano,... il fe'
a proposito, e del prezzo che v' accennai,... pigliatemela.
crescere, e « in questo non v' è contrasto nessuno ». deledda,
, i-216: nei primi secoli non v' eran capitoli, non monasteri, non beneficiati
proda. baretti, 1-275: e'non v' è scampo nessuno, neppure negli spazi
. de roberto, 198: se v' era un mezzo di ridurlo, questo
e'potesse fare e disfare quel che v' era, crescere e scemare e variare a
fiume hae una isola guasta, che v' ha un monistero d'idoli, che v'
v'ha un monistero d'idoli, che v' ha trecento freri. e quivi ha
maggiori del reame. cattaneo, ii-2-151: v' ha non meno di duecentosessantatre comuni maggiori
villani, 1-35: e vedendo che non v' era rimaso altro che il castello nuovo
): attendete ad ubbidire a quanto v' è detto, perché stando ostinato a queste
. lippi, 1-82: tosto che v' ebbe fitto il capo, volle /
come! » disse il principe: « v' ha mancato di rispetto colei! domani
capo e nella divozion di tutti coloro che v' erano che, poi che fornito fu
p. verri, i-128: come v' è venuta in capo la fantasia di vestire
orso immascherato / e sconosciuto, v' ebbe bastonati, / e che vo'andaste
estratto a viva forza di fuoco, quanto v' era possibile a sublimarsi). targioni
con me. parini, 675: v' erano anco certi dottori e maestri di
ch'erano alla finestra. il caporione non v' era, ma avvertito dai compagni v'
v'era, ma avvertito dai compagni v' accorse, e mi risalutò anch'egli.
delle mosche un come piumacciuolo viscoso che v' hanno, ond'elle fino a'tersissimi specchi
compassione a frate michele; imperò che v' era alcuno frate cordelliere, che udendolo
/ più candelotti con più candelieri / v' erano che in assisi pel perdono;
. intelligenza, 65: una cappella v' ha che si ufficia, / molte relique
, con uno cappelletto alla greoa, che v' era in sulla punta una bellissima gioia
! il mio caro amico fulgenzio, v' ascoltefei se veniste di mezzanotte. baretti,
, e ne trasse quel poco fiato che v' era. -fare il cappio:
che fra l'infinite miserie di questo mondo v' addossaste ancora questa, d'essere oggidiani
peggio nei suoi capricci; che, se v' era un mezzo di ridurlo, questo
cangiamenti. monti, i-345: se v' ha tragedia che abbia bisogno del soccorso
l'altro dentro a quello ch'io v' ho contato di sopra havvi begli prati e
piedi e battuti. bruno, 3-854: v' occorrerà il popolo ebreo e gentile
ii-1-235: in qualche città dove non v' è monte, sui piccoli pegni dei miserabili
letto di montepulciano, a cui non v' è che apporre. = deriv
è di xxnn carati. dipoi quando v' è mescolato altro è di tanto meno.
d. bartoli, 9-28-2-153: chi v' è, per uomo d'eccellente giudicio che
7-146: fra le stranezze dell'obiettivo v' è quella di rivelare inattesi caratteri,
derrate. piovene, 1-240: purtroppo v' era tra me e quella novizia un'affinità
sprendore per le contrade, come continuo v' ardesse quattrocento lumiere. s. gregorio
mediante la virtù di quella introduzione che v' ha fatto el fuoco, per aver diseccata
il giorno avanti. pellico, ii-46: v' erano alcune memorie scritte [sui muri
preservare le selve contigue. la sabbia v' è mescolata di cenerume e di carbonella trita
ignavo. idem, v-2-614: non v' è dramma più patetico di quello che
uno stecco, e con un chiodo ruggine v' intagliava un altro giorno di lagrime da
. prati, i-296: ahi! perché v' ami alcuna / alma gentil, v'
v'ami alcuna / alma gentil, v' è d'uopo, / augelletti dell'aria
cieco, cioè de lo inferno, do v' è sempre cechità e ignoranzia. boccaccio
è unita alla facoltà esecutrice, non v' è più libertà; poiché si può temere
anguillara, 11-200: l'entrata non v' ha porta, e non si serra,
paese venne tanta carestia che la fame v' era grandissima. m. villani
via; / di tutti gli altri ben v' è carestia. castiglione, 452:
.. dicevano: pure, non v' è lorenzo? se filippo ha male,
. d. bartoli, 9-29-2-118: v' insegnano come sfogar la vela, quando
quivi un pieno carico delle sete che v' abbondano. pindemonte, 2-521: con l'
la leopardi, iii-774: non v' è mai dolor di denti senza
personaggi, come in una macchina non v' è parte che prevalga sull'altra,
7-61: « non ho nulla, v' assicuro, » ripetè più pacatamente. «
/ e fece carità di quel che v' era / il me'che può co'romiti
la carlona. dolce, xxv-2-279: non v' ho pregato io che parliate alla carlona
/ che forse alcuna foggia / non v' è di ben, dove qui ne son
e ruvida la carne, / che non v' è rischio che giammai corrutte / sien
pria che menarmi schiava, / carnefici, v' è forza. foscolo, 1-99:
: e mi vien detto che non v' ha settimana senza carnificina; e il
. e là li lasciaro, che v' era dovizia, ed in genova cessò il
p. verri, i-191: se v' è bene che godiamo, egli è quello
pugna cessar. idem, 18-827: v' erano garzoncelli e verginette / di bellissimo
/ e de'greggi de'flàmini scolpito / v' avea le tresche e i cantici e
lì fuori la carrettella del dottore che v' attende. fogazzaro, 5-308: quando approdarono
di pericolo, salva la vicinanza, non v' era più di quanto fosse a palmanova
delle autorità costituzionali presenta la prova che v' è una repubblica cispadana; che è
, 40-ii-31: sì pieno e denso v' era di carra, e di somieri,
su 'l carro ascende, / e lor v' accoglie senza indugio alcuno. cesarotti,
, che in quelle finezze non è chi v' abbia aggiunto mai; che n'ho
mi consiglierai ». palazzeschi, 245: v' accorgerete dalla mia cera / come va
a. casotti, 1-2-104: né v' avrà, se vi mettete sotto,
ne avea pensato e messo in carta, v' è che dirne assai più di quel
carte si manderebbe, se niuna differenza v' avesse in lui. -mettere le
i-360: pien di molte scritturi polverose / v' avrei scoperto un grande scafalone, /
p. verri, i-118: certamente v' è qualche cosa che non è volgare
veniva ogni mattina da'cartolai, sempre v' era qualche oltramontano o italiano, che
per vederlo. poliziano, 2-74: non v' ho potuto attendere la impromessa di quello
, 116: fra questi libri v' era un volume rilegato in cartoncino grosso,
imbriani, 2-33: sotto la carta v' era della tela, che bisognò lacerare.
, ma poi apprendemmo che a trieste v' era un certo dottor muli che vi aveva
/ colle carezze, o l'aria v' è salubre. d. bartoli, 40-i-363
. leggende di santi, 3-67: v' andavano de'servidori di quelli settantadue discepoli
: ma per ogni casaccio basterebbe che v' andass'in corte; e'v'è conosciuto
che v'andass'in corte; e'v' è conosciuto me'che chi che sia.
e cascanti. al suo contatto quanto v' era di giovane e di vivo in
230-12: la semenza del fior v' era cascata; / amendue insieme
.). ojetti, ii-12: v' è un gioco della rivoluzione che è
tua? d. bartoli, 40-i-288: v' ha montagne d'ogni maniera, e
caso raro. alvaro, 7-266: v' era stato un solo caso d'un paese
, 12-i-58: di me in questo caso v' avete a imaginare che dove veggia di
... -egli è quel che io v' ho detto. firenzuola, 745:
casi, 1 generi, che non v' intenderebbe salomone. buommattei, 95
... come se... v' avesse quelle lettere scritte per errore il
ben sen'accorge al fin, ch'ei v' è rimasto, / quando in sul
far da querelante? / forse non v' è chi con maggior malizia, /
di noce e toltone gli ottocento che v' erano, e sappi che mio padre
e la facciamo aperta, perché luce v' entri copiosa. memorie per le belle
: la quale [fenice] poi che v' ha messo di sotto [al nido
., 25-76]: * v' era casso', cioè annullato. maestro alberto
. castellaneria. muratori, 7-iv-355: v' erano... paesi e castellanze,
confessassi che fra i miei castelli in aria v' è un romanzo? settembrini, 1-17
mal sane, / e ch'e'non v' è da mettere in castello, /
al malmantile, 9-1: * non v' è da mettere in castello ',.
trapassare l'offesa, e questo non v' aggiugnerà. zanobi da strato [s.
