conoscesse quel ribaldo che a rimpetto all'uscio della sua camera sedeva alle tavole.
egli [il gatto] trova l'uscio aperto, e vaghezza di novità lo spinge
guardando però se ci fosse ancora qualche uscio aperto. idem, pr. sp.
. battoli, 40-ii-395: amendue vicini all'uscio, ma colla portiera abbattuta.
marchi, 232: l'abbondanza cacciata dall'uscio era tornata dalla finestra. pascoli,
: oh! apriti da te, uscio di casa, / ch'entri costì la
: uno spiraglio di luce penetrava dall'uscio di un panettiere che dava nel cortile
la gente accalcata si strippava tra l'uscio e il muro, nella sala c'era
pascoli, 276: e l'uscio, come sempre, era accallato.
tu non sei ricco ed accallato hai l'uscio, / sempre, di casa.
aveva preso lo schioppo d'accanto all'uscio della capanna. pascoli, 1294: e
mendico, e vergognosamente voe accattando ad uscio ad uscio, infino ch'io possa tornare
e vergognosamente voe accattando ad uscio ad uscio, infino ch'io possa tornare a casa
. di non veder un tratto l'uscio da via della casa di quello, calcato
a sedere su lo scalino innanzi all'uscio di strada, accavalciando una gambetta su
. [acchiavàccio). serrare un uscio col chiavaccio; chiudere ermeticamente.
ella] si accoccolava vicino a l'uscio, contro al sole, e si faceva
trovato del medesimo umore inalterabile: l'uscio sul muro, una sassaiola, come un
: la gente rimaneva accolta innanzi all'uscio della stalla. saba, 116:
avieno seguitato, e poscia serrato l'uscio della camera, e messone fuori i
dar licenza di entrare. uno batte all'uscio e domanda: « è permesso?
la baronessa gli corse dietro, sull'uscio, per gridargli: « a cinque
(160): la fanciulla disserrò l'uscio e chia- mollo sotto boce e disse
): ehi, tonio! accostate l'uscio e salite pure, che vengo.
22: [egli] accostò l'uscio di casa e presa la carriera,
sola testa, poi si accostò l'uscio dietro le spalle, mosse un altro
meglio le voci, chetamente s'accostò all'uscio
capanna. negri, 2-708: l'uscio di strada, a due battenti, che
.., gli si pararono sull'uscio acculattati il gatto maccabruno e il cane tobia
muro, zitti zitti; arrivarono all'uscio, lo spinsero adagino adagino; cheti e
130): accosta adagio adagio l'uscio di strada. [ediz. 1827 (
. 1827 (127): rabbatte l'uscio dolce dolce]. idem, pr
guardando però se ci fosse ancora qualche uscio aperto. [ediz. 1827 (
additò, con impero sprezzante, un uscio in faccia a quello per cui erano
la fiamma tua che da'begli occhi uscio / resta spenta non pur, ma
di cesare, 104: il governale li uscio di mano, per ciò che 'l
, 8 (131): spalanca l'uscio, vede un letto; addosso:
arruffata, riempì tutto il vano dell'uscio. viani, 14-196: il globo aerostatico
attraversava il cortile, s'affacciava all'uscio di strada, guardava a destra e a
poscia quando / ebbe il trepido piè dell'uscio tratto, / lui con man dubitosa
imposte / misero, e baci al superbo uscio affigge. monti, x-2-7: «
s. v.]: affisso: uscio, finestra, armadio a muro,
sigaro e mise la testa fuor dell'uscio. = dal lat. volgar
serafino aquilano [tommaseo]: e uscio [teseo] dal laberinto con
, ii-62: al solo sentirli bussare all'uscio si rannuvolava, aggrottava le ciglia
spezzò piatti e bicchieri, poi agguantò l'uscio e andò a desinare all'osteria.
agnèllo. saba, 18: sull'uscio assiso della pia dimora / egli mirava
poco a poco un altro a lui uscio. / lo mio maestro ancor non fece
il castaido era venuto a spalancare l'uscio per svegliare i pigri. giacosa,
all'al di là senza chiudersi l'uscio dietro la schiena è dante. marotta,
perch'io veggo nicomaca aliare intorno all'uscio. caro, 15-i-35: noi,
la strada: altri, passando davanti all'uscio, rallentavano il passo, e guardavan
ii-533: attraversò l'aia e scostò l'uscio, perché entrasse la luce dentro.
le lettere. improvvisamente lucrezia apparve sull'uscio. -ah!...
e in ogni casa, davanti all'uscio. deledda, ii-865: la tavola era
alzata di piede per fare il passo dell'uscio. idem, 988: ciò non
stati te / siamo a udir dietro all'uscio. caro, i-37: ambo,
e non vendicato è bastone dopo l'uscio. pulci, 18-198: chi mi toglie
alla casa, ricevuto solo dentro dall'uscio, il cherico l'ammazzò. boccaccio
più che mai / vivace e lieta uscio teco del cocchio. cuoco, i-29
; né so ben onde / apra l'uscio alia grazia, che s'infonde /
. marino, 6-99: a l'altr'uscio il guar- dian l'aspetta, /
della partoriente mi giungevano a traverso l'uscio. 2. gioco enigmistico,
essersi andata al letto, serrato uno uscio, che della sua camera andava sopra 'l
: ma chi è quella dentro all'uscio, che m'accenna? mia madre?
andito a terreno, per lo quale dall'uscio da via s'arriva al cortile delle
lungo e tenebroso che portava fin all'uscio di casa. viani, *
il cortile e l'orto, fino all'uscio che mette nell'androne dell'armi.
sbattevano sulle guancie, e stava sull'uscio, colle mani sulla pancia, cariche d'
parecchi anelli conficcati nelle due imposte d'uscio o finestra, sì che esso ne attraversi
s'inculchi un ette / tra l'uscio e 'l mur d'un'anfibologia.
ma così angoscioso e'ne va all'uscio / di già serrato. carducci, ii-8-9
quelle camere... aperse l'uscio pian piano. baretti, i-76: tutto
ne l'anticamera / e serra l'uscio, e lasciasi lì il medico / con
core, / che di lagrime son fatti uscio e varco. idem, 128-112:
come dice nell'apocalissi, vide l'uscio aperto in cielo. frezzi, ii-6-151
verga, i-78: il lanternino appeso all'uscio era stato fracassato da mano invisibile;
a lo celato, / ed onne uscio ha enserrato, / che no i venga
fu messo a sedere appunto dirimpetto all'uscio della camera donde l'abate dovea uscire
matrigna me ne scesi giù a quest'uscio, per istangarlo e appuntonarlo. =
, 17-ii-211: e aprendo quella l'uscio, uscì fuori con un'altra compagna
i suoi ferri chetamente operò che l'uscio aperse. idem, 1-4: era nella
, 4-431: apro in fretta l'uscio la mattina. leopardi, 24-20: apre
178): egli non è in casa uscio sì serrato che, come egli
giardino. bonsanti, 2-39: per un uscio nascosto da una portiera rossa si entrava
, / il famoso apritor d'ogni uscio chiuso. tasso, ii-411: lo adultero
. alberti, 345: ivi serrato l'uscio li mostrai le cose di pregio,
omnia saecula, un palmo fuor dell'uscio. palazzeschi, 1-69: devono vivere
: stavo in estasi a contemplare dall'uscio una quadriglia, in cui la signora
le ragazze da marito sono molte e l'uscio lascia entrare spesso vento gelido e gli
a lo celato, / ed onne uscio ha enserrato, / che no i venga
, né s'ardiscon d'entrar all'uscio drento. a riosto, 44-40:
106): si faceva davanti all'uscio suo recare... un picciolo orcioletto
alberti, 345: ivi serrato l'uscio li mostrai le cose di pregio,
e avarizia e lussuria sì chiude l'uscio del suo cuore e non vi lascia
ii-527: il sole ci stava poco all'uscio della casa, e già c'erano
(318): vi passò innanzi all'uscio, una notte che andava ad arno
: tutta rossa, dondolandosi sullo stipite dell'uscio con certa aria civettuola. idem,
io alzo el capo là sopra quello uscio; io credo che vi sia un
ma a veder tramontare il sole dall'uscio, pensando che non c'è pane nell'
, / che non sentissi quando un uscio aprivo. c. bartoli [alberti]
, 9-5 (373): all'uscio della casa pervenuti, la donna, che
mise l'arrappata stanga dal diritto uscio nell'ossa del mezzo capo. seneca volgar
pulci, 3-74: l'abate all'uscio per più loro angoscia / s'era
si accoccolavano a passare una notte sull'uscio di una chiesa, le guardie le
cantando, / fassi in su l'uscio. tommaseo-rigutini, 418: l'artigiano è
vi par egli che io abbia la disgral'uscio fuori della camera che niuno là entro
segretamente e solo se n'andò all'uscio del giardino della donna. tozzi
insieme, e fattosi tacitamente vicino all'uscio, si mise ad ascoltare chi fosse
l'asino del pentolaio, che ad ogni uscio si ferma. giusti, ii-113:
a ogni viottolo e di fermarsi a ogni uscio, come l'asino del pentolaio.
cosa; e giacché ho trovato l'uscio, aperto, son insaccata qua di carriera
stracciati ed irti, da la mischia uscio. d'annunzio, ii-829: vermiglia
in chiesa, e loro per l'uscio del fianco, se ne andranno a all'
l'assedio, né posso farmi né ad uscio né a finestra, né uscir di
stoiato assiderato, di sul sogliolo dell'uscio, avvincò il capo in su,
né lieta. saba, 18: sull'uscio assiso della pia dimora / egli mirava
era grosso e grasso, stava sempre sull'uscio, onde non vedere quelle stanzacce vuote
tu non sei ricco ed accallato hai l'uscio, / sempre, di casa,
stracciati ed irti, da la mischia uscio. alfieri, 59: or piango e
bontempelli, 9-153: lascia aperto l'uscio, cerca sempre d'attaccar discorso,
che non fu'mai appena fuor dell'uscio,... l'ho venduto
alle mani, qualora si giugne ad alcuno uscio: perciò che eglino per cosa del
lavorar la mente, / io sento all'uscio un subito fracasso. sbarra, iii-181
invito d'un cartello bianco che da un uscio vetrato diceva: 'avanti '.
