un grande abbaiamento di cani lo fece uscire dai suoi pensieri. d'annunzio, iv-2-
lo possono avere, ed anche per uscire sopra i medesimi. g. a.
. monti, 18-807: ed ecco uscire / due tremendi lioni, ed avventarsi
perché la mia apologia s'abiliti ad uscire in pubblico. g. gozzi
già non ce trova lato onde se possa uscire. s. bernardino da siena
in momenti difficili. cardarelli, 4-53: uscire dalle porte del mio paese e guardarlo
dire, aborto della natura potessero uscire opere di tanta eccellenza. foscolo, ii-2-594
i-321: cominciava la smania in me d'uscire di quello stato di ragazza nubile,
iv-2-127: i cristiani nell'accedere e nell'uscire attingevano con le dita l'acqua
: vogliot'or dire / del tosto uscire / de le cose gravose / che la
alcuna volta pigliar confidanza nelli amici e uscire de'termini; però che spesse volte
sconcio a una casa quando ne hanno a uscire, che acconcio, quando elle v'
tra le vestimenta, mostrando di voler uscire di prigione, s'alzino con una acerbezza
suo movimento è tardo in mandar fuori ed uscire, e non è altrove, che
secondo la scrittura, io gli farò uscire fiumi d'acqua viva del suo ventre
così mi parea udire le loro parole uscire mischiate di sospiri. m. villani,
: i cristiani nell'accedere e nell'uscire attingevano con le dita l'acqua della
). sannazaro, 10-158: se uscire da amore totalmente vorrai, con acqua
si sente fuore / di tutte quelle case uscire odore. straparla, 2-1: ristaurati
sono dette acrogene certe piante che nell'uscire di terra giovanissime hanno a un dipresso
siamo più ai tempi in cui si poteva uscire a predicare sulle piazze...
terra e non truova adito donde possa uscire. machiavelli, 220: perché
muoversi, qualche cosa da cambiare, uscire dall'afa di quel dialogo assurdo.
affannare in questa nave, gli pareva vedere uscire di mare uno spirito nero e terribile
si scambiano del proprio sangue che fanno uscire e bevono reciprocamente da una vena del
suprema... è, che bisogna uscire di regola, cioè affrontare il caso
volta che due venti nemici s'affrontano nell'uscire da due nuvole poste a rimpetto.
, 1-74: dieci volte egli lo lasciava uscire dalla bottega e dieci volte con un
api] innanzi al foro del loro uscire, a modo di grappol d'uve l'
barca che nel porto volesse entrare o uscire pagasse certa quantità di danari, e
a lei sottoposte, le costringa a uscire de'loro luoghi. giusti, ii-242:
fra la calca ci facemmo strada per uscire, ancora con belato d'agnelli ci
29: desiderano e sforzansi d'uscire de'vizii carnali, cioè gola,
esso nella detta prigione e non potendone uscire perché era ben guardato, si fe'
veramente credesse dal suo corpo avvelenato potesse uscire alcuno mortifero alito, dannoso a quelli
quelle rose che vagava prigioniero ha potuto uscire in libertà. tombari, li-m:
13. rifl. figur. disus. uscire dal riserbo, comunicare con altri,
berni, 38-29 (iii-255): d'uscire ognun s'allegra e si conforta,
suo nimico; la seconda allegrezza si è uscire di pregione, e 'l dolore si
1450: allentatura è più particolarmente l'uscire di qualche viscere, e specialmente degli
fondo di un'imbarcazione, per farne uscire, quando è in secco, l'
parente. idem, 1-134: ci fece uscire dalla stanza numero cinque dove eravamo soli
nella quale egli si dovea partire e uscire dell'ordine, convenne ch'e'passasse
ella n'esca, / la farò uscire, e ruggiero altretanto. idem, 43-
tormentati e di tutti gli scontenti: uscire di se stessi. 2.
iii-299): la coda alzava nell'uscire spesso. anguillara, 8-228: e con
in se medesmo di volersi dichiarare e uscire delle ambiguità. idem, i-332:
: così detto perché i numeri debbono uscire nella sede in cui si giuocano:
un organo centrale si allungano fino a uscire a volontà dai fori della piastra di
nell'atrio il sol si adorna per uscire, / gli ammantan l'ore il ricco
divenire a'più, li quali o per uscire o per esser tratti d'al- cune
nell'ovidutto e per la via solita uscire, erano fra le intestina cadute e rammassatesi
supremo sforzo che l'uomo tenta per uscire dalla solitudine del suo essere interno:
aggiustavasi la cravatta, cercando il cappello per uscire insieme al suo nemico mortale, e
il gatto, che bisogno ha d'uscire? moralmente esso basta a se medesimo
africani, inabili, per anco ad uscire dagli elementi della barbarie. leopardi,
condusse pur finalmente... ad uscire de gli stati suoi. caro, 8-31
grotte / e qualche lasca farem fuora uscire. idem, ii-103: i tuoi comandamenti
esser visti. -andare fuori: uscire. -al figur.: liberarsi di
di un lavoro gravoso. -assol.: uscire di casa; recarsi in un'altra
perlustrare. -andare via: allontanarsi, uscire da un luogo; consumarsi; sparire
opalina, simile a quella che può uscire dalle labbra di chi fumi una sigaretta,
anfanare importa il medesimo che vacillare e uscire fuori di proposito; onde si dice tu
, dalle mani degli eccellenti artefici poterono uscire buoni lavori. foscolo, v-
ma volgendosi gli anni, 10 veggio uscire / da l'estreme contrade di ponente /
rugiadose [delle mucche] s'ode uscire l'umido fiato ansimante che a loro
la lima, e potreste esser veduto uscire; e però s'anticipa il tempo del
molto ti guarda anche di non uscire fuor di casa la mattina anzi dì
che fece fare al carreggio per uscire fuori addosso a'nimici al di dietro
bottiglia. palazzeschi, 1-310: nell'uscire è tale la sua fretta che non
appreso per buono, quasi che voglia uscire ad incontrarlo, overo, quando l'
appreso per buono, quasi che voglia uscire ad incontrarlo, overo, quando l'apprenda
quantità delle barchette, che si veddero uscire da esse isole per quel mare, tutte
uscio della camera donde l'abate dovea uscire. pulci, 4-31: combatter co'giganti
serra, i-21: e vien voglia di uscire da quella selva trita di segni così
. 12. ant. far uscire da un ambiente chiuso. crescenzi volgar
: far scorrere l'acqua, far uscire il gas, girando la chiavetta. -aprire
quello aprire delle braccia, frate giovanni vide uscire dal santissimo petto del salvatore raggi di
, 195: ah, ah! vorresti uscire dal fosso! e che ne sai
a tanto, che niuno era ardito d'uscire fuori della tana. tasso, 6-ii-239
dietro. svevo, 1-144: bastò l'uscire all'aria aperta sapendo di poterci rimanere
veniva da quella luce di tramonto a uscire e respirare l'aria aperta si contrapponeva
stiami in rocca o voglio all'aria uscire, / accuse e liti sempre e gridi
aria; prendere una boccata d'aria: uscire all'aperto; recarsi a fare una
-esci. aria!: invito a uscire da una stanza, ad andarsene.
: armarti ormai ti bisogna, e uscire in campo. -locuz. armiamoci
spezie di cose che ne ayevano a uscire, tutte turgide di spirito formatore, che
raggiungere un dato punto; sforzarsi per uscire da una cattiva posizione. deledda
l'avemaria, nessuno più si arrischiava ad uscire di casa. negri, 2-696:
, iv-1-411: e si mosse per uscire... davanti al domestico, ella
levi molto tosto, non usare però d'uscire di casa se non quando senti che'
. f. bertini, 7-27: può uscire una gran copia di sangue da
f. bertini, 7-27: potrà egli uscire [il sangue] in quantità abbondevole
, li trovai così magri da farmi uscire la voglia di mandarglieli. ojetti,
come la lombardia avrebbe potuto fare a uscire dagli artigli viennesi, m'avevano tolta ogni
, che nulla persona vi potea filtrare né uscire. boccaccio, iv-101: il duca
che prontamente sia dichiarato donde abbia da uscire l'assegnamento, perché vi sia tempo
anguillara, 12-163: come si vede uscire il latte appreso / tra i molti
mondi e lievi, / possano uscire alle stellate rote. d. frescobaldi,
di sforzo ch'egli faceva come per uscire da un'atmosfera che l'involgesse e
la bella stagione, si'trattò di uscire nei beni prima di giorno e bisognava
, 17 (301): nell'uscire, vide, accanto alla porta, che
. giamboni, 129: da'peccati uscire non può te, se sinatterzare,
. imbriani, 2-59: nulla doveva uscire nel giornale, che non fosse stato rifuso
abituato al segreto non si perita d'uscire in sciocchezze inconfessabili, che mortificano chi
coronata il capo di torri, uscire come d'un grand'antro, attomeggiata dagl'
deliberò, per fuggire più secreto, uscire di strada e, attraverso per gli
bruno, 3-631: ecco, il veggo uscire da quella nuvola candente, che dal
vergognino, se non s'avaccino a uscire di quella come d'indegna compagnia.
. g. morelli, 296: non uscire fuori troppo avaccio: quand'è nebbia
la maggior parte dei pratesi, per volere uscire delle mani del re, credendosi di
uscio della camera donde l'abate dovea uscire. sannazaro, 11-182: avevano per aventura
trucchi, mille segreti, per entrare e uscire. c. e. gadda
i primi giorni che si azzarda a uscire. palazzeschi, 1-88: ho aperto cauto
, iii-72: guardò il fumo azzurrognolo uscire dalla terra e perdersi in grandi aureole.
paragona il secolo decimottavo, così inetto a uscire da se medesimo, con l'età
3-2 (279): vide il re uscire della sua camera inviluppato in un gran
e bofonchia, tale si udì un ronzìo uscire da quelle anime perse.
