a casq tornandosi, avvenne che, uscito di ferrara e cavalcando verso verona,
avea passato dall'altra, ed era uscito della pressa per abbendare la piaga.
, 1-192: dalle lettere non era uscito che un insieme abortivo e agonizzante.
accomodato a far faccende, se ne era uscito della gabbia. v. borghini,
accompagnandomi coll'occhio sinché non ne sono uscito, rimanga quivi. patini, giorno,
come quei che con lena affannata / uscito fuor del pelago alla riva, / si
un grosso granchio... era uscito fuori dall'acqua e s'era adagio
bosco cogliendo ciclamini. pioverle, 2-118: uscito di strada mi addentrai in una piccola
con fasto e con festa a l'aria uscito, / gode, addobbato di purpuree
s'infiora. morando, iii-231: uscito il rio dalla prigion del gielo / lieto
come quei che con lena affannata / uscito fuor del pelago alla riva...
da lato. tavola ritonda, 8: uscito di sé, istava siccome cavaliere affatturato
soderini, iii-17: un luccio, uscito nella sponda del trasimeno, afferrò una golpe
quelli granchi marini... è uscito del carnieri... e hatti così
villani, 7-66: il re d'inghilterra uscito dalla foresta per traverso s'aggiunse col
: « è un pezzo che è uscito? ». « no, sarà un
sull'altro diverparti della testa, è uscito poi tutto tutto tutto, senza tendosi
, / de l'aguato in cui stava uscito il zoppo, / prese la corda
tua volubilità, né m'è della memoria uscito d'averti in alcune parti veduto privato
rucellai, 2-10-280: il tronco subclavio, uscito della cavità del torace, propriamente assillare
. buonarroti il giovane, 9-48: uscito il podestà fuor del palazzo / par
come alienata, dicesse: -costui par veramente uscito ora dall'inferno. idem, lett
così lucido, che pareva allora allora uscito dalle mani del cesellatore. panzini,
infiamma o verna. morando, iii-231: uscito il rio della prigion del gielo /
questo vocabolo mi venne sentito in firenze, uscito spontaneamente dalla bocca del meccanico pratico,
. sacchetti, 70-34: il porco uscito lor tra le branche, corre per uno
all'intorno, come un can barbone uscito dall'acqua. annaffiato (part
1-22]: come il naufrago che uscito fuor del pelago, cioè del mare,
grembo aperto. caro, i-279: uscito dal mare, approdò in seno alla cloe
non mandarlo così caldo caldo, e appena uscito dalla penna. -di
-figur. caro, i-279: uscito dal mare, approdò in seno alla
fortuna. baldini, 4-204: un parlamento uscito da una rivoluzione e solo arbitro sovrano
pagare i cinque soldi perché io sia uscito dal seminato. salvini, 30-1-101:
machiavelli, 517: perché il po era uscito de'suoi argini, rendeva il passarvi
ad armacollo. nievo, 135: era uscito di casa con un bel sole di
, e s'accorse che il suono era uscito dagli arpioni e dalle bandelle nell'aprir
archibuso nel braccio dritto, essendo uscito a scaramucciare per soccorrere i suoi
? » « non signore: sono uscito due volte, ma senz'arte senza
crede canuto / appena all'artefice / uscito di mano / il genere umano!
altra artiglieria. guicciardini, i-273: uscito fuora per l'occasione di questo tumulto
tratto il capo del capestro, era uscito della stalla ed ogni cosa andava fiutando
io so ch'egli non vi è ancora uscito di mente quello che voi deliberaste fare
. f. giambullari, 307: era uscito bernardo innanzi con uno squadrone di cavalli
, 3-23: 'venne, ch'uscito era fuor delle porte / tibaldo, e
/ de l'aguato in cui stava uscito il zoppo, / prese la corda,
carcere, il giorno stesso che ne era uscito per un'altra condanna. marotta,
villani, 12-84: si cominciò un fuoco uscito di sotterra, ovvero che scendesse dal
guerra. 2. che è uscito illeso da un grave pericolo; scampato
che il figliuolo avea, si fu tutto uscito di sé. cellini, 2-59
viscosa in cui s'era involto, et uscito sù comincia in pianta a mutarsi.
, / de l'aguato in cui stava uscito il zoppo, / prese la corda
/ de l'aguato in cui stava uscito il zoppo, / prese la corda,
: non in tutto indarno sarò oggi uscito fuori alla caccia, poiché non solo ho
nocciuole bacate, da cui non sia ancora uscito il verme, hanno nel guscio un
quell'istrumento. idem, ii-465: uscito d'una stanza tutto infuriato con una
io non ero capace di altro pensiero. uscito di quella e tornato a milano,
e s'accorse che il suono era uscito dagli arpioni e dalle bandelle nell'aprir la
i-531: era uscito per le piazze con un grande pennacchio,
vi raccoglie. govoni, 2-172: sono uscito di corsa, / per non impazzire
viani, 19-457: un soldato era uscito da un baraccamento folla di festoni, di
all'intorno, come un can barbone uscito dall'acqua. giusti, 2-80: se
è un tal [colpo] di mano uscito, / che il mento dar gli
sono già con la mia disarmata barca uscito dagli atroci mari e rabiosi venti de
3-45: dalla mole del colosseo è uscito diroccando, boccone su boccone, il barocco
gozzi, 1-159: il vecchio, uscito di camera fra il vegliare e il dormire
. di qui, infatti, è uscito il batiscafo di piccard. =
progetto è il migliore che sia mai uscito in italia. de amicis, i-274:
. nievo, 136: l'era uscito di casa con un bel sole di maggio
'l mio piacer, finch'io di borsa uscito / non vidi 'l fin della
perfido, sacri egli fu uscito la sala risuonò di berci. anche lo
papa. ricchi, xxv-1-186: sono uscito de la strada / per venirti dietro,
, v-i- 300: un naufrago era uscito a riva, gonfio e bianchiccio come
incappare nella tutela del suocero dopo essere uscito da quella della madre. deledda, iii-800
iv-70: venduto il libro, o altrimenti uscito dalla biblioteca o dalla libreria, si
giovanottone biondastro, belloccio, grassoccio, uscito fresco fresco dall'università. papini,
volesse avere considerazione di lui; e, uscito dal carcere, si diede ad almanaccare
i-207: 11 prete del luogo, uscito dal desinare della padrona passabilmente allegro stava
[s. v.]: è uscito un nuovo volume de'bollandisti.
a quella bottega, della quale novamente uscito sono? certo no... che
bracci per sgranchirsi, come se fosse uscito da un sonno profondo. d'annunzio
16-8: tutto baciollo, quasi allora uscito / dalle branche di morte. berchet,
ufficiale di guida... è uscito in questa riflessione: « dica se non
subito telefonato perché sapevo che da poco era uscito dal carcere di poggioreale. vi era
era entrato brillantemente e brillantemente ne era uscito. = comp. di brillante
mal pasciuto e gonfio, / di tana uscito, ove la fredda bruma / lo
; scuro. giocosa, 180: uscito dalla lucentezza brunita e fredda della valle
divin dal cupo fondo, / e uscito dalla bruna onda,... /
mi raccontò poi... come, uscito appena di lì, venisse da lui
che, trovata la buca onde era uscito, per la stessa anco facesse accidentalmente
si buccinava. pirandello, 8-241: era uscito di casa per appurare se già in
un barone romanesco, non romano, uscito per un buco del sacco di roma,
l'uscio della mia spelonca, e uscito fuori, vidi una femina. pulci
: non in tutto indarno sarò oggi uscito fuori alla caccia, poiché non solo ho
: e perché a me pareva esserne uscito con molto maggiore onore di quello che io
. e. gadda, 6-69: era uscito alle sette emmezzo dopo un caffè-corretto a
: « udite un madrigale, il quale uscito / èmmi non infelice dalla penna;
altri a quella banda / ond'era uscito il calamo omicida. guarini, 249:
stesso a quel modo attutito di esistere; uscito di pena e di me; scaduto
10-223: fuor de'materni imperi intanto uscito / passa il re novo a possedere
sum, rosa mia, del vulgo uscito, / e forsi fia ancor letto il
. malispini, 1-313: un calzolaio uscito di firenze (che era stato un
grazzini, 2-274: intanto comparse marco, uscito di cameraccia, in su la sala
de sanctis, iii-308: massimo, uscito di collegio con tutt'i vizi che vi
in campo franco, e sempre n'era uscito a onore. tasso, 6-19:
certo luogo intrigato che non ne sarebbe uscito uno che avessi avuto la sapienza di
corpo la cavità della canna onde fosse uscito. magalotti, 21-11: così nelle canne
spargia di fuore / salendo in alto come uscito fosse / d'una cannella che gittasse
uno acquaio, e del detto n'era uscito un grande scarpione, il quali loro
guerra dickc bertha ogni pezzo a lunga portata uscito dalle officine di berta krupp).
canterella1. se non gli fosse uscito il sangue dagli orecchi... ma
tratto il capo del capestro, era uscito della stalla. boiardo, canz.,
che vi è entrato per un'orecchia e uscito per l'altra. galileo, 268
appena il capo asciutto: essere appena uscito dalla prima infanzia. castiglione, 194
sacchetti, 163-89: 'l iudice, come uscito di sé, disse al cavaliero che
: / pareva spettro da quell'arche uscito, / bianco la barba e gli
incarnare. ojetti, ii-31: era uscito da una generazione piena d'ardore e
; vi è il ventisette che è uscito secondo invece di quarto, ma è
secondo invece di quarto, ma è uscito! *. d'annunzio, v-1-332:
vasari, ii-465: il marchese dunque uscito d'una stanza tutto infuriato con ima
davanzati, ii-142: apinio tirone, uscito fuori pochi dì innanzi a mugnere quelle terre
de sanctis, iii-308: massimo, uscito di collegio con tutt'i vizi che
: subentra il damerino, che par uscito dalla stufa, tutto stregghiato, carminato,
in- cresce; / perché gli pare uscito di cervello, / non si sa
carnevale. foscolo, xiv-410: sono uscito per seppellire il carfagiuoli, 3-5-15:
carruba,... gli sarebbe uscito per le narici. d'annunzio, ii-823
del principino, che aveva ricevuto appena uscito dalle fasce. settembrini, 1-44: è
., 6 (94): uscito fuori, e voltate le spalle a quella
dalla quale sarebbe stato meglio non fosse uscito mai. nievo, 39: quanto alla
. magazzino in cui si pone il formaggio uscito dal salatoio a stagionare.
queste castigazioni, ed essendo del tempio uscito, servio sul- pizio pretore raccontandolo,
acerba. bruno, 3-364: uscito de priggione angusta e nera, / ove
mia toga virile, quanto prima sono uscito di casa, tanto più ch'io portava
n-ii-344: non in tutto indarno sarò oggi uscito fuori alla caccia, poiché non solo
a quella cava, di dove era uscito questo manoscritto, poiché gli era riuscito farsene
quattro dita. carducci, 1016: uscito a vista del grande oceano / cavalca tonde
re, il quale... era uscito con seicento cavalli e con due mila
si è cavato fuori voce, che era uscito occhiali di costantinopoli con 70 galere.
