iv-726: trovò antonio che disponendosi ad uscire si aggiustava la cravatta e le falde
altre cose con bella pratica, senza uscire pero punto della maniera del suo maestro
villani, 8-102: avendo ciascuno voglia d'uscire di guerra e di spesa più onestamente
v-i-n: facendo del magistrato di vienna uscire decreto che obligava tutti i signori del
orsola si affrettava perché partissimo in sull'uscire dal pranzo, e poi non la
prima o dopo tale ora, non uscire di città, non fare tale o
quello che m'era uscito volonteroso d'uscire e per quello che le saet- tuzze
la porta, non avesse più ad uscire, a fine che quivi dalla fame avesse
7-119: ho visto una signora addirittura gonfiata uscire precipitosa, a mezzo lo spettacolo,
presenti che... non sanno uscire dalla imitazione de'nostri padri precoci, non
per garantire le 'precondizioni 'per uscire dall'emergenza, è ottimista. =
precone a tutti gli astanti che dovessero uscire dalla sala per lasciare in libertà i
le meraviglie del periodico che sta per uscire, lo raccomanda, gli procaccia degli
con spumose labbia / e non può uscire al predator di mano, / che vince
. aretino, 19-59: ecco uscire il traditore de la congregazione; ecco
scrittura e poterla correggere? falla imprimere e uscire in pubblico. quante picciole cose,
, dell'ereditarietà, dell'ineluttabile, può uscire per respirare nel nostro mondo di uomini
un preludio di una sentenza che doveva uscire a favore più tosto di bertoldino che dell'
bastasse a una salsa. -far uscire dagli occhi (le lacrime).
12. comprimere la mammella per far uscire il latte; estrarre dalla mammella il
benché da piove cresciuto, non si sforza uscire, né altrove allarga più che in
e 'n conseguenza essere avvezze di non uscire da'lor confini se non provocate da
: era disgustato con lei: volli uscire, e presi il nottolino; ella pure
vita. tarchetti, 6-ii-331: nell'uscire, egli m'incontrò sull'uscio,
tranello: per indurre la popolazione a uscire all'aperto, e poi rastrellarla, o
con preparazione più laboriosa si preparano a uscire le signore. jahier, 59: certo
far colazione e fece i preparativi per uscire. = sostanti di preparativo1.
in punto, armata e preparata ad uscire, appena udisse l'iniziativa napoletana.
con preparazione più laboriosa si preparano a uscire le signore. 8. sviluppo fisico
quello che parve casuale avvenimento, d'uscire a farsi vedere una irrepugnabile pruova d'
poi, volendo, non gli possa uscire delle branche con le quale ci tira infino
luogo dove e l'entrare e l'uscire e qualunque altra cosa a'nostri si rendeva
di presenza ai pasti e di non uscire la sera. -in contesti allegorici.
scoperta. magalotti, 26-21: avanti d'uscire di questo proposito dirò che alla corte
che io credo... che lo uscire della della per legiera cagione, credo
e lucia, 610: prima d'uscire avevan mangiata una noce, due fichi
zingara non badava a quelle parole. -voglio uscire, -e nella pressa urtò il tavolo
agli uomini d'arme, quando voleano uscire in campagna. gualdo priorato, 114
cilindro vuoto dal quale tra poco farà uscire un grosso coniglio oppure un uccello svolazzante
. che è in ordine o abbigliato per uscire di casa, per partire.
presupporre che di vii padre non può uscire nobile figliuolo. boccaccio, dee.,
numero e di forza ed impedito di uscire da quel cerchio, avrebbe con facilità
nuovo, un vecchio pretino che vidi uscire dalla stazione di porta susa, con la
.., la possibilità di uscire dalla galera il 2 febbraio prossimo, grazie
presi. siri, iii-639: neh'uscire del consiglio il gran prevosto di normandia
, 1-450: a metà febbraio potranno uscire i 'canti '. contemporaneamente metteremo
la libertà fosse quando egli volle piuttosto uscire di vita libero che senza libertà vivere
il suo tempo, / se lo lasciano uscire, è perché è come tutti /
altro luogo sorvegliato da cui non può uscire; prigioniero. -anche: chi, catturato
anche intellettuali) e all'incapacità di uscire da uno schema mentale. monte,
, esclusivo; che è incapace di uscire da uno schema mentale; che è
se ne vanno; / el per uscire fuor di que'pensieri / metter le fé
che i gio vani all'uscire della fanciullezza andando a delfo offerissero ad
per la prima cozzione, possa far uscire sugo o dalle minime glandolette o dall'
, i-10-220: il medico gli fa prima uscire del corpo, colle medicine che purgano
probazione, ne avveniva che non lasciavano uscire i nuovi membri alla conversazione del mondo
4-64: anna si stirò. le dispiaceva uscire dal sonno: quasi presentisse che abbandonava
mia intenzione procede. 13. uscire, venire fuori. cavalca, ii-246
fuori. cavalca, ii-246: vide uscire d'un pozzo d'abisso fumo come
vedrà il re fra 'procinti d'uscire in campagna, ingaggia la sua parola di
città le proclame che alcuno non dovesse uscire di casa. pescatore, 26: essi
da'deserti vicini al giordano si vide uscire un uomo selvaggio. g. b.
quantità della ebraica gente che nel- l'uscire di quel popolo d'egitto secento migliaia d'
mio padre mi procurerà i mezzi di uscire, come mi ha promesso, io
persone, non vi essendo sbarco da uscire del fiume, la proda del quale è
, proseguì il samai- ni, di uscire dalle adiacenze prossimane per muovere a prode
riputazion delle lettere, quali si veggono uscire alla pubblica luce. bottari, 5-202
prolungamento 'e poi 'il far uscire '(nel lat. tardo),
, 1-531: coloro ch'ardivano d'uscire dagli alloggiamenti per buscare qualche cosa erano
si fosse), pure avea pensato uscire in campo con una nuova maniera di pinge-
quadrato o rettangolo, non seppe mai uscire dal senso rudimentalmente decorativo del piano verticale
si intende preparare o che sta per uscire o uno spettacolo che si è prossimi
coltivano in camera il vasetto. desiderano uscire come educande e dal cinematografo riportano il
brancati, ii-159: paolo non poteva mai uscire solo di casa, senza che lilia
leggi molto rigorose sulle ore che bisognava uscire di casa a piedi, su quelle
a piedi, su quelle che bisognava uscire in carrozza, che bisognava ritirarsi a
questo rovello che tanti sentono, di uscire dalla mentalità borghese. trattandosi di poesia
dal cuore, le lasciò alla sfilata uscire dagli occhi aperti il mestissimo cavaliere, per
promette in quantità, devi deciderti a uscire scalza. -pronosticare. boterò
gli successe di persuadere il duca di uscire finalmente in campagna; e gli sarebbe
il clitonde son grandi a segno d'uscire fuori delle labbra esterne, ma in altre
condottiero 'non si sarebbe mai lasciato uscire dal labbro l'intitolazione di 'sir
s. maffei, 6-251: non bisogna uscire del punto della vendetta senza notare che
-che è in ordine o abbigliato per uscire di casa, per partire.
iii-10-259: se poi questa collezione potesse uscire, come il proponente pareva ripromettersi,
se a lei dava l'animo di farlo uscire da quelle mura, egli le avrebbe
chiamati darsi liberi amici, testé per uscire d'incommodo non restano pregare e obbligare
quella; anzi la legge mi ordina uscire dalla sala mentre accadono i dibattimenti e
abilità o sono uscita o potrebbero uscire dalla classe degli operai propriamente detti.
il primo colpo che fa la palla nell'uscire dalle armi da fuoco, a differenza
ella truova un poco di buca da uscire, tutta con ruina prorompe fora impetuosamente
comico conceda 7 appena nel proscenio fuori uscire. g. ariosto, i-rv-632: apparve
o un'epidemia); continuare a uscire (un periodico). ghigi,
tono un po'buggerone: anche per uscire dal lezzo della solita prosopopea critica, da
, 28: io mi aiuto con l'uscire di casa il meno che si può
tratta, proseguì il samami, di uscire dalle adiacenze prossimane per muovere a prode
inquieta. moravia, xlii-32: aveva visto uscire da una cabina e scendere a terra
quello che primieramente fa da la terra uscire le smorte piante, quello ch'apre
protrattile, agg. che si può far uscire, che può spingersi o sporgersi in
un sottil ago e pel foro feci uscire l'umor acqueo, che era limpidissimo,
, cioè un uomo che aspirava ad uscire dai limiti del provincialismo culturale e spirituale
e 'n conseguenza essere avvezze di non uscire da'lor confini se non provocate da
delle vostre mura, non ne sapete uscire che dopo un'anticipata metodica provvidenza alla
colle balestra ne saettorono uno che voleva uscire per quelle buche. b. giambullari
provisionati che stessero alla porta né lasciassero uscire fuori di essa, o entrare,
sì fatte circostanze per lo più suol uscire. marchetti, 5-121: chiederò loro
di saldare a qualsivoglia prezzo la pace per uscire quanto prima da una sì lunga guerra
le tradizioni e pseudo-tradizioni, ciascuno può uscire con in tasca un modello inaudito.
psilio, e la soa umidità fa uscire meno. libro della cura delle malattie,
loro trachea hanno un voce che sembra uscire per l'ano. è anche un uccello
sull'altra e possono scostarsi per lasciar uscire due filamenti o flagelli. le psorospermie
della scrittura o della stampa; far uscire in pubblico (un testo, un
della scrittura o della stampa; fatto uscire in pubblico, divulgato (uno scritto
legato nel mio testamento, e lo fo uscire da'torchi al pubblico. cesarotti,
intento principale del conte duca col farla uscire in publico è di dar luogo che
dicean che con l'armi era da uscire, / o da pugnar con l'armi
l'occhio et awertiscasi che nel- l'uscire non affoghino i pulcini, e si ponga
voluminosi, che vengono fatti entrare o uscire dalle finestre. bernari, 1-199:
ricondusse a campi. -farla pulita: uscire senza danni da una situazione particolarmente rischiosa
latino? ». -presentarsi, uscire al pulito: durante uno scontro militare
pulito: durante uno scontro militare, uscire allo scoperto abbandonando i ripari.