, lo sparo tarda mezzo minuto ad uscire. 4. anat. bacinetto
levarmi e, benché ancora notte fusse, uscire per le fosche campagne. ariosto,
: a poco a poco si videro uscire i cittadini e accorrere baldanzosi alle prime barricate
tempo de recordare de tante miserie ornai uscire. 6. intr. tirare
gli strinsero che non vi potea entrare né uscire persona che non fosse o preso o
disgrazia, per bastianino, quella di uscire, quattordicenne, dalla povera casa del
oltre poi il piacevolissimo balocco del- l'uscire di casa due volte il giorno. tommaseo
rossi -e certi occhi smorti che sembrano uscire da un'atmosfera di sogno. moretti,
fioccosa, dalla quale non si vede uscire che la punta del naso. 2
fosse si gettavano alle finestre per vederlo uscire: camminare... manovrando con
l'ortolano se non l'avesse veduta uscire da quelle bande. d'annunzio,
nave, che avanti ch'ella potesse uscire per le buche perciò fatte, ne
tratto ad agostino un desiderio irresistibile di uscire di casa e raggiungere la banda dei
9-245: feciono decreto che ogni isbandito potesse uscire di bando pagando certa piccola cosa al
di lasciare il ministero, e di uscire di francia immediatamente e colla massima segretezza
a uscir di bando, id est a uscire delle pene del purgatorio, nelle quali
panzini, ii-527: questo ammonimento gli parve uscire dallo sguardo di alcune capre, le
9-455: tutte le sere, quando vede uscire in mare le barche si mette dietro
, burlati da quella dalla quale vorrebbero uscire, siano obbligati d'appiattarsi sotto l'ali
, una sera mi disposi a volere uscire di tanto travaglio. guarini, 191:
agli stirati sentimenti che ne veggo uscire, io mi sono imaginato che
animo di dargli venticinque bastonate per fargli uscire la gelosia del capo. ariosto,
. soffici, ii-199: a vederlo uscire e camminar per la strada tutto di
ritto presso al rastrello in atto d'uscire, e col capo rivolto attentissimo verso
giù il pianto ch'era sul punto d'uscire. palazzeschi, 6-52: al fine
la macchina trebbiatrice), per farne uscire i chicchi. -anche assol. battere:
d'indolenza sonnolenta, un desiderio smanioso di uscire, di avventurarsi al pieno sole,
sciali di toscana, di non poterne uscire a onore. de sanctis, ii-142:
becco nella corteccia degli alberi (per fame uscire gl'insetti di cui si alimenta
marito davanti, battistrada, si disponeva a uscire dalla sala. pea, 1-56:
saperne: e non sì tosto si lasciano uscire ottenere l'una cosa e l'
: li turchi non hanno ancora fatto uscire la sua armata; ben si vede
fu, a bella posta, fatta uscire nel mezzo della giornata, quando tutto
levarmi e, benché ancora notte fusse, uscire per le fosche campagne. machiavelli,
fermarci e, benché non fosse prudente uscire dal bosco prima di notte, alle quattro
incontrarla ed ella aveva aspettato un momento ad uscire per accettar l'aiuto, ben inutile
udire. -andare, condurre, uscire a bene: ottenere un risultato favorevole
a questo termine, che potrebbe forse uscire a bene, vedete...
. baldini, 7-26: non le facevano uscire, quelle benedette ragazze, se non
palazzeschi, i-76: lo si vedeva uscire salutando col gesto benedicente. 2.
, / per difender la patria, uscire armata. marino, i-67: giovane virtuoso
cielo consultandosi con la domestica prima d'uscire: « non vorrei mi avesse a
che ci parevano immensi, quando all'uscire dalla scuola, dopo la prima sgridata del
s. degli arienti, 433: vedereti uscire fuori del palazo uno non grande,
, 17-56: anzi, prima di uscire, si fermò a guardarli uno per
furono, che di quelle si vide uscire un bambino biancoso e ricciutino. d'
., iv-531: e allora incominciò ad uscire uno biancume degli occhi suoi,
de roberto, 776: vide il soldato uscire dal camminamento col fucile a bilanciami e
e tristi birbi, esse per farci uscire, questi per ritenerci. monti, iii-187
macchina. non potei trattenermi dal- l'uscire e dall'esultare davanti allo spettacolo di quel
frontone ottocentesco su cui premeva come per uscire dalla larva il blocco della costruenda novecentesca
se si aggiunge che tali voci potrebbero uscire da qualche anime de defonti che in
aveva li denti fuori della boca, uscire de uno superbo palazzo per montare a
luogo, cercando de'fori donde possano uscire, e ancora rimbucarsi, uscì per la
per la bocca del forno fu veduta uscire da molti una colomba bella e bianca,
sia, non potrebbe entrarvi né uscire. serdonati, 7-57: ridusse
rotta. -restare a bocca rotta: uscire malconcio (da una rissa).
e la rabbia a tormentarli. -lasciarsi uscire di bocca qualcosa: rivelarla malaccortamente.
e in modo profondo. -andare, uscire a prendere una boccata d'aria:
a prendere una boccata d'aria: uscire a respirare aria pura. - per estens
pregò emilio di darle, prima di uscire, una boccia d'acqua e un
di ragazzi o ragazze nel punto di uscire dall'adolescenza). verga, i-31
bofonchia, tale si udì un ronzìo uscire da quelle anime perse. idem, 10-210
che non avendo il bullettino non potea uscire di padova, il signore ordinò con quelli
sciali di toscana, di non poterne uscire a onore. 15. sost
quali tutte si mostrava la tendenza a uscire dal pavido conservatorismo e dal non interventismo
i miei amati ricordi] cominciano ad uscire a sbalzi, a intervalli, come
quante fatiche ho fatte al mondo, per uscire di queste miserie. fagiuoli, 3-2-31
mulattiere ', non so come possa uscire, non dirò dalla penna, ma
egualmente che gli altri sirventesi italiani, uscire dal genere della poesia borghese o popolare
fuori delle borse. -locuz. uscire dalla borsa dei papi ed entrare in
. fagiuoli, 3-4-24: di farmi uscire si trattò in effetto / dalla borsa
iii-4-63: per lasciar li sospir fuori uscire / che facean troppo l'anima angosciosa
molto personale, intimo). - uscire dal bozzolo: farsi adulto, acquistare indi-
veddeno stare fermi gli inimici né volere uscire dello alloggiamento si fermorono. bandello,
svevo, 3-876: dal porto tentava di uscire a forza di remi un grande bragozzo
, 263: non essere corrente a uscire di casa quando fuori avesse romore,
-uscire, togliersi di briga: uscire da una situazione fastidiosa e difficile.
. degli a rienti, 18: per uscire de briga pose mano a la borsa
io vo a tórre non vuole esser veduta uscire. gelli, iv-73: brigata,
, bruciateli: non ve li lasciate uscire di mano a verun prezzo. giusti
linati, 30-71: cadono i ricci lasciando uscire dalla larga bocca spinosa le castagne bruno-laccate
festa. sbarbaro, 1-85: avviatomi per uscire, mi trattenne un brusìo che usciva
; ma gli bastava l'anima di fargli uscire il vino dal naso, se voleva
che zi'dima ora non volesse più uscire dalla giara, né lui né l'avvocato
dire, intorno alle buche, per fargli uscire. ma essi, che conoscevano benissimo
.., e per comprimere e far uscire gradatamente l'aria che riempie le buccas
della chiave, passare, entrare, uscire per il buco: per eccezione,
buffare, sforzandose, come rabiato, de uscire de le mane de coloro ch'el
animalaccio molto orribile e spaventoso] fece uscire d'una pietra scura e spezzata, buffando
parla e non descendere alla buffoneria, né uscire de'termini. aretino, 1-28:
mostrin frequenza d'intrare e d'uscire. trinci, i-268: si vende
? -sì, vidi poi a l'uscire, / che fu in sul buio;
il niente o il caos donde doveva uscire l'uomo nuovo. pirandello, 8-94
bono. alvaro, 2-66: volevo uscire con lui stasera, a bere un buon
ch'e'sia, non potrebbe entrarvi né uscire. goldoni, i-647: il suo
burlati da quella dalla quale vorrebbero uscire, siano obbligati d'appiattarsi sotto
): l'unica sua passeggiata era d'uscire sulla spianata, e d'andare,
bussola. -perdere la bussola: uscire di senno, perdere il controllo di
, soddisfatto, tanto che nell'uscire buttava i piedi a gallo, contento di
dall'ultimo sorso buttato giù prima d'uscire. -buttato giù (uno scritto)
fuori il solo capo; e per farli uscire bisogna
all'altro con piccoli bastimenti, senza uscire dal medesimo stato, o almeno senza
nel malumore. -uscire di cacchione: uscire di malinconia. g. m.
eccessivo; ma da quel cielo lividiccio poteva uscire qualsiasi sorpresa. bocchelli, i-444:
abbia i birri dietro. -andare, uscire a caccia, alla caccia, in
ferro, che si adopera per far uscire dal loro incastro, per mezzo
dalla lingua le parole già pronte a uscire in discorso. giordani, ii-22:
acquista. 41. ant. uscire, liberarsi. cino, ii-560:
dalla bocca della spina, dove debbe uscire il bronzo della fornace...;
. nel cupo delle più buie notti uscire in cerca di que'pochi fedeli, che
moglie del sagrestano, che voleva fame uscire don ferdinando, e lui che si
nave, che avanti ch'ella potesse uscire per le buche per ciò fatte,
altero feudatario volse le calcagna, per uscire a capo ritto dalla sala. 3
ebbero elleno perciò mai forza di farmi uscire dal mio vezzo, sì ch'io lasciassi
, 7-290: affrettato il passo per uscire da quella cerchia soffocante di tristezza,
su le calze, fui fermo a uscire del ginepraio e con mille esibizioni d'
ispettore con ordine del ministro, ci fece uscire dalla stanza numero cinque dove eravamo soli
inginocchiavano, correvano, e la madonna uscire dondolando dal portone sulle spalle dei sacrestani
quei tempi era sempre festa. bastava uscire di casa e traversare la strada, per
] illumina le lontane: quella suole uscire del diritto filo del suo corso e vagare
, una sera mi disposi a volere uscire di tanto travaglio. lorenzino, 230
dalla difesa all'offesa, determinò d'uscire quanto prima con l'esercito alla campagna
che fuor del ponte i guerrier vede / uscire insieme o con poco intervallo, /
nell'ateneo bolognese], per non uscire dal proposito mio, quando la teologia e
campo osaro. -uscire a campo: uscire con l'esercito alla campagna. -
con sua gente, non avea podere d'uscire a campo contro al re di francia
al dimane... elli medesimi uscire a campo.
