sinallagmatico, che nessuno può rompere senza uscire dal fatto. sentenza di corte di cassazione
schiere loro, acciò che nessuno potesse uscire ai schiera e acciò che niuno sinistro
malamente. -pencolare pericolosamente minacciando di uscire di carreggiata (un veicolo).
locuz. sinistrare il sentiero: deviare, uscire dal giusto percorso. marino,
alle schiere loro, acciò che nessuno potesse uscire di schiera e acciò che niuno sinistro
-per estens. riemergere dopo un tuffo; uscire fuori dalle onde; sbucare dal sottosuolo
sforzi che si facevano nel quattrocento per uscire fuori della gotica barbarie e sorgere al
a maturità, si apre e lascia uscire le spore. 2. raggruppamento di
di dati in meno di un minuto e uscire dal trascrittore già pieghettata.
un piccolo buco alle due estremità, fategli uscire il liquido scuotendo l'uovo e soffiando
vero il sorteggio: nove professori devono uscire dalla camera (ce n'è nulla
sortire1, intr. (sórto). uscire da un luogo, da un nascondiglio,
migliori soldati, era troppo indebolito per uscire alla campagna. -scendere in campo
8. marin. manovra per uscire da un porto; uscita in mare
amalia, nella quale devo per forza uscire dalla sorvegliatezza, dall'esatto, per
c. gozzi, 11-88: si lasciò uscire di bocca che ne'giorni passati,
con sospensione di dazio e le lasciava poi uscire senza riscuotere dazio. carducci, ii-19-257
birago, 362: cominciarono a uscire dalle carrozze gli spagnuoli con le spade
. brusoni, 210: pareva che senza uscire congiuntamente dagli alloggiamenti non si potesse resistere
32-12: perché la femmina doveva uscire delle costole di adam, ella era già
prato e pistoia e tagliare serravalle e uscire nel lago, perché non bisogna conche o
sono fatte alcune chiavi che la lascierebbero uscire, quando ne fosse il bisogno, con
, e ditemi che odi ne dovessero uscire. capuana, 15-160: prendo i due
idem, 5-302: pareva loro di uscire da una servitù abbominata per sottentrare ad un'
sotterra ch'elli non hanno podere d'uscire con gli occhi dello intelletto delle sue
morti e far luogo al sotterrato di uscire. metastasio, 1-iv-297: in ungheria lungo
lunghissima e sottilissima tromba, ne farà uscire il motto francese « ils s'organisent »
sottochiave: tenerlo segregato, impedirgli di uscire (cfr. anche chiave, n.
la sottoscrizione per l'opera vicina ad uscire, la cifra degli associati salì a duemilacinque-
n. ginzburg, ii-1042: cominciarono a uscire 'i promessi sposi'a dispense..
aria, la quale, non potendo uscire in suso perché il bicchiere è volto
un egregio tenore scritturato alla scala, soleva uscire dal teatro, ove questi prendesse parte
di dio. -fare soverchio-, uscire fuori. dante, infi, 21-51
donde [i topi] non possano uscire e facciasi mezzo d'acqua, la cui
sentii la voce arrochirmisi in gola, indi uscire sozza, da grande.
. manganelli, 16-152: quale consolazione vedere uscire dagli angiporti del secolo equivoco, del
iusta negat'. 6. locuz. uscire in spadino: con la sola giacca,
inondazioni, spaglia- che corte, uscire dall'usciolo di una catapecchia portando in
aiutato da arianna con un filo a uscire dal labirinto di minosse). varchi
città. tommaseo, 19-132: videro uscire d'un sentieruolo sulla strada maestra un
spall'arm. flaiano, 1-ii-456: uscire di casa con tre scope? e come
al farnese, le paccava le sentiva uscire dalla sedia spampanate che parevano la coda
anche fino allo stallo. 10. uscire fuori. pirandello, ii-2-1078: -tutta
coro inoltre porge occasione al poeta di uscire in vari metri, di spandersi naturalmente in
una punta di lancetta, e lascia uscire tanto che puole sangue. corte,
1-520: dal porto di napoli si vidde uscire una schiera di ben venti galee,
tedeschi, pensava se non oteva uscire ai notte a spargere dei chiodini sulla strada
. versare un liquido, farlo traboccare o uscire fuori, per lo più involontariamente,
l'acqua di una fonte); uscire dagli argini dilagando (le acque di un
o da firenze, debbano a furia farsi uscire legioni intiere di maestri elementari, i
crescenzi volgar., 9-77: acciocché possano uscire in quel luogo, dove fia spamicciato
e sottile e... vuole uscire de la nugola, sendo molto liggiera,
uni- versalizzazioni che si venga poi ad uscire, per troppa sottigliezza e sparutezza,
rimpianto. arbasino, 60: pretende di uscire di casa, e lo fa ogni
7. locuz. -andare, uscire a spasso: passeggiare per lo più
dicesse nulla. pea, 7-433: voleva uscire nelle giornate belle a spasso con celeste
svago, per conversare, per farlo uscire da un luogo chiuso. bibbiena,
ostacolo di carattere pratico o concettuale; uscire da una situazione difficile, rischiosa o imbarazzante
martello, 6-i-457: alfine / eccola uscire in note ben dodici bovine, /
. (spaurisco, spaurisci). ani uscire da un profondo turbamento amoroso.