: orsù adunque, i'picchierò l'uscio, per avanzar tempo. redi, 16-viii-62
idem, i-377: egli nascosto dietro l'uscio, ansioso, col cuore che gli
tetto d'oro, / d'avorio uscio, e fenestre di zaffiro. a.
, 7-45: su l'entrare d'un uscio i passi erranti / a caso mette
sia men fatica il non iscappar de l'uscio, che l'uscime fuori. f
camera, e cominciò a serrar l'uscio; ma perché l'era impaniata di
messo a sedere appunto di rimpetto all'uscio della camera donde l'abate dovea uscire
. fiacchi, 2: la pecorella uscio / fuori del troppo avviluppato ostello.
assiderato, di sul sogliolo dell'uscio, avvincò il capo in su, squadrò
ella era rimasta ritta accanto all'uscio, col suo ombrellino fra le mani,
al di fuori e richiuse precipitosamente l'uscio. bontempelli, 9-290: con amore l'
1-66: poco dopo si aprì l'uscio di un palchetto di seconda fila ed entrò
cosa percuotere una volta o due l'uscio della camera con quella bacchetta, e
fredda. paolieri, 2-29: se l'uscio dava qualche scossa, o i
/ se tomi, per te all'uscio c'è un randello. idem, ii-23
e pellegrini. campana, 91: sull'uscio di casa mi volgo e vedo il
voglio che tu mi faccia le baie all'uscio. a. f. doni,
lo spingeva con le mani verso l'uscio; e, quando ve l'ebbe
attenderà la tua venuta, aprendoti l'uscio, ti meni al buio in camera
, 7-35: di'loro che hanno sbagliato uscio. che sono, io, una
suon di buone stoccate, per l'uscio / dell'orto balzar fuori. manzoni,
suon di buone stoccate, per l'uscio / dell'orto balzar fuori. idem
andò a casa e picchiò a l'uscio. allegri, 86: io non potrei
a festoni, arrivano fin davanti l'uscio o si ammucchiano in primo piano sul
urtoni, e vi sareste piantati all'uscio a barbacane. muratori, 7-ii-104: sembra
finalmente! pascoli, 221: l'uscio era socchiuso. fuori / era per
al letto, e per esser l'uscio aperto eravi pure un cotal birlume, dal
2-361: per meglio assicurarlo [l'uscio] dal vento, lo bardi rasoio
/ che senza madre del suo capo uscio; / questa la mano al basso ingegno
dodici bastagi, e misesili in casa dall'uscio di dietro in una sua cella,
e fa poche parole, / fuor dell'uscio a sedere, e stassi al sole
: il dolente sedeva a un muricciolo dell'uscio, col basto e la briglia del
in mano, ritto vicino a un uscio socchiuso. giusti, ii-495: non abbiamo
prima una spinta in casa contro l'uscio, poi un'altra dalla porta contro
. 2. martello fissato all'uscio delle case per picchiare, per bussare
16-618: così dicendo, del palagio uscio, / a baccante simil, col cor
. battènte2, sm. imposta d'uscio o di finestra; sportello; coperchio
si volge, spinge il battente dell'uscio, passa la soglia, si dilegua.
chiarore dalla rostra e vide scostarsi l'uscio dal battente, capì che il padrone
7. martello o anello pesante fissato all'uscio di casa, al portone (per
giovinetta, la quale, aperto l'uscio, vedendomi colle man vote, disse:
un batter d'ali, s'affacciò all'uscio di uno sgabuzzino del portone, dove
serrarli violentemente. -battere a qualcuno l'uscio in faccia: rifiutare con ostentata malagrazia
a cacciarsi in letto, battendogli l'uscio in faccia. -battere alla porta
7-306: alle otto lei era dietro l'uscio di casa ad aspettare. e toccato
i-178: egli era andato a picchiare all'uscio degli alberghi primi, già vuoti,
11. ant. battente per picchiare all'uscio (picchiotto). 12. organo
nel camerino come un sacco; l'uscio si chiuse da sé; un lampo m'
: le mie belle mi hanno chiuso l'uscio in faccia. ecco quello che succede
data la pena di origliare dietro l'uscio, ne avrebbero sentite delle belline.
pazienza, tu puoi ben anche a uscio chiuso passartela ragionevolmente - non foss'altro
/ ch'aperto a pena ha l'uscio, / e benché fuor del guscio /
polverone. cassola, 2-409: dietro l'uscio c'erano due latte di benzina.
due fanciulle civili e bennate star sull'uscio tutt'a due, come le pettegole
quelle che stanno tutto il dì su l'uscio di sua casa ad incannare la seta
carrettiere, andava a buttarle dietro l'uscio tutte le corna delle bestie che macellava
a quell'ora, aveva aperto l'uscio, e così s'eran ficcati i ladri
costì come un biacco sentii schiavacciare l'uscio d'uno studio a terreno.
a festoni, arrivano fin davanti l'uscio o si ammucchiano in primo piano sul
aprirsi un picciolo portello che era ne l'uscio di essa
un pozzo, / va', cerca l'uscio d'un forno. palazzeschi, i-661
c'era ancora il lanternino davanti all'uscio. fogazzaro, 5-279: « le ho
iii-16: vattene in casa, serra l'uscio:... serra bene:
si mette nella staffetta del saliscendo dell'uscio, perché non si possa con la
. pulci, 27-262: stava all'uscio con un gran bastone / eh'
i partiti, si sentì un picchietto all'uscio, e, nello stesso momento,
in facce di melarosa, siedono sull'uscio giocando con un falchetto legato per una
1-247: quando vien roba, ogni uscio si apre: è aperto, sale;
-tu odi, e'tengono il chiavistello all'uscio il dì: pensa quel che e'
, 23 (383): aperto l'uscio, e affacciatosi alla stanza dov'era
, 95: il re fece abbassar l'uscio della sua camera tanto, che
in sonia, / come 'ncontro gli uscio con ricco arnese, / co'stola d'
lucis ante » sì devotamente / le uscio di bocca e con sì dolci note,
semiaperto. bea, 7-58: dall'uscio, socchiuso a bocca di cane, il
nazione, non finisca per isbacchiare l'uscio a tutti e due e rimandarli a bocca
una boccaccia. levi, 1-39: sull'uscio stava l'arciprete, occupato a
, ii-238: stava lì su l'uscio dell'osteria centellinando da un boccaletto di
, 17-96: la papetta si affacciò sull'uscio col boccone in bocca incoraggiata dall'improvvisa
(160): la fanciulla disserrò l'uscio e chiamollo sotto boce, e disse
inanzi di lui, e apersi l'uscio, entrai in casa, e ho contraffatto
, annaspando, bofonchiando, affacciandosi all'uscio per guardare il cielo ancora nuvolo coll'
preso così pian piano la via dell'uscio, me ne uscii di casa. vasari
altrimenti a samia che là su l'uscio veggo borbottare da sé. cellini,
ii-62: al solo sentirli bussare all'uscio si rannuvolava, aggrottava le ciglia,
al viale di quel bossolo pareggiato, l'uscio di casa. jahier, 85:
commessure mal connesse del l'uscio, una scala a piuoli, la quale
è che io mi prevalga di questo uscio segreto, e per quel vicolo me la
3-23: lo speziale teneva conversazione sull'uscio della bottega, al fresco, col vicario
, 5-90: il chierichetto che discorre sull'uscio con il garzone di bottega.
i clienti. -essere a uscio e bottega: abitare molto vicino.
molto vicino. -figur. avere a uscio e bottega: avere a portata di
, più ha la lingua qui a uscio e bottega, più la vuole andare a
. dossi, 34: aperto l'uscio -demmo in una così severa, orgogliosa
un carambolo fa bòzzolo alla strozzatura dell'uscio. palazzeschi, 7-288: il divanetto
baldini, i-344: egli vi apparirà sull'uscio come l'uomo della barricata che ha
2-318: don fratto, ha spalancato l'uscio della ha profferito. giusti, 2-209
soldati, 63: di scatto l'uscio dell'ingresso si aprì: apparve lei,
vita borghese, gli aveva spalancato l'uscio ed era corso verso quel mare che
di forza e tal romore fece all'uscio, che finalmente ruppe il sonno nella
col muso nel brago, di contro all'uscio, gli gittò al collo il nodo
,... se n'andò all'uscio della camera e due volte il percosse
del san michele, chiuse e barricò l'uscio e la finestra, e nel buio
di monelli s'era precipitato per l'uscio del campanile ad avvinghiar freneticamente le corde
là ad un'ora picchiò uno all'uscio, arrecando un brancino di parecchie libbre.
di vento freddo, che passi per uscio o finestra mal serrata, o sia che
della candela, giacché si poteva star sull'uscio, sotto il lampione, quando mastro
qualche tegolo quando sente brigate intorno all'uscio. guarini, 377: i poeti
non concorre a fare cerchio in su l'uscio a chi sia prodigo, come a
il dolente sedeva a un muricciolo dell'uscio, col basto e la briglia del suo
tu non sei ricco ed accallato hai l'uscio, / sempre, di casa,
toglieva il respiro; bruciacchiava sotto l'uscio le fette di melanciane che si torcevano
d'annunzio, iv-2-74: apparve all'uscio don gennaro tiemo, lunghissimo e smilzo su
(131): spinge mollemente l'uscio che mette alla prima stanza; l'uscio
uscio che mette alla prima stanza; l'uscio cede, si fa spiraglio: vi
di scopa, in piedi sullo stretto uscio d'una casa. morante, 2-364:
vuol dire? giacosa, 14: sull'uscio, questa gli pose una mano sulla
e fermandola poi ancora un pochino sull'uscio di strada, sempre a parlar di
mattina... si faceva davanti all'uscio suo recare una secchia. sacchetti,
con bucciolo, e sentendo bussar l'uscio, subitamente si pensò che fosse il marito
.. si affacciò anch'essa sull'uscio, col grembiule gonfio delle fave che
della serratura, della chiave, dell * uscio: attraverso cui si introduce la chiave
famiglia stava a vedere al buco dell'uscio, il punì gravemente. bibbiena,
mise la mano per lo buco dell'uscio, e le mie interiora si commossero
, ii-276: le parole buco dell'uscio sogliono far parte di locuzioni coi verbi stare
spiare, od origliare al buco dell'uscio, e prendesi più comunemente in senso odioso
, che so che non rompano l'uscio, o non escano pel buco della chiave
colla bugìa in mano, chiuse l'uscio, andava e veniva sonnacchiosa per le
8 (131): spinge mollemente l'uscio che mette alla prima stanza; l'
che mette alla prima stanza; l'uscio cede, si fa spiraglio: vi
. verga, i-288: dall'uscio aperto si vedeva il sole, e i
(i-302): io aprirò l'uscio e mi getterò al collo di questa
un buon posto d'armati, parte sull'uscio d'una casa, e parte nelle
sì, e tener più tosto l'uscio socchiuso; e subito sentitigli, serrallo affatto
una sosta momentanea della buriana che all'uscio della casetta furon bussati colpi fret
aveva invitato da burla, picchiò al mio uscio davvero. veduta, come vi burlava bene
, e trasse; la palla n'uscio burugliando e fendendo l'aire.