1-18: de la reggia materna il figlio uscito, / con quello sdegno allor se
al poveretto fiorentino, con sue brigate uscito de casa, la menò in una
suoi cerberi. foscolo, xiv-307: sono uscito dalla tua casa guardandomi attorno con tanta
15-881: il prode / di schiera uscito, avventasi di punta / contra una nave
18-3-231: dicessino sicuramente, lui essere uscito di cervello. lorenzino, 154: quand'
un uomo, io credo, di cervello uscito, / tu, che in vece
ingegno, com'era tuo padre, sia uscito un cetrone di questa fatta.
nudo, e quasi quasi come sono uscito dalle mani della natura. de sanctis
'nferno, / po'che n'è uscito un che v'era chiavato, / el
andato a trovare il ciamberlanó pola infermo ed uscito quasi del sepolcro. d'azeglio,
gli ingannati, xxv-1-360: tu sei uscito del sentimento: e però fa bene
senza vedere il cielo, fuor dello avello uscito. 7. altezza, direzione
suo giro. bruno, 3-364: uscito de priggione angusta e nera, / ove
giusti, v-19: l'amore m'è uscito di testa per volontà, l'ambizione
bibbia volgar., iii-472: e uno uscito colora anco nel cielo. monti, x-2-108
e rimorso del colpo che gli era uscito di mano, e, nello stesso tempo
pianto / era per mezzo de lo colpo uscito. dante, purg., 3-108
mal pasciuto e gonfio, / di tana uscito, ove la fredda bruma / lo
; / o se t demonio, uscito dell'inferno, / combattesse per lui le
come quei che con lena affannata / uscito fuor del pelago alla riva, / si
/ era per mezzo de lo colpo uscito. francesco da barberino, 8: la
rapiscono l'innocente [il critico giovinetto] uscito pure dai confini di quella età,
l'uscita all'altro comerchiaro che uscito fusse avanti a quello che venisse.
dell'esecuzione. guerrazzi, ii-158: uscito dal cimiterio, il colonnello si accorse
, v-19: l'amore m'è uscito di testa per volontà, l'ambizione di
divina commedia di dante, il quale, uscito dalle regole communi, quanto più le
in comunione colla cristianità dalla quale ero uscito -si agitava sommessamente in me, senza
, 8-316: non può sofferire il sangue uscito de le reni a genovesi, la
. manzoni, 1070: un giudizio uscito... da un vasto e clamoroso
, forse il sig. cardinale sarà uscito di conclave, se però questo benedetto
, il giorno stesso che ne era uscito per un'altra condanna. pavese,
crocifisso di bronzo di prospero bresciano, appunto uscito dalla forma, senza che quel
due condotti pancreatici; uno de'quali uscito, secondo il solito, col condotto biliario
1648 e... un breve uscito fuori nel maggio dello stesso anno,
1-38: il mio compagno doveva essere uscito all'alba, per portare i conforti della
quattro giorni di antipapato, sopransi è uscito dal direttorio, ma in virtù
per salvarsi. monti, x-1-427: uscito appena alla contraria riva, / a
al figur. vico, 117: uscito il primo libro..., giunsero
la faccia arditamente. idem, x-1-427: uscito appena alla contraria riva / a mirar
radice e nascimento si vede cominciato et uscito dal mezzo, in quale luogo lo
, ii-226: si staccia più appresso l'uscito dal vaglio e si serba all'asciutto
mi coroni. grazzini, 3-120: etti uscito di mente, che tu stavi /
lor tenea dietro. manzoni, 1078: uscito il re per ritornare al palazzo,
). alfieri, v-2-685: è uscito in firenze il n. 5 del 'corriere
. cellini, 1-18 (56): uscito per la porta il prato, lungo
di qualunque vituperosa pena, se mai apparirà uscito di mia mano altro scritto che quelli
di conseguenza. paoletti, 1-1-1: uscito dalle mani dell'eterno il primo uomo
questo, tu che ti credi di essere uscito dalla servitù del demonio, come si
1-40 (i-474): era cocco uscito di cucina senza lume e non veggendo
. moravia, iv-265: michele era uscito per visitare lisa; per tutta la mattinata
vi è entrato per un'orecchia e uscito per l'altra. segneri, iii-1-20:
. pavese, 6-130: ero già uscito sul terrazzo, ero sceso in cucina
meriggio in punto, non è per anco uscito ad illuminar quell'orizzonte dove fiammeggiano tanti
mai si raddolcisca l'anno, / serpe uscito di tenebre, e superbo / della
in comunione colla cristianità dalla quale ero uscito -si agitava sommessamente in me, senza
il suo destrier baiardo / per strano caso uscito era di mano. bandello, 1-40
appartamento è serrata bene, che sono uscito di lì. la buona cura scaccia
barbara invettiva, quando vedi che appena uscito del torchio il prefato libercolo, un
cavalcioni sul davanzale. nievo, 377: uscito sul poggiuolo, sporse mezza la persona
, inteso dalla fante com'egli fosse uscito per certe sue faccende, se ne
un giovanni andrea spada, di fresco uscito dai piombi, antico dazierò, e,
mi era restato tanta virtù che, uscito il fiato, io lo potessi ripigliare;
per due anni in una stanzetta murata ma uscito con cinque minuti di anticipo: steso
. serra, i-385: non è uscito dal decoro della sua cattedra dove siede
cosimo. monti, v-104: è uscito il primo volume delle opere di ennio
lei sta per uscire, sarebbe già uscito se michetti avesse in tempo preparato disegni e
questo secondo carattere pur troppo ne sono uscito nella prima lettera con quella infilzata di
ma poi che for di vista gli fu uscito, / è delibrato adrieto ritornare.
guardandosi nello specchio, gli parve esser uscito dalle mani del creatore in una seconda
qual detto mai dai denti / t'è uscito atride? e come mai dir puoi
alli principi de'sacerdoti come cristo era uscito del sepolcro. paruta, 2-2-251:
: morire. bembo, 1-229: uscito fuor de la prigion trilustre / e
, ma tutto quello, che n'è uscito dinanzi, così l'ultima ora della
disteso. gemelli careri, 1-iv-24: uscito in publico, s'as- sise l'
9-398: appena fu delle sue cure uscito, / che altri due mi ghermì de'
orecchi desiosi. de sanctis, ii-15-17: uscito dal campo de'fantasmi e del suo
volgar., vii-27: egli è uscito del suo luogo, acciò che ponga la
. grazzini, 341: sete voi forse uscito di voi stesso, / o son
/ nel più profondo mar si vide uscito, / sì che segno lontan non si
metà! lo desumeva dal fatto che, uscito a sedici anni da un nobile ospizio
di aver perso ogni senso, di essere uscito dal tempo. pavese, 8-406:
che seguisse la devoluzione di portogallo era uscito da quel regno il moura e venuto
come quei che con lena affannata / uscito fuor del pelago alla riva / si
genti argoliche. lalli, 6-225: uscito enea da quegl'intrichi gravi, / che
gran pezzo nella diacciaia, dalla quale uscito, m'ero messo a giocare.
diavolo, se fusse più di casa uscito. goldoni, iv-103: ehi, ehi
un branco: / d'ond'è egli uscito? giurerei da franco, / che
dell'ardito cartesio che altro è mai uscito, se non che dicerie e strepito
. c. bini, 1-30: sono uscito col soprastante andandogli dietro dietro ad una
aringava innanzi a'giovani suoi scolari, uscito in pubblico a difendere ima causa di
possibile. cesari, 3-5-112: uscito giuda del cenacolo..., era
de proposito come el poeta qui è uscito di proposito per riprendere le discordie civili
anni, e a pena era uscito di que'primi digrossamenti di studi che
vecchia, uno sconosciuto in mutande, uscito di botto da uno stambugio, mi si
. trissino, xxx-4-60: or sono uscito per mandare al campo / qualcun de'miei
io so ch'egli non vi è ancora uscito di mente quello che voi diliberaste fare
, la moltitudine. quel mondo, uscito dalla coltura, si fa diminutivo,
pasciuto e gonfio, / di tana uscito, ove la fredda bruma / lo tenne
. roberti, ii-279: dacché è uscito un non so qual ingegnoso libro forestiero
26: secondo mio padre, io ero uscito a questo mondo apposta per la diplomazia
questa mattina, né informarmi se sia uscito il manifesto che si stava preparando per
fatto certe dimostrazioni a favor di un uscito dai piombi, correva alle sue case
, 80-21: io sono quasi uscito di me medesimo, veggendo i goccioloni che
più il diritto dal rovescio: essere uscito di senno. cieco da ferrara,
terra gran parte dell'anno sta coperta dall'uscito dirompimento delle acque [del nilo]
re roberto ingrandito della riputazione per essere uscito da così pericolosa guerra, deliberò assaltare
sono già con la mia disarmata barca uscito dagli atroci mari e rabiosi venti de
leggero, disavvelenato; ogni veleno è uscito col sudore. -figur.
