matera, congiunte e purette, / uscirò ad esser che non avìa fallo, /
un tratto d'arco fuor di strada uscirò. 4. per anal.
fede ch'io mai e poi mai non uscirò di recanati altro che mendicando. giusti
: tempo verrà... / che uscirò fuor del bozzolo ancor io, /
g. villani, 6-57: uscirò fuori alla battaglia sanza niuno buono ordine
d'onde uscio, e di là subito uscirò li trombette sonando, tutti vestiti riccamente
lusingarsi sarebbe follia. di qui non uscirò se non per essere gettato ne'più
e matera, congiunte e purette, / uscirò ad esser che non avia fallo,
, iii-314: cento messi a precipizio uscirò / con le gambe pesanti e lo
, iii-316: cento messi a precipizio uscirò / con le gambe pesanti e lo
di lor fue. / d'un corpo uscirò. cavalca, 19-457: ignudo uscii
. [crusca]: insieme li cavalieri uscirò di pieno corso, e assalirò li
così per ima via nascosa e corta / uscirò al camin lor fuor de la porta
: le deformi foche / dall'onde uscirò in frotta, e a mano a mano
, / né so ben se n'uscirò. parini, 335: ho attaccato un
depredar la bella / riviera del panaro uscirò armati. d. battoli,
la puzza e 'l fracidume: io uscirò di casa, e tu fa'a tuo
entrare. cronica fiorentina, xxviii-923: uscirò fuori gli aretini per difendere lo guasto
lagrime. leopardi, 626: uscirò / da'torvamente spalancati lumi / folgoreg-
dunque, donna gentile, diss'io, uscirò di speranza che voi accettiate l'esibizione
[tommaseo]: furo costoro, che uscirò d'egitto, ben seicento milia uomini
forma e materia congiunte e purette / uscirò ad esser che non avia fallo, /
spiegare l'ali, / e in terra uscirò dal tartareo fondo / la menzogna,
/ onde repente a stuolo i venti uscirò. tasso, 14-70: quinci ella
da cui [nobili teste] tanto uscirò / belle inventive al prisco tempo e al
campo / locossi appena il simulacro, uscirò / da'torvamente spalancati lumi / folgoreg-
l'ali, / e 'n terra uscirò dal tartareo fondo / la menzogna,
e matera, congiunte e purette, / uscirò ad esser che non avìa fallo,
ne deve recevere, ultre ch'io uscirò de pene, almeno dal canto di
, / né son ben, se n'uscirò. -frodare le gabelle: v
detta gli era, diceva: io uscirò pure una volta di tanta gagliofferia. grazzini
.. / che n'avrò gioia e uscirò di pene. dante, purg.,
con ferro o con laccio o con veleno uscirò di guai. campanella, i-140:
case. cronica fiorentina, xxviii-923: uscirò fuori gli aretini per difendere lo guasto
e tragger guai. tassoni, 9-57: uscirò i gufi e le civette / su
¦ io vo'e'denari », e uscirò di questa imbrèntina. f. d'
molto imbrogliato questo anno. ma ne uscirò di certo, presto.
le ricchezze. monti, vi-134: uscirò dal lavoro in che ora sono impacciato.