soldati, 29: non bussai all'uscio. tentai la maniglia. la porta
fogazzaro, 5-333: quantunque bussi all'uscio de'quaranta si batterà meglio di qualche
la fame venivano a bussare al suo uscio. einaudi, 1-398: migliaia di giovani
beicari, 3-3-200: fu bussato l'uscio della mia spelonca, e uscito fuori,
loro, avendo guatato per uno sportellino dell'uscio, con grande busso aprì la porta
. tommaseo, ii-71: il busso dell'uscio chiodato, senza suono di parola od
terra, nel canto il più lontano dall'uscio. « chi t'ha detto che
giovanni, 103: costui s'accostò all'uscio e serròllo, e cacciò mano alla
sta il cacciator fischiando / su l'uscio a rimirar / tra le rossastre nubi /
anch'esso dalle erbacce. in cima l'uscio cadente era appena chiuso da un saliscendi
ordinò a perpetua di metter la stanga all'uscio, di non aprire più per nessuna
aveva si può dire lì appiè dell'uscio cinque in seicento guardie municipali tutte creature
, i-148: aperto cheto cheto l'uscio della stanza comparve la lancia spezzata, il
austriaci, e che quantunque bussi all'uscio de'quaranta si batterà meglio di qualche
'mbrogliar la spagna, / gli fa l'uscio serrar sulle calcagna. -combattere
girando lieve e veloce su le calcagna come uscio sopra i ben unti arpioni, valeva
in testa, e poi infilò l'uscio, sbraitando: « ah!..
col calcio dello schioppo, ora all'uscio d'oroboni, ora al mio. nievo
: e dato del calcio ne 10 uscio de la camera de la fante, con
, toltosi loro di mano, chiuse un uscio con un calcio, e posta la
muraglia dirimpetto e appuntatosi co'piedi all'uscio, vi si fermò con tanto vigore
buono a spiccar sillaba. la velia sull'uscio. « ci à gente * crocidò
ruote. cicognani, 3-55: davanti all'uscio di casa c'era un calesse di
dal buco, dall'orto, dall'uscio di dietro, dal tetto, dalla
sulle gambe, sporgeva il capo dall'uscio, e rispondeva a ciascheduno: «
l'altre per suo costume veniva dall'uscio di dietro in s. felicità,
; il paolini, il quale era sull'uscio in calzoncini, e in pianelle,
spalle, barcollando, lo fermò sull'uscio, cambiando a un tratto viso e
che poteva entrare in bottega da un uscio interno dell'alloggio, e vendergli,
aveva, si era che drento all'uscio della camera sua non vi entrava persona che
addietro. nievo, no: l'uscio s'aperse allora e la pisana, mezzo
parole, prese la campanella e serrò l'uscio. pulci, 19-169: più e
: guarda se alla campanella del suo uscio vi fosse legato punto di spago.
attacchiamo i pensieri tutti alla campanella dell'uscio. 6. per simil.
anche donna giuseppina aiòsi aveva aperto l'uscio del suo palco, per non dar
,... aspettavano fuori l'uscio della scrittrice. alvaro, 9-222:
ghigna, battendo il fucile / all'uscio. deledda, iii-488: il bifolco allora
ora più rare / le luccioline avanti l'uscio nero. / quante candele c'erano
è chiuso. un contadino / socchiude l'uscio del tugurio al cane. d'annunzio
volsuto menar seco madonna apollonia per l'uscio di dietro, come da lato manco
il giovane, 9-362: 'ncontro all'uscio / di cotal nostro sordido canile /
. da cantare e dalla locuz. all'uscio. cantalupo, sm. varietà
, cantando, / fassi in su l'uscio; a prova / vien fuor la
con dio? » esclamò sbattendosi l'uscio dietro. « i conti con dio se
nel canto il più lontano dall'uscio. prati, ii-64: addobbavan le scabre
, e la vite in pampini sull'uscio. pirandello, 7-285: e dunque
, mi diceva, accompagnandomi sino all'uscio ed additandomi a capo di quella via
e delle donne ce n'è dieci per uscio. che le voci non s'incrocino
, e serrato le finestre e l'uscio della camera, si recava in un cantone
, 3 (52): apre l'uscio, va verso il cantuccio dov'era
, 16-2-273: serrò al tutto l'uscio della sua cella, e lasciovvi pure
armata. e pria di tutti / uscio d'enea la capitana avanti. b.
frate né prete né povarello a quello uscio che non ricettasse e non gli desse
5-87: pigliava chi gli capitava, sull'uscio, sulla scala del fienile, e
grazzini, 2-49: e messo nell'uscio di quella [camera] un chiavistellino,
, mi diceva, accompagnandomi sino all'uscio ed additandomi a capo di quella via
cuore di questa disobbedienza, raggiava sull'uscio fra il capobanda, il curato e
dei paterini, non voleva trovarsi fra l'uscio e il muro o di fare una
testa, affacciarsi appena (a un uscio, a una finestra: per vedere
: lo speziale se ne stava sull'uscio della sua bottega, sotto quel cappellaccio,
quando s'ode gazzarra e spinge l'uscio un bambino dietro a cui altri due
de'capanni che serve per gronda all'uscio. 3. acer. capperuccióne
un carambolo fa bòzzolo alla strozzatura dell'uscio. soffici, 1-237: era un
/ che usciva fuor d'un grand'uscio ed entrava / al quale un carantano
lo suo stato. / como l'uscio posase ne lo suo cardenile, /
sangue sopra il cardinale, e'pilastri dell'uscio, come dicemmo dinanzi nel trigesimo primo
e porrannone sopra amendui gli sportelli dell'uscio e ne'cardinali della case. c.
perfece lo suo stato. / como l'uscio parve nel primo affronto che 'l giovane avesse
/ fe'su 'l cardin croccar l'uscio d'argento; / d'argento è l'
d'argento; / d'argento è l'uscio e certe conche ha vote / che
rivolsero i cardini di due partite d'uscio, cioè due legni, o pezzi di
sonno avea spinto sui molli / cardini l'uscio, / e, di là d'
bella un braccio grave; / all'uscio si puntò, si strinse al muro,
prima, se ne tornò d'onde uscio, e di là subito uscirò li trombette
2-11: frau baumann, che arrivava sull'uscio trafelata, riusciva a carpirgli sì e
, 1-1-249: giacché ho trovato l'uscio aperto, son insaccata qua di carriera.
d'andarsene, picchiò di nuovo all'uscio della nipote, per sapere come
, il nome); e anche sull'uscio di un appartamento, recando il nome
ho inchiodato con quattro brocche su l'uscio. ojetti, ii-362: occorreva un punto
i-708: chiunque del paese si affacci sull'uscio con in mano una vii cartuccèlla può
una casa, per farsi aprire l'uscio di casa. grazzini, 4-74:
oh, egli è pur desso [l'uscio]; ticch, tacch; ohimè
. -chiudere la casa: serrare l'uscio. -per estens.: mettere in
verga, 4-226: rimaneva sull'uscio, nascondendo le mani di serva sotto
vuoi guardar la casa, fai un uscio solo \ -casa fatta e vigna
il berretto fino agli orecchi, scalpitano sull'uscio di casa, e voci nasali di
buon posto d'armati, parte sull'uscio d'una casa, e parte nelle stanze
8 (124): in faccia all'uscio di don abbondio, s'apriva,
eterno loto, / nera casipola / a uscio e tetto, / che d'una
un casotto di legno, e sull'uscio, una guardia appoggiata al moschetto.
le immondezze, nell'angolo dietro l'uscio, col suo bravo coperchio lucidato, pareva
della corrispondenza; anche quella collocata sull'uscio di un'abitazione o negli ingressi delle
ad appendere la chiave allo stipite dell'uscio, frugò alquanto nei cassetti del cassettone
a forza di venire a prendermi sull'uscio, s'era fatta assumere come cassiera.
anelli fissati sui due battenti di un uscio per chiuderlo; chiavistello: chiudere,
ha cavato dentro via una fessura in l'uscio, con la quale è ito a
,... aspettavano fuori l'uscio della scrittrice. pasolini, 3-317: lui
tavolata d'ortaggi posata fuor d'un uscio su dei cavalletti.
di camera, e andava infino all'uscio della saletta, e pigliavalo per mano,
(131): spinge mollemente l'uscio che mette alla prima stanza; l'uscio
uscio che mette alla prima stanza; l'uscio cede, si fa spiraglio. tommaseo
per caso gli occhi e vede suh'uscio della sala appresen- tatosi un uomo fra
il cubicolo e il cenacolo / da un uscio che sta ritto per miracolo. d'
cenno facesse, egli venisse e troverebbe l'uscio aperto. sannazaro, 4-82: così
la cavalla, aspettando ad un altro uscio. e. cecchi, 6-401:
: e poi stava lì su l'uscio dell'osteria centellinando da un boccaletto di
sta il cacciator fischiando / su l'uscio a rimirar. pascoli, 37: un
, i-219: [ella] stava sull'uscio, col capo avvolto nel fazzoletto,
città », rispose la nunziata dall'uscio dirimpetto. pascoli, 1490: stava in
: tutti corrono a fare cerchio all'uscio di chi è prodigo. andrea da barberino
cerimòtlierato col male, il malanno e l'uscio addosso. cerimonière (disus
dì ed in casa, ed all'uscio, ed altrove, con questa e con
spezie. anonimo, ix-561: fatevi all'uscio, madonna dol- ciata, / ché
partiti, si sentì un picchietto all'uscio. leopardi, 22-10: quante immagini un
non dor- miano, udendo bussare l'uscio, subito sospettano che non fosse quello
udiva che un continuo chiacchierìo da un uscio all'altro. serra, ii-499: nessuno
di dentro. il chiamato aprì l'uscio, appena quanto bastava per poter passar
luogo, e spera, tocco l'uscio, / tosto insaccar. d. bartoli
de'piedi. marino, 226: l'uscio stridulo apersi, e de la soglia
: onde con mesta e flebil voce uscio / espedita, e chiarissima favella. tasso
la mise [la donna] per l'uscio di dietro per un chiasso che v'
viene. -avere il chiasso all * uscio: di un marito tradito dalla moglie
vuoi ch'io abbia il chiazzo a l'uscio; ma io noi comporterò.