/ che dà tema all'entrar morte all'uscire, / et io come potrò posarmi
s'aspettava sempre d'udire o di vedere uscire di nuovo qualche altro spavento. pavese
moscone caduto dentro una bottiglia, potei uscire da quel tiro-bouchon di pietra e spaziare
ho veduto spessa fiata questo turbo sensibilmente uscire della nuvola, tirandosene dietro una particella verso
2-74: sfogliato heine, e non volendo uscire dalla buona letteratura, per darmi col
: null'altro oramai desidererei che di poter uscire per sempre di questo fetente spedale [
castelfioren- tino, che non ne potessi uscire e che dessi malevadori per fiorini 4
: per aver più libera la campagna e uscire più spedita- mente alle scaramuccie, determinò
non infrequenti, dove per ispegnarsi e uscire da un doppio imbroglio, piglia il
, della mente a qualcuno: farlo uscire di senno. aleardi, 1-365:
(spèlago, spèlaghi). ant. uscire dal pelago, avvicinarsi alla costa per
f 2. figur. disus. uscire da una situazione imbarazzante o gravosa;
donde [i topi] non possano uscire e facciasi mezzo d'acqua, la cui
andare in lunghezza e gli spendi dovere uscire dalle loro borse. 2. per
ant. e letter. sragionare, uscire di senno. -con valore attenuato: non
19-73: stavo attraversando la stanza per uscire, quando una spera di sole irruppe
{ mi spèrno). disus. uscire dai perni. bresciani, 6-ix-205:
sovente che razza di figli sarebbero potuti uscire da noi due: da quei suoi
, 20-259: vidi molte formiche entrare e uscire per uno stretto pertugio...
pietra sia sì grande che non possa uscire per el poro chiamato uritide overo non
così lì cascando, non potette mai uscire. porcacchi, i-79: di già le
che ad ogni modo non se puote uscire / per una porta volta a tramontana
il sangue. pratolini, 8-112: uscire di casa, il martedì 6, e
l'anima avrebbe dovuto spiccarsi dal corpo, uscire dalla bocca del morente una gran palla
vena della socievolezza. 14. uscire a fiotti o a stille da una ferita
dell'eloquenza. -per estens. uscire dal petto (la voce).
vena letteraria, un testo); uscire dalla penna (uno scritto).
tante cerimonie un più spiccio espediente per fare uscire la tartaruga da quello stato di pietra
imporre tale sospensione ai compagni o per uscire dal gioco). del casto
: usato avverbialmente coi verbi 'entrare, uscire, marciare', ecc. vale 'colle
iii- 128: quanto alla necessità d'uscire di qua, con quel medesimo studio
è un robusto e stoico piacere a uscire da questa vanità e muoversi come tra i
piena e non ho mai potuto fame uscire il vino se io non ho prima sturato
di foro (una botte, per fame uscire il vino). - anche al
colpo e stavo per perderlo, son dovuto uscire dall'acqua tenendolo su con le due
fondo anteriore e per quale si fa uscire il vino. la spina o sta turata
, affinché il metallo fuso esca e nell'uscire non vada con tanto impeto che faccia
qualcuno a lasciare un luogo; farlo uscire, mandarlo via (anche preceduto da fuori
, acciò non si potesse agiutare et uscire. = deriv. da spinto1
a lei, tutto intento al modo d'uscire da du- còvcina senza incappare in sentinelle
cercando l'uscio di scala, per uscire a salvamento. viani, 10-226:
. gastron. inciso in modo da far uscire il contenuto (una crema, una
mano furtiva scioglieva i nodi, faceva uscire a uno a uno i bottoni dagli occhielli
volere al nuovo albore / con le compagne uscire in corso fuore. grillo, 1-185
l'empio de'celesti / dispregiator mezenzio, uscire in prima. / accolsero i sussidi
dalle passioni, dagli interessi mondani; uscire da uno stato d'animo; allontanarsi
[praga] il candido bisogno di uscire dal suo atteggiamento di osservatore, di
con la particella pronom. letter. uscire dalle quinte, comparire sul palcoscenico.
, non però in alcun modo può uscire, onde alla fine con istrumenti chirurgici sradicare
26. allontanarsi da un gruppo, uscire da una schiera, da una fila
sia, -perdere le staffe, uscire dalle staffe, perdere il controllo di
brusoni, 401: prese risoluzione di uscire improvisamen- te da roma con un sol
pianto stagnò subitamente. -cessare di uscire dalla bocca. cantari antichi, lxxxv-172
tansillo, 1-231: stamane io volsi uscire ed ebbi scorno / dal primo e dal
se per le novità che stanno per uscire provvedete voi a roma per il servizio-stampa
brevità del tempo, avendola io prima veduta uscire dalle -attraverso una pubblicazione. stampe
pindemonte, iii-21: m'inducesti ad uscire in istampa, credendo che io non
venducoli o conciatori, ardisca... uscire delli stati della prefata altezza serenissima,
. stanare, tr. fare uscire un animale dalla tana o dal luogo
estens. sollecitare o costringere qualcuno a uscire dal luogo in cui si è asserragliato o
per lo più con la particella pronom. uscire dalla tana. d.
primavera. 6. per estens. uscire da una condizione di clandestinità. -
stanare), agg. costretto a uscire dalla propria tana (un animale).
2. per estens. costretto a uscire dal luogo dove si era rinchiuso,
data da maligni spiriti a cristo nell'uscire da corpi invasati. 'mitte nos in porcos
giorno che al verga verrà l'idea di uscire dall'ambiente dove nora si è chiuso
tu le udissi... stavi per uscire? montale, 1-133: se mi
firmato che nel seguente giorno si dovesse uscire contro i barbari a battaglia. guicciardini
per modo che nullo potea entrare o uscire di lucca sanza grande pericolo. testi
veder mi par de la sua labbia uscire / una sì bella donna che ha mente
suono) si inalza tanto che fa uscire dal suo luogo la sentinella. carena,
- risalutare le stelle, uscire di galera. faldella, ii-2-334:
che, mondi e lievi, / possano uscire a le stellate ruote. cesarotti,
. intr. con la particella pronom. uscire da una fitta boscaglia, da un
; senza che dalle congetture permettano di uscire i poco sicuri aiuti della stilometrìa o me-
suo poter, ma intanto anch'egli a uscire / spingesse il carro e i manzi
mied agli stirati sentimenti che ne veggo uscire, io mi sono ima
: in capo a un'ora vedde uscire un uomo stivalato, che montò a cavallo
muro, ed eranvi sì stivati che uscire non ne poteano. cadetti, 20:
. ungaretti, xi-224: mentre stiamo per uscire, ci penzolano sulla testa, in
non è lecito a un cardinale di uscire a piedi e sarebbe scandaloso che visitasse i
e si confuse. 7. uscire, balzare fuori. -al figur.:
. (strambuzzato). che sembra uscire dall'orbita per la palpebra troppo aperta
, ti stracci). ant. uscire di traccia (un animale braccato).
