a membra estremamente corte, cosicché sembrano uscire immediatamente dalle anche e dalle spalle a
gli venti, e no gli lascia uscire fuori. giusto de'conti, i-41:
dispregiare l'uomo, il quale vuole uscire di peccato, e non gli rimproverare;
il suono che fa un liquido nell'uscire dalla struttura del collo d'un vaso
puoi tu, libretto, / da uscire a gloria tra le persone, / senza
parole vi farebbonp glorificare e poi uscire d'ogni dolore. 6.
, con seicento uomini armati tentò d'uscire per le porte e morire gloriosamente.
spegna quella gocciola che suole di lei uscire. a. f. doni, 2-14
gocciolare, intr. { gócciolo). uscire, scorrere lentamente; cadere, sotto
b. croce, iv-11-7: per uscire dal fantastico e dall'arbitrario tunica via è
altre reti e impedisce al pesce di uscire dalla rete. -anche: parte laterale
racchiuse in gola / liberamente potrò fare uscire. -avere faccende a gola:
tutto insieme sul punto di esplodere anziché uscire. -gettare il pasto, la
per raggiungere il banco e poi per uscire. -fare a gomitate con qualcuno
xi-409: dopo una mezzoretta la vidi uscire in camicetta sbracciata e gonna bianca larga
olmo, [il verme] dovrebbe uscire gorgoglione simigliante in figura a quello della
. verga, 4-19: tornò a uscire, stringendosi nelle spalle, gonfiando le
mai di gran tempo non era possuto uscire del letto. alberti, 57:
e gravi uomini non dovere né potere uscire de'termini in che le posero i tre
'. -cadere, cascare, uscire di grazia a qualcuno: perderne il
buona grazia de'venti, entrare ed uscire senza avergli molto ad aspettare. sassetti
. essere un'eccezione nel gregge, uscire dal gregge: emergere dalla mediocrità
: di cercano sempre di uscire per qualche gretola. l. sal
greto. -trovarsi, ritrovare una gretola; uscire per 2. terreno ghiaioso o
giordano, 5-131: l'uomo, desiderando uscire di tenebre di peccato, si rimane
luogo. cavalca, ii-246: vide uscire d'un pozzo d'abisso fumo come
di quella strega. -liberarsi, uscire, scappare, sfuggire dalle grinfie di
le 'grole'. le vedi mai uscire sui prati molli, d'autunno?
pungenti, che, se tu ne vorrai uscire, ti pugnerai. sassetti, 220
/ e senza aiuto non ne posso uscire. 3. antica misura di
andrea da barberino, 1-86: vide uscire fuori uno dragone, el quale venia
verga, i-28: i giovanotti, all'uscire di chiesa, le dicevano facezie grossolane
]. rovani, i-78: ad uscire d'impiccio dovrà pensarci il tenore;
. caro, 12-iii-109: da lui dovendo uscire i guadagni e le mercedi del suo
il danaro, aveva fatto in quei giorni uscire un decreto, col quale moderava a
gran vento, incitato s'era, uscire volendo, nel mezzo delle acque
già l'ardito uomo vinto fece meritare d'uscire della guaina de'suoi membri. leonardo
aiutarlo a evitare un malanno, a uscire da una situazione preoccupante. b.
con tutte le forze dell'animo di uscire dal guaio dove si vedeva sprofondato.
moglie del sagrestano, che voleva fame uscire don ferdinando, e lui che si ostinava
la clemenza del cielo le famiglie lasciano uscire i fanciulli nella via forse con l'
. una di queste mattine non ardiva d'uscire di casa. -per estens.
carducci, ii-9-334: io non posso uscire dalla mia solitudine: l'orgoglio mio è
ben la mettessi l'ali, mai potrebbe uscire dal monasterio, tal guardia gli fanno
del libro nella puntata che sta per uscire. = comp. dali'imper
del libro nella puntata che sta per uscire. = comp. dall'imp
: dalla bocca sempre arricciata si vedevano uscire denti storti e guasti. -malaticcio
. gadda, 248: poi venni ad uscire dal guazzo: e dal terrazzo meridionale
-andare il cervello a guazzo: uscire di senno. caro, i-193:
europa in guerra. -venire, uscire a guerra con qualcuno: muo-
volendo per questo significare che io aveva saputo uscire delle mani di quei mammalucchi. ariosto
4-564: a poco a poco si vidde uscire con una insegna in mano, quasi
rinto] entra, non ne può mai uscire, se non porta uno gumicèllo di
limitati interessi. -uscire dal guscio: uscire dalle proprie abitudini, mutare il proprio
della vita, viaggiare. -anche: uscire di casa o da un determinato luogo.
buca e tana. / e fèrno uscire il mostro fuor del guscio, / ed
modi, quando mi son provato a uscire tutto intiero. de marchi, i-944
che dopo la percussione dell'acqua uscire possa. -letter. orbita,
ogni mio respiro. -riuscire, uscire del guscio: trasformarsi, mutare natura
terrorizzato all'idea che taluno possa uscire e vedermi, sorprendermi, scrutarmi,
ignorante e da stolto pensando solamente d'uscire di recanati. d'annunzio, iv-2-133
ma volgendosi gli anni, io veggio uscire / da l'estreme contrade di ponente /
in una rete della quale non potei uscire senza mille sacrifìzii. illaqueatóre,
misti. pavese, 9-38: stavamo per uscire sul pianerottolo illuminato. -sostant
era ristretto e si peritava di pur uscire dalla baviera e dalla germania.
simintendi, 1-110: cuminciava il sangue a uscire del nero palato, e avea tinte
, perché niuno insegna che per non uscire da questi si lasci nell'orazione di seguir
racchiuse in gola / liberamente potrò fare uscire. cattaneo, iv-2-144: dei libri
[s. v.]: nell'uscire dal teatro prese un'im- beccataccia e
mia imbecillità specialmente di memoria spero poter uscire presto da questo piccolo travaglio di necessaria
dove le pare d'entrare e d'uscire, si allarga la via con le
che nessuna persona vi potea entrare, né uscire, che non fosse preso o morto
aspettava / se fuor di casa la vedesse uscire, / per quel vestir in tal
il quale di notte tempo vidde entrare ed uscire l'amante da lei. n.
aveva molti pochi che... volessero uscire di strada per proveder dell'acqua,
pratolini, 5-140: finché ti alzasti per uscire. volevo precederti, ma rimasi imbottigliato
d'altri insetti volanti, invece d'uscire le solite farfalle, restò anch'egli
/ di nuovo omor, che vorrà fuori uscire. s. degli arienti,
allo stato delle nazioni che cominciano a uscire di salvatichezza. pino, l-1-107: uno
derio, la mercé della morte, uscire di tante fatiche. caro, 12-
, se osserveremo l'entrare e l'uscire della luna, in tale ombra,
disposti a rischiare la vita pur di uscire da quella situazione di immobilità e di
,... aiutandolo, costringendolo ad uscire dall'ombra, nella quale s'immola
. gnoli, 1-284: prima d'uscire da questo tetro / carcere immondo, vuole
quelle verghe, che non ne puote uscire. zanobi da strata [s. gregorio
significato. sbarbaro, 1-92: all'uscire, a lei, impacciata a farsi
, togliersi, trarsi, difendersi, uscire, esser fuori d'impaccio 0 dagli
situazione dalla quale non si sa come uscire; trovarsi in difficoltà; stentare,
complessa dalla quale non si sa come uscire; sovraccarico di preoccupazioni e difficoltà;
che ci si offriva, sempreché fossimo per uscire indenni dall'incontro o, chissà
2-217: il pubblico, impaziente di uscire, affollava i passaggi tra le file di
), intr. diventare pazzo, uscire di senno, essere colpito da follia.
l'ordine generale dato di non lasciar uscire da'porti qualunque legno vi s'incontri
lume di grazia di dio ispirituale e uscire di tenebre di peccato, si rimane
lo 'mpedisse a dover di quello luogo uscire. bandello, 1-10 (i-128):
[non si vedono] giammai sorgenti uscire di sotto, ma sempre di sopra a
mesenteriche ha cominciato a muoversi e ad uscire per la ferita. 2.
massaia, viii-184: essendo impedito di uscire dai confini scioani, fui costretto scegliere
un danno o per ottenere un vantaggio; uscire da una situazione difficile (con pretesti
. accioché la sanie possa fuori liberamente uscire. tanara, 25: la polvere
, 130: potrebbe ancora la fantasima uscire dalle scene e passeggiare il palco, e
tuttavia fermamente determinati, di non lasciarmi uscire di qua, s'io non mi trovo
montano, 141: il nocchiero voleva farla uscire un poco, per esercitare l'equipaggio
quale aere... impignesi per uscire fuori. campailla, 17-81: il nerveo
, replicargli dalla regina gli ordini d'uscire intieramente dal regno. giuseppe di santa
. tecchi, 5-223: l'impossibilità di uscire da se stessa le sembra completa,
caro, 12-iii-109: da lui dovendo uscire i guadagni e le mercedi del suo
contento e ben piantato nella vita pareva uscire un'aura di vigore indeclinabile.
in un luogo dal quale è difficile uscire o venir via; immobilizzato. baretti
a entrare in gineprai da non ne uscire. panzini, ii-298: domandò serafino con
così altamente inanimiti gli umani intelletti ad uscire della volgare schiera. algarotti, 1-iv-246
verri, il-n: udii un flebile mormorio uscire dal profondo, composto di suoni inarticolati
: stringendo le labbra, e facendone uscire un suono inarticolato, disse: « milano
.. giunsero anch'essi felicemente ad uscire. trinci, 1-44: il nutrimento e
a lei dava l'animo di farlo uscire da quelle mura, egli le avrebbe
: mi assale una voglia matta di uscire dalle nuove leggi aeree e incarlingare il
sono a pregarvi di un rimedio per uscire di questo resto nella stagione calda,
un brevissimo spazio, da dove non puoi uscire. 3. agric. piantare giovani
-per estens. tenere rinchiuso, non fare uscire di casa. dossi, 1-i-72
ambito angustissimo, e quando si provò di uscire dalla inerzia non fe'che ripestare le
-mettersi, porsi, entrare, uscire a un'inchiesta: dedicarsi a un'
, 285: propose al signor luchino di uscire all'inchiesta del gran cospiratore e de'
; tenuto prigioniero; che non può uscire dal luogo in cui si trova.