chiudeva e nella via disceso, all'uscio della casa, il quale egli molto
7. neri, 5-79: serra l'uscio a chiavaccio. -dare il chiavaccio:
. -dare il chiavaccio: chiudere un uscio o una finestra azionando il chiavistello.
tanto di chiavaccio: serrare fortemente un uscio con un robusto chiavistello per non lasciar
., 33-46: io senti'chiavar l'uscio di sotto / all'orribile torre.
lontana era in aguato, come sentì l'uscio essersi chiavato, uscì de la camera
chiuso, serrato a chiave (un uscio, un baule, un cofano,
volete, padron caro? -terrai chiavato quest'uscio. e, se madonna ti domanda
ha cavato dentro via una fessura in l'uscio, con la quale è ito a
137): ricordatasi che di quello uscio aveva la chiave,... disse
casa, che aveva la chiave dell'uscio, lo trovò che voleva iscendere la scala
agevolmente, e serrato molto bene l'uscio,... se n'andò a
ad appendere la chiave allo stipite dell'uscio, frugò alquanto nei cassetti del cassettone.
: chiudere con la chiave (un uscio, un armadio, un baule,
piastra a esso fissata in modo che l'uscio resti bloccato; chiavaccio.
che chiavi ', cioè serri l'uscio. pindemonte, 1-566: d'uscire affretta-
con circospezione; e non chiuse l'uscio, ponendosi ad origliare. pietro,
di uno o più chiavistelli (un uscio, una finestra). g.
. cecchi, 17-102: e'serrerà l'uscio a chiavistello dal lato di fuori.
. grazzini, 2-49: messo nell'uscio di quella [camera] un chiavistellino
pre severino col chierichetto giunse a l'uscio della chiesa e entratovi dentro lo lasciò
: vide per buona ventura in sul suo uscio sedersi la giovane che veduto la mattina
ma appena 'ntoni si affacciava sull'uscio chinava gli occhi sui cannelli, e
. tommaseo, ii-71: busso dell'uscio chiodato, senza suono di parola od
nullo tempo a finestra o balcone o uscio o chiostro o altro luogo pu- blico
elia, turbato, con furia chiuse l'uscio, e partissi. caro, 9-58
128): andò cercando a tastoni l'uscio che metteva a una stanza più interna
: le mie belle mi hanno chiuso l'uscio in faccia. ecco quello che succede
/ ma da noi soli due, ad uscio chiuso, / rimosso ogni padrin,
poi la notte al lupo ha l'uscio aperto. tasso, 11-6: sì procedendo
d'annunzio, iv-2-98: apriva l'uscio, cauta in sospetto; e metteva
santi, 3-197: si chiudeva l'uscio destro, e ponevasi da un lato,
solitarie monachelle / ch'ognor stan su l'uscio a bere / del bel mondo le
sulle gambe, sporgeva il capo dall'uscio, e rispondeva a ciascheduno: «
ogni fin'erbetta / -fatevi all'uscio, madonna sovrana -, / cicerchia invidia
intelligenza, 220: 'ncontro gli uscio con ricco arnese, / co'stola
cimberli, né mai / affacciandosi all'uscio, l'elezione / nostra fu di vagare
intelligenza, 220: incontro gli uscio con ricco arnese, / co stola
, mi posi con l'orecchio a l'uscio de la camera del padrone, e
la si fosse fermata a cinguettare sull'uscio di casa con tutto l'interesse che
legno. palazzeschi, 3-25: « l'uscio! l'uscio! * urlava la
, 3-25: « l'uscio! l'uscio! * urlava la serva di cima
nina per farci lume: « chiudete l'uscio! ». brancoli, 4-101:
non suoni meglio / quando canta sull'uscio un'orazione. 3. figur
in mezzo al solito circolo, sull'uscio della farmacia. palazzeschi, 3-270:
con circospezione; e non chiuse l'uscio, ponendosi ad origliare. moravia, viii-171
van giron / d'anselma intorno all'uscio... / vorrian ciuffarla, ma
: fu notte serena! / né l'uscio sui gangheri appena / ciulì.
mancava. pareva assurdo ritrovare i bidelli sull'uscio, ascoltare il vocìo dei ragazzi,
il padiglion della notte, smaltato l'uscio dell'aurora, dilatate le loggie dell'
ad ogni tocco; / e subito all'uscio di casa / trova il visino
guarda che tu non lasci la coda nell'uscio '. che tu non sii preso
familiarmente si dice, 4 essere a uscio e bottega '? e pure *
caterina da siena, 1-8: all'uscio della cella porrà la guardia del cane
fatti loro e i lavori vicino all'uscio di fuori. cuoco, 1-224: che
collo, le comari si affacciavano sull'uscio per vederla passare. pascoli,
il colore navi inglesi approdavano all'uscio di casa dei coloni. se
: aveva si può dire li appiè dell'uscio cinque in seicento guardie municipali tutte creature
da arrotare, cacciati anch'essi sull'uscio dall'angustia e mancanza di luce degl'
tre altri salotti oscuri, arrivarono all'uscio della sala del convito. quivi un gran
, 3-33: il giovanotto, rispalancando l'uscio, invitò il biagini a passare;
famigli aveano in comandamento stare in su l'uscio fuori della camera che niuno là entro
3-81: le comari si affacciarono sull'uscio, colle conocchie in mano a sbraitare
[la mia nipote] o ad uscio o a finestre, o andar fuori,
2- 150: in su l'uscio della camera sentirono che i loro figliuoli
suggeriva una per una alla moglie piantata sull'uscio le insolenze e le battute da rivolgere
, che è là / comparso su quell'uscio. -a vostro comodo. / -noi
dolci pianti e sospiri, e maladire / uscio o finestra, che ti può impedire
titta... stava sull'uscio del palchetto, mentre donna fifì compitava
. pareva assurdo ritrovare i bidelli sull'uscio, ascoltare il vocio dei ragazzi,
1-47: quand'essi giungono / ritto sull'uscio li fermo / e li rimando dicendo
4-136: don gesualdo li accompagnò sino all'uscio, solleticato internamente dai complimenti del canonico
cenno facesse, egli venisse e troverebbe l'uscio contegno, condotta. - per estens.
de la casa d'argento appanna l'uscio. 5. ant. possedere
, / lungo il lido di cipro uscio talvolta, / la sua conca retando
! » si udì gridare. l'uscio si spalancò a un tratto, e comparve
, 7-190: d'un balzo aprì l'uscio... mostrando subito l'estrema
. v.]: 'condannare un uscio, una finestra '. chiuderlo in
.. più a basso, sopra l'uscio d'un confessionario, pur in un
, 2-11 (i-785): aperse l'uscio de la camera ed entrata dentro,
casa andava, / e non ritruova dell'uscio i confini. lorenzo de'medici,
che tu rimanesti con un piede confitto nell'uscio di casa? d'annunzio, ii-46
, 5 (77): arrivarono all'uscio della sala del convito. quivi un
1-1-433: i'sono stato dopo l'uscio, e inteso / tutta la quonia.
, 3-81: le comari si affacciarono sull'uscio, colle conocchie in mano a sbraitare
le voci, s'accostò chetamente all'uscio della cella ad ascoltare. bisticci,
prigione, andò con le chiavi all'uscio, l'aperse e, datogli il
levi, 1-60: davanti all'uscio, sulla strada, sotto agli stendardi
da poco, quando hi bussato all'uscio; ed il domestico gli annunziò,
dei fornai, e l'erba alta sull'uscio delle bettole '. imbriani,
male, / di un negozietto sull'uscio... / sta un giovane
2-77: i contadini cenano fuori dell'uscio di casa, a solatìo, seduti sopra
chiuso. un contadino / socchiude l'uscio del tugurio al cane. panzini,
e, accostato pianamente l'orecchio all'uscio, ne contavano i colpi, che
contenuti in una tabella appena fuori dell'uscio. 3. ant. trattenuto.
udiva che un continuo chiacchierìo da un uscio all'altro. pascoli, 81:
: i due che fan la guardia all'uscio di strada, sentono un calpestio di
in posta, quando vide il tempo, uscio fuori. bruno, 3-639: una
. marino, 10-69: guarda su l'uscio pur de la caverna, / e
ritirarsi, e stava contrastando dietro l'uscio col servitore, per ottenere d'esser
e controchiavi; spinte e sponte all'uscio tornando indietro due o tre volte prima
giamboni, 4-498: con repentina rabbia uscio con tra i goti, e spartamente
da fuggir, vo'conventare / l'uscio di noce sul mostaccio a lapo.
. chiuso, sbarrato (un uscio); rinchiuso, impri
convenuti. giancola, che attendeva dietro l'uscio quei tre tocchi capricciosi ed alati,
3-23: lo speziale teneva conversazione sull'uscio della bottega, al fresco, col
tre altri salotti oscuri, arrivarono all'uscio della sala del convito. quivi un gran
santo motta. allora si aprì l'uscio all'improvviso, e apparve donna bianca
gialla,... aspettavano fuori l'uscio della scrittrice. 2. coperto
, che arrivavano fin sull'uscio. copertèlla, sf. disus.
ambra, 102: e andar dall'uscio / di dietro, ch'è una ria
riunì ai due fratelli, davanti all'uscio. tommaseo, i-76: scuotiamoci dal sonno
, 1-103: s'egli è picchiato l'uscio, a dirlo a voi, /
dell'uomo di dio: poi chiuse l'uscio sopra lui, e se n'uscì
tonnellate, l'aveva messo fuori dell'uscio a pedate. brancoli, 4-34: quel
la sera quei micci in su l'uscio. aretino, iii-168: i tuoni son
: tutti corrono a fare cerchio all'uscio di chi è prodigo. s. bernardino
tosto rivolto il piede, corse all'uscio di quella stanza per chiudervisi dentro. parini
crudeli, 1-122: tu trovi un uscio senza corridore, / e una scala per
. bacchetti, 2-115: spinse l'uscio ed entrò nell'aria dolce e corrotta
non fate presto, che getterà l'uscio in terra ». gli ingannati,
mi calai nella corticina, e per l'uscio di dietro m'usci'di casa.
sulla corticina, ma la porta non à uscio; c'è una finestra, anche
arò nel cortiluzzo, aprirò il secondo uscio. e. cecchi, 6-195: da
3-210: neuno m'ha picchiato l'uscio, né alzata la cortina. s.
