mi guidò. dal campo / inosservato uscii. d'annunzio, iv-2-775: il
degna d'un uomo bene accostumato, uscii di là. 3. disus
« ora raggiusto io », e uscii dalla bottega. dovevo avere un viso
ch'ei non mi giunse, e salva uscii del bosco. idem, 3-3:
che io con voi poco fa me n'uscii fuori. brignole sale, iii-136:
asperità del monte. moravia, viii-246: uscii dalla cabina e camminai a piedi nudi
che non mi sarei più partito. uscii di casa sua, che il cervello m'
per toglierle la commozione della sorpresa, uscii sopra un loggiato che prospettava la campagna
: era uno spettacolo mera uscii di casa vi prometto che io non ho
seco. nievo, 531: uscii dalla bettola dicendo a voce alta che vestito
la via dell'uscio, me ne uscii di casa. vasari, iii-104: papa
fronte. nievo, 438: ne uscii segretario d'un governo democratico che non
quello. nievo, 841: uscii in piazza cogli altri, buttai via i
verremo al bilancio. nievo, 98: uscii dunque pel ponticello della scuderia, e
e di scope. nievo, 98: uscii dunque pel ponticello della scuderia, e
oro anglica lente. foscolo, v-110: uscii così in furia di londra, ch'
donna: e così in capelli, uscii lungo senna. pascoli, 534:
mi rispettarono: in capo al mese uscii. c. bini, ii-183:
tarismo. alfieri, i-98: uscii di quella universal caserma prussiana verso il
che io con voi poco fa me n'uscii fuori. storia di fra michele,
interrogativi, interiezioni. sbarbaro, 1-267: uscii inciampando. un colpetto di ilarità che
renelawgh, e dei teatri, ne uscii con un qualche onore. collodi, 9
svevo, 3-655: senza salutare nessuno, uscii dal salotto; nel corridoio presi il
uscirò. cavalca, 19-457: ignudo uscii del corpo di mia madre, e ignudo
d'animo furente e quasi mistico, uscii dalla città e presi a correre per
frugoni, xxiv-967: mi rizzai ed uscii pronto dal covile, andando con l'orecchio
che lo zio era a crocchio, uscii sola per vedere dal poggio alla croce il
, come dio volle, e ne uscii pel rotto della cuffia. giusti, iii-119
, 3-655: senza salutare nessuno, uscii dal salotto; nel corridoio presi il
che io con voi poco fa me n'uscii fuori. zanobi da strata [s
affatto de'versi alla luna... uscii a passeggiare fino a dì basso.
all'ottocento. soldati, 139: uscii al vivido gelo, nel grande rettangolo
10 con voi poco fa me n'uscii fuori. g. m. cecchi,
e non curando quelli del fratellino, uscii a passeggiare fino a dì basso.
con diece e diece ben guarnite navi / uscii di frigia, il mio destin seguendo
gelò il discorso sulle labbra, e uscii come se mi fossi sbagliato di persona.
, riposai il portacenere sul tavolo e uscii dalla stanza. 11. figur
dei loppi. borgese, 6-121: uscii sul breve piazzale, ove pocanzi pascolava,
un mese di fame e, quando uscii di prigione, ero al punto che
-prescelto. goldoni, iii-109: uscii mascherata solo per vedervi e parlarvi,
mia signora tutto fecido e luttuoso, uscii de la cloaca, per non potere
dee partire, quando dice: * nudo uscii del ventre della madre mia, nudo
dell'opera. tarchetti, iv-32: uscii da quella casa mentre gli orologi della
dacché io vi ficcai la mia attenzione. uscii da quel caffè zoppicando e per alcuni
suono). fogazzaro, 1-156: uscii nel giardino dell'albergo a contemplar il
il principio. brancoli, 4-189: uscii dalla camera, lasciandovi una donna che
, 4-222: il giorno dopo me ne uscii tutto allegro dalla città per fermarmi una
f. f. frugoni, iv-333: uscii dalla tana, in cui già mancavami
quindi accettai, feci un inchino ed uscii. -per ogni forma, per
sfuggire ad altre frane nel patetico, uscii di chiesa. 5. gran
trovai lettere di mia madre, ma uscii subito fremente di vedere questa famosa città.
frusta. de sanctis, ii-1-54: uscii a capo basso, come can frustato
zeppo di grammatica,... quando uscii dal seminario per passare in seno della
patria nuova. fogazzaro, 4-79: uscii la sera stessa, girovagai a caso.
giocosa, 32: appena fu avviato uscii dietro di lui dalla gora.