una lite). -entrare, venire, uscire in campo: in lizza, in
. -prov. dal campo deve uscire la fossa: per indicare che,
), ne mostrorno il diritto camino per uscire a la strada. garzoni, 1-641
appena meritano scusa qualora se ne ascolti uscire il suono da una bettola ripiena d'
, sì che i colombi entrar possano e uscire, ma non gli uccelli rapaci che
potrebbe vivere secondo i suoi desideri, senza uscire da'cancelli della sua morale, varcati
quando poi [i medici] hanno a uscire dal solito cerchio delle intermittenti, dei
bruno, 3-631: ecco, il veggo uscire da quella nuvola candente, che dal
, che dirai? che cose potranno uscire di te? dante, inf.,
celle, 4-2-41: ma se non vuole uscire [lo scomunicato], e 'l
circoscrivere maggiormente questa clericale prudenza, senza uscire dei generali, credo che si può
tutto l'orizzonte, e non la lascia uscire, e per la capacità del luogo
non amanti e schivi, non potevano uscire dal cerchio magico delle idee d'anticamera
madre del gran miracolo che ne vedrete uscire. -capo di fonte: luogo dal
il capo fuori, fuori di casa: uscire di casa per pochi istanti; fare
capo rotto: avere la peggio; uscire malconci o con gravi perdite materiali da
pregato un attendente, che poteva liberamente uscire, di comprarmi due vetri invece di
: il poveretto si provava man mano a uscire un tantino dalla propria timidezza, come
cappiolini. lanzi, 2-2-80: per non uscire dal naturale, finse che le pitture
capra e i cavoli, disperato di poterne uscire e persuaso di non aver concluso nulla
i frutti della pianta salvatica, nell'uscire da questi, entravano in quelli del
viso abbronzato tra i folti mustacchi, uscire in questa esclamazione interrogativa: 'sas
sul bel mondo? badate bene ad uscire dal vostro gabinetto e a dar di
galeotti e carcerati hanno a male d'uscire di tal vita infelice, perché non conoscono
: puli- cane, per volontà d'uscire della carcere e d'essere libero,
elle non han porta all'entrare né all'uscire, chi nasce prigione in quelle carceri
escono di prigione gli altri, voglio uscire anch'io -disse pinocchio al carceriere.
reso innocente or vedilo / da'marzi corpi uscire, / e già domato ed utile
barca che nel porto volesse entrare o uscire pagasse certa quantità di danari, e
caricavano la sveglia per le cinque per uscire di buon mattino. 11.
, lo sparo tarda mezzo minuto ad uscire. moretti, 17-99: caricava i fucili
. -portare fuori carreggiata: far uscire dai giusti limiti, sviare dalla direzione
retta via; deviare dall'argomento, uscire dal tema del discorso. donato
. frase che l'attore che sta per uscire di scena improvvisa (accompagnandosi con una
fioccosa, dalla quale non si vede uscire che la punta del naso. alvaro
subito. collodi, 61: si vide uscire dalla scuderia una bella carrozzina color
destino. settembrini, 1-176: lo vidi uscire in un carrozzino scoperto con a fianco
che non vi basti l'animo a uscire del carniccio del babbo, qual sempre
di quel cartilaginoso labirinto più difficile nell'uscire che nell'entrare. d.
se, acconciata adesso e parata per uscire a passeggio, gli pare che stia bene
colore di cialde e cadono i ricci lasciando uscire dalla larga bocca spinosa le castagne bruno-laccate
promette in quantità, devi deciderti a uscire scalza, come fanno le mie sorelle,
, infrangere, sciogliere le catene, uscire di catena: riconquistare la libertà (soprattutto
perché spesso si vede per tremoti le travi uscire de'muri e rovinare poi i muri
le lasciano [le mogli] mai uscire di casa, per gelosia ch'elle
d. bartoli, 39-33: vide uscire una gran cavalcata di nobili, come
il segno dell'apparecchiarsi il sacerdote ad uscire col viatico. -errore da cavallo,
11. condurre fuori, far uscire (persone o animali dal luogo in
cavare, la non ne sarebbe voluta uscire ad otta. baldini, i-418: l'
assai piacere. 28. far uscire con abilità suoni da uno strumento.
elementi architet32. rifl. figur. uscire, salvarsi (da un imtonici,
non piangono. 7. fatto uscire; costretto, indotto ad abbandonare (
, / onde repente a stuolo i venti uscire. tasso, 9-22: corre innanzi
, roco, profondo, che pare uscire da una caverna (una voce, un
pure dai lati, gli antichi facevano uscire fumi odorosi, ponendoli al di sopra
, 18-17: li quali, o per uscire, o per esser tratti delle fatiche
. -levare qualcuno dai cenci, uscire dai cenci: da uno stato di
con il re... ma per uscire dai suoi vecchi cenci. -mettere
alvaro, 7-281: a volte, dovendo uscire la notte per qualche visita, si
terra. baldinucci, 2-6-44: per uscire dalla strada battuta dagli altri pittori,
estranei né offerte di milioni hanno potuto far uscire di qui la segretissima ricetta di questo
per nulla cagione / ne potea alcuno uscire o dentro entrare. aretino, iii-215:
non amanti e schivi, non potevano uscire dal cerchio magico delle idee d'anticamera
di là gran copia di ciarlatani solea uscire. gozzano, 418: il cerretano che
barca che nel porto volesse entrare o uscire pagasse certa quantità di danari. machiavelli
figur.: operare senza giudizio; uscire di senno. poliziano, 1-460:
stiami in ròcca o voglio all'aria uscire, / accuse e liti sempre e gridi
vetri e la tettoia aperta dove doveva uscire il chiaro. piovene, 1-22: la
robusto chiavistello per non lasciar entrare o uscire nessuno. -mettere il chiavaccio: chiudere
di sopra, che non possa uscire, con una chiavardetta. =
l'uscio. pindemonte, 1-566: d'uscire affretta- vasi: la porta / si
stomaco puoi tu, libretto, / da uscire a gloria tra le persone,
cui si invita la chiocciola catturata a uscire dal guscio, in cui si è
rostri / l'ingrati figli porta per uscire / de li materni viperini chiostri.
15. strozzare, fermare, far uscire a fatica (la voce, un
in un luogo da cui non possa uscire né avere contatti con l'esterno.
-uscire di chiusa (gli uccelli): uscire dal luogo buio dove sono stati predisposti
dio? 12. che fa uscire il suono a fatica (la gola)
non amanti e schivi, non potevano uscire dal cerchio magico delle idee d'anticamera;
, 11-4: con questo fe'gl'incanti uscire in ciancia / di malagigi al petron
ariosto, 259: meglio m'è uscire di casa, che queste cicale m'assordano
: la preghiera e l'invettiva sembrano uscire dalla sua gola come una minaccia inarticolata
straparola, 10-2: ecco un fiero leone uscire d'una cieca caverna. berni,
ricevendo, si diportavano; da'quali tutti uscire sì dolci canti si sentivano e sì
per lo canale dal termine a, e uscire per l'altro b, circondando poi
il tumore, premuto, lascia uscire una massa cilindrica di sostanza ialina)
famigli apparecchiati,... fecegli uscire fuora circa alla tavola, da poi disse
voci già conosciute da tutti; far uscire di prigione qualcuno restituendolo alla vita sociale
in modo che il glande possa liberamente uscire dall'involucro prepuziale. = voce
, e temendo per averne copia d'uscire da'confini che si avevano essi medesimi circo-
era grande, vedendo duo tali pastori uscire nel campo. machiavelli, 749: di
della vicherìa. machiavelli, 69: allo uscire del senato lo arebbe tumultuariamente morto [
pone a uno bucarello là dove debba uscire il sorcio, e staravi tutto il
dì per giungnerlo, e come è per uscire fuore, e ella il ciuffa.
per gli uni e per le altre di uscire da tali località (clausura dei
da cui i religiosi non possono mai uscire. -nelle case di ordini con regola meno
l'unica necessità che ci sarebbe stata d'uscire. b. croce, '
rottura, così che gli aschi possono uscire e liberare le ascospore. =
fascismo, con quel gesto pazzesco di uscire dalla cobelligeranza, non aveva fatto altro
cova, par che abbia voglia di uscire, smuove le ali e si agita tutta
, o cavea, d'onde si facevano uscire le fiere nell'anfiteatro.
assistenti fare il cuor del leone, e uscire alla scoperta. ma non passarono cinque
accetto l'inspirazione che m'hai dato di uscire, come abraamo, dalla cognazione mia
facilmente entrano, e difficilmente ne possono uscire. d'alberti, 216: 'cogolaria'
, aprendosi quindi lateralmente per lasciare uscire il germoglio). * =
comincia ad abbozzarsi e formarsi, per uscire, dopo circa sei ore, perfetta
pellico, ii-124: quand'io vedeva alcuno uscire di quelle abitazioni, io m'alzava
, quanta non mi par che possa uscire da uno che sia colpevole. guarini,
modo. pavese, 1-17: -fa effetto uscire a vedere le donne vestite da estate
ormai e non per capriccio, non so uscire dal sentiero, e mi parrebbe dilettantesco
tronco d'essi... ne facevo uscire quel liquore rosso che pareva apunto sangue
, e temendo per averne copia d'uscire da'confini che si avevano essi medesimi
che usano tra i cocchieri inglesi all'uscire del renelawgh, e dei teatri,
questi tali commettitori di mali non può uscire altro che male. bembo, 1-93:
alcun timore, beato beatissimo di veder uscire a buon fine tutte le commissioni affidatemi
passare nell'animo di cesira, e farla uscire dalla naturai compostezza. manzoni, pr
3-215: vestita a lutto, prima di uscire di casa, palmirina si aggirava per
le cose istesse. -levarsi, uscire dal comune: levarsi, uscire dalla
-levarsi, uscire dal comune: levarsi, uscire dalla mediocrità. -in comune,
ragazzo è di sciuparsi, cioè di uscire dal limbo della debolezza sua, diventare
, 8-64: il problema è come uscire dalla semplice proposizione e scrivere dei periodi
e dalla lingua le parole già pronte a uscire in discorso. muratori, 5-iii-184:
, ne mostrorno il diritto camino per uscire a la strada. carletti, 50:
vivere secondo i suoi desideri, senza uscire da'cancelli della sua morale, varcati per
gli dava il cuore più da casa uscire. ariosto, 40-8: tra legno e
femmina, con la qual maritandomi credetti d'uscire di povertà. tasso, 11-13:
cavare, la non ne sarebbe voluta uscire a otta. 4. ant
confisca- zione de'beni, di non uscire né ammettere alcuno. 9. ant
. fogazzaro, 7-236: parlate di uscire dalla chiesa perché vi offendono certe dottrine
al viso, da divenire irriconoscibile; uscire malconcio da una lite, da una rissa
non superiore a trenta giorni) di uscire dalla caserma o di scendere dalla nave
'dargli la punizione 'di non uscire dal quartiere per uno o più giorni
venendo loro proibito da'propri superiori di uscire dallo stesso. dicesi anche così di
il consiglio di qualcuno: ascoltarlo. - uscire dal consiglio di qualcuno: scostarsene,
... fremivano nell'animo d'uscire fuori, e correre sopra i nimici
consonante si venga alla dissonante. dovendo uscire da questa strada ordinaria, cambiamo il
a gli abitanti di non avere ad uscire di un luogo freddo, e andarsene
caso le avessi detto di averla veduta uscire. = voce dotta, lat
avea ch'era di troia / per uscire una gente, onde vedrebbe / le sue
la fortuna del piloto alaminos, per uscire d'un pericolo che poneva in contingenza
. leopardi, iii-zzo: fo conto di uscire in campo con ima solenne traduzione.
poco conticino, perché domani io devo uscire per certi miei affari...