. frugoni, 638: ecco l'uscio dischiuso. / l'auree cortine aprite:
del cielo? nievo, no: l'uscio s'aperse allora e la pisana,
di camicia ad attaccar fuori dell'uscio il solito coscio di vitello al solito
parole, da capo cominciò a batter l'uscio ed a gridare; e tanto fece
, 502: dentro ogni cocco all'uscio / vedo dei gialli ugnoli: /
si sòie / che si dischiuda l'uscio al dì nascente. chiabrera, 101:
cicognani, 1-18: quando fu sull'uscio di casa c'era dell'altra gente a
tozzo ed abbronzato, si affacciò sull'uscio, vestito a festa, con una cravatta
: aveva si può dire lì appiè dell'uscio cinque in seicento guardie municipali tutte creature
. d'ambra, xxv-2-433: aprimo l'uscio; / e, fuor d'ogni
io sentii cricchiar da basso / l'uscio di ronchio, io temo che 'l patrigno
aprir si sòie / che si dischiuda l'uscio al dì nascente: / da questa
fatti loro e i lavori vicino all'uscio di fuori. marrini, 1-206
.. si affacciò anch'essa sull'uscio, col grembiule gonfio delle fave che
ariosto, 3-8: un picciol uscio intanto stride e crocea. marino,
/ fe'su 'l cardin croccar l'uscio d'argento; / d'argento è l'
d'argento; / d'argento è l'uscio e certe conche ha vote / che
un enorme crocifisso nero di faccia all'uscio, e sotto la cassa della confraternita,
legno scuro era abbandonato a fianco dell'uscio. -figur. e scherz.
medico in càmice bianco s'affacciava all'uscio, e domandava: « novità?
. pulci, 3-74: l'abate all'uscio per più loro angoscia / s'era
, 3-57: le donne stanno aggruppate sull'uscio. gli uomini sono andati a sorvegliare
dal prigione, andò con le chiavi all'uscio, l'aperse e, datogli il
appostolo, e truova in su uno uscio alquante donne che cucivano. straparola,
passaggio le intrecciatrici di paglia vengono sull'uscio e le cucitrici posano la forma di
, 12-3-20: cu cu, l'uscio è serrato, non s'entra più.
bariti, 8-14: s'affacciava all'uscio [la zia] ancora in cuffia da
, 10-2: l'asino, trovato l'uscio di una casa aperto, entrò dentro
nievo, 151: ora che sei all'uscio di tua casa ti saluto di cuore
a quell'ora, aveva aperto l'uscio. -sentirsi mancare, morire il
: ai messi del signore / l'uscio della mia casa è sempre aperto. /
bocca di dio / irrevocabilmente il fato uscio. f. f. frugoni,
custode estinto. marino, 226: l'uscio stridulo apersi, e de la soglia
, e per ciò serrerai ben l'uscio da via e quello da mezza scala e
potrei io entrar d'altronde, che dall'uscio da via? [sostituito da]
: il baroccio è arrivato davanti all'uscio di strada. [ediz. 1827 (
: il baroccio è giunto dinanzi all'uscio da via]. 3.
temesse di trovare la sua vecchiarella sull'uscio deserto da sei mesi. pascoli,
: la gente, affollata all'uscio, per vedere daccosto quella bella giovane
pirandello, iv-650: sopravviene dal primo uscio a sinistra spizzi, che si fa
.. corrono a fare cerchio all'uscio di chi è prodigo. castiglione, 312
fatta più grande, di se stessa uscio, / e che si fesse rimembrar
267-5: oimè il dolce riso onde uscio 'l dardo / di che morte, altro
tempo. cicognani, 1-174: veggo sull'uscio una donna... con la
del medesimo umore, inalterabile: l'uscio sul muso, un secchio d'acqua in
davante / sopra 'l grande arco che l'uscio copriva. ariosto, 12-78: chi
della loggia, la moglie innanzi all'uscio, coi piedi posati sul gradino della soglia
, alfin di vita / sdegnosamente sospirando uscio. tasso, 8-v-1148: volge [
il sole al declino penetrando per l'uscio aperto sulla veranda illuminava la cassa. alvaro
vistosi, e banconi affacciati fuori dell'uscio per lo spaccio di gazzosa e cocco
il castaido era venuto a spalancare l'uscio, per svegliare i pigri, giacché
8 (125): arrivarono all'uscio, lo spinsero adagino adagino. [ediz
uomo, imbarazzato, esitante, guardando l'uscio e l'orologio ogni momento, rispettoso
se ne andava dalla stanza sbattendo l'uscio per non sentirne nemmeno il rumore,
dire dentro dal tuo cuore, chiudi l'uscio sopra te, cioè a dire,
: proprio a'suoi piedi appena dentro dell'uscio in un bel riquadro di sole,
/ io non metterei piè drento a quell'uscio. s. maffei, 5-1-134
, faresti come colui che sta in sull'uscio col lume in mano, che distende
dentro quelli ch'eran più vicin all'uscio, poi andava a prender gli altri,
partiti, si sentì un picchietto all'uscio, e, nello stesso momento, un
d'annunzio, iv-2-1343: andiamo verso un uscio, verso il deposito mortuario dove la
. de marchi, ii-425: l'uscio si aprì bel bello ed entrarono aquilino
fuori, / seggonsi a piè dell'uscio con dolori, / perché dentro non
la carrozza era sempre ferma dinanzi all'uscio, descrivendo un breve cerchio di luce
temesse di trovare la sua vecchiarella sull'uscio deserto da sei mesi. d'annunzio
ogni ludo / né de'pigliare ogni uscio per tua amanza. pulci, 8-51
andò continuando per insino che trovò l'uscio della camera della franceschetta. beccuti,
aspetta sino a sera, / all'uscio guarda, coi grandi occhi, fiso
pare d'aver sentito serrare il suo uscio: egli è desso. oh come
, i-608: esce per il secondo uscio a destra. -destra araldica:
donna dovesse essere messa in diritto dell'uscio di cotale camera, poi quando avesse
destramente e acconciamente fosse aperto il detto uscio, tirata la donna in camera.
lucis ante 'sì devotamente / le uscio di bocca e con sì dolci note,
tansillo, 171: quando dal lido uscio la nave d'argo, / quante lagrime
267-6: oimè il dolce riso onde uscio 'l dardo / di che morte
e notte a far la guardia a questo uscio? -madonna sì, e non ci
disus. rimaner chiuso, serrato (un uscio, una porta). b
chiuso, serrato (una porta, un uscio). g. b. doni
innamorata. la quale trovò diacciato l'uscio, e gli convenne tenir mula di
a malanni, / ch'io trovo l'uscio, ma 'l trovo diacciato. 8
. alvaro, 7-241: eccomi addossato all'uscio, ad ascoltare sulla superficie sensibile di
e poi si levi ed apra l'uscio al giudice. b. corsini, 9-52
diavol ch'ella si spicchi da quell'uscio. -eccomi fuora, orsù. cellini,
poi l'ho dovuto accompagnare fino all'uscio di casa sua, a casa del diavolo
suo diavolo, o il suo impiccato all'uscio. idem, 210: inglese italianato
,... alla fine aprì l'uscio e misela dentro. fagiuoli, 3-6-249
2-81: intravidi dallo spiraglio d'un uscio a terreno una donna giovane -dicerto la
. alfieri, 6-67: di dreto l'uscio i'ho ascol tato il
in in ceste, picchiorono a l'uscio / di dreto, ch'è maggior.
così straziandomi / m'han per l'uscio di dreto spinto qui. alvaro, 8-224
per non aver chiave, tutta notte l'uscio aperto. caro, 2-2-288: ora
, la diedi a gambe fuori dell'uscio. d'annunzio, iii-1-287: perché mi
, 2-70: la fante si ferma sull'uscio, e lei come più di casa
a piane. jovine, 194: sull'uscio incominciava la strada che digradava a valle
. cecchi, 17-119: -serra l'uscio a chiavistello... ha'lo tu
. vi entrai, e ne accostai l'uscio, il quale, dilatato dalle
del paesetto; uno che si mettesse sull'uscio, a osservar ciò che accadesse nella
doni, 2-143: so che quell'uscio m'ha fatto dimenare un pezzo.
che sia più di sei mesi che questo uscio di dietro non s'è tocco:
stesso albergo, al medesimo piano, uscio contro uscio, si vedevano sovente,
, al medesimo piano, uscio contro uscio, si vedevano sovente, s'incontravano
, iv-2-84: fu prima su l'uscio un sospingersi tumultuoso di piccole teste che
, 1-686: non meno entra per l'uscio legittimo dell'ovile chiunque è mandato dal
diplomatiche, tutti si volsero verso l'uscio d'entrata. b. croce, i-2-197
mise, con molti complimenti, fuori dell'uscio. baldini, 7-124: la giustizia
messo a sedere appunto dirimpetto all'uscio della camera donde l'abate dovea
alle imbottiture; quando gli schiuderete l'uscio, tombolerà dritto a ròmpersi il muso e
, che dinanzi al l'uscio della camera stavo a giacere, sentei un
zione, quando all'aprir dell'uscio, trovato chi morto, chi
ci segue. il farmacista viene sull'uscio arrabbiato, ma il grido della folla
core / che di lagrime son fatti uscio e varco. abate isaac volgar.