diece e diece ben guarnite navi / uscii di frigia, il mio destin seguendo
c. dati, 4-165: iermattina uscii, solamente per provedere la carta al
vèr le stelle. fogazzaro, 10-52: uscii, m'immersi nella notte, errai
. ferd. martini, 5-29: uscii confuso e impermalito. pirandello, 8-55:
piovene, 1-223: la mattina seguente uscii di casa con pochi minuti di anticipo
gemelli careri, 2-ii-466: me ne uscii fuori della chiesa forte incomodato dal caldo
capelli ritti e la pelle increspata, uscii di là dentro inorridito. d'annunzio,
tenda imperiale. bariolini, 19-91: uscii dal carcere indrappellato nell'ultimo gruppo.
massaia, vii-141: buon per me che uscii presto di quella provincia, divenuta un
-sostant. fagiuoli, 1-1-95: uscii fuor di casa per andare a spasso,
ripostala nel libro e intascato questo, uscii pallido e pensieroso da quella stanza.
l'ipecacuana! gozzano, i-139: uscii dall'odor d'ipecacuana / nel plenilunio
di riposo e un largo salasso, n'uscii sano e salvo. graf, 5-902
. g. gozzi, i-8-33: uscii fuori di subito, scalzo com'era,
con una tale lentezza che io sgomento uscii. -stentatamente, con grande sforzo
nero che risplende come uno specchio, uscii con quello indosso. guerrazzi, 2-421
papini, x-1-1009: in nessun istante uscii dal solco dove tutti eguali maceravano i
tutto battuto e macolo, / uscii che boccheggiavo come un pesce. nieri,
pesti e macolati, escono soddisfatti come uscii io: essi per continuare il baccanale
una settimana giusto. il dì 13 n'uscii per mallevadoria di quattro gentiluomini miei amici
messo lì in iscorcio, e così n'uscii per il rotto della cuffia, e
mancava poco a mezzanotte, quando io uscii dalla mia stanza per andare verso quella
intere. pallavicino, 10-i-210: la sera uscii a camminare per un'ora e mezza
moravia, ix-187: il fango, come uscii di casa, era duro, incrostato
della mia sposa,... uscii di parigi sei giorni sono di buon
moine? d'annunzio. iv-1-388: uscii di casa. incontrai per le scale maria
paura ». bernari, 8-240: quando uscii dalla narcosi (mi avevano asportato
iv-125: salutai la povera donna ed uscii dal casolare, dove il tanfo cominciava
. bigiaretti, 11-262: quando uscii dalla casa di èva l'oscurità ancora
e vive quieto. chiari, 1-ii-82: uscii sulle punte de'piedi, senza respirare
nobiluomo bolognese. nievo, 438: ne uscii segretario d'un governo democratico che non
8-i-76: diceva iob: -nudo ne uscii fuora del ventre di mia madre e così
, di'col beato iob: « nudo uscii dal ventre della madre mia, e
di mia madre, però mezzo slacciato, uscii dalla mia cella; scendere piano
terrore, dal mio ontoso riparo e uscii correndo verso la stessa parete della porta
uso rifl. fucini, 456: uscii rattristato di là dentro per ossigenarmi all'
feci paccottaggio, insellai il cavallo, uscii. = dal fr. paquetage (
che poteva tornare. mi riscossi ed uscii. ero spaventato al pensiero che mi
più ampia. savinio, 289: uscii nel passo privato che costeggia la cintatura
che io (cosa appena credibile) uscii di casa ieri sera e passeggiai per un'
ferd. martini, 4-187: non uscii quella volta a pavoneggiarmi per le vie
il cielo chiaro e spazzato, me ne uscii con altri miei amici fuori di empoli
pipatina.. arrighi, 2-28: uscii a dar una pipatina lungo lo stagno
carducci, ii-15-138: sono alzato, ieri uscii fuor di porta a passeggiare; ma
gentiluomo di camera. alfieri, i-60: uscii porta-insegna nel reggimento provinciale d'asti.