: oltre alla fretta... niente v' ha di più nemico all'eleganza,
il nodo: altro d'edippo / figliuol v' avesse! ei di tua mano illustre
ascoli, 213: ombra e luce non v' è in ogni castro, / se
. lippi, 4- 23: quando v' avete a ire al monumento, / voi
dove, né quando, né che v' aveste a magnare. b. davanzali,
strana giubba aveva indosso, / che v' era un palmo o più il catarzo grosso
selva o pruno / che non v' abbia cataste / di teschi e membra guaste
avessino acquistati. giusti, 2-21: v' era un popolo ribelle / che pagava a
alcuni stati d'animo erano comuni perché v' erano ideali di vita comuni al di
/ e sotto sopra misson ciò che v' ène. anonimo, ix-448: io vorria
prime terre vacue, e poi essi v' incatenarono i loro clienti ovvero famoli.
gran tempo pazzo da catene... v' ho tenuto,... or
di ferro; che se i nemici v' entrano, lasciatela cadere, vi rimangano rinchiusi
del catino vi copra la moneta e v' impedisca il vederla. monti, x-3-185
vasetti, che da augusto e dalla moglie v' erano stati mandati. 9
cosa che faccian collezione, / se v' è reliquia, arcarne o catriosso / rimaso
bandetto, 1-3 (i-53): v' erano anco [nella camera] quattro
, 37-107: accorsi a sentirlo quanti v' avea maestri e scolari in salamanca,.
giovane, 9-67: per la medicina / v' ha cattedrante alcuno? segneri, iv-192
cattivanza l'alma ha menata / là v' è predata da tre nimici, / e
5. caterina de'ricci, 81: v' ho io detto che siete un cat-
xxiv-853: so che le mie nemiche v' han dato delle cattive informazioni della mia persona
in questo corpo. -e pure / v' ha, e di mala sorte. -io
ix-406: e, per lo freddo, v' ha di sì cattivi / che nudi
al re luis, e ch'egli v' andasse a vederlo, rispuose: vadalo
la religione dominante nel resto del paese, v' ha un grande edilìzio nella vicina città
. baretti, 1-298: in irlanda non v' è quasi calvinista nessuno, ché gl'
in giudizio. nievo, 131: v' aveva per esempio imo statuto che accordava
d'ora che in altri, piuttosto quando v' erano le tali guardie che quando v'
v'erano le tali guardie che quando v' erano le tali altre, e sempre
giorno di gala) / ma quelli v' irrompono in frotta. slataper,
.. per addossarvi codesto ministero, v' ha essa fatto sicurtà della vita?
[ediz. 1827 (442): v' ha ella fatto cauto della vita?
mal caute genti / d'ogni intorno v' accorre e s'urta e preme. marino
spregiate i cavadenti che a loro volta v' irridono. levi, 1-231: avevo
vita nel grembo. svevo, 3-628: v' erano anche varii proponimenti di dedicarmi a
a picciol passo: / neun già mai v' iera montato ancore; /..
fecegli dare ima delle principali camere che v' erano, e dettegli uno famiglio e
pisani con aiuto de'fiorentini, che v' andarono di firenze 400 cavalieri di cavallate
tutta nobile cavalleria, però che non v' erano quasi soldati. sacchetti, 153-29:
, 1-332: bisognerà che non soltanto v' astegniate dal fare il cicisbeo e il cavalier
/ podestà venerando e cavaliero, / non v' abbia italia ancor piantato intiero / in
/ di corona reai cinte ciascuno. / v' ha sagittari e cavalieri e fanti,
prima de gli abiti, ch'io v' ho detto, da burattino, e travestitevi
entrare nel cerchio; e io non v' entrai, ma salii in su il muro
, non aggiugneva a dodicimila, e v' eran forse milledugento cavalli tra grossi
vero che tra lei e me non v' è contrabbando di sorta, ma chi è
volgar., 101 (136): v' ha un lago ove si truova molte
cave di monti, né altro artificio v' adoperano, che l'opera del cavarlo.
i'vorrei, se 'l mio parer v' aggrada, / cavar un pozzo in capo
. guicciardini, 359: quanta grazia v' ha fatto dio... a
., 1 (20): siccome v' eran poi finalmente al mondo, e
la parte di mezzo del teatro, v' erano i seggi de'cavalieri spartiti medesimamente
grave difetto si nascondesse;... v' era anche conserva di cose più care
tanto fonde, che ima balestra non v' arriverebbe a tutta mira in dieci volte,
de'poemi di giorgio byron, non v' annoiate in quella cavernosa vuotezza popolata solo
o pronunziate da quelle persone dotte che v' assistevano. c. dati,
ne'primi fatti con le vasa aperte, v' ha le sue bolle, 1 suoi
grazia, favore e benevolenza, e v' entrino pure come il cavolo a merenda,
metalli. biringuccio, 1-67: v' è di necessità d'avere tutta la
uopo quindi presumere che nella paternità letteraria v' abbia una tendenza più ciecamente amorosa verso
istanti! berchet, 88: pur non v' è un uom che smovasi / a
. che sono una scatola, che prima v' è biscottini e biscottoni e fichi e
fingendo che avessero rotte guastade e ciò che v' era. 4. gelato aromatizzato
. sacchetti [tommaseo]: uccei v' aveva e di molte regioni, /
le più scontraffatte apparenze, ché non v' è delirio per febbre, a cui la
/ podestà venerando e cavaliere, / non v' abbia italia ancor piantato intiero / in
del celabro,... e v' ha in esso un ammirabile provvedimento della
d. baiioli, 38-14: niun v' era, che non gli rendesse un
celandogli di bene e di male che v' avesse. f. f. frugoni,
celato... perocché il gendarme v' incalzava alle piante. saba, 371:
la accoglie,... ma v' è senso di satira. borgese, 1-391
oh, elettori animalacci! come non v' arrossiste d'estollere al cacume celestino un
. ed entrò in una celluzza che v' era. panzini, iii-325: le sette
: se il romitello del certaldese veduta v' avesse, quando egli primieramente della sua celletta
desco: e i fiaschi di vino che v' erano da ogni lato prometteano di rallegrare
rimane nella conca del ranno. non v' era albero, né verde né secco;
preservare le selve contigue. la sabbia v' è mescolata di cenerume. =
bettinelli, i-135: la sola differenza che v' ha, tra il reverendo e l'
grasso è di parte nera. v' è qualcuno nei palazzi di via maggio e
parere: ed ella è che non v' è arte alcuna della quale più facilmente si
centesimi. baretti, 1-330: non v' è amorosa espressione in alcuno d'essi
, inf., 19-114: fatto v' avete dio d'oro e d'argento:
d. bartoli, 35-161: non v' ha differenza veruna fra'cannelli di trenta
/ giusta all'arte che i padri v' insegnaro. goldoni, vii-1196: sapete voi
delle enciclopedie. papini, 8-16: v' erano... anche cinque o sei
tra le infinite cose di quel centone v' era anche l'inno a satana del
f. frugoni, xxiv-917: la novità v' ha la sfera [a parigi]
[a parigi], la simulazione v' ha la reggia, il lusso v'ha
simulazione v'ha la reggia, il lusso v' ha il centro. s. maffei
è, che queste quolibetiche trasformazioni non v' hanno costato più di venti o venticinque
-per simil. pascoli, i-424: v' era una centuria di fanciulli dai dodici
un gran ceppo di case, e v' erano allato giardini, e compagnie con molte
e di amore. palazzeschi, 245: v' accorgerete dalla mia cera / come va
tuono. intelligenza, 38: cerauno v' è ehe nasce in germandia, /
o periglio. nievo, 130: v' avea sì un mezzo ad uguagliar tutti
e cerchiata d'acqua, e però v' ha tanti ponti per andare per tutta la
fermo stato e 'l peregrino errore. / v' ha quel co'mostri suoi torto e
. d. bartoli, 33-254: v' è da accordare la sperienza con la
ben e vede per certanza / che non v' è gran vantaggio di possanza.