sonora di giovanni che in presenza del suo uscio rimasto aperto, dalle imposte disarpionate e
virtù meravigliosa / con mille chiavi indarno uscio si serra, / e se le
, iv-2-84: fu prima su l'uscio un sospingersi tumultuoso di piccole teste che
'l cor serrarse / quand'a l'uscio udii dar la prima scossa. / sonaro
aprir si suole, che si dischiuda l'uscio al dì nascente. lalli, 1-4-41
sulle guance asciutte, dischiuse dolcemente l'uscio. de roberto, 1-16: un
1-16: un urto violento dischiuse l'uscio. il nonno, rosso in viso
il vestibolo, dischiuse il catenaccio dell'uscio, e balzò rabbrividendo nella notte d'
giamboni, 4-210: tra queste cose uscio il doge della sua nave discinto,
. ariosto, 3-8: un picciol uscio intanto stride e crocea, / ch'
ch'era all'incontro, onde una donna uscio / discinta e scalza, e sciolte
in aria s'udir che l'alma uscio; / la qual disciolta dal corporeo velo
di cinzia, ove trovai che l'uscio era stato aperto e il lume rimesso
, 5 (77): arrivarono all'uscio della sala del convito. quivi un
sie contenta d'aprirmi un poco l'uscio, né volere essermi discortese per così
grotta guiscardo, ed ella serrato l'uscio, alle sue damigelle se ne venne
avvenire. verga, ii-150: dinanzi all'uscio c'era un crocchio di gente che
dormir tutta la torma / viene all'uscio. pallavicino, 6-1-43: pregò fabio che
, / quasi fèra selvaggia, uscio di gabbia / con fier muggito,
mattino, ingombrando serenamente il vano dell'uscio, sorridendole il buon giorno col viso
potente mano / franse, disgangherò l'uscio, ch'è avvinto / con cento
sacchetti, iii-167: affacciatosi appena all'uscio della camera, e visto quel corpo
. gozzi, 4-285: sopra quell'uscio grande una gran tela / era appiccata,
, i-142: la gioconda comparve sull'uscio d'una cameretta vicina, vestita di
26-80: trasse la gonna et in farsetto uscio; / e le belle fattezze e
assicuratosi della vita, e dispuntellato l'uscio, quello aperse. = comp.
l'altro -e la fanciulla diserrò l'uscio e chiamollo sotto boce. boiardo,
boiardo, 1-5-19: malagise ode l'uscio disserrare, / e ben si crede
tenda che a destra del vestibolo dissimulava un uscio. 6. ant. falsificare,
, vidi sollevarsi la tenda dell'uscio e comparire il fantasma aspettato. buzzati,
. levare la stanga (a un uscio). = comp. da dis-con
, agg. non sprangato (un uscio). aretino, iii-141: io
, un grato piacere intrattenermi fuor dell'uscio. piovene, 5-62: avremo una
un po'di barlume usciva da un uscio semiaperto. distrétta, sf. letter
nullo tempo a finestra o balcone o uscio o chiostro o altro luogo publico dimori
/ destregnenza sì fa forte ad onne uscio far serrato. = deriv.
/ fortunato, che sei, apri questo uscio, / dopo co'calci insulterailo in
parte se ne mise a guardia dell'uscio della cella dell'isabetta, ed un'altra
alto avello un gran lubrico serpe / uscio placidamente; e sette volte / con
lucis ante » sì devotamente / le uscio di bocca e con sì dolci note,
alto avello un gran lubrico serpe / uscio placidamente; e sette volte / con
pianamente entrato nella camera e l'uscio riserrato dentro, dal canto donde la
il punt'è, che a quest'uscio e in questa via / smontaron. salvini
, 245: si precipitò all'uscio e lo chiuse con un doppio giro
oriente / aprìa con chiave d'or l'uscio lucente. manzoni, 27:
3-1 (55): si dirizza all'uscio per sapere se 1 vigilanti ragionino ancora
verga, i-31: ella si appoggiò all'uscio, tutta rossa e sorridente, e
loro dovere. arila, l'uscio, a guardare le stelle che luccicavano più
basti dire ch'ei da un doge uscio. / -doge debbe esser proprio una dovizia
. e. cecchi, 5-29: all'uscio della chiesetta sventolavano i rossi drappi delle
uno dall'altra, e li spinse sull'uscio dell'albergo. -con la negazione
parte se ne mise a guardia dell'uscio,... e un'altra n'
, 3-8 (1938): essendo l'uscio così socchiuso, senza lasciarsi vedere pose
si usi la precauzione di aprire innanzi l'uscio e di soffermarsi tanto che basti all'
: quell'uomo era stato a sentire all'uscio del suo padrone: aveva fatto bene
poi subito dietro il battente dell'uscio. bocchelli, ii-149: un'
diede delle mani nel l'uscio dello medale, e fecelo tutto crollare.
gianni lotteringhi ode di notte toccar l'uscio suo; desta la moglie, ed ella
): ehi, tonio 1 accostate l'uscio, e salite pure, che vengo
guarda fuor del muro a piè di questo uscio chi v'è, e quel ch'
anni, riuscì a strappare la guardia dall'uscio. svevo, 5-113: si meravigliò
sannazaro, 11-189: ben può quel nitido uscio d'elefanto / mandarmi in sogno il
m'avevano prima ben quattro volte ridotto all'uscio della morte, venne a farmi rivivere
. verga, 4-102: egli sbatacchiò l'uscio. da prima non voleva neppur mangiare
quella aprì ed entrò dentro e l'uscio richiuse. b. pitti, 1-16
il muro, zitti zitti; arrivarono all'uscio, lo spinsero adagino adagino; cheti
non aver chiave, tutta notte l'uscio aperto; onde è stato entrato in casa
14-69: ne l'entrar il grand'uscio plauzio vede / gli altri giganti quasi
2-2 (137): di quello uscio aveva la chiave, il quale alcuna
marino, 2-116: sotto, ove l'uscio si disserra e fende / de l'
divote e umili, subito le aperse l'uscio e misela dentro del suo eremitorio.
andar via, finse di sbagliar l'uscio. [ediz. 1827 (107)
. marino, 2-6: gabbia senz'uscio e career senza uscita, / mar
dal suo seggiolone, per lanciarsi all'uscio. ma renzo, che doveva aspettarsi
1-47: ai messi del signore / l'uscio della mia casa è sempre aperto.
soffici, v-3-225: sono seduto sull'uscio della mia baracca, accanto al comando
allegra, andavano a predicargli dietro l'uscio, in processione e colla disciplina al collo
d'annunzio, iii-1-1042: s'affacciava all'uscio / con quel suo viso tenero,
verga, 4-326: fece capolino dall'uscio donna sarina cirmena, scalmanata, col
: il babbo comparve sulla soglia dell'uscio, fermandosi esitante ed ansioso. slalaper
: il marchese fece alcuni passi verso l'uscio, volse gli occhi a caso su
: apertura di uscita, porta, uscio; sbocco (di una strada)
sua disperazione, quando, all'aprir dell'uscio, trovato chi morto, chi moribondo
stava per esplodere, ma guardò all'uscio, e riuscì a frenarsi. pratolini
: anche quando fu davanti all'uscio, esposto a tutte le esclamazioni della
a un qua da quest'altro uscio; / e da compire il resto questi
, ii-93: com'e'giunse all'uscio della casa del padre, a pena riconoscendo
non furono morti quelli che avevano segnato l'uscio col sangue dell'agnello. nannini [
andare ad abitare accanto ai suoi, coll'uscio murato, di salire e scendere per
/ lo sguardo estinguer che dagli occhi uscio. mazzini, ii-334: tutt'i geli
sta il cacciator fischiando / su l'uscio a rimirar / tra le rossastre nubi
4-66: sa che di là dell'uscio è la beatitudine eterna ma punta i
/ mille e più volte il sole uscio dall'indo. bontempelli, 7-241: adria
aristobolo etico, et uno giorno l'uscio molto sangue, e gittandolo, sì li
s'inculchi un ette / tra l'uscio e 'l mur d'un'anfibologia. 0
usi la precauzione di aprire innanzi l'uscio e di soffermarsi tanto che basti all'
decima notte il buio venne, / l'uscio sconfissi, e della stanza evaso,
mercanti, che è una stretta da uscio, una mala faccenda, un mal bucato
i due che fan la guardia all'uscio di strada, sentono un calpestio di
, 1-12 (i-143): aprendo l'uscio trovò il suo caro amante, che
che coronavano il muricciuolo di faccia all'uscio. soffici, iii- 22: un
, alla parete di faccia, un uscio di comunicazione chiuso a catenaccio. -dire
-trovare la faccia di legno all'uscio: vedersi chiudere la porta davanti.
trovando la faccia di legno ad ogni uscio onorato,... escono d'italia
verso levante attaccata una cappella quadra; l'uscio di questa si è largo un braccio
occhi luogo di finestre, e d'uscio la bocca? pananti, ii-ixx: bellissima
dalle falciatrici e una di loro corse all'uscio tendendo la mano e la faccia al
7-5 (178): apre l'uscio e viensene dentro e stassi con meco
la vocetta fessa del tirascene dietro l'uscio. -no! no! -ripetè la
/ ma l'ancella falsarda era all'uscio, / era stata di fuori in orecchi
mezzo morto di fame a miagolare dietro l'uscio. -morire di fame in altopascio,
a casa, che dinanzi al vostro uscio ci è una fanghiglia soda, e
una sera al fresco in su l'uscio con un vicino, d'onde s'abbatterono
candela, vidi sollevarsi la tenda dell'uscio e comparire il fantasma aspettato. di
che 'n luce a poco a poco uscio / quel fantastico mostro a l'impro-
dal burattinaio... serro l'uscio. ricopro le fantine con qualche telo di
dato il cuore di sforzare / l'uscio di quella camera, ed uscirsene /
trecce sparte / su la soglia de l'uscio incontro fassi. baruffaldi, io:
larghe. cicognani, 1-294: dall'uscio, per quanto chiuso, del salottino di
in curiosità: fo un fessolino all'uscio. alvaro, 2-8: i pastori cavano
i-228: dietro una svolta, a un uscio, c'era attaccato un lampioncino rosso
, che giaceva per terra appresso l'uscio della stalla, così gridare, tutto
sassi; copriensi d'una lapida all'uscio, appunto come si fa al forno,
frezzi, iv-11-30: poi ch'avarizia uscio fuor dell'inferno, / a cui
, iii-386: apre qua su quest'altro uscio, se non m'apri brutta,
/ con lui chi di sue coste donna uscio: / hanno ambo duoi quel fatai
com'io del corpo di mia madre uscio, / così la povertà mi fu da
, ii-93: com'e'giunse all'uscio della casa del padre, a pena
in corsa fatua corrono il quadro dell'uscio. -stella fatua: stella cadente
si contentasse di mettersi a origliare all'uscio, e di ghermir con l'ugnello
e cortesia tenner le chiavi / dell'uscio sacro, ove d'entrar fu degno,
mariti che stanno in fazione di faccia all'uscio di casa, mentre il cicisbeo della
, mezza dentro e mezza fuori dell'uscio, a fargli di soppiatto gesti e
accaduto. due o tre andaron fin all'uscio del curato, per verificar se era
23: da la sua dolce bocca / uscio il crudel, rapace e fiero augello
; là dove correndo la donna all'uscio, cominciò il pianto, come fusse morto
quella feminella: -vedi, donna, l'uscio mi lascierai aperto stanotte, perch'io
cantando, / fassi in su l'uscio; a prova / vien fuor la femminetta
): veggendo la giovane già fuori dell'uscio tirare, tratte le spade fuori,
/ i venti in frotta pel dato uscio slanciansi, / e trasvolano in turbine
feritoia che guardava il mare e l'uscio per entrarci era dalla parte di terra.