., 17 (301): nell'uscire vide, accanto alla porta, che
già che non era lor conceduto d'uscire in publico ad illuminarli colla predicazione del
iv- 334: eccola, pronta ad uscire, col cappellino ben calzato sugli occhi
frugoni, i-15-44: da l'incisa vena uscire / già mi fe'medica mano /
prigionia, dalla quale dubito di non uscire se non portata al sepolcro. 2
5-113: fui più volte sul punto di uscire, di picchiare alla sua porta e
forastieri,... innanzi all'uscire fuori della porta della sala, ritornano
, 214: il tempo proprio d'uscire fuori alle foreste per far la missione
: gli inclusi venti che non ponno uscire / fuor de la terra, mossi da
sua chiave assai gagliarda, che non possa uscire. algarotti, i-viii-ii: quanto noi
, che la obbligazione della rima fa uscire il poeta in qualche peregrina espressione,
4-64: anna si stirò. le dispiaceva uscire dal sonno: quasi presentisse che abbandonava
, 1-5-313: non potè per tempo uscire dalle ruine e miseramente incotta morì qualche
... per pietà non lasciarti uscire nessun sospiro. cesarotti, 1-xxxvii-185: ogni
ad essi uovi e velocemente ne fecero uscire fuori i bruci. tramater [s
la malattia è incurabile, si lascia uscire dalla chiostra
, per cui vengono dilungate e fatte uscire del corpo le superfluità del cibo e
siri, vi i-987: per farlo uscire da'termini generali l'interpellò antonuille dell'
colori / da mattino, colori per uscire nei viali / per piacere di notte
e indovinare la carta, di farla uscire dal mazzo da sola, di cavarla
snello? 4. locuz. uscire d'indovinello: spiegare chiaramente. bresciani
scompagnata non ha possanza niuna di fare uscire di sé opera in veruna parte degna
industrialmente. povero s'industrii per uscire di sue miserie. targioni =
ben vi sentite, tempo è d'uscire d'infermeria. -disus. ospedale
6-vi-244: gli parve che, all'uscire di casa quel mobile, fosse liberata
30-4-3: disidera [l'ira] d'uscire fuori e d'infiammare gl'occhi e
la sera con tutta la tela spiegata e uscire bordeggiando sul mare infiammato dal sole che
infelici? alfieri, 6-142: lo uscire e il trarci di sì fatta fogna,
(per un cammino); entrare o uscire con decisione (per una porta)
. p. zanotti, iii-322: chi uscire non potè di patria, / o
di presenza ai pasti e di non uscire la sera. -incerto, vacillante
la falsa oppinione, de la quale uscire non sanno. cavalca, vii-58: per
per la grandissima inflazion del ventre da là uscire, ti- mendo piangeva. savonarola,
slitta e partii giù diretto fino ad uscire di pista sprofondandomi nella neve. moravia,
. villani, 9-327: voleano uscire fuori, ma dal loro capitano furono rite
, 95: suole tal or per consolarmi uscire / tal che m'inforza al canto
5-26: siccome del fuoco non può uscire ghiaccio e non può infreddare,.
... così del bene non può uscire altro che bene. s. tommaso
infrenetichisci). ant. impazzire, uscire di senno. masuccio,
, 1-90: tutto infuriato andava per uscire. -con riferimento a cose inanimate
iii-5-287: ecco in ultimo vittorio alfieri uscire a capo della letteratura de'tempi moderni
montano, 141: il nocchiero voleva farla uscire un poco, per esercitare l'equipaggio
1-135: bisognava trovare il modo di uscire presto da questa avventura alquanto ingarbugliata.
e onda, buchi nel mare da non uscire mai più. dizionario di marina,
lo buco della verga, non potesse uscire né per medicina né per altro ingegno
ingemmati dell'ultimo sorso buttato giù prima di uscire. 4. splendente, brillante
dal cerchio / delle sue antiche costumanze uscire. / con sé nessuno lo poteva
fortemente, e diceano. « lasciacine uscire ». leggenda aurea volgar., 552
corso universale de'fiumi saranno ristretti per l'uscire delle valli e entrare per le tagliature
, di dove egli doveva poco dopo uscire in carrozza. 4. impregnato
, 40-3: non gli può l'iniquità uscire / contra di gano, pessima persona
tal che di quel vedendo il sangue uscire / il gran centauro iniquitosamente / li corse
quale / acqua con sangue fuor ne fece uscire, / che rende il mondo san
mali. 9. intr. uscire fuori dagli argini, dalle ripe;
lucini, 3-190: voi non'potete uscire per le strade; /...
4. locuz. -passare, uscire, sfuggire, rimanere inosservato: sfuggire
ant. e letter. impazzire, uscire di senno, giungere alla follia;
un satanasso, fare infuriare; fare uscire di senno. baruffateli, i-io
quando fosse raunato il consiglio, di uscire all'improvvisa d'insidie e dar dentro
. pavese, 7-27: tornammo a uscire insieme, e stavolta era chiaro che
e mise le mani nella fedita per farne uscire tutto '1 sangue, e non
in gran paura, sicché non ardivano uscire fuori per veruna lor faccenda, insino
(inscire), intr. ant. uscire. -anche al figur.
. dial. (con epentesi) di uscire attraverso la forma (lomb. e
astri, emblemi e sogni figurati parevano uscire da quella finestra aperta nella notte.
al collo sottile. -letter. uscire, venire fuori, spuntare. -
l'inspirazione che m'hai dato di uscire, come abraamo, dalla cognazione mia e
non so in che modo, / a uscire se non intabarrato. parzanese, vi-227:
il lume dell'intelletto: impazzire, uscire di senno. l. giustinian,
rimasa, o mi venisse, dell'uscire / di questo loco! io..
l'intenerì a compassione e gli fé uscire le lagrime. papi, 1-1-143:
siam posti, abbia da sorgere e uscire la pace e salute loro, così ciascuno
della terra e non truova adito donde possa uscire, e va da l'altra parte
tanto ch'egli truova loco donde può uscire. d. contarmi, li-5-312: in
non posso scriverti altro; mi conviene uscire, e perdere più ore per un
i frati inviati a costantinopoli non osavano uscire fuori di certe contrade per non essere
pittori di maniere diverse ciò che poteva uscire e sembra realmente uscito da un sol
quale mi è stata carissima, vedendovi uscire nelle invenzioni ordinarie, come solete far
uscirò da questa impresa mi parrà d'uscire dalle porte dell'inferno. massaia,
quali tutte si mostrava la tendenza a uscire dal pavido conservatorismo e dal non interventismo
a casa mia: le intimo d'uscire! -introduce il discorso diretto.
'pio condottiero'non si sarebbe mai lasciato uscire dal labbro l'intitolazione di 4 sir
stretta siena che malagevolmente poteva entrarvi o uscire alcuno che non intoppasse...
. baretti, 6-148: nel- l'uscire di quella valle intoppammo in un'avventura assai
, la mente a qualcuno: farlo uscire di senno, confonderlo, ingannarlo.
grazzini, 2-111: si vide visibilmente uscire un altro bambino, livido ed enfiato tutto
quello, reggendolo tuttavia, lo fece uscire in tra la tavola e la panca
. 1827 (257): lo fece uscire d'intra 'l desco e la panca
intervenga a gli abitanti di avere ad uscire di un luogo freddo ed andarsene in l'
, per intrattenere la scena, fate uscire un uomo in vesta insino a'piedi di
. moravia, ix-73: prima di uscire dalla capanna mi affacciai appena dalla porta
o quattro giorni soli non sono potuto uscire, e cavalli tanto escono ogni giorno
15. ant. impazzire, uscire di senno. fiori, 2-26:
artale, 6: [vulcano] per uscire da tai disonorati intrichi, gli chiuse
vostri. -cavarsi, liberarsi, uscire, essere fuori d'intrico o da
d'intrico o da un intrico: uscire da una situazione difficile; liberarsi,
48): d'ogni intrigo si può uscire; ma ci vuole un uomo:
come se nulla fosse accaduto, per uscire da un intrigo impossibile. 10.
, che le parole non ne possono uscire sonore e chiare, come fanno quando
il meglio introdotto del mondo, all'uscire e's'accompagna con alcuno de'più
luogo della moneta e che l'abbiano fatta uscire. targioni tozzetti, 12-11-264: le
un solco profondo, aprendosi per far uscire il polline, sono rivolte verso il centro
cui sono le uova nella prossimità di uscire dal corpo delle anguille. monti,
continenti, riputando cosa bestiale e inumana uscire fuori de'sensi e perdere lo intelletto
,... ed anche per uscire fuori della terra, e specialmente al sommo
può non essere esercito invasore; ma uscire da'confini propri pur per difendere quelli
la povera bestia attaccata alla tua vettura uscire con tutto il lungo tenebrore del suo
, 6-vi-244: gli parve che, all'uscire di casa quel mobile, fosse liberata
turbare profondamente, sconvolgere fino a far uscire di senno, a rendere demente.
letto sul quale il bastimento si adagia nell'uscire o nell'entrare al cantiere.
tutti quei luoghi da dove essa poteva uscire e trasportarsi sul terreno, e ciò
i generali austriaci, che, fatti uscire delle stanze invernali i loro soldati, prontamente
sconfitti. landolfi, 12-9: meglio uscire, pensai invertudiandomi, farò magari due
lo investe fieramente intimandogli d'armarsi e uscire di casa. visconti venosta, 252
al re di navarra necessario di far uscire in qualche modo il principe di parigi,
frugoni, 3-ii-131: io reputo impratticabile l'uscire
nel cortinaggio di quello, non potette uscire da pié del letto. vasari, ii-58
): una notte vide il re uscire della sua camera inviluppato in un gran
possa comprendere che il poeta non sapesse come uscire dagl'inviluppi senza l'aiuto di cose
quanto più si dimena e s'affatica d'uscire de la pania, assai più s'
invisibile, e tanto e tanto dovevo uscire; e più per tempo io usciva,
mossa finta, il portiere avversario a uscire dalla porta. 10. dir.
quasi fuor di se stesso; far uscire da sé, rapire la mente, i
sorge. 20. scampare, uscire illeso (da un pericolo, da
d'involarsi. sbarbaro, 6-99: uscire dalla bettola leggero / come la mongolfiera
uscire -il ghiottone -tutto rabbioso e imbrattato di
rifl. sannazaro, iv-85: se uscire da amore totalmente vorrai, con acqua
, ii-235: bisognava certo, per volerne uscire, ch'egli prendesse dragut con la
2-v-268: conveniva prendere una buona spinta ed uscire di sghembo, filando i remi che
ipnotico egli si era trovato talvolta a uscire in istato d'incoscienza per la città
. moravia, 14-233: hai saputo uscire dalle ipotesi di lavoro dell'anno passato
dichiarare la guerra al nemico lo facevano uscire: se avanzava il piede dritto, il
. casalicchio, 572: nel voler egli uscire dal tempio, fu colto dall'ira
turbe infinite. -ire fuori: uscire. bronzino, 1-66: perdonatemi muse
morti, upupe e picchi neri potevano uscire, talora, raggrinziti e menci come
verità filosofica) è, che bisogna uscire di regola, cioè affrontare il caso individuale
di due verbi * udire 'et 'uscire ', i quali in certi tempi
russia sovietica potesse aiutare la francia ad uscire dai guai africani, il sentimento pubblico
profondamente scontenti e irritati di aver voluto uscire da roma in una giornata come quella,
tanto in tanto il fuoco tornava ad uscire per il varco faticosamente apertosi, ma non
l'altro busto d'uno ruvido satiro uscire della terra. sannazaro, iv-28:
). ant. e dial. uscire. - anche al figur.