. f. doni, 3-148: eccoti uscire di quelle caverne animali ferocissimi e contrafatti
aver avuto quell'impiego mi costringeva di uscire dall'accademia, dove io mi trovava assai
gran voragine e non possendo di fuora uscire, si mostra solamente al mondo, et
che ella [l'acqua] rende nell'uscire, contrastata dall'aria, da un
moglie del sagrestano, che voleva fame uscire don ferdinando, e lui che si
(il futuro sovrano), per uscire dallo stato di natura e costituire la
. vico, 105: stimandole indegne di uscire sotto il suo gran nome [terenzio
per la quale si dà lor campo d'uscire alla scaramuccia. magalotti, 20-199:
avete voi fatto! 10 non posso uscire di firenze... -farai tu come
152: io vengo qui a voi per uscire da tanta contumacia e servitù in quanta
. baldi, 3-1-101: invece dell'uscire, secondo il convenuto, si fortificarono
segneri, iii-3-190: non vi curate di uscire a spasso con alcuno dei vostri compagni
era ancora lontano assai; mi bisognava uscire lungamente d'italia per conoscere ed apprezzar
nave, che avanti ch'ella potesse uscire per le buche perciò fatte, ne sopravveniva
traversavano dei prati a montagnola, era uscire da roma. vulcanizzavano a buon prezzo
una tal corda, perché mirava a farlo uscire contro di montezuma. v. piccali
e di dottorati, voi ne vedreste uscire amazzoni e maestre. oriani, x-21-77
correndo venne angiolina. era già vestita per uscire. vedendolo si mise a ridere,
unica necessità che ci sarebbe stata d'uscire. pascoli, 92: trova i pioppi
poiché v'entrano, non ne sanno uscire. tommaseo [s. v.]
siamo convinti che una grande rivelazione può uscire soltanto dalla testarda insistenza su una stessa
saprebbe distinguerla da una roccia, sembra uscire dalla preistoria. calvino, 1-43:
destasi la donna con una gran voglia di uscire del corpo, si levò.
... fremivano nell'animo d'uscire fuori, e correre sopra i nimici
, 10-25: i detti ottanta fanti doveano uscire della detta camera,...
gigante a correre la via. il suo uscire dal sommo cielo; e il suo
il segno dell'apparecchiarsi il sacerdote ad uscire col viatico. sbarbaro, 1-279:
al nuovo albore / con le compagne uscire in corso fuore. = lat
la spia, essendo veduti entrare e uscire dal palazzo della giustizia, hanno qualche
apre in modo che il fanciullo ne può uscire. forteguerri, 8-41: adrasto vuol
col becco, tanto che ne fa uscire molto sangue, e fallo cadere sopra affi
passavanti, 50: se vuogli uscire costinci, concederotti un gherone, ovvero
la cova, par che abbia voglia di uscire, smuove le ali e si agita
de la pace universale. -non uscire mai dal covo: starsene sempre chiuso
sul bel mondo? badate bene ad uscire dal vostro gabinetto e a dar di cozzo
: signor, io voglio un poco uscire; / ed ho speranza che macon ci
fuoco. collodi, 61: si vide uscire dalla scuderia una bella carrozzina color dell'
coltivano in camera il vasetto. desiderano uscire come educande e dal cinematografo riportano il
: vestita a lutto, prima di uscire di casa, palmirina si aggirava per
non possono stare nella corte né meno uscire della città dove a ciascheduno gli è assegnato
l'amico, smetterlo sarebbe stato come uscire senza crinolino o senza borsa di capelli.
mugne troppo le poppe, sì ne fa uscire lo sangue, così fa chi cruccia
, 4-19: poco dopo tornò ad uscire, stringendosi nelle spalle, gonfiando le
uopo di correre tanto pel mondo? senza uscire della biblioteca, scriverete su qualsiasi soggetto
acquistar l'onore, / quel possa uscire alla giostra di fore. bembo, 2-114
legge di dio. -sortire, uscire di culla: sorgere, spuntare,
iii-341: pulicane, per volontà d'uscire della carcere e d'essere libero,
alfieri, i-18: rifattomi orbo all'uscire, tomai a casa con la morte
fare il cuor del leone, e uscire alla scoperta. carducci, 876: gloria
, 1-285: si vide... uscire prima un piccolo cupidino, che in
strade... quattro altri cupidi uscire. garzoni, 1-681: era scolpito un
, una sera mi disposi a volere uscire di tanto travaglio. 7.
nave, che avanti ch'ella potesse uscire per le buche perciò fatte, ne
. pavese, 1-17: fa effetto uscire e vedere le donne vestite da estate.
/ posto in prigion da non poterne uscire. / or mentre stecchi, e
10. locuz. -cavarsela senza danno: uscire illeso (da guerre, da combattimenti
entrare in cotesta danza, non ne voglio uscire con disonore. monti, iv-167:
? g. gozzi, 1-79: fece uscire due giovani, un maschio e una
: il conte senatore diede le mosse ad uscire gravemente. pascoli, 295: l'
, d'un'ora o due pensi d'uscire; / allor che per le case
devi, senza parlare, / vestirti, uscire e darti a camminare. nievo,
di me. -esclamare, uscire in parole vivaci. bocchelli, 13-358
più stravolte: la data a cui dovrebbero uscire da queste mura. moravia, xi-178
per reggiare la sua famiglia, o per uscire di devito, o per maritare fanciulle
salute debolissima non si rovini, senza uscire di un luogo che ha dato origine al
39: non mi posso muovere né uscire di camera, per gran debolezza delle
ragazzo è di sciuparsi, cioè di uscire dal limbo della debolezza sua, diventare
debordare, intr. (debórdo). uscire dal bordo, traboccare, straripare.
lat. decéssór -óris, da decedére 4 uscire di carica '. decètta
fatto passare a un'altra inferiore; fatto uscire dalla propria classe; che ha perduto
3-639: e ora altra destina / lasciare uscire, e con l'acuta vista /
contezza avea ch'era di troia / per uscire una gente, onde vedrebbe / le
sole. pallavicino, 10-i-74: né per uscire dal laberinto aveva ella mestiero del filo
canto novo 'dedicato a lei sta per uscire, sarebbe già uscito se michetti avesse
buono. -trar fuori, far uscire. d'annunzio, ii-751: v'
puoi tu, libretto, / da uscire a gloria tra le persone, / senza
: monsignor rettore non ci concede di uscire se non con chi ha una delega
, et era una dilicateza de'signori uscire in publico colla faretra e l'arco
6. ant. e letter. uscire dal solco. -per lo più al
3-29: delirare è dal solco della verità uscire, come esce lo bue dal solco
dapprima termine rurale col senso di * uscire dal solco '(i buoi, l'
via diritta 'e al figur. * uscire di senno ', 'perdere la
con la vista che con l'udito uscire di tra una doppia fila di denti affilati
tra'denti qualcuno [sonetto] per uscire fuori. -fra le mani,
mura, per obbligare i napoletani ad uscire dalla città, per attaccargli in campo
, intr. (der àglio). uscire dalle rotaie (il treno).
= dal fr. dérailler * uscire dalle rotaie, deragliare '(nel
, e così melon suo fratello, a uscire della battaglia. folengo, ii-147:
per li disiderabili atti d'amore, uscire di quella è durissimo forte. machiavelli
: cioè 'rompere il digiuno, uscire dal digiuno ', pertanto col senso
. salvini, 39-ii-193: dagli occhi uscire... un effluvio di spiriti,
deteriorare l'acqua che n'ha a uscire. milizia, iii-497: finalmente il
. 5. raro. far uscire, emettere (un suono, la
delfica cominciò ad uscire una soavità di odore straordinaria e grandemente
, sotto pena della vita, non può uscire di palagio, non che di dì
di sug- gezióne insolita le impediva di uscire in qualcuna delle sue impertinenze.
mare aperto avria loro anche permesso di uscire di assai miglior ora nella buona stagione e
la trae con la sua immanente energia ad uscire da sé, a negarsi come quella
, se l'ora non permetteva di uscire. moravia, ix-18: io l'
spumose labbia, / e non può uscire al predator di mano, / che vince
i pazzi, all'alba; lo vedevo uscire di sotto una tenda di broccato verde
sentiero. 5. figur. far uscire da un riparo, da un nascondiglio
nelle facoltà intellettive e volitive, far uscire di senno. tesauro, 3-443:
. croce, iii-23-422: e, per uscire dal vero e proprio didascalismo e per
co 'l difetto è lor concesso d'uscire. muratori, 9-40: la religione,
nella vita e si perdono col- l'uscire, e servono a tutti quanti. alvaro
diffilare2, intr. ant. uscire dalla fila. nomi, 5-72
. iéiùnum nel comp. désiéiunare * uscire dal digiuno, rompere il digiuno ')
= voce dotta, lat. digrèdi 4 uscire di strada, sviarsi * (comp
. pass, di digrèdi 4 sviarsi, uscire di strada '. digressivaménte,
part. pass, di digredì4 sviarsi, uscire dalla propria strada '. digrèsso,
gramsci, 8-230: ogni gruppo vorrebbe uscire dalla dilacerante lotta della concorrenza imponendo il
molto ristrignere che io feci, per uscire uno granello di panico e non più,
un buco, non finiva mai di uscire per la scaletta angusta della sua porticina posteriore
fare i loro dilettamenti, e di uscire fuori, e andare garabullando, e operare
ormai e non per capriccio, non so uscire dal sentiero, e mi parrebbe dilettantesco
dell'udito. bembo, 2-40: uscire sì dolci canti si sentivano e sì
farmi divertire. cardarelli, 6-9: uscire dalle porte del mio paese e guardarlo dal
: quello che dante dovrebbe risalire per uscire dalla selva oscura (e allegoricamente rappresenta
col comune di firenza di tale soiectù uscire, con dare -figur.