per volta, alla realtà presente che v' opprime... questo, il
. intelligenza, 119: tutto dipinto v' è, no in color vano,
effetto, / non men del mio v' andrò certificando. d. bartoli, 33-103
cani; / un mezzo braccio v' alzàr le cervella; / e sopra i
, frenesie pazze, e chimere. / v' han molini e palei mobili e vani
: fra l'altre mie cose cervellotiche v' è quella di credere fermamente essere necessario
usato tutti quelli artigiani; e per fretta v' era alcuno sartore ch'aveva in mano
pucci, cent., 67-15: dentro v' era castruccio, e come treglio /
a. pucci, ix-407: maestri v' ha di ceste e panattieri, /
sotto una cesta da polli, che v' era, il fece ricoverare, e gittovvi
sasso avrò. negri, 1-200: v' è un bizzarro cestello da lavoro, /
, madonna dol- ciata, / ché v' ho recato un cesto d'insalata. crescenti
, 2-310: per questo bue pedagogo v' hanno paragonato concettizzando ad un entello che
caro, 5-97: a'solenni spettacoli v' invito / di navi, di pedoni e
soma m'è caduto, ed io non v' aggiungo a riporvi suso i cestoni.
tavola dell'adorazione de'magi, che v' è su molte cose belle, massime
parini, 706: che diancin di capriccio v' è egli entrato in capo di volermi
gaudio pieno. quasimodo, 2-27: v' era tanta innocenza nella sua fresca età
puglia e di calavria, perché non v' era andato, ché ne facea poco conto
ch'io udii dalla gente, arditamente v' entrò dentro. machiavelli, 14: superati
posto ch'io 'l dica, / lume v' è dato a bene ed a malizia
mostri, e l'umana curiosità sì volonterosa v' accorre, non accade passare il mare
le più scontraffatte apparenze, ché non v' è delirio per febbre, a cui la
d. bartoli, i-440: qual altro v' è in tutta la generazione degli animali
cerretano. monti, x-1-165: v' ha chi le fibre esplora e le midolle
furioso. bembo, 1-122: chente v' è paruto il nostro giardino, madonna
aveva una pocciosa e gonfiata, che v' era entrato 6 pezze di zetani chermisi.
si è cheto. forteguerri, 5-98: v' era un garzon che un zufolo di
due cantoni d'una di queste cammere v' avrà chi ragioni in voce sommessa,
28: anche in essa [fazione] v' avea chi la prendeva calda e chi
chiacchiera. boine, ii-50: v' era tutta una bizzarra tragedia dietro una
e non giugnereste a quello che dio v' ha chiamata. fioretti, xxi-924 (
i-100: non uscì d'italia: v' invecchiò diciott'anni, e per troppa voglia
chiareza bisognia dalla gabella e ser martino v' è notaio della detta gabella. chiaria
ariosto, 11-77 'ch'ella non v' era si chiarì di corto, / ma
/ ma già non si chiarì se v' era stata. bandello, 1-5 (i-83
dia. intelligenza, 39: elitropia v' è, cara margherita, / che in
nessuno io temo, / né guerriero v' avrà, che, mio malgrado, /
sono privi. foscolo, 1-322: e'v' è un'altro artificio suggerito dalla
strumento tra cento, ansioso rotto irriconoscibile. v' è un chiaroscuro e v'è una
irriconoscibile. v'è un chiaroscuro e v' è una simmetria, v'è una salita
chiaroscuro e v'è una simmetria, v' è una salita e poi una vetta
uscio di dietro per un chiasso che v' era, e parve ch'ella tornasse
/ po'che n'è uscito un che v' era chiavato, / el quale è
. ponessi la chioma del lino, anche v' assettassi 11 vasetto dell'olio, e
/ che fate voi di quella che v' avanza? proverbi toscani, 8: tornando
mandò a parigi, / che ancora v' è, come 'l primo dì, bello
puote portare a vendere in nimissi, che v' a 5 leghe, cioè 15
. ojetti, i-777: in castello v' era da fare una dozzina d'acquarellini
cambiar parere: ed ella è che non v' è arte alcuna della quale più facilmente
bisogno altrui. lippi, 3-9: v' è lanaiuoli, orefici e mereiai, /
vi-n-135 (4-12): chiesa non v' abbia mai né monastero; / lassate
a ogni vostra posta, / se v' è di gusto, ritornar potrete, /
non veli / le piaghe che il fallo v' impresse: / un segno divino sovr'
che sorte mai più bella / non v' era al mondo fuor di quel soggiorno,
ne state tutti sprofondati in un pensiero che v' affligge o in una miseria che
affligge o in una miseria che v' opprime. -chiudere la bocca a qualcuno
calore acido che emana il lievito, v' è la stessa atmosfera d'una natività.
alcun loco sì chiuso / che non v' entri a spiar se v'è nascosta.
/ che non v'entri a spiar se v' è nascosta. leopardi, 16-2:
io leggo in cor; ma il mio v' è chiuso. tommaseo, ii-302:
, / per farvi il ciabattin, v' è mai rimasto. f. f.
cose. fagiuoli, 3-1-313: e v' è chi aspetta un guardo ed un
. fagiuoli, 3-2-376: sappi non v' esser sì gran letterato, / che
vanno trescando, e se un muto v' entrasse, / un muto ciancerebbe a suo
/ labbro un calice amaro; ei v' è rimasto: / votàtelo...
gozzi, 4-23: come mai non v' ammazzan le pretese / c'han sopra
ciarlatani. giusti, v-50: oggi v' è una facile sapienza che mi dicono potersi
ciarliere talvolta vi diverte; un ciarlone v' opprime. i ciarlieri vanno corretti sul
e che morì di fame, / v' era una stirpe logora e confusa:
voi vedeste bene, che la divina bontà v' ha posto nel corpo mistico della santa
sol per farlo assai stentare? / se v' offende il cicalare, / fate,
, e ch'i'vi dica che e'v' è dentro quii negozio, e che
. anonimo, ix-561: io v' ho recato d'ogni fin'erbetta /
, 20-140: consideri... se v' è versificatorello che abbia un po'di
, 1-332: bisognerà che... v' astegniate dal fare il cicisbeo e il
né come, né quando, che v' era un'erba detta cicuta che avvelenava
., 30-139: la cieca cupidigia che v' ammalia / simili fatti v'ha al
cupidigia che v'ammalia / simili fatti v' ha al fantolino / che muor per fame
la pianura aprica, / beltà non v' ha, che più s'ammiri e pregi
cognoscimento del cielo e di ciò che v' è dentro, che non fu mai criatura
posto ch'i''l dica, / lume v' è dato a bene ed a malizia
, vaso. marino, 6-100: v' ha di cirene il belgioin natio, /
morti. metastasio, 1-4-23: né v' era (il credo appena), /
. b. stampa, ix-100: se v' accorgeste del fuggir de l'ore,
cigolanti sbarri / per bestemmiar, non v' è rischio; ben ponno / le
i-266: grato odor, dolce umor v' era innestato, / ché delle rose sue
principio di questo registro di chiacchiere, v' ho fatto metter la pazzia, dico nel
loro, perché i capi francesi che v' erano restati si renderono. b. davanzali
mirti in cui canta talia, / né v' entra mai la flebile elegìa. carletti
, io fo pensiero, / ch'e'v' abbia fatto d'ossa un cimitero
di rigid'aura / offese alquanto, v' è stemprato il seme / de la
e cascanti. al suo contatto quanto v' era di giovane e di vivo in
arte del cinematografo. ojetti, i-209: v' è lo smunto pensionato, deluso dalla
re britanno, / cinge, né v' ha ricchezza eguale a quella. marini,
: e non il sacro cingolo, che v' è / tra le mura cui pinse
troppo cinica. gioberti, ii-33: nulla v' ha nel culto del sapere, eziandio
vidi fare in cipro ima caldaia che v' erano dentro cinquecento uomini e lavorarla e
tutti. muratori, 7-ii-437: v' erano leggi e consuetudini della mercatura marittima
e '1 tesoro; / corone e robe v' ha d'ogni balia, / cinture
bartoli, 36-69: della sua cintura v' è testimonio ne'processi un suo cameriere
di matrigna, che pareva ch'io v' avesse chiesto qualche gran cosa. carducci
, 16-47: evvi ancor cintia, e v' era endimione: / coppia, che
carducci, iii6- 69: che se v' ha del vago o del contraddittorio..