traveste. 5. sorto, uscito, scaturito. carducci, 98:
, 332: devete rammentar ch'uscito a pena / di fanciullezza, e
8-316: non può sofferire il sangue uscito de le reni a genovesi, la notte
, de la quale non essendo ancora uscito el caldo, postola in boca,
manzoni, che al getto gli era uscito di mano cosi fosco e discordante, si
cose della marina l'onorevole brin è uscito avvolto d'un certo luc- cicor di
. 2. per estens. uscito fuori, distolto, allontanato da uno
prodi il mio collega in armi / uscito è già della cittade a campo, /
serdini, ix-271: almen, dapo'ch'uscito fui di fore, / perché non
, di disorbitare2), agg. uscito dall'orbita che abitualmente percorre (un
, dicesi dell'osso, allora che è uscito dall'uovolo, ossia incassatura, dove
ma il popolo di praga... uscito alle spalle ai polacchi, ne uccise
come faria uno, che fosse uscito di essa. tasso, 6-78: porta
edificio con animo gaio e ne sono uscito triste, col cuore stretto da quel
ant. desviato). letter. uscito dalla via, deviato; sperduto,
sodisfacimento di tutti e tre, m'è uscito di mente. machiavelli, 254:
di sotto la doccia m'è finalmente uscito di capo questo pensiero, così molle
notte bruna, / del suo palagio solo uscito fori, / sanza nel ciel vedere
pucci, cent. 75-33: ed ogni uscito, che di fuor si doma,
che del tormento ecclesiastico non n'è uscito fuori granello, e che dai livellari
, donde nessun libro veramente importante era uscito fin allora,... il
lomazzi, 417: poi ch'uscito fui tutto smarito / me n'andai
doppio, scuoté la testa come un cane uscito dall'acqua, fece brrr, e
tommaso di sasso, 70: uscito m'è di menti / già lungiamenti -ogn'
gozzi, 1-159: il vecchio, uscito di camera fra il vegliare e il dormire
proprio, stasera, finché tu non sei uscito di camera, io non incomincio a
del rimanente, ella intenderà come è uscito un libro di bellarmino alle opposizioni del re
: mio nonno vide un ragno, uscito da un duello, strofinarsi a cert'erba
alla quale industria l'ingegnere buonincontro, uscito pressoché distrutto dalla fine della guerra,
i-171: uscito di scuola dottore e filosofo, egli era
). 3. locuz. essere uscito dagli efebi: non essere più un
non gli gioverà dire -oh! io sono uscito degli efebi. 4.
. bibbia volgar., i-266: uscito è, dopo queste cose, uno uomo
). lanzi, i-124: essendo uscito in roma il tolomeo con 27 carte
escludendo successivamente. manzoni, 1103: uscito per eliminazione con molti altri da quel
pass, di emergere), agg. uscito o sporgente dall'acqua; affiorato
. per estens. alzato, sollevato; uscito, venuto fuori, apparso (di
. e così a tommasino unzio, uscito suddiacono dal seminario senza più tonaca,
svolazzanti, preciso un equilibrista finanziario appena uscito da una commedia francese senza nemmeno struccarsi
magalotti, 1-394: se n'è uscito di camera in equipaggio d'afflitto,
che importa che colui... sia uscito e stato sempre fuori del sentiero della
del suo eremitorio. collenuccio, 36: uscito subito de l'eremitorio, fece un
se mai si raddolcisca tanno, / serpe uscito di tenebre... / erge
che di due diventonno uno, sicché uscito de la fonte si trovò avere lo
erompere), agg. letter. uscito fuori con impeto; emesso con forza,
dio. caro, 3-313: d'erro uscito: ora io m'avveggio, disse
pass, di esalare), agg. uscito, mandato fuori, scaturito (odori
42-18: la sua vita per l'uscito sangue / era vicina a rimanere esangue
stesso a quel modo attutito di esistere; uscito di pena e di me; scaduto
. del papa, 1-2-135: non è uscito [il sangue] per bocca in
innanzi così fatta materia gli mancò, uscito de'campi de'nemici n'andò in
di esorbitare), agg. uscito fuori dalle orbite (gli occhi);
esòrto2, agg. ant. nato, uscito fuori, spuntato. poliziano,
d'ogni altro caso, / quando uscito al mattin presto a'servizi, / felicemente
8. mandato, inviato, uscito. mamiani, 1-330: una
è, normalmente, esplicato e n'è uscito quel rospo, che dovea uscirne!
confuso stupore d'ogni giorno / spiegatamente uscito un altro e strano / dall'inquieta
dei cinque sorteggi il numero dato è uscito o uscirà; estratto semplice, quando
san luca... che, essendo uscito il salvatore dalla sinagoga, entrò in
pass, di evàdere), agg. uscito precipitosamente da un luogo; separato
cielo. guerrazzi, 6-451: quando, uscito all'improvviso dalle tenebre, tornava a
ogni fabbisogno. soldati, 2-282: uscito giggi, emilio si sedette al suo posto
nieri, 115: quando il prete fu uscito di camera, lui ti scorge là
, 7-577: pareva proprio un morto uscito di sotterra per attendere, così come
108): parendomi che vi fosse uscito di mente ciò che io a questi dì
valle, 131: mi era uscito di mente... di dir dei
esorta; né gli par ancora d'essere uscito di fanciullaggine, mentre si sente il
fatta. tasso, torrismondo, 332: uscito a pena / di fanciullezza, e
è nell'adolescenza o che ne è uscito da poco. giamboni, 7-154:
della vita, in cui l'uomo uscito di fanciullo chiede a se stesso che
, inteso dalla fante com'egli fosse uscito per certe sue faccende, se ne andasse
prima carta, a seconda del punto uscito, gli fa vincere la posta degli altri
detto che è proprio il modello ultimo, uscito dalla fabbrica da pochi mesi. fa
m. cecchi, 1-2-462: un bracchetto uscito di catena, / che corre qui
intrato in questo farnetico d'amore, è uscito di gangheri, che non so come
c. gozzi, i-213: era uscito [goldoni] coll'altra novità delle farse
fasto e con festa a l'aria uscito, / gode, adobbato di purpuree fasce
del principino, che aveva ricevuto appena uscito dalle fasce, e tirato su fino all'
lemmonio, il quale non essendo ancora uscito si può dir dalle fasce, non
fasto e con festa a l'aria uscito, / gode, adobbato di purpuree fasce
* augusti ', or ora che sono uscito delle latebre e de'lustri delle fiere
: se l'ingegno di antonio fosse uscito di lombardia e stato a roma,
. bartoli, 19- i-251: uscito libero della prigione, si diede subito a
ha fatto qualche scappuccio e gli è uscito alcuna cosa di bocca, della quale
ti temo, « domine » che uscito son del verno. varchi, 18-2-58:
: una volta dunque capitan riviera era uscito con pochi compagni, di notte, per
foscolo, xiv-231: se tuo marito sarà uscito poni un fazzoletto oscuro o un pezzo
valerio massimo volgar., i-200: uscito bruto de la camera, ella sotto
2-107: il ratto,... uscito fuori dalla sua busa a possedere la
combattere e di seguitare i fuggitivi, uscito incautamente in luogo eguale, e pervenuto
da pari suo, mentre io, uscito allora di gabbia, quasi smarrito nel gran
a prelevare con le tenaglie il ferraccio uscito dal forno e a portarlo sotto il
gli occhi. baldini, 5-183: uscito a cavallo di buon mattino, egli se
fatto fiasco, come riderei d'esseme uscito a bene. massaia, i-50:
, sol da poi ch'egli n'è uscito. muratori, iii-236: noterò solo
indi aperse coraggiosamente la vetriera, e uscito sul poggiuolo, sporse mezza la persona
di un capitano o altro ministro che fosse uscito dal corpo dei giannizzeri,..
. lanzi, iv-273: questi, uscito dalla scuola dell'abbiati e fermatosi gran
. palazzeschi, 11-888: dopo essere uscito d'ai gangheri in modo del tutto eccezionale
svolazzanti, preciso un equilibrista finanziario appena uscito da una commedia francese senza nemmeno struccarsi
questa quaresima in pisa, se ne è uscito, e venendo con alquanti frati in
, rispose la pippa, egli non è uscito punto di quello che egli vi promesse
bandello, 1-45 (i-545): uscito che egli fu di camera, s'
esorta; né gli par ancora d'essere uscito di fanciullaggine, mentre si sente il
, iii-204: non un complimento era mai uscito dalle labbra di ugo -labbra dotte soltanto
,... non m'è uscito mai più di mente, tanto mi piacque
a me, sì lordo e sì recente uscito / da tanta uccision, toccar non
focolare? foscolo, xiv-358: appena uscito di casa corneo sono tornato al mio focolare
, fatt'ha le fogge, / ed uscito è dal manico, e 'ngozzati /
scossa arida foglia, / o strale uscito da sonora corda, / tale a un
xviii-9: la vista di quel bambino uscito quasi dal sepolcro in que'giorni ch'
siete accorto che il suo cervello sia uscito del follicolo. -ant. primaria
carattere, il più perfetto che sia uscito dalle sue officine. cattaneo, iii-4-
il crepuscolo seco a poco a poco / uscito per la lucida contrada / sovra un
: l'elmetto pel colpo gli era uscito; / il saracin si gli scagliava intanto
e fa pazzie com'uom del senno uscito. boccaccio, iv-71: ora in forse
punto / contra lor da'nemici è colpo uscito / (che n'uscir molti)
i-ii-m: o per dio che gli è uscito, gli avrà forzato l'uscio.
manzoni, che al getto gli era uscito di mano così fosco e discordante,
e trafelatissimo..., era subito uscito per rintracciarmi. arici, i-i7:
borsa aperta /... / uscito appena la mattina fuora, / inerme,
mal pasciuto e gonfio, / di tana uscito, ove la fredda bruma / lo
apparecchio. monti, ii-439: sono uscito dalle sue soglie con un fremito di
sdegno e d'orrore, e ne sono uscito per non vi porre il piede mai
d'opera più sublime della poesia sia uscito dalla immaginazion d'un frenetico. manzoni
ritornando fresca fresca. -ant. uscito recentemente dal corpo (l'anima).