dilòco, dilòchi). ant. fare uscire dal proprio posto, spostare.
a dilocare le linee e le farà uscire delle misure sue. = voce dotta
si formarono con animo e intenzione di non uscire dal regno,... parendo
apriti, trifoglio! i ho visto uscire dalle tue finestre a cuore / la
varco grande, per il quale potesse uscire il diluvio de la larghissima libera- litade
: poscia la faceva come le viste di uscire di casa, e passeggiava dimendando le
e trovare di ogni maniera motivi per uscire di casa e frequentare ritrovi.
famiglie de'cittadini, che per non uscire di loro case e masserizie dimoravano con
burocratico, col valore di autorizzare a uscire, mettere in libertà, riferito specialmente
il tenne, mai della cella non lasciandolo uscire, né alcuna altra cosa che sé
lagrime, che prima non erano volute uscire, ora per allegrezza largamente si dimostrarono
meccanica, se non la possibilità di uscire dalla statica del cubismo il quale concepiva
utile dei principi al nostro, e l'uscire d'impaccio con sì fatti rimproveri,
dolore, comandate che quando io vorrò uscire fuori per me diportare, ch'io possa
per me diportare, ch'io possa uscire, e vederò di quelle cose che anco
monti, ii-112: non ho potuto uscire in tutt'oggi e raccogliere le operazioni
sicurezza '. dalla quale dovevano poi uscire altre diramazioni in ogni provincia e distretto
che facevano festa degli austriaci credendo d'uscire di pena. pascoli, i-102: ed
della camera donde l'abate dovea uscire. sacchetti, 80-21: io sono
: ne mostromo il diritto camino per uscire a la strada. c. dati,
né per la lunga; e per uscire d'impaccio con la maggiore celerità possibile
] sono in tempo che ne vogliono uscire fuori, elli la rompono disopra da
diroccata qua e là, tanto da uscire dal mare a mozziconi, cresceva pure,
mese di luglio. -sbottare; uscire in vivaci parole di risentimento, di
{ disallòggio). ant. far uscire dagli alloggiamenti, far levare il campo
, ti disalloggia, e sei forzato uscire delle fortezze tue, e venire alla zuffa
stanze. 3. intr. uscire dagli alloggiamenti; levare il campo o
. disalveaménto, sm. l'uscire (di un fiume) dal
, tr. { disàlveo). far uscire un fiume dal suo alveo per
commercio. 2. intr. uscire dal proprio alveo (un fiume);
, sf. il disalveare; il far uscire (un corso d'acqua) dal
poco ch'io mi riducessi a non uscire mai più di casa. fortis, xxiii-
parole voi mi fareste tosto disamorare e uscire d'ogni amore. boccaccio, v-240
fioretto. 3. figur. uscire dai propri limiti o confini, diventare
già raccolti in un armento; far uscire da una mandra altrui uno o più
torma. 2. rifl. uscire dall'armento, sbrancarsi. giordani,
di articolazione (le ossa), uscire dalle giunture. o. rucellai,
di disarticolare), agg. fatto uscire dall'articolazione, sconnesso nelle giunture;
i mastri / del campo in campo uscire e darsi cura, / che i gua-
ragguardamento, senza disav- venentezza si veggon uscire in o. manni, 2-240: non
disbranchi). ant. far uscire dal branco. — intr. con la
. con la particella pronom.: uscire dal branco. salvini, 34-52:
le tre, quando io discesi per uscire. baldini, i-541: dal campo
(< dischièro). ant. far uscire dalla schiera. - al figur.
lo più con la particella pronom. uscire; venir fuori, all'aperto.
marin. nella locuz. fare discoperta: uscire sul ponte, uscire di sotto coperta
fare discoperta: uscire sul ponte, uscire di sotto coperta (i marinai:
: a poco a poco si vidde uscire con una insegna in mano, quasi
un commune zelo di tre parenti per uscire da questo mondo è uno spettacolo troppo
nata, / per difender la patria, uscire armata. pallavicino, 1-1: ne'
(disèbrio). letter. far uscire dallo stato di ebbrezza. -per estens.
-per estens.: distogliere, far uscire, liberare da una condizione di euforia
ant. liberare dall'eclisse, far uscire dall'ombra dell'eclisse. -anche
dell'anima o dell'angelo non potrebbe uscire nulla del loro disfacimento. cavalca,
taceva) da quella sua stessa potenza uscire il proprio suo disfacimento. mazzini,
secondo lo imita: essi cominciano ad uscire a sbalzi, a intervalli, come
: cominciava la smania in me d'uscire di quello stato di ragazza nubile, incerto
; e presuppone un verbo disgabbiare * far uscire dalla gabbia ', non documentato.
(disgànghero). ant. far uscire dai cardini. caro, 2-783
che nella disgelata gli venne fatto d'uscire da quelle catene il 15 luglio.
gòrgo, dis gòrghi). letter. uscire con impeto, a fiotti (l'
rade. 3. ant. uscire dal solco. - anche al figur.
cose, delle quai non sapendo uscire, voglion poi aiutarsi col far
. -anche rifl.: liberarsi, uscire da una condizione di stupore interiore,
esploratore, che quella materia, nell'uscire liquefatta dall'acque, per subito raffreddamento
sconnettere. -in partic.: far uscire dall'articolazione, slogare (un osso
disnidare, tr. ant. far uscire dal nido o dalla tana; snidare
. (disòrbito). raro. fare uscire dalle orbite, stralunare, strabuzzare (
luce? 2. intr. uscire dall'orbita normalmente percorsa (un astro
. intr. con la particella pronom. uscire dall'ordine; turbarsi, confondersi,
disordinarsi. -in partic.: uscire dall'ordine morale, tralignare. passavanti
sempre in disordine. -ant. uscire dai limiti del normale, degenerare.
è un disorganismo che non riesce a uscire dallo stadio gelatinoso e indistinto, dallo
età d'anni 50, e fecela uscire del monastero, e dispensò ch'ella potesse
chi ci cade, mai non ne può uscire, disperato è. delfino,
dispiccarmene. -al figur.: uscire, provenire, essere emesso; avere
.: aprire alla conoscenza, fare uscire dall'ignoranza, elevare (l'animo
renzo, aprendo, e disponendosi ad uscire. d'annunzio, v-3-276: mi
conv., iv-ix-12: sì come è uscire di porto (qui si vuole attendere
tal guisa disposte: che abbiano ad uscire prima li maggiori, poi li minori,
. intr. con la particella pronom. uscire con impeto, erompere. - anche
. [disrègolo). letter. far uscire di regola, disordinare, turbare
, dei sentimenti. -intr.: uscire fuori dai sensi. anonimo,
5. letter. mandar fuori, fare uscire, sprigionare. - anche al figur
e discoscesa. 11. uscire con impeto, liberarsi, avventarsi;
3. mandato fuori, fatto uscire, liberato. pulci, 17-62:
fuoco temperato cominciarete per distillazione a fare uscire una parte dell'acqua. garzoni,
il sentimento religioso, la forza di uscire dalla sua individualità e sentirsi non il
principale divertimento, e soleva molte volte uscire co'suoi nobili in un parco molto
verràe alcuno disturbo, che non lo lascerae uscire in frutto. ariosto, 9-43:
intr. con la particella pronom. uscire di vassallaggio. alfieri, i-212
macchina. non potei trattenermi dal- l'uscire e dall'esultare davanti allo spettacolo di quel
. andare vagando senza precisa direzione; uscire di strada, sconfinare (persone,
detenuti. ^ 5. rifl. uscire di argomento (nel discorso);
imbuto / di nuovo omor che vorrà fuori uscire; / onde diverre allor sia proveduto
sé: andare fuori di sé, uscire di senno, confondersi. 5.
1-iii-690: lasciossi nel parlare, roano, uscire di bocca che questi tre re in
: costeggiar mi conviene la scogliera / per uscire dal golfo, quindi uniti / navigheremo
sommo maestrato della repubblica, non rifuggiva uscire di celato dal palagio, in onta al
dei tentativi fatti dall'uomo per uscire di sé, per darsi una
del divoramento o della ghiottomia, fa uscire il soperchio di questo sozzo umore. serao
docciature, pensate voi se ne può uscire altro concetto che molle. c. mei
ogni tributo o gabella pagata per entrare, uscire, transitare dal territorio di un paese
nella mia vita non aveva ancora veduto uscire da menti volgari un pensiero così altamente
,... aiutatemi! fatemi uscire da questo pericolo, fatemi tornar salva
innocente or vedilo / da'marzi corpi uscire, / e già domato ed utile
innocente or vedilo / da'marzi corpi uscire, / e già domato ed utile /
poco ch'io mi riducessi a non uscire mai più di casa. alfieri,
, e pur guardando / braman d'uscire al tepido sereno. arici, ii-320
terra e non truova adito donde possa uscire, e va da l'altra parte e
tanto ch'egli truova loco donde può uscire. machiavelli, 746: quando arrivò
la recitazione? pavese, 8-346: uscire in strada e trovare dell'erba, dei
tratto ad agostino un desiderio irresistibile di uscire di casa e raggiungere la banda dei
. raimondi, 1-110: alzandomi, per uscire dalla stanza di una civile casata,
grotte / e qualche lasca farem fuora uscire. g. m. cecchi, 382
con buccia bianca e liscia, ne facevo uscire quel liquore rosso che pareva apunto sangue
andare a bordo a qualche bastimento o uscire di porto, nessuno gli darà impedimento.