. leonardo, 2-315: vederassi il sangue uscire dalle stracciate carni. lomazzi, 4-ii-307
. locuz. -cavare dagli stracci: far uscire da una misera condizione economica.
materiale superfluo o scartato di altri do- uscire dagli stracci: uscire dalla povertà.
di altri do- uscire dagli stracci: uscire dalla povertà. cumentari. bibbiena,
: io spero ristorare le miserie mie e uscire di questi stracci perché la mi ha
modo suo. -ributtarsi in strada: uscire di casa precipitosamente e improvvisamente per rimettersi
ant. trafugare; di parete sdrucita uscire qual raggio un lume. rapire.
, i-4-145: passavamo delle giornate, senza uscire, senza andare a letto. era
stralunare), agg. che sembra uscire dall'orbita; che ha un'espressione fissa
in altri tempi le aveva servito per uscire dal ballo e che ora disusata strapazzava per
le ragazze si rimettono quei vestiti per uscire; per lavorare veston roba da strapazzo
onda, buchi nel mare da non uscire mai più. -con riferimento a
imprecazioni di uomini. -ant. uscire di strada, sbandare. d.
. pirandello, 8-751: avviandosi per uscire, dice piano, strascicato, con un
a notte chiusa s'erano decisi a uscire; in cucina il galdola e l'andrea
ariosto, 3-43: farà de'suoi ribelli uscire a voto / ogni disegno e lor
sociali, è solita da tempo immemorabile uscire dalle case e dagli uffici e passeggiare su
tale che braccio e si affrettò a uscire. ama 'se vautrer'/ (vuol dire
: si stravolto la zatara con essi all'uscire. 2. stravolgere, presentare in
anima di un uomo o di altro animale uscire o entrare in un altro, strigarlo
prende ardimento [l'animo] d'uscire dal suo ridotto con ogni strenua apparenza
atroce e talvolta stupido. si potrà uscire altrimenti da queste strette? -difficoltà di
1-vi-23: 'che non lasciò giammai', uscire da sé 'persona viva'. questa parola non
che nulla persona vi potea intrare né uscire. a. pucci, cent.,
in quel tempo che non avesse ardire di uscire dallo stret
vede l'uomo così accecato per dove uscire al suo disegno e stricarsi dai laberinti
, strideste, strìsero; anche uscire affannoso e rantolante (il respiro).
-alzarsi stridulo (la voce); uscire in falsetto. verga, 8-486:
. 6. aiutare qualcuno a uscire da una situazióne difficile o avversa.
, è necessario pensare ad altro modo per uscire strigato e netto di questo intrigo.
stringere gli ingegni sì che non si possa uscire dalle vestigia altrui. varano, 1-209
. ma non si può dire facile l'uscire da questo garbuglio. -pronunciare un
, 8-15: poco dopo tornò ad uscire, stringendosi nelle spalle, gonfiando le gote
o un frutto sugoso per fame uscire il succo contenuto o l'acqua residua
ginocchi da 'ecce homo'. -far uscire mediante pressione la pasta o il fluido
ferita o di una piaga per farne uscire il sangue o il pus. jahier
. -comprimere la mammella per far uscire il latte. cicognani, 1-135:
ridotto in poltiglia; premuto per far uscire umori e sangue stagnanti (una ferita
: le brontolò contro vedendo la ragazza uscire dal bagno con un mucchietto di biancheria
il corpo, strifinasi gli occhi e fanne uscire lagrime. leopardi, v-413: ercole
: di certi avviene che non saprebbono uscire la mattina fuori di casa senza aversi bene
di una parola stroppiata in varie guise nell'uscire dalla bocca di bertoldino. vallisneri [
zocco, si pigliava trastullo di vedere uscire quelle tante scintille che i putti,
frutto o di una radice per fame uscire il liquido contenuto. ramusio [oviedo
. ariosto, 8-81: ecco intanto uscire una tempesta / che struggea i fiori et
fatto alla studiata lor zazzera basta per uscire subitamente dal mondo. manzoni, pr
piena e non ho mai potuto farne uscire il vino se io non ho prima sturato
pezzo, a segno che egli fece uscire sangue dal naso, stuzzicandosi.
spagnoli, è entrato in desiderio d'uscire in campagna. pattavicmo, ii-623: stuzzicati
tirare. -uscire su: v. uscire. -venire al di su di qualcuno
ufficio di ramingo citarizatore lasciarmi dalla bocca uscire carme subitario. 2. che
g. belli, 236: a primo uscire di camera ho questa mattina trovato sul
, ii-254: il dottor paulo aveva di uscire fuori della corte ad un magistrato piccolo
17 (301): nel- f'uscire, vide, accanto alla porta, che
2. poppato per far uscire il latte (la mammella).
melle di sotto e la fa salire e uscire dove tu vuoi. succingere (
, la poveraccia, al modo di uscire, a spettacolo finito, senza tirarsi dietro
si aprirà. sannazaro, iv-85: se uscire da amore all'onda et allo
de'capitani, permise loro finalmente di uscire. segneri, iii-1-148: il vecchio
di valerio merda: così è riuscito a uscire di prigione. superdotato, dunque innocente
per arrotondare la somma occorrente a far uscire il giornale ogni settimana. 6
aell'uomo la facoltà del trasporto, potesse uscire dallo stato non solamente il superfluo,
ore- chia, la qual non può uscire ben fuora, a superinfunderli de olio
ne la orechia fa più tosto e meglio uscire dieta aqua. 2. figur.