., 9-6 (376): né v' era per tutto ciò tanto di spazio
non fia già che il cioccolatte / v' adoprassi, ovvero il tè: /
il suono ciondolone, / che non v' è cieco, che non suoni meglio
bella granita, lunga dritta intera, / v' esce la rappa dalle spoglie nette,
la spada / nuovi scudi, nuo- v' elmi apre e sconquassa, / e di
a. f. bertini, 7-89: v' è intervenuto finalmente la disgrazia di calandrino
16-31: la donna rispose che non v' era, e non vi desinava;
mangiasse quella cipolla, che altro non v' era. crescenti volgar., 6-26
pastizzi. forteguerri, 4-4: la natura v' ha formate / donne mie vaghe,
le cipolle; / cioè di mille scorze v' ha cerchiate, / che non vien
in cui canta talia, / né v' entra mai la flebile elegìa. monti,
per esempio: furono tanti quanti io v' ho detto, vel circa, cioè
e pennelli, e mira quanti / v' ha scarpelli e martelli, asce ed incudi
un verissimo circolarsi, così nelle piante v' abbia altri condotti che portino l'umore
sì gran modo che già più non v' è calor secco né umido che basti ad
popolo. galdi, i-226: non v' è metodo più breve e più sicuro di
corrisponde al fatto: e se non v' ha di fuori cagione a cui potersi
e diede di molte immunità a chi v' andava ad abitare. sassetti, 342
; ma non so neppur io cosa v' abbia concesso. mi pare d'aver
m. frescobaldi, 1-75: ogni femmina v' è, per lo ber, cispa
con citara d'oro / ebe serena v' accenna a l'alto. d'annunzio,
tempo, rivocandovi da vostro spasso, v' abbia fatto citar alla congregazione e dopo
indicare. nievo, 45: non v' aveva anima più candida, più modesta
. varchi, v-139: non v' ho io detto che questi sono
intelligenza, 28: dei giacinti v' ha di due colori, / due 'n
giusti, ii-288: non so come v' abbia dato nel naso trullerie. che
con rischio perpetuo di morte per chi v' era dentro. -qui casca il
non son dove ieri / e che v' hanno pel ciuffétto; / bigna allora girar
762: un grande gufo immoto / v' era, due ciuffi in capo irti,
quella tavola e di quelle masserizie che v' hanno portate? dio me ne guardi ch'
dal padrone. monti, x-2-45: v' ha chi versuto ciurmador le quadre /
pone a mangiar lucertoloni, / che v' erano a quel bosco a milioni.
, / che lungiamente con mercé clamare / v' ho richiesto a signor, cert'a
borraccina. taglini, 2-76: v' ha parimente quello [esempio] del
dei suoi fratelli. gioberti, ii-2: v' ha inoltre una classe d'uomini,
da'nostri classici antichi, o necessariamente v' incorsero sen- z'awedersene. giusti,
e specie. conciliatore, i-327: non v' è libro di botanica o di storia
atto produrrebbe. guicciardini, ii-242: v' aveva espressa dentro [nella capitolazione]
stiglione, 120: abbiate cura che non v' inganniate, pensando forse meritar più
un benefizio. gioberti, ii-33: nulla v' ha nel culto del sa
ascoli, 214: ombra e luce non v' è in ogni castro, / se nel
-per simil. pascoli, i-176: v' entreranno [nell'ateneo] gli agricoltori
cuore per ripeterle che per lei non v' era scampo. 3. tr
anteriore della sclerotica, ma non v' ha nell'uomo. = voce
e però quando ha luogo la coazione non v' è più né merito né delitto né
lino, / stringea le cocche, e v' infilava il braccio. d'annunzio,
si venne; / che più non v' erano arbori né antenne. =
7-61: « non ho nulla, v' assicuro », ripetè più pacatamente. «
la pianura aprica, / beltà non v' ha, che più s'ammiri e
ix-409: quando bagnati son, com'i'v' incarno, / si ciban di cocomar
di lume più qua, e non v' incresca infin tanto che io abbia fatte le
da più che da niente, forse perché v' escono del coderinzo quelle fila così sottili
io, none cotesti; e ora io v' appello alla battaglia. venite avanti.
: innanzi che cotesto ladroncello, che v' è costì dallato, vada altrove. boiardo
- rispose a me - ch'assai roba v' è corsa, / che non lo
, che ha parti coerenti, se v' intende l'acqua la qual gionge e copula
cinesi,... che non v' ha nave di sì gran corpo, che
calimala [tommaseo]: in altre lettere v' avemo iscritto il parere nostro di
che egli non s'accorga che io v' abbia scritte queste nostre coglionerie, perché
. d. bartoli, 38-95: v' aggiugne del suo il non richiederne altra
? per la potenza maravigliosa che dio v' ha data, per il cognome cristianissimo che
privato. getti, 15-i-128: non v' ha cosa alcuna coinquinata né macchiata. bruno
bellincioni, 1-55: i coli v' hanno fatto un sangue strano. menzini
/ dove scorger si può ciò che v' accade. d. bartoli, i-460:
222: oh venga dì che sangue v' empia / sì che v'affoghi,
che sangue v'empia / sì che v' affoghi, e sia quel che a voi
cosa che faccin collezione, / se v' è reliquia, arcarne o catriosso / rimaso
colendissimi, voi mi giurerete che non v' è uno in cento di voi buono
con elle / e la giente che v' à andare. -stare alla colla
questo pozzo, trovarono che la fune v' era, ma il secchione n'era stato
, 72: e la regina didon v' è piangente, / quand'eneasse si partìo
coronato di alti pini italici. v' è sul declivio una vera selva di elei
vo'pregarvi / che per mio amor voi v' accozziate insieme / a discorrere sopra questo
sp., 22 (375): v' unì [alla biblioteca] un collegio
lingue, per insegnarle un giorno; v' unì una stamperia di lingue orientali.
uomini di questa nazione sono uomini saturnini v' è! - / ché, quando alle
né dove, né quando, né che v' aveste a dirupo scendeva quasi a
mi par che d'altro empirico / v' abbisogni per fare aprir ben gli occhi,
fra l'anteriore statuto e i trattati recenti v' è una collisione che per lo meno
, vi-n-192 (11-8): buon v' è uccellar a'varchi, in veritate,
primo e il secondo fosso, che non v' avea acqua, e condussono a dirizzarono
onestade il crollo! / più d'un v' avrà vago jacinto e jola, /
. fagiuoli, 1-1-147: in colombaia v' ho trovato de'piccioni, e nel
: e colli e casse e ciò che v' è di grave / gitta da prora
essi, un giorno: né so come v' abbian dato nell'occhio. montale,
mira / e '1 ferro della lancia v' ha appiccato, / tanto che fieramonte
: ciapo mio, a cavolo e insalata v' è da far poca collottola. tommaseo-rigutini
. viviani, 1-13: né altro rimedio v' è per esimerle [le campagne]
luogo che si chiamava alle torri, perché v' erano due casamenti da signori, e
pucci, ix-408: di più ragion v' arrivano uccellini, / sì da tenere in
quella buca. ricchi, xxv-1-205: v' era ammarcito / un mondo d'uova e
e le zampe di color d'oro. v' ha anche il * domenicano ',
indi- pendenti (nel senso che non v' è fra di loro una divisione del
di ciò [del miracolo], v' è oggi una croce in su una colonna
grandi e grossi come bótti, / v' appiccarono. pascoli, 139: nel
c'hio udii dalla gente, arditamente v' entrò dentro; et essendo legato alla
ricchi e belli: / antica storia v' è dentro 'ntagliata. a. pucci,
savio scolare... davanti v' incominciò a passare, con varie ragioni colorando
: dietro all'altare di detta chiesa v' è una tavola, che vi fu dipinta
trattato d'amore, 17-5: tornato v' è l'angelico colore, / che tanto
/ l'infermo e 'l sitibondo occhio v' immerge / sin che gli basta la
facoltà di comprendere e rappresentare, voi v' accorgete che egli, il cavaliere,
18-54: gran numero per tutto indi v' appese / di colorite e tremolanti penne,
corpi. foscolo, 1-322: e v' è un altro artificio... che
nina; ma altro colorito; perché v' è del malinconico, dell'allegro,
vedeva l'impassibilità del destino. non v' era colpa, per quanto ci fosse
, iesu cristo, / di quanto io v' aggio offeso che io forse abbia
in cose di lusso, e qual parte v' impieghi. 5. figur.