: le prime volte che telemachino era uscito in quel suo frignìo fisso ed eterno,
adunque, / e se e'non è uscito di dogana / questo forziere suo,
ho parlato, / sembrava un sasso uscito de una fromba, / benché è
magalotti, 20-170: finché non ne sono uscito, rimanga quivi come s'ei non
g. villani, 12-84: uno fuoco uscito di sotterra... ven- nesi
come quei che con lena affannata / uscito fuor del pelago alla riva / si
vii-3 (80): l'animo uscito fuori per ciascuna ora in sdrucciolenti scorrimenti
la cagione dalla quale elli fuggitio era uscito. sarpi, i-1-52: a'3 del
, ma con protestazione che quando sarà uscito dalla fortezza, io non vorrò sentir
... si cominciò uno fuoco uscito di sotterra. caro, 3-871: d'
'. ariosto, 6-17: era uscito fuore / per molto spazio il segno
come quei che con lena affannata / uscito fuor del pelago alla riva / si
. tra'fiori un giovincel serpente / uscito pur mo fuor del vecchio scoglio. ariosto
1-542: quando fuor dell'urna è uscito il nome, / più non vi fa
far pompa di sé. -essere uscito di prigione. tommaseo [s.
3-135: a un certo punto sarebbe uscito fuori a dichiarare che lui in abiti
vii-3 (80): onde l'animo uscito fuori per ciascuna ora in sdrucciolenti scorrimenti
de'medici, ii-142: è della pietra uscito / largo fonte e corrente; /
2. in senso generico: uscito fuori; che sporge fuori.
: e [le disse] che era uscito de l'interna grotta / un che
fusi di accia in su dua legnetti, uscito fuora me ne andai dalli destri del
sia, e per la bocca abbi l'uscito. 3. acer. galazzóne
il giovane, 9-157: col tabarro uscito fuor de'gangheri / delle spalle.
presura, che ci pare presso che uscito de'gangheri. aretino, ii-40: ben
in questo farnetico d'amore, è uscito di gangheri. f. f. frugoni
, i-716: il popolo par che sia uscito dai gangheri affatto, ed è penetrato
botta, 7-106: ora, essendo uscito a mala pena da questi garbugli grammaticali
quella fiera scuola, / e n'era uscito per la gattaiuola. baldovini, 2-101
un capitano o altro ministro che fosse uscito dal corpo dei giannizzeri...
andòe al tempio. marini, iii-54: uscito egli di letto il terzo giorno,
d'italia. baldini, i-274: uscito poi di lì, gettò giù con la
spezierie, come s'è peperello uscito del gherbello. 2. lunga
feci [a mio marito] che uscito del suo trotto entrò in sul gigante.
crepuscolo seco a poco a poco / uscito per la lucida contrada / sovra un corsier
saputo... ch'io era uscito con quel diluvio, tutti i ballanti e
'n una prigione, / dond'e'sarebbe uscito, dio 'l sa quando: /
; / e quando fuor dell'urna è uscito il nome, / più non vi
ver tra'fiori un giovincel serpente / uscito pur mo fuor del vecchio scoglio.
. passare alla finestra della casa donde era uscito quel tradimento. berchet, 155:
il padre del giuggiolone... uscito fuori in buon punto fece rispettosamente le
sventura che quasi in tutto uguanno non sono uscito più a pescare con la gatta,
. beltramelli, i-232: -quando sei uscito? -chiese giovanni. -all'alba, quando
. s trapar ola, 1-1: uscito della prigione con le mani dietro legate
/ poi veggio di quel globo essere uscito / sì grande un bue marin ch'
, normalmente, esplicato e n'è uscito quel rospo che dovea uscirne! pirandello
gocce cadenti dal non asciutto braccio allora uscito dall'urna. verga, i-29:
cosparso di gocce; caduto, uscito fuori a gocce (un liquido)
sacchetti, 80-20: io sono quasi uscito di me medesimo, veggendo i goccioloni
più gradevole la famiglia, come se fosse uscito un peso o un mezzo impedimento;
, e non v'è mai più uscito di capo questo sospetto. giannone,
, e dovette ringraziare il cielo d'esseme uscito con una graffiatura nel viso e un
bestia parca. sacchetti, 130-51: berto uscito tra le branche della gatta, e
522: dei tanti scomparsi nessuno era uscito da quella gramezza che per la morte
-a vere il granaio vuoto: essere uscito di senno. nievo, 1-282:
giovine, e dell'aio / dalla tutela uscito era di poco. svevo, 2-415
o mar pacifico. carducci, 1016: uscito a vista del grande oceano / cavalca
... laddove ora il gransignore, uscito appunto con gli anni e con l'
algarotti, 1-v-201: topal osmano, uscito allora appena dal granvisiriato, fu nominato
stati universali, posso dire d'esserne uscito di grazia. -per favore,
le due / solite foglie seminali è uscito, / astienti pur dal rastro,
de marchi, i-21: marco, uscito allo spuntar del sole, trovò le griglie
. uno è quello che n'è uscito colla peggio e l'ha avuta attraverso il
nel guado; / e che era uscito de l'interna grotta / un che
confuso stupore d'ogni giorno / spiegatamente uscito un altro e strano / dall'inquieta
palazzo del colonnello. ah! siete uscito di guardia. 24. prov
come quei che con lena affannata / uscito fuor del pelago alla riva / si volge
scol- tenno, / egli el trovò uscito di suo senno; / e tutto el
... notato il giovane essere allora uscito del guscio e novellino, pensò di
e molto meno poi di un ragazzo uscito allora del guscio, e che indicava un
mio si porti in iconomia e, uscito me del corpo, tu lo sotterri
: dalla sua scelta e coordinazione è uscito uno splendido prospetto o ritratto della toscana,
la buccia. bembo, 10-vi-356: uscito di roma per fare esperienza di guarire
d'annunzio, 4-ii-170: flegias, uscito da un mito igneo, è posto
maravigliato anche lui alla fine, d'esseme uscito illeso. d'annunzio, i-1107:
sarò qual fui. bembo, iii-604: uscito fuor de la prigion trilustre, /
vela di nuovo; e 'l vascello uscito dal porto scorreva felicemente. f. corsini
larga. arici, iv-370: già era uscito non senza orazioni e contese dal letto
preservato il ciriegio da'furti del merlo uscito dal nido, per riportare a'figli
imboscate. monelli, i-205: è uscito... un libro di ezio maria
, xiv-231: se tuo marito sarà uscito poni un fazzoletto oscuro o un pezzo di
quant'era lungo, tutto imbrodolato dal vino uscito da'vasi che avea rovesciati. carducci
alla disperazione. carducci, ii-1-230: uscito degl'imbrogli della stampa, sarò a
g. bargagli, xli-1-439: sono uscito per portare queste lettere alla posta con
se n'uscì immediate ch'io fui uscito fuori, e chiamò madonna lessandra che
dimostra ben che n'è lo spirto uscito. imperiali, 4-326: restano immoti al
altro che un po'di fumo azzurro uscito impassibilmente dalla sua vecchia pipa.
apprendesse che quel fuoco, per essere uscito da quell'impastamento di carbone, di
(ant. empazato). ammattito, uscito di senno; folle, insensato,
. ant. impaccito). ammattito, uscito di senno; folle, insensato.
con un ragazzo intelligente che, appena uscito da quella porta, potrebbe subito rifarti
che il signor ottaviano sia un poco uscito dei termini, dicendo che le donne sono
. fogazzaro, 4-259: egli era uscito da mezz'ora per andar a svegliare un
sarebbe già, due mesi sono, uscito alle stampe, ma 'l signor orazio
potuto contenere che... non sia uscito a liberamente doverne ragionare. castelvetro
ville d'albaro. davila, 197: uscito di corte nel- l'oscurare della notte
inacetisce. redi, 16-ix-446: quel latte uscito dall'albero a poco a poco inacetisce
di santa maria, i-132: dopo uscito di casa, fu incalsato sì fortemente da
ripigliamo il filo che incidentemente m'era uscito di mano. magalotti, 21-66
, e di questo n'è già uscito fumo per le fissure del pregai mal
incòlume, agg. che è uscito indenne da un pericolo; sano
per incontrare quello della promessa sposa, uscito di equilibrio, rovesciò in terra.
nell'ordine nostro e di quello per incostanzia uscito con licenza dei superiori suoi.
di tebe. monti, ii-403: sono uscito di roma povero e quasi indigente,
parte. gelli, 15-i-68: era uscito del cammino nel quale egli era stato
di braccia era [l'arno] già uscito del proprio letto con deplorabile divastamento di
giudizio. loredano, 1-44: il veleno uscito da gli occhi di bella donna averà
, 388: il re, uscito del gabinetto, s'era posta la corazza
della villa, che sen dolse, uscito / così nitida pose e ben tessuta /
del religioso indosso si pose, e uscito fuori della barchetta sua, se ne
indussi allora al sospetto che alfredo fosse uscito di senno. -in relazione con
, se ne sarebbe l'uom senza dubbio uscito fuori. guido delle colonne volgar.
/ del padre suo ch'era di vita uscito. 4. region. apprendista
, di infatuare), agg. uscito di senno, istupidito, impazzito.
, i-23-152: è passato l'autunno, uscito il verno, / zefiro il dolce
xiv- 231: se tuo marito sarà uscito poni un fazzoletto oscuro 0 un pezzo
, 6-i-147: di quella città era uscito tutto il male che turbava le colonie e
mora, / che, con legni rapaci uscito fuora, / il pacifico mar turba
boterò, 72: come borbone ne fosse uscito, l'abbru- ciarebbe, come palazzo
questo secondo carattere pur troppo ne sono uscito nella prima lettera con quella infilzata d'
velocità del tutto, da cui è uscito. 2. per estens.
2-28 (i-976): il buon fridiano uscito di carcere se n'andò a gittare
guido delle colonne o anonimo, 428: uscito son del senno là uv'era /
com'io non son già de la mente uscito. palamedès, 67: non ci
.. chi non direbbe che fosse uscito di cervello? palazzeschi, i-239: era
egli da stamane a mattutino in qua uscito di mente l'avere altrui ingiuriato?