gramsct, 11-210: i cosiddetti unitari preferirono uscire dall'intemazionale comunista, pugnalare nella schiena
supplice molto, / che dal cavallo lasciassilo uscire. savinio, 43: la contessa
surdire, intr. ant. uscire dal porto, dirigersi verso illargo (una
molto importune / che hanno fretta di uscire / dal forno o dal surgelante.
di tondini di ferro che cominciano a uscire dal cemento sfilacciandosi, con un effetto
suono della n, come doppio, farà uscire. bisaccioni, 1-244: la parola
combinazione viene scartata. 11. uscire di senno, delirare; parlare a sproposito
venturi non presencavalca, 20-589: vide uscire subitamente d'un cantone un dragone crudelissimo
una facoltà intellettuale o spirituale; far uscire dalla passività, dall'inerzia, incitando a
mare. 10. figur. uscire da una condizione di apatia, di
più mortalmente, in modo da far uscire gli intestini; sbudellare; aprire il
fuori. -aprire un materasso facendone uscire l'imbottitura. dessi, 6-89:
svernare. 4. ant. uscire dall'invemo, venire a cadere fuori
sviata. -sparpagliarsi, disperdersi; uscire dal gruppo. ramusio [oviedo]
nel linguaggio poetico di tradizione stilnovistica, uscire dalla propria sede per dirigersi verso la
si svia, / pensando a l'uscire del laberinto. g. morelli, 259
buti, 1-23: svilupparsi e liberamente uscire d'essa [selva]. ariosto
un elemento architettonico); distorcersi, uscire dal proprio asse. de pisis,
9. affrancarsi da un predominio politico; uscire da un'alleanza politica, militare,
. marinetti, 1-114: 'svitarsi': uscire o rimettersi dall'avvitamento. = comp
cilindro vuoto dal quale tra poco farà uscire un grosso coniglio oppure un uccello svolazzante.
porgendole un involto ch'ella svoltolò facendone uscire un paio di stivaletti. volponi,
risoluti nell'ultimo. 13. uscire da una condizione; abbandonare un atteggiamento;
mungitura la mammella di una vacca facendone uscire tutto il latte. pea, 11-8
l'occlusione e consente all'aria di uscire dalla bocca (il velo del palato rimane
naso, che loro chiamano 'tabacco', per uscire dei sentimenti. giuseppe di santa maria
re troppo delicatamente e di non sapere uscire di certe morbidezze, si mise,
xvii-289: spesso vorrei farmi bello e uscire di casa; e m'empio il
pisse, che pare che se ne senta uscire, lo domanderemo bisbiglio. tasso,
rimandato in h, dove rifratto nell'uscire dalla goccia va a tagliare il raggio incidente
avvertire il maestro di campo generale d'uscire in campagna con la stagione tanto avanti
universale de'fiumi saranno ristretti per l'uscire delle valli e entrare per le tagliature de'
che possa fruttificare, e del suo frutto uscire la dolcezza de l'umana felicitade.
. region. percuotere le arnie per farne uscire le api. 6. intr.
apicoltura, il percuotere le arnie per farne uscire le api. = deverb.
olio, vino han poi da uscire dalla parte tangente al padrone.
, 'aiuterà'il partito socialista 'ad uscire dal suo travaglio', a buttare a mare
cordano e di perugia, 84: uscire, io non credo che tu sie da
indecenza! -costringere a non uscire di casa (il maltempo).
: la sera niente, lui rifiutava di uscire. ma proprio tappandosi in camera a
quando sono mediocriter disionti possemo entrare e uscire senza tardità e prima che siamo sentiti
sì ben tariffate, sicché non debbano uscire od entrare se non per saldare il debito
. nievo, 483: mio padre doveva uscire per prender l'ora dal capitano della
pensa un autore di cinquant'anni vedendo uscire dal letargo la sua vistosa tartaruga chiamata,
loro stessi si stavano, non osando talora uscire di casa. 5. mal
ha forse un ducato. -non uscire di tasca a qualcuno: stargli continuamente
, 1-241: quella sera, nell'uscire dal teatro rovente, vidi nel cielo
girando dentro alla sua teca non ne possa uscire. 3. anat. teca cranica
alcun felice amante: / ma ecco intanto uscire una tempesta / che struggea i fiori
tempo che fa temo di non poter uscire più tardi. prego spedire questo dispaccio
: cominciò a pigliare il cammino per uscire della oscurità di quella confusione, quando gli
lume di grazia di dio ispirituale e uscire di tenebre di peccato, si rimane
pregandomi di tenermi riparato e di non uscire. -rimanere fermo in un luogo;
, però che queste cose fanno agevolmente uscire l'aqua. adr. politi, 1-684
... se abbia tentato di far uscire il dibattimento da quella calma che debbe
, dal quale il pensiero umano dovrebbe uscire vivido arconfido a prendere coscienza in un
comodo, né esito per il qual possi uscire ed espurgarsi tal materia con il terebro
alcuna volta pigliar confidenza nelli amici e uscire de'termini, però che spesse volte uno
(i-iv-f73): sopravenne il tempo d'uscire contro al prenze che già alle terre
, quella membratura, quell'entrare e uscire di muscoli, quella severità di volti
non più giovani, con poca voglia di uscire dal paese e nessuna di cacciarsi in
; ansia di redimersi che mira ad uscire dal terrorismo puritano della predestinazione e della
. giudici, i-157: il tempo di uscire dalla fila, / una cosa da
quando da lontano vedono che nrawio per uscire, corrono alla porta della cittadella, bell'
libero. -perdere la testa: uscire di senno, impazzire; andare fuori
siamo convinti che una grande rivelazione può uscire, soltanto dalla testarda insistenza su una
da'deserti vicini al giordano si vide uscire un uomo selvaggio. a. verri,
scorpioni che avevano libertà di entrare ed uscire dalle scommettiture del tetto. d'annunzio
il suo tempo e che stia per uscire di scena. g. goria [«
al tepido, che lo scuota ad uscire del suo sonno. alvaro, 7-163:
al confine come si fosse trattato di uscire e di entrare per una porta di
, / sorrida in cerchio tuttavia d'uscire, si ritrovava senza consiglio alcuno e senza
separato, e nell'entrare e nell'uscire ognuno va per la sua porta.