verri, 2-i-1-170: a destra dell'osservatorio v' è un parapetto ed ivi avete un
miei pensieri. il primo passo / v' obbliga agli altri. il trattener la mano
pulci, 7-40: tanta gente alla fine v' è corso, / che gli bisogna
'n ogni città, che come un cane v' entra, / stanno alla colta per
diodati [bibbia], 1-558: e v' è tale che pronunzia parole simili a
in bocca. intelligenza, 67-4: coltella v' ha con corna di serpente, /
maraviglissime, / ché sudan, se v' appare [il veleno], immantenente.
che radeva, e quattro letti che v' era, tutti gli tritai con quel coltello
mezzo a'cori, / e coltivato v' è con più bell'arte. peregrini,
fuggì nel letto il gran puzzo che v' era / in su 'n un coltricin pien
il pollaio, le conigliere. e v' era un fico, un pesco, le
di daga. ojetti, i-296: v' è addirittura una colubrina lunga tre metri
inf., 3-59: poscia ch'io v' ebbi alcun riconosciuto, / vidi e
di tanta autorità ch'erano comandamenti, v' andava forzato, e se ne spediva
(19): un'altra gente v' ha che tengono la legge cristiana, ma
e per l'altra strenuamente, perché v' erano tutti i singu- lari uomini d'
alemanni. d. bartoli, 36-29: v' era sperto e maestro in quel.
l'onor vostro e mio, 10 v' assicuro che se non divengo totalmente pazza,
). nievo, 130: v' avea sì un mezzo ad uguagliar tutti i
. d. battoli, 33-254: v' è da accordare la sperienza con la
d. battoli, 33-156: non v' è... al certo mente umana
delle mosche un come piumacciuolo viscoso che v' hanno, on- d'elle fino a'
è piccola, e per istrettezza non v' è potuto giacere alcuno de'suoi monaci
con voi fora / e direi corno v' amai lungiamente / più ca piramo tìsbia dolzemente
cuore rimosso, / ch'essar sole- v' una cosa col mio. dante, purg
dispietati ch'uccidan altrui? / come che v' entri prima, e'nesce pui /
ci verranno. monti, i-345: se v' ha tragedia che abbia bisogno del soccorso
/ quand'io cascai, che tu v' eri presente. / alla mia vita
mio padre, pigliate il reame che v' è apparecchiato dal cominciaménto del mondo.
comincioronsi a partire tutti i cardinali che v' erano, e massime santo agnolo,
legge escluse dal suo salotto, non v' era cosa della vita che non le piacesse
. bruno, 3-133: se quelli che v' eran presenti, come erano civili,
state e sì solenni, che non v' ha bisogno di molto sforzo per compilare
ne fece fare una ghirlanda, che dentro v' erano commessi le granella di quello oncenso
ampiezza della giurisdizione, il maggiore che v' abbia nella compagnia sotto il generale.
commissione di non aprirla, perché forse v' è dentro qualche cosa importante per il
in imo spedale,... non v' era anima così dura che non sentisse
, qui presso a firenze, perché v' aveva comodità assai, invitava parenti e amici
casa tanto comoda e calda. augusta v' introdusse tutte le comodità che aveva avute
, / sopra a seder la marchesa v' accomoda. -accadere, essere, tornare
alfieri, i-80: nel mio albergo v' era giornalmente tavola rotonda, onde io
questo modo nella sentina della galea, v' era suso per compagnone quello giovane ch'egli
sai che non compar, se non v' è quella [l'inviolabil fede],
festa. set giovanni, 77: v' erano già venuti di molti giovani per
beato quegli che più bello e orrevole v' era potuto comparirei ariosto, 17-30: non
se voi mi riprendete, che non v' abbia risposto, per la mia che vi
: ma fuor che i padroni, v' ebbe a quella comparita pochi altri.
lo sguardo per questo gran recinto nel quale v' ho scorti, che già voi avete
disopra fatta a mezza botte; nella quale v' è un compartimento di sesanguli e tondi
al posare, per tal modo, che v' era sempre almeno un di loro con
una balestriera, / la qual natura v' avea compassata. salvini, 2-143:
i-47: howi avuta compassione del fatto che v' è avvenuto. secondo l'aspetto,
dal- l'altre dipendenti, che non v' è modo di staccarne il minimo pezzo
beni, che ella produce, se v' è albero sotto il sole, che possa
avute ferite più assai di quelle che v' ho palesate, ferite crudeli, che non
virtù. carducci, i-472: ma v' è una pagina stupenda di giuseppe mazzini,
agostino volgar., 4-176: io v' annunzio la mia morte. ora è compiuto
medesimi complimenti seccaggini. forteguerri, 10-45: v' è chi vaghi li vuol [gli
d'un altro ancora, di cui non v' è sovvenuto: e componimento sì fatto
panzini, ii-584: nella sala da te v' era... una gran compostezza.
, / e già le fiamme il mantice v' incita. bruno, 3-12: vegetano
: siete di cristo, lo quale v' ha comperati di gran pregio. maestro
dalle fonti alle foci, ciò che v' è di provincie e di regni..
in voi si comprende e tanta cortesia v' adorna, che sanza riprensione credo che
. d. battoli, 33-156: non v' è (dicono) al certo mente
d'animo, che se tu più dì v' arai l'intellecto e l'occhio desto
venire, che di quella che allora v' era. comprenditivo, agg.
. d. bartoli, 35-72: v' ha chi crede potersi ancor ella [l'
112): quel frate in somma v' ha convertito... convertito, cugino
storico e stia sopra di esso o v' intervenga come una entità e forza naturale.
alcuni stati d'animo erano cornimi perché v' erano ideali di vita comuni al di sopra
capitano. d'annunzio, v-1-1035: non v' è in tutta la patria un luogo
qui sono a voi in inspezialità non v' ò scritto perché ad ambruogio cossi e
, / quando più l'ora imbruna / v' ho cerche a la collina, /
in man disfida 1 lanzi / non v' è cristiano, che gli passi innanzi.