. modo di superare un ostacolo, di uscire da una situazione imbarazzante, fastidiosa o
che nella stretta bocca il fummo possa uscire. = voce dotta, lat
pulsazioni all'ipocondrio destro, cominciò ad uscire da'vasi medesimi e per la via
con la punta del coltello onde fame uscire il sugo. -attraversare, oltrepassare
. -cominciare a pungere la barba: uscire dall'adolescenza per entrare nella maturità.
, i-70: pontava nelli arcieri per indi uscire: ma le 'nsegne de'reti,
'del libro nella puntata che sta per uscire. vantini, conc., ii-734
il navilio ed a metterlo in punto ad uscire. -fornire di arredi una casa
. che farà? ve la fara uscire con la faccia lavata, pettinata, attillata
da quattrocento e più formule consimili vediamo uscire le nostre commedie dell'arte.
: il gatto, che bisogno ha d'uscire? moralmente esso basta a se
della nazione spagnuola. faldella, iii-69: uscire il mattino di casa con un visetto
5. locuz. -essere fuori, uscire di pupillo, dai pupilli: cessare
della sera. bernari, 7-99: dovetti uscire per quei pupi che ora, abbandonati
per la prima cozzione, possa far uscire sugo o dalle minime glandolette o dall'
. gozzi, 1-405: questo libretto dèe uscire ogni anno, e il merito suo
danno a noi, che aspettiàno d'uscire di purgatoro. de iennaro, 32:
il vedrete nel dì novissimo del cielo uscire e dando la gran sentenza premiare i
che quel pusillo di andrea non osava di uscire senza l'aiuto di un secondo uomo
filippo nel tempio di marte che fa uscire di sotto l'altare il seipente che oc-
s'io penso al fetor che suole uscire / dall'anguille salate e da sardelle /
sezze, ii-210: sentiva altre volte uscire dai corpi umani puzzori così orendi che
muovesi quella puzzura; e non potendo uscire per la pelle, rode dentro e passa
soldati. l'ultimo di ogni decina doveva uscire dalle righe. -milit.
una piccola finestra, che serva all'uscire e alrentrar de'colombi. andrea da
: fissava la petroliera che stava per uscire dal quadro della finestra. g.
fece cadere qualche cosa nella prescia d'uscire, e andò alla porta.
): l'unica sua passeggiata era d'uscire sulla spianata e d'andare, quando
: che niuna persona degga entrare né uscire con niuna mercanzia de que gabella pagare
se pure e di mestiero alcuna volta uscire di casa, in su le mule quartate
i pugni: -se fiatate, vi faccio uscire il vino dalle narici!
piovene, 14-74: era ansioso di uscire dalla clinica... appena fu quetato
]: / essere un altro, uscire di se stessi! -sedentarietà,
carlo passando, vide alcune donne quindi uscire e partirsi lagrimando. porcacchi, i-71:
di quinde vedendo alquanti lumi con preti uscire fuora della porta di firensa, disseno
poco però che 'l signore ri puote fare uscire l'acqua quindiritto. = comp.
di nuovo, reprimere ogni tentativo d'uscire dalle grandi rotaie della storia. questa
: / de'manichi m'avreste fatto uscire / e v'avrei cavato anche di nome
strascico per smuovere la sabbia e fame uscire i pesci. -anche: piccola rete
. bonghi, i-i-1-227: tentò gentileschi di uscire dalle sue forme a rilento e dolcemente
che tempi e che uomini saranno per uscire da quella filosofia alla cui fonte manzoni
. longhi, 1-i-1-227: tentò gentileschi di uscire dalle sue forme a rilento e dolcemente
; relegato in casa; impossibilitato a uscire. caro, 12-i-161: ora,
tutto l'orizzonte e non la lascia uscire. f. f. frugoni, 2-253
con tutta la forza del petto lasciava uscire, alcuna buona speranza prese.
infiammata nel suo dolore, si lasciò uscire di bocca, come anche altre volte
api] non fanno solamente per volere uscire, ma quando insieme tal volta combattono
andare in rada ': vuol dire uscire dal porto per andare ad ancorarsi in rada
radendosi il capo s'obligò a non uscire in publico. -per estens. tosare
se ci fosse modo di varcarla ed uscire al di fuori. foscolo, i-733:
sospinto dall'ignominia di tante perdite ad uscire dalle proprie lascivie, partì d'egitto per
, pian piano gli insetti cominciarono ad uscire fuor delle maniche e del collare benedettino.
. caterina de'ricci, 31: non uscire dall'obbedienza d'antonio,..
d'uno in altro appartamento, senza uscire di casa. ghislanzoni, 17-30:
labirinto] entra non ne può mai uscire, se non porta uno gu- micello
dare indietro, o ad ogni modo di uscire alla busca per raggranellar provvisioni.
morti, upupe e picchi neri potevano uscire, talora, raggrinziti e menci come fazzoletti
mano, ti prego, aiutarne a uscire de gabbia... so'stato tanto
le ragioni nostre: la casa non ha uscire di noi, s'io vivo.
): tutti quasi diceano nel loro uscire quello che nel cuore si ragionava, cioè
, che pare che se ne senta uscire, lo domanderemo bisbiglio e bisbigliare.
.. stimo dovere gli oratori non uscire da case private..., ma
fortune et il povero s'industrii per uscire di sue miserie. vico, 4-i-32:
fatto alla studiata lor zazzera basta per uscire subitamente dal mondo. f. galiani,
-dare di volta alla ragione: uscire di senno, impazzire. tarchetti,
: ti volevo dare come una mano per uscire dal 4 pettegolezzo 'di colpo e
un fischio alla ragna, levarsi, uscire dalla ragna, pigliare alla o nella ragna
che il suo stuol raguna / per uscire a predar con l'aria bruna.
le rallento al seno. -far uscire, far erompere. rusconi, 14
potrà rallentare per modo alcuno e far uscire dal suo luogo di sotto alcuna cosa
tensione. morgagni, 320: all'uscire d'essa materia si rallenta l'erezione
i canali... che si vedono uscire fuori degli ovari sono per lo più
di ramingo citarizza- tore lasciarmi dalla bocca uscire carme subitario. -che si sbanda
la porta, non avesse più ad uscire, a fine che quivi dalla fame avesse
ch'à nome ranno, / che face uscire de le sue spine foco / e
», 16-xii-1987], io: per uscire dallo sfascio non bastano le riforme dei
lo ramongnate perché ve n'ha facto uscire. ovidio volgar, 6-252: benedici la
: incontanente come le lagrime incominciarono a uscire degli occhi d'antonio, così in
dove egli orava incominciò a rampollare e uscire acqua ottima, e fecevisi una bella
ciriege senza nocciolo. 9. lasciare uscire. ovidio volgar., 5-13:
gli rese facile e spedito l'uscire, rapando con la schiena il
di rapimenti / si raccomanda di non uscire soli. 2. letter.
4. figur. espediente, ripiego per uscire (o illudersi di uscire) provvisoriamente
ripiego per uscire (o illudersi di uscire) provvisoriamente da un guaio (anche
pianto. 12. figur. uscire da uno stato di particolare vivacità mentale
sociali, è solita da tempo immemorabile uscire dalle case e dagli uffici e passeggiare
tornare al naturale luogo, impignesi per uscire fuori e, venendo, si truova
barile: usare le ultime risorse per uscire da un pericolo, da un impaccio.
per il resto taceva, limitandosi a uscire ogni tanto in qualche esclamazione, qualche
veniva nella terra e che ne voleva uscire. d. bartoli, 4-4-306: in
a caccia di buon'ora, soleva uscire dalla porticina della stalla, per non
agostino volgar., xxi-508: lasciai uscire le lagrime le quali io rattenevo. b
rapiti incontro a lui, che debbiano uscire delli corpi mortali in quel ratto,
rattrappisco terrorizzato all'idea che taluno possa uscire e vedermi, sorprendermi, scrutarmi,
colla sua età, perocché non può uscire di fanciullezza, rattraendosi per forza addietro.
avessero avuto il tempo, prima di uscire dalrultima strada campagnola, di ravviarsi un
stomaco puoi tu, libretto, / da uscire a gloria tra le persone, /
patrizio, molto vi siate faticato per uscire a luce delle rawolture di questo intricato
3-369: uno dei ribaldi al punto di uscire dalla stanza si volse e gelò il
di poter fare danno al paese ed uscire dai limiti razionali in cui l'uomo
sovente che razza di figli sarebbero potuti uscire da noi due, da quei suoi fianchi
cimici. fenoglio, 1-159: prima d'uscire la padrona si scusò per le mosche
piaga del petto suo, e fecene uscire fuori uno razzo di sangue.
movimento subitaneo di sdegno, che si fa uscire in atti a parole accese. betteioni
confinato in luogo da cui non può uscire. -in partic.: internato in ospedale
masuccio, 260: essendo a lo uscire da una strata ad un altra, se
determinata situazione; districarsi con successo, uscire indenne. monte, 1-39-15: de
); manifestare compatibilità con qualcosa, uscire indenne dal paragone o -dalla verifica con
capitaneo..., dicto capitanio debia uscire. ghirardacci, 3-70: il popolo
1-422: un giorno vedremo le regine uscire dal formicaio in piena estate e trascinarsi
uno vento offende, possa el fumo uscire per l'altra gola opposita al vento
tutte le cose che volessino errare ed uscire fuori d'essa regula. giannone,
da vero il sorteggio: nove professori devono uscire dalla camera (ce n'è
avessi a rinvestire nella terra paghi all'uscire 2 e un quarto per 100. macinghi
: reiterai gli ufici di ringraziamento senza uscire delle generalità. c. dati, 4-141
future, pensando chi era colui che doveva uscire di lui. -complesso dei dati
, 3-i-569: sento l'urgenza divina di uscire dalla reliiosità del prossimo e individuale per
può avere il misero più speranza d'uscire, e massimamente se è stimato buon remo
quale / acqua con sangue fuor ne fece uscire, / che rende il mondo san
li quali dice l'autore che vidde uscire di caprona, terra de'pisani,
guerra, cercava patteggiarsi co'fiorentini e uscire con tutta la schiatta sua d'arezo
che hanno subita la pena, debbono uscire dal regno. rosmini, 5-2-922: la
, il signor padre m invitò ad uscire con essolui. marchesa colombi,
-chiuso all'interno, impossibilitato a uscire. segneri, ii-145: come un
, riducendomi al punto che non potevo uscire di casa per paura di incontrare un
la bocca de la bombarda, non potendo uscire per la balla che fa la risistenza
: il vento de'manticetti si farà uscire per due piccole cannette sotto l'ali ne'
) e di abbassamento (per fare uscire l'aria introdotta) con un ritmo da
là nel porto, impedendo loro di uscire. antichi portolani italiani, 247
, che lo sangue non ne potesse uscire. 4. ridurre entro
24. ritirarsi. -in partic.: uscire dal mondo, rifugiarsi in un luogo
2. figur. riprendere funzionalità, uscire dal toipore o dall'odnubilamento.
il marchese neppure bebé seppe dirmi senza uscire dalla rete delle congetture. 5
è sì ordinato che niuno pesce ne puote uscire; e àvi fatto mettere molte generazione
con gioia di sentire il grato tepore uscire dalla buchetta rotonda reticolata della stufa.
castrazione, onde impedire agl'intestini di uscire dal ventre. 4. bot
loro penne abbiam veduto questo ed altro uscire, e se non fosse perché perché
possa fruttificare, e del suo frutto uscire la dolcezza de l'umana felicitade. cavalca
aveva lo usitato peso, cominciarono ad uscire della carreggiata. g. b. strozzi
aretino, vi-357: se bene l'uscire di concistoro dei reverendissimi con la pompa
arrivammo in città e si trattò di uscire dalla vettura, bi- nazzi non potè
, 6-1-202: dio, dal quale uscire è morire, al quale tornare è reviviscere
: pur me del letto me convenne uscire: / puosimi sotto 'l portico del forno
riagganciandosi i cinturoni, si preparavano ad uscire. 2. per estens.