3-107: 4 iscire ', niscire, uscire. = var. ant.
candidi. sannazaro, iv-85; se uscire da amore totalmente vorrai, con acqua
aprissero la porta e gli dicessero d'uscire. -essere in istante: essere
, bene instrutti e apparecchiati, potremo uscire a maior certame e palestra più grave
, che loro chiamano tabacco, per uscire de sentimenti. e lo facevano col
veder mi par de la sua labbia uscire / una sì bella donna, che la
il clitoride son grandi a segno d'uscire fuori delle labbra esterne. tramater [
io, non vedendo strada per me di uscire di quel sozzo laberinto, sperai e
accalappiare un capo di bestiame e farlo uscire dal branco. lastri, 1-3-96:
accalappiare un capo di bestiame e farlo uscire dal branco. boiardo, 1-239:
il saladino conobbe costui attivamente essere saputo uscire del laccio il quale davanti a'piedi
al richiamo della campana e bisognava farli uscire noi dopo. = voce dotta
/ donna di paris, una ninfa uscire / d'un lieto bosco e verso
ch'è il sepolcro, mi ha fatto uscire il corpo. magalotti, 2-151:
acqua si lamenta compressa nei tubi e vuole uscire. -sostant. foscolo,
, sommo pontefice, con patti d'uscire di bologna, dandogli il papa lance 400
lucchese. muovere le palpebre per far uscire bruscolo che molesti o per altro.
-uscire al largo, alla larga: uscire all'aperto. ristoro, 7-4-7:
entro per esso non possono salire né uscire bene fuori alla larga; riscaldano dentro
1-3: se eglino avessero in animo d'uscire un poco al largo e caminare con
maggior calca, e già eran vicini a uscire al largo. -volgere largo:
corso universale de'fiumi saranno ristretti per uscire delle valli e entrare per le
g. gozzi, 1-219: vedendo a uscire il sangue, atterrita, lasciò la
croce, ii-325: né vale, per uscire dall'impaccio, venir delimitando le sfere
, subitamente rialzato senza che occorra di uscire dalle latitudini della scuola monarchica e conservatrice
, / che non hai remi da poterne uscire. ariosto, 43-17: 1 lati
latte di strega: secrezione che può uscire, per pressione manuale, dal capezzolo di
, sapesse a sua posta e entrare e uscire da'discorsi, non senza tener sospeso
che, mondi e lievi, / possano uscire a le stellate ruote. boccaccio,
granata e faccio giusto a tempo a uscire, ché una lavina di sassi e di
a rilucere.... fa uscire a lavorare i lavoranti. cellini, 624
quelle strade dalle quali non può più uscire e arrivato alla punta non gli rimane
.., cominciò a pensare d'uscire dalla selva della confusione. varchi,
e spregevole! perché di quegli ottavi possano uscire i martiri dello spielberg e di mantova
: tentò dopo tanti secoli di far uscire un'altra volta in campo la legione:
legno far freccia: non sapere come uscire dalle dificcoltà, essere incerto nelle decisioni
uno di questi capanni che lei vide uscire un giovane bellissimo, di grande lena
gli spa- gnuoli con qualche lentezza nell'uscire dalle terre del monferrato data dell'appresione
potesse, e riguardò se altronde ne potesse uscire; né vedendo il come, faccendo
pensa un autore di cinquant'anni vedendo uscire dal letargo la sua vistosa tartaruga.
cuore per so- prabondante letizia del petto uscire gli volesse. s. bernardino da
-alzarsi, levarsi, fuggire, uscire dal letto: scenderne più o meno
guerra, intavolò la proposta se dovesse uscire alla campagna a incontrare il nemico e combatterlo
lo più con la particella pronom. uscire dal covo, lasciarsi stanare; levarsi a
con assai dire orazione, e anche uscire al vento e aria fredda. buonarroti il
agiutato, non però in alcun modo può uscire, onde alla fine con istrumenti chirurgici
fiumi / fuor de'miei san fare uscire, / ne ricerco in ogni parte /
e pur me del letto me convenne uscire: / puosimi sotto 'l portico del
barocchi. 26. lasciare uscire, far partire; lasciar erompere,
e del cielo. -erompere, uscire fuori. panzini, ii-206: il
... si potrà conceder l'uscire e parlare in istrada, sì perché
bestiami sarebbe lo stesso che il lasciarsi uscire dalle mani l'alimento più necessario per
in forza del quale i militari possono uscire dalla caserma e disporre a piacimento del
stravolte: la data a cui dovrebbero uscire da queste mura. tanto nell'uomo
darsi uno stabile lavoro, di non uscire di notte, di non frequentare determinati
brusoni, 235: quando si pensavano di uscire alla libertà della campagna, ne vennero
là dove prima gli avea rinchiusi gli lasci uscire, e dia loro la libertà del
: implorava l'assistenza loro a poter uscire del territorio francese e mettersi in libertà.
pregò il medico e la cugina di uscire. c. e. gadda, 6-151
. intr. con la particella pronom. uscire, andarsene, partire, allontanarsi.
già vi apre la via lietamente ad uscire dalle lunghe speculazioni a'suoi pubblici offici
, mondi e lievi, / possano uscire a le stellate ruote. petrarca,
/ dalla bocca più dolce pur di uscire a quel cielo / ritrovando al respiro
onore il risolversi per un partito e uscire dal limbo della neutralità, prendono talvolta
ideale che non si può superare senza uscire dalla normalità e cadere nell'esagerazione,
il quale essi raggi non possono più uscire dal primo mezzo, nel quale totalmente
, varcare, ripudiare certi limiti; uscire dai limiti: trasgredire, per lo
di poter fare danno al paese, ed uscire dai limiti razionali in cui l'uomo
barboni, ii-1-942: tuttociò, questo uscire ed entrar di viglietti inamidati, di
non può l'arbitrio dell'opere umane uscire di quei confini che abbiamo testé lineati parlandosi
, vide che da sé non ne poteva uscire. [ediz. 1827 (278
è circondata, / che non potrebbe uscire una lirompa. = corruzione del fr
superare senza danno una situazione diffìcile; uscire incolume da un pericolo o da un
, 6-227: da quel cielo lividiccio poteva uscire qualsiasi sorpresa. sul vetro dell'automobile
tedio della costrizione nel loculo, che uscire. 3. celletta esagonale del
leda. cavalca, ii-246: vide uscire d'un pozzo d'abisso fumo come d'
. conti, 69: che giova uscire in aureo cocchio assise / o ne
18-8: si tratta... di uscire dalle adiacenze prossimane per muovere a prode
landolfi, 2-101: cominciarono anche a uscire, a notte tarda; s'aggiravano
senti'la voxe / di quella bocca uscire, / che ben parea d'udire
, affinché rimangano unite e non lascino uscire i vapori. 7. medie.
/ a l'alma, che luttando vuole uscire. ariosto, 45-7: fortuna presa
con tutto ciò di quando in quando uscire delle beneficiate, come nei lotti che
conseio se intese. -venire, uscire alla luce; vedere la luce:
-tornare alla luce del sole: uscire da una malattia o da un incubo
luciménto possibile. ibidem, ii-87: uscire in detta occasione [una parata]
e lucreziano gesto,... d'uscire! = dal nome della patrizia
mazzolino fragrante preparato da lei prima d'uscire. = dal nome proprio luisa
anche, perdere il lume): uscire di senno, impazzire. tebaldeo,
si fosse sposata. -che ama uscire nelle notti di luna, nottambulo.