, fatt'ha le fogge, / ed uscito è dal manico, e 'ngozzati /
roberto, ingrandito della riputazione per essere uscito da così pericolosa guerra, diliberò d'
bello, / quand'ei fusse di guerra uscito fuora. f. corsini, 2-552
, 5-13: il fanciullo incantato, uscito per il mondo, fu colpito da innumerevoli
: l'italo strale, di sue mani uscito, / a sommo il petto si
sua bontà ognora che... uscito su non faccia strepito nella gorgia, conciosia
. dossi, 3-79: ghioldi era uscito da quella forma in cui si stàmpano
a 4 dissennato'; ma questo dice uscito del senno più o meno; 4
non resistendo all'insonnio, stanotte sono uscito. = voce dotta, lat.
alzato, sollevato. - anche: uscito, emerso. s. borghini
. i. frugoni, i-13-6: l'uscito di suo giro umor discorde, /
fare prigioni, facilmente da esso carlo, uscito d'insidie, fossero sconfitti. ariosto
/ perché trabocca il sacco, ond'è uscito, / quella che morde i buoni
ciò che poteva uscire e sembra realmente uscito da un sol pennello? carducci, iii-14-6
e interriato, ch'egli pareva un corpo uscito d'una sepoltura. s. maria
un profondo significato nell'arte moderna, uscito com'è tutto vivo dall'intimo stesso
tuta intinta di sangue, lo quale era uscito dalla ferita di tristano. ceresa,
pavese, 10-201: ancor adesso non sono uscito dalla difficoltà. la ritengo perciò il
dal diavolo 2. figur. uscito di senno, demente, fuori di
data tanta maninconia che appare che sia uscito mezzo di sé, e parci come una
l'imbroglio. guerrazzi, iii-399: uscito di prigione con fronte più invetriata delle
, 11-66: egli, che era già uscito di parma e inviato per andar drieto
tempo). campofregoso, iii-34: uscito poi de la noiosa scola, /
, che le fatiche acqueta, / uscito fuor de le cimmerie grotte. stuparich,
, o vero che, d'un sacco uscito, se ne precipiti da alto.
e prendea chiocciole tonde, indi (uscito dal limaccio), indossata una cappa
del bulbo rachideo e, dopo essere uscito dal cranio, si distribuisce ai muscoli della
acquaio, e del detto n'era uscito un grande scarpione... et itosene
18-3-183: non prima... fu uscito di sotto la custodia della madre e
1-ii-39: vedi come questi è del senno uscito, / che 'n questi tempi noiosi
vergine] quella cannella della quale è uscito il largo fonte che ha irrigato tutto il
borgo guardavano, che già il bandino era uscito. siri, ii-714: il conte
che egli vi debba già essere di mente uscito quello che io pure ora vi ragionai
mincio, picciol fiume, che, uscito dal lago di garda, quivi stagnando
., xxi-878: frate cesario era uscito fore e andavasi denante alla presone; e
talor ne'larghi piani / di folta selva uscito s'incammina, / ove tumulto di
lattaruoli in bocca e che gli era uscito il ruzzo dalla coda, non aveva più
io nella vulva non morii? perché uscito del ventre non perii di presente?
chiesa. foscolo, xiv-358: appena uscito di casa corneo sono tornato al mio
fiume si truovi e d'una stessa minerà uscito sia. cellini, 639: lavorando
un archivio, che qualsivoglia strumento indi uscito o ivi conservato seco porti il sigillo
fusi di accia in su dua legnetti, uscito fuora me ne andai. galileo,
a tua posta ad un sardanapalo, uscito poc'anzi dal suo lauto banchetto,
come quei che con lena affannata / uscito fuor del pelago a la riva / si
/ questo lepróne, poi che egli è uscito / così spaventaticcio? e lesto?
la vita. tassoni, 7-68: come uscito di sonno o di letargo, /
, i-vi- 232: io sono uscito di prigione con la letizia universale di
ii-7-197: carlo gozzi non era mai uscito dal suo piccolo mondo: qualche marchese,
di picciole gite da quest'afflizione e uscito appena dall'infanzia, si mostrò tosto e
provvisoria: e mi disse che voleva, uscito, lavorare più che mai. panzini
de sanctis, iii-9-932: il romanzo, uscito anonimo, mutilato e interpolato, pura
chi senza licenza del padre, è uscito di casa la notte per qualche suo poco
tolemaico, andò talmente crescendo che, uscito fuori dei limiti de'crocchi e delle
lindo come un milordino / che parrò uscito dallo scatolino. 9. dimin
nelle alcove? -liquefatto di senno: uscito di senno, demente. a
sapere e tutta la civiltà, qualora, uscito dalle sponde logore, si dissipa il
c. bini, 1-30: sono uscito col soprastante andandogli dietro dietro ad una
. i. frugoni, i-13-6: l'uscito di suo giro umor discorde, /
sanctis, ii-6-23: dalla critica formale è uscito un falso canzoniere, dove sono additate
soderini, iii-17: un luccio, uscito nella sponda del trasimeno, afferrò una golpe
volta di firenze così in lucco, ed uscito dalla città se lo metteva in ispalla
l'ultimo volume della mia istoria, uscito pur ora a luce, sarà l'ultimogenito
carducci, iii-16-193: non era anche uscito fuori del tutto dalle consuetudini delle accademiche
tra lume e oscuro / si ritrovava, uscito alfìn di pena, / nel suo
andare per le lunghe. 1-103: e uscito un rombo di treno, / non lunge
che quegli ebbe adempita la bruttissima opera e uscito del lupanario, il compagno gli disse
lomazzi, 417: poi ch'uscito fui tutto smarrito, / me n'
, 492: era un cavallo araldico, uscito di mano a cosmè tura sullo sfondo
lui e torna nel luogo dond'era uscito e truova vacata cioè oziosa e spacciata
si possa legare il volume quasi appena uscito dal torchio, senza che i fogli
scarafaggio liscio e lustro,... uscito dalla spatila, ravvol- tator di pallottole
il lutto. brusoni, 4-i-6: uscito da quel suo sepolcro e spogliati i panni
; mardella porta, 5-32: era uscito di me stesso, pensando ad
, madido di vapore come se fosse uscito lui stesso dal caldaio. pratolini,
benché il boccaccio [nel decamerone] sia uscito alquanto dall'indole della lingua, dandole
rimosso il reggimento altrui, per esser uscito d'età pupillare. davila, 67:
in despetto. boccaccio, viii-1-21: uscito... in cotal maniera dante di
, / quand'ei fusse di guerra uscito fuora. filangieri, ii-398:
/... / allor allora uscito era d'un orcio. percoto, 396
cose circostanti quando dopo la messa fu uscito nel meriggio malaticcio di aprile. oadda
fogazzaro, 12-x-314: quando heribrand fu uscito, il viso del re si colorò
. carducci, iii-14-172: silvano, uscito al mattino a vedere il male fatto alla
del fattore, colà donde non era uscito malfìato di camalitade per nessun tempo, indi
tanta maninconia, che appare che sia uscito mezzo di sé, e parci come
: eletto dal popolo, non sarebbe uscito se non cacciato dalla forza; era stato
compagnie a cui si era gittato, uscito di tutti i confini della prudenza, ne'
venuto il '48, domenico mauro, uscito di prigione, fu portato in palma
tutto v'informerà. bisticci, 3-204: uscito fuori di camera il mandatario de'viniziani
più del dovere, si chiama essere uscito del manico. buonarroti il giovane,
fatt'ha le fogge, / ed uscito è dal manico e 'ngozzati /
: immaginò... che costui fussi uscito dal manico per qualche umore malinconico superchio
maniera / che sembri di cervello essere uscito. forteguerri, 10-96: piangevan le
capitano, là dove un prencipe a pena uscito dalla culla, per così dire,
altro non è se non che il sugo uscito fuora da'canali rotti sugosi del frassino
.. se due anni prima era uscito il piacere di d'annunzio? quel giovane
rubato e, così male in arnese, uscito delle loro mani, seguì il suo
un fico; / tu m'eri quasi uscito dalle mani. / or vi sei
il suo destrier baiardo / per strano caso uscito era di mano. -apparire
manomesso, / che tu mi pari uscito dello inferno? nardi, 11-88: fu
buon dio che le fatiche acqueta, / uscito fuor de le cimmerie grotte. alamanni
carducci, iii-20-387: un giovine pubblicista, uscito, guardate casi, manzoniano fervente da
oriani, x-19-39: il cristianesimo, uscito quasi intatto dalle ultime battaglie colla scienza
/ nel più profondo mar si vide uscito. l. f. marsili, 93
stuparich, 5-35: il sole, appena uscito dai frastagli delle alte cime, mareggiando
ed alzato a marin, tossine poi / uscito quello che poteva uscirne. -avere
oriani, x-23-188: il socialismo italiano, uscito dal crollante edificio della sofistica marxista,
che già il sig. duca era uscito mascarato. mattio franzesi, ii-2-100: ogni
già l'ho detto, che sembrava uscito da una rivista di mode maschili.
e il giornalismo satirico, ma ne era uscito massacrato. 5. falsato
, 162: tolto moglie, uscito di manovaldi e mancando la roba,
capuana, 4-190: il prevosto era uscito dalla stanza masticando tossico. papini,
questa repubblica. cattaneo, vi-123: uscito con riputazione di raro matematico dell'accademia
a chiudere l'uscio del quale egli era uscito quando cadde. sercambi, 1-ii-658:
la relazione del giornale enciclopedico niente è uscito, che mi ricordi, del mio,
primi a scoppiare; e dopo che sarà uscito il vino dolce, pigiando ed ammostando
519): non m'è perciò uscito di mente me avere questo mio affanno offerto
di questo illustre professore, paragrafo probabilmente uscito da qualche mediconzolo pavese. nievo,
. jahier, 5: il padrone è uscito,... ma non è colpa
, 5-207: il bambino, tosto che uscito del ventre della madre ne veniva in
bene che voi avete dormito e siete uscito d'ogni buona memoria. -volgersi
che aveva di sua ferita, era uscito di sua memoria, dicendo: -io non
, de la quale non essendo ancora uscito el caldo, postola in boca,
d. bartoli, 1-2-42: egli era uscito di mente a se medesimo e stava
mia. tommaso di sasso, 70: uscito m'è di menti / già lungiamenti
sodisfacimento di tutti e tre, m'è uscito di mente. rime anonime napoletane del
delirare. pulci, 14-10: vergante uscito parea della mente. -venire a mente
menzionare che imo, il tango uscito dalle taverne argentine, e che esige nella
197: il duca di guisa, uscito di corte nell'oscurare della notte,
mercatino rionale,... ero uscito di nuovo per comprare un metro e mezzo
chiabrera, 1-i-325: così di porto uscito, / per oceano orrendo / perdi le
preservato il ciriegio da'furti del merlo uscito dal nido, per riportare a'figli l'
merlo gio vane, appena uscito dal nido e incerto nel volo.