ognor s'inaspri / chi sa s'uscirò mai di questo inferno / di questi luoghi
prese, fra sé dicendo: io n'uscirò, se gli aprono l'avello e
. idem, iii-224: io non uscirò altresì da questa novella; e ritraendomi alcuni
/... i lupi infami uscirò. testi, i-36: quivi il rostro
, ii-1-242: da cotesto posto infesto uscirò a pena dati gli esami de'miei scolari
l'imperio delle cose, al mondo uscirò / la solerte fatica e l'ingegnosa /
3-130: se questa malattia è insuperabile, uscirò di vita. -irrimediabile, irreparabile
ii-871: mille donne cantar potrei, ch'uscirò / da questa stirpe e gloriosa schiatta
pazza interruzione devo affrettarmi; perché quando uscirò da questa impresa mi parrà d'uscire
/ e con fresche sembianze al mondo uscirò. 10. fare apparire più
: nobili teste, da cui tante uscirò / belle inventive al prisco tempo e al
qual giocare d'esso armario di conserva uscirò lochi, usciuoli, nottoli, cucu-
e iabal e coloro che di loro uscirò, fecer primamente tende e loggie per
; / ché della mente per malinconia / uscirò tutto, che picciolo e grande,
1-148: -sai tu che fra due mesi uscirò sulla piazza / tenendo sotto braccio la
ne abbia a governare, e io non uscirò del mandato e commissione loro. botta
voglio serrare col signor gabbiani, né uscirò di casa sua, e gli mangierò tossa
quando d'un bosco venti mascalzoni / uscirò armati d'accette e spuntoni.
e materia, congiunte e purette, / uscirò ad esser che non avia fallo,
. g. gozzi, i-5-179: io uscirò alquanto della materia morale, perché i
ch'io mai e poi mai non uscirò di recanati altro che mendicando, prima
: d'amore io morirò folle, uscirò mentecatto per le strade, senza più
/ e'morti susci- taro e fuor uscirò; / e vedendo e'giudei ciò che
. / inde i messi d'amor armati uscirò / di saette e di foco betussi
a tal si mette, / ch'uscirò fuor del bozzolo ancor'io, / né
.. / e'morti suscitaro e fuor uscirò. ponzela gaia, 35: costei
accademia degli umidi] lieta dell'acque uscirò fuori / coronata di mortine e d'
da v. s. del quale non uscirò. -con valore aggettivale: scritto in
al qual giocare d'esso armario di conserva uscirò lochi, usciuoli, nottoli, cucuveggie
nubelle. gesta fiorentinorum, xxviii-934: uscirò fuori e posero campo a colle di
e brutto / e i lupi infami uscirò. battista, vi-4-99: su le viscere
voglio serrare col signor gabbiani, né uscirò di casa sua, e gli mangierò tossa
stanza. ariosto, 12-7: correndo uscirò in un gran prato; e quello /
, li-2-651: come la spagna non uscirò da quelle [massime] di continuar
luca da caltanissetta, 392: uscirò con la stola pendo- rata al
da po'ch'elli [gli ebrei] uscirò 'egitto e fu loro data
.. in un certo pianèllo, uscirò da canto dui con certi pugnali o
. tommaso di silvestro, 374: uscirò fuori enoc ed elia del paradiso terretre
[tommaseo]: contra li quali uscirò da parte delli greci poterosamente lo re protenore
, e poi tutti uomini a piede, uscirò incontro alla fede. dante, inf
le polizze, appo che due che bianche uscirò, / colta la terza, aprendola
, che poterò, si fuggirò e uscirò chi qua e chi là, e non
/ e con tal furia e tanta stizza uscirò / che n'uccisero molti e ne
, / e chi fur quei ch'uscirò a sì gran prescia, / non curando
, e poi tutti uomini a piede, uscirò incontro alla fede e alla sua gente
romani, pigliato tra loro consiglio, uscirò fuori delle porte. ottimo, iii-127:
, e molti nncìpi di reami uscirò degli scampati troiani. g. morelli,
depredar la bella / riviera del panaro uscirò armati. carducci, iii-4- 242
. nencioni, 3-51: d'onde uscirò, o natura, i milioni / di
da te [la toscana] i corsini uscirò / di semidei progenie. monti,
fuor de la muraglia; / e quivi uscirò armati a la frontiera / contra i
orvieto, 660: all'ora della terza uscirò di aguato, e vennero dentro in
, congiunte e puret- te, / uscirò ad esser che non avia fallo, 7
/ le polizze, appo due che bianche uscirò, / colta la terza, aprendola
sento assai meglio, e domani forse uscirò di casa. stampa periodica milanese,
notte, al surger ae l'aurora / uscirò a forza de le navi fuora.