, se erano brutte notizie quelle che dovevano uscire da questi discorsi, le avrei sempre
: o signore, se io voglio uscire della religione e far male, el mi
luogo, cercando de'fori donde possano uscire, e ancora rimbucarsi, uscì per la
da cui l'animale non può più uscire dopo che vi è caduto.
per forza di carmi, e fatto uscire l'antico sangue, infuse il succo
. sannazaro, iv-85: se uscire da amore totalmente vorrai, con acqua
vero 'al macchione ', è non uscire per bussare ch'uom faccia, ciò è
paura di « macchiarsi », di « uscire di casta ». -profanare.
o vero 'al macchione 'e non uscire per bussar ch'uom faccia, cioè
di giuseppe ebreo, 27: vedeva uscire di questo fiume sette vacche grasse e belle
madiesì, che 10 gli voglio vedere uscire le budelle di corpo. a. caracciolo
occhi verso il cielo si disponeva ad uscire dalla stanza per recare alla contessa la buona
. salvini, 41-171: prima d'uscire del guscio, che i greci nella
e l'ambizione mi stimola a non uscire sì tosto di maestrato. = deriv
anche buone, da cui non possa uscire che poco olio, indolciscile ».
comisso, 1-16: di qui dobbiamo uscire maestri di vita per la nostra razza.
sono a pregarvi di un rimedio per uscire di questo resto nella stagione calda,
..., ci fe'segno di uscire. annuario pontificio (1963),
come se i giovani dovessero dalle accademie uscire in un mondo umano, composto di linee
miserabil cosa fu vedere sì fedel compagnia uscire del castello, tutti negri, sordidi
donne di mal affare, che faceva uscire di gerona infette di mal venereo, cenciose
133: non ardiva [bertoldo] d'uscire fuori per non esser preso, sapendo
salute di teresina mi ha determinato ad uscire dall'aria pesante della città.
al cardinale, che s'era mosso per uscire, tenendo sempre per la mano e
, 141: il nocchiero voleva farla uscire un poco, per esercitare l'equipaggio,
la vecchia tacque. e quando vide uscire la sua padron- cina, per la
paruto al duca di nivers che l'uscire spontaneamente dalla possessione di quelli stati ambiti
/ chi l'avia fatta di prigione uscire. benvenuto da imola volgar.,
misero a modo che se gli volessero fare uscire le interiora del corpo per la bocca
, femmina ignuda, e da fare uscire il maninconico dell'anima, e smarrire lo
la ragione dovesse muoverlo in prima ad uscire de'mali passi, ne'quali era
473: era vietato a qualunque di uscire dai navigli senza avere una qualche malievaria
senza fuoco, con una sola veste per uscire. 2. figur. arido
chiavelli. baretti, 6-148: ne l'uscire di quella valle intoppammo in un'avventura
, 4-1: era la berlina prossima ad uscire dalla porta a prato quando il cocchiere
per questo significare che io aveva saputo uscire delle mani di quei mammalucchi. pulci
., 17 (301): nell'uscire vide, accanto alla porta, che
-lasciare la mammella: essere svezzato; uscire màmmia, sf. dial. mammella
ix-24: io gli passai davanti per uscire e lui allora, nel momento che
pe'quali volta per volta deono uscire in palco i recitanti, affinché quel tale
tale che assiste gli possa fare uscire aggiustatamente ed a'tempi debiti.
aveva tal commissione. -far uscire; comandare d'uscire (a una guarnigione
. -far uscire; comandare d'uscire (a una guarnigione, a una
percuote la spina della fornace per farne uscire il metallo fuso. biringuccio
portello della fornace per aprirlo e fare uscire il metallo fuso. leonardo
affinché il metallo fuso esca, e nell'uscire non vada con tanto impeto che faccia
? pavese, 8-108: il problema di uscire dall'adolescenza trentenne in cui ti muovi
me a denunciarmi i maneggi di rita per uscire di qui, rita negava o diceva
di zàgara, fotografate dal fotografo all'uscire del nartece, sognando fasti e roteanti
travagliato molto, innanzi che ne potessero uscire, deliberò di precludere loro il passo
, perché il pesce non ne possa uscire. dizionario di marina, 427:
insolito, stravagante; fare eccezione, uscire dal seminato; eccedere la giusta misura
: / de'manichi m'avreste fatto uscire / e v'averei cavato anche di nome
vi pigli balìa addosso: ella fa uscire del manico anche i più saggi.
a farla. né tardò poi molto ad uscire di fiandra un altro manifesto contrario,
a se stesso, aveva paura di uscire a mani vuote da quell'impresa che
gouvernet,... che non sa uscire delle montagne del suo paese, dove
bel sonetto e mi pare che possa uscire senza pericolo; e gliene bacio le mani
la falsa oppinione, de la quale uscire non sanno. -barattare, cambiare
e gli ha detto che talino doveva uscire, perché lui vuole pagarsi di sua
bene qualche « piiano » liberale. uscire di mano, dalle o delle mani a
7: si era veduto in brievi giorni uscire loro delle mani vaghissime pitture e sculture
politica conservatrice. -lasciarsi fuggire o uscire di mano o dalle mani: rassegnarsi
poniamo, per le tué mani senza uscire da te) nulla ti se n'appicca
e poterla correggere? falla imprimere e uscire in pubblico. quante picciole cose, diceva
piroscafo inglese, facendo la manovra per uscire, urtò una nave. d'annunzio,
popolo presi a man salva e fatti uscire ad uno ad uno e mettere il
di poter fare danno al paese ed uscire dai limiti razionali in cui l'uomo
279): una notte vide il re uscire della sua camera inviluppato in un gran
buona e tiepida, tanto che io posso uscire senza il mantello. angioletti, 209
sono tuttavia fermamente determinati di non lasciarmi uscire di qua, s'io non mi
: paruto al duca di nivers che l'uscire spontaneamente dalla possessione di quelli stati ambiti
i piedi al capretto, e farai uscire fuori la mantigilia e serà come butiro
petruccelli della gattina, 4-517: per uscire da quel marasmo, quest'uomo,
e neanche faccio uno sforzo qualsiasi per uscire dal marasma. d'altronde forse questa
sì ch'ella s'educasse, perché ad uscire da un tale stato il primo bisogno
giovenalesco. sbarbaro, 1-92: all'uscire, a lei, impacciata a farsi il
. ferd. martini, 5-28: nell'uscire, notai piantato sul marciapiede in faccia
di sotto. -uscire dal marcio: uscire da una situazione sfavorevole, lasciarsi le
schiavi? papini, ii-894: bisogna uscire da questo mare morto della contemplazione,
mare, il perché merca- tanzie né uscire né entrare poteano in talamone. -in
meccanica, violenta, che non sembrava uscire da una bocca umana, ma da quella
spregevole! perché di quegli ottavi possano uscire i martiri dello spielberg e di mantova.
a l'alma che, luttando, vuole uscire. leonardo, 2-262: il colpo
innocente or vedilo / da'marzi corpi uscire, / e già domato ed utile /
, per intrattenere la scena, fate uscire un uomo in vesta insino a'piedi di
del boiardo e dell'ariosto aveva voluto uscire l'alamanni con 1 avarchide ', pubblicata
udì stridere una porta segreta e vidde uscire ima donna che, al dispetto delle
li quali dice l'autore che vidde uscire di caprona,... quando
confini del regno, e che non lasciassero uscire né oro né argento o in massa
calici. tombari, 4-43: stavo per uscire con la mia mastelletta di miele,
con spumose labbia, / e non può uscire al predator di mano. soderini,
-trarre di materia qualcuno: farlo uscire di senno, privarlo dell'uso della
sasso, / donde euridice, fuori fece uscire ». p. petrocchi [s
fosse stato permesso dalla fortuna e d'uscire da letto matrimoniale e di esercitare i comandi
-fuggire la mattana; passare mattana; uscire, trarsi dalla mattana: cacciare la
cavalca, 19-148: cominciò l'olio a uscire fuori e a traboccare per lo mattonato
per nutrimento de'cavalli, non solevano uscire alla campagna prima che alla fine del
apri li luochi che son chiari e fanne uscire ciò che gli è dentro.
da'mattoni per incappare ne'scogli; uscire dalle fornaci per isfondare mazzarati nell'acque
nascondere e indovinare la carta, di farla uscire dal mazzo da sola, di cavarla
: il gatto, che bisogno ha d'uscire? moralmente esso basta a se medesimo
, veggiamo da qual parte egli debbia uscire del mare maggiore, lo quale è chiamato
3-105: non dico mica di non uscire dal guscio, ma almeno conoscere bene
quello, reggendolo tuttavia, lo fece uscire di tra la tavola e la panca;
bevanda, melicrato dieta, non può uscire per la strectura de li intestini facta
entriam dopo costui, che tanto a uscire / sta di carrozza; e seco al
statuaria, quella membratura, quell'entrare ed uscire di muscoli, quella severità di volti
biettolina, acciò stia saldo e non possa uscire fuori del membro: con il quale
gli successe di persuadere il duca di uscire finalmente in campagna; e gli sarebbe
-cadere, fuggire, scappare, uscire di memoria o dalla memoria: cadere
. -perdere memoria: impazzire, uscire di senno. giacomo da lentini
nella memoria: riprendere i sènsi, uscire da uno stato di stordimento; rientrare
-trarre di memoria: fare impazzire, far uscire di senno. tavola, ritonda
g. gozzi, 1-27-113: non posso uscire di casa, che in tutte le
guai a me s'io avessi avuto a uscire / per le menate sue.
morti, upupe e picchi neri potevano uscire, talora, raggrinziti e menci come fazzoletti
non persuadi questi ancor tuoi romani ad uscire all'aperto, e vedere s'io
or avvenne un giorno che, nell'uscire ch'ella fece dal tempio, mentr'ei
sì che alcun uomo faccia a meno di uscire in sulla scena; ma la gli
: veder mi par de la sua labbia uscire / una sì bella donna, che
togliere la mente a qualcuno: farlo uscire di senno, farlo impazzire.
la mente; non avere più mente: uscire di senno. guittone,
: piacemi che... attenda a uscire di noie, con dare espaccio alle
te. dalla tua bocca non poteva uscire altra cosa. c. e. gadda
svago in luoghi ridenti e freschi; uscire in comitiva in campagna a godere l'aria
da scontare nell'altro mondo, l'uscire di questa vita in esercizio d'opere
-ant. mandar fuori, fare uscire (da un luogo). r
shakespeare l'ha mostrata, pare talvolta uscire de'limiti della convenienza, la continua
. alvaro, 17-482: aveva sentito uscire da un caffè, al lato opposto
che fa il prete -entrare, uscire la messa: aver inizio, stare
in una prigione, donde noi non possiamo uscire se none per lo comandamento di dio
, se non trova una facile via per uscire, li fa gonfiare, e nasce
; senza che dalle congetture permettano di uscire i poco sicuri aiuti della stilometria o
aguati, rispuose loro ch'elli volea anzi uscire de la vita che porre li amici
ogni cosa! -mettersi fuori: uscire, spuntare, sporgere. ariosto,
, riducendomi al punto che non potevo uscire di casa, per paura di incontrare un
e stetti mezza la mattina se vedevo linda uscire. -per indicare la mezzora immediatamente
ordinanza. d'annunzio, v-1-223: all'uscire dalla cappella, il regolatore della cerimonia
campana... dà segno di uscire a ladri e malfattori e micidiali d'
avendo un micolino fatto le viste di uscire dalla carreggiata, risicò andare in fascio
non crederò mai che il bene possa uscire dalle mannaie, dai sepolcri e dalle
g. gozzi, 1-104: un perpetuo uscire alla luce di libri nuovi fa dimenticare
loro / spirto a pena, onde uscire, adito avere. fr. corner,
fermentar nel capo molte minerve che vogliono uscire alla luce. 5. nome
quella tintura nel duodeno e con l'uscire dànno a credere al medico poco cauto
quella tintura nel duodeno e con l'uscire danno a credere al medico puoco cauto
se un pupillo ha qualche cosa nell'uscire di minorità la ritrova. carducci, iii-27-89
orme, individuerà ogni popolo capace di uscire dalla minorità storica. bocchelli, 18-ii-525
ispano volgar., 2-27: contro l'uscire delle minugia di sotto...