, subitamente rialzato senza che occorra di uscire dalle latitudini della scuola monarchica e conservatrice
. tornare visibile (un astro); uscire dalle nubi (il sole);
il poderoso riarmamento navale che stava per uscire in mare in vece di prendere il camino
. soderini, i-262: ma per uscire di questa usitata trivialità e non mai
legali o su lasciti pii, per uscire in guerra contro gli infedeli.
parte di sopra in volta non può uscire, e finalmente lo mandan fuori. porcacchi
non ai costumi. -per estens. uscire da un'alleanza politica o militare.
aus. essere). traripare, uscire dagli argini. cavalca, 6-1-123
-intr. ant. straripare, uscire dagli argini. s. gregorio magno
, 235: quando si pensavano di uscire alla libertà della campagna, ne vennero da
anche tra i ladri, sdegni l'uscire a rubbare nella pubblica strada. galanti,
: di quelle [acque] si vidde uscire un bambino biancoso e ricciutino,
scacciato, incontenente ristette l'olio d'uscire. ma poi che fu richiamato e rimesso
la sua sedia, l'olio ricominciò ad uscire come di prima. aretino, v-1-667
: se alcuno ti richiedesse aiuto per uscire d'ordine o far cosa sia contra
ladro? -se lei crede, potrei uscire in ricognizione prima che venga l'alba
vederai alcuni vincitori lasciare il combattere e uscire della moltitudine, nettandosi colle 2 mani li
carducci, ii-3-128: il 'ricordo'deve uscire a punto nel secondo numero delle «
/ se non con lo sperare -presto uscire / di doglia, col morire. sanudo
13. locuz. -andare a ricreazione: uscire di casa per diporto, andare a
, li-1-357: rimedia la natura con fargli uscire dalle gambe certi umori acquei i quali
casalicchio, 333: se lo vedevo uscire in publico, con tanta maestà e
ottenne dal durazzo che, prima di uscire dalla piazza col presidio, i genovesi facessero
armato contra la timidità, prende ardimento d'uscire dal suo ridotto con ogni strenua apparenza
, ogniuno se reduxe a galea per uscire del porto. corfino, 70: ci
vi preghi e costringa che do- viate uscire e abbandonare la durezza e la tenebrosa infedeltà
, 365: salutava nell'entrare e nell'uscire lo zio monsignore e tutto si riduceva
senza questo scatto materiale, non posso uscire dalla pigra e anch'essa quindi materiale
notte che dovettero traversare. 5. uscire dal torpore o dall'assorbimento totale in
dati in meno di un minuto e uscire dal trascrittore già pieghettata. -ricoprire
sgombro, si riscuote. già volta ad uscire, impugna il vetro riempito.
a dilocare le linee e le farà uscire delle misure sue. oddi, 2-22:
nei soffioni di calistoga. o. uscire da un recipiente attraverso una piccola apertura
de sanctis, 9-132: mentre vuol uscire dal ridicolo, un'avventura ve lo nficca
opinione... afferma il nilo uscire dall'oceano che la terra cir- cunda
con perpetuo riflusso vedeansi entrar supplicanti e uscire beneficati. sagredo, lxxx-4-147: tutto
il vostro giurato proponimento di più non uscire da cotesta solitudine sì secreta..
una nell'entrare, l'altra neu'uscire del prisma. calvino, 15-121: newton
e coprila bene che non ne possi uscire alcuno vapore e ponila sopra el foco e
segneri, 3-456: mirarono... uscire da un quartiere occultato dal rialto dell'
, il locke non faceva altro che uscire un momento dalla sua filosofia e rifuggirsi al
scopo, per ottenere un risultato o per uscire da una situazione difficile. muratori
uno scopo o un determinato risultato, per uscire da una situazione difficile o pericolosa o
viali deliziosissimi, il tutto però senza uscire della riga di comodo cittadino.
! -pensò l'onesto droghiere, senza uscire di riga. -impazzire.
alla bocca della spina di dove na da uscire il metallo. -cunetta nel pavimento
nell'espressione rigirarla, saperla rigirare: uscire bene da una situazione difficile, destreggiarsi
politica di rigore l'economia intemazionale potrà uscire dalle crisi. 8. gravezza
. cassola, 6-179: non potevano uscire dall'ospedale; a rigore, non
..., mostrando di voler uscire di prigione, s'alzino con una acerbezza
mesetto di riguardo, incominciò di nuovo a uscire la mattina per prendere una boccata d'
, e non dei migliori, presero a uscire per la campagna a foraggiare. c
tutti quei luoghi da dove essa poteva uscire..., e ciò affine di
ordinar altresì la tua vigilanza e non uscire a chius'occhi da queste mura con la
qualche anno dopo, tentò gentileschi di uscire dalle sue forme a rilento e dolcemente
le volesse, patenti e facoltà d'uscire a predare gli stati de'vicini più
già schierata l'ordinanza per combattere, nefi'uscire del padiglione inciampò e si distese quanto
più ingegnosi. - uscire dal letargo (un animale).
senti che rovescio d'acqua? non uscire! rimanda tutto a domani. vieni
credesse che del suo corpo avvelenato potesse uscire alcun mortifero alito, dannoso a quelli
al mio dolore, / ond'è solito uscire il pentimento, / che rimarrà così
l'uomo, aesiderando... uscire di tenebre di peccato, si rimane ed
, la bambina. 19. uscire in un certo modo da un'esperienza e
non diversamente da'ghiottoni quando veggono uscire in tavola qualche bella tacchina a ^
d'aver sacrificati 1 loro danari nel farle uscire delle stampe. 5. accusare
a superare una situazione negativa, a uscire da uno stato di ignoranza o di
scacciato, incontanente ristette l'olio d'uscire. ma poi che fu richiamato e
la sua sedia, l'olio ricominciò ad uscire come di prima. floro volgar.
chiuse in se stesso a pensare come uscire dal malo passo, torvo, diffidente,
toglie che [il bestiame] possa uscire dal confine ed allontana le cause più
che due venti nemici s'affrontano nell'uscire da due nugole poste a rimpetto. salvini
ai nuovi venuti, dovette il villa uscire dagli interni. idem, i-2-177:
compiuta e che tutte le vie ad uscire tossono serrate, perché era grande carestia nella
o spirituali o sollevare da esse; fare uscire da una situazione difficile, pericolosa.
, per nasconderla meglio, si fa uscire lungh'essa il pelo con la punta
avere assaggiate altre contrade. -non uscire di casa. tarchetti, 6-ii-116:
in un ambiente, impedendo loro di uscire liberamente; obbligare a trattenersi o a
le rinchiuse alle quali non era lecito uscire dei chiostri. 3. circondato
vedere se chi è dentro sta per uscire, a rinculoni cornee di prammatica. moravia
, 205: basta... uscire dai pregiudizi, dalle deformazioni dei politicanti,
, sarebbe di nuovo in grado di uscire alla campagna. mazzini, 47-179: tutto
, 764: tra loro s'accordarono chi uscire e chi restar dovesse in chioza,
se stesso una larga riforma, per uscire rinnovata e rinfrescata a vita più agile
__ riparare al mal odore che uscire ne poteva; e col rinfru-
: quelle non son cose da lasciarsele uscire de le mani, non si ringiogniono a
un metodo per cui l'italia deve uscire dallo stato di servitù; della seconda
ne ho veduti portar via! quanti pochi uscire! bocchelli, 1-iii-42: gliela dànno
rinovellati 1 rigori e divieti di lasciar uscire chi che sia di roma per andare
iii-5-287: ecco in ultimo vittorio alfieri uscire a capo della letteratura de'tempi moderni e
angioli... dovevano a ogni ora uscire della torre per un usciolino a fianco
e quattro fra gentiluomini e soldati, volle uscire egli stesso dalla foresta per rintracciarne migliori
principio a ogni processo, rinunzia ad uscire comunque dal fatto da spiegare per ispiegarlo
.. porge occasione al poeta di uscire in vari metri, di spandersi naturalmente in
, 1-56: la stava a veder uscire dalla finestra, rinvolta nel suo scialle
. nieri, 2-56: non posso uscire da queste materie, nelle quali mi
tre colpi che da quell'arca incominciò ad uscire un rio manifesto di sangue. marino
.. in tanta luce quanta dicono uscire dagli archivi riordinati. piovene, 7-486
organizzare, un riottoso ch'era voluto uscire dal consorzio fu messo rapidamente in condizioni
dai palchi fronzuti d'un grand'albero uscire da ogni parte gli uccelli che ci
pregandomi di tenermi riparato e di non uscire. riparatóre (ant. reparatóre
nelle nostre mani, potremo senza difficultade uscire. monti, ii-367: se il pisano
viaggio, in un itinerario, per uscire da un luogo o come atto di
che un mostro, che non puote uscire, / pur for gettò una branca ed
ciò che si è conquistato; veder uscire dalla propria influenza politica. g
mai voltare indietro; e voltandosi all'uscire della porta dello 'nfemo, la
a'quali più tosto dalla sepoltura risuscitati pareva uscire che dalla nave, scesi in terra
sopra un liuto, se ne ode uscire un armonioso ripieno di tutte insieme le
trovai bell'e vestito come se volesse uscire di casa, che stava attualmente riponendo
8-402: ho fatto il minestrone prima di uscire, so che ti piace riposato.