, 3-43: farà de'suoi ribelli uscire a vóto / ogni disegno, e lor
? bontempélli, 8-138: colombo dovè uscire da quel vagabondaggio meditativo, ridiscendere basso
e tenero. 3. assol. uscire dai limiti della normalità, dell'ordinario
ordine e dicreti, che ciascuno potesse uscire di bando chente e per che misfatto
di madri di famiglia, abituate ad uscire pel corso il giovedì, senza eccezioni,
orso con alte grida e provocato ad uscire anche con lanciargli qualche cosa addosso,
pirandello, iv-317: s'avvia per uscire da dove è entrata. ma allo
(forma intensiva di educère * far uscire, portar fuori ', comp. da
, / onde quel possa nascere ed uscire. machiavelli, 386: trovandosi nella preda
raggiungere un livello intellettuale molto alto; uscire, liberarsi dalla mediocrità; trascendere la
tr. disus. e letter. fare uscire, metter fuori; versare,
, tr. { elìcilo). fare uscire, rendere manifesto, visibile (ciò
pass, di èlicère 4 far uscire, attirare'. èlico, agg
respingere, scacciare '(propriamente 'far uscire dalla soglia'): comp. da ex
dall'equipaggio di un sommergibile avariato per uscire dalla nave. 3. acconciatura o
è più grande: ormai lo si vede uscire col cappello sugli occhi...
* ceppi '(come dire: * uscire dai ceppi'); cfr. fr
emèrso; ausil. essere). uscire dall'acqua, venire a galla; sporgere
. -con signif. attenuato: uscire, andare o venir fuori (con
voce dotta, lat. èmergère 'far uscire; venire a galla '(comp
da èmergère * tirar fuori dall'acqua; uscire dall'acqua '; cfr. fr
arrivi, d'onde l'acqua possa uscire o continovamente o a certi bisogni
mestruo 'e àyoìyói; 4 che fa uscire '; cfr. fr.
come di statue affinate dal tempo, parevano uscire da pitture ed encausti nascosti per secoli
polvere enciclopedica... non potranno uscire uomini capaci a far progredire né un'arte
mal volentieri sempre con l'arte facendosi uscire la natura dal suo proprio naturale ordinario;
la voce in guisa che non sembri uscire dalla bocca, ma venire da lontano.
convento,... se avrà fatto uscire sangue, e la ferita...
. 2. nel linguaggio teatrale: uscire sul palcoscenico e prendere parte all'azione
scrivere nello scorcio del passato anno, e uscire alla luce in sull'entrare del corrente
174: in quella vide una gran folla uscire dalla cittadina facendo uno schiamazzo di gente
su 'l manoscritto a stampa, volevano uscire con impeti di giambi e di epodi
in quei luoghi, non avevano mai veduto uscire un uomo così equipaggiato. palazzeschi,
. barboni, ii-1-1-942: tuttociò questo uscire ed entrar di viglietti inamidati,
: così si fossero limitati a fare uscire, dal gruppo fotografico delle tre fanciulline
, i-56: mi era inibito l'uscire di camera; ma lasciavano pure venire
, violentemente (un liquido); uscire in abbondanza, a fiotti (fumo,
pare che non esista altro modo di uscire dalla solitudine che « attaccare » una
in nefasti eccessi. -ant. uscire dal sentiero per il quale si deve
21-168: stando un poco vide lo romito uscire fuori tutto errato, come uomo che
-confondersi, non capir più nulla, uscire di senno. - anche: andare
-evitare, fuggire, lasciare verrore', uscire di errore: correggersi, emendarsi;
-6ris 'errore '(da errare uscire di strada, sbagliare ').
chi ha veduto costoro [i vermi] uscire all'improvviso d'un'eruca, o
tal corda, perché mirava a farlo uscire contro di motezuma, e vedere.
. medie. ant. trovare sfogo, uscire, trapelare (sangue, siero,
. (esàlveó). disus. fare uscire dall'alveo, deviare dal letto (
ginariamente 4 spingere fuori, fare uscire ', e anche 4 por
passi de le alpi non si poteva uscire per alcuno che non fosse prima osservato
di esaminarvi bene allo specchio prima di uscire di casa, di adomarvi con grazia,
salvamento della persona, e che attenda a uscire di noie con dare espaccio alle faccende
, 220: hai tu veduto il fuoco uscire della pietra? sai; quando tu
escire e deriv., v. uscire e deriv. escisióne (escissióne
. locuz. - dare, prorompere, uscire in esclabene. bibbia volgar.,
tenuti a chiedere licenza al re di uscire per ogni minimo tempo dagli stati suoi.
che nel tempo dei dolori si veggono uscire per via de'serviziali e de'medicamenti lenienti
qualche strana esecuzione, quando il videro uscire con termini d'umile riverenza verso ignazio
i-282: vogliono [i preti] uscire in publico con molto essercito di mangiatori.
siti e troppo ancora ne'viveri, bisognava uscire ben spesso con troppe forze in opposizione
. pres. di exire * uscire '. esigènte (part. pres
. (è§ito). disus. uscire, andar fuori, allontanarsi.
che 'l piombo si va fondendo possa uscire fuore. palladio, 1-8: alcuni spiragli
lat. exitus -ùs (da exire 4 uscire '): 4 risultato,
, eccidio '(da exire 4 uscire '). esizióso, agg.
avere, rar. essere). uscire dai limiti; passare la giusta misura,
voce dotta, lat. tardo exorbitàre 1 uscire dall'orbita '. esorbitato (
tardo exorbitàtis -6nis, da exorbitàre 'uscire dall'orbita '. esorcismare [esercimare
salvamento della persona, e che attenda a uscire di noie con dare espàccio alle faccende
sf. disus. l'espatriare, l'uscire dal territorio della patria; periodo di
patria, il rifugiarsi all'estero, l'uscire dal territorio del proprio stato; emigrazione
- espatrio abusivo o clandestino: l'uscire o tentare di uscire dal territorio dello
clandestino: l'uscire o tentare di uscire dal territorio dello stato senza essere munito
il diritto riconosciuto dalla costituzione italiana di uscire dal territorio dello stato, salvi gli
mazzini, ii-836: è tempo d'uscire dalla politica d'espedienti. carducci, iii-7-413
espulso). mandare fuori, fare uscire, eliminare dall'organismo (sostanze superflue
mondo pauroso. -emettere, far uscire (un suono, un rumore).
era grande, vedendo duo tali pastori uscire nel campo. machiavelli, 605:
1-96: la maggior mutazione in quest'uscire [del feto] dall'utero è
10. letter. cavato fuori, fatto uscire, spremuto; versato; emesso (
aliquante fiate l'orina è impedita d'uscire della vescica,... per
consiste nel fasciare un arto per farne uscire il sangue. 2. che respinge
ci è dentro. -essere fuori: uscire; trovarsi fuori mano. - al
in estasi; cioè che lo fa uscire fuora di sé e massime quando l'amore
sensibilità. 4. chirurg. far uscire, durante un'operazione chirurgica, un
non può essere messa in evidenza senza uscire dalla figura. -retta esterna a una
tutti gli esteri fra certo termine dovessero uscire dal regno. sarpi, iii-281: le
: recarsi in un paese straniero; uscire dai confini della propria nazione. tozzi
mi acquetavo. -estrarre, far uscire (una spina). bocchelli,
con violenza); espellere; far uscire una persona da un luogo; escludere,
si fanno alle dogane di frontiera all'uscire di spagna, difficilmente forse le avrei
si cava fuori una cosa o si fa uscire una persona. galileo, 4-2-19
dolente anima se ne volesse di fuori uscire. anguillara, 6-329: ma il cor
non avere nulla a che fare; uscire completamente da una data cerchia d'interessi
, i-796: quando già stava per uscire e per recarsi dall'eccellentissimo capitano,
sacri, pur che da quelle ne possa uscire probabilmente giovamento, come più chiaramente
presente -per avvezzarle e capire e tollerare e uscire dal razzismo, dal nazionalismo, dall'
, 1-643: noi sentiamo veramente nell'uscire dal confessionale, nel partire dalla mensa
pensieri. -figur. uscire, scaturire, sprigionarsi. ungaretti,
spettacoli di evasione) ', impulso a uscire dall'ambiente consueto, a liberarsi da
moderno spiritismo). -anche: il far uscire da un luogo, il chiamare all'
loro curiosità enorme. uno fu fatto uscire, compì un'evoluzione sul prato.
brindisi alla nuova nata furono quali possono uscire dalle bocche d'uomini alterati dal troppo cibo
del congiunt. pres. di exire 'uscire '(dalla diocesi).
part. pass, di exire 'uscire, terminare '. exìdia,
pres. del lat. exire 'uscire, andar via '. exite
leopardi, v-153: non tanto siamo potuti uscire della vita fiera e salvatica, ma
m. adriani, iii-281: nell'uscire appiccò fuoco alle case o per invidia,
awedrò bene se tu hai desiderio d'uscire di casa, e venire qua; che
appena meritano scusa qualora se ne ascolti uscire il suono da una bettola ripiena d'ubbriachi
... i giovanotti, all'uscire di chiesa, le dicevano facezie grossolane,
è tanto fredda che non sa donde s'uscire, e la facultà è tanto debole
quel fagotto schiacciato al suolo continuava a uscire una voce rauca. capuana, 4-153:
antipatica. guerrazzi, ii-360: ecco uscire dalla sagrestia un gar- zonaccio col muso
da un momento all'altro di vedere uscire da dietro il muro e oscurare il
merli, fra i quali si vedevano uscire le bocche di due falconetti. bocchelli,
mantova e quanti sospiri in falsetto faccia uscire dalla coscienzia sua l'amico nostro.
posto sotto il naso, ne fa uscire il sangue. carletti, 98: era
quando esce della fonte, vi conviene uscire di questo bagno, sanza alcuna villania
.. vagliono a farmi cuore per uscire dell'immondo fangaccio de'miei vizi,
, dai poveri mobili strettamente necessarii potesse uscire, fantasticamente, qualche immaginaria somma
e inusitato, tolgono loro la possibilità di uscire dal fantastico e dal sogno.