tintura nel duodeno, e con l'uscire dànno a credere al medico puoco cauto che
la prima sera siamo stati costretti a uscire tutti insieme per fare il giro dei
mestiere intellettuale come all'unica risorsa per uscire da una costituzione fino a ieri di tipo
luogo. sassetti, 198: volendo uscire e andare al cammino del- l'india
foglio del 'mondo morale'tirerà innanzi ad uscire fino a mercoledì e che l'abbiate
tirargli fuori una parola. -far uscire a forza qualcuno da un luogo; cacciare
levarsi da tavola... e uscire titubante alla ricerca dello smaltitoio.
e caio e sempronio si finisce per uscire dalla grazia di dio. g. montefoschi
calarono nel sotterraneo. -far uscire dall'autorimessa dal deposito un mezzo di
-estrarre, cavare un dente. -lasciare uscire o aiutare a uscire una personadall'acqua.
dente. -lasciare uscire o aiutare a uscire una personadall'acqua. dante, purg
, vasel d'ogne 50. far uscire di senno; privare dei sensi o del
ai adoperarla per un trasporto; farla uscire dallo stallaggio e prepararla in vista di
de'membri già sei mesi senza potere uscire dal letto. pallavicino, 1-518: il
muro, usata per introdurre o far uscire oggetti di vario genere in conventi o
e viene usata per introdurre e far uscire oggetti di vario genere nei luoghi di
di tondini di ferro che cominciano a uscire dal cemento sfilacciandosi, con un effetto
il vapore secco] non truova onde uscire, commuove la terra, e così si
così, olona. non possiamo entrare e uscire dal mondo in questo modo. lasciando
lo toccasti nel bel presente per farlo uscire eh? -se ne avvederieno le tope cieche
[l'asino] s'affanna, e uscire indarno spera, / gli disse un
spinto direttamente dalla vite, per far uscire le paste dalla stampa. pirandello,
penetrare nella cavità del petto, per fame uscire, coll'aiuto di uno strumento detto
elettrica, per il caso che dovessi uscire la notte. fenoglio, 5-i-1023: fuori
ed anche allorché il sudore non vuol uscire, lasciando che i miseri si tormentino
fatalità non gli acconsentisse mai d'uscire. montale, 2-27: la
13. locuz. -andare a torno: uscire di casa, andare a proverbi toscani,
3-94: se a questo punto si vedessero uscire dall'onda il periscopio e la torretta
torta percossa colui che s'apparecchiava d'uscire delle selve. guido da pisa,
, cxiv-6-146: tra pochi giorni dovrebbe uscire qui in pubblico il mio trattato '
bisaccioni, 3-143: fece uscire 4 reggimenti di cavalleria al fine di traccheggiare
per consentire all'aria di entrare e uscire da lì. = voce dotta,
[tommaseo]: però non fu digna uscire da la boca, la quale aveva
. guicciardini, 9-62: non dobbiamo uscire di questo traino, se per questo
ciascuno, dicon essi, rammassare e far uscire dallo stato ogni quantità di grano,
ira e nel vino, non ne voleva uscire. botta, 4-834: malbo- rough
le fiere venissero a dar luogo con uscire da'tramiti del cammino, rintanandosi ne'luoghi
ovile tutta la fantaria italiana, e uscire a porta nuova; e la tramontana
dire, trasmutai lo studio, senza uscire di casa, da stanze ad altre;
e abbandonare le mutande per uscire; speciali riti di sottomissione devota per
di queste cosse acute, che fanno uscire molto spolverizato, s'aquista proprietà d'essere
pom- peio... diliberoe d'uscire di durazzo, e per forza uscire e
d'uscire di durazzo, e per forza uscire e trapassare li luoghi afforzati e le
al gran periglio. 2. uscire dagli argini, straripare (un corso d'
, 1-128: avevo fatto pensiero che per uscire ma poco onesta e poco fida,
-trarre fuori: portare via, far uscire, liberare, sottrarre da un luogo
alcuna volta pigliar confidenza nelli amici e uscire de'termini; però che spesse volte uno
fare piovere. 3. uscire dalla rotta, perdere l'orientamento.
dati in meno di un minuto e uscire dal trascrittore già pieghettata, come i draghi
. moravia, 14-233: hai saputo uscire dalle ipotesi di lavoro dell'anno passato
quelle. de amicis, ii-180: all'uscire dalla torre di londra, vidi per
viperi di tigre o d'orso, fatto uscire tutto il popolo si in un
come da una specie di trasognatézza ed uscire. a. m. ortese, 7-179
.). - in partic.: uscire dai pori cutanei, dagli stomi superficiali
y iniziare a manifestarsi, a uscire dal segreto, trapelare; venire a
vasi capillari (un umore); uscire dai pori della pelle (il sudore)
fuori della guardaroba e che, nell'uscire il detto, entrò il bandinello. g
anima fuon in un punto, e uscire di tante pene in un tratto. savonarola
tractori... sonno avezzi di uscire a la porta, e presso alla
porto, sicché impedisce ai bastimenti di uscire a vela. -in posizione pred
, vedemmo di sotto a certe tavole uscire alquanti uomini sbigottiti coi mantelli a traverso
frugoni, 3-ii-131: io reputo impratticabile l'uscire dal regno, benché travisatamente per terra
; strabuzzato, stralunato, che sembra uscire dall'orbita (gli occhi, le palpebre
bene come le più irreprensibili signore possano uscire travolte da quella camera, dandosi della prostituta
anno'. fagiuoli, xv-144: e non uscire bene, ond'è ch'ì ar
fa le mani tremanti, fa della bocca uscire rutti puzzolenti, provoca la sete.