vt-235: il vino e le femine fanno uscire di loro essere i savi in senno
tommaseo]: alla riprensione, lascia uscire sangue, poi empi la piaga di sale
, a prendere i documenti e a uscire per andare a ripresentarmi in fabbrica.
come state voi? 2. uscire fuori dai lacci (una persona).
e meni mina. -figur. uscire fuori di ragione. genovesi, 2-14
a cuore. -per estens. uscire indenne, non subire danni. laude
navilio ed a metterlo in punto ad uscire. amari, 1-i-290: dopo lunghi e
intr. { risbuco, risbuchi). uscire fuori di nuovo ricomparendo alla vista dopo
disposti a rischiare la vita pur di uscire da quella situazione di immobilità o di attesa
averem fatto buona preda, ma bisogna uscire da questi contorni avanti giorno, altramente
ii... nuovo testo non doveva uscire da nuovi riscontri di manoscritti o di
che per molti giorni non osarono più di uscire a predar né riscuotere le pretendute contribuzioni
. intr. con la particella pronom. uscire, per lo più repentinamente e a
ginocchia, perché il sangue stentava a uscire di quel coipo, per vec- chieza
nievo, 408: avea fatto già uscire del capo alla clara se non lucilio certo
poco accorto, si lasciò di bocca uscire parole risentite e minaccevoli, fu esso e
di dipignere troppo delicatamente e di non sapere uscire di certe morbidezze, si mise,
il riserbo, stare in riserbo, uscire dal riserbo). stampa periodica milanese
giudicata quella che fuori se n'udìa uscire. campiglia, 1-277: finalmente s'averebbe
mettere in piedi il centro: decine senza uscire dai limiti della correttezza più scrupolosa, un
. 4. tr. lasciare uscire con violenza una corrente d'aria (
, e pareagli ai vedere sette spighe uscire da un solo fusto.
pinzi sottili. soffici, v-2-533: uscire? restare? ero troppo novizio della zona
primavera non deono [le pecore] uscire alla pastura, se non quando sarà
risoluzione, quanta non mi par che possa uscire da uno che sia colpevole. brusoni
, pure per buone ragioni non volle uscire dai termini: secondo essi diede la
udire senza qualche vita e delli monimenti uscire colla carne resurgente. -sostant
.: cfr. sortire). uscire di nuovo. soffici, v-2-272:
va bene: ma se tornassero a uscire? se qualcuno risortisse? papini, 28-50
s. v.]: 'risortire': uscire di nuovo che fanno i numeri al
, quando fosse raunato il consiglio, di uscire all'improvvisa d'insidie e dar dentro
mio padre mi procurerà i mezzi di uscire, come mi ha pro
pur fa mestieri persuadersi, almeno per uscire da quel volume. botta, 5-
resposta circa all'armata, se ha da uscire o non. alvise contarmi, lxxx-3-1009
. comparire di nuovo in un luogo; uscire di nuovo da una casa (una
scacciato, incontanente ristette l'olio d'uscire. de bottis, 17: in tutto
2-91: spero ristorare le miserie mie e uscire di uesti stracci perché la mi ha
ella truova un poco di buca da uscire, tutta con ruina prorompe fora impetuosamente
della nostra chiesa ivi stava per non poter uscire niuno per alcuna parte. manuzzi [
tapi e da le coste / rotte bollendo uscire. = comp. dal pref
costretto [il liquido seminale] ed uscire, nella convulsione venerea, per il canale
ma non m'ero ancora deciso a uscire per andare a vederli), mi telefonò
di quelle piante tenaci. -far uscire dall'oblio un autore. leopardi,
, di pigrizia. -anche: sollevarsi, uscire da una condizione sfavorevole. petrarca
s'ode un vocione fondo fondo che sembra uscire mugghiando dalle viscere della terra. c
lo spirito proprio o altrui per farlo uscire dall'inerzia. poerio, 2-141:
, sarebbe di nuovo in grado di uscire alla campagna e di ritentar la fortuna
a un soldato consistente nella proibizione di uscire dalla caserma nelle ore di libera uscita
bacchelli, 2-172: se un giorno potremo uscire laceri e affamati dalle capanne, dai
privandola della consapevolezza di sé; farla uscire di senno (una passione, un
decimo giorno, si lascino alla pastura uscire in luogo prossimano alla villa, acciocché
simile d primo loco, dove ne l'uscire de'monti si mostrò d cielo.
assunto, che l'altezza del cambio fa uscire danari dal regno in contanti per ritornarli
timore che qualcuno, vedendo quella andiera uscire dai suoi calzoni, potesse dare l'allarme
: la figliuola... si lasciò uscire di bocca... che si
. -avere la proprietà di far uscire l'arma dalle ferite (un impiastro
che si ritraeva. -non uscire dalla bocca (le parole).
battaglia, e veggendo non erano acconci a uscire della terra, si partì m là
non si poter più tornare addietro per uscire. 7. ripiegatura di rinforzo all'
del quale del tutto era disposto d'uscire, si ritrovava senza consiglio alcuno e
per la coniug.: cfr. uscire). uscire di nuovo. -anche:
.: cfr. uscire). uscire di nuovo. -anche: uscire da un
). uscire di nuovo. -anche: uscire da un luogo chiuso, per giungere
facciata col poggiuolo. 5. uscire con la punta, dopo aver trapassato il
. che la obbligazione della rima fa uscire il poeta in qualche peregrina espressione o
malsano. -guadagnarsi la riva: uscire da una situazione problematica; raggiungere condizioni
. -rivedere il sole, le stelle: uscire libero eia un luogo oscuro o chiuso
che la risoluzione della regina madre d'uscire dal regno fosse stata dall'industria altrui
, se non dovessi da buon cristiano uscire a far riverenza al santo bambino.
. 7. inclinare un recipiente facendone uscire il liquido contenuto. stigliani,
precipitarsi in massa in un luogo; uscire tutti insieme, spargendosi per le vie;
e vietato a ciascuno e l'uscire e l'entrare, si facea per le
1-1074: ecco, dalla sala pleyel, uscire un rantolo di quattro stromenti a corda
principio, come da una fonte, dovranno uscire abondanti rivi di tutti gli altri officii
a mexico, fece diego de ocampo uscire di santo stefano con publico bando li capitani
c'è un robusto e stoico piacere a uscire da questa vanità e muoversi come tra
di ca- prona ove il fiorentino vide uscire i fanti patteggiati. la barca di
g. belli, 237: a primo uscire di camera ho questa mattina trovato sul
dal nuvolo nero in poco tempo veddi uscire delle decine parecchie di fulmini e sentii un
tentati d'abbandonare la vita romitica e uscire del diserto e abbandonare la croce di
furore di popolo una prigione e farne uscire liberi i prigionieri; abbattere mura e porte
rompere una volta il destino, devi uscire di strada, e lasciarti affondare nel tempo
a rompere i precetti arbitrari, a uscire... dau'empirismo delle generalizzazioni
: nello sforzo ch'ella fece per uscire da quella inazione, il suo sonno si
grida, percosse. 72. uscire dagli argini travolgendoli; straripare (un
; rasserenarsi (il tempo); uscire fuori con tutta la sua luce,
, abbandonate le chiese e le città, uscire alla spaziosa campagna, e quivi da
convento di clausura (un laico); uscire di clausura (un religioso).
/ donde i suoi fuochi faccia fuori uscire, / di lui commover vincerà la
locuz. -andare, essere, girare, uscire in, di ronda; fare la
terra pura con un buco per entrare e uscire e ha un poco di bianco sopra
e fu un bel tratto davvero) uscire fuori con la proposta del concilio; per
prolungata impedirebbe ai succhi della carne di uscire. = nome d'azione da rosolare
, v-1-241: quella sera, nell'uscire dal teatro rovente, vidi nel cielo
nei vicin stagni, il vedereti uscire fuori del palazo uno non grande, ma
abbisi l'occhio et awertiscasi che nell'uscire non affocrusca [s. v.
rostri / l'ingrati figli porta per uscire / de li materni viperini chiostri. dolce
di nuovo, reprimere ogni tentativo d'uscire alle grandi rotaie della storia. jahier,
rimessa nelle rotaie, donde non doveva più uscire. palazzeschi, 4-329: si capiva
fanno l'uomo quasi fuor di sé uscire, sì che possa dire: io non
doppi fondi di un sottomarino e fame uscire l'acqua durante le manovre di emersione
e allungando lo sguardo vide una sentinella uscire a salti da una crepac- ciatura della
quale dal dialogo delle rappresentanze era dovuta uscire; aspra in fine e ineguale,
rotto e corrucciati. -andare, uscire a, col capo rotto; portare il
rovello, che tanti sentono, di uscire dalla mentalità borghese. trattandosi di poesia
... quella sera, nell'uscire dal teatro rovente, vidi nel cielo nuvole
di sabbia. -inclinare un recipiente facendone uscire il contenuto; vuotare un sacco capovolgendolo
a marsiglia. -lasciare o far uscire in fretta e furia (uffici o
. fenoglio, 1-i-1566: prima di uscire dal bosco passarono sul rovescio del crinale.
: un affare importantissimo mi ha fatto uscire fuori di casa per pochi momenti e
rovinata. 11. locuz. uscire con le costole rovinate: avere la
epitarao scuopre una lingua che incomincia a uscire dalla rozzezza. foscolo, xi-1-192: le
la maggior parte di quei che volevano uscire sortirono travestiti, facendosi strada alle porte
e dell'altre insensate cagioni non può uscire una delle più volgari e rozze fatture
, che udiva allo entrare e allo uscire del piuolo simigliante a quel 'tof, tof
quadrato o rettangolo, non seppe mai uscire dal senso rudimentalmente decorativo del piano verticale
esse [le donne] hanno voluto uscire della reggine e hanno animati noi ancora
femm. -tricé). che lascia uscire un potente e roco frastuono. bùgnole
'oi li combatteremo se un giorno potremo uscire laceri e affamati dalle capanne, dai
ella truova un poco di buca da uscire, tutta con ruina prorompe fora impetuosamente
petto... è cosa da fare uscire altrui dey gangheri. 8
la nuova. chiari, 1-i-33: volendo uscire in istrada per la via comune mi
marco; e venendo il romore non potè uscire. galanti, xviii-5-1013: per li
che serviva a ricevere o a far uscire oggetti di vario -in partic.