flaviano, passato di pannonia in italia e uscito di pericolo, venne desio di novità
., 83 (116): domestici uscito di casa, quando, polveroso ed ansante
piatto come quello del pianoforte, uscito di registro, balzò verso la sala,
. ojetti, iii-570: ieri sono uscito in automobile per andare all'accademia di
pianura ordinata, può credere d'essere uscito dal caos, tanto il metodo qui appare
la nostra pace. davila, 548: uscito bussi dalla bastiglia, il duca elesse
a colui la barca, con quale era uscito, si offerì... di
/ era per mezzo de lo colpo uscito. -in mezzo fra qualcosa: in
, tra. caro, i-279: uscito [dafni] dal mare, approdò in
: -che fate messer castruccio? -sono uscito di casa per facende, secondo il mio
tutto il mostaccio: / del sangue uscito dalla bocca rotta / si avria potuto far
come un milordino, / che parrò uscito dallo scatolino. guadagnali, vii-718:
debba essere? cesari, 1-2-32: uscito dalla sinagoga, dalla casa d'aquila
non è vero. neanche quando è uscito, e vuol poppare. cioè:
si asciuga in una specie di forno. uscito dal forno, cammina nella spruzzaglia dalle
ministrìcolo. giuglaris, 3-18: se uscito dalle taverne di genevra un calvino ha
g. bentivoglio, 4-177: era uscito di minorità allora il re carlo. gualdo
fuoco lo apostolico e toccane 10 budello uscito e incontinente enterrà dentro. dante,
minuzioso quasi, il verga non è mai uscito nelle novelle fuori della sua provincia di
gualdo priorato, 9-61: neiman, uscito in questa mischia dalla stanza gridando ch'
in quel giorno era scaldato d'allegrezza e uscito fuor d'ogni misericordia, li fece
o locale, temperato o anche uscito dai termini della moderazione, ha sempre
già l'ho detto, che sembrava uscito da una rivista di mode maschili.
finito, [il romanticismo] era certamente uscito di moda, nella sua accezione teoretica
convinzioni. ghislanzoni, 16-274: benché uscito di bassa famiglia, modellandosi al contatto
da la architettura del suo modelliculo è uscito. t -modellino (v.
in india, si cominciò uno fuoco uscito di sotterra, ovvero che scendesse dal
ferita nella fronte, da cui era uscito molto sangue. -essere a mollo (
, 304: mi maravigliava di essere uscito dalla fossa e aspettava e temeva che
monachile o laicale, temperato o anche uscito dai termini della moderazione, ha sempre
g. gozzi, 3-5-215: mezzo balcone uscito de'gangheri ne venne giù tempestando e
frutti. della porta, 5-32: era uscito di me stesso, pensando ad un
: il personaggio miiller... era uscito dalla crisalide, era nitido, a
uno può, senza mai essere uscito di città, levarsi il gusto
, difficoltoso. bembo, iii-604: uscito fuor de la prigion trilustre / e
: del celeste monton già il sol uscito, / saettava co'rai le nubi
a dio ricevuto, cioè d'essere uscito del peccato. leone lìbreo,
e'serà morbido e soave e che, uscito su, non faccia strepito nella gorgia
b. corsini, 6-83: colui ch'uscito d'una piena, / entro la
morir, fatt'ha le fogge / ed uscito è dal ma nico.
d'annunzio, iv-1-121: egli era uscito vincitore da una corsa eroica, aveva acquistata
morte. luca pulci, 1-4-23: uscito era fuor delle porte / tibaldo..
mortuario sedeva un uomo che ne era uscito allora. serao, i-17: gruppetti
carletto era moscio -sembrava che lui fosse uscito dal carcere. -con valore awerb
un volta faccia; / ond'egli, uscito d'equilibrio a quella / mossa,
di quel marzo, se n'era uscito in parlamento che quello non era stata
xxxvii-251: un saggio di tal natura, uscito da un nobil signore in età così
f. d'ambra, 32: sono uscito fuori con animo d'andare al governatore
di vino e di mosto dolcissimo è uscito di questa piccolina uva, la quale
è il mostro che descrive levino, uscito d'una donna col rostro adunco, lungo
, da una simile contaminazione, sarebbe uscito soltanto qualcosa di mostruoso. -non conforme
gualdo priorato, 3-i-156: l'ordine era uscito dal moto proprio e dalla bocca stessa
. davanzati, ii-142: apinio tirone uscito fuori pochi di innanzi a mugnere quelle
e letteraria se il giovane che, uscito da buona famiglia in un tempo che
il duca di mena co 'l manifesto uscito a nome suo chiaramente palesato, quando
e. cecchi, 5-268: è uscito uno splendido prospetto o ritratto della toscana
la crudel sentenzia / pattinimi e qual uscito de naufragio / vo al mio dolor
nel mare, però che niuno è uscito di te. = voce dotta
nescio ', come a chi è uscito de'gangheri o ha dato il cervello
, le sconfitte, ogni evento sarà uscito dalla profondità della materia, predisposto da un
giovanni mar- cocci,... uscito nei campi, guardava i grappoli delle olive
villani, 8-38: questo maledetto seme uscito di pistoia, stando in firenze corruppono
è forse il maggior male che sia uscito del vasello di pandora. delfico, ii-38
. castiglione, 2-i-77: io sono uscito di puerizia, e le fatiche mi
: mi parea ch'egli fosse già uscito della condizione de'mortali e beatissimo, non
. magalotti, 26-80: egli era uscito verso il nort per incontrar la loro flotta
dove io era giunto da poco, uscito novellamente d'un male. soffici,
, / come nuovo uccellin del nido uscito. ariosto, 7-18: la bella
la quale, notato il giovane essere allora uscito del guscio e novellino, pensò di
poco tempo; appena scritto, appena uscito, appena pubblicato (un libro)
bonuccio da orvieto, 326: magiormente, uscito di quel laccio / nozzeresco ove sete
della sua filosofia l'essere una mattina uscito l'universo, così come egli è,
nuova nuova. -pubblicato recentemente, appena uscito (un libro, un numero di
dalle onde. guicciardini, iii-96: uscito occultamente in abito incognito per uno uscio
odierno: di giornale che oggi è uscito o uscirà. leoni, 131: questa
uno non esser egli in tutt'oggi uscito di bottega. foscolo, gr.,
assennati e colti, io ne sia uscito ornato di cognizioni, sicché altro che
.], 15-46: n'è uscito fuori lo spirito invisibile, il quale solea
: se un omicida, che sia uscito di paese e di cui non siensi confiscate
egli già fuor de la mia stanza uscito / era, ond'allor mi potei
uh omaccio che del ghetto / pare uscito di poco a bella posta / per
era lungo, tutto imbrodolato dal vino uscito da'vasi che avea rovesciati. verga,
c. bini, 1-30: sono uscito col soprastante andandogli dietro dietro ad una
a tanto rumor, da l'antro uscito / il gran nettuno, e visto del
so onde dia voi tu ti sia / uscito col superbio tuo testione. bandello,
me luce o splendor fuor non è uscito. / ond'è ch'ogni mio gaudio
cui tu traggi l'origine, è uscito questo mondo. alfieri, 1-631: qui
campo franco, e sempre ne era uscito a onore. fagiuoli, viii-84: co'
nelle braccia. cattaneo, vi-1-123: uscito con riputazione di raro matematico dell'accademia
loro? credono eglino sì presto sia uscito di mente al popolo come..
ho veduto di volo un altro volume uscito or ora di poesie di pellico.
, 5-127: a lui parve di essere uscito dall'orbita della vita.
anni prima di sapere qual libro sia colà uscito, onde le ordinazioni riescono tarde e
, essendogli detto che un giovane era uscito dell'ordine, cominciò a piagnere e
e a dire: « egli n'è uscito oggi e io
godesse. tarchetti, 6-i-605: era uscito di tutela due giorni prima e andava
gli aveva detto. bembo, 10-iii-307: uscito... fuori della città,
, 197: il duca di guisa uscito di corte nell'oscurare della notte, andò
dio non lunge molto, / ch'uscito fuor d'una spelonca vecchia, / di
cadavere trovossi il pericardio pieno di sangue uscito da una fenditura dell'aorta vicino all'orecchietta
orecchiuto asino... si vide uscito. daniello, lxi-10: andar seguendo
ni, 154: posso dire d'essere uscito dalle mani della morte, perché una
e io lo gittai nel fuoco, e uscito n'è questo vitello. g.
per me luce o splendor fuor non è uscito. / ond'è ch'ogni mio
/ che la sua vita per l'uscito sangue / era vicina a rimanere esangue.
-esperimento. malpighi, v-171: era uscito un libretto del signor hoock sopra un'
alcuna / eh'andronico da l'oste uscito fusse. monti, 10-47: assai tem'
ver tra'fiori un giovincel serpente / uscito pur mo'fuor del vecchio scoglio. falier
s. degli arienti, 2-351: uscito de casa e guardando se avesse smarito
per poco solenne, un linguaggio che è uscito da firenze, ai>bia finalmente a varcare
: convenuti alla guardia lombarda col prefetto uscito da benevento, si apparecchiavano occupare i
somiere, per ciò che di mente uscito non m'è che ignuda m'aveste
nobiliare. magalotti, 9-2-106: appena uscito o per dir meglio scacciato di paggeria
venga ora a voler per marito un giovanetto uscito pur ora di paggio, che aria
lii-4-127: soleva dire quel re che era uscito di paggio e di pupillo e che
i. nelli, iii-202: i'son uscito di paggio, ne do le pecore
da la architettura del suo modelliculo è uscito! biondo, xlv-209: la catena è
iii-260: gisberto re di franza, uscito del castello, entrò nella battaglia con tanta
santa chiara. malaparte, 7-637: uscito dal monte di dio, mi inoltrai nel
: lo scarafaggio liscio e lustro che, uscito dalla spatila, ravvoltator di pallottole immonde
, 384: quando tu ti credevi essere uscito dell'acqua, e tu trovavi
1-398: il 'castigamatti'una domenica era uscito fuori con una pappardella indirizzata alla bri-
pietosi, mi parcite / s'i'sono uscito fuor di dolci frutti / a queste
le culle o pur non era anche uscito a goder la luce del sole, quando
cose della marina l'onorevole brin e uscito avvolto d'un certo luccicor di trionfo.
che sembravano essere di grande precisione ed uscito dalla penna del signor heathcote, uomo
si riscaldarono sì di parole che venne uscito di bocca al detto piero si ristorerebbe
nani, li-4-461: il duca, uscito dalla minorità, ha procurato riunire a
1-191: sono andato considerando il sangue uscito dalle vene delle braccia de'tisici,
che restano il più bel libro di poesia uscito in francia da molti anni.