là: allontanarsi; farsi fuori: uscire; farsi attorno: accerchiare; circondare
quella sua vescica non possono spuntarla d'uscire. piovene, 5-297: per quanto
nero minaccioso nembo, / che fa uscire dalla sua crisalide / la farfalla dell'iride
barboni, ii-1-942: tuttociò, questo uscire ed entrar di viglietti inamidati, di boccetterie
ho pensato che sarà bene, per uscire una volta di questo farnetico, che
mala condotta con tutto il carico all'uscire del faro si annegasse. varano, 94
virtù incitata per fastidioso entramento non lascia uscire da sé li vivi ingegni, e
5-6: or non dovremmo desiderare d'uscire di questo fastidiume del mondo, per avere
nell'abisso dal quale io non potrò mai uscire, la creatura che ho amato sopra
impeto di fattività, quel tentativo di uscire dall'inerzia potesse spegnersi come era
alle due, leva il coraggio di uscire per un appuntamento. -applicato (
serao, i-896: io ho da uscire,... piove, e toto
che mi faccia favore ad entrare et uscire della libreria di san lorenzo. giannotti,
tali beni diventavano inalienabili e non potevano uscire dalla famiglia (fedecommesso di famiglia,
é feci tre segni di croce prima di uscire, che nel disegno della tua bocca chiusa
: aveva fatto due tentativi di uscire da quel mondo ristretto: un concorso per
notai di più carezza / vid'io uscire un foco sì felice, / che nullo
un po'nella sua vita, di uscire almeno col pensiero, in sua compagnia per
dialetto volgare con tanta felicità da fame uscire una terza lingua. -essere,
del capellaro... dal quale vedrete uscire capelli con la capula...
ella vuole; debbo a dispetto mio uscire dalle coltrici. -far fendere tutto il
-e tu sai quante pene mi costi uscire di casa, ché ci vogliono dieci
loro / spirto a pena, onde uscire, adito avere. -soffiare (
. gemelli careri, 2-ii-101: si fece uscire fuori l'artiglieria da campagna, e
. grazzini, 2-107: non potendo uscire del monastero, né avendo commodità di
e batti, qualche cosa ne deve uscire. -cedere il ferro o i
confezione, non mi è mai potuto uscire dalla memoria. monti, x-3-49:
: quando l'anima s'approssima a uscire delle tenebre, questo ti sia per segnale
le fessure della terra, cominciò a uscire fummo di fuoco, sì grandi e
di lei, e i giovanotti, all'uscire di chiesa, le dicevano facezie grossolane
lieto e volentieri vi va e pargli uscire d'un misero e lamentoso albergo alla
a chiedere licenza al re di uscire per ogni minimo tempo dagli stati suoi.
se quelli del castello non ardiscono d'uscire, con maggiori balestri saettino cose d'incendio
cortigiana non ne traspirò fiato. -non uscire a fiato: non giungere ad alcun
. 13. locuz. -andare, uscire il fiato: morire. dolcibene,
il fiato scorgendo dalla bocca della caverna uscire cosa viva. -tirare il fiato coi
viscoso fece con l'impeto d'uscire i ventricelli del cerebro, due
fuori [i beccafichi] / del selvatico uscire e gir volando / per beccare i
alfieri, i-56: mi era inibito l'uscire di camera; ma lascia
/ di questi boschi orsi o leoni uscire, / o tigri o fiere tal,
con spumose labbia, / e non può uscire al predator di mano, / che
buca, / il qual non ne può uscire / se il gran non vai tre
danza. le coppie potevano entrare od uscire dal cerchio; ma dal momento che v'
filaccia, e non più, vedraine uscire. pananti, iii-98: il tessuto fibroso
nelle imbarcazioni, sospendere la voga facendo uscire i remi dalle scalmiere, lasciando le
dall'altra vuol durar delle fatiche a uscire de'suoi laberinti. manzoni, pr
filosofare così inutilmente ti vestissi piuttosto per uscire con me? fuori l'aria frizzante ti
tal guisa disposte, che abbiano ad uscire prima li maggiori, poi li minori,
-andare, riuscire, terminare, uscire a buono o lieto o glorioso fine
avvedrò bene se tu hai desiderio d'uscire di casa, e venire qua; che
lo possono avere, ed anche per uscire sopra i medesimi tetti. g. a
quadro una piccola finestra, che serva all'uscire e al- l'entrar de'colombi.
parla neppure ». -entrare o uscire da un luogo per la finestra;
illeciti, di soppiatto in un luogo; uscire forzatamente, essere cacciati da un luogo
città così alla sfuggita, fingendo di uscire di scuola per qualche bisogno. manzoni
le demonia fingevano per ispaventarlo e farlo uscire del diserto. bandello, 3-16 (ii-329
la tua volta e ti diranno d'uscire ché per te lo spettacolo è finito,
si chiamano i recitanti, e debbono uscire di colà e fare le loro finzioni.
, che le parole non ne possono uscire sonore e chiare, come fanno quando
crescendo sempre la fiamma fin che vedreti uscire l'acqua e le flemme dei materiali.
lo 'nvemo, perché fuori piovea, uscire da'libri ed essercitarsi colla palla in
invogliano i folletti di sotterra / a uscire in verde, a fior dei suoli brulli
, vallisneri, i-18: vidi pure uscire molti moscherini da certi sferici follicoletti quasi
salute debolissima non si rovini, senza uscire di un luogo che ha dato origine
ode un vocione fondo fondo che sembra uscire mugghiando dalle viscere della terra. d'annunzio
opposizioni di martina che voleva sbrigarsi per uscire all'aria fresca. vialardi, lxvi-2-363
corpo con uno strumento rovente per farne uscire sangue o umori infetti; cauterio.
quando esce della fonte, vi conviene uscire di questo bagno, sanza alcuna villania
e non dei migliori, presero a uscire per la campagna a foraggiare. -per
a foraggio, mandare al foraggio, uscire al foraggio: procurarsi vettovaglie e foraggiamento
quando morde l'uomo, gli fa uscire tutto lo sangue per li forami del
fogazzaro, 1-481: temo sempre di uscire da quelle mani, peggio che forbiciato
udiva a lo entrare et a lo uscire del piuolo simigliante a quel tof tof
l'orientamento, da cui è difficile uscire. bencivenni, 4-22: vede questo
fuor dei laghi inferni / il reo demone uscire e tener forma / d'un furiai
spezie di cose che ne avevano a uscire, tutte turgide di spirito formatore. gioberti
i-249: vidi molte formiche entrare e uscire per uno stretto pertugio e portare maggiori
, 5: io vedeva... uscire la corruzione da quel covile della miseria
scompigli con la punta del piede, vedrai uscire frotte di formiche spaventate.
simil. cavalca, ii-246: vide uscire d'un pozzo d'abisso fumo come
conduca / e per quel foro ti convien uscire, / se vuoi vedere il sole
luogo, cercando de'fori donde possano uscire e ancora rim- bucarsi, uscì per
[f or sénno). letter. uscire di senno, delirare, vaneggiare.
. forsener (sec. xii) 'uscire di senno ', deriv. da
le fessure della terra, cominciò a uscire fummo di fuoco, sì grandi e forti
nella calda stagione dell'estate suol farsi uscire il vaccino alla pianura e vicino alle sorgenti
, per li disiderabili atti d'amore, uscire di quella è durissimo forte. storie
. foscolo, xiv-246: stava per uscire e recarti io stesso la mia lettera,
perché... nessuno mi vide uscire dal palazzo. -che è di
aménto (fuorviaménto), sm. l'uscire di strada; deviazione. -
. [fuorviarle), che fa uscire di strada, che fa smarrire la
), intr. [forvio). uscire di strada, smarrire la via,
trasmetterle quella roba e cercar modo di uscire, per quanto era possibile, dal laberinto
rinchiusa nelle cieche caveme; disiderando d'uscire fuori da alcuna parte e avendo indarno
, che dispuose a poco a poco uscire fuori della loro forza. documenti della milizia
. 3. figur. l'uscire dai giusti limiti, il trascendere la
dall'altra vuol durar delle fatiche a uscire de'suoi laberinti. = deriv.
chi ci cade, ma non ne può uscire, disperato è. dante, inf
de la falsa oppinione, de la quale uscire non sanno. bibbia volgar.,
quattro volte nelle quattro specchiere prima di uscire. -avere piena e perfetta espressione
, inviolabile. -uscire di franchigia: uscire da un luogo sicuro, inviolabile.
... -tu fai bene a non uscire di franchigia! b. davanzali,
di piombino. -farla franca: uscire senza danni da una situazione particolarmente rischiosa
-con la particella pronom. urtare, uscire in modo rotto e incerto; affievolirsi
per bachi uccisi dalla seta non potuta uscire, si ha certamente nel bosco la
noi nel piano del fratello del tevere, uscire un terzuolo. trissino, 2-2-271:
, né lui faceva nulla per farlo uscire da tale isolamento. montano, 334
da bolzano, signore, si può uscire quando pare e piace. io vado,
le mani aspettando, fremivano nell'animo d'uscire fuori, e correre sopra i
fortini, ii-30: voltosi a dietro per uscire di camera, per sorte el nicco
frenètico, frenètichi). ant. uscire di senno, sragionare, smaniare. -anche
v-52: come vedi il tuo figliuolo uscire della via buona, dàgli qualche freno,
4-559: a poco a poco si vide uscire una nuvola, in cui era con
, / per esser d'altri, uscire un po'del freno. -volgere
/ mostrin frequenza d'intrare e d'uscire. nannini [olao magno], 213
il nostro compiacimento fu straordinario allorché potemmo uscire dalla tipografia con le prime copie fresche
.. avessero tali aiuti che potessero uscire di nuovo, a fronte del nemico,
si fanno alle dogane di frontiera all'uscire di spagna, difficilmente forse le avrei
lasciasse ogni speranza di averne mai più a uscire. faldella, iv-155: sentiva un
guerrazzi, iii-229: si dispose a uscire, non senza però avere frugato e
chi viene. barboni, ii-1-942: questo uscire ed entrar di viglietti inamidati, di
, iii-254: mi chiappò il frullo di uscire di casa. de amicis, i-282
bene, fucilato tu sii; ho veduto uscire di qui oggi, mariapaska e,
atto e comportamento di chi cerca di uscire dal suo ambiente, dalla monotonia quotidiana,
. -prendere, pigliare la fuga: uscire, allontanarsi precipitosamente da un luogo;
quarticello d'ora. -andare, uscire fuggiasco: fuggire, mettersi in salvo
alvaro, 9-184: come gli piace di uscire per istrada solo!...