19-74: dalla sua bocca cominciò a uscire un ruscello di sangue.
. sannazaro, iv-85: e se uscire da amore totalmente vorrai, con acqua lustrale
fermo e lucia, 610: prima d'uscire avevan mangiata una noce, due fichi
3. sgorgare, uscire a fiotti (il sangue).
, e del mezzo d'essa vide uscire uno spaventoso demonio, il quale,
, che razzo vi salta di voler uscire. cardarelli, 914: la sua mattìa
: « io so che gli doverà uscire il razzo e lo amore della testa
. tengono, tutti insieme abbottinandosi per uscire a ogni malaparte, ii-64: fra una
il sultano co'la pompa usata nell'uscire di costantinopoli, ed aveva il figlio
, 1-43: 1 senesi avevano fatto uscire anche saccardi e fantaccini con elmo in testa
, i-129: li nostri non volsero uscire per non meter in pericolo la certa
: esaurirne le facoltà mentali; farlo uscire di senno. anguillara, xxvt-2-298:
la quale con sacramento vi obbligherete a non uscire di fiorenza finché io non tomi.
, 6-i-543: si ricusò ostinatamente di uscire, e fece sacramento che non avrebbe
/ acqua con sangue fuor ne fece uscire, / che rende il mondo san,
volle anzi tempo dalla sua noiosa vita uscire. 2. nella religione cattolica
, vedemmo di sotto a certe tavole uscire alquanti uomini sbigottiti coi mantelli a traverso
colle balestra ne saettarono uno che voleva uscire per quelle buche. venuti, lxxxvtii-ii-711
quello che m'era uscito volonteroso d'uscire e per quello che le saettuzze de'chirurghi
sii uscito o che n'abbi ad uscire, se non con prometter gran cose e
un pezzo solo, perché voleva ancora uscire a far visita a un suo compare,
ant. ferire in modo da fare uscire sangue. -al figur.: fare soffrire
intr. (sàio). ant. uscire fuori. anonimo genovese, 1-1-275:
i due atti degli altri drammi, uscire di teatro, fumarsi la sua pipa,
corte non potrebbe trovare modo di farmi uscire da questo salceto pel rotto della cuffia
avea ch'era di troia / per uscire una gente, onde vedrebbe / le sue
bilancio avrebbe potuto riportare, e senza uscire dai limiti della correttezza più scrupolosa, un
iv-726: trovò antonio che disponendosi ad uscire si aggiustava la cravatta e le falde del
i venditori di sale per entrare e uscire dalle città o quella presso cui avveniva
dentro salito. -salire fuori: uscire. anonimo genovese, 1-1-275: agravao
/ nel non vostro equinozio, / ardiste uscire al cielo; / in sacra
e e -scherz. andarsene, uscire (e anche scappare, fuggire)
altri [insetti] pascere, altri uscire a diporto, altri smucciar da una
, che forse capirà, per voler uscire il i° di luglio con un numero
un luogo nascosto per un agguato; uscire allo scoperto. sanudo, xiii-404:
-saltare in piedi come i gatti: uscire illeso da un pericolo. fagiuoli
-saltare la barra: nel gergo militare, uscire clandestinamente dalla caserma, soprattutto di
barra': locuzione delle caserme; vale uscire dal quartiere in modo clandestino, saltando
cercando l'uscio di scala, per uscire a salvamento. dannunzio, iii-1-475:
fornace, e del mezzo d'essa vide uscire uno spaventoso demonio, il quale,
che alla luce non sia mai per uscire lo spiritoso salterio da lor inventato con
l'uscio, come per impedirle di uscire. -repentinamente, a un tratto
cercando l'uscio di scala, per uscire a salvamento. papini, 28-128:
aggett.): che permette di uscire da una situazione imbarazzante o, anche
: autorizzazione che permetteva di entrare e uscire liberamente dalla città e dal territorio amministrato
sian mai sciolti. 26. uscire da una situazione di corruzione morale o
era via di mezzo - per farlo uscire, doveva esser rotta daccapo.
bacchelli, 2-309: ti ho fatto uscire con me perché vera non sospetti e non
o mangiata sia dalle pecore, faccia loro uscire il sangue dal naso. viani,
, autorizzazione che permetteva di entrare e uscire liberamente dalle porte della città e delle
era stata fatta, li determinarono ad uscire, quali dalle porte e quali dalle
se, acconciata adesso e parata per uscire a passeggio, gli pare che stia
il saladino conobbe costui ottimamente esser saputo uscire del laccio. benvenuto da imola volgar
domenica, e avevo il permesso di uscire con loro, con lei; ma dei
impaziente il negozio da cui renzi doveva uscire, e ogni minuto d'attesa, lì
tanto che non vi sarà più possibile uscire dalla porta. vi caleremo imbracato e satollo
al lato che gli era più comodo per uscire. = comp. di sbadato1
. imbriani, 10-31: entrare ed uscire da'caffè, acculattar sbadigliacchiando un sofà
. 2. figur. far uscire, pubblicare un componimento letterario.
so ben dire, fratelli, che nello uscire di quello arsenale io era più sbalordito
di pa- squina. -far uscire bruscamente una persona da un ^ ^
. -in una rappresentazione pittorica, uscire di simmetria. r.
con la particella pronom. disperdersi o uscire dai ranghi militari per lo più in
né poteva altrimenti meglio adoperare per fargli uscire di nuocmàn o cacciatine a furia di
j j). figur. uscire in modo repentino e doloroso l'animo
persone, non vi essendo sbarco da uscire del fiume. -marin. il
sì che nullo vi potea entrare né uscire, avendo tagliate le vie e fatti i
4. figur. perdere il controllo, uscire di senno. arpino, 11-87:
non dover mai di quella selva potere uscire. guido dette colonne volgar.,
intr. { sbìlico, sbìlichi). uscire dall'asse (una ruota).
sbinchi). diai-. ant. uscire dalla posizione occupata in una struttura (
. intr. con la particella pronom. uscire da una situazione di blocco o stallo
si sblocca. 9. uscire dai limiti di una concezione, di una
trincee o di cunicoli. -anche: uscire allo scoperto per assalire il nemico.
sboccò dai ripari. 8. uscire da un luogo, venire fuori.
un canale. 9. uscire dalla bocca di un pezzo di artiglieria
e'dice. 17. far uscire, con un rapido movimento, una
terra. -per simil. uscire dal bozzolo (una farfalla);
... la mia volontà di uscire al più presto da questa situazione senza
. intr. con la particella pronom. uscire da un bosco venendo allo scoperto.
dello spumante. -per simil. uscire fuori (l'adipe compresso dalla cintola
. sbottonaménto, sm. il far uscire i bottoni dall'asola.
aprirsi un uscio appresso di me e uscire da quello due signore che mi fanno sospendere
, sbozzolo; aus. avere). uscire dal bozzolo (con riferimento alla metamorfosi
: 'sbozzolare': nell'uso dinota anche l'uscire della farfalla dal bozzolo, tanto che
. { sbranco, sbranchi). far uscire, separare dal branco un animale;
intr. anche con la particella pronom. uscire, allontanarsi dal branco o, anche
sbratto a uno': cacciarlo, farlo uscire del luogo ov'esso abita, colla
fammi da battitore. ma sbrendoloni uscire da questo sepolcro: una bella teoria di
: azione di sbucare, cioè d'uscire dalle buche o canali che sono fra
. (sbuco, sbuchi). uscire dalla tana, dal nido, da un
corico la sera. - uscire da una galleria (un veicolo).
sbucare dalle ciglia. - uscire dalla bocca (un suono, una parola
(saverien), 411: 'sbucare': uscire dalle buche o canali che separano le
se quei pesci io sbuco. -far uscire un nemico allo scoperto. caro,
anche il suo cavallo in modo da far uscire gli intestini. -per estens.:
aprire con violenza un cuscino, facendone uscire fimbottitura. palazzeschi, ii-949: fracassa
scalda e cerca poi quello vapore di uscire della nugola e dove trova la nugola
una ciminiera, e di sopra ci fo uscire tanti sbuffi di piume grigie, come
giro. comisso, vii-141: ella voleva uscire dal castello e andare sola per i
sbarbaro, 5-42: l'assassino fece uscire dalla casa il feretro di amata,
: feciono dicreto ch'ogni isbandito potesse uscire di bando pagando certa piccola cosa al comune
precipizio, precipitarsi; gettarsi giù; uscire di furia da una stanza. aretino
, nel partire, non solo volle uscire della camera e venire in sala, ma
carne adormentita. 2. uscire da una situazione di difficoltà economica.
scalcagnate, sporche di fango, lasciavano uscire i diti dei piedi. di giacomo
spenta, il gas aveva continuato ad uscire. = comp. dall'imp
, 141: il nocchiero voleva farla uscire un poco, per esercitare l'equipaggio,
scarogna che ho, su trentasette numeri dovrebbe uscire propno il cinque? fenoglio, 1-i-1772
marcantonio era più scalpitante, cercava di uscire dal chiuso del ialazzo-salotto, gli piacevano
; sottrarsi a un possibile danno; uscire indenne da una situazione rischiosa. -
-sottrarsi a una condizione di disagio; uscire da una situazione gravosa; liberarsi da
cadere in cariddi, e non possono uscire di pericolo se non gittano in mare
s. v.]: 'scanalare': uscire de'consueti canali (dalle vie consuete
canale della porta. 2. uscire dalla sede in cui è incalanato (l'
negoziati col pascià di bosnia abbiano da uscire lumi a sufficienza per scandagliare come e
non è lecito a un cardinale di uscire a piedi e sarebbe scandaloso che visitasse
. intr. con la particella pronom. uscire dalla spiga per eccessiva maturazione (il
s. v,]: 'scanicarsi': uscire da sé il grano dalle spighe per
..., arrivatomi a paro all'uscire, d'un balzo si scansò col
avevan fatto. 5. uscire dalla misura, dai termini della decenza
tomo del forte, e come volevano uscire per scampare, gli ammazzavano, eccetto 5
sale del consiglio segreto. -sbucare, uscire fuori. b. corsini
o buona, scapolarsela: cavarsela, uscire indenni da un pericolo, da una
ferrucci, 132: tutto farò per non uscire delli comanda- menti di vostre signorie,
qualcosa o facendolo cadere o costringendolo a uscire da un ambiente. ferd. martini
per giusta sorte. -lasciare uscire qualcuno dopo un periodo di forzata reclusione
amena sul monte pincio. -far uscire un animale o tirare fuori gli attrezzi
affezione. 2. far uscire fisicamente una persona dal carcere senza abolire
statti co 'l tuo malanno: e non uscire dal presente ordine, ch'io ti
. intr. con la particella pronom. uscire dai cardini (una porta).