. gozzi, i-5- 179: io uscirò alquanto della materia morale, perché i nostri
, 10-91: tutti gli uomini a piede uscirò in contro alla fede e alla sua
la gente che si chiamano i tartari uscirò delle montagne di gog e magog.
d'occaso io se t'aggrada, / uscirò solo a rintuzzar l'orgoglio. b
, 1-134: repente a stuolo i venti uscirò. / avean già co'lor turbini
fiesolani, vigorosamente prendendo l'arme, uscirò della città al piano, combattendo con
in cesena. cronica diorvieto, 660: uscirò di orvieto benedetto di messer bonconte,
/ e i triton glauchi a risonarlo uscirò. -in relazione col discorso diretto
a migliaia, quante / né d'argo uscirò mai né di micene. tassoni,
[dei tralci], or questi uscirò, or quelli; / com'esce in
rovina il mondo credo che non ne uscirò più finché non ci abbiano a venir gli
». gesta fiorentinorum, xxvhi-934: uscirò fuori e posero campo a colle di
, e poi tutti uomini a piede, uscirò incontro alla fede e alla sua gente
anni / e domani, ventuno: domani uscirò per le strade, / ne ricordo
; / della camera bianchi e rossi uscirò, / preser la cioccolata col biscotto.
farmi / certa de'segni appieno: uscirò quindi / a spaventar codesto sconsagrato.
essendo scoverti dal- a cavalleria reale, uscirò a combattere. c. campana, iii-
-passare. goldoni, iii-65: - uscirò per la porta di dietro, per non
: essendo scoverti dalla cavalleria reale, uscirò a combattere e, benché si sforzassero quanto
verrà fatto di smentir la calunnia e n'uscirò salvo. leopardi, iii-1036: se
/ l'imperio delle cose, al mondo uscirò / la solerte fatica e rin- gegnosa
astratto,... ebbene, io uscirò dalle vostre mura..., mi
105: sai tu che fra due mesi uscirò sulla piazza / tenendo sotto braccio la
spezzòe, / e'morti suscitaro e fuor uscirò. 28. dissolversi nell'atmosfera
nemica la fortuna / ch'io n'uscirò quando starà la luna. sercambi, 2-i-274
scialle d'india. palazzeschi, 1-13: uscirò piano, stretto nel mio mantello nessuno
la spagna, 7-3: in sulla piazza uscirò i combattenti / istretti istretti colle spade
e l'empio de'celesti / dispregiator mezenzio uscirò in prima. / accolsero i sussidi
maggior numero ch'i soldati del presidio, uscirò e s'allontanàro temerariamente tanto dalla terra
turpida. ariosto, 35-10: sul fiume uscirò, che d'arena misto / con
ch'io mai e poi mai non uscirò di recanati altro che mendicando, prima
e materia, congiunti e purette / uscirò ad esser che non avia fallo, /
sua. calvino, 20-126: forse ora uscirò con un libriccino 'l'entrata in guerra'
; / della camera bianchi e rossi uscirò / presero la cioccolata col biscotto.
, / onde repente a stuolo i venti uscirò. / avean già co'lor turbini
.. d'esso armario di conserva uscirò lochi, usciuoli, nottoli, cucuveggie,
chi con le travi ne l'arena uscirò. arici, iii-252: in su le
: -hai tu inteso? - niente uscirò dei vostri comandamenti. i. pitti,
furo ascesi in su la vetta, / uscirò in spaziosa prateria, / dove il
nessuno si potrà querelare iustamente e io uscirò da molti viluppi. g. bentivoglio
dunque ch'io non sono mai uscito né uscirò da recanati, non conosco nessun uomo
. a. pucci, 1-86: uscirò ancora loro addosso topi grandissimi, ma
fede ch'io mai e poi mai non uscirò di recanati altro che mendicando, prima