... del sacco non può uscir se non quel che v'è. idem
che a guisa di vipistrelli non sogliono uscir di casa che quando il sole tramonta.
la lancia poderosa il suolo / percosse e uscir ne fé virente ulivo / di rami
incorporare. ariosto, 7-32: con strepito uscir fan di ciolo. carducci, iii-3-362
ni, 6-iv-121: l'uomo sopravi per uscir netto dalla melma, i visceroptòsi,
tempo e buona vita, / e non uscir di fuor per questo caldo; /
: minetta, non fu questo uscir di vita, / ma un trapassar da
pronea solo può gareggiare di delirio ed uscir vittoriosa. soldati, 2-352: per adularlo
delicata. ariosto, 4-32: pur ch'uscir di là su non si domande,
sole / più che non deggio al mio uscir di bando. petrarca, 333-5
membra. sannazaro, iv-31: pur sperando uscir de l'aspra valle / rinchiusa intorno
intese, / dall'angelica bocca ode uscir fore, / a voi sola volgendo i
sono molte dei debiti presidi, possa uscir in campagna con 80 m. cavalli
a. cattaneo, ii-76: udirete spesso uscir loro di bocca: « non siam
triste, non si può! deve uscir solo sui piattini e sui cuscini, e
giorno d'esiglio i nostri infelici progenitori, uscir dalla lunga attonitaggine. r attorcigliare
picciol fascio, / che vorrei pur uscir di questo intrico. cataglottisma,
eun concerto di voci acute e basse / uscir fuor del vagon di terza classe.
3-146: lo stancampiano par che non sappia uscir da suoi eterni paonazzini, da certe