6. fare o lasciare uscire il vapore da una caldaia. guglielmotti
calando la bocca e facendo pian piano uscire e cadere la palla in terra.
esso il luogo enfiato sottilmente, e lascia uscire il sangue e tumore giallo. dalla
mezzo, acciocché il sangue se ne possa uscire. -iperb. malmenare, strapazzare,
acciocché l'umore se ne possa liberamente uscire, e poi adoprasi la sopraddetta lavanda
. racchiuso nelle nasse, non tenta d'uscire per la fronte, ma s'apre
con tutto ciò di quando in quando uscire delle beneficiate, come nei lotti che
che ci scarrucolò. 6. uscire dalla scanalatura della girella di una carrucola
, 206: non so come sii per uscire questa volta
servirlo. 6. region. uscire di casa accorrendo in massa in un
svellendole dalla radice. 5. far uscire dalla sede un elemento di costruzione.
dice 'non bisogna scastagnare': non bisogna uscire dalla regola consueta o fare innovazioni male
scatarattare, intr. letter. uscire, prorompere dalle cateratte. stigliani
si liberava, nessuno era capace di uscire dalla casa di ferro in cui si
concede all'asta di uno stantuffo di uscire senza che il vapore ne spanda. marinetti
: non voleva scattare, / per farmi uscire, la toppa / dell'uscio.
dentro rose vermiglie. 2. uscire fuori da un luogo. martello,
un suono, un rumore); uscire (la voce). molineri,
madre non mi aveva mai permesso di uscire per le spedizioni scoutistiche. = deriv
minuscole. -per estens. fare uscire una vite dalla madrevite. magalotti,
. intr. con la particella pronom. uscire fuori dal luogo in cui ci si
, 1-iii-616: se non ha coraggio di uscire da solo, quando lo andrò a
scavìcchio, ti scavicchi). scardinarsi, uscire dai gangheri. pasolini, 3-281
il foro inferiore della scodella e lasciarne uscire il ferraccio fuso, che si fa
fissati in base al successivo entrare o uscire dei personaggi e in altri coincidono con
luoghi pe'quali volta per volta deono uscire in palco i recitanti ec. 'mandafuora'
strada, in giardino, sulla porta: uscire di casa, recarsi in giardino,
(un sostantivo, un verbo); uscire. l. salviati, ii-i-219:
disarma. -perdere la scherma, uscire di scherma: non sapere più quello
in un seno, dal quale non possono uscire né schermirsi degli urti l'una dall'
uno di questi capanni che lei ride uscire un giovane bellissimo, di grande lena e
». -perdere lo schermo, uscire di schermo: rimanere allibito, confuso
, 3-105: non dico mica di non uscire dal guscio, ma almeno conoscere bene
, si mostrano anco primi disposti a uscire solo che fiutino alla lontana la schiaccia
poi tetillo avea dato uno schiaffo all'uscire che faceva dalla messa con le compagne,
marce, la schiavitù di non poter uscire dal discretto del reggimento, il cattivo cibo
, 11-210: 1 cosiddetti unitari preferiscono uscire dall'intemazionale comunista, pugnalare nella schiena
: dal porto di napoli si vidde uscire una schiera di ben venti galee.
schieramento del sergentello, incominciarono a uscire, facendosi proteg ere dai
-per estens. scomporre, fare uscire dalla sedesotto ve un normale, disarticolare
chioccia. 5. figur. uscire da una situazione di difficoltà. quaglino
oredano, 14-293: fece... uscire dal porto di famagosta, sotto al
, una possibilità, un'occasione per uscire da una situazione difficile per giungere a
schiudono le ova in aria. -far uscire un pulcino dall'uovo. a.
. ant. liberare, sciogliere, lasciar uscire. dante, infi, 30-27:
di conigli. -per estens. uscire dall'uovo (un pulcino).
il sortilegio. 19. region. uscire, sbucare. pavese, 7-30:
: vidi persino le sue pantofole rosso-cupe uscire dalrorlo della lunga vestaglia di lana,
o in un accesso epilettico); uscire dalla bocca in forma di schiuma (la
una persona). -in partic.: uscire immediatamente, saltare fuori da un luogo
o trenta / dueuccisi, e quattro all'uscire. guerrazzi, 16-144: tu hai da
ventaglio, fé cenno al servente che voleva uscire e che recasse il parasole e lo
per simil. partire, spostarsi, uscire o irrompegeni o sciamani, è necessario
intr. (scìaravèllo). ant. uscire di venne a colpirgli i lombi sgradevolmente con
senza cadere in cariddi e non possono uscire di pericolo se non gittano in mare
massaia, viii-184: essendo impedito di uscire dai confini scioani, fui costretto scegliere
/ sciolson i nodi, faceva uscire a uno a uno i bottoni dagli occhielli
con regia pretensione. 57. uscire dall'imbarazzo, tanto da sentirsi a
possa comprendere che il poeta non sapesse come uscire molti termini. dagl'inviluppi senza
fa volti / per li spirti che fa uscire sciolti / lo troppo carco e la
classi povere: esseri che sembrano voler uscire illibati dalla sozzura...,
scire3 e deriv., v. uscire e deriv. scire4, v
contrario. sassetti, 198: volendo uscire e andare al cammino dell'india,
di maria. -figur. lasciare uscire la parola dalla bocca. dante,
/ tra sasso e sasso della scoglia uscire. getti, 7-38: io [la
scolpito il suono che ella rende nell'uscire, contrastata dall'aria, da un vaso
scorpioni che avevano libertà di entrare ed uscire dalle scommettiture del tetto. = nome
gettavano a traverso za / scompaginata uscire fa l'egro spirto a forza.
sempre si mettono per scompésso del- l'uscire ai firenze. e tutti trovareste più tosto
tempeste. 3. intr. uscire da un luogo angusto. fatinoli,
correggere un vizio. sconfinare, intr. uscire fuori dai limiti di un monte,
orizzonte. 2. figur. uscire dall'ambito di una disciplina, di
toglie che possa [il bestiame] uscire dal confine ed allontana le cause più ordinarie
carducci, ii-8-347: non cerco di uscire dalla mia solitudine, perché irrequieto e
profondamente scontenti e irritati di aver voluto uscire da roma in una giornata come quella
agitata dalle furie, si sforza di uscire dalle mani di alcuni che la ritengono
le cose sue quando lo ripresenterà nell'uscire. c. levi, 2-89: tutti
- partire allo scoperto-, uscire da un luogo chiuso. pagliaresi,
assistenti fare il cuor del leone e uscire alla scoperta. -venire allo scoperto
convenne rompersi, la vide un tratto uscire correndo dal folto dell'archibusate. loria
si introducono palline di stoppa per farle uscire con forza dall'estremo opposto spingendole con
canna di legno dalla quale si fanno uscire con forza palle di stoppa.
iscopietto nel tallone, che gli bisognò uscire di campo, arebbe ancora più la sua
ti fidi ». 25. uscire da un nascondiglio o da un riparo
con la particella pronom. ant. uscire dalla memoria, passare di mente.
linati, 9-34: lo scornacchiato stava per uscire dai gangheri. scomara, sf.
animale, in quanto era stato fatto uscire dalla terra da artemide per combattere orione
. 26. essere pronunciato, uscire dalla bocca. segneri, iii-1-277:
guai. verga, ii-248: all'uscire di casa roccaglia, in mezzo alla
con un cenno della mano, fece uscire i due: il valdarena scortato.
buone parole all'entrare e brusche all'uscire. goldoni, xii-10: di queste donne
affanni. -salvare la scorza: uscire sano e salvo da una situazione di
l'uomo..., per uscire del letargo,... invoca anche
ii-26: avventurati furon quelli che poterono uscire da quella scena d'infernocolle gambe appena scottate
. intr. con la particella pronom. uscire dalla tana. mattio franzesi,
, tr. (scovò). far uscire dal covo, stanare la selvaggina.
volta mi guardò e sorrise. -far uscire da un nascondiglio (quando non c'
, di scovare1), agg. fatto uscire dalla tana; stanato, snidato (
autobiografico lievita continuamente, pare screpolarsi ed uscire di forma, per la tensione di elementi
gli altri che tutto dì si odono uscire sin da quelle bocche che sciocche non
60: di lì a poco si vide uscire dalla scuderia una bella carrozza color dell'
veicolo). 3. andarsene, uscire rapidamente, schizzare via. redi,
albero, bacchiare le castagne, far uscire i semi dalle spighe scrollando gli steli
circostante. - per estens.: uscire dall'inazione, dal disinteresse, dall'
confezione, non mi è mai potuto uscire dalla memoria. idem, i-289: quantunque
ce l'obbliga l'impegno assunto; poi uscire dalgiornalismo, sdarsi interamente e per sempre dalla
-intr. con la particella pronom. uscire da un ingranaggio a contatto; sgranarsi
guglielmotti, 810: 'sdiacciare': levare e uscire dall'addiaccio: contrario di addiacciare nel
., 17 (301): nell'uscire, vide, accanto alla porta,
lagrime sdrucciolarono sulvolto rugoso. -figur. uscire di bocca in modo continuo e quasi
istraforo da uno spiraglio di parete sdrucita uscire qual raggio un lume che nel ferirmi
elegante. -essere in sé-, uscire da uno stato di sbalordimento o da
nessun altro. - uscire di sé. essere rapito in estasi.