6-2-83: dichiarati nell'editto poc'anzi uscito uomini del papa, tragittatisi in quell'
a la vita umana, il parto uscito in quel mese vive. castelvetro, 181
marchia di questo soccorso spa- gnuolo, uscito di castel nuovo col fiore delle sue genti
, comandarono a lodovico gualco che, uscito di alessandria con cinquecento soldati, tentasse di
dette loro spazio di pigliare animo ed uscito fuori con tutta la gente in ordinanza
vi passeggiano. moravia, 14-147: sono uscito, dopo la mezzanotte, come sono
è il mio folle pensier del tutto uscito. -vaneggiare. de sanctis
celle acciecati. foscolo, xiv-411: sono uscito per seppellire il carnovale, e me
11-196: qual giovin, che di casa uscito vada, / ove vaghezza di veder
nelli, ii-23 (92): son uscito fuor de'miei soggetti / ch'erano
tarli,... non m'è uscito e non m'escirà mai di mente
277: se un napolitano ristampa libro uscito in firenze, ci patirà non solo
le suore superiori che il boia sarebbe uscito soltanto la notte per fare una piccola
, irlandese e cattolica furibonda, è uscito un lungo articolo contro di me,
deledda, i-570: appena gli fu uscito, maureddu balzò su come se il
1-168: essendo com'io sono, uscito m'è / con gli anni il ruzo
. bocchelli, 2-169: - è uscito pazzo, - dissero d'altro canto
. davanzati, i-405: alla fine uscito del pecoreccio, con sua maraviglia d
ond'io mi cencischio com'un pedestro / uscito della gran zuffa tesalica. baldinucci,
ma de'peggiori che potesse, era uscito di sé. -meno adatto e
come quei che con lena affannata / uscito fuor dal pelago a la riva /
gran parte dell'anno sta coperta dall'uscito dirompimento delle acque a modo di un
è di rosato rosso, e quando son uscito di bottega a l'aria ho trovato
nella pelle, me ne son finalmente uscito di chiesa. 5. spaventa,
ciattola bianca e, subbito che è uscito dalla spoglia, è restato nerissimo con
406: volante strale da fort'arco uscito / non sì facil penètra aere sereno.
: la fama del ritratto ai costanza uscito dal pennello di agricola si è sparsa
ciò che poteva uscire e sembra realmente uscito da un sol pennello? 8
tommaso di sasso, 70: uscito m'è di menti / già lungiamenti -ogn'
: massimiliano,... uscito del castello, se ne andò in francia
gli fosse uscito di mente come era poi divenuto ulisse
ora che il no è della loro bocca uscito, hanno avuto nel l'
di spezierie, come s'è peperello uscito del gherbello o polvere di pepe o
/ che il libro de'pedanti è uscito fuore: / lo pubblicammo co'nostri
prima che veruno della famiglia fosse peranche uscito dalla sua stanza. foscolo, v-3io:
prima che veruno della famiglia fosse peranche uscito dalla sua stanza. =
. ferd. martini, 4-52: uscito da una scuola privata dove tranne il
quei che con lena affannata, / uscito fuor del pelago a la riva,
vissuti ignoranti. goldoni, vti-417: uscito è dalla francia il mio scudo,
, così sconcertante che egli si sentiva uscito di pernio. -volgere il perno
ho perscurtato / che lui si è uscito, / con le gente ch'ò dito
2 2 giuglaris, 69: uscito a fare il prologo adamo, per
. lippi, 7-50: perché gli pare uscito di cervello, / non si sa
dieta... iactantur: 'egli è uscito della casa grande. è undici once
gran peso, / veloce come di bombarda uscito, / ne l'elmo il coglie
intellecto. salvini, 41-205: era uscito fuor dalla pesta degli altri e s'
savinio, 12-151: l'organetto, uscito dalla fabbrica carrera e figli, di
, i-107: oggi el conte baltasare, uscito de suspicione pestifera, me ha presentato
dalla critica formale... è uscito non il petrarca, ma il petrarchismo,
foscolo, xiv-231: se tuo marito sarà uscito poni un fazzoletto oscuro o un pezzo
gozzi, 1-250: trovano nel visino uscito di nuovo le somiglianze dell'avolo paterno
donna! mala#arte, i-381: intanto era uscito dalla chiesa un frate. era un
di un pezzuccio / di ciccia, uscito appena. pananti, i-5: su pezzucci
tolto dal suo angolo, ed era uscito, pianamente. -furtivamente.
i-n (54): s'io fossi uscito del carreggio, / chi sarà ch'
: l'italo strale, di sue mani uscito, / a sommo il petto si
e piatto come quello del pianoforte, uscito di registro, balzò verso la sala
, al componimento attenzione; ma appena è uscito dal primo quadernario che dà, come
, 1-325: gusmano,... uscito da genova, cominciò a mendicare,
tripodi ed altari. stuparich, 5-359: uscito dal bosco udii picchiare e segare e
o piccioni di chi, a pena uscito d'un fastidio, gli sopraggiugne l'
sul « piccolo » [di trieste] uscito poco fa gli è costato due anni
spesso di muscoli come quello che è uscito de le dotte mani del mio tribolo
del padre suo ch'era di vita uscito. nardi, 46: prima ch'ei
venerando che per sì fatta cosa era uscito di schermo. a. cattaneo, i-83
raddolcisce la compassione la speranza che, uscito da questa tempesta, diverrete miglior piloto di
è dato le spezie dietro, poi uscito dell'uscio, un traditore non saria
stuzzicando i denti, / essendo allora uscito di tinello, / e sebbene insaccato
odore disgustoso. foscolo, xiv-307: sono uscito dalla tua casa guardandomi attorno con tanta
più avanti con tardissimo moto, finché, uscito l'ago di piombo, s'incontri
settembrini [luciano], iii-3-320: ero uscito su la via pubblica per farmi le
sapere... che cosa facesse uscito dalla fabbrica e dove abitasse. si misero
: se dalla prima battaglia catilina fosse uscito vincitore oppure iguale, grande pistolenzia e
/ finché ne fosse il sangue infetto uscito, / ripieno poi di crusca e
, v-1-264: vedrò oggi il pivello ormai uscito di pivelleria. pivèllo,
padre e la madre senza licenza era uscito dal monastero e subito in arrivando a
finita l'orazione, non altramente che falcone uscito di cappello, plaudendomi, così a
= comp. da plebe e uscito (v.). plebìcola
bandello, ii-1120: di vita il papagallo uscito è fuora, / che madonna chiamar
: 'pneumocele': ernia formata dal polmone uscito a traverso di uno de'punti delle pareti
/ ché la sua vita per l'uscito sangue / era vicina a rimanere esangue.
gente se ne stava, / che dall'uscito innaffio s'annegava. giuseppe da
: aperse coraggiosamente la vetriera e, uscito sul poggiuolo, sporse mezza la persona
. uno scrittore, diciamo, appena uscito dal bozzolo: meglio ancora, un
di masson, che non era affatto uscito, ma aveva semplicemente finito il suo
e. cecchi, 6-34: uscito dal forno, cammina nella spruzzaglia delle
mincio, picciol fiume che, uscito dal lago di garda, quivi stagnando impaluda
giorno, essendo subito fuor di sé uscito, morì miserabilmente, senza che se
, il più studioso libro che sia uscito da una penna italiana. montano, 413
v. r. da che è uscito con lei a sì confidenti discorsi e s'
, da cui non sia per ancora uscito il verme, hanno nel guscio un piccol
ed egli l'aveva creduto e, uscito dalla scuola, timidamente aveva bussato alla
4-275: le poche volte ch'ero uscito per chieri e mi ero spinto fino al
occhi incavati, chi non direbbe che fosse uscito di cervello? tarchetti, 6-i-566:
quel signiore, ma, doppo, uscito, nella portaria dell'ospizio, disse che
/ era già della vita all'aure uscito: / e mal posando al rozzo fieno
elezione di alberto ii, né più è uscito da essa, ma l'ha posseduto
bembo, iii-354: altri, di possessione uscito de'suoi beni, cerca di rientrarvi
pavese, 10-201: ancor adesso non sono uscito dalla difficoltà. la ritengo perciò il
g. bargagli, xli-i-439: sono uscito per portare queste lettere alla posta con
un omaccio che del ghetto / pare uscito di poco a bella posta / per
nelle poste. gualdo priorato, 3-i-44: uscito dal gabinetto della regina e callando solo
quando rafaello si parte, e come è uscito, egli entri in casa, ché
nascosamente... [era] uscito dalla casa postica. fr. colonna
m. villani, 7-2: sarebbe uscito fuori del suo reame in via colla
: a nessuno dell'istituto può essere uscito di mente che il conte di saurau,
5: « il padrone è uscito », ha detto la vecchia casalinga,
offeso da quanto intorno alla guerra era uscito come per incidenza dalla penna del segretario
, e per quello che m'era uscito volonteroso d'uscire e per quello che le
opere d'arte di cui ebbi cognizione appena uscito dalla puerizia. 6.
vittorie, le sconfitte, ogni evento sarà uscito dalla profondità della materia, predisposto da
ma di convenuti alla guardia lombarda col prefetto uscito da rango inferiore. benevento
624: era prefisso di condurlo, appena uscito dall'aula, a visitare il gabinetto
mondo tutto vedesse dalla sua scuola esser uscito uno scolare tanto rubello. i.
dee., 5-10 (i-rv-524): uscito della camera e sentendo ancora costui ramancarsi
sto ritoccando, sento già che sia uscito dal torchio di londra il libro del signor
. nievo, i-vi-8: sono appena uscito dall'aula del seminario col ii premio.
f. d ambra, 32: sono uscito fuori con animo d'andare al governatore
nuovo problema da cui non sono ancora uscito. -prendere del nome di qualcuno
l'importanza di quel posto, onde, uscito incontanente dalla città, andò con tutte
figliuoli chi senza licenza del padre è uscito di casa la notte per qualche suo
in su la quinta ora del dì, uscito di casa, ne venne nella corte
asia era. -sm. pretore uscito di carica. f f
agiato. carducci, iii-28-265: arebbe uscito officiale nell'esercito... se la
della presone aperto, frate cesario era uscito fore e andavasi denante alla presone.
lavoro continuo? tarchetti, 6-1-605: era uscito di tutela due giorni prima, e
un orologio, e il principale era uscito, sentii che qualcuno entrava. -disus
aspetti; né in appresso egli è uscito mai dal mediocre, eccetuatane la trivialità
che da la architettura del suo modelliculo è uscito: vitruvio prospettivo prisco ha imitato.