andare in minuzzole quanti vetri tossono mai per uscire dalla fornace dell'invidia per formar occhiali
tuttavia fermamente determinati, di non lasciarmi uscire di qua, s'io non mi trovo
base, che io non potrò mai uscire di questa miserabile città, o piuttosto
passi, onde i turchi avevano da uscire, con artiglierie cariche e poste alla
, 3-i-18: mazarino... fece uscire al mare una potentissima armata e,
parla e non descendere alla buffoneria, né uscire dei termini; le quai cose voi
, non avevano tanta forza da poter uscire di letto. carducci, ii-14-11:
in bocca. 3. locuz. uscire di misalta: perdere la freschezza,
buttarsi, gettarsi, cacciarsi nella mischia; uscire dalla mischia-, nel fitto, nel
i rafan sotto terra, e l'altre uscire / al ciel di compagnia, per
così mi parea udire le loro parole uscire mischiate di sospiri. idem, purg
giostra per intrattenere la scena, fate uscire un uomo in vesta insino a'piedi di
pensiero dei tedeschi, e d'ambi uscire mischiato buono. -accozzaglia, cumulo
leopardi, iii-316: io non potrò mai uscire di questa miserabile città o piuttosto sepoltura
provare. scorgesi in questo male ad uscire con impeto per vomito tutto quello che
ch'e'ci comanda. — uscire di misericordia: perdere ogni ritegno o
da sapere non essere senza misterio, volendo uscire dello stato della miseria e ritornar nella
caro, 2-1-71: io non posso uscire di sua commessione, perché me n'
ritornerò più, manderò chi vi farà uscire colla vostra mobiglia. 2. per
ultima... ebbe il coraggio di uscire il 19 maggio. un'altra che
essere mobilizzate per resistere all'urto e uscire vittoriose dalla lotta. 3.
videro fuori de un picciolo uscio della sagrestia uscire un chierico, con un moccolo di
! -andare giù, passare, uscire di moda: cadere in disuso.
tradizione. anche i meno modernizzati dovettero uscire dalle dighe ormai rotte della forma classica
termini, i limiti della modestia; uscire dalla modestia: comportarsi in modo sfrontato
: il ragazzo ha un suo modo di uscire di casa / che, chi resta
verso mon- gibello, et e'vide uscire di quello monte grande fiamma di sfavillante
pare non si trovi più modo a uscire se non ricorrendo a una delle frasi più
, eccedere il modo o i modi', uscire di modo o di modo e di
modularsi in un richiamo, la vide uscire dall'ombra e apparire coperta dalle felci,
manzini, 8-12: càpita una mattina di uscire di casa, come infinite volte,
beicari, 6-93: quando quella vergine volea uscire di casa sua e, andare per
mollati gli ormeggi, da una botola vedemmo uscire un ufficiale nostro amico.
hai altro da fare. -lasciare uscire, fare allontanare. -in partic.
ormai alla disperazione. -fare uscire dalla gabbia, mettere in libertà (
docciature: pensate voi se ne può uscire altro concetto che molle. -lezioso
sentendo il padrone innasprir la voce e uscire per ira del buon tuono, soffiava
dal iambo... non può uscire dall'endecasillabo, le cui ultime tre
tempo prescritto al sig. torras d'uscire dalla cittadella. -che viene demolito o
che le dette monache chiedevano licenza di uscire dopo ch'eran tornate di fuori.
pericolo di dannazione con darci licenza d'uscire di questa servitù empia del monachismo,
, 1-21: i monachetti non potieno uscire / del monistero o per legne o per
delle istituzioni monarchiche, non si deve uscire dall'elezione de'senatori fatta dal principe
l'abito 0 la professione monastica: uscire dal convento (anche per farsi sacerdote
x-13-161: l'uomo ha bisogno di uscire in un modo o nell'altro dall'
che mondi e lievi, / possano uscire a le stellate ruote. idem, purg
3-6 (309): alquanto è da uscire della nostra città... e.
mondo ci vorranno porgere la mano a uscire, di tanto in tanto, dai
giochetti dello spirito che, non potendo uscire fuori di sé, pone come realtà esteriori
, ii-9: « debbe lo 'mperadore uscire del mondo giacendo in terra? »
conghietturando che non mi gioverà anche l'uscire del mondo. -stupirsi grandemente,
valesse mille mondi. -venire, uscire al mondo o nel mondo: nascere.
ristoro, 7-4-7: già fu veduto uscire fuori uno fiume di fuoco della bocca
una mongolfiera. sbarbaro, 6-99: uscire dalla bettola leggero / come la mongolfiera
di certo che cercheranno anche loro d'uscire, il più presto che sia possibile:
è. croce, iii-27-323: vedendosi uscire dal seno stesso del liberismo il mostro
le acque altra corrente che entrar e uscire per le porte di esso. moretti,
dipingere troppo delicatamente e di non sapere uscire di certe morbidezze, [guido reni]
. 4. locuz. -fare uscire o passare il morbino a qualcuno:
... che avrebe a far uscire il morbino a certi spiriti crassi. p
pare che la maniera di dire 'far uscire il morbino ad alcuno 'sia la
registrata è la frase: 'fare uscire il morbino ad alcuno ', cioè
alcuna stella non vuol dire altro che uscire fuori dell'orizzonte ed apparire agli occhi
volta che cento. (decidendosi a uscire da una situazione penosa). chi
piccolo morso. faldella, iii-69: uscire il mattino di casa con un visetto
mondo e coprila bene che non ne possi uscire alcuno vapore e ponila sopra el foco
un mezzo, per cui abbiamo ad uscire da tutti i beni e da tutti
giostra, per intrattenere la scena, fate uscire un uomo in vesta insino a'piedi
istintivo di vivere, di salvarsi, d'uscire alfine all'aria libera da quell'onda
7-79: se di colpo smettevo di uscire con lei, forse l'avrei mortificata
: la bella dentiera winderling non lasciò uscire che un suono smorzato come l'onda
dove un oste non avrebbe potuto farlo uscire; volle provarsi se almeno gli riusciva di
più cose di voi. -fare uscire la mosca dal naso a qualcuno:
bolle per ogni verso, ma non può uscire fuora. d'annunzio, ii-767:
cameriera. — andare o uscire a mostra: andare in giro per
esibirsi sotto gli occhi di tutti; uscire, mostrarsi in pubblico. nardi,
la mia malandrina... ha voluto uscire in pubblico e fare di sé mostra
comparire in pubblico, farsi vedere, uscire fuori, farsi avanti; presentarsi.
lunghissima e sottilissima tromba, ne farà uscire il motto francese 'ils s'organisent
e moventi, che ciascuno ripeteva nell'uscire dallo spettacolo. t
i tacchi senza batterli e si dispose a uscire... max vide pendergli da
tutti... ad sgommare et volere uscire fuore et muccire, chi con
gr. ày
troppo le poppe, sì ne fa uscire lo sangue. proverbi toscani, 153:
furore e di dolore disperato non potè uscire dalle sue labbra agghiacciate e risuonò nel
re era entrato in dresda né vedendolo uscire e ogni quarto d'ora parendogli un
478: 'mulinello': scia. attorno per uscire appunto dal detto pericolo. 'nota a
-tecnica di nuoto, adottata per uscire da gorghi o risucchi, che consiste
, 16-164: fuori la città, a uscire da quel gioco d'illusioni, non
opinione, mostrando di temere non lasciando uscire alcuno delle munizioni del campo. ariosto,
murata la porta, non avesse più ad uscire, a fine che quivi dalla fame
è murato in casa, e non vuole uscire '. -barricarsi, asserragliarsi (
rettile, essendole attribuita la facoltà di uscire dal mare per accoppiarsi con le bisce
garibaldino andare al muro e due badogliani uscire. -andare da muro a muro
ecco da un sasso a poco a poco uscire / morbida ninfa o muscoloso atleta /
cardinale, che s'era mosso per uscire, tenendo sempre per la mano e
non mutava anche quando si vestiva per uscire con lui. -con partic.
1-430: il padre deliberò di farnegli uscire della stanza in cui eravamo, ond'
non ce trova lato, donne ne possa uscire. passavanti, 3: rimane così
urtica messo in le narre del naso fa uscire lo sangue. g. c
palatino abbassato, in modo da far uscire dal naso, completamente o in parte
alcuna stella non vuol dire altro che uscire fuori dell'orizzonte ed apparire agli occhi
poiché v'entrano, non ne sanno uscire. pavese, 10-59: tra le
e indovinare la carta, di farla uscire dal mazzo da sola, di cavarla
: l'unica sua passeggiata era d'uscire sulla spianata, e d'andare..
sul naso, per beffa. -fare uscire la mosca dal naso a qualcuno', v
naso o la punta del naso'. uscire da un luogo chiuso. -al figur.
la punta del naso': affacciarsi, uscire di casa, d'un luogo qualsiasi.
vi entrano, ma più non ne sanno uscire. 4. disus. piccola ampolla
padri, che vorrei pregarvi di non uscire da loro. manzoni, v-1-455:
avesse fatto già un gran passo per uscire dall''esclusivismo 'cartesiano.
gli strati estremi dell'atmosfera, di uscire da essa e di varcare gli spazi
nazionali, così per entrarvi come per uscire, sono tenute per costituzione del consolato
terra che nullo ne potea entrare né uscire. a. pucci, cent.
amica, sono le quattro, devo uscire di casa. che fai tu a questa
, simbolicamente, certi numeri che dovevano uscire necessariamente e sono usciti capite! pascarella,
al re di navarra necessario di far uscire in qualche modo il principe di parigi
corporali, se gli deve permettere d'uscire per farli in luogo non immune e
leopardi, iii-128: quanto alla necessità d'uscire di qua..., vedete
miracolo, e si rinchiude senza più uscire di cella. forteguerri, iv-209:
che dunque ho pensato, per non uscire dal sentiero della dolcezza, mettere l'
in lui è, non desideri punto di uscire del chiostro per usato al plur
segni che ad questi tali à ad uscire sangue dalle nare. 2.