mutava facilmente in certezza, lo faceva uscire di sé; egli si sentiva come lanciato
sufficienza ed essere non solamente valevole per uscire dalle solite seccagne e da'iccioli operati
andiamo alla lezione, poiché debbo a forza uscire con questo seccantissimo. carducci, ii-6-184
muove, che le parole non ne possono uscire sonore e chiare, come fanno quando
fatti di giuseppe ebreo, 27: vedeva uscire di questo fiumesette vacche grasse e belle senza
13. testardo, incapace di uscire fuori da idee preconcette e ostinatamente ripetute
ne sento ed agli stirati sentimenti chene veggo uscire, io mi sono imaginato che sia come
comporrebbe un madrigale assai galante, facendo uscire dal grembo del giorno la notte raggiante
dare a'poveri, sì ch'all'uscire della camera il re co molti baroni le
per tuto el -essere fuori, uscire dal, del secolo-, essere sbalorseculo
secolo: fare arrabbiare, fino a uscire di senno. firenzuola, 654:
il secolo; morire al secolo, uscire dal secolo: prendere i voti, abbracciare
. v.]: 'secondare': l'uscire della placenta o 'seconda'dalla cavità
subalter nella natura, fa uscire la creatura morta e le secondine. nità
a freno 4. locuz. uscire dal seggiolone, interrompere una g.
restando nondimeno libero a tali medici di uscire se vogliono, ma coi segnali de'sospetti
a segnare performa, che quasi fu per uscire della memoria. codemo, 169
i nostri vecchi, cerchiamo di non uscire dalla strada segnata. -già sperimentato
fatto segno di rendersi, furono lasciati uscire onoratamente. f. f. frugoni,
, ove sta la guardia, e indi uscire contra i nemici. g. correr
e quando per il cattivo tempo non può uscire, fa ciò nel palazzo a qualche
na parte e donde non ho speranza di uscire. stuparich, 5-486: decidemmo di
come una prigioniera, non permettendole di uscire neppure la domenica, per recarsi a
o al chiuso dell'abitazione, senza uscire au'aria aperta. bacchelli, 2-xxiii-288
minori che giunge a impedire loro di uscire di casa. alvaro, 15-191:
182: erminia, risoluta de l'uscire e del modo, manda sa.
che nelle secrete ore non lo costringessero d'uscire. 16. avv. nascostamente
1-viii-174: deliberò, per fuggirepiù secreto, uscire di strada. caro, 4-989: tutta
far tu. a metà febbraio potranno uscire i 'canti'. contemporaneamente metteremo mano a
dirotta che, sforzati i fiumi a uscire da'propri letti, sommerse la medesima
infinito, una semenza immortale donde può uscire ogni cosa. -potenzialità insita nell'
cesari, ii-405: io non voglio altresì uscire de'santi padri, che sono un
. locuz. -andare fuori, sviare, uscire, uscire fuori dal, del seminato
. -andare fuori, sviare, uscire, uscire fuori dal, del seminato: perdere
seminatoio inglese danari t'hanno fatto uscire del seminato. lippi, 1-28: non
, onde bisogna dar loro occasione d'uscire del seminato. pratolini, 10-
si resero padroni dell'egitto, tentarono di uscire sul deserto occidentale. queste strade spiegano
e caio e sempronio si finisce per uscire dalla grazia di dio. gobetti, 1-i-67
di senato antonio. ed egli nell'uscire molte gravi maledizioni vomitando contra l'ordine
parmi che la molta lettera ti fa uscire del senno ». arrighetto, 217:
quale si amavano e ell'è stata per uscire di senno. 14.
: a l'entrare abbi senno a l'uscire danari e pegno, dice l'oste
, / del vero senno ci fa uscire. tommaseo [s. v.]
tempo... essere avvezze di non uscire da'lor confini se nonsrovocate da ingiurie e
un trattenuto motto, lo qual stia per uscire, / ma per uscire aspetti tempo
stia per uscire, / ma per uscire aspetti tempo che in sali arguti / sentenziosamente
sasso. tommaseo, 19-132: videro uscire d'un sentieruolo sulla strada maestra
. -trascorrere fuori di sentiero-, uscire dall'argomento proposto. c.
e non per capriccio, non so di uscire dal sentiero. -tralignare rispetto
sentimenti. -ritornare al sentimento corporale: uscire dal rapimento mistico. s.
acciò che alcuno non potesse entrare né uscire sanza suo comandamento. fausto da longiano,
di gerico] mi pareva di veder uscire dalle con- nessure, quasi in filature
per base che io non potrò mai uscire di questa miserabile città o piuttosto sepoltura.
veder nuove tragedie, un istrione nell'uscire sopra la scena domandò la maschera da
l'obbligo imposto ad alcuno di non uscire dalla casa o dalla città.
più in lui s'aizzava una smania d'uscire dalla passività, di passare all'offensiva
avversario che avesse con un sorgozzone fattogli uscire i denti, se gl'ingoiò.
riferir qui le sue splendide parole sarà uscire un momento dalla serie del ragionamento:
shakespeare l'ha mostrata, pare talvolta uscire de'limiti della convenienza, la continua elevatezza
il tubo si allarga alla punta per lasciare uscire il capo e la bocca dell'animale
iacob sempre era solito di bevere nell'uscire del bagno, se egli fece incontro
pavese, 9-38: mentre stavamo per uscire sul pianerottolo illuminato, clelia mi serrò
in un luogo, di dove non possono uscire (senza che gli sia dato
ammaestrol- lo di volare; poi dovendo uscire dello serrato dalla detta torre e prendere
o segregato e gli è impedito di uscire liberamente; ritirato in casa. rime
mai ad una simile increanza di lasciarli uscire dalla mia casa senza esser da me
stati come li populi istessi, d'uscire in persona e di servire alle spese
, mediante il santo battesimo, dovere uscire (iella servitù dell'antico nemico.
fia leggiere per questo pensiero rimanerti ed uscire della servitù vilissima della lussuria? savonarola
vederai che le sue penne cominciano ad uscire, infondi il suo pasto in oglio di
gozzano, 2-48: il piacere di vedere uscire dal boudoir, vestita da passeggio,
. lato in terra del'arcivescovado di uscire. d'azeglio, 6-582: si vedevan
intr. anche con la particella pronom. uscire dal pantano. b. davanzati
.. dava l'idea di doversene uscire nel vuoto, di sfarsi in un
proprio bozzolo. mobile vedrà uscire non già una bella e variopinta farfalla,
. sfarfallare1, intr. entom. uscire dall'involucro ninfale dopo la trasformazione in
piuttosto grossi (senza mai uscire dalla razza che aveper le strade a
- per estens. lasciare uscire la farfalla che ha scarrierare, arranciare,
bozzoli; ma nell'uso dinota anche l'uscire della far r. sacchetti
eserciti. 3. figur. uscire dalla condizione infantile. tesauro, 2-212
dalla non è ancora primavera, di uscire di casa... e di trovare
sfavillante. passavanti, 41: vide uscire di quello monte grande fiamma di sfavillante
xliii-234: in que de uscire alle contese. sannazaro, iv-160: se
83: per me non mi attento di uscire dalla mia povera sfera. pavese,
, 3-20: la rosa dalla contentezza di uscire al- colpire, anche non violentemente,
ammorba le case dei vicini, prima d'uscire all'aria libera dovrebbe immettersi in un
la crosta di ipocrisia oggi dominante lasciano uscire l'esile e forse inutile flatus vocis
come un pazzo del vederlo entrare e uscire; e nel cavare e nel mettere avea
ricordi quando irene e silvia non volevano uscire con la matrigna per non sfigurare?
. intr. con la particella pronom. uscire da un d. bartoli, 14-2-19
vestirmi, a prendere i documenti e a uscire per andare a ripresentarmi in fabbrica.
portafoglio. -per estens. fare uscire da una fila. fenoglio, 5-i-1534
poteva alla sfilata cavalcando si affrettava di uscire dai passi stretti di quelle montagne.
cuore, le lasciò alla sfilata uscire dagli occhi aperti il mestissimo cavaliere per preparar
sf. listerella che si ottiene taglianfar uscire da una filza. na accennato.
simile. 3. intr. uscire dal focone (una carica di lancio)
intr. anche con la particella pronom. uscire dal fodero o da una guaina (
pronom. { sfógo, sfóghi). uscire fuori liberamente, esalare da un ambiente
1 -aprire una rete per lasciar uscire l'eccesso dei (20): siccome
lui le maggiori grazie le quali possono uscire dalla sua mano. muratori, 9-189:
deriv. sfontanare, tr. lasciare uscire copiosamente un liquido. p
deporre la tonaca di frate; far uscire da un ordine religioso. cellini,
. 5. ant. far uscire dalle fratte; snidare, scovare.
falde. -in partic.: uscire dai confini di una città, di
per gli sposi e che se ne dovesse uscire; e così ha bisognato che sfrati
e di veleno. 10. uscire dalle fratte. giov. soranzo,
trovarmene un'altra ». -far uscire dalle fratte, stanare un animale.
. -per estens.: liberare, lasciar uscire qualcuno, anche temporaneamente, dalla prigione
vino, salami, formaggio, tutto deve uscire di qui! viani, 19-418
lo più con la particella pronom. uscire dai gangheri, scardinarsi (una porta,
nausea di chi si trova presente si vede uscire da una bocca tratti, lo stile cammina
sanguisughe. 3. figur. uscire da uno stato d'animo di indifferenza,
che si sghiacciano. 3. uscire da una condizione di accidia, di indolenza
whisky; l'altro scopo: squagliare, uscire ah'aria aperta, all'aria sgocciolante
la morte abbia che -figur. uscire dalla vita, morire. più,
che gli rese facile e spedito l'uscire. -non impedito (la visuale
che mi vede vicino? non posso uscire chvegli non mi segua; se mi vede
né di coltivare i terreni né di uscire dalle terre. martello, 6-ii-42: in
accetto l'inspirazione che m'hai dato di uscire, come abraamo, dalla cognazione mia
presono di ciò tanto sgomento chenessuno ardìo di uscire di lucca. f. visdomini, 46
questo carcere entra non ne può mai uscire, se non porta uno gumicello di filo
tra andare e tornare. -ant. uscire dall'alveo, straripare (un fiume)
. 3. per estens. uscire da un luogo chiuso, diffondendosi intorno
forze sgorgarono nella francia. 6. uscire fuori dalla bocca, dalle labbra, dalla
che il male impediva al proprietario d'uscire e coglierli. -cogliere un fiore
'sgranchiare': si dice anche sgranchire, uscire dal buco, come i granchi. alfieri
più con la particella pronom. lasciar uscire i chicchi (una spiga); perdere
aprirsi un uscio appresso di me e uscire da quello due signore che mi fanno
, tr. (sguaino). far uscire dalla guaina con un movimento rapido e
tu, che pur ora ho veduto uscire quella sgualdrina di casa tua. - sgualdrina
. intr. con la particella pronom. uscire dalla crisalide, dal bozzolo.
altra parte. -per estens. uscire facilmente e rapidamente di mano (i
peocio. -cavare gli occhi, far uscire il cervello (in contesti iperb.