: massello di ferro cilindrico o prismatico uscito saldato di molti pezzi dal forno.
capitano, là dove un prencipe a pena uscito dalla culla per così dire n'è
bello, / quand'ei fusse di guerra uscito fuora. pacichelli, 5-181: eglino
: ei [gesù cristo] redivivo uscito / dal monumento con gran claritate, /
visino composto con perfettissimi pomelli di santo uscito non si sa come e perché dalla sua
meravigliosa confusione. gobetti, i-124: uscito [salvemini] dal socialismo senza critica
figlia di un uomo processato per falso e uscito di prigione? 2. sottoposto
il guerin meschino ', stampato postumo e uscito non si sa donde, con quella
, 6-29: appena il musicista esattore fu uscito e rimanemmo soli, la vedova si
calzolaio di professione e al presente è uscito del cervello per aver tralasciato di cucir
vittorie, le sconfitte, ogni evento sarà uscito alla profondità della materia, predisposto da
ragionevolmente seco una speciale venerazione, come uscito il primo proietto e seme della loro
e intempestivo. cesarotti, i-xxix-41: uscito il giovine dalle scuole elementari,.
suo lungo racconto. giuglaris, 69: uscito a fare il pròlogo adamo, per
ciò che verisimilmente sara, essendo egli uscito di tale legnaggio, essa pronosticazione,
cesarotti, i-xvm-61: non deve esser uscito di mente a miei uditori resperimento esposto
patre e la marie de'quali è uscito e che proporzionalmente abbiamo disposizioni e segni
adoperò per nascondere le sproporzioni dell'architetto uscito, secondo l'uso ordinario delle moderne
, agg. (prorotto). uscito fuori, scaturito per lo più con forza
e prosaici, anagrammatici e numerici, uscito fuori dai padri gesuiti di praga in occasione
sannazaro, iv-390: deve essere uscito da qualche vii prosèuca o di calabria
corinto. g. gozzi, 562: uscito un tempo dalle colonne di ercole e
da la architettura del suo modelliculo è uscito; vitruvio prospettivo prisco ha imitato.
11-3: qui in isvizzera nulla: è uscito oggi il prospetto del giornale intitolato «
e. cecchi, 5-268: è uscito uno splendido prospetto o ritratto della toscana
gli anni i335 e'sarebbe uscito del suo reame. bonavia, 284:
. cesarotti, i-xxxrv- 229: uscito egli di roma e fattosi incontro a quel
lxi-63: proteo, fuor de tacque uscito, / tornava dentro a le spelonche
. d'annunzio, iv-1-121: egli era uscito vincitore da una corsa eroica, aveva
cum le sue gente... era uscito fuori de udene per venire versso li
carducci, iii-20-387: un giovine pubblicista, uscito, guardate casi, manzoniano fervente da
, quale non può aprire se non uscito dalli dardanelli, cento miglia lontano dalla città
7-537: settimo, appena pubere, uscito da una malattia, soffoca la sua rifiorita
core. castiglione, 2-i-77: io sono uscito di puerizia, e le fatiche mi
, cioè quando... è uscito [l'utero] per un parto difficile
pugilati, pare. sonnino ne è uscito malconcio. faldella, i-4-232: il io
(54): infiammato di collora, uscito dal palazzo, corsi alla mia bottega
terra nel cospetto di dio, che è uscito il re d'israel a cercare una
1-21: -tu sei un pulcino appena uscito dall'uovo.. - altro che
quale il momdo, dalla sua vecchiezza uscito, ringioveniva e tornava a rivivere altre
di fantascienza scritto da un fisico, uscito adesso, c'è una spedizione di
sano, tutto si rallegrò, parendoli uscito d'un grande intrigo. lippi, 6-n
b. davanzati, i-302: nerone uscito appena di pupillo e fatto tristamente imperadore
lii-4-127: soleva dire quel re che era uscito di paggio e di pupillo e che
e de'balocchi / passò, ed uscito di pupillo sei. berchet e borsieri,
padrone o d'es- ser per sempre uscito del pupillo. periodici popolari, i-678:
suo destrier baiardo / per strano caso uscito era di mano. n. franco,
c. campana, i-1-5-69: era uscito andrea doria in mare con potente armata
dei peccati. ugurgieri, lxxvtii-ii-88: uscito è dante dal fondo defuncto / al
si intero un nuovo vaso d'oro, uscito allora delle mani del mastro, quanto
argento stupido e provinciale, quell'articolo uscito da una botteguccia puzzante di cotonina.
del mosto, che, a pena è uscito dall'uva, fra quelli bollori sì
del qualunquismo, è tutto ritinto, pare uscito da un vecchio 'cafè chantant '
fa professione di gusto, col testo uscito di quarantena alltmmortalità: lo assiepa a
infedele, / o se 'l demonio uscito de l'inferno / combattesse per lui le
con questo tempo.. -ribattei che sarei uscito lo stesso... le manifestazioni
aretino, v-1-366: un pastore non più uscito de la villa,...
nella sua noia come non ne fosse uscito mai. 16. intr.
travaglio della pubertà... era uscito un giovane taciturno e chiuso, dai gesti
magalotti, 7-190: non m'è uscito [il ritratto] mai più di
di voi: non mi è mai uscito di bocca tal cosa. -che! facciamo
iii-100: per la porta aperta era uscito un asino, correndo per bere al fonte
potè, i suoi soldati, lacombe era uscito dai forti. g. sacchi,
restituirlo e soleva dire quel re che era uscito di paggio e di pupillo e che
è il mio folle pensier del tutto uscito / che paura noi può né riprensione
non riuscivano a interessarlo e volentieri sarebbe uscito a passeggiare. -nel linguaggio familiare e
, 6-101: un giovane ragionieretto appena uscito dal barbiere co la vecchia danarosa e gocciolosa
auest'uccellin nidiace, / di gabbia uscito e avete preso il volo / e potete
una fantesca è uguale al medesimo intingolo uscito dalla cucina del più accurato 'restaura-
. visconti, i-5-74: di casa uscito, corre a tutta briglia / sopra un
, agg. ant. che è già uscito dal nido, che può ormai andare
si chiama nidiace ovvero che, di nidio uscito, di ramo in ramo va seguitando
aretino, v-1-208: mi credo essergli uscito di fantasia, perché chi è tale
. bacchetti, 9-41: un prete, uscito dalla sagrestia, rampogna una sua nipote
san domenico, detto giacomo clemente, uscito di parigi et entrato nel campo regio
mayer è a livorno da molti giorni, uscito dalle ranfie di papa gregorio.
lanzi, ii-377: giuseppe cavalier recco, uscito dalla scuola medesima, è de *
sì famoso! cattaneo, vi-1-123: uscito con riputazione di raro matematico dell'accademia
palpitava ed era quasi tutto isbigottito ed uscito fuori di se, e sì lo pigliarono
mis- ser benvegnato, al cui era uscito il furore. f f
piano del palazzo pitti, ch'era uscito dal perpendicolo ed inclinava verso la piazza
rassettatosi in sella, s'awide d'esser uscito di strada. nievo, 442:
io-iv-351: fornito rattamente quel cammino, uscito della fusta, assaliti i ritornanti,
corsini, 0-83: come colui ch'uscito a'una piena / entro la qual poc'
civile, è simbolo il trovatore che, uscito più d'un a volta dall'ordine
, se ne sarebbe l'uom senza dubbio uscito fuori. -labirinto. f
liscio e lustro,... uscito dalla sparila, rawoltator di pallottole immonde,
, attonito e stupefatto rimase, e uscito della prigione... col capestro ra-
in quanto a donne, egli è uscito di razza. tutti i roccaverdina sono
radice e nascimento si vede cominciato e uscito dal mezzo. 21. dimin
me, sì lordo e sì recente uscito / da tanta uccision, toccar non
vite degli imperatori romani [tommaseo]: uscito de'bagni, mangiava molto pane e
reggia rispetto al tugurio da cui era uscito. moretti, ii-175: abitava poco lontano
morelli, 161: tolto moglie, uscito di manovaldi, mancando la roba,
cesarotti, i-xviii-61: non deve esser uscito di mente a'miei uditori l'esperimento
tempo ha vita. bruni, 369: uscito questi di notte, con una squadra
miserere mei. belcan, 6-76: io uscito di cella, la [la madonna
pian piano si ristaurò l'umore già uscito. buonarroti il giovane, i-595: acciocché
terminata la rappresentazione della tragedia, era uscito dal teatro per restituirsi colla moglie altalbergo
in breve spazio di tempo lo stato uscito di mano di quelli pochi [cittadini]
anche retroattivamente, dopo che craxi è uscito da palazzo chigi, con un duplice riconoscimento
/ solo i teucri affrontar di schiera uscito; / né sia chi retroceda, ché
il getto dell'insetticida. adesso è uscito dalla cucina, spruzza la parete della villa
... non gli era più uscito dalla memoria. viani, 4-8: è
direzione. pavese, 12-32: appena uscito avrebbe trovato il rettilineo in discesa da percorrere
cotesto ricordo riaffondò là di dove era uscito. moravia, 22-17: ammettiamo un momento
nella frata, il quale riebbe poi uscito di pregione. relazione dell'impero ottomano
già del signor di villeroy, ma uscito di corte la rimise in mano del
come una che non pò sofferire il sangue uscito de le reni ai genovesi, la
principio sol ritrovomi. forteguerri, iv-149: uscito m'era / di mente quel che
tra lume e oscuro / si ritrovava, uscito alfin di pena, / nel suo
spiegare come l'antico partito d'azione fosse uscito dal partito mazziniano... emilio