dell'uomo di mutarsi in qualche modo, uscire da se stesso, essere un altro
locuz. -andare, venire, partire, uscire fuggitivo: fuggire, allontanarsi; cercare
del comignolo per consentire al fumo di uscire. palladio volgar., 1-27:
cioè i buchi per dove ha da uscire il fumo; deono essere larghi e lontani
tutti i fumanti, a'quali piacesse uscire di fumanteria, si dovessero presentare ai
. gadda, 7-221: le persone sembrano uscire da due repertori, appaiati alle due
, che loro chiamano tabacco, per uscire de sentimenti. et lo facevano col
terrestri, le quali, non potendo uscire fuora della terra, si congela e converte
quella sua vescica non possono spuntarla d'uscire. checchi, ii-1024: a una
/ fan de le nubi rotti il foco uscire. tasso, 3-16: turbine si
fuoco al vespaio: costringere qualcuno a uscire dal luogo che occupa. lippi,
o in migliori condizioni, usato per uscire di casa. m. adriani
cardarelli, 6-9: uscire dalle porte del mio paese e guardarlo
prove. -in partic.: invito a uscire all'aperto, a presentarsi in pubblico
25. locuz. -andare fuori: uscire. -anche: passeggiare all'aperto,
una cambiale. -balzare fuori: uscire precipitosamente. - anche: farsi avanti
fuori o in fuori o di fuori: uscire, farsi avanti. cieco,
di coltello. -farsi fuori: uscire. sacchetti, 42-15: di che
, mandare, mettere fuori: fare uscire, espellere, sporgere; esiliare;
fuori: farsi avanti, farsi valere; uscire da un nascondiglio, lasciarsi snidare.
d'ogni genere. -scappare fuori: uscire, fuggire. verga, 4-11:
, tirare fuori: estrarre, fare uscire, sporgere; portare in vista.
. per studiare il verno e poi uscire fuori a la state. boiardo, 1-15-39
. lanzi, i-62: ed ecco uscire fuori donatello, il brunel- leschi,
di fuori. -venire fuori: uscire. bibbia volgar., i-202:
imprevisto); comparire, apparire; uscire a dire. - anche: scoprirsi
fuoriuscita (fuoruscita), sf. l'uscire fuori; uscita per lo più
coniu gazione: cfr. uscire, avvertendo che nelle forme che
fuorièsco, fuorièsci, ecc.). uscire fuori; emergere, sgorgare,
comp. da fuor [i] e uscire (v.). fuoruscitismo
cui tana esso si introduce costringendolo a uscire. crescenzi volgar., 10-34
dei laghi inferni / il reo demone uscire e tener forma / d'un furiai serpente
da quel lato fortivi, e pochi uscire. alfieri, 1-666: costui,
il cervello per trarnele quando non vogliano uscire. de sanctis, ii-15-402: andar.
se tu pensi giorno e notte come uscire dalla gabbia. perché credi che andiamo
. locuz. -aprir la gabbia: lasciar uscire, dare la libertà. frezzi
pettegole! -uscire di gabbia: uscire di prigione. 23. prov.
mondo ci vorranno porgere la mano a uscire, di tanto in tanto, dai
in un baleno una pioggia di lagrime uscire dagli occhi loro. redi, 16-v-103:
gagliofferia. milizia, iii-161: far uscire dalla bocca delle immagini le parole iscritte
bambin maschio, che tu pensi di uscire di gatto salvatico, ch'i'vo'
gala. -sortire con gala: uscire, intraprendere un viaggio con molto sfarzo
alla zannette. verga, ii-248: all'uscire di casa roccaglia, in mezzo alla
liberare dalla pena del remo; far uscire di prigione. della casa, 2-2-27
ecco una galeotta tunisina,... uscire d'agguato, assalire e predare la
21-74: fatto il voto si veddero uscire per la parte aguzza molte gallozzole d'
movendo i sassi del fondo, fanno uscire e raccolgono i gamberi nascosti.
le cassette, che non devono poter uscire, essendo accomodato per di fuori a
su cui passa il filo prima di uscire dalla spola. carena, 1-295:
si suol dire). -fare uscire dai gangheri, trarre, cavare, mandare
provocare delirio, far vaneggiare; far uscire di senno. - anche: innamorare
tempi, gli arebbe fatti forse più uscire de'gangheri. redi, 16-i-9:
vii-1156: cospetto! voi mi farete uscire de'gangheri. monti, iii-411: gli
a poco tempo prima, lo facevano uscire dai gangheri. -far uscire il cervello
lo facevano uscire dai gangheri. -far uscire il cervello dai gangheri: far perdere
fa bene spesso per la troppa fumosità uscire il cervello da'gangheri. -fatto
-smuoversi, uscir fuori dai gangheri: uscire di senno (il cervello).
: gentil concerto, un fabbro zoppo uscire della fucina facendo il ganimede con una
di fare i loro dilettamenti, e di uscire fuori, e andare garabullando, e
: la gente non velava occhio per uscire garagollando a ricevere la guazza miracolosa.
, tenendo poi la bocca aperta e lasciando uscire la saliva. -figur.
grossolane. guerrazzi, ii-360: ecco uscire dalla sagrestia un garzonaccio col muso di
si pensa e ciò che si vuole; uscire dall'ambiguità. lippi,
bambin maschio, che tu pensi di uscire di gatto salvatico, ch'i'vo'che
; si usava per lo più all'uscire dal bagno e per viaggio nell'invemo.
malefici o schifosi... avrebbe a uscire dal covo. = deriv. dal
o nella primavera pecore] non deono uscire alla pastura se non quando sarà risoluto
che mi vede vicino? non posso uscire ch'egli non mi segua; se mi
compassione ch'ebbero di vedervi accinti ad uscire alla censura dell'altrui ludibrio. baretti
e le fauci, dalle quali pareano uscire i gemiti mortali. giordani, ii-46
machiavelli, 1-iii-827: vorremmo una volta uscire di generali. caro, 12-i-78:
: reiterai gli ufici di ringraziamento senza uscire delle generalità. f. buonarroti,
non si può astrarre più nulla senza uscire da ciò che è in quel reale
in armata di nostra religione, non possa uscire di porto senza gl'infrascritti corredi e
bresciani, 1-i-320: veggono il sacerdote uscire a messa e dietrogli una matrona con
paragona il secolo decimottavo, così inetto a uscire da se medesimo, con l'età
da un bavaglio e disperava di poterne uscire. -linguaggio occasionale e scherzoso tipico di
gergo. -uscir di gergo: uscire di metafora. stigliani, ii-306:
locuz. dare nei gerundi: impazzire, uscire di senno; perdere la pazienza.
3. locuz. dare nei gerundivi: uscire di senno. a. casotti,
più alterate). dial. ant. uscire. ritmo di s. alessio,
.; cfr. provenz. geisir * uscire '. gessista, sm.
sindacale che in tal modo tende a uscire dai limiti di un'attività di pura
core. -gocciare, sprizzare, lasciare uscire (il sangue); espellere dal
g. m. cecchi, 19-39: uscire / di per questa gabbia
, irrompere (e anche andarsene, uscire affrettatamente, fuggire); sparpagliarsi.
-gettarsi fuori: precipitarsi all'esterno, uscire precipitosamente, fuggire. -al figur.
: però ch'un mostro, non potendo uscire, / messa una branca fuor,
chiamossi ghetto; d'onde non potevano uscire se non in certi giorni e in certe
acqua se ne lascia il primo sangue uscire, tosto vi si veggono apparir sottilissime
: vuo'tu giocar che ti faremo uscire / di capo i ghiribizzi tuoi bachei?
), dalla quale non sembra possibile uscire. cattaneo, iii-4-14: popoli di
, con fili e gambi divelti, lasciando uscire la bella creatura. sul turchino del
: si gettavano alle finestre per vederlo uscire: camminare raccolto e impettito,.
dubitare della vittoria? se prima di uscire in campo dal gineceo, era già veterana
. -uscire da un ginepraio: uscire da un intrigo, da un imbroglio
, v-1-212: non rinveniva il modo per uscire da un sì folto ginepraio. settembrini
folto ginepraio. settembrini, 1-27: per uscire di quel ginepraio di liti civili,
poveretta, che ne l'aveva fatto uscire. l. bellini, i-135: ma
più? il gioco carnale non può uscire dalla menzogna * dal press'a poco.
che a poche centinaia di vinti per uscire da un ricinto di case.
far giorno. -progredire culturalmente, uscire da uno stato di inciviltà.
-andare, comparire, entrare, muovere, uscire, venire in giostra: apprestarsi al
: avevo tutt'altra voglia che d'uscire in giostra ora colla stampa.
. ariosto, 8-81: ecco intanto uscire una tempesta / che struggea i fiori
-perdere un giovedì, i giovedì: uscire di senno, rimbecillire. loria
tutto ad un tempo, formano nell'uscire una specie di fiocco tutto altintomo. dossi
di palo in frasca. 32. uscire di senno, delirare. piovano arlotto
. den -gire fuori: uscire; fare una sortita. tata),
sedici -gire via: allontanarsi, uscire da un luogo, diamanti in punta,
, 24: correndo tanto breve tempo dall'uscire al poter rientrare in detti magistrati,
per lavorare. in vano: son dovuto uscire a girone per la città. abba
il vostro giurato proponimento di più non uscire da cotesta solitudine. segneri, iii-1-85:
bresciani, 1-i-320: veggono il sacerdote uscire a messa e dietrogli una matrona con
: l'operazione della medicina da fare uscire nelli umori si fa con discrezione della natura
grado. salvini, 41-171: prima d'uscire del guscio... [le
catapulta, e poi piallando ne faceva uscire dei truccioli eguali, spirali, crespi
-cavare il granchio dalla buca: fare uscire qualcuno, trarre qualcosa fuori da un
che venuto fue il giorno che per uscire alle battaglie le virtudi avieno ordinato, sì
della signora; le gambe rosee e grasse uscire da un orlo netto. moravia,
traballando, come ubbriaca, e nell'uscire dalla gabbia di ferro batté il viso contro
che i pesci che v'entran non sanno uscire: ma quindi si traggono [i
mordicazione d'umore escrementiccio che cerca d'uscire, e 'l grattamento è una rarefazione della
dopo che posero a sacco i pollai, uscire per lo straforo, per cui s'