umiltà faentina, 69: guardando l'uscio della camera fermamente dentro serrato, pensò
la vecchia entrò in casa, e l'uscio fermò. folengo, ii-39: qual
: fermò, quindi, di bussare all'uscio degli usurai, e di prendere,
spalle, barcollando, lo fermò sull'uscio, cambiando a un tratto viso e maniere
-fermarsi alla prima osteria, al primo uscio: v. osteria e uscio.
primo uscio: v. osteria e uscio. -fermarsi con qualcuno: mettersi,
bevano, ed eglino allora truovano l'uscio fermo e bene serrato. pascoli
. dall'imp. di fermare e da uscio (v.). fermentàbile
, che non osa passar da un uscio per non isvegliare un grosso cane accovacciato,
palcora di legname sofficienti, con uno uscio piccolo dalla parte che guarda la terra
sonno / lo sguardo estinguer che dagli occhi uscio. leopardi, 16-68: a palpitar
acque. marino, 1-68: libero l'uscio al cieco arderò aperse / la gran
la mezza paletta appiccata allo stipite dell'uscio o ai ferri dell'architrave, insieme
foco / né fuor di pietra ripercosso uscio, / ma da la scorza d'un
ma da noi soli due, ad uscio chiuso, / rimosso ogni padrin, sia
campana rotta e fessa, e l'uscio della torre... sta per
4-546: pian piano mi accostai all'uscio, e per il fesso, che
persone, e appresso per le fessure dell'uscio della camera vide là su venire un
. talvolta si pone alla fessura dell'uscio, e colle zampe s'ingegna d'entrare
ci stava spiando attraverso alla fessura dell'uscio rimasto socchiuso. pavese, 67: il
si mise a scopare colle mani dinanzi all'uscio, buttando via le frasche, carponi
in chiesa, e loro, per l'uscio del fianco, se ne andranno a
i fratelli, tonio si tirò dietro l'uscio: gli sposi rimasero immobili nelle tenebre
22: da la sua dolce bocca / uscio il crudel, rapace e fiero augello
costi ogni danaio, / dinanzi all'uscio un dì ficcarti il maio. -ficcar
le polveriere. guerrazzi, iv-230: l'uscio si richiuse, ed essi si trovarono
. padula, 267: a destra dell'uscio un asino che sgretola il suo fieno
(248): giunti a piè dell'uscio di lui, sentirono la fiera battitura
bocchelli, 4-115: sul passo dell'uscio siedono le donne dei pescatori a chiac-
davante / sopra 'l grande arco che l'uscio copriva. grazzini, 2-57: ora
. pananti, i-116: scorgo da un uscio venir fuori / quei bei figuri,
lucia, 656: ritto sul mezzo dell'uscio, stava un uomo smorto, rabbuffato
che stanno tutto il dì su l'uscio di sua casa a incannare la seta,
., 1-94: raggia davanti all'uscio una gran pianta /... /
il bianco lin, finché su l'uscio / picchia 'l verme felice, e spoglia
di giacomo, i-406: guardò l'uscio piccolo dietro del quale ella indovinava donna
fia accettato, se li aprirà uno uscio. 5. per lo più
per le finestre, essendo usciti per l'uscio. soggiunse il bartolino: noi uscimmo
e ci tocca a entrare per l'uscio; ma voi usciste bene di modana per
voi usciste bene di modana per l'uscio, o vi toccherà a entrare per le
chiamava cavarne quelli i quali non per l'uscio, ma per le finestre entrati nel
9. -chi non l'ha all'uscio l'ha alla finestra: ognuno ha
-dio serra una finestra e apre un uscio: quando dio ci priva di un
19. -quando il bisogno picchia all'uscio, l'onestà si getta dalla finestra
, 253: quando il bisogno picchia all'uscio, l'onestà si butta dalla finestra
più né meno come nel suo letticello, uscio di vita; punito, secondo il
: marina traguardò nella piccola apertura dell'uscio e vide i lineamenti biancastri di suo
il vecchio pà vincenzo seduto fuori dell'uscio, al sole, colla bocca aperta,
fiore / che non più bel del paradiso uscio, / e rigando il giardin
d'ogni fin'erbetta / -fatevi all'uscio, madonna sovrana - / cicerchia invidia
di cui l'uno e l'altro uscio cigolava. ariosto, 18-143: i naviganti
cacciator fischiando / su l'uscio a rimirar / tra le rossastre nubi /
cicognani, 1-174: ti veggo sull'uscio una donna larga come una madia,
aspetta sino a sera, / all'uscio guarda, coi grandi occhi, fiso.
; / ma prima sopra sé l'uscio si chiude. / tutti ne va fiutando
, 6-28: con mesta e flebil voce uscio / espedita e chiarissima favella. v
che 'n luce a poco a poco uscio / quel fantastico mostro a l'improviso,
sedere in fondo della tavola, vicino all'uscio. nievo, 1-198: il nonno
volgar., vii-394: menommi all'uscio del cammino; e vidi, ed ecco
veniva misteriosamente deposto di notte accanto all'uscio dell'ucciso. -figur.
, 4-38: quando qualcuno apriva un uscio il forbicìo delle lingue tagliuzzava il cielo
o tre salotti oscuri, arrivarono all'uscio della sala del convito. quivi un
dolce orgasmo, dall'altra parte dell'uscio che il catenaccino prescludeva, una
furia forsennata / e scapigliata ne la strada uscio. tasso, aminta, 313:
, quando la domenica successiva la vide sull'uscio del casolare. -con profonda contrizione
: si rinchiuse in casa e l'uscio con duo gran cassoni fortificò, aspettando
pugno esso avesse potuto battere giù l'uscio, nondimeno non volle però usarle atto
nella capanna, e, sbarrato l'uscio e appoggiatovi contro il manico del badile
serratura e solo un giro fermava l'uscio: vi ho posata la mano stringendola con
è uscito, gli avrà forzato l'uscio. magalotti, 7-64: non fece altro
s. v.]: forza un uscio, una serratura qualunque, se chiude
di cassetta, coperchio, serratura, uscio e simili, vale non
i-515: scoppia un gran fracasso all'uscio in fondo tra grida altissime. saba,
beicari, 1-28: quando aperse l'uscio della camera sentì sì gran fragranza di
come chi sia sicuro di trovar l'uscio senza la mandata al di dentro.
. testi fiorentini, 203: uscio fuori per una frantura del muro
terra negra. verga, i-19: l'uscio che sbatteva ad ogni momento sugli stipiti
nella notte, aspettando il fratello dietro l'uscio sino a tardi, tremando di freddo
bigliardo. cicognani, 1-270: sull'uscio era un uomo magro, stento, con
, se le stropicciò, aprì l'uscio della capanna. [ediz. 1827 (
altra mano, le fregò, aperse l'uscio del * cascinotto ']. svevo
dua segni nel muro, così sopra all'uscio di fuori e vede che di quelli
/ e mal frenato in sulle gote uscio, / e gliele tinse d'un color
la mente. garzoni, per l'uscio del campanile ad avvinghiar freneticamente 5-2: pregarà
: io starò sconosciuto intorno a quell'uscio con due compagni: e, quando troppo
non sensale, / e farmi all'uscio come te bandella. aretino, 1-32:
mezzogiorno, / che m'han preso un uscio chiuso / per un albero di fronda
miscuglio. negri, 2-396: un uscio sul cui frontale stava scritta: «
come una lama, di fronte pareva un uscio di rovere largo e nodoso.
soffici, v-2-74: davanti a ogni uscio eran monti di spazzatura, dove falcavano
suono. tombari, 4-167: andò all'uscio di fronte. non gli occorse bussare
: uno spiraglio di luce penetrava dall'uscio di un panettiere che dava nel cortile,
, 3-104: egli venne a picchiare all'uscio poco dopo, e aveva la faccia
. locuz. -fare la frusta davanti all'uscio di una donna: corteggiarla.
gli avevan fatto la frusta intorno all'uscio di casa. -lungo come una
terra; e cominciò a frustare l'uscio della capanna come per uccidere le formiche
, / che del tuo ventre uscio. diodati [bibbia], 2-60:
giorno dopo gli picchia un povero all'uscio, gli s'aizza il cane per tutta
/... da la mischia uscio / spettacol fero a'cittadini istessi / per
[bibbia], 3-134: aperto un uscio segreto del solaio, trassero pietre e
iii-25: dal corridoio, nell'inquadratura dell'uscio, sostava ancora [il censore]
. sbarbaro, 1-56: spinge l'uscio un bambino dietro a cui altri due
aperto; fuori casa (o fuori dell'uscio o della finestra); fuori città
e, serrato le finestre e l'uscio della camera, si recava in un
... e fattosi aprir l'uscio per forza, entrò dentro. p.
sparte / su la soglia de l'uscio incontro fassi. imbriani, 2-275:
entra nell'ovile della pecora per l'uscio, ma va d'altronde, quello
: io sono la porta e l'uscio del paradiso. chi non entra per la
e poi entrava a mangiarla per l'uscio. caro, 12-777: piume /
trista, / quasi fèra selvaggia, uscio di gabbia / con fier muggito. giordani
nemica. marino, 2-6: gabbia senz'uscio e career senza uscita, /.