, inf., 13-6: non pomi v' eran, ma stecchi con tosco.
monarchi stranieri -;... non v' accorgete che voi concludete contro al vostro
. d. battoli, 34-120: non v' essere, ch'io mi sappia,
palmata afferra / la sua conca, v' insuffla ogni sua possa, i gonfio
, vengono a fare il tuono che v' ho detto. tasso, n-iii-588: aristotele
cosa. d. bartoli, 35-222: v' è chi scalda in prima la parte
concepire in versi eroici, come poi v' ha tradizione che furono concepute in versi
eseguisce una parte distinta, in cui v' è la cantilena principale a solo,
loro concertare, uno dirà che non v' è febbre, l'altro che v'è
v'è febbre, l'altro che v' è febbre. manzoni, 1042: si
, 2-310: per questo bue pedagogo v' hanno paragonato concettizzando ad un entello che
, quasi sorridendo: questi vostri paperi v' ànno ben conci! piovano arlotto, 163
l'anima vostra impura / fornicò; se v' ha conci il reo lavoro, /
, ma parendogli le lastre aria, v' infilzò dentro la testa e si conciò a
per concludente. redi, 16-iii-140: non v' è motivo, né conghiettura, né
pronunziano nella consegrazione, ex vi sacramenti, v' è il corpo nell'ostia sotto le
ch'è si rara al mondo, / v' era con castità somma beltate. s
secondo l'usanza di que'luoghi, v' avea una gran concorrenza di giovani uomini e
d. battoli, 32-67: come v' ha assai del vero dove si lavori per
una gran prestezza nell'operare; così v' è moltissimo del fallace nell'adunare che
tutto il paese corre a vederlo; v' è stato anche il governatore, e tutti
concorso / quante volte vi vidi e v' ascoltai, / e dal bel vostro
e ne'circoli, ne'quali non v' ha due punti di concorso, né quell'
di concorso, né quell'uno che v' ha serve a nulla, non seguirebbe l'
scontenta che loro si aggiugneva; non v' ebbe più misura né termine al valersi
possono generarsi e prodursi, pur che v' intervenga la materia, e il calor
tutta vestita, nel mezzo de la quale v' era una condecente tavola coperta d'un
vale o gentileza, / sed e'non v' è misticata la riccheza / la qual
dee., 8-9 (313): v' amo quanto si conviene, e sì
. allegri, 243: s'insalata non v' ha per freddo o secco,
e risponde alla condizionata, cioè chi v' à per le suoe ecc.
fagiuoli [tommaseo]: se posto v' è dinanzi uno storione / crudo,
vetro: e senza lui l'acqua che v' è dentro non può bollire. lampredi
disse buovo: santa corona, poiché v' è di piacere ch'io vi dica di
: com'io credo di piana, / v' elesse dio fra li angeli più bella
e condonando all'ardore della giovinezza quello che v' è di eccessivo, non posso occuparmi
. d. bartoli, 32-147: non v' è dunque bisogno di scavatura fatta nel
che se da per sé el bronzo non v' andasse, nel portino. baldinucci,
verissimo circolarsi, così nelle piante, v' abbia altri condotti che portino tumore dal fondo
e il secondo fosso, che non v' avea acqua, e condussono e dirizzarono
, / ch'a tanto grande onor v' hanno condutti. rustico, vi-i- i7°
ferito, oltre a quel che già v' ho detto. firenzuola, 495: miglior
26 (444): vedete a che v' ha condotto (dio buono! e
per la vita che deve finire. v' ha condotto... ribattete liberamente
, se non lo sono... v' ha condotto a ingannare i deboli,
. d. bartoli, 33-249: v' è stato un curiosissimo sperimentatore, che
loro concertare, uno dirà che non v' è febbre, l'altro che v'
v'è febbre, l'altro che v' è febbre. monti, x-2-110: dagli
fra atomo e atomo di quell'acqua v' ha innumerabili spazietti di vacuo. f.
vi confesserà un pegno, o ailmanco v' entrerà mallievadore. metastasio, ii-49: quanto
foscolo, vili-187: e se v' è chi mi accusi di poco informato
il giovane, 9-178: un confettiere / v' aveva, delle spezie: un uom
e con poca fatica ributtati quei che v' erano, essi già le conficcavano.
di chicchessia, poiché dei confidenti non v' era) pervenni pure ad accavalciare gli
, per dirla con una metafora, v' era singolarmente sgombro al sopravveniente conflitto moderno
che quell'eco va equabilissimamente, e non v' è accelerazione di sorte veruna.
il confortabile ', cioè: 4 v' è ogni comodità, ogni agio; v'
v'è ogni comodità, ogni agio; v' è ogni ben di dio '.
forza in parte, / quel, che v' ancideria per sé, v'aita.
quel, che v'ancideria per sé, v' aita. ariosto, 19-76: quivi
. segneri, i 25: chi v' è tra'santi, il quale l'abbia
confutati da tullio, che dio non v' è, perché non è visibile agli
ornai veggio la rete / chi qui v' impiglia e come si scalappia, / perché
, x-57: e a ogni fianco v' era congegnato in due anelli di ferro un
poi avanti e dice che in questo intelletto v' è l'idea, sustanza anch'ella
vero archivio muratoriano:... v' è di tutto, di tutto, di
. parini, giorno, iv-782: v' è le due brune / odorose bevande che
airone il grande incantatore: / dipinto v' è com'ebbe il magno onore, /
congiunge mai, e se alcuno congiungimento v' è, non è da linea a
si congiunge mai, e se alcuno congiungimento v' è, non è da linea a
conduce a morire: / quant'io più v' amo, più ne son gelosa.
stato e 'l peregrino errore. / v' ha quel co'mostri suoi torto e serpente
cerchi contien, cerchio maggiore. / v' ha l'un e l'altro tropico
e de l'ombra adeguan tore. / v' ha gli altri duo, che girano
sangue, voi non avete alcuno che v' ami più di me. ariosto, 10-68
: di contro a questa congiura aperta, v' era la congiura segreta, cioè a
il de matteis inventava congiure che non v' erano, e straziava un popolo che ormai
vanno in dissoluzione, credetelo, allora non v' è chi congiuri, e se trovate
le labbra. nievo, 130: v' avea sì un mezzo ad uguagliar tutti
moltitudine d'animali selvaggi, fra'quali v' erano molti orsi. 2.
ed in ciascuno vidi la vostra faccia che v' è suso coniata. forese, vi-1-249
fra atomo e atomo di quell'acqua v' ha innumerabili spazietti di vacuo di diverse
. pucci, ix-408: di più ragion v' arrivano uccellini, / sì da tenere
onorate, / a guisa di conigli v' intanate / e 'l viso, ove si
, tutta è mercè dell'artefice che v' incavò quel ch'egli sol, battuto o
rappresentano. alfieri, 5-262: verbo non v' è il più tristo e il più
une dall'altre dipendenti, che non v' è modo di staccarne il minimo pezzo
questi, o indifferenti o paurosi, v' era ima mano di liberali che accusava la
conosceva i fascisti e la connivenza che v' era fra essi e la questura.
. parini, giorno, iv-783: v' è le due brune / odorose bevande
radrice sua signora, e che perciò v' avea in gran numero amici e conoscenti
18-108: costei vedendo l'arme ch'io v' ho detto, / subito n'ebbe
volesse, o cavaliere, ch'io non v' avessi conosciuto giammai e ora pure non
cognoscimento del cielo e di ciò che v' è dentro, che non fu mai
d. bartoli, 35-223: v' è chi agita il mercurio ben bene,
/ si può, si fa, né v' è chi questo modere: / non
; / « notate la consegna che v' è fatta ». / e 'n questo
prime terre vacue, e poi essi v' incatenarono i loro clienti ovvero famoli. d'
desiderato o sperato; e nondimeno non v' ho poi trovato drento quella satisfazione che io
difetto si nascondesse,... v' era anche conserva di cose più care
e sontuosa e grande, / e v' ha de'sommi dei tutto il consesso
magalotti, 9-1-146: nell'altro ovato v' è licurgo, che in un consesso
i-216: ho scritto a gnudi perché v' abbia in considerazione nella distribuzione degli impieghi
ogn'altra si raccoglia, / innata v' è la virtù che consiglia, /
, che preso una volta, non v' ha più luogo a ritirarsene, e
l'umana vita pe li vostri consiglieri v' è additato! a. pucci, ix-
più tosto che seguire / tanto che v' annoiasse il troppo dire. bandolo,
la terra d'ogn'intomo, e v' infuse il mare, acciocché, interponendosi ai
apigliasse / savete, donna, ch'io v' adimandai; / se 'l vostro amore
che par che un proverbio degno / v' abia assaliti con sì fatto suono: /
che mi dolesse tanto, perché v' amo, e vi osservo più che voi
il messia. diodati, 2-62: v' era in ierusalem un uomo, il cui
. biringuccio, 1-88: ancora che v' abbi detto avanti, di consolidare l'
. se voi mi riprendete che non v' abbia risposto,... arete conosciuto
, i-133: nella organizzazione degli uomini v' è qualche cosa di simile a quello
iddea diana, che elette / v' ha in partenopè per sue consorte. capellano
posta. lambruschini, 1-56: v' è egli... una legge che
intralciate le transazioni forensi. per giunta v' aveano le consuetudini; ed ultimo capitava ad
faccende fatte a stampa, / ove non v' ha consulto né scrutino, / si
tutte le genti; nelle quali io v' ho sparto, ma a te non farò
nel celebrare, contavano i fedeli che v' assistettero, che tante eran le lagrime che
d. bartoli, 40-ii-31: non v' è in lisbona via sì frequentata d'
abbia di buono. / quante cose v' ha dentro, io ti protesto, /
una femmina. soffici, 1-39: v' era tale, che dopo aver contaminato la
. m. ricci, 3-xn: agevolmente v' accorgerete che l'autore non fa altro
quattromila dugento fiorini d'oro, i quali v' avremmo mandati o per cambio, o
contentanvisi molto e barattieri, / perché v' è pien di lor mercatanzia, / cioè
bruno, 3-132: se quelli che v' eran presenti, come erano civili,
e cascanti. al suo contatto quanto v' era di giovane e di vivo in
ilari e rossi, / che nell'erario v' eran pochi grossi. pascoli, i-13
contegno / e della gente ch'entro v' era incesa. 7. alighieri, 182
. battoli, 35-82: or se non v' è un'intelligenza, che con le
. croce, ii-8-60: quel che v' ha di proprio e originale nelle effetuazioni
in parte, / quel, che v' ancideria per sé, v'aita. tasso
, che v'ancideria per sé, v' aita. tasso, n-iii-807: l'appetito
età. d. bartoli, 34-321: v' è chi contende ch'ella [pianta
nel viso gli sprazza / velen, che v' è mischiato altra sozzura.