molto odiosa / veder qui contro al padre uscire il figlio, / e ferir l'
ed il clitoride son grandi a segno d'uscire fuori delle labbra esterne, ma in
a me nerissimo avrei conosciuto e senza uscire di casa l'avrei trapassato! cariteo,
modo che una foglia non smagasse a uscire del luogo suo quanto è un nero
pirandello, 8-662: lo invitò ad uscire dalla camera; gli disse che dalla mattina
intr. [nèsio). ant. uscire. battaglia di ravenna, lxxiv-42:
ottimo, ii-239: questo fece nascere ed uscire un altro venenoso nesto, nel quale
selvatichi, [i poeti] gli fanno uscire di bocca quei ri- sponsi tanto sofisticati
ire, levarsi, passare o riuscire, uscire netto o venire netto o al netto
maggiore andava industriosamente cercando se poteva uscire al netto di questa cosa e de'più
, passarla netta'. farla franca, uscire senza danni da una situazione particolarmente rischiosa
ai piccoli non ancora in grado di uscire dal nido e totalmente dipendenti dai genitori
finestra piccola, là onde entrare ed uscire possano i colombi, e nidifichino dentro
tutta la fortuna del piloto alaminos per uscire d'un pericolo che poneva in contingenza tutti
marotta, 1-136: soleva... uscire alle undici del mattino come ogni altro
sforza co'piedi e colle mani d'uscire del ventre; e se truova esito si
-colomba noetica: quella che noè lasciò uscire dall'arca dopo il corvo, e
il qual al fin farà del corpo uscire / l'anima trista con pianto noioso,
stato d'infermo che non può più uscire da una stanza, non fare un passo
: a questo modo solamente è dato uscire dal circolo vizioso che tanto travaglio ha recato
, mondi e lievi, / possano uscire a le stellate ruote. buti, 2-255
di cappella che fu il primo ad uscire dall'antica semplicità della musica con introdurvi
ne'navigli, d'onde non poteva uscire se non erano prima tolti in nota
del glorioso ariosto non son degni d'uscire in luce; per ciò gli teneva ne
, solitario e salvatico, che non sa uscire delle montagne del suo paese dove fa
a passeggiotresca? di notte; uscire dopo il tramonto del sole.
moretti, i-774: temè ch'egli volesse uscire con lei sapendola sola di notte e
: era disgustato con lei: volli uscire, e presi il nottolino; ella pure
possedere la mondezza del cuore e poi uscire all'operazioni ardue e difficili, sagliendo
, mettere, porre nel novero', uscire, escludere dal novero, ecc.,
novità della richiesta, fu vicino ad uscire del sentimento. tasso, n-ii-463: a
imprima aveva veduto nero e nubiloso, uscire della chiesa colla faccia chiara e col
ferire. birago, 362: cominciarono a uscire dalle carrozze gli spagnuoli con le spade
dante e il machiavello ebbero faccia di uscire nudi e interi come domeneddio gli avea
vengono mai da nulla. -non volere uscire a nulla: non voler spendere,
ché il mio vecchio / non vuole uscire a nulla. -nulla più: questo
l'anima nel sangue e la reputano uscire e perdersi col sangue nella massa delle
la mano libera dell'agricoltore industre per uscire dal loro stato di squallidezza e di nudità
tu le hai riscosse. non posso uscire per ora dalla sala dell'università.
le cose sue quando lo ripresenterà nell'uscire 2. per estens. ridotto
estrarre i numeri o il numero, uscire i numeri o il numero, rilevare i
dico precisamente che i vostri numeri debbano uscire in un modo si facile e naturale.
pazzeschi ': che non pareva dovessero uscire; come se la pazzia non stesse nella
-nuotare fuori: sottrarsi; liberarsi, uscire fuori. tommaseo, 21-102:
: veder mi par de la sua labbia uscire / una sì bella donna che la
. -figur. svezzare, far uscire di puerizia. intelligenza, 308:
il vedrete nel dì novissimo del cielo uscire. tasso, 10-16: maraviglie dirò:
madre obligasti? alberti, i-300: per uscire d'incommodo non restano pregare e obbligare
, 11-intr.: quando deliberai di lasciare uscire in luce l'istoria descritta da me
quell'imbarazzo parevami così puerile che volli uscire ad ogni costo: ruppi il silenzio
alla curva che fa il sasso nell'uscire dall'acqua e viaggiare nell'aria, rispondo
uomo, così rincuorato, stava per uscire a testa libera, la donna lo chiamò
vela di civada, dai quali può uscire l'acqua che vi si raccoglie per i
so ben dire, fratelli, che nello uscire di quello arsenale io era più sbalordito
, che s'incontra a sinistra nell'uscire dal teatro, il quale odeo fu in
in lui s'aizzava una smania d'uscire dalla passività, di passare all'offensiva.
dalla difesa all'offesa, determinò di uscire quanto prima con l'esercito alla campagna
corporali, se gli deve permettere d'uscire per farli in luogo non immune e proporzionato
memoria del glorioso ariosto non son degni d'uscire in luce. c. campana,
ancora in quel tempo che i giovani all'uscire della fanciullezza andando a delfo offrissero ad
oggetti della vita e della difficoltà di uscire da questa ignoranza. fiacchi, 66
: non c'è altra salvezza che uscire dall'albergo senza guida e senza amici
stare: di necessità ci ne conviene uscire, perocché la morte continuamente ne caccia
ungaretti, xi-224: mentre stiamo per uscire, ci penzolano sulla testa, in
; minerva percosse la terra e ne fé uscire un piede d'olivo e con tutti
.. m'affermò averla veduta uscire di casa sana e gagliarda: ne lodai
. 1827 (158): l'uscire del monastero, l'oltrepassar quelle mura]
quale pare che non si sia curato di uscire. né io pretenderò di recarlo in
classi povere: esseri che sembrano voler uscire illibati dalla sozzura...,
omeri: ma mi pare di poterne uscire a bene. -qualità poetica vigorosa
che hanno subita la pena, debbono uscire dal regno. foscolo, xv-143: son
oppilano i buchi, non potendo uscire si mangiano gli uni cogli altri
api], e non le lascerai uscire infìno a tre dì. baldelli, 3-175
una rete, onde vi sarà difficile uscire. -a indicare il dipartirsi,
faccia una finestra picciola là onde entrare ed uscire possano i colombi. luca pulci,
3-i-7: la letteratura alemanna non potè uscire da'suoi confini ed espandersi per tutta
lagrime e de'singulti che si udivano uscire in copia da una moltitudine immensa di
pochi giorni ricuperò quella piazza, lasciati uscire i francesi con ogni onorevolezza maggiore di
2-73: il mattino dopo provai onta di uscire ancora al pascolo coi soliti ragazzi.
costumi] ch'àe gravi i piedi d'uscire ispesso fuori di casa e le mani
prato e pistoia e tagliare serravalle e uscire nel lago, perché non bisogna conche
115: ogni volta, prima di uscire mi guardo allo specchio. in strada
brancati [plinio], 9-8: soleno uscire in terra per causa incerta e non
poi l'acqua trova diverse vie ed uscire. anonimo [agricola], 24:
loro / spirto a pena, onde uscire, adito avere. ghirardacci, 3-229:
, il tempo concesso ai detenuti per uscire dalle celle e fare movimento.
ch'era contento; e pure si lasciò uscire di bocca: io gliele rammenterò a
impaziente il negozio da cui renzi doveva uscire, e ogni minuto d'attesa,
poco conticino, perché domani io devo uscire per certi miei affari ». carducci
cui non sappia lì per lì come uscire. -fino, infino, insino
cose ordinarie, ancora che si veggano uscire in scena, si possono nelle comedie
sì ordinato che niuno pesce ne puote uscire. a. pucci, ii-190: era
ordine, entrare nell'ordine. - uscire dall'ordine: spretarsi. -per estens.
e della morale (anche nell'espressione uscire dall'ordine, d'ordine', abbandonarsi a
1-117: se alcuno ti richiedesse aiuto per uscire d'ordine o far cosa sia
tutta tua signoria: e non lasciarla uscire di segno, cioè non seguitando nulla cosa
mia stalla, perché voglio ancor'io uscire in cerca del mio caro tesoro.
-entrare da, per un'orecchia e uscire da, per l'altra: non
-entrare da, per un orecchio e uscire da, per l'altro', non
[gli stati] cominciano quindi ad uscire da questa fanciullezza. quasi insensibilmente i loro
per l'altra porta uscire nel vicolo all'orgia. bozzati,
malvagi tra 'l notturno orrore / godono uscire ed empier di perigli / la placida quiete
sulla quale s'ha da passare per uscire, e un poco oscilla, come un
oscire e deriv., v. uscire e deriv. oscitante1, agg.
una diva. sbarbaro, 1-92: all'uscire, a lei, impacciata a farsi
nemici avere invaso il contado, doversi uscire ad oste per non vedere il paese
lista, non potè avere l'onore di uscire a primo scrutinio. cagna, 3-336
del mondo vivono sì contenti che in doverne uscire per andarsene altrove dorrebbonsi come chi va
cavare, la non ne sarebbe voluta uscire ad otta. -nella stagione adatta
fortune et il povero s'industri a uscire di sue miserie. manzoni, pr.
delli otto della guerra non si lasciò uscire di siena né contadini né bestie da
proponimento e la mia osservanzia di non uscire. petrarca, 2-12: non ebbe
al farnese, le paccava le sentiva uscire dalla sedia spampanate che parevano la coda
per un pacchio mi obligo a fargli uscire i denti per le risa. g.
s'apre in 7 grandi strisce e lascia uscire un immenso ciuffo di stami di un
sedurre le ragazze giovani, costringerle a uscire dal riserbo. c. e
può egli essere che si volessero far uscire dalle mani il lor regno?