del suolo pratio. stuparich, 5-128: uscii per rifare quel sentiero in costa,
andare, giuliana. addio. -e uscii dalla stanza a precipizio. pirandello,
vita. calandra, 200: stamattina uscii a fare due passi, come mi ha
genere umano il diventare mai uomini, uscii dalle barbare mani dei pedanti, sapendo
un repubblicano. nievo, 438: ne uscii segretario d'un governo democratico che non
. caviceo, 1-78: uscii de la cloaca per non poter della
moravia, ix-187: il fango, come uscii di casa, era duro, incrostato
! petruccelli della gattina, 1-ii-212: uscii... dalla sala, senza nascondere
, viii-232: rapidamente, mi rassettai e uscii dalla stanza. -di animali
dalla mia educazione religiosa. non ne uscii redento che a sedici anni. 5
sinistra. nievo, 438: ne uscii segretario d'un governo democratico che non
spontaneamente, smisi di essere torvo; uscii dalla mia astrattezza; la paralisi interna
somma rilevanza. seriman, i-41: uscii inosservato da casa e, giunto alla
la furia di terrazzani, mi rinselvai ed uscii in un gran piano proprio sotto l'
per toglierle la commozione della sorpresa, uscii sopra un loggiato che prospettava la campagna
alla discesa. volponi, 2-125: uscii e mi sedetti sull'orlo di una fontana
mantelletto nero che risplende come uno specchio, uscii con quello indosso. pascoli, 405
cadde il discorso sulla poesia inglese, io uscii a dire alcuna cosa del robusto
tronconi, 2-69: io me ne uscii quella mattina munito di due lenti rosee
amante. a. verri, ii-137: uscii... fuori barcollando, né mi
avena / io che del bosco non uscii mai fuore / e 'l nome so de
e calcinacci il gufo, / al fine uscii. foscolo gr., ii-626:
affidai per poco alla portinaia, e uscii e scampanellai tanto all'uscio del parroco che
mera e scartate le donne, uscii in cortile a riprendere forza. pavese
amore. guglielminetti, 3-138: non uscii più serena, o amico, da quella
quasi un anno all'ospedale; ne uscii deforme, con una spalla torta, sciancata
silenzioso. nievo, 438: ne uscii segretario d'un governo democratico che non
tu, o chenida, come io uscii innanzi a tutti cavalcando un cavallo bianco
mi nella casa mia, ond'io uscii », e venendo truovala scopata.
. bresciani, 6-ii- 406: uscii di là e, sceso lo sdrucciolo,
in cucina; poi... uscii. -sotto tutf altra sembianza: fingendo
uomo strano, inte e uscii per le strade semibuie, sotto il monotono
della stalla. de pisis, i-m: uscii dalla luce al semibuio di una strada
indispettito da quel suo metodo soffocatore, uscii dagli studi con la impronta bensì di
sbattimenti, cigolìi. al mattino quando uscii era come se ci fossero state le
usbergo, / m'appoggiai sulla lancia; uscii sonante / d'arme il petto e
: alle sette del mattino, quando io uscii dalla osteria per recarmi a provvedere il
. aretino, v-i-616: se io uscii di me ne lo udire la nuova del
. nievo, 438: ne uscii segretario d'un governo democratico che non
, / a spettacolo tale recchia. uscii di sesto. = comp. dal pref
cielo chiaro e spazzato, me ne uscii con altri miei amici fuori di empoli
a. busi, 16-254: quando uscii a testa alta e poi nel corridoio a
preso subito un pannolino in collo, uscii della casa. birago, 503: s'
c. e. gadda, 208: uscii sull'alta spianata, sopra il mare
era allo sportello. stuparich, 5-361: uscii con l'animo in tumulto. nel
], cii-vi-107: venuta la notte, uscii in compagnia d'alcuni spagnuoli e,
: dopo che dal buio della compassione uscii al chiaro dell'invidia statistica. lancellotti,
ficcai uno stecchino tra i denti, e uscii su via cola di rienzo, le
: da poi che sventurato dalla cuna / uscii, sempre costante mi mantenni: /
, servito a piedi dal mio valletto, uscii di parigi sei giorni sono di buon
qualità. fenoglio, 1-1: come uscii nel sole mi sorprese veder mio ziastro
dalla mia sicurezza, che solo quando uscii dalla macchina a ridosso della casetta,
a quella rivista. piovene, 1-221: uscii in giardino, sul quale s'aprono
, 619: tormentato da questo dubbio uscii dal museo e mi incamminai sui 'boulevards'
spontaneamente, smisi di essere torvo; uscii dalla mia astrattezza; la paralisi interna,
stito e toso alla repubblicana, uscii di parigi a salvamento. -tagliato
bagnai la testa,... quando uscii ero lieve e tramutato. -convertito
una bella. d'annunzio, iv-1-624: uscii in fretta; ma non trascurai di
l'onda! nievo, 98: uscii dunque pel ponticello della scuderia, e via
usbergo, / m'appoggiai sulla lancia; uscii sonante / d'arme il petto e
una bestia, / io me n'uscii de la porta degli angeli. m.
misi in istrada con una guida ed uscii senz'essere molestato dai baggàra del mahdi.
tutto. soldati, v-98: quando uscii dal gabinetto, nella piccola anticamera della