modificazioni dell'architettura. nievo, 134: v' è una grande e limpida fontana che
visi molto e barattieri, / perché v' è pien di lor mercatanzia, / cioè
contenta; ma abbiate cura che non v' inganniate, pensando forse meritar più con tesser
/ oh dilette mie speranze! / v' ho perdute, e non son morto
dal contenuto, in maniera che non v' entri più cosa alcuna. imbriani,
: e siccome nella canonizzazione de'santi v' è 1'* avvocato del diavolo ',
d. bartoli, 32-88: chi v' avrà sì sofistico, o perfidioso,
42: ma voi, mentre v' annunzio / corone d'oro, e le
fatto. bembo, i-323: non v' ho prima di ciò scritto, per cagion
: fateci l'onore di raccontarci quello che v' avvenisse in quelle guerre, perché,
due particolari contezze, dalle quali pur v' ha che potersi imparare: la prima
dovunque sia solido il cielo, tutto v' abbia pieno d'un medesimo corpo sottile
. ma non sì, che quando v' ebbe meno romei, non vi fossono conti-
impazientito di sentirglielo ripetere « che male v' han fatto? *. « mi
asprezza che conservi la polve, o v' imbratti o laceri in verun conto. manzoni
intoppo e d'ogni oltraggio / io scòrti v' ho fin qui per vie non conte
aprendosi e contornandosi in gioghi ciò che v' era sembrato prima un sol giogo,
suoi contorni. vasari, iii-417: v' erano ancora molte figure aggruppate ed in
è vero che tra lei e me non v' è contrabbando di sorta, ma chi
, vengono a fare il tuono che v' ho detto; il quale continuato e grave
di bontate, / donzelle, or v' adomate. pier della vigna, xxxv-1-124:
ogni maniera. bartolini, 15-191: v' era contraddizione, fra quanto
, e fra le altre cose che v' erano fatte, contraffece una caraffa piena
pagani, / e come alcun di lor v' è contraffatto, / che pare orlando
dugento cavalieri; ma innanzi che tutti v' entrassono, il capitano colla maggior parte
che fra la radice e il nesto; v' abbia uno scambievole contrappassare e rifondersi dei
per volta, alla realtà presente che v' opprime. boine, i-158: contrapporre due
d. bartoli, 38-49: niun v' ebbe che più da vero e con maggior
e a ciò è necessario che v' abbia contrarianza. = deriv.
quali con velocità contrarie vengono all'urto, v' accorderò agevolmente che nell'urto interviene perdita
contrarie. varchi, 18-2-266: v' ebbe di quegli che giudicarono, che
. storie pistoiesi, 2-194: altri v' avea che si pararo al contrario.
superfruo contasta. idem, 55: melochitès v' è, gemma molto cara, /
apriva un cunicolo buio e stretto. v' entrarono facendosi il segno della croce ed
: di contro a questa congiura aperta, v' era la congiura segreta, cioè a
tutto d'una fresca spigliatezza, che non v' aspettavate dallo scrittore, ammassante e rigido
nobil nazione. baretti, 2-171: v' è una cosa però, da cui
scrivere alla dogana ciò che salabaetto dentro v' avea; e fattesi loro scritte e contrascritte
sospeso un pezzo, cercando se modo v' avesse d'accordo, ma continovo cresceva
, tór de le case quelle che v' erano di soverchio, risentirsi de la
. carducci, 201: ecco io v' invoco, / o martiri, o fraterne
quella caduta al caffè. d'annunzio, v' 2-425: come egli indicava coll'indice
che si chiamino angeli, mirate che v' è ancora delle angiole. sarpi, ii-216
. d. bartoli, 36-29: v' era sperto e maestro in quel..
'? d. bartoli, 36-22: v' aggiunse il prescriver loro conversazioni e leggi
l'aria abbia luogo, e non v' apparisca convento. g. b. nelli
. d. bartoli, 36-22: v' aggiunse il prescriver loro convenzioni e leggi
36-31: per chi attende allo spirito v' è campo da usar questa caccia con
sempre la stessa armonia, e non v' è donna che stuoni. tommaseo [s
debiti pubblici, se non per estinguerli, v' ha d'altronde un mezzo da preferirsi
perfetta ', quando nella proposizione conversa v' ha una proposizione di valore equipollente;
appien, ch'altro partito / non v' ha che il mio. orioni,
ne l'antro. / -come dunque v' entrasti? ed a qual fine? /
/ -basta che per mirtillo io non v' entrai. / -convinta sei, s'altra
.. / a'solenni spettacoli v' invito / di navi, di pedoni e
/ godeste ornai de'giuochi, entrar v' aggradi, / sì che il convivio s'
trentasei ore continue, in cui non v' essendo più neppur umido da rigettare, si
. livio volgar., ii-1-305: v' andò una coorte per sotterrare i morti
loro due sacconi; / ma non v' eran coperte o lenzuol bianchi. manzoni,
pareva quella di un frate; non v' era che un piccolo canapè in ferro colle
ch'uccidan altrui? / come che v' entri prima, e'n'esce pui /
una ria coperta tanto larga, che v' andavano agiatamente quattro uomini a cavallo,
l'inverno in luogo tepido, non v' è acqua di cannella... che
volgar. [crusca]: 10 v' hoe parlato queste cose alla coperta; ma
poco di tetto, che ancora rimaso v' era, si ristrinsono amenduni, e costrinse
che alla vita bisognano in questi tempi v' è la copia maggiore, e minore
nessun lato né sentier né scale / v' eran che di salir facesser copia. guicciardini
altre scritture, memorie e croniche, v' avea, fatte per lo sopradetto scrittore,
. g. gozzi, 3-1-291: non v' erano allora [nei libri] le
adamantino. bontempelli, 8-52: [v' erano] coppe d'un vino che aveva
a un tocco sbadato del cucchiaio, v' erano anche ciliege grossissime e fette di
in fondo alla coppa delle mondane dolcezze v' è sempre qualche pochetto d'assenzio. monti
. biringuccio, 1-55: cori come v' ho insegnato a affinare l'argento per
, guardate bene, e troverete che v' avete avuto tre pani per coppia. fagiuoli
avvitato. ojetti, i-296: v' è addirittura una colubrina lunga tre
sepolto. intelligenza, 188: cesar v' è ch'arder li corpi non volle,
con l'altra a caso, e v' andò un tempo. d'annunzio, ii-262
, che ha parti coerenti, se v' intende l'acqua la qual gionge e copula
, i-202: dove ci è valore, v' è industria e coraggio, e chi
« il viaggio vi ha sfinita, e v' è d'uopo qualche po'di ristoro
fuggendo nella città, con loro insieme v' entrarono. salvini, 39-vi-41: alla
corallo. intelligenza, 33: corallo v' è che nasce ne lo mare, /
. m. cecchi, 140: non v' inveschin gl'inganni, anzi il furore
. imbriani, 2-207: fede non v' ha che tanto il sen corazzi /
. d'azeglio, 1-202: v' erano a roma, in ispecie allora,
o corbellerie. soffici, 1-39: v' era tale, che dopo aver contaminato la
. casotti, 1-8-50: corbelli! chi v' ha detto ch'io son reo.
di non esterne [piante] poi v' era il nocciuolo, / il mandorlo,
tomoe. intelligenza, 188: cesar v' è ch'arder li corpi non volle,
corde della pioggia. negri, 2-606: v' è una corda che ci tira,
vanno in dissoluzione, credetelo, allora non v' è chi congiuri, e se trovate
arco, / e già lo strai v' ha su la corda e 'l tende.