di nolo la metà, e a uscire di qui 40 * pagodes 'd'oro
, acciocché ne i tempi buoni possano uscire in mare... per esercitarsi
dalle barricate di giugno la storia fece uscire il rimedio a sì gran male, vale
ix-24: io gli passai davanti per uscire e lui allora, nel momento che passavo
gli occhi, mi pareva di veder uscire dalle connessure, quasi in filature di
pancia di tua madre! -non uscire nessun bene dalla pancia di qualcuno:
mentre s'affanna [l'asino] e uscire indarno spera, / gli disse un
dio, abbandonate le chiese e la città uscire alla spaziosa campagna, e quivi da
bibbia volgar., iv-531: incominciò ad uscire un iancume degli occhi suoi quasi come
[sergio] più che una cosa: uscire dal pantano morale in cui si trovava
qualcuno nel pantano: non aiutarlo a uscire da una situazione complicata. nievo,
xvi. faldella, i-5-188: senza uscire dalla 'prudenza ', vi possono
, 1-ii-449: un'oca che veda uscire dalla covata un paperino nero.
ciol buco nel basso ventre per farne uscire tacque raccolte nella sua cavità o tra
uomo, per conoscere se stesso, dèe uscire dalla propria individualità e studiarla nell'idea
]: io di quella casa vo'uscire, perché non sto in paradiso a dispetto
parafrasticaste quel verbo e diceste 'sente uscire '. genovesi, 200: stamattina
i-70: pontava nelli arcieri per indi uscire, ma le 'nsegne de'reti, vindelici
spropositi, non si può proprio non uscire del secolo per la meraviglia.
per andare a napoli e vedevo uscire a un certo momento questa città
strato nero e di cuscini di velluto, uscire i principali magistrati, il podestà,
statti co 'l tuo mal anno e non uscire dal presente ordine, ch'io ti
non attendeva che la parola d'ordine per uscire dal teatro. jahier, 122:
un lazzarone, che non ha inteso uscire quello ch'egli aveva giocato, ha cominciato
danari, olio, vino han poi a uscire della parte tangente al padrone. chiari
dolorosa. sbarbaro, 1-163: per uscire dalla parte di spettatore, egli ricorreva
quello, reggendolo tuttavia, lo fece uscire di tra la tavola e la panca;
particolari sui negoziati intrapresi dal badoglio per uscire dalla presente situazione assurda.
partirsi posta. 5. uscire da una stanza lasciando gli altri occupanti
servizi dovuti (un servitore); uscire di scena, avendo temporaneamente o definitivamente
propri stessi usuali modi espressivi); uscire di metafora. -anche: discostarsi dalla
trattare un determinato tema; divagare, uscire dall'argomento. -anche: compiere,
, allontanarsi, declinare, tramontare, uscire da una costellazione (un astro,
tato, non però in alcun modo può uscire. bontempi, 1-1-13: il mestru
vergognose di quel parto che sta per uscire loro dal seno. -di animali
illustrissima abbia partorito un calculo. -fare uscire, lasciar fuoriuscire (con riferimento a
. ludovisi, lii-12-12: fece uscire di primo pascià piri, uomo vecchio
punte assalire, in modo che pareva che uscire mi volessero le interiore. -scalata
del nimico le lagrime non hanno onde uscire. valerio massimo volgar., i-566:
che permetteva a una determinata nave di uscire dal porto innalzando la bandiera nazionale (
: in lui s'aizzava una smania d'uscire dalla passività, di passare all'offensiva
sopra, la profonda moralità che poteva uscire da un quadro che tutti li comprendesse.
sabbatini, 130: potrebbe ancora la fantasima uscire dalle scene e passeggiare il palco.
che i precedenti dovevano a ogni ora uscire della torre per un usciolino a fianco
fosse si gettavano alle finestre per vederlo uscire: camminare raccolto e impettito a passini
basso verso la terra, farà nell'uscire i passi piccoli e spessi, sarà
lui. ghislanzoni, 16-248: fu veduta uscire dalla città una grande carrozza tirata da
guicciardini, 9-55: non si può uscire d'un pelago tanto profondo per una via
chiuse in se stesso a pensare come uscire dal malo passo, torvo, diffidente.
corriere, la quale è necessaria per uscire di questo regno. a. f.
e insegnan la strada del guadagno a uscire di patria. 9. prov
vine, 2-191: temevano di uscire all'aperto per non in
, 2-15: niuno valeva d'indi uscire... o intrare per questa patula
lista, non potè avere l'onore di uscire a primo scrutinio. 2.
a suono di tamburino comincio dal pavaglióne uscire la moresca, che era otto eremiti
vermi ne'prati paludosi e sanno farli uscire dalla terra con particolare destrezza.
carcere e, potendo, non volse uscire, quivi finiscono. siri, 1-613
non sapeva che fare. doveva uscire per recarsi a chiedere un chiarimento?
più, ché da dovero mi faresti uscire di pacienza, se tu mi volessi
di antonio... era di uscire a pranzo oggi che è capodanno. piovene
), intr. (pàzzio). uscire di senno (per lo più,
credo. oddi, 1-9: vedemmo uscire d'uno di que'paviglioni loro vestito
montano, 1-318: ero già deciso a uscire solo da quella camera: deciso,
far a landò occhi pazzi. -fare uscire a qualcuno il sangue pazzo: farlo
-levarsi dalla pece: cercare di uscire da una situazione molto difficile.
lecito a gentiluomo cattolico... uscire in cotai pecoraggini. nievo, 3-71:
anche nell'espressione entrare, essere, uscire dal pecoreccio). boccaccio, dee
varchi, 3-97: io vorrei oggimai uscire di questo ginepraio, ché dubito di non
ravviluppato. leopardi, 559: per non uscire di strada e non entrare, come
di nuovo, reprimere ogni tentativo d'uscire dalle grandi rotaie della storia.
pegaseo con la percossa del piè fece uscire un fonte consacrato alle ninfe. bruno,
3-105: non dico mica di non uscire dal guscio, ma almeno conoscere bene
avversione. varchi, 3-46: per uscire de'sofismi, i quali io ho in
guerra, cercava patteggiarsi co'fiorentini e uscire con tutta la schiatta sua d'arezo
obbligo di dare alli svezzesi per farli uscire d'alemagna due millioni d'oro e la
di noia. non vedo l'ora d'uscire di questa pegola. bocchelli, 13-409
, lxxv-112: il mio sogno è d'uscire per la tua porta pelasga / all'
poco qui, tanto che io peni a uscire di casa. vasari, iii-35:
, 10-151: di montecatini non potea uscire né entrare gente né vittuaglia, se non
. n. mi rappresenta che all'uscire d'essa materia si rallenta l'erezione del
angoscia. -cadere, scappare, uscire di penna: essere scritto (per
d'annunzio, iii-1-514: si vedono uscire dalle stanze e passare per la loggia francesca
pittori di maniere diverse ciò che poteva uscire e sembra realmente uscito da un sol pennello
. savonarola, 1-156: dii suo uscire dii corpo quando è stiptico, diremo
quale pare che non si sia curato di uscire. = voce dotta, lat
ii-391: voglio tor dire / del tosto uscire / de le cose gravose / ché
prettamente psicologica e non ha virtù di uscire dell'atto intuitivo per entrare in alcuna
è principio, mezzo, fine, senza uscire dalla unità sua. mazzini, 69-21
d'ignoranza e di errore fa loro uscire di mente, non la felicità, alla
il pensiero a me. -lasciarsi uscire dal pensiero: incorrere in un errore
et io non so come si sia lasciato uscire dal pensiero di ponere che la città
10 scienziato, l'artista tende a uscire dallo stato percettivo naturale e ad appropriarsi
con torta percossa colui che s'apparecchiava d'uscire delle selve. loredano, 6-13:
schierata l'ordinanza per combattere, nell'uscire del padiglione inciampò e si distese quanto
primo che ci percuote e l'ultimo a uscire di campo. zanobi da sfrata [
31. giornal. perdere i treni: uscire in ritardo con un'edizione, un
14-156: quella fretta, quella mania di uscire in tempo per non perdere i treni
che nelle città medievali permetteva di uscire di casa di notte, in deroga al
sua perdonanza. -licenza di uscire o di allontanarsi; commiato, congedo
nanza ': presentarsi al superiore prima d'uscire di casa. 3. eccles
. gli sforzi che esso fa per uscire da una difficile posizione... l'
quasi mai di gran tempo non era possuto uscire del letto. guicciardini, vi-13:
, attraverso 'ed egrèdi * uscire '. peregrinabóndo, agg. ant
, e dal lat. exire 'uscire '. perèyra, sf. ant
fussenno periclitati tutti. 3. uscire dalla retta via, fuorviarsi dal punto
dei grandi fiumi tropicali, capaci di uscire dall'acqua e di muoversi sul fango appoggiandosi
: e se a questo punto si vedessero uscire dall'onda il periscopio e la torretta
533: la povera donna si peritava a uscire di casa con quella [gonnella]
dramatici l'abbiano meglio intesa, non facendolo uscire se non quand'egli, o per
buti, di là. -sto per uscire. calvino, 12-91: t'avvicini a
relegate senza speme di quindi mai più uscire. l. donato, lii-6-417: la
. gozzi, 1-104: un perpetuo uscire alla luce di libri nuovi fa dimenticare
, prese espediente carlo emanuel, per uscire d'angustie, d'inviare il duca
giambullari, 79: lo bandì ad uscire di quello in termine di giorni quattrodeci,
non nel punto ch'ei, standosi per uscire dalla mia stanza e non avendo
sia proprio 'il mio dovere'questa gioia di uscire nell'aria frizzante dell'aurora.
una ve ne fu che, per uscire celatamente dal padre e dalla madre sua
per li sporti, giugnea novellamente ad uscire. 4. figur. modo
4. figur. modo o possibilità di uscire da un'istituzione. iacopone, 55-44
goffamente,... urtandosi nell'uscire, e se andarono con un calpestio
moravia, iv-122: era pronta per uscire, indossava un leggero vestito color pesca
vuol essere un poco di novità e un uscire alquanto della pesta degli altri scrittori e
, 6-104: passa giornate intere senz'uscire dal casone, sdraiato sul fieno pesto
così si fossero limitati a fare uscire, dal gruppo fotografico delle tre fanciulline
/ del tuo segreto estallo entrare e uscire / colle teste alte e temerario orgoglio.
fiorentini contra me e perticali ci ha fatti uscire di pazienza. carducci, ni-24-184:
fenoglio, 101: à me non uscire non mi fa già più nessun effetto
auto a dire che io non disegniassi uscire di quella prigione di quel pezzo.
i guanti, invitò il balli a uscire ebbe per lui un sorriso col quale
foco ardente di legna / di me faranno uscire. stefano protonotaro, 134: si
la gamba, e così co 'l fare uscire il sangue viene ad alleggerire il corpo
/ e che ti faccia del cervello uscire. strascino, xxi-ii-943: noi siamo in
versa in un piattino, che fa uscire dall'altra e che posa sul nostro
, 1-21: i monachetti non potieno uscire / del monistero o per legne o
anche, debolmente, uno sforzo per uscire dal mio picciolo me, e per chiedermi
anche, debolmente, uno sforzo per uscire dal mio picciolo me e per chiedermi
, apransi le finestre acciò che possano uscire. soderini, 1-178: turisi..