/ non so, per- figur. uscire di bocca inavvertitamente, sench'io non
gli scappano via) facile -far uscire un bottone da un occhiello. le parole
suoi piedi. 7. uscire frettolosamente o di soppiatto. verga,
incantesimo per indovinare i numeri che debbono uscire al lotto: strana superstizione non per
sgomento indicibile e un tacito accordo di uscire in qualchesia modo da quella incertezza e
pavese, 1-17: « fa effetto uscire e vedere le donne vestite da estate
darla per sicura. 'che noi possiamo uscire da quest'impiccio, io non la
note al malmantile, 2-725: si vede uscire dalla retta firoposcide o sifone [della
qui è il tesoro e di qua dèe uscire la ncchiezza e la beatitudine vostra »
, 347: il proposto, come vidde uscire ventu- rello fuora di concestorio, li
a tutta tua signoria: e non lasciarla uscire di segno, cioè non seguitando nulla
esprime noia, fastidio, desiderio di uscire da disagi. palazzeschi, 5-295:
in similitudini, dicendo: « eccoti uscire uno che semina ». vangeli volgar
perché era lecito a ciascheduno ad ogni ora uscire di casa e tornare, il portarsi
veramente del sistema de'miei ospiti: uscire, vedere e tornare a casa: vita
permetteva al re sole di sentir messa senza uscire dai suoi appartamenti privati.
lacci che chiudono un indumento o far uscire i bottoni dall'asola; sfilare un indumento
, 1-391: qualche slancio poetico può uscire dal popolo e deve uscire. leoni,
poetico può uscire dal popolo e deve uscire. leoni, 481: è pro
folla. -sparpagliarsi, disperdersi; uscire dai ranghi. sanudo, alii-105:
di federico barbarossa. 20. uscire dal proprio riserbo; confidarsi con qualcuno
, intr. con la particella pronom. uscire dall'involucro ninfale (una farfalla)
autorità, all'ascendente di qualcuno; uscire da uno stato d'inferiorità e di
grande, li capelli di pelle nel uscire poi al sereno della notte sliquomo un
.. vale uno slogamento, un uscire dal luogo della ragione. 7
si agganciava la giarrettiera, prima di uscire di casa, la infastidì. cassola,
levarsi da tavola... e uscire titubante alla ricerca dello smaltitoio.
: poi, con la smania di uscire, di vedere, di correre per torino
forme. 3. intr. uscire dai margini stabiliti nel comporre una pagina
intr. anche con la particella pronom. uscire dai limiti. g. pansa
per più d'un dì, fino all'uscire. -ant. andarsi a nascondere
a coloro che digeriscono male, di uscire dalle loro crisi con grandi, continui,
della potata e smaschiata italia, vediamo uscire il leone. §mascolinaménto, sm
casa ogni persona, / che l'uscire e l'entrar non gli è disdetto.
). ant. turbarsi profondamente; uscire di senno. ovidio volgar.
un lai onde tristan morìe. uscire da un determinato limite spaziale.
. nieri, 3-211: 'smoccolare': fare uscire il san baldini, 6-201
smodulare, intr. (smòdulo). uscire dalla norma dell'armonia (una vibrazione
tedesca. fecero la smorfia di uscire dal consiglio per non essere presenti zione affettiva
altri [insetti] pascere, altri uscire a diporto, altri smucciar da una
nell'opera. 7. uscire di bocca (parole infamanti, ingiurie)
villeggiatura l'avesse smunta. -far uscire le ultime gocce di sangue. d'
vedere e di pensare. -far uscire da uno stato di apatia, di indolenza
, iii-66: nessuno di noi sarebbe potuto uscire dall'impegno senza trovarsi esposto o per
leonardo, 3-361: prova a fare uscire l'acqua da diverse qualità di spiracoli
costringere un ani male a uscire dal nido, dalla tana o dal luogo
, anche con la forza, a uscire da un luogo protetto o da un
da siena. -costringere qualcuno a uscire o ad allontanarsi da una casa o
dalla neutralità 6. intr. uscire dal nido (o dalla condizione di nidiace
e region. snidiató). fatto uscire dal nido, dalla tana, da un
costretto, anche con la forza, a uscire da un riparo, da un nascondiglio
incisione praticata sulla pelle, si fa uscire qualche corpo estraneo introdotto nella parte,
, premendo come quando si vuole fare uscire una mandorla dall'involucro che la contiene.
berchet, 1-33: chi rifugge l'uscire a caccia vada in malora a snocciolar paternostri
cominciò il sangue con larga vena ad uscire. sciogliersi dal nodo in cui
. ($novìzio, snovizi). far uscire qualcuno dalla condizione di novizio.
convengono di costituire al fine di uscire dallo stato di natura e ottenere così
e con gran fatica durò parecchie sere uscire di quella cosa soda della gola. cellini
to segnato b sarà costretta e sforzata d'uscire per la bocca delli flauti.
/ con quel furore con che suole uscire, / allorché mette la tempesta in
coprila bene che non ne possi uscire alcuno vapore e ponila sopra el
sortivan dal cuore, le lasciò alla sfilata uscire dagli occhi aperti. = comp
han sofferto il dazio o che all'uscire dovran soffrirlo. g. f. pagnini
sempre sofferte un'amara derisione come han voluto uscire del cioè dalle altre cose, così ne
vatichi [i poeti] gli fanno uscire di bocca quei risponsi tanto sofisticati per
dal popolo presi a man salva e fatti uscire ad uno ad uno e mettere il
comune di fiorenza di tale soiectù uscire. solagna, sf. region. nella
originario. leonardo, 2-132: non uscire dal solco. non si volta chi a
piglia metaforicamente ovvero per la traslazione per uscire del cervello. -comportarsi in modo
oro dei classici, fo conto di uscire in campo con una solenne traduzione (tanto
la solerte guida dei direttori si possa uscire con onore anche da questa nuova prova
die, questi si levava e voleva uscire dal letto; e questa il prese e
385: questa rotta impedì a'fiorentini l'uscire in campagna, e per conseguente il
nel quale si trovano. -far uscire dall'anonimato un personaggio, rendendolo famoso
specioso, che gli era così dilungi, uscire dal sollevo con un muscolo, chiamatelo sollevatore
dirotta che, sforzati i fiumi a uscire da'propri letti, sommerse la medesima
31: detta essalazione, non potendo uscire per i pori de la terra,
le tombe / si sommuovono e fanno uscire i morti. -sostant.
alcun timore, beato beatissimo di veder uscire a buon fine tutte le commissioni affidatemi
cui tasti infiniti tocchi e suonati invitano ad uscire delle cellette loro le immagini.
gli occhi e la faccia come per uscire di sonnolenza o rompere la virtù d'alcuna
si conceda che il verso, per uscire alquanto dell'umiltà del commun parlare e
un luogo da cui non si può uscire. sacchetti, 110-77: udito ciò
perché avessono voluto, non ne potevano uscire. -mettere dio in soppressa:
un luogo da cui non si può uscire. gli ingannati, xxv-1-334: chi
che niobe parli. alfine / eccola uscire in note ben dodici, bovine, /
, 1-840: donde il danaio abbi a uscire si sa, ma a loro si
randagi. piovene, 2-38: nell'uscire dalla stanza, fra tanti pensieri oscuri,
se è sopratenuto il sangue, che solea uscire, et a l'amalato suole agevolmente
il povero ragazzo, appena gli potè uscire di sotto, se la diede a gambe
professori della pia sentenza, potessero far uscire qualche fulmine dal canto loro. botta
si pone a uno bucarello là dove debba uscire il sorcio, e staravi tutto il
miserabil cosa fu vedere sì fedel compagnia uscire del castello, tutti negri, sordidi,
queste cosse acute, che fano uscire molto spolverizato, s'aquista proprietà d'essere
de li grieci. -esalare, uscire dal corpo (l'anima).
logica di 'tagli', per uscire da una condizione di proliferazione, ai asse
sguardi e da cui si poteva entrare e uscire inosservati. compagni iv-299:
2-i-355: se di bosco e vigna posso uscire, / quant'è grande firenze,
, ti spoverisci). ant. uscire da una condizione di povertà.
per tornare, e me la spiegò senza uscire dal cortile. -impedire l'
o servendosi di apposito strumento, per fame uscire il liquido o il succo contenuto;
conviene ispriemere la mamella, e lasciarne uscire inprima; poi, apresso, lattare come
(sprìccio, spricci). tose. uscire con un forte getto, zampillare.
dall'aula. -per simil. far uscire chi è tenuto in castigo. nievo
sprigionati. -per simil. fatto uscire o fuggito dalla gabbia (un uccello
punge le nari. 5. uscire dalle labbra; levarsi (la voce)
, 8-262: si vede spesso gente povera uscire da palazzetti del settecento, col giardino
il mio proposito si è spropositato nell'uscire fuori di se stesso per andare a rinfrescarsi
i nostri sprovedutamente e fuor -far uscire una persona da certa angustia di ved'ogni
. intr. con la particella pronom. uscire da una condolevasi ch'egli non dovesse
di spruneggioli, del qual luogo volendo uscire, e non trovando donde, s'andava
salti sempre più giganteschi, cercare di uscire dall'orribile spruzzatura e capitare in un'
guancie, per gli labri spumosi facea uscire quel santo liquore. ariosto, 46-138:
ferita che sputava siero. -far uscire per traboccamento. soderini, i-504:
-uscire fuori di squadra: uscire dai limiti, abbandonandosi a eccessi;
. { mi squadrézzó). ant. uscire di quadro. cesariano, 1-11:
nell'uscire dalle vasche delle proprie fonti o nello squagliamento
la mano libera deh'agricoltore industre per uscire dal loro sta 2.
che il male impediva al proprietario d'uscire e coglierli. 24. aprirsi
stravolta? allegri, 254: io voglio uscire ormai dello scrittoio, / perché io