. segni, 1-187: risposte pur v' erano di strumenti e di corde e di
compassione a frate michele; imperò che v' era alcuno frate cordelliere, che udendolo
guzman. bar etti, 1-45: non v' è egli un po'di falsità che
e tornata alla mia propria abitazione, v' ho trovata una stravagante novità. baldinucci,
scuole modernamente per tutto instituite? non v' ha chiesuola anche nel contado, dove
l'altr'organo e coretto, / che v' eran fitti come i pani in forno
passono, o vi nascono, o poiché v' entrano, non ne sanno uscire.
algura. intelligenza, 188: cesar v' è ch'arder li corpi non volle /
nelli, 19-1-14: se le cornacchie v' avessero cavato gli occhi, voi non
. intelligenza, 34: cornelio v' è ch'è gemma molto fina, /
quasi che alcuna musica, che non v' entri la cornetta. collodi, 558:
f. f. frugoni, xxiv-1065: v' eran poi figurati altri gattonacci e gattucci
riquadrato a quadri, intorno alle storie v' è una fregiatura di foglie d'ellera
frugoni, xxiv-1058: di presente non v' è albero che più fruttifichi del comio;
fa quasi che alcuna musica, che non v' entri la cornetta. pindemonte, 10-315
lumaccia. intelligenza, 67: coltella v' ha con coma di serpente, / che
fuor le coma; / perché rinaldo non v' era, non teme. ariosto,
intorno, / ma un canaletto suo v' entra e 'l divide. parini, giorno
nelli, 19-1-15: signor padrone, come v' intendete voi degli argomenti cornuti? beltramelli
coro / di spiriti celesti, s'io v' ascolto. g. b.
e, fin che il rito / v' appelli al canto, tacite sedete: /
. intelligenza, 65: una cappella v' ha che si ufficia, / molte
coretti. d'annunzio, iv-2-512: v' è dietro l'altare maggiore un'ampia
indi passò la penna al beccaio, che v' inchiostrò uno stentato crocione, poi al
: molte cose diverse oltre natura / v' avenner, tutte di rea dimostranza:
man palmata afferra / la sua conca, v' insuffla ogni sua possa, / gonfio
foscolo, viii-268: ma e non v' accorgete, o crudeli, come il
d. frescobaldi, ii-505: pietà non v' è né merzé né calere, /
da crudeli ragionamenti e da farvi piagner v' imposi. firenzuola, 205: gran
anime crudeli, / tanto che data v' è l'ultima posta. 11
. bonagiunta, v-354-27: io non v' oso guardare né 'n viso né 'n
non potendo cuocere ciò che dentro cacciato v' è,... convien che rimanga
delusione romantica; anche se questa materia v' è atteggiata con crudezza di risalti ed
. goldoni, iii-8: non v' innamoraste mai di questo guadagno, perché
. saccenti, 1-1-129: là non v' è crusca né cruscanti, a gara
valle amara. fagiuoli, 3-1-142: non v' è parola, accento, né vi
voluto dire con quel grazioso motto che v' è, * formula cruscante '! e
, * formula cruscante '! e pure v' ho fatto quivi vedere com'ell'è
ne'cubili dove abitano i draconi, v' è nata la verzura e il giònco.
guerriero] un poco i ginocchi, v' appoggiò le braccia dalle ferree cubitiere, protese
che la miserabile radunanza andò crescendo, v' accorsero [al lazzeretto] altri cappuccini
di rigid'aura / offese alquanto, v' è stemprato il seme / de la fredda
, 9-23-38: traggasi innanzi, se v' è a cui sembri che no, e
. costui, e alcuno scrivano che v' era disse: * in cui son elli
che faceste da piei; e questa v' ha da essere la incastratura e guida dell'
f. frugoni, xxiv-917: la novità v' ha la sfera, [a parigi
[a parigi], la simulazione v' ha la reggia, il lusso v'ha
simulazione v'ha la reggia, il lusso v' ha il centro, il coraggio v'
v'ha il centro, il coraggio v' ha lo steccato, la bellezza v'ha
coraggio v'ha lo steccato, la bellezza v' ha l'epiciclo, la pietà v'
v'ha l'epiciclo, la pietà v' ha il pascolo, la moda v'ha
pietà v'ha il pascolo, la moda v' ha la culla, e la borsa
ha la culla, e la borsa v' ha la tomba. salvini, 6-77:
, viii-1-10: ma son un che v' ho in culo a tutta botta, /
ix-406: e, per lo freddo, v' ha di sì cattivi / che nudi
è amistà, o no. se v' è dunque ama l'uno li cultori dell'
peggiori. marino, 319: né v' ha montagna o selva, / dove avaro
in mezzo a'cori, / e coltivato v' è con più bell'arte. marino
sua vestimenti e sua masserizia, non v' era altro. garzoni, 1-220: hanno
stecco, e con un chiodo ruggine v' intagliava un altro giorno di lagrime da
s'apriva un cunicolo buio e stretto. v' entrarono facendosi il segno della croce ed
): questa gente medesima ch'io v' ho detto hanno una tale usanza:
: di'ben forte / che non v' è da mangiar; ma intanto cuoci /
verissimo circolarsi, così nelle piante, v' abbia altri condotti che portino l'umore
al re luis, e ch'egli v' andasse a vederlo, rispuose: vadalo a
: non so se savete / corno v' amo a bon core; / ca son
37-20 (iii-229): tutta dipinta v' è l'istoria bella; / ma il
vedermi morto? segneri, ii-49: v' invita a festa, v'invita a festini
ii-49: v'invita a festa, v' invita a festini;... e
son le tue contrade, / né v' è chi d'onorar ti si convegna.
, 23 (385): « dio v' ha toccato il cuore, e vuol
, 30-139: la cieca cupidigia che v' ammalia / simili fatti v'ha al fantolino
cupidigia che v'ammalia / simili fatti v' ha al fantolino / che muor per
come se a nascer sopra una cupolétta v' avesse. bottari, 5-76: perché
e perciò troppo secca e dura, v' aggiunse di qua e di là due
, d'amore: / cura non v' è migliore / a i mali del pensier
contenta; ma abbiate cura che non v' inganniate, pensando forse meritar più con
salutano, e vi prie- gano che v' abbiate cura, e facciate coraggio.
. berchet, 88: pur non v' è un uom che smovasi / a ceder
, i buoni antichi scrivevano: e v' ha tuttavia popoli nell'oriente che l'usano
ultimo momento che il lungarno finiva e v' era il muraglione. -figur.
, non visto e prossimo / tal v' avrà, che al compagno dia di gomito
salvini, 41-422: io nulla v' ho detto... de'[fichi
amanti / davanti / cotanti / più non v' atenete. latini, rettor.,
da'cartolai, s'abbattè a caso che v' era messer giannozzo manetti. boiardo,
/ contentanvisi molto e barattieri, / perché v' e pièn di lor mercatanzia, /
si truovino che sappiano, niuno quasi v' è che voglia, per amico che sia