. -di piede fisso: senza poter uscire. d azeglio, 2-36: ho
trincerarsi nella propria disperazione e non volerne uscire e farsene piedistallo e soprastare di là
indossato in fretta da san pietro per uscire dalla prigione (atti degli apostoli,
; ma da quel cielo lividiccio poteva uscire qualsiasi sorpresa. -sviluppo di un discorso
verrà a dilocare le linee e le farà uscire delle misure sue. f. negri
e di più non ammettendo loro l'uscire con qualsivoglia piezzaria. giannone, i-iv
vuote, non avresti forse pensato di potertene uscire subitamente con un lavoro così audace e
un altro lato vidi nel tempo medesimo uscire un vecchiotto calvo e cieco, pieno
leopoldo. tommaseo, 3-i-101: nell'uscire delle elementari, sia severo l'esame
.: comprimere il cacio per fame uscire il siero. targioni tozzetti, 7-178
sottoposta una forma di formaggio per fame uscire il siero. targioni tozzetti, 7-179
la medicina da vomire alcuna volta fa uscire di sotto, e cossi anco per la
colpi che da quell'arca incominciò ad uscire un rio manifesto di sangue. muratori
n. 6. -pigliare aria: uscire all'aperto, recarsi a fare una
abbisi l'occhio et awertiscasi che nell'uscire non affoghino i pulcini e si ponga l'
, così per entrarvi come per uscire, sono tenute, per costituzione
la sacra nave / di pietro debbe uscire il buon piloto. -chi fa
immaginazione. tommaseo, 15-72: all'uscire del secento, troviamo il buon filicaia
cuore e dal non ne poter sempre uscire in un dato tempo una copia eguale a
, vergognose di quel parto che sta per uscire loro dal seno, chieder con sommesse
solidarietà, di programmi e progetti concreti per uscire dall'emergenza, di un'inversione di
so che che udiva allo entrare e allo uscire del piuolo, simigliante a quel lof
entrato in un leccieto da non ne uscire a bene stasera. g. m.
delle città, fortezze o torri, facendogli uscire fuori della dirittura e piombo delle muraglie
. essere, tenere in piombo, uscire di piombo, mettere a piombò).
, onde elle [api] non possono uscire al lavorare per far mele, sono
-in partic.: chi è costretto a uscire nottetempo per evitare rincontro con i creditori
casa e senz'armi, perin vide uscire dai tronchi, tra le nebbie dell'acquitrino
pisse che pare che se ne senta uscire, lo domanderemo bisbiglio e bisbigliare. g
versa in un piattino, che fa uscire dall'altra e che posa sul nostro
, imbarazzante, da cui è difficile uscire; ginepraio. della casa, iv-162
con assoluta sicurezza il numero destinato a uscire. -con precisione matematica, con
ginocchia, perché il sangue stentava a uscire di quel corpo, per vecchieza e poco
poteva alla sfilata cavalcando si affrettava di uscire dai passi stretti di quelle montagne.
destata la ragione, mi faccia ardito uscire dalle piume della patria e fuggire tra
disecca la umidità soperchia che non può uscire con la digestione sua. vocabolario di
c'era, per me, di uscire subito daba prigione, e di non
c., 3-1-3: rado sia tuo uscire in piuvicò, ché cagione non ti
, sempre che averai cagione, vorrai uscire fuori. 2. aw.
presso una pizzeria dove vedeva entrare e uscire gente. pasolini, 7-35: la
manate nella nuca, domanda il permesso d'uscire per lavarsi il viso, si fa
: il gemito dell'albero stroncato pareva uscire dalla capanna; ed era forse davvero il
malvagi tra 'l notturno orrore / godono uscire ed empier di perigli / la placita
forma di calotta, che non lascia uscire che una luce attenuata verso il basso.
3-i-5: il 'caio gracco'non poteva uscire dal genio esclusivamente plastico di monti,
. accioché la sanie possa fuori liberamente uscire. = voce dotta, gr.
ville che si doleano di non poter uscire a far vindemia. tansillo, 1-42:
. belli, 236: a primo uscire di camera ho questa mattina trovato sul
solitario e malinconico; e quando vuol uscire graffia un pochétto e gli viene aperto da
, il signor padre m'invitò ad uscire con essolui. -premesso a un
poco conticino, perché domani io devo uscire per certi miei affari ». mazzini
, l'acino essendo carico non potendone uscire, de'colpi dati e del fango et
nero e di cuscini di velluto, uscire i principali magistrati, il podestà, il
scatolini d'amore, i quali non sanno uscire di « madonna, io v'amo
e splendida arte è cosa da fare uscire altrui de'gangheri, da farlo dubitare in
la sfida, orgogliosa o melliflua, ad uscire in campo, fuor dei santi confini
la propria infinità senza diventarne pazzo: uscire ed affrontare un infinito amorfo, innumerevole,
: dal polipaio della 'personalità'possono uscire prodotti del tutto eterogenei. -edificio la
1-ii-334: non c'era modo di farlo uscire dai suoi monosillabi. era forse questa
xvii-289: spesso vorrei farmi bello e uscire di casa e m'empio il taccuino di
maggior calca, e già eran vicini a uscire al largo, del tutto. lì
/ quelle lascian non san di terra uscire. beicari, 5-59: o re de'
poltrire nel suo palagio e perderlo che uscire in campo a combattere e riacquistarlo [
ne la canna de la bombarda vuole uscire quando s'accende ne la polve il
; ma non ti pare che all'uscire che fece da te ti scuotesse da'
è circondata, / che non potrebbe uscire una lirompa; / più dame e cavallieri
animo crudele,... fatto uscire tutto il popolo fuori di milano,.
faldella, 1-74: vidi alzarsi ed uscire dalla balaustra una pomposa signora, una
del serenissimo elettor di baviera, per uscire vigorose a perfezzionare nell'ungheria i loro
il ponticello de la porta ticinese si può uscire de la città e medesimamente entrarvi.
, quali ne udii con queste orecchie uscire contro vittorio emanuele da bocche moderate fiorentine
, conduce l'acqua dove ella deve uscire. = voce aretina.
di cavalieri. malispini, 137: viddono uscire i tedeschi e gli altri cavalieri e
), agg. succhiato per tar uscire il latte (la mammella o anche,
. g. cavalcanti, i-197: vide uscire / degli occhi vostri un lume di
nella pelle camossata per premerlo e farlo uscire per i pori della medesima. spallanzani
pietra sia sì grande che non possa uscire per el poro chiamato uritide overo non
, 1-i-219: terminate le preghiere, vidi uscire e porre in carrozza, dagl'istessi
nella terra non poteva entrare persona né uscire fuori che non fosse o preso o
la taglia e prendendo altri vengono a uscire di povertà. -porsi malato: ammalarsi
, che se ne servono per entrare o uscire senza essere notati. brusoni,
porte, si aprono i cuori lasciando uscire in pubblico i secreti vizi.
lasciarvi entrare l'acqua, e far uscire la nave che si terminò di costruire
introdurvi l'acqua o il combustibile, far uscire il fumo o il vapore, estrarre
. -pigliare, prendere la porta: uscire immediatamente (per lo più con rabbia
una fossa d'acqua; non possendo uscire, un ranocchio gli offerse di cavamelo
dentro talmente che non possono più né uscire né offendere. tansillo, 1-131:
meglio e che fra due giorni sperava d'uscire di casa. carducci, ii-n-192:
g. acosta], 116: nell'uscire le donne con l'idolo arrivavano i
, lx-i 130: all'uscire il portiere richiese chi fossero. i.
porte, si aprono i cuori lasciando uscire in pubblico i secreti vizi.
assicurava dal periglio / di non poter uscire in un romore. = spagn.
stanza acciò che non si possa più uscire fin che non sia finita la favola.
e lasci due bocche per entrare ed uscire alla vela con ogni vento. ma se
porto dove non si può entrare né uscire se non che col flusso, e che
uno stato, potendovi stare, entrare e uscire i più grossi bastimenti, in battaglia
porto! -giungere, arrivare, uscire, venire a buon porto: aver
ordinario. loredano, 2-388: all'uscire della piazza v'era un bellissimo portone con
il re aggradirli, tanti li fa uscire beglerbei della grecia e della natòlia, agà
rintanato in porto; chi non osa uscire in mare aperto. d'annunzio,
iii-17: a porzione dei passeggeri ordinan d'uscire e di salir sulla lancia per essere
possono divagarsi, suonare il pianoforte, uscire quando vogliono, ricevere chi vogliono »
: quale antitesi crudele pel giovine entusiasta uscire in quel momento dal mondo poetico dell'
: io sono delliberato ad ogni mia possa uscire di questi fastidi. baldinucci, 9-viii-175
al duca di ni- vers che l'uscire spontaneamente dalla possessione di quelli stati ambiti
barberino, ii-74: mambrione cominciò a uscire della città a tradimento, e ora
pronta una scappatoia che gli permise di uscire appena entrato e di postergare, se
sguardi e da cui si poteva entrare e uscire inosservati. g. villani
da mensa i gentiluomini, gli fece uscire per postierla segreta; e di poco eran
una 'ontologia debole'come sola possibilità di uscire dalla metafisica... può darsi che
, -mi dice. - non potevo uscire sull'aia. -con riferimento a
, l'acino essendo carico non potendone uscire, de'colpi dati e del fango et
gli piaceva d procedere sicuramente e l'uscire d meno che potesse dada potestà di se
baratro. cavalca, ii-246: vide uscire d'un pozzo d'abisso fumo come
... punto primo: non uscire di casa durante la giornata...
in punto, armata e preparata ad uscire, appena udisse l'iniziativa napoletana. amari