: tutti tremano di non vederli più uscire, gli affrettano colle ^ rida, pur
, / e 'morti suscitare e fuor uscire. lorenzo de'medici, i-132:
alla trentancanna qualcosa: libefiacca, e uscire entrambi a tastoni, come edipo e antigone
figure, gli lacerarono di tal maniera nell'uscire i triangolari, e maggiori, i
8-80: capii che questo prender su e uscire da se stesso che la nascita-morte avrebbe
trincerarsi nella propria disperazione e non volerne uscire, e farsene piedistallo, e soprastare
suono, il quale una volta sentendo uscire fuori del corpo suo quell'armonia, diceva
ha ella de'stratagemmi particolari, per farci uscire trionfanti dalle più vergognose sconfitte. da
sesto calende..., sta per uscire dai lunghi studii il modello originale di
, 11-180: bisognava darsi da fare per uscire non tra gli ultimi. stringere mani
sciolti'triumvirali e delle 'lettere virgiliane'doveva uscire cinque anni di poi, nel '57
agli alti venti che giù s'incanalano per uscire tra le radici da fori tondi,
ovvietà. soderini, i-262: per uscire di questa usitata trivialità e non mai
, troiona, che non ti faccio uscire da questa stanza. arpino, 16-137:
, e veggendo non erano acconci a uscire della terra, si partì di là ordinatamente
ti, ogniuno se reduxe a galea per uscire del porto. f. degli atti,
qualche piccola porzione, sicché non possa uscire liberamente s'introduce nelle cellule del corpo adiposo
13-196: in letteratura: [occorre] uscire dal trom mazzoli, tra
, iii- 879: pitagora domandò di uscire, anche per cercare una troscia d'
o per poco governo se le lascino uscire di mano? -avere presso di
possente cittadino di roma, che non degnòd'uscire della cittade. bibbia volgar., x-18
sottrarsi all'imminente pericolo facesse mestiere di uscire da quelle angustie per condursi a bistagno
i-75: agli etiopi (per non uscire dalla bellezza del corpo) par bello
animato embrione e dal tumoroso petto viddi uscire in ristrette gocciole il latte.
contro a co- riolano, che allo uscire del senato lo avrebbero tumultuariamente morto,
, come si dice, dèe ora uscire in luce riformato. spallanzani, iii-
dalla tunica interna degl'intestini sottili vedde uscire fuori irregolata- mente certi peluzzi. vita
per impedire l'entrare al bestiame e l'uscire agli uccelli. = femm. sostant
la parte dell'aria non combusta viene fatta uscire direttamente da un ugello di scarico secondario
la parte aversa, la quale non sa uscire da fraudi e versuzie turchesche. m
de la caverna non po'escalare e uscire fore, emperei ò k'è bene
con giuramento di non dover gia- mai uscire punto dalla fiaeltà del re di francia e
. de marchi, iii-1-80: vide uscire una signora, pallida e molto bella.
le fessure della terra, cominciò a uscire fummo di fuoco, sì grandi e forti
per l'umidore gli venne voglia d'uscire del corpo. d'annunzio, iv-1-76
che lo graffiò così bene, da fargli uscire il sangue. cui consacri il
11-2 io: i cosiddetti unitari preferirono uscire dall'intemazionale comunista. 2
universalizzazioni, che si venga poi ad uscire, per troppe sottigliezze e sparutezze, del
uscio, quasi volesse impedir alla voce di uscire. papini, 2 ^ -1
pietra sia sì grande che non possa uscire per el poro chiamato uritide overo non
. navagero, lii-12-68: usano nell'uscire dai castelli, che il generale legge
uscènte (pari. pres. di uscire), agg. (escènte).
osciméntó), sm. ant. l'uscire da un luogo, l'andarsene da
natura. -usciménto di cervello-, l'uscire di senno; perdita della ragione.
assiolo (v.). uscire (ant. ensire, escire, esire
, da'deserti vicini al giordano si vide uscire un uomo selvaggio. leopardi, 11-37
altro tempo. ghislanzoni, 18-88: all'uscire dalla chiesa,... la
fatto die questi si levava e volea uscire del letto; e questa il prese a
lago alcune navi, che non poterono uscire nel medesimo giorno. botta, 6-ii-372:
presupporre che di vii padre non può uscire nobile figliuolo. boccaccio, dee.,
la fatica che ha auta nel septimo per uscire, se uscirà nel nono mese allora
mendici] particolarmente fulgenzio, non solo ad uscire di peccato, ma ancora a seguitare
dolce speranza, d'avere ben presto ad uscire da tanti patimenti. de sanctis,
mostra di sperare che i veneziani sieno per uscire della neutralità. s. maffei,
. pitti, 1-316: era giusto uscire della legge fatta contro chi pigliava donna di
bembo, uomo molto poco vago d'uscire d'usanza degli antichi. marino,
, i-75: agli etiopi (per non uscire dalla bellezza del corpo) par bello
sfuggire (per lo più nell'espressione uscire dalla bocca, dalle labbra, dalla
uno stato d'animo; anche nell'espressione uscire dal cuore). contrasto giustiniano
giornale, una rivista anche nelle espressioni uscire in stampa, per la stampa)
, 1-450: a metà febbraio potranno uscire i canti. contemporaneamente metteremo mano a
questo imperfetto nel verso ha in uso d'uscire in un'altro modo, venuto tutto
. 35. locuz. -fare uscire una persona: costringerla a pagare.
pagare. varchi, 3-68: fare uscire uno è... punzecchiarlo tanto con
paghi alcune cose. -non potere uscire da qualcosa o, anche, da qualcuno
pasto]? - non si può uscire di capponi, di stame, di pippion
un buon medico, non si può uscire dal signor maurizio. -non uscirne-
/ meco cozzar, meco a duello uscire? verga, i-431: lì in teatro
303: elesse, e vide che lo uscire a campo fusse necessario. baretti,
memoria del glorioso ariosto non son degni d'uscire in luce. c. dati,
bravi e lui, ci fosse -, uscire della, di carreggiata, di carreggio:
scita, ussita), sf. l'uscire da un luogo chiuso in partic.