sbattevano sulle guancie, e stava sull'uscio, colle mani sulla pancia, cariche d'
verga, i-31: ella si appoggiò all'uscio, tutta rossa e sorridente, e
non sensale, / e farmi all'uscio come te bandella. 3. popol
.. usava di fare ogni mattina all'uscio del gallinaio. pecchi, 2-40
alle imbottiture; quando gli schiuderete l'uscio, tombolerà dritto a ròmpersi il muso
in un batter di ciglia è fatto l'uscio..., lo mette in
, ch'i sono / tra l'uscio e il gangher (come si suol dire
xxi, dicendo ch'aveano rimesso l'uscio ne'gangheri. baldini, 6-47: con
... / buttò giù l'uscio d'un colpo col piede. verga,
coetanee, le quali, dietro l'uscio del luogo per cui progrediscon le scienze
a mosca cieca, era arrivato all'uscio, e picchiava gridando: « apra,
gattaia: apertura praticata in fondo all'uscio per dare il passaggio ai gatti;
, 7-7: m'appressai pian piano all'uscio di quella stanza, tenendovi tese le
apertura praticata nella parte inferiore di un uscio per il passaggio dei gatti. -in senso
fa nella parte da basso della imposta dell'uscio, acciocché la gatta possa passare.
corpo santo, e portolla alla gattaiuola dell'uscio dove i seminaristi si disciplinavano. soffici
: il vento fischiava dalla gattaiola dell'uscio. bartolini, 23: per porta
i-29: raccolse un sasso e batté sull'uscio (nel quale era aperto, verso
ammazzato l'astore, perché su l'uscio v'era il capo. e così vide
, 3-215: banconi affacciati fuori dell'uscio per lo spaccio di gazzosa e cocco
: discostatevi un poco più da cotest'uscio. o gelosàccio! di che avete voi
capuana, 4-195: presso l'uscio, la cesta bislunga, di
scendere nella cella; apparecchiato sarete all'uscio, e gittaràvvisi in groppa. ella
altrui. verga, i-19: appoggiata all'uscio, guardava tristemente i grossi nuvoloni color
dio. sacchetti, 2-51: salomone subito uscio della camera e faglisi incontro; il
e letter. chiuso, sbarrato (un uscio). aretino, 8-1 io:
panico, e quivi truovo similmente l'uscio ghiacciato. -che non si può
faldella, 5-174: qualcheduno spingeva l'uscio socchiuso. speranza calda e fremebonda si
per consigliarvi, ma per aprirvi uno uscio per il quale meglio che ogni altro saprete
inculchi un'* ette '/ tra l'uscio e 'l mur d'un anfibologia,
sua madre ad appendere le ghirlande all'uscio e alle finestre. d'annunzio, iii-2-72
della candela, giacché si poteva star sull'uscio, sotto il lampione. pavese,
, che giaceva per terra appresso l'uscio della stalla, così gridare, tutto
la moglie sua si giacea dinanzi all'uscio colle mani distese in su il sogliare dell'
colle mani distese in su il sogliare dell'uscio. andrea da barberino, 1-8:
/ che non più bel del paradiso uscio, / e rigando il giardin dell'
gente / del quinto carlo dagli eredi uscio; / rinasce il giglio che stirpò
: stava appoggiato allo stipite di un uscio, colla mano nascosta nel gilè.
rivolsero i cardini di due partite d'uscio... ch'entravano sopra e sotto
largo e non t'accostare a quest'uscio. garzoni, 1-913: mentre si corre
da cortona, 32: guardando bene l'uscio dello udire, manterrete el giardinecto vostro
ch'ella non sole / apre l'uscio d'oriente, / tutta ardente,
/ infin che l'altro sol nel mondo uscio. bibbia volgar., v-189:
oriente / aprìa con chiave d'or l'uscio lucente. foscolo, sep.,
tasso, n-ii-n7: io vidi su l'uscio il conte ottavio, ch'è il
chiave nella toppa; girò; l'uscio si aprì. -rifl.
un rumore netto di maniglia girata, di uscio aperto. -cotto allo spiedo.
fino a casa sua e fino all'uscio. spallanzani, 4-iv-97: parecchi vasi
alto avello un gran lubrico serpe / uscio placidamente; e sette volte /
, 2-34: invece d'infilare l'uscio ch'era dietro le sue spalle trovò più
. sercambi, ii-360: di luca uscio la segonda gita di bianco con un
, 10-34: apriva allora un picciol uscio ismeno; / e se ne gìan per
[dei porci]... nell'uscio della stalla o mandra si lasci cascare
, o vergine / giungente nuova all'uscio sposa, / chi te, già prima
-in partic.: chiudere (un uscio). bartolomeo da s. c
alla stretta, alla schiaccia, fra l'uscio e il muro: sorprenderlo con l'
ti giungerò io questa sempliciotta tra l'uscio e il muro! idem, 3-219:
radice. baretti, 3-218: apri l'uscio, gianmaria, ch'io sono l'
giunto dinanzi a casa, trovò l'uscio di strada socchiuso. govoni, 3-41
(160): la fanciulla disserrò l'uscio e chiamollo sotto boce, e disse
canapè, fissando gli occhi spaventati sull'uscio, quasi aspettando di veder comparire di
il castaido era venuto a spalancare l'uscio, per svegliare i pigri, giacché
della trabeazione dorica, appeso al listello uscio che dehmita in basso il triglifo;
marchi, i-142: la gioconda comparve sull'uscio d'una cameretta vicina, vestita di
1-5-35: mira un oste seder su l'uscio al fresco a'goffi, in lieta
battente, permette una buona chiusura dell'uscio. -elettr. isolatore a gola:
da avere nausea dell'abbondanza esposta sull'uscio per golosia. = deriv. da
mentre bestemmiando fra i denti scivolava dall'uscio. calandra, 20: gli altri
gli occhi gonfi, quando l'accompagnò all'uscio. d'annunzio, v-3-142: volto
. ma il gracchiare alle finestre, all'uscio, alle prediche e alle messe,
dì e in casa, e all'uscio, e altrove, con questa e con
.. graciderà nelle parti di sopra dell'uscio. s. bernardino da siena,
/ alle ginocchia il cubito, dell'uscio / sul facile gradin sedea micone. d'
ove un po'di barlume usciva da un uscio semiaperto. d'annunzio, i-335:
i pochi passi dalla tavola alla soglia dell'uscio. -urgente, impellente (un
lato dello altare si è uno bellissimo uscio di marmo bellissimo con uno uscio di
bellissimo uscio di marmo bellissimo con uno uscio di metallo bellissimo a graticola da ogni
in mano, si fece in su l'uscio a sgridarci. bocchelli, 2-195:
. machiavelli, 1-vi-314: serrato l'uscio alle puttane e cacciato via ser sano
. de marchi, i-142: comparve sull'uscio d'una cameretta vicina, vestita di
36: i cani si scagliarono contro l'uscio di camera... cacciando laceranti
oriente. foscolo, xiv-261: aspetterò all'uscio delle donne: guarda di esserci.
f. d'ambra, xxv-2-423: -l'uscio? die me ne / guardi!
vasella. simintendi, 3-33: niuno uscio è in tutta la casa, acciò che
di borghi hae scritto in su l'uscio lo nome suo e di sua moglie e
occhi sempre acuto / guatanti verso l'uscio sono sporti. negri, 1-105:
ariosto, 7 * 24: l'uscio apriva, / guatava fuori, e
che, appena levato, stava in sull'uscio a guardare il tempo, alzò gli
calzari. caro, 8-707: fuori uscio vestito / di giubba con le guigge
e poi v'entrava a mangiarla per l'uscio. leonardo, 2-556: infra 'l
a quel suon si trovò fuor dell'uscio. pulci, 25-294: attendeva a dar
/ e's'arrecava col bastone all'uscio. nardi, 6-22: che fai tu
tanto, miside, in su l'uscio / da tre dì in qua, che
] / ch'aperto a pena ha l'uscio, / e benché fuor del guscio
: ecco che biagio s'accostava a l'uscio, / onde un gli disse:
. strozzi, 3-117: -chi apre l'uscio suo, è egli il famiglio?
, 4-141: qualcuno gridò: -chiudi l'uscio, ignorante, - e risero,
che furia! e corse a chiuder l'uscio della camera. -ripetuta,
vii-145: riflette il cinico su l'uscio di quel liceo in cui s'insegnava
un gabbano da uomo si affaccia sull'uscio dell'ortolana. levi, 2-301: vecchie
l'oste strascicandolo; gli fece imboccar l'uscio. de amicis, i-277: attraversarono
l'imbottatoia, buttò fuori dell'uscio le cose inservibili. = deriv
beati que'che imbroccano / sempre l'uscio spalancato, / e a lor genio
alla porta, e, aprendo l'uscio di rimbalzo, precipitò in quattro salti per
bresciani, 6-i-26: il barone vide all'uscio de'servi della villa appesa una madonna
la spagna, / gli fa l'uscio serrar sulle calcagna. note al malmantile,
quando imbruna, / mette fuori dall'uscio come vicesole / la sua fioca lanterna
. verga, i-172: stava sull'uscio... ad aspettare che imbrunisse per
com'i'sentii la chiave in l'uscio mettere, / imbucai sotto 'l letto.
bussola (un ingresso, un uscio). montano, 1-96:
se venuto fosse, gli occhi all'uscio della mia camera rivolgeva, e rimanendo
656): sente fermarsi un legno all'uscio. -è lei, di certo!
-anche: sprangato col paletto (un uscio). g. b.
uno spazio); sprangato (un uscio). sassetti, 297: viene
con alcuno, né comparisca su l'uscio. infraternaménte, avv. disus
. imbriani, 4-261: ritappa l'uscio e rimane al buio per paura d'
: s'io lo posso serrar tra l'uscio e 'l muro, / mio danno
trottò via: e giunta a l'uscio, lo bussa con quella sicurtà che
in l'ora prima, / del corpo uscio quell'anima beata. boccaccio, dee
signor del celliere cominciò ad aprir l'uscio, e al mormorio dello
: su bito serrano l'uscio con ingegni, per modo che non parea
cecchi, ii-56: -abbi cura a quest'uscio e tienlo chiuso, / ché qualche
bini, 1-31: prima di sospigner l'uscio ingentilisce la voce. -levigare (
io son ita giù per essa. -all'uscio? -guarda! alla finestra inginocchiata di
pregava. sacchetti, 2-51: salamone subito uscio della camera, si gittò in ginocchioni
azeglio, 6-74: s'era presentato sull'uscio un tale collo schioppo ingrillato e spianato