-periodo di tempo in cui i militari possono uscire dalle caserme e disporre a piacimento del
bestiami sarebbe lo stesso che il lasciarsi uscire dalle mani l'alimento più necessario per
brutto. = deriv. da uscire. usciticelo (esitìccio),
uscito (pari. pass, di uscire), agg. (ant. e
migliaio. = nome d'azione da uscire. uscòcco, agg. (
del padre, e non gli parendo d'uscire dall'uscio maestro e usitato, aperse
chiuso il passo mentre mai non volli uscire dalla mia stanza, per non abbattermi
figuratevi, uditori miei, tanto per uscire da generalità vacue e vacuanti, che io
perxoni, in modo che niuno poteva uscire ad vacuare il superfluo. buonarroti il
come conviene alla pudicizia che non ama uscire dalle fantasticherie in cui arriva a osare
dipinto. loredano, 2-388: all'uscire della piazza v'era un bellissimo portone
vagotonica le occorreva una sensazione vivace per uscire dal sonno. arbasino, 1-268: sei
passò, tal che gli fece / uscire il ferro acuto per le spalle. aleardi
a catafascio sul ghiaino. -fare uscire, tirare fuori qualcosa. dentro la
-varcare la soglia: entrare o uscire da una stanza, da una casa
al mio dolore, / ond'è solito uscire il pentimento; / che rimarrà così
corte intemazionale d'arbitrato, da cui vedeva uscire tutti i beni, come dal vaso
, con temeraria inciviltà, a farmi uscire dalla camera, per entrarvi in mia vece
sostant. 6. locuz. uscire dai panni vedovili: smettere il lutto
frugoni, 3-ii-131: io reputo impratticabile l'uscire dal regno, benché travisatamente per terra
lo attendeva nell'anticamera, vestita per uscire, col cappello, la veletta, il
e nuovi sbarchi. sarebbe stato come uscire dal rifugio sotto gli ultimi colpi ai
che un aeromobile deve raggiungere per poter uscire dal campo di gravitazione terrestre (e
. 1 canali poi che si vedono uscire fuori degli ovari, sono per lo
il che in qualche maniera può dirsi uscire fuori del commercio. manzoni, iv-524
gialloverde / bruci. 2. uscire, sfogare, esalare da un condotto,
pratesi, 5-190: l'ho visto uscire di qui, dopo le ventiquattro.
non si trovano luogo, onde possano uscire, sì si levano in capo la terra
. pongono ogni loro gloria e felicità nell'uscire da questo mondo fuori per le fessure
seme viscoso fece con l'impeto cf'uscire i ventricelli del cerebro, due verso
in alcibiade, ti par quasi di uscire dalla storia antica e di entrare in un'
i mobili i vetri, avanti d'uscire, lei preparava la pentola del minestrone,
olio. sannazaro, iv-85: se uscire da amore totalmente vorrai, con acqua
, tr. (vèrso). far uscire il liquido contenuto in un recipiente,
il succo. 2. far uscire da un contenitore sostanze di consistenza granulare
bolle per ogni verso, ma non può uscire fuora. machiavelli, 1-iii-1230: questa
la parte aversa, la quale non sa uscire da fraudi e versuzie turchesche. bruno
di insetti della fami a uscire dal luogo che occupa. glia
e obligarli in caso di rottura ad uscire i primi a vibrare tarmi.
e l'alma, che luttando vuole uscire. canti carnascialeschi, 1-573: donne,
in uno luogo vile e potes- sene uscire e non uscisse, molto sarebbe stolto.
. -andare in villa con la brigata: uscire di senno, dare in escandescenze.
gli dalla sua arianna prudenza, per uscire da i laberinti più vilupposi.
questa città ov'io sono forzato di uscire tre i bagordi, il fango e la
che da un regolare processo non potrebbe uscire se non la condanna del re,
, diede il modo a francesi d'uscire dal porto con undici vasselli da guerra
dei cartisti... sembrava dovesse uscire il grido della rivolta, i capi respinsero
forse? / diverrò violina per farti uscire di senno. de pisis, 1-224:
dell'artista s'è studiaquesto verbo di uscire, perché uscire tra virgolette, per me
è studiaquesto verbo di uscire, perché uscire tra virgolette, per me cota a
per tantissime donne, non vuol dire affatto uscire senza virgolette. -aprire le
so che udiva allo entrare e allo uscire del piuolo simigliante a quel lof tof e
difetti visivi. -dileguarsi dalla vista, uscire di vista: scomparire dalla visuale di
la libertà fosse, quando egli volle piuttosto uscire di vita libero, che senza libertà
del quale del tutto era disposto d'uscire, si ritrovava senza consiglio alcuno e senza
a volo e, senza di me uscire, / seco trar così in alto il
veruna nave non vi puote né passare né uscire sansa la volontà di questa città s
la natura), sì come è uscire di porto (qui si vuole attendere la
-dare di volta: impazzire, uscire di senno (anche in espressioni iperb
: conveniva prendere una buona spinta e uscire di sghembo, filando i remi che sotto
[l'asino] s'affanna, e uscire indarno spera, / gli disse un
, finestre). -anche: far uscire completamente all'esterno il contenuto (una tasca
-sbudellare, sventrare una persona; farne uscire gli intestini (anche in espressioni iperb
. f f -riuscire, uscire a vuoto-, risultare vano; fallire,
ariosto, 3-43. farà de'suoi ribelli uscire a voto / ogni diseio, e
che ritiene l'acqua, la fanno uscire zampillando, e zampillo al cannoncino di biade
mo glie, cominciò ad uscire, a volerne star a zonzo le mezze
: salvarsi fortunosamente da un pericolo, uscire indenne da una situazione rischiosa.
palmo aveva li denti fuori della boca, uscire de uno superbo palazzo per montare a
capriata, 97: fecero da diverse strade uscire alcune compagnie, le quali, attaccata
ripasserò il fossato come lo avrò passato nell'uscire. gozzano, i-022: sono felice
di ferocia nella civiltà occidentale che sembrano uscire dai limiti ai quali ci eravamo abituati
cunetta. idem, 19-15: bastava uscire dalla porta di cucina nel beudo che
un òmo non è più permesso d'uscire solo », avranno avuto l'avance
cavour, v-313: per buona sorte nell'uscire dalla camera mi abbattei in uno dei
che instaura) la sua impossibilità ad uscire da una dimensione 'cosificante'. cosificare,
3-72: allungando lo sguardo vide una sentinella uscire a balzi da una crepacciatura della rupe
, tr. (deorbito). far uscire dall'orbita un veicolo spaziale.
il depistare, il fuorviare, il far uscire di strada, il far smarrire la
il giovanotto risparmia tutta la settimana per uscire il venerdì sera con la 'girl'che
autrice di colonnine di 'gossip'che continuano a uscire tutti i giorni sui più brutti giornali
delle autostrade per evitare ai veicoli di uscire dalla carreggiata. volponi, 2-260:
difficile da cui non si sa come uscire. turati, cxlix-i-187: possiamo cantar
v-1995]: allora forse la maniera di uscire dall'impasse, dalle tentazioni speculari
disposizione spirituale da cui non si può uscire e che non si riesce a modificare.
raus, inter. per invitare perentoriamente a uscire, ad andarsene, ecc.
, oltre alla cinquecento, dovranno presto uscire altre vetture da vendere nell'europa
g. scerbanenco, 160: lo vide uscire, stette via diversi minuti, tornò
tardoadolescènte, agg. che è prossimo a uscire dall'età dell'adolescenza. - anche
non è un regista! un attore può uscire dalla parte che gli è stata assegnata
un muro, nell'attesa asinina di vederla uscire insieme alle sue amiche tanto si sarebbe
che aiuti anche le altre arti a uscire dalla secca in cui le ha gettate la
. nievo, i-20: vedendogli uscire quella broda di sotto la veste, gli
limitato di cui dispongono i detenuti per uscire dalle celle e fare un po'di movimento
. dilascia, 1-151: aveva accettato di uscire dalla sua tana ed era andato nel
, poté, per vero miracolo, uscire di là, giovato assai più che dalla
a vita in un meccanismo dal quale uscire è praticamente impossibile e che trasferisce tutti i
beccano i padri a truccarsi gli fanno uscire il sangue dalla bocca. s. dazieri
e a grumi come ciottoli continuava a uscire il flusso rossastro e bitumoso.
perversa dalla quale sembra sempre più difficile uscire. 2. rincrudimento, inasprimento
per l'altissima gravità, nulla può uscire, neanche la luce. a.
vi è rimaso gretola alcuna da poterne uscire. carry trade / 'kerri trejd
ogni motivo è buono per mollare, per uscire dalla clausura. esci con la scusa
pioppo e alcuni capelli della povera morta uscire dalla combaciatura delle tavole. =
puntato la porta, ma prima di uscire aveva visto che la strega stava vendendo una
disalveolato, agg. letter. fatto uscire dall'alveolo (un dente).
, intr. con la particella pronom. uscire da uno stato di eccitazione sessuale.
. (mi disincogliono). uscire da uno stato di ebbrezza, di stordimento
dispuerasci). letter. ant. uscire dalla fanciullezza. – per estens. acquisire
. avvenire [20-iv1999]: come uscire in pratica da questa dicotomia tra antropocentrismo
, tr. (elìcito). fare uscire, rendere manifesto, visibile ciò che
su scala mondiale, lo costringe a uscire dalla vecchia concezione eurocentrista prevalsa finora.
scansafatiche furono costretti a uscire di scena, a defilarsi, oppure a
gli viene un balurdùn al pensiero di uscire e non vedere la focacceria di fronte,
a dover soccorrere donne gambizzate perché volevano uscire dal giro. ma purtroppo, vista la
) al ministero dell'ambiente sceglie per uscire da una delicata querelle con le associazioni
per assuefazione forzata – sarà ben difficile uscire bene. = deriv. da increnare
2-viii-2006]: ilportonedi viapianezza300si spalancaper far uscire il primo 'indultato'– come si definisce lui
2005]: con loro si può uscire la mattina presto per calare e salpare le
da nord si placa, si può invece uscire a surfare con la tavola.
ecc. da cui non si riesce a uscire. m. galiazzo, 2-159:
25-ix-1992]: l'ospedale san paolo può uscire dalla crisi gestionale se all'amministratore straordinario
di un dramma grandioso dal quale deve uscire la libertà dei popoli e del loro spirito
. intr. con la particella pronom. uscire mensilmente (un periodico, una pubblicazione
, quasi un miliardo di persone potrebbe uscire dalla povertà. microcultura, sf.
sm. invar. tendenza a non uscire la sera e a ricevere gli amici in
'prezzemolina', ammette tranquillamente che le piace uscire e che roma ogni sera offre tantissime
puffe in testa, si accingeva ad uscire. rna puff4, sm
, intr. (scarrèllo). uscire dai binari o dalle appostite guide (
misericordioso de'pazzi, non aveva fatto uscire altro sangue. rna sfruconata, sf
formula di istruzione per adulti serve per uscire dalla singlitudine. l'espresso [25-x-2007
valera, 40: o che doveva forse uscire dal sottopalco? sottopolìtica, sf.
a comandargli a nome di sua maestàdi uscire dalla starostia di varsavia in otto giorni di
tapinello, / e s'attenta d'uscire il dì di festa / coll'abito svoltato
è un tapis roulant per fare jogging senza uscire di casa. l'espresso [15-iv-2007
civiltà della scrittura, che chiede di uscire dal processo di 'testualizzazione